CRONACA- Pagina 8

Il Salone dell’Auto torna nel 2026

Il Salone dell’Auto di Torino tornerà,  dopo il successo del 2025, dall’11 al 13 settembre 2026. Il Salone Auto Torino ha registrato quest’anno oltre 50 brand partecipanti, un’affluenza di 500 mila visitatori provenienti da tutta Italia e un indotto economico sul territorio di 5 milioni di euro.
L’appuntamento per i costruttori, gli appassionati e gli addetti ai lavori sarà nuovamente nel centro di Torino, che si conferma cornice ideale per la manifestazione dedicata al mondo dell’automobile.
Il 2026 vedrà lo svolgimento di una giornata interamente dedicata al business, il 10 settembre Salone Auto Torino organizzerà un evento esclusivo riservato ai soci B2B tra aziende, fornitori, società di servizi automotive, con l’obiettivo di favorire networking, collaborazioni e nuove opportunità professionali.

Mara Martellotta

Quando il Piemonte investe sulla tua impresa

Il Piemonte è la prima Regione italiana per livello di spesa validata nell’ambito del FESR 2021–2027, con oltre 4.000 imprese già sostenute e altre 1.500 aziende attese nel prossimo biennio.
Degli oltre 800 milioni di euro destinati alle imprese, circa 300 milioni risultano già certificati dalla Commissione Europea, le risorse rimanenti sono in fase di erogazione o disponibili per le nuove adesioni.
“L’Europa investe sul Piemonte, il Piemonte investe sulla tua impresa!”, promosso da Synergie Italia, con il patrocinio della Regione Piemonte, venerdì 21 novembre presso la Sede ONU – Padiglione Piemonte, ha visto la partecipazione di oltre 80 aziende del territorio. L’iniziativa si è inserita nell’ambito delle attività dedicate al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2021-2027, come momento di confronto e approfondimento dei risultati e delle possibilità ancora aperte del Programma.

Andrea Tronzano

Dall’incontro è emerso che degli oltre 800 milioni di euro destinati alle imprese nell’ambito del FESR, circa 300 milioni risultano già certificati dalla Commissione Europea, confermando il Piemonte quale prima Regione italiana per livello di spesa validata. Le risorse rimanenti sono in fase di erogazione o disponibili per nuove adesioni, con termine ultimo di utilizzo fissato al 31 dicembre 2030. Il “pacchetto” di misure per le imprese si articola su tre linee strategiche: sostegno agli investimenti e all’accesso al credito, con gran parte delle risorse già impiegate; interventi per l’efficienza energetica e la riduzione dei costi, che hanno registrato un utilizzo di circa il 50% dei fondi disponibili; azioni per la competitività, che hanno registrato un livello di utilizzo analogo agli altri ambiti di intervento. Ad oggi oltre 4.000 imprese piemontesi hanno beneficiato di contributi a fondo perduto, strumenti finanziari e voucher innovazione. Si stima che altre 1.500 imprese potranno accedere ai fondi residui nel prossimo biennio. Nel corso dell’evento è stato inoltre annunciato un nuovo bando regionale dedicato all’inserimento di ricercatori nelle imprese, con l’obiettivo di rafforzare il trasferimento tecnologico e la collaborazione tra sistema produttivo e mondo della ricerca.

“Questi dati – ha dichiarato Andrea Tronzano, Assessore regionale al Bilancio, allo Sviluppo delle Attività Produttive e all’Internazionalizzazione – dimostrano che il Piemonte sa programmare bene, governando con responsabilità. Abbiamo scelto di impiegare le risorse europee per rafforzare il sistema produttivo, sostenere chi investe, valorizzare competenze e innovazione. Ogni misura attivata contribuisce a creare un contesto solido, capace di attrarre investimenti e accompagnare le imprese nelle transizioni in corso. È così che vogliamo continuare a costruire uno sviluppo concreto, duraturo e coerente con le reali esigenze del territorio”.

