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Spruzzano spray urticante in classe per saltare la lezione di inglese

Alla scuola media ‘Casalegno’ di Leinì, quattro studenti sono stati segnalati al Tribunale dei minori 

Hanno spruzzato spray  al peperoncino in aula per evitare la lezione di inglese. Lo hanno raccontato loro stessi  ai carabinieri, intervenuti sul posto. Il bilancio è di otto intossicati lievemente. Si tratta di sette studenti e un insegnante, soccorsi dal 118.

 

Nuovo protocollo Inps x tutti tra Inps Piemonte e Città di Torino

Il progetto sarà sostenuto anche da Caritas, Comunità di Sant’Egidio e Sermig.

Il 30 settembre 2021, presso i locali della Direzione Regionale Inps del Piemonte, si rinnoverà il protocollo di intesa con la Città di Torino per la realizzazione del progetto “Inps X tutti”, iniziativa avviata in via sperimentale nel 2019 con l’obiettivo di raggiungere persone che versano in situazioni di grave disagio e povertà.
Il progetto, forte dei risultati raggiunti durante la sperimentazione dell’ultimo biennio, si rafforza coinvolgendo le più importanti realtà associative del terzo settore, come la Caritas, la Comunità di Sant’Egidio e il Sermig.
Con questa iniziativa l’Inps del Piemonte vuole continuare a realizzare azioni che rimuovano gli ostacoli, anche burocratici, che impediscono o ritardano l’accesso alle prestazioni di contrasto della povertà, consentendo la piena tutela dei bisogni sociali ed economici del singolo e delle famiglie.
Con il prezioso supporto della Città di Torino, la Caritas Diocesana di Torino, la Comunità di Sant’Egidio di Torino e il Sermig, partners del nuovo protocollo, si realizzeranno azioni mirate al raggiungimento dei soggetti in situazioni di disagio economico per la verifica di eventuali diritti inespressi e la presentazione delle relative istanze all’Inps.
L’accordo verrà siglato durante la Conferenza Stampa di presentazione del progetto che si terrà presso la sede della Direzione regionale dell’INPS Piemonte in via dell’Arcivescovado il giorno 30 settembre
Saranno presenti alla stipula del protocollo Emanuela Zambataro – Direttore regionale Inps Piemonte, Chiara Appendino – Sindaca della Città di Torino, Sonia Schellino – Assessora alle Politiche Sociali di Torino, Pierluigi Dovis – per la Caritas di Torino, Ernesto Oliviero per il Sermig e Daniela Sironi per la Comunità di Sant’Egidio.
Per tutti è obbligatorio esibire il Green Pass.

Bimbo di quattro anni azzannato al volto da un cane

Davanti alla scuola un bimbo di 4 anni è stato azzannato al viso da un cane. È accaduto  ieri a Torino in via Montemagno

Il bambino  è stato portato d’urgenza all’ospedale Regina Margherita. Secondo i medici servirà  più di un mese perché le ferite guariscano, ma il piccolo non è in pericolo di vita.

L’incidente è avvenuto quando il papà del bambino si è fermato con un amico che portava a spasso il cane che, forse disturbato dal bimbo, lo ha azzannato al viso e alla testa.

Il bilancio settimanale dei controlli di polizia nelle stazioni

1 arrestato, 8 indagati, 4.206 persone controllate, di cui 707 persone con precedenti. 237 pattuglie impegnate nelle stazioni e 19 in abiti civili per attività antiborseggio.

69 i servizi di vigilanza a bordo treno, per un totale di 168 treni presenziati. 19 i servizi lungo linea e 22 di ordine pubblico. Questi i risultati dell’attività settimanale, dal 20 al 26 settembre, del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta.

Durante la settimana sono stati disposti mirati servizi di vigilanza e contrasto alla microcriminalità presso alcune stazioni non presidiate dal personale di polizia, con l’impiego di pattuglie nelle ore pomeridiane e serali, anche a bordo treno tra cui, nella provincia di Torino: Moncalieri, Torino Stura, Settimo T.se e Rivarolo Canavese; nella provincia di Cuneo: Mondovì e Fossano.

A Torino gli operatori del Nucleo Scorte, in servizio di vigilanza a bordo di un treno regionale sulla tratta Torino – Alba (CN), hanno denunciato un ventinovenne nigeriano per inottemperanza all’Ordine del Questore di Cuneo di abbandonare il territorio nazionale, emesso nello scorso mese di agosto.

