La ragazza aveva chiesto ospitalità a un conoscente dopo essere uscita da una comunità. Ma una volta accolta in casa, mentre dormiva, era stata violentata da lui e da un amico. I due giovani entrambi minorenni come la vittima avevano filmato l’atto sessuale. La ragazza aveva scoperto quel video e si era confidata con gli amici, che l’avevano consigliata di denunciare la vicenda. Ieri la corte d’appello di Torino sezione per i minorenni ha confermato la condanna: due anni e otto mesi e 10mila euro di multa nei confronti dei giovani che avevano 16 e 17 anni all’epoca dei fatti, ritenuti responsabili di violenza sessuale di gruppo e pornografia minorile. Uno di loro è stato inoltre indagato dalla procura in una delle inchieste legate alle rapine delle baby gang di piazza San Carlo.
DAL PIEMONTE
Sono entrati bucando il muro di un ufficio sfitto adiacente alla banca per entrare alla Credem, a Casale Monferrato.
La rapina ieri pomeriggio, verso 16, da parte di quattro banditi entrati in banca attraverso il foro nel muro. Uno era armato di coltello. Si sono fatti consegnare le banconote della cassa temporizzata, circa 60mila euro ma il bottino è da quantificare con precisione. Indagano i carabinieri della compagnia di Casale.
All’occorrenza può fornire informazioni di routine alla clientela e svolgere attività di facchinaggio. Il collaboratore polivalente trova prevalentemente collocazione in strutture ricettive piccole o medio piccole quali ostelli, agriturismi, casa-albergo, pensioni, strutture per il turismo famigliare stanziale ed occasionale.
Il corso che si svolgerà a Oulx è rivolto ai disoccupati e occupati maggiori di 18 anni con diploma di scuola secondaria di I grado (Licenza Media).
A Monchietto due Atc
Paolo Monchietto presidente dell’Atc Al 1 Valcerrina e Casalese e dell’Atc Al 2 Pianura Alessandria
Paolo Monchietto è stato eletto venerdì sera, alla guida dell’Atc – Ambito Territoriale di Caccia Al 1 ‘Valcerrina e Casalese’ e dell’Atc Al 2 ‘Pianura Alessandrina’ nel corso dell’assemblea degli aderenti che si è svolta ad Alessandria presso la sede della Federcaccia.
La nomina di Monchietto è avvenuta per entrambe le Atc all’unanimità. L’attuale presidente, che sino al momento della nomina ricopriva l’incarico di vice presidente da tre anni succede a Gianfranco Boido che si era dimesso qualche giorno fa per motivi personali
L’Atc Al 1 ha la propria sede a Casale Monferrato, via Solferino 2, l’Atc Al 2 si trova invece ad Alessandria corso Romita 59.
Le Atc (in Provincia di Alessandria sono quattro le altre sono Atc Al 3 – Val Curone, Borbera e Grue e Atc Al 4 – Ovadese e Acquese) si trovano a dover affrontare diversi compiti relativi alla caccia demandati dalla Regione.
In particolare il problema del momento è quello dell’emergenza derivante dalla psa-peste suina asiatica che, se non interessa l’Atc Al 1 e unicamente il territorio di sei comuni nell’Atc Al 2, investe invece decisamente i rimanenti Ambiti.
Il neo-presidente, che è sindaco a Villamiroglio in Valcerrina, è un amministratore di lunga esperienza (è al terzo mandato con un passato da vicesindaco) annuncia che prenderà immediato contatto con il consigliere delegato alla Caccia della Provincia di Alessandria per un esame delle cose da fare.
Intanto ha ricevuto gli immediati rallegramenti da parte degli amministratori di tutta la Valle, a partire dal presidente dell’Unione dei Comuni della Valcerrina, Fabio Olivero.
La Divisione Anticrimine della Questura di Torino ha dato esecuzione alla confisca dei beni riconducibili a L. N., un pluripregiudicato di anni 70, dedito da molti anni alla commissione di delitti e, specialmente, al reato di usura.