In sintesi, l’evento, realizzato in collaborazione con Confindustria Cuneo, Commissione Pari Opportunità Donna Uomo del Piemonte, ANDAF Piemonte e Valle d’Aosta e CDAF, ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra istituzioni, aziende e attori economici del territorio sulle politiche e sugli strumenti a sostegno dello sviluppo piemontese. Sono intervenuti: Andrea Tronzano, Assessore regionale al Bilancio, allo Sviluppo delle Attività Produttive e all’Internazionalizzazione; Giuliana Fenu, Direttore per la Competitività del Sistema Regionale – Regione Piemonte; Paolo Furno, Dirigente Regione Piemonte; Marcella Mauro, Presidente ANDAF Piemonte e Valle d’Aosta – Associazione Nazionale Direttori Finanziari; Luisa La Vecchia, Regional Key Account Manager Synergie Italia; e Simona Tansini, Chief Commercial Officer Synergie Italia. Ha moderato l’incontro la giornalista Simona De Ciero.

Mara Martellotta

Fondi regionali ai centri per uomini autori di violenza

DALLA REGIONE PIEMONTE OLTRE 570 MILA EURO 

.

L’assessore alle Pari opportunità Marina Chiarelli: “La prevenzione passa dalla rieducazione. Proteggere le donne significa anche intervenire sugli uomini che agiscono violenza”

.

Alla vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Regione Piemonte rafforza il proprio impegno nella prevenzione e nel contrasto della violenza di genere con un nuovo intervento dedicato ai Centri per Uomini Autori o potenziali autori di violenza (CUAV).

Sono stati infatti assegnati oltre 570 mila euro di risorse statali destinati a 17 centri del territorio piemontese per sostenere percorsi psicologici, socio-educativi e programmi strutturati di responsabilizzazione maschile.

Un mese di misure coordinate contro la violenza di genere

L’assegnazione dei fondi ai CUAV si inserisce in un pacchetto più ampio di azioni avviate dall’assessore Marina Chiarelli nel mese di novembre per rafforzare la rete regionale antiviolenza.

In particolare, la Regione Piemonte ha già incrementato le risorse destinate ai Centri antiviolenza e alle Case rifugio, con uno stanziamento di 450 mila euro per soluzioni abitative temporanee e percorsi di accompagnamento all’autonomia delle donne vittime di violenza.

Un investimento fondamentale per garantire un luogo sicuro e sostegni qualificati alle donne che intraprendono un percorso di uscita dalla violenza, favorendo la loro indipendenza abitativa, economica e lavorativa.

«La lotta alla violenza di genere richiede una strategia integrata – dichiara l’assessore Marina Chiarelli – Abbiamo aumentato i fondi destinati ai Centri antiviolenza e alle Case rifugio e oggi rafforziamo i CUAV, perché la protezione passa non solo dal sostegno alle donne ma anche dall’intervento sugli uomini che agiscono violenza. Solo così possiamo spezzare davvero il ciclo degli abusi. Investire nei CUAV significa affrontare le cause profonde – aggiunge Chiarelli – Lavorare sui comportamenti, sui modelli culturali distorti, sul controllo e sul possesso. È un investimento sulla sicurezza delle donne e sulla responsabilità degli uomini. Il Piemonte sta costruendo un modello avanzato, basato su prevenzione, protezione e rieducazione».

Le 17 realtà finanziate sono tutte iscritte al Registro regionale istituito con la delibera di Giunta regionale del 28 novembre 2024. I fondi sono stati ripartiti con un criterio misto: 70% in quota fissa per ciascun centro, 30% in base al numero di uomini presi in carico nel 2024. Le attività dovranno essere rendicontate entro il 14 novembre 2026.

No alla violenza contro le donne: le iniziative del 25 Novembre

/

La Città di Torino e il Consiglio regionale del Piemonte promuovono un ricco programma di iniziative per il 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un impegno istituzionale congiunto per sensibilizzare la cittadinanza, promuovere il rispetto e offrire un sostegno concreto alle vittime di violenza.