Nella stazione di Porta Nuova gli operatori Polfer hanno denunciato un ventiduenne italiano per rapina, dopo che lo stesso si è impossessato di una banconota da 50 euro sottratta ad un viaggiatore nei pressi dell’ingresso della metropolitana cittadina, adiacente alla stazione. Il giovane ha da subito opposto resistenza agli agenti durante l’accompagnamento in ufficio di polizia, pertanto, è stato denunciato anche per resistenza a Pubblico Ufficiale.

Un quarantaduenne polacco è stato denunciato per atti osceni in luogo pubblico, in quanto sorpreso ad urinare vicino a un albero nell’area di parcheggio cittadino di stazione, alla presenza di numerosi passanti, mentre una trentenne italiana, facente parte dello stesso gruppo di persone a cui apparteneva il cittadino polacco, è stata denunciata per oltraggio a Pubblico Ufficiale poiché, durante il controllo del primo da parte del personale Polfer, ha proferito frasi denigratorie nei confronti dei poliziotti.

Un quarantaduenne italiano è stato denunciato per false attestazioni dopo aver declinato generalità risultate false a seguito dell’accertamento sulle impronte digitali.

Sempre a Porta Nuova durante i servizi congiunti con le Unità Cinofile, è stata sanzionata una cinquantunenne nigeriana per possesso di modica quantità di stupefacente tipo marijuana, successivamente sequestrato.

Gli agenti Polfer hanno sanzionato amministrativamente un quarantasettenne marocchino per ubriachezza molesta, a bordo di un treno regionale in arrivo a Torino da Cuneo nonché un quarantaseienne peruviano che, in evidente stato di ebrezza, ha colpito al volto due persone, padre e figlio, nei pressi della stazione.

Festa di San Michele Arcangelo Patrono della Polizia di Stato

Il 29 settembre, la Polizia di Stato celebrerà l’annuale ricorrenza del suo Santo Patrono, San Michele Arcangelo.

Difensore del popolo di Dio, vincitore nella lotta del bene contro il male, San Michele Arcangelo fu proclamato patrono e protettore della Polizia da Papa Pio XII, il 29 settembre 1949, per la naturale assonanza con la missione assolta quotidianamente, con professionalità ed impegno, da ogni singolo operatore.

La solenne festività verrà ricordata con una Celebrazione Eucaristica domani alle ore 11.00, nella Cattedrale cittadina di San Giovanni Battista, in piazza San Giovanni, alla presenza di un numero ristretto di Autorità civili e militari rappresentati del nostro territorio.

Alla cerimonia sono stati invitati a intervenire alcuni appartenenti della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno, in servizio ed in quiescenza, nonché le Vittime del Dovere e i loro familiari. Alla celebrazione, sarà presente anche una rappresentanza dell’ASD Atletica della Polizia di Stato di Torino.

La Santa Messa sarà officiata dal Vescovo di Ivrea S.E.R. Mons. Edoardo Aldo CERRATO, concelebrata dal Cappellano della Polizia di Stato, Don Cristiano MASSA.

Prima della Santa Messa, alle ore 9.00, sarà deposta una corona di alloro davanti alla lapide commemorativa del Sovrintendente Capo Gabriele Rossi e del Vice Sovrintendente Francesco Alighieri, del locale Reparto Prevenzione Crimine, prematuramente scomparsi nell’adempimento del proprio dovere a Villa Literno (Caserta) il 26 settembre 2008, posta all’ingresso della palestra del V Reparto Mobile.

In occasione della ricorrenza, questo pomeriggio alle ore 16.00, presso la caserma “F.Balbis”, avrà anche luogo la cerimonia di consegna delle medaglie di commiato al personale della Polizia di Stato in quiescenza.

Incidente sul lavoro: cade dall’impalcatura e muore

A Nichelino il titolare di un’officina meccanica, di  72 anni è caduto da una scala ad alcuni  metri d’altezza. Cadendo dall’impalcatura avrebbe sbattuto violentemente la testa. I dipendenti di una ditta vicina all’officina hanno dato l’allarme ma quando i sanitari del 118 sono giunti sul posto l’uomo era  morto. Poco dopo sono arrivati i carabinieri che indagano sull’incidente.

