CRONACA- Pagina 836

Arrestato in centro un evaso È anche indiziato di tentato furto aggravato

Nei giorni scorsi , personale del Commissariato Centro in servizio di volante ha arrestato in corso Vittorio Emanuele II un uomo per tentato furto aggravato e per evasione.

Tutto nasce quando un poliziotto del Commissariato di P.S. Barriera di Milano libero dal servizio, transitando in quella via, ha notato un soggetto armeggiare vicino ad un’autovettura riuscendo ad entrarvi e a rovistare al suo interno.

L’uomo, accortosi che qualcuno lo stava guardando, si è allontanato in direzione della stazione di Porta Nuova a bordo della sua bicicletta, ma è stato raggiunto e fermato dall’operatore che si qualificava come agente di Polizia di Stato.

Giunta sul posto la volante del Commissariato Centro, dai controlli è emerso che il cinquantatreenne, cittadino italiano con numerosi precedenti di Polizia per reati specifici, risultava sottoposto da maggio 2022 al regime della detenzione domiciliare. I poliziotti hanno così provveduto al suo arresto per tentato furto aggravato e per evasione.

Litiga con la ragazza e sfascia i mobili Bloccato con lo spray al peperoncino

La polizia ha dovuto usare lo spray al peperoncino per fermare un ragazzo di 25 anni, poi  arrestato l’altra sera dagli agenti a Biella. Il giovane avrebbe cominciato a sfasciare mobili e altri oggetti in casa al culmine di una lite con la compagna. Le Volanti giunte sul posto, visto l’atteggiamento intimidatorio dell’uomo, hanno impiegato lo spray al peperoncino in dotazione.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Cresce il numero dei minori vittime di sextortion

Negli ultimi mesi stanno vertiginosamente aumentando i casi di sextortion in danno di adolescenti attraverso i social network. Sono già oltre un centinaio le segnalazioni ricevute dalla Polizia Postale.

Sono minori per lo più tra i 15 e i 17 anni e anche più piccoli.

Si tratta di un fenomeno, di solito rivolto al mondo adulto, con un enorme potenziale di pericolosità perché oggi colpisce vittime minorenni, tanto fragili quanto inesperte.

Sempre più spesso la curiosità sessuale dei ragazzi li trasporta in un incubo fatto di ricatti, richieste insistenti di denaro e minacce di distruggerne la reputazione diffondendo sui social immagini sessuali ottenute tramite live chat.

Tutto inizia con qualche chattata con profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti, apprezzamenti e like per le foto pubblicate.

Si passa poi alle video chat e le richieste si fanno man mano più spinte.

Nei giorni seguenti, il martellamento online include la richiesta di somme di denaro anche esigue, con la minaccia che, in caso di mancato pagamento, il materiale sessuale verrà diffuso tra tutti i contatti, gli amici e i parenti.

Le vittime, intrappolate tra la vergogna e la paura che le immagini intime possano essere viste dai loro contatti, tendono a tenersi tutto per sé, a non confidarsi con nessuno, in particolare con i genitori.

Per questo motivo il fenomeno è sottostimato, perché la denuncia impone ai ragazzi un disvelamento ai genitori, che a volte appare più doloroso delle minacce dell’estorsione.

I consigli della Polizia Postale:

– Mai cedere al ricatto pagando le somme richieste. Non smetteranno di chiedere denaro se si paga, ma anzi capiranno che hai disponibilità economica e si faranno più insistenti;

– Non bisogna vergognarsi per aver condiviso immagini intime con sconosciuti. A quella età si è curiosi e inesperti e spesso le persone che fanno queste cose sono criminali organizzati che conoscono le fragilità dei ragazzi;

– Non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui si viene contattati, ma fare gli screen shot delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell’estorsore;

– Fare una segnalazione sul nostro portale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto, da soli è più difficile risolvere questo tipo di problemi;

– Parlarne con i genitori o con un adulto di fiducia, che sapranno come essere di aiuto per gestire la situazione;

– Chi ha più di 14 anni può sporgere una denuncia, anche in modo autonomo, in qualsiasi ufficio di Polizia.

Consigli per i genitori:

La sextortion è un fenomeno che sta interessando un numero esponenziale di ragazzi/e in rete. Si tratta di adulti e/o organizzazioni criminali che avvicinano online gli adolescenti, li spingono in conversazioni virtuali di tipo sessuale, acquisiscono immagini e video intimi e poi richiedono somme di denaro per evitare la pubblicazione online del materiale privato. Se ai propri figli capita qualcosa di simile:

– Non bisogna giudicare irresponsabile il loro comportamento, ma valutare che la vergogna e il senso di panico che possono provare li mettono a rischio di compiere atti impulsivi;

– Ascoltare quanto i figli racconta, acquisire con calma tutte le informazioni e rassicurarli che non sono i soli ad essere incappati in questo tipo di situazioni;

– Procurarsi gli screen shot delle conversazioni con gli estorsori e recarsi quanto prima in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia: la tempestività in questi casi è fondamentale per risolvere al meglio le indagini.