Il decreto, emesso dal Tribunale di Torino – Sezione Misure di Prevenzione su proposta del Questore di Torino, ha condotto alla confisca di due appartamenti, di alcune automobili e di conti correnti per un valore di circa mezzo milione di euro, beni che l’uomo aveva accumulato illecitamente, grazie alla propria attività delinquenziale, mentre per lo Stato risultava nullatenente tanto da beneficiare della pensione di cittadinanza.
- N., attualmente ristretto agli arresti domiciliari, si è reso responsabile di diversi reati di natura predatoria già dal principio degli anni ’70. Con il passare degli anni, si è inserito in un contesto criminale riguardante prestiti di denaro ad elevato tasso di usura, con la collaborazione, a vario titolo, dei familiari, alcuni dei quali con precedenti penali.
Nell’ambito del procedimento, L.N. è stato riconosciuto come un soggetto attualmente pericoloso e quindi il Tribunale, accogliendo la proposta del Questore, ha irrogato nei suoi confronti la misura della Sorveglianza Speciale di P.S. per la durata di anni 4.
Il provvedimento eseguito conferma la notevole importanza che rivestono, nell’azione di contrasto alla criminalità, le misure di prevenzione patrimoniale, le quali sottraggono le ricchezze illecite ai soggetti radicati in contesti criminali.
L’obiettivo perseguito dagli investigatori della Questura di Torino è di sottrare i patrimoni illecitamente accumulati a coloro che, anche in questo periodo di crisi pandemica, hanno approfittato delle situazioni di disagio economico e di povertà diffusa, elargendo prestiti in denaro con applicazione di ingenti tassi di interesse, rendendosi responsabili del reato di usura, spesso accompagnato all’utilizzo di metodi violenti ed estorsivi.
DAL PIEMONTE
Si è spento a 85 anni, a Mondovì, il commendator Lorenzo Tealdi
Conosciuto e stimato da molti, apprezzato per le capacità organizzative degli eventi sportivi e per la passione per il ciclismo. Tealdi, e’ stato insignito stella di bronzo e d’argento della Repubblica e Sigillo d’oro della Camera di Commercio di Cuneo. Ha dedicato la vita alla diffusione dello sport.
Nato a Fossano, abitava a Mondovì. Per anni ha lavorato per la Cassa di risparmio di Cuneo, ricoprendo anche diversi incarichi da direttore sportivo. Si è dedicato alla Ciclistica Fossano, alla Ciclistica Cuneo e alla nascita del Giro della provincia di Cuneo.
DAL PIEMONTE
Un ragazzo astigiano di 25 anni è comparso davanti al Gip per il processo in direttissima, accusato di essere fuggito all’alt della pattuglia di una volante che voleva controllarlo.
Il giovane era alla guida di un’Alfa Romeo e stava tornando a casa ad Asti alle 2 di notte. Al fondo del cavalcavia Giolitti è stato visto da una pattuglia della polizia che voleva controllare i documenti. Il 25enne però non si è fermato all’alt ed è fuggito. Gli agenti lo hanno inseguito e grazie all’intervento una seconda pattuglia, hanno tentato di bloccarlo. Lui ha provato ancora a dileguarsi, rischiando di speronare una delle volanti. I poliziotti hanno così deciso di sparare alle gomme dell’auto. Lo hanno poi fermato e arrestato per resistenza. Non voleva essere controllato perchè guidava senza patente.
Il bollettino Covid di venerdì 21 gennaio
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 14.675 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 12.587 dopo test antigenico), pari al 14,3% di 102.531 tamponi eseguiti, di cui 88.844 antigenici. Dei 14.675 nuovi casi gli asintomatici sono 12.419 (84,6%)
I casi sono così ripartiti: 11.702 screening, 2.160 contatti di caso, 813 con indagine in corso.
Il totale dei casi positivi diventa 771.331, così suddivisi su base provinciale: 63.749 Alessandria, 35.812 Asti, 28.447 Biella, 107.920 Cuneo, 60.256 Novara, 403.183 Torino, 27.364 Vercelli, 28.682 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.803 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 12.115 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono142 (-1 rispetto a ieri)
I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.053 (–3 rispetto a ieri)
Le persone in isolamento domiciliare sono 170.290
I tamponi diagnostici finora processati sono 13.471.026(+ 102.531 rispetto a ieri).