Ragazza di 16 anni muore sotto il trattore del padre

DAL PIEMONTE. Ieri pomeriggio ad Armeno, nel Novarese, sulla provinciale 142 è avvenuto un grave incidente. Una ragazza di 16 anni era sulla sua moto quando si è scontrata con un trattore guidato dal padre. Il 118 le  ha prestato i soccorsi. La ragazza è stata trasferita  in elicottero all’ospedale di Novara dove purtroppo è morta in serata. Secondo gli accertamenti la giovane ha tamponato il trattore dal quale è stata travolta.

Camionista danneggia segnali stradali ma la fototrappola lo incastra

DAL PIEMONTE / I carabinieri di Ticineto, nell’Alessandrino,  hanno denunciato per danneggiamento aggravato e rimozione di segnali stradali un autotrasportatore  di 57 anni.

L’uomo, conosciuto alle forze dell’ordine, è stato fotografato grazie a una foto-trappola mentre danneggiava due cartelli stradali all’incrocio tra la Strada Provinciale 55 e la Strada Vecchia Casale.

L’incidenza del virus in Piemonte per classi di età

I dati aggiornati sulla diffusione dell’epidemia per incidenza di età confermano che, dal 2 agosto, il Piemonte registra una sostanziale stabilità, con un’incidenza media settimanale di circa 35 casi per 100.000 abitanti, valore contenuto grazie anche agli effetti positivi della vaccinazione.
Il valore più basso, 20.7 casi ogni 100.000 persone della stessa classe di età, si riscontra nei 60-79enni. Ampiamente sotto la media generale piemontese anche l’incidenza negli over80, a quota 26, mentre nei 30-59 enni è del 32.8.

Migliora questa settimana anche la fascia dei ventenni, con una incidenza passata da 44.7 a 38.1, e la fascia dei 16-19 enni dove l’incidenza da 41.3 è scesa a 34.1. Si tratta in generale delle classi di età con maggiore numero di vaccinati, a riprova dell’importanza dell’immunizzazione. In particolare sul totale di 157 mila giovani tra 16 e 19 anni il 61,4%, in Piemonte, ha già completato il ciclo vaccinale.

Una più manifesta circolazione del virus invece, seppur in forma non grave, continua tra i giovanissimi: nella fascia 0-11 anni l’incidenza è 57.2, in quella 12-15 anni è 48.5.

Per questi ultimi, come noto, la vaccinazione è partita da Piano nazionale dopo quella delle altre categorie prioritarie e, al momento, la copertura completa sui 156 mila che fanno parte di questa fascia d’età si avvicina al 40%.

Vaccini, terza dose: “Gli infermieri italiani sono tutti a rischio”

Nursing Up De Palma: «Gli infermieri italiani sono tutti a rischio. Riservare la priorità nella somministrazione della terza dose solo ad alcune categorie di operatori sanitari potrebbe funzionare se esistessero piani di prevenzione omogenei e di massa, con screening finalizzati alla previa valutazione dell’assetto immunologico di tutti gli operatori sanitari ai fini della loro successiva collocazione o meno nelle categorie prioritarie».

Il Presidente del Sindacato: «Se il CTS ha deciso che deve esserci la terza dose, allora terza dose sia! E’ sacrosanto dare la priorità a quegli infermieri, a quei medici e a quegli OSS che presentano gravi patologie pregresse, ma nessuno dimentichi che tutti gli infermieri sono a rischio, e che anche chi non lamenta patologie pregresse conclamate può presentare un quadro immunologico delicato e potrebbe infettarsi di nuovo». 

«Se terza dose deve essere, anche per gli operatori sanitari, terza dose sia. Prendiamo atto del via libera del CTS. Prima di tutto, non entriamo nel merito della decisione del Comitato Tecnico Scientifico, che di concerto con il Ministero della Salute, ha stabilito nelle ultime ore, dando il suo assenso, questo emerge dalle parole del portavoce Brusaferro, di sottoporre alla terza dose, da subito, anche quegli operatori sanitari ritenuti a rischio, al pari di ottantenni e cittadini immuno-depressi.

Ben venga ed è sacrosanto che venga data priorità a quegli infermieri, a quei medici, a quegli Oss, che presentano gravi patologie pregresse. 

Ma non possiamo “gettare nel dimenticatoio” tutti gli altri, cioè quelli  che si sono spezzati la schiena nei turni massacranti dell’emergenza sanitaria, e che ogni giorno, da mesi, sono a rischio più di qualunque altra categoria di lavoratori.

