Nascosto nel retro del negozio c’erano 520 chilogrammi di botti di capodanno. Un commerciante 60enne di Grugliasco è stato denunciato per detenzione abusiva di materiale esplodente pirotecnico. Ulteriori 30 chili di botti sono stati scoperti mentre stavano per essere consegnati a un cliente.
In totale 40 giocattoli e 500 articoli di materiale elettrico, come prese, torce e lampade da esterno, sono stati sequestrati dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dagli agenti della polizia municipale a due commercianti di Vercelli. La merce è stata ritirata dal mercato perché potenzialmente pericolosa. Tra gli articoli sequestrati anche 200 cosmetici: trucchi, saponi, creme e maschere per il viso. Il materiale era privo di indicazioni e requisiti di legge.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
(foto archivio)
La Polizia stradale ha arrestato sull’ A4 Torino-Milano un uomo che aveva in auto oltre un chilo di cocaina, per un valore di circa 300 mila euro. L’auto, allo svincolo di Biandrate, alla vista degli agenti ha cambiato direzione dirigendosi verso Ivrea. Gli agenti hanno così seguito la vettura fino al casello di Ivrea. Nel vano della ruota di scorta c’era un panetto da 1100 grammi di cocaina. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
A Torino botti e petardi vietati
I giorni delle festività natalizie e il Capodanno sono stati spesso accompagnati da incidenti causati dall’utilizzo di fuochi pirotecnici, botti e petardi che hanno avuto conseguenze anche tragiche.
Con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sui temi della sicurezza e della tutela della salute delle persone, degli animali e dell’ambiente la Città di Torino ricorda che sul territorio cittadino “è tassativamente vietato far esplodere botti e petardi di qualsiasi tipo”.
Il divieto è normato dal Regolamento n.221 di Polizia Urbana, all’articolo 48ter “Utilizzo e vendita di prodotti pirotecnici”, e dal Regolamento per la tutela e il benessere degli animali in città n. 320, all’articolo 9 comma 23 “Divieti generali di far esplodere botti o petardi di qualsiasi tipo”.
Fuochi pirotecnici, botti e petardi – soprattutto in occasione di manifestazioni con alta adesione di pubblico – possono essere pericolosi per persone e animali fino a metterne a repentaglio la vita, oltre al poter provocare pure danni ingenti a edifici e cose.
Le sanzioni previste per chi non si attiene alle regole vanno da un minimo di 50 a un massimo di 500 euro.
Mamma, vuoi sposare papà? Un video commovente
C’è un video dolcissimo diventato virale su Instagram che in pochi giorni ha superato un milione e settecento mila visualizzazioni. È stato girato a Torino e non è la scena di un film.
Si intravede un busker, un musicista di strada, sotto i portici di Via Roma nel punto in cui si accede alla galleria San Federico. Davanti si scorge un uomo passare con un bimbo che tiene in mano un foglio e urla: mamma vuoi sposare papà?
Il link:
https://www.instagram.com/reel/ClUNkUsryWP/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
La canzone che Noah, questo il nome del musicista, sta intonando è la struggente Perfect di Ed Sheeran. Come perfetto è quel breve momento in cui il papà si inginocchia e tira fuori un anello di fidanzamento.
Loro sono Luana e Marco e il bimbo è Diego che ha due anni e mezzo. Nè il bimbo nè Luana capiscono cosa stia succedendo.
Sono riuscita a rintracciare Luana su Instagram che mi ha detto: “Io e Marco siamo di Fuscaldo in provincia di Cosenza. Marco a volte viaggia per lavoro e il 20 novembre doveva essere a Torino. Cosi ne abbiamo approfittato per fare un weekend fuori. Quel pomeriggio siamo usciti per una passeggiata. Ero davanti alle vetrine e c’era quel musicista. Marco era nervoso e io non ho realizzato subito cosa stava succedendo. Lui si era messo d’accordo con Noah per farmi la proposta.

È stato un momento speciale. Non ero mai stata a Torino, ma da quel giorno la porterò sempre nel mio cuore”.
Grazie all’acustica, quel punto di Via Roma è molto conteso tra i musicisti. Senza contare che i portici e il cinema Lux a fare da scenografia lo rendono un luogo molto suggestivo. Quando ci passate davanti rallentate il passo. Potrebbe succedere qualcosa di molto romantico.
Auguri Luana, Marco e Diego. E grazie per questo momento cosi romantico e… perfetto.
Loredana Barozzino
Nella notte di venerdì 23 dicembre 2022, a 18 ambulanze della Croce Verde di Torino parcheggiate in corso Bolzano è stato tagliato uno pneumatico. All’alba i soccorritori del primo turno hanno provveduto a cambiare le gomme per poter regolarmente iniziare il servizio alle 6. La Croce Verde presenterà denuncia.