Il Comune propone un calendario variegato: nel pomeriggio del 25 novembre, dalle 16 alle 18, nella Sala Colonne di Palazzo Civico si terrà il convegno “Violenza di genere nelle famiglie: come prevenirla, affrontarla e superarla”, con relatrici e relatori che affronteranno le dinamiche intrafamiliari, offrendo un’analisi giuridica, psicologica e sociale. Interverranno la vicesindaca Michela Favaro, l’assessore ai Diritti e Pari Opportunità Jacopo Rosatelli e la consigliera delegata Rossana Schillaci. Modera Carla Piro Mander, Consigliera dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.

Parallelamente la Città lancia una campagna di comunicazione istituzionale con 380 manifesti dislocati su circuiti cittadini. A questa si unisce la campagna “LEI È”, promossa da associazioni come Lofficina, SeNonOraQuando? e Torino Città per le Donne, con materiali grafici pubblicati su mezzi pubblici, nelle biblioteche e su cartoline cartacee, e video diffusi nelle stazioni della metropolitana. Il Comitato Unico di Garanzia (CUG) partecipa con un numero speciale della newsletter “InformaCUG” e con la presidente del CUG che interverrà a un convegno sui luoghi di lavoro femminili il 20 novembre.

Nel pomeriggio del 25, la Bottega InGenio realizzerà un’opera collettiva di ricamo e cucito con volontari, e presenterà il libro di Gabriella Dario “Se non vivi sotto un sasso”. Contemporaneamente, verrà inaugurata la mostra “Com’eri vestita?”, ideata da Amnesty International con la Consulta Femminile Comunale, che espone gli abiti indossati dalle vittime di violenza sessuale al momento dell’aggressione per smontare i pregiudizi legati all’abbigliamento. L’esposizione sarà visibile dal 19 al 28 novembre nel loggiato antistante la Sala Colonne di Palazzo Civico.

Sempre nella serata del 25, la Mole Antonelliana, simbolo della città, sarà illuminata di arancione in adesione alla campagna “Orange the World / UNiTE” promossa da UN Women Italy, grazie al contributo gratuito di IREN. Inoltre, Torino conferma la sua partecipazione alla campagna “Posto Occupato”, posizionando simbolicamente una sedia vuota in luoghi di grande passaggio e, durante il Torino Film Festival, nelle sale cinematografiche, per ricordare le donne vittime di femminicidio.

Sul versante regionale, invece,  l’Assemblea piemontese organizza il torneo benefico di calcio a 7 “In campo contro la violenza”, che si svolgerà domenica 23 novembre dalle 14 al centro sportivo Salsasio di Carmagnola. Vi parteciperanno squadre miste di consiglieri, amministratori e squadre femminili, tra cui donne rifugiate iraniane; l’evento è patrocinato da Coni, Comitato Paralimpico, Lega Nazionale Dilettanti e Associazione Italiana Arbitri, e coinvolge istituzioni politiche e sportive in una partita di solidarietà. I fondi raccolti saranno destinati al Progetto S.O.S. – Sostegno Orfani Speciali, gestito dai Centri Antiviolenza E.M.M.A. Onlus.

Tra le testimonial d’eccezione: la conduttrice Cristina Chiabotto e le campionesse italiane Daisy Osakue (lancio del disco), Akrari Yasmina (volley), Sofia Rabino (trial) e Lucrezia Grande (curling), che daranno visibilità all’iniziativa. In molti impianti sportivi piemontesi, tra il 23 e il 25, le squadre scenderanno in campo col volto segnato di rosso e osserveranno un “minuto di rumore” all’inizio delle partite, aderendo all’hashtag #Incampocontrolaviolenza per amplificare il messaggio.