Chiediamo pertanto ulteriori approfondimenti dedicati proprio a loro, indagini accurate, per comprendere, in breve tempo, se è scientificamente consigliabile o meno di allargare la terza dose a tutti gli operatori sanitari. Insomma, qualcuno ci dica, finalmente, numeri dell’evidenza scientifica alla mano, se e in quale percentuale decresce la copertura vaccinale nel tempo. E soprattutto, quali livelli percentuali di copertura i vaccini riescono a garantire contro la variante Delta, notoriamente più pervasiva di quella Alfa, dalla quale tutto ebbe inizio.

Per quanto ne sanno molti di noi, nei pronto soccorso pieni zeppi di ricoveri, alle prese con croniche carenze di personale, nelle centrali operative, nei reparti nevralgici degli ospedali, all’interno di strutture vetuste, i colleghi vaccinati nei primi mesi del nuovo anno, potrebbero oggi essere interessati ad una riduzione della propria immunità. 

Chi si prenderà la responsabilità di vagliare caso per caso?

E se qualcuna di queste indagini arrivasse in ritardo, o se un infermiere già vaccinato, di servizio in un pronto soccorso, di base in buona salute, ma con un livello anticorpale basso, diventasse, una volta infettato, dal momento che è a costante contatto con decine di persone ogni giorno, veicolo di contagio per un collega, un paziente o un suo stesso familiare a sua volta immuno-depresso, non ancora sottoposto a terza dose, mettendo a rischio  l’incolumità di quest’ultimo?

Ogni giorno quegli infermieri eventualmente soggetti ad un  abbattimento dei loro livelli di immunità, potrebbero diventare veicolo inconsapevole di infezione per altri malati, per i colleghi, per i loro stessi familiari.

Anche chi non presenta patologie pregresse conclamate, ma possiede un quadro immunologico più delicato potrebbe infettarsi di nuovo. I recenti dati ISS lo confermano, con la media di 47/48 infermieri al giorno già vaccinati che si re-infettano. In definitiva, anche se questi numeri non hanno le caratteristiche preoccupanti del passato, sono un segnale che dovrebbe spingere le autorità sanitarie ad ulteriori approfondimenti. Bisogna capire soprattutto in che condizioni immunologiche si trova la maggior parte degli operatori vaccinati tra  gennaio e febbraio.

Occorrono indagini, che fino a questo momento nessuno ci ha confermato di aver effettuato: quando si esaurisce effettivamente l’immunità del vaccino? Nessuno mai ha risposto in modo preciso a questo nostro quesito chiave».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«Da mesi abbiamo chiesto, al Ministero della Salute, pubblicamente,   uno studio accurato sull’efficacia del vaccino in relazione alle nuove varianti. 

Continuiamo a sollecitare pubblicamente  tutte le aziende sanitarie a monitorare, con screening costanti, le condizioni di salute degli operatori sanitari già vaccinati da mesi. E’ necessario  aspettare di re-infettarsi,  prima di sapere, finalmente, se gli effetti del vaccino si sono ridotti dopo sei/otto mesi?

Indagini accurate, regolamentazione precisa, prevenzione, controlli a tappeto sulla salute di tutti gli operatori sanitari del SSN. Non si può prescindere da tutto questo.

In riferimento a tutto ciò, non possiamo che stigmatizzare il comportamento di certe aziende, e parliamo di datori di lavoro responsabili della salute dei dipendenti del SSN, che si ricordano di effettuare tamponi di massa e dosaggi anticorpali solo nel momento in cui esplode un focolaio. Ricordiamoci, da ultimo  cosa è accaduto di recente nel Lazio, in Sicilia e in ordine di tempo in Campania, con nuovi casi di infermieri già vaccinati e contagiati. 

Non è nostra competenza entrare nel merito della decisione dell’approvazione della terza dose, ma chiediamo chiarimenti definitivi da parte della comunità scientifica sull’effettiva durata dell’immunità per coloro che si sono già vaccinati da mesi, tutto questo vale per gli operatori sanitari, così come per i cittadini.

Per come la vediamo noi, gli infermieri italiani sono tutti a rischio. Riservare la priorità nella somministrazione della terza dose solo ad alcune categorie di operatori sanitari potrebbe funzionare se esistessero piani di prevenzione omogenei e di massa, con screening finalizzati alla previa valutazione dell’assetto immunologico di tutti gli operatori sanitari ai fini della loro successiva collocazione o meno  nelle categorie prioritarie.