Covid, la situazione a Torino e in Piemonte
FOCUS SETTIMANALE
In Piemonte la curva dei contagi presenta un andamento decrescente rispetto al periodo precedente.
Anche questa settimana il Piemonte conferma un dato migliore rispetto a quello rilevato a livello nazionale.
L’occupazione dei posti letto ordinari si attesta al 9,2%, quella dei posti letto in terapia intensiva è al 3%. La positività dei tamponi è all’8,7%.
Omicron BQ.1 e le sue sottovarianti dominanti nei depuratori del Piemonte
Dai dati diffusi da Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue sui campioni prelevati il 12 dicembre scorso, evidenziano la dominanza della sottovariante di Omicron BQ.1.1 nel depuratore di Castiglione Torinese, mentre nei depuratori di Cuneo e Novara la variante dominante è BQ.1.19 e nel depuratore di Alessandria BQ.1.
Sono state osservate mutazioni specifiche per la sottovariante Omicron BA.5.2.1.30 in tutti i depuratori.
Non si osservano mutazioni specifiche ed univoche per le sottovarianti Omicron BA.1, BA.3, BA.4 né per le sottovarianti ricombinanti.
Vaccinazioni
Tra venerdì 16 dicembre e giovedì 22 dicembre sono state vaccinate 32.681 persone: 48 hanno ricevuto la prima dose, 157 la seconda, 621 la terza, 13.370 la quarta, 18.485 la quinta. Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 10.736.687dosi, di cui 3.344.700 come seconde, 2.961.561 come terze, 735.392 come quarte, 88.207 come quinte.
FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE
In Piemonte nel periodo dal 16 dicembre al 22 dicembre i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 1.016. Suddivisi per province: Alessandria 127, Asti 47, Biella 40, Cuneo 84, Novara 81, Vercelli 43, VCO 39, Torino città 198, Torino area metropolitana 323.
In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 7.710 (-4.453).
Questa la suddivisione per province: Alessandria 892 (- 326), Asti 332 (- 197), Biella 281 (-104), Cuneo 590 (-501), Novara 565 (-273), Vercelli 301 (-120), VCO 270 (-57), Torino città 1.385 (-948), Torino area metropolitana 2.262 (-1.879).
INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI
Nella settimana dal 16 dicembre al 22 dicembre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 167.2 con andamento calante (-38.5%) rispetto ai271.9 dei sette giorni precedenti.
Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 74.3 (-37,5%).
Nella fascia 25-44 anni è 137.6 (-43,9 %).
Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 177.9 (-42.2%).
Nella fascia 60-69 anni è 225.6 (-34,5%).
Tra i 70-79 anni è 234.1 (-38,6%).
Nella fascia over80 l’incidenza risulta 343.2 (-29%).
INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA
In età scolastica, nel periodo dal 16 dicembre al 22 dicembre, l’incidenza rispetto ai sette giorni precedenti è in calo in tutte le fasce.
Nel dettaglio: nella fascia di età 0-2 anni l’incidenza è 61.9 (–26%), nella fascia 3-5 anni si registra un’incidenza di 19.3 (–24,9%), nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 15.9 (–51,5%), nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 22.4 (-59,4%), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 30.6 (-45,8%).
Due ricercati presi dalla polizia
L’intensificazione dei servizi di controllo del territorio effettuato dalle Volanti dell’UPGP e dei Commissariati di P.S. cittadini nella settimana santa ha portato alla individuazione di due persone colpite da provvedimenti restrittivi della libertà personale.
In un caso, il ricercato, un cittadino nigeriano 31enne, si era reso protagonista di un diverbio per motivi di viabilità con un connazionale; una pattuglia del Commissariato DI P.S. Barriera di Milano interveniva per riportare alla calma i due soggetti: nutrendo dei sospetti sull’identità del richiedente, gli chiedevano di esibire i documenti, ma ricevevano un diniego molto deciso motivato dal fatto che era stato proprio lui a segnalare alla Polizia il litigio in atto.
A fronte del rifiuto di esibire i documenti e di fornire le proprie generalità, gli investigatori effettuavano allora ulteriori accertamenti, che permettevano di riscontrare come il soggetto fosse destinatario di un ordine di carcerazione per l’espiazione di una pena di oltre 2 anni per il reato di rapina; pertanto, l’uomo, veniva arrestato.
Nelle stesse ore, una Volante dell’UPGSP, transitando in corso Svizzera, notava all’altezza di via Musinè un uomo che, alla vista della pattuglia di polizia, assumeva un atteggiamento sospetto. I poliziotti fermavano immediatamente la marcia del veicolo e procedevano al controllo del soggetto, un 44enne di nazionalità rumena; i controlli nei sistemi informatici facevano emergere un mandato di cattura a suo carico per l’espiazione di 3 anni, 2 mesi e 6 giorni per un cumulo di pene, provvedimento emesso dal Tribunale Ordinario di Torino, Ufficio Esecuzioni Penali.