Infine, il Consiglio regionale ospita la mostra “Se potremo impedire a un cuore di spezzarsi”, visitabile fino al 30 novembre a Palazzo Lascaris e presso l’URP di via Arsenale a Torino, con tredici ritratti di donne sopravvissute alla violenza, accompagnati dai loro racconti scritti, simbolo di resilienza e speranza.

Incidente sul lavoro a Santena: operaio folgorato in cabina elettrica

Lavorava in una cabina elettrica quando è rimasto folgorato da una scossa, fortunatamente è sopravvissuto. È successo a Santena, all’incrocio tra strada Quaglia e l’ex statale 29. L’uomo, 44 anni, ha perso conoscenza a causa di un violento choc elettrico. I colleghi sono stati i primi ad allertare i soccorsi. Sul posto sono intervenuti immediatamente gli operatori del 118 e i vigili del fuoco, che lo hanno trasportato all’ospedale Molinette di Torino. Le cause dell’incidente sono ancora sotto inchiesta da parte degli ispettori dello Spresal dell’Asl To5, con il supporto dei carabinieri della compagnia di Chieri nelle indagini.

VI.G

Pinerolo, scontro auto-bici: ciclista in gravi condizioni

Un’auto contro una bicicletta, e nell’impatto il ciclista è in gravi condizioni. È successo a Pinerolo, all’incrocio tra corso Torino e via Molino delle Lime, poco prima di mezzogiorno. Il ciclista, un uomo di 31 anni, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Cto di Torino con trauma cranico e frattura del femore. Sul posto anche la polizia locale per ricostruire la dinamica. Secondo alcune testimonianze, l’automobilista, alla guida di una Volkswagen, si è fermato subito dopo lo scontro.

 

VI.G

E’ grave bimba partorita in casa

Questa mattina il 118 è intervenuto in un’abitazione di Ciriè, dove una donna ha partorito in casa. La neonata, trovata in condizioni critiche, è stata rianimata dal personale dell’ambulanza e trasportata prima all’ospedale di Ciriè e successivamente all’ospedale Maria Vittoria.

La madre, seguita dai servizi sociali, avrebbe partorito nel bagno dell’appartamento. La sua posizione è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria. Le condizioni della piccola risultano gravi.

La Procura di Ivrea coordina le indagini, affidate ai Carabinieri. A contattare il 112 è stato il fratello della donna, che ha trovato lei e la neonata nel bagno. La bambina sembra si trovasse in acqua. Ora gli investigatori stanno cercando di chiarire le circostanze del fatto, senza escludere al momento alcuna ipotesi.

La donna, ricoverata all’ospedale di Ciriè, sarà ascoltata non appena le sue condizioni lo consentiranno.

Giaveno commemora il rastrellamento nazifascista

Domenica 30 novembre la Città di Giaveno, la sezione ANPI Giaveno Val Sangone e l’Ecomuseo della Resistenza della Val Sangone terranno la commemorazione dell’81° anniversario del rastrellamento nazifascista del 27, 28 e 29 novembre 1944, costato la vita a 14 partigiani e 38 civili. La cerimonia, patrocinata dalla Città metropolitana di Torino, inizierà alle 14 con l’omaggio ai caduti di piazza San Lorenzo e a quelli ricordati nelle lapidi di via Ruata Sangone angolo via Beale, nel pilone della borgata Tetti Via e nella chiesa della borgata Mollar dei FranchiAlle 15, nella chiesa di San Michele Arcangelo in borgata Provonda, sarà celebrata una Messa in suffragio dei caduti, animata dalla cantoria parrocchiale San Lorenzo e Santa Cecilia di Sangano, diretta dal maestro Gianfranco Accastello. A seguire l’omaggio al sacrario nel cimitero di Provonda.