I DECESSI DIVENTANO 12.440
Sono 25, 1 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale diventa quindi 12.440 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.640 Alessandria, 757 Asti, 468 Biella, 1.538 Cuneo, 999 Novara, 5.945 Torino, 573 Vercelli, 401 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 119 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
586.406 GUARITI
I pazienti guariti diventano complessivamente 586.406 (+14.536 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 50.900 Alessandria, 29.102 Asti, 21.279 Biella, 84.126 Cuneo, 49.352 Novara, 302.345 Torino, 20.617 Vercelli, 22.865 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.143 extraregione e 3.677 in fase di definizione.
Riceviamo e pubblichiamo l’appello del Nursing Up
“Senza assunzioni di personale e organici adeguati non si può andare avanti”
Siamo estremamente preoccupati per la grave situazione in cui versa il tanto sbandierato progetto di ampliamento delle cure domiciliari nella nostra regione, perché all’atto pratico, a oggi, la situazione reale è che non solo l’ampliamento e l’adeguamento del personale non c’è stato, ma un po’ in tutto il Piemonte le cure domiciliari sono state al contrario sguarnite e messe in grande difficoltà.
Un esempio è ciò che accade nell’Asl TO4, area di Lanzo – Ciriè, dove su di un gruppo già non enorme di operatori delle cure domiciliari, a oggi vengono a mancare ben cinque risorse che non sono state in alcun modo sostituite mettendo in gravissima difficoltà la prosecuzione del servizio. Questo è solo un esempio di come viene gestita nella realtà questo servizio ai cittadini, casi simili infatti ci vengono segnalati in molte altre zone del Piemonte.
Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, chiede immediate spiegazioni e azioni concrete alla Regione sulla gestione delle cure domiciliari, in modo che le aziende sanitarie diano seguito agli annunci, alle leggi e alle parole che nei mesi passati si sono sommate sul potenziamento delle cure domiciliari assumendo il personale adeguato a svolgere il servizio.
Il segretario regionale Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, spiega: “Abbiamo passato mesi a sentirci dire che andavano potenziate le cure domiciliari, un presidio molto importante anche nella gestione del Covid. Abbiamo assistito a prese di posizione e leggi approvate. Ma, all’atto pratico, le cure domiciliari in Piemonte, sono ancore e sempre in enorme difficoltà per carenza di personale. Per potenziare tale servizio, infatti, il primo e unico passo da fare è assumere e creare team con il personale adeguato per coprire il territorio. Il problema è grave e generalizzato.
Ciò che accade nell’Asl TO4, dove la carenza d’organico ormai è di cinque unità, è solo la punto dell’icebreg. Se la Regione, e le Aziende sanitarie, davvero intendono puntare sulle cure domiciliari allora lo devono dimostrare oggi, subito, con i fatti e non a parole. Assumendo il personale adeguato per attivare il servizio in tutta la regione. Perché la situazione, così com’è oggi, non è più sostenibile e i pochi professionisti che sono impegnati in questo gravoso compito sono allo stremo delle forze a causa dei carichi di lavoro non più gestibili”.
Lo scorso lunedì notte, gli Agenti della Squadra Volante hanno rintracciato un soggetto di nazionalità marocchina che si nascondeva all’interno di un appartamento sito in corso Regina Margherita. L’uomo, di 38 anni, si è inizialmente dimostrato stupito del controllo di polizia e ha dichiarato di non avere al seguito documenti di identificazione. Capito che sarebbe stato trasportato in Questura per accertamenti, l’uomo ha tentato la fuga ed ha ingaggiato una violenta colluttazione con i poliziotti intervenuti, ma è stato immobilizzato. Nei suoi confronti pendeva da tempo un ordine di carcerazione per un cumulo di pene relativo alla espiazione a oltre due anni di carcere per reati di diversa natura. Il trentottenne è solito usare diversi alias al fine di eludere i controlli delle forze dell’ordine; dai suoi numerosi precedenti di Polizia si evince una spiccata personalità violenta e pericolosa; anche questa volta ha dichiarato agli agenti una identità completamente diversa rispetto a quella reale. Per lui, si sono aperte le porte del carcere, oltre che in virtù dell’ordine di carcerazione, anche per resistenza a P.U. e per attestazione di false generalità.