– Non cancellare immagini, video e non chiudere i profili social prima di aver fornito queste informazioni alla Polizia;

– Fare una segnalazione su www.commissariatodips.it e chiedere informazioni e supporto, se occorre.

Un fulmine uccide l’industriale dolciario Alberto Balocco

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Mentre erano in mountain bike sulla pista dell’Assietta sui monti dell’Alta Val Chisone un fulmine ha colpito e ucciso l’industriale Alberto Balocco, di 53 anni, titolare della nota azienda dolciaria, e l’amico Davide Vigo, 55 anni. Un automobilista ha dato l’allarme vedendo i corpi sullo sterrato. L’eliambulanza è riuscita nonostante il maltempo a far scendere un’equipe medica che ha tentato la rianimazione cardiocircolatoria.  Per il recupero delle salme è stato necessario un mezzo via terra.

(Foto di repertorio)

Si aggira per Porta Nuova con un martello: arrestato

Gli agenti della Polizia Ferroviaria di Torino Porta Nuova sono intervenuti per la presenza di un individuo che si aggirava nell’area binari della stazione con un vistoso martello in mano. Accortosi della presenza degli operatori, l’uomo, un 61enne cittadino italiano, ha cercato di occultare l’oggetto nascondendolo nello zaino che aveva al seguito, ma è stato fermato al binario 14 e messo in sicurezza dai poliziotti, che hanno recuperato il martello così che l’uomo non potesse arrecare danno ad alcun viaggiatore.

Di lì a poco, la pattuglia è stata avvicinata da un altro individuo, cittadino marocchino, che, visibilmente scosso e spaventato, dichiarava di essere stato costretto, dietro minaccia di morte, a prelevare al vicino bancomat allo scopo di consegnare la somma di 150euro all’uomo appena bloccato. A riprova di quanto dichiarato la vittima mostrava una ferita causata, a suo dire, da un colpo sferrato pochi istanti prima dall’altro soggetto nella piazza antistante alla stazione ferroviaria. Da successivi accertamenti, il racconto dell’uomo è stato confermato dalla visione delle immagini della videosorveglianza di stazione.

Gli agenti hanno provveduto quindi ad accompagnare il cittadino italiano presso gli Uffici di Polizia situati al binario 1 dove, a seguito di un più accurato controllo, celati nello zaino che aveva con sè, sono stati rinvenuti 3 coltelli a serramanico della lunghezza superiore a 30cm e uno scalpello con punta in ferro, tutto posto sotto sequestro.

Il 61enne è stato arrestato per tentata estorsione e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, nonché indagato per percosse e porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere.

In manette il “topo” d’appartamento

Nella giornata del 23 agosto la Polizia di Stato di Novara ha arrestato un cittadino georgiano di 37 anni, clandestino e senza fissa dimora in Italia, ritenuto presunto autore di furto in abitazione.

Nella giornata del 05/05/2022 la proprietaria di un appartamento, sito in via Spreafico, era stata ricoverata per accertamenti e, durante la sua assenza, ignoti si erano introdotti in casa, mettendola interamente a soqquadro ed asportando tutti i valori in essa contenuti.

Gli agenti Squadra Mobile e della Polizia Scientifica, analizzando le risultanze del sopralluogo svolto nell’appartamento, notavano che la porta d’ingresso non presentava segni di effrazione, pertanto l’ingresso era stato effettuato utilizzando la tecnica del “lock picking”, che consiste nell’effettuare delle manipolazioni della serratura attraverso degli attrezzi, i “grimaldelli”. Questa tipologia di furti è commessa, generalmente, da “bande” dall’est Europa: pertanto, le indagini venivano dirottate sui soggetti pregiudicati provenienti da quell’area e gravitanti nell’area del Nord Italia.

L’intuizione degli investigatori trovava conferma con le risultanze degli accertamenti effettuati durante il sopralluogo dal personale della Polizia Scientifica: difatti, la comparazione delle impronte rilevate nell’appartamento con quelle presenti nelle banche dati consentiva di identificare l’odierno arrestato, già pregiudicato per reati della medesima specie furti in abitazione.

A conclusione dell’attività d’indagine l’Autorità Giudiziaria emetteva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del soggetto, che veniva eseguita.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Tenta di nascondere hashish ma viene scoperto dalla polizia

Nel pomeriggio di martedì, personale della squadra volante del Commissariato San Secondo ha arrestato un cittadino marocchino cinquantatreenne per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Ad attirare l’attenzione degli agenti, transitando durante il servizio di controllo del territorio in via Paolo Gaidano, la presenza di un uomo seduto sul bordo del marciapiede in atteggiamento sospetto. Il soggetto, fermatosi in un primo momento per il controllo, si dava alla fuga ma veniva subito bloccato.

I poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato a suo carico numerosi frammenti di hashish, nascosti dove era precedentemente seduto il soggetto, nonché addosso all’uomo la somma di ottantacinque euro in contanti, in banconote di piccolo taglio, provenienti verosimilmente dall’illecita attività di spaccio, nonché un coltello da cucina con tracce di sostanza stupefacente.

L’uomo è un cittadino marocchino cinquantatreenne con numerosi precedenti di Polizia specifici, e una condanna per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Controlli di polizia in Barriera di Milano

Nella serata di Venerdì 19 agosto, personale della Polizia di Stato ha effettuato un controllo straordinario del territorio nell’area di competenza del Commissariato Barriera Milano; al servizio hanno concorso anche i poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte e del Reparto Mobile di Torino.

Durante l’attività sono state controllate, su segnalazione da parte di numerosi cittadini, delle attività commerciali presenti nella zona tra via Pergolesi, Corso Giulio Cesare, Corso Palermo e Via Scarlatti, nelle quali sono state identificate sessanta persone, di cui quindici con precedenti, e sequestrati 18 grammi di hashish.

L’attenzione degli agenti è stata rivolta in particolare al Parco Sempione, al Centro anziani adiacente, allo stabilimento Ex Gondrand e alla Parrocchia di “Maria Regina Pacis”.

In Largo Giulio Cesare, gli agenti hanno trovato diverse persone intente a bivaccare in tarda serata, la maggior parte delle quali si sono allontanate spontaneamente alla vista degli agenti. Due di questi hanno destato particolare sospetto e, in seguito ad approfondimenti, gli agenti hanno potuto riscontrare come uno di essi fosse in possesso di una modica quantità di crack e di 820 euro suddivise in banconote da piccolo taglio, motivo per cui è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’altro soggetto, invece, si sarebbe reso responsabile di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, motivi per cui è stato arrestato.

Ruba i vestiti scambiandoli con i suoi

L’intervento dei poliziotti del Commissariato Centro risale a mercoledì 17 agosto, quando l’addetto alla sicurezza di un negozio di attrezzature sportive, sito in Piazza Carlo Felice, ha segnalato al 112 di avere fermato un soggetto sospettato di essersi impossessato di alcuni capi d’abbigliamento per poi allontanarsi senza pagare.

L’uomo, un  cittadino italiano 50enne, avrebbe sottratto al negozio un paio di scarpe, una maglietta e dei pantaloncini per un importo di circa 140 euro. Per non destare sospetti e occultare il maltolto avrebbe poi sostituito gli indumenti sottratti con quelli che aveva addosso, ma il dettaglio non sarebbe sfuggito all’addetto che, accertatosi dello scambio- anche le scarpe seppur identiche a quelle indossate in precedenza erano nuove- ha poi inseguito il soggetto fino all’intersezione con Corso Vittorio Emanuele II.

L’indiziato, con precedenti di Polizia per reati simili, è stato poi arrestato dagli agenti con l’accusa di furto aggravato. Nei suoi confronti, è stato successivamente emesso dalla Questura di Torino un foglio di via obbligatorio dal Comune di Torino.

Area Ex Gondrand, tre denunce della Polizia

Ieri personale del Commissariato di P.S. Barriera Milano ha coordinato un controllo straordinario del territorio nell’area dell’ex stabilimento “Gondrand”, al quale ha concorso personale del Reparto Mobile di Torino, del Reparto Prevenzione Crimine, dell’ufficio Immigrazione, della Polizia Scientifica, del gruppo dei Cinofili della Polizia di Stato e personale della Polizia Municipale.

In seguito al capillare controllo degli ambienti, sono state individuate all’interno dello stabile sette persone.

Nelle aree perimetrali attigue allo stabile, in Via Lauro Rossi, sono state identificate ulteriori undici persone che si riparavano dietro un fitto strato vegetativo. Quattro soggetti sono stati accompagnati presso gli uffici della Questura per ulteriori controlli che hanno poi portato al deferimento di tre di essi: due perché inottemperanti ad un ordine del Questore a lasciare il Territorio Nazionale, il terzo per aver fornito false attestazioni sulla propria identità.

Nascosto in un cassone di legno, gli agenti hanno rinvenuto persino un cucciolo di cane di circa due mesi, che è stato soccorso e poi affidato alle attenzioni degli operatori di un canile, intervenuti sul posto.

Contestualmente il personale del Reparto Prevenzione Crimine ha effettuato due posti di controllo all’altezza di Via Cigna, controllando 11 veicoli, identificando 21 persone e elevando due sanzioni per guida senza patente.

Al termine delle operazioni di Polizia, gli operai incaricati hanno eseguito l’attività di bonifica dell’area, con disboscamento e messa in sicurezza, rendendola nuovamente fruibile alla cittadinanza.

La Questura di Torino proseguirà nelle prossime settimane i servizi preventivi nell’area, volti ad eliminare le situazioni di degrado ed illegalità.