La polizia ha arrestato un giovane di 20 anni, senza fissa dimora, per aver commesso due rapine al Carrefour Market di Baluardo Partigiani a Novara. La prima rapina domenica 18 dicembre, alle 10 del mattino, quando il ragazzo è entrato nel supermercato con il volto coperto da una mascherina, e ha rapinato 100 euro. Gli agenti hanno ricostruito il suo percorso, grazie alle telecamere, seguendolo fino alla stazione. Tornato pochi giorni dopo presso il supermarket ha minacciato un cassiere mostrando un rigonfiamento sotto il giubbotto, dicendo di avere un’arma e intimando di dargli tutti i soldi che avevano in cassa. Le Volanti, avvisate, sono giunte immediatamente sul posto e lo hanno arrestato.
A causa dei sistematici superamenti del tetto delle pronte disponibilità
Il Nursing Up: “La Regione deve agire subito per risolvere il problema tutelando la salute degli operatori.
Da gennaio potrebbero iniziare le azioni legali”
Il Nursing Up, il sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, denuncia una situazione allarmante, che incide anche sulla salute degli operatori, e che potrebbe rivelarsi una vera “bomba ad orologeria” per i già risicati bilanci delle Asl del Piemonte. Si tratta del sistematico ricorso alle Pronte Disponibilità nelle turnazioni di quasi tutti i reparti e specialità delle aziende sanitarie piemontesi.
Le Pronte Disponibilità sono turni di 12 ore nei quali gli infermieri e professionisti sanitari (come suggerisce il termine) sono in “preallarme” pronti a intervenire su specifiche necessità. Ebbene, fino a oggi, in tutte le aziende sanitarie del Piemonte, agli operatori vengono fatti fare 10, 15 anche più di 20 turni di pronta disponibilità per ogni mese. Ciò accade a causa dell’estrema carenza di personale che esiste nella nostra regione, con infermieri e professionisti della sanità che non sono sufficienti a coprire le varie necessità di ogni reparto.
Dal primo di gennaio, però, entra in vigore il nuovo Contratto nazionale di Lavoro, firmato nei mesi scorsi a Roma, che impone di non superare il numero massimo di sette pronte disponibilità al mese per ogni soggetto. Un paletto che di fatto metterà fuori legge tutte le turnazioni che prevedono il sistematico sforamento del limite delle 7 pronte disponibilità mensili, esponendo le aziende sanitarie alla possibilità che ogni infermiere che si trova oltre tale soglia possa chiedere l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro e proporre un’azione legale risarcitoria, con il rischio di un volume di ricorsi e una conseguente esposizione economica di svariati milioni di euro. A oggi, a quanto ci risulta, solo l’Asl di Alessandria pare abbia messo in atto una riorganizzazione dei turni per rientrare nei nuovi parametri delle Pronte Disponibilità. Nel resto della regione, invece, non s’è mosso nulla.
Il Nursing Up chiede l’immediato intervento della Regione per arginare e risolvere il problema, anzitutto sollecitando le aziende sanitarie a riorganizzare le Pronte Disponibilità in tutti i settori sanitari con il fine di rientrare nei limiti imposti dal Contratto.
Il Segretario Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, sottolinea: “La gravità della situazione è evidente. Perché se non si mette mano subito alla riorganizzazione delle pronte disponibilità, nel giro di un mese potrebbero partire centinaia di richieste di intervento dell’Ispettorato del lavoro con le conseguenti richieste di risarcimento, sacrosante, per il superamento dei limiti imposti dal nuovo Contratto. La riorganizzazione delle Pronte Disponibilità non va interpretata solo come una azione di salvaguardia per la gestione economica delle aziende, ma ha la sua cruciale importanza nella tutela della salute dell’operatore, che va protetto da fenomeni come il burn out e l’estrema stanchezza. Criticità che possono sfociare anche in serie patologie. Non dimenticando che tutto ciò può avere pesanti riflessi sulla qualità della prestazione erogata ai pazienti. Noi vogliamo che la sicurezza per i nostri lavoratori venga prima di tutto: infatti bisogna puntare sulla qualità e non sulla quantità del lavoro offerto. A oggi, dalle prime notizie che abbiamo avuto, solo un’azienda sanitaria in Piemonte ha dato segnali di aver compreso l’importanza della situazione, e si sta organizzando per rientrare nei parametri del nuovo Contratto. Si tratta dell’Aso di Alessandria dove è in atto una riorganizzazione delle Pronte Disponibilità rispettando il limite imposto delle sette mensili.
La Regione, dunque, anche eventualmente prendendo spunto da quanto avviene ad Alessandria, deve trovare una soluzione immediata a questo problema per tutte le restanti aziende sanitarie piemontesi”.