CRONACA- Pagina 576

Operaio suicida. La figlia gli era stata allontanata

Si è ucciso un operaio 44 enne del Canavese. Il suicidio, sostengono familiari e amici, sarebbe stato causato dall’allontanamento dalla figlia. L’uomo dopo la  separazione non ha più potuto incontrare  come prima la figlia e ciò l’avrebbe influenzato. Raccontava a tutti il suo dramma e promuoveva iniziative  per modificare le leggi sui padri separati.

Torino: scritte ingiuriose, imbrattata sede Cisl

Un fatto gravissimo è accaduto poche ore fa: “Sindacati nazisti”la scritta sulle mura esterne della sede Cisl di Torino, tutto accaduto nella notte, in via Madama Cristina 

Subito la dichiarazione del sindacato: non ci lasciamo intimidire! “Ringraziamo tutti coloro che in queste ore stanno esprimendo solidarietà e vicinanza alla nostra organizzazione sindacale per le scritte comparse la notte scorsa sui muri della sede di via Madama, a Torino. Senza farci intimidire, continueremo a svolgere il nostro lavoro che è quello di difendere i diritti dei lavoratori e dei pensionati e di dar voce ai deboli e agli esclusi che si rivolgono a noi quotidianamente”. Così i segretari territoriale e regionale Cisl, Domenico Lo Bianco e Alessio Ferraris, dopo l’atto vandalico alla sede Cisl di via Madama Cristina a Torino.

Enzo Grassano

Agenti di polizia minacciati e aggrediti

Erano intervenuti per sedare  una lite fra immigrati ma sono stati  minacciati e aggrediti i poliziotti delle Volanti, che nella notte, hanno arrestato a Novara un tunisino di 42 anni. L’uomo, senza fissa dimora, era  già noto alle forze dell’ordine. Al momento dell’arresto gli altri immigrati si sono rivolti con toni e fare minaccioso ai poliziotti, alcuni dei quali sono stati aggrediti.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Insulta donna col burqa: denunciato per vilipendio alla religione

Una donna di 45 anni, di religione islamica, che vive nel Torinese dal 2010, i cui figli studiano a Chivasso, sarebbe stata insultata e offesa in più occasioni dal marito. L’uomo lavora come pizzaiolo. Secondo la ricostruzione dei fatti le ha rivolto insulti e frasi ingiuriose nei confronti dell’Islam. L’ultimo episodio il28 ottobre  davanti a una scuola. Qui un agente della polizia locale e un carabiniere libero dal servizio sono intervenuti e hanno accompagnato il 65enne in caserma per l’identificazione e la denuncia.

Smog, da martedì 1 novembre torna il livello bianco e le sole limitazioni strutturali

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Secondo i dati previsionali forniti  da Arpa Piemonte da martedì 1 novembre 2022 e fino a mercoledì 2 novembre 2022 compreso (prossimo giorno di controllo) tornerà in vigore il livello 0 (bianco), e rimarranno in vigore le sole misure strutturali di limitazione del traffico, previste del semaforo antismog.

L’elenco completo delle misure, delle esenzioni e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina http://www.comune.torino.it/emergenzaambientale/

Commemorazione dei defunti, gli orari dei cimiteri

In occasione della Commemorazione dei defunti, fino a giovedì 3 novembre, i cimiteri cittadini resteranno apertidalle ore 8.30 alle ore 17.30. Il 4 novembre entra in vigore l’orario invernale con chiusura alle ore 16.30. All’interno del Monumentale e al Parco garantito con navette il servizio di trasporto gratuito. Vietato l’uso delle auto private. Potenziate le linee esterne da GTT. Ulteriori informazioni disponibili sul sito dei Servizi Cimiteriali.

Fermato il presunto aggressore del sindaco di Giaveno

I carabinieri di Rivoli  hanno fermato un uomo, italiano, di 43 anni, con precedenti penali,  indiziato di avere aggredito a colpi di martello il sindaco Giacone di Giaveno (nella foto), che ha riportato traumi cranici. È accusato di tentato omicidio. Nonostante durante l’aggressione avesse il volto coperto  da una maschera di Halloween, le  immagini delle telecamere hanno permesso la sua identificazione.  Sembra che il  movente non riguardi l’attività amministrativa del sindaco ma vicende personali.