Il 27 novembre 1944 due colonne tedesche, provenienti dalla Valle di Susa e dalla Val Chisone, attaccarono la Val Sangone con l’obiettivo di convogliare nel fondovalle e circondare le formazioni partigiane. In previsione del secondo inverno di guerra i comandi della Resistenza avevano trasferito in pianura la maggior parte degli effettivi. Le forze rimaste in quota avrebbero dovuto adottare un atteggiamento difensivo, appoggiandosi ai numerosi rifugi e depositi ben occultati nei boschi e nelle zone più impervie della valle. La tattica si rivelò efficace: il 27 novembre, frazionate in piccoli distaccamenti, le formazioni partigiane riuscirono a sfuggire all’accerchiamento. Gli scontri furono limitati e le perdite contenute. Mancato il loro obiettivo primario, i nazisti rivolsero la loro aggressività contro la popolazione civile. La valle fu isolata e alla popolazione fu imposto il coprifuoco. Il 28 novembre i tedeschi iniziarono a incendiare le borgate di Provonda, Mollar dei Franchi, Pian Paschetto e Tetti Via. Nei centri di fondovalle, drappelli di soldati, nei quali c’erano anche italiani, entrarono nelle case sfondando le porte che non venivano loro aperte, perquisirono, malmenarono gli occupanti, spaccarono i mobili e rubarono cibo, scarpe, vestiti, denaro e oggetti preziosi. Nelle borgate sospettate di dare aiuto ai partigiani molti civili furono uccisi sul posto: a Provonda vennero fucilate due giovani sorelle; in borgata Ceca un ragazzo di quattordici anni, sua madre, sua zia e un’altra anziana parente morirono bruciati vivi del rogo della loro casa. Il 30 novembre in piazza San Lorenzo a Giaveno vennero fucilati 17 partigiani, alcuni dei quali presi dalle carceri di Torino. La popolazione fu costretta ad assistere all’esecuzione e i corpi degli uccisi furono lasciati in piazza fino al giorno successivo.Il 1° dicembre, forse per un errore di comunicazione, gli Alleati effettuarono un lancio di armi, munizioni, viveri e abiti nella zona a monte di Maddalena. La colonna tedesca, appena partita, risalì in valle e riprese il rastrellamento, le uccisioni, i saccheggi e gli incendi. Nelle borgate Prafieul, Chiarmetta, Alpe Colombino, Prese Vecchie e Re centinaia di civili furono fermati e sottoposti a interrogatori. Alcuni vennero arrestati e tradotti in carcere: tra questi, anche i parroci di Trana e Maddalena e altri preti della valle. Tedeschi e fascisti decisero di impiantare presidi permanenti nei maggiori centri e di intensificare le azioni di rastrellamento. Alcuni rifugi e depositi vennero scoperti e una parte delle forze partigiane ancora in valle decise di scendere in pianura scivolando fra le maglie degli occupanti. Lo fecero, in molti casi, con l’aiuto della popolazione locale, che ben conosceva i sentieri e i boschi. Franco Nicoletta, comandante partigiano, dirà poi che “se non ci fossero stati i civili, forse non avremmo superato la crisi. Noi comandanti tenevamo i contatti, eravamo sempre in movimento da un nucleo all’altro, ma senza la popolazione non sarebbe bastato”. Una storia destinata a trasformare la memoria della valle, che ancora oggi, dopo ottant’anni, è uno dei tratti fondanti della sua identità.

Offesa a Superga: un anno fuori dagli stadi a quattro tifosi juventini

Sono quattro i tifosi bianconeri che hanno ricevuto un Daspo. In occasione dell’ultimo derby con il Torino, avevano mimato con le mani il gesto di un aeroplano che si schianta al suolo, in riferimento alla tragedia di Superga del 4 maggio maggio 1949, che costò la vita all’intera squadra del ‘Grande Torino’. Il provvedimento della Questura ordina  il divieto d’accesso agli impianti calcistici per un anno.

Al via il Piano Neve del Comune di Torino

 

L’inverno è alle porte e la macchina della prevenzione e gestione del rischio neve e ghiaccio è già pienamente operativa.