Rapina con ipnosi, arrestate due donne

Gli agenti del Commissariato di P.S. Mirafiori, a seguito di indagini della squadra di polizia giudiziaria del commissariato, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino hanno eseguito due misure cautelari in carcere nei confronti di due donne di 41 e 35 anni.

Le due sono gravemente indiziate di aver perpetrato, ai danni di un bar tabacchi del quartiere Mirafiori, una rapina commessa, in concorso con una terza persona rimasta ignota,con la tecnica dell’ipnosi, ossia rendendo il gestore temporaneamente incapace di intendere e di volere ai fini di sottrargli una cospicua somma di denaro, nello specifico una busta contenente 8.000 euro.

Mentre una di loro distraeva gli altri esercenti, l’“ipnotista”, fissando intensamente il gestore, parlandogli, gesticolando, e ponendo un oggetto nero nella sua mano, lo rendeva incapace di reagire ed opporsi e oltrepassava il bancone, ove erano custodita una busta con l’incasso della giornata per impossessarsene.

L’indagine prendeva il via dalla dettagliata denuncia del titolare che, ancora sconvolto, raccontava in commissariato di aver scoperto il furto soltanto al momento della chiusura, quando la busta con l’incasso non era più reperibile. Soltanto con la visione delle immagini del circuito di videosorveglianza si rendeva conto di quanto accaduto, e cioè che, proprio davanti a lui, una delle donne accedeva dietro il bancone (zona interdetta ai non autorizzati in quanto qui si custodiscono i valori del monopolio di stato) e si impossessava della busta con il denaro, mettendosela sotto il braccio.

Gli investigatori raccoglievano le immagini delle donne coinvolte, e comparando i volti con il sistema SARI riusciva a dare un nome a due delle presunte autrici del fatto. Una delle due donne, inoltre, è gravemente indiziata di un secondo delitto, sempre oggetto della misura cautelare eseguita: un furto avvenuto un mese dopo in un altro esercizio del quartiere. In questo caso, la donna si impossessava, in concorso con un’altra persona, di 300 euro posti in un salvadanaio da destinarsi a canili e gattili del quartiere.

Falso Made in Italy, sequestrate 600 mila calzature

Una frode da 20 milioni di euro scoperta dalla Guardia di Finanza di Torino nel corso di un’operazione in Piemonte e Veneto. Sequestrate 600.000 calzature “Made in Italy” in realtà importate da Cina, Albania e Romania.

Denunciato un imprenditore.   

La Guardia di Finanza di Torino ha sequestrato oltre 600.000 calzature che riporterebbero falsamente l’etichettatura “made in Italy” in quanto sarebbero in realtà interamente confezionate e importate dall’estero.

L’operazione, condotta dai Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego Torino, ha avuto inizio nelle scorse settimane quando, in alcuni centri commerciali del capoluogo piemontese della Grande Distribuzione Organizzata, sono stati individuati sugli scaffali e negli espositori gli accessori d’abbigliamento riportanti “claims” tipici dell’italianità le cui indicazioni merceologiche di origine sono risultate false, in quanto prodotte in Albania, Cina ed in Romania

I finanzieri, infatti, grazie anche al monitoraggio dei flussi doganali, hanno accertato come sulle confezioni fossero riportate, falsamente, indicazioni di provenienza sull’origine italiana, incorniciate inoltre da simbologie, inequivocabili, come la bandiera tricolore; tutto pronto per l’immissione in commercio senza avere subito trasformazioni sostanziali sul territorio nazionale tali da modificarne la reale provenienza.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, hanno portato i Finanzieri nei depositi siti nelle province di Torino e Treviso dove è stato eseguito l’ingente sequestro di calzature impedendo, così, una maxi frode commerciale che avrebbe procurato un ingiusto profitto per oltre 20 milioni di euro.

Un imprenditore italiano è stato denunciato all’Autorità giudiziaria il quale, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, dovrà rispondere del reato di frode in commercio.

Muore dopo la caduta dal secondo piano dell’ospedale

Era in cura presso la Clinica medica dell’ospedale Maggiore di Novara. Il paziente è caduto dalla finestra del secondo piano del padiglione H ed è stato soccorso dall’equipe del 118 sulla rampa delle ambulanze del pronto soccorso. I tentativi di salvarlo sono stati purtroppo inutili.
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