La Cabina di Regia Neve (CRN) è stata convocata dal Comandante del Corpo di Polizia Locale lo scorso 6 novembre e riunisce tutti gli attori chiave della Città, da AMIAT a GTT, dalla Protezione Civile alla Polizia Locale e tutte le Divisioni e i Dipartimenti della Città coinvolti, tra cui Verde Pubblico, Servizi Pubblici Locali, Grandi Opere, Infrastrutture e Mobilità.

Il Piano Neve per la stagione in corso, approvato dalla Giunta Comunale su proposta dell’assessora Chiara Foglietta, si concretizza in un dispositivo di intervento progettato per garantire la protezione prioritaria delle arterie principali e dei punti più sensibili. Tale programma di azioni da attuare in caso di nevicata, è stato predisposto da Amiat in piena armonizzazione con le procedure previste dal Piano di Protezione Civile.

Tra i servizi erogati da Amiat rientra, infatti, anche quello per la viabilità invernale, sulla base del quale la società del Gruppo Iren, partecipata dal Comune di Torino, interviene sulla rete stradale con attività di stoccaggio e distribuzione sale, insalamento preventivo, insalamento di abbattimento in corso di evento e sgombero neve su rete viaria, aree mercatali, marciapiedi degli edifici delle scuole comunali e parcheggi a rotazione dedicati alle persone con disabilità. Restano escluse le aree interne dei cimiteri cittadini e il verde pubblico, ad eccezione dei percorsi asfaltati di accesso ai parchi Valentino, Pellerina e Ruffini. GTT continuerà ad occuparsi del servizio di insalamento e sgombero neve delle fermate dei mezzi pubblici, in continuità con la manutenzione ordinaria.

La Cabina di Regia Neve (CRN) è lo strumento che facilita e garantisce il coordinamento degli interventi, attivandosi preventivamente in base alle previsioni meteo e rimanendo operativa fino all’esaurimento delle criticità.

È proprio la CRN a disporre l’attivazione delle specifiche azioni previste dal “semaforo” di attivazione del Piano Neve, che si articola in quattro livelli a seconda dell’entità della nevicata: al livello verde (0-5 cm) interviene la sola formazione di mezzi per l’insalamento, mentre a partire dal livello giallo (6-10 cm) intervengono i mezzi per lo sgombero della neve secondo numeri progressivamente crescenti. Alle operazioni meccanizzate si aggiungono, inoltre, addetti Amiat e spalatori GTT per la spalatura a mano in numero crescente, in riferimento ai livelli Arancione (11-20 cm) e Rosso (oltre 20 cm).

Parallelamente all’azione pubblica, si ribadisce l’importanza della collaborazione da parte dei privati per la sicurezza collettiva: proprietari, amministratori e conduttori di stabili sono infatti chiamati a provvedere alla tempestiva rimozione della neve e alla rottura e copertura del ghiaccio con materiale antiscivolo sul tratto di marciapiede prospiciente il loro immobile. Devono essere rimossi tempestivamente ghiaccioli e blocchi di neve sporgenti e a rischio caduta da grondaie, balconi o terrazzi e, se necessario intervenire da tetti o luoghi elevati, l’area interessata al suolo pubblico deve essere delimitata e vigilata. È inoltre obbligo dei proprietari verificare che alberi, cespugli o loro parti, sovraccarichi di neve o ghiaccio, non creino rischio per l’incolumità pubblica, protendendosi pericolosamente sulla strada o sui marciapiedi.

Per ogni informazione relativa ai servizi e agli interventi di viabilità invernale, i cittadini possono fare riferimento al Numero Verde Amiat (operativo h24 dal 1° novembre al 31 marzo): 800 679 738. È inoltre attiva la casella di posta istituzionale della Città (dal lunedì al venerdì in orario d’ufficio): viabilitainvernale@comune.torino.it.

TORINO CLICK