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Rifiuta di consegnare denaro, donna ferita al volto mentre va al lavoro

La donna , una cinquantenne, si stava recando al lavoro a piedi verso le 7,30 nei pressi della stazione ferroviaria di Cuneo quando uno sconosciuto le ha chiesto del denaro. Al suo rifiuto, le ha procurato una lesione al volto e si è allontanato. La malcapitata e’ stata raggiunta da una pattuglia di carabinieri e accompagnata al pronto soccorso.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Cantieri scuola nei beni confiscati Protocollo d’intesa

Tra Città e F.S.C. Torino

La Città di Torino e F.S.C. Torino (Formazione, Scuola, Sicurezza), hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa per la promozione e la creazione di opportunità ed esperienze formative dirette a favorire lo sviluppo delle conoscenze e delle capacità tecniche degli allievi del corso per Operatore Edile realizzato da F.S.C. Torino al fine di agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro.

Il Protocollo dà così l’avvio ad un progetto pilota che prevede la realizzazione presso gli immobili confiscati di “cantieri scuola” per piccoli interventi di manutenzione ordinaria e il rinnovo di finiture. Il primo cantiere scuola sarà realizzato in un appartamento sito in corso Lecce di circa 130 metri quadrati che diventerà una casa per giovani stranieri in cammino per iniziare la vita autonoma. Il cantiere impegnerà inizialmente 8 ragazzi e successivamente, a rotazione altri 20, di età compresa tra 14 e i 18 anni. L’iniziativa si potrà estendere anche ad altri beni confiscati.

La Città di Torino, infatti, è assegnataria di 15 unità immobiliari ubicate sul proprio territorio confiscate alla criminalità organizzata e intende promuovere e valorizzare questi beni per farne strumenti di promozione, crescita e rafforzamento della cultura della legalità, della giustizia sociale e della solidarietà, nonché di offerta di nuove opportunità di sviluppo economico e culturale, attraverso la trasformazione dei beni confiscati in luoghi di crescita personale e aggregazione della cittadinanza.

L’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) ha assegnato alla Città nel mese di agosto un immobile di circa 85 mq in via Bardonecchia e, a inizio novembre, un grande immobile di circa 1000 mq nei pressi di via Lanzo noto come Castelletto di Bramafame.

Per altri immobili è già in corso l’iter amministrativo necessario all’acquisizione.

F.S.C. Torino è l’Ente bilaterale del Settore edile di Torino che si occupa della formazione e addestramento di ragazzi con licenza media.

Nel Protocollo è inoltre previsto l’inserimento nella programmazione didattica di un modulo formativo di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva rivolto agli allievi impegnati nei “cantieri scuola” finalizzato a valorizzare il significato e la ricaduta sociale delle attività svolte dagli studenti nell’ambito del ripristino di un bene confiscato alla criminalità.

Il protocollo avrà validità ed efficacia fino al 31 dicembre 2024.

La vicesindaca Michela Favaro, con delega alla Legalità: “un bene confiscato e recuperato è una ferita rimarginata nella Città. Attraverso la destinazione ad uso sociale dei beni contribuiamo a rinforzare il rapporto di fiducia con i cittadini che vedono ripristinata la legalità e possono godere di nuovi servizi a loro dedicati. Attraverso il Protocollo coinvolgiamo in questo percorso anche ragazzi e cittadini in formazione della scuola edile. Li rendiamo protagonisti e reali artefici di un pezzo di bene comune di cui sono certa si sentiranno orgogliosi e responsabili anche in futuro”.

L’assessora Gianna Pentenero: “Restituire un luogo alla città dopo averlo sottratto alla criminalità organizzata è già una vittoria delle istituzioni. Usare questo luogo per la formazione e la crescita di ragazze e ragazzi, garantisce un futuro a quel luogo e rappresenta un arricchimento per tutta la comunità. Sarà bello pensare che il sapere e il saper fare saranno elementi nella formazione degli studenti e delle studentesse, ma apprendere in questo nuovo spazio renderà loro dei professionisti migliori e dei cittadini e della cittadine migliori“.

Il presidente di FSC Torino Massimo Maccagno “Gli studenti della nostra scuola, durante le ore di lezione del corso per operatore edile, svolgono molte ore di pratica in cantieri simulati, ma questa volta potranno occuparsi di manutenzione e ristrutturazione vera nell’ambito di un progetto importante e di grande impatto sociale e civile.

La nostra partecipazione al progetto è strettamente legata con la funzione educativa del nostro Ente di formazione professionale. Per noi, l’attività di formazione professionale è da sempre strettamente connessa con i principi del rispetto della legge attraverso l’educazione alla legalità; una pratica che consente di formare futuri lavoratori-cittadini capaci di rispetto, responsabilità nei confronti del prossimo e della comunità.”

Prevenire e difendersi dalla violenza digitale di genere

Nel corso della propria vita, secondo l’Istituto nazionale di statistica,  il 6,8% delle donne ha avuto proposte inappropriate o commenti osceni o maligni sul proprio conto attraverso i social network e all’1,5% è capitato che qualcuno si sia sostituito per inviare messaggi imbarazzanti o minacciosi o offensivi verso altre persone. La diffusione delle molestie che avvengono per mezzo della rete è in aumento, coerentemente con il maggiore uso dei social network negli anni più recenti. Più del 44% delle molestie sui social si è ripetuto più volte nel caso di vittime donne.

Su 42.143 post e tweet analizzati da Amnesty International, nel rapporto “Il barometro dell’odio 2020 –Sessismo da tastiera”,  più di 1 su 10 (14%) è offensivo, discriminatorio o hate speech. Guardando ai soli casi di hate speech, se ne trovano quasi 1 su 100 (0,7%). Il 25,6% dei commenti offensivi e discriminatori riguarda in particolare il tema donne e i diritti di genere; il 23,2% sono messaggi sessisti. Secondo un rapporto pubblicato da Women’s Aid, il 45% delle vittime di violenza domestica ha subito una qualche forma di abuso online, mentre il 48% è stato oggetto di molestie o abusi online dopo la fine di una relazione. Nel 2019 è stato rilevato un aumento mondiale del 67% annuo dell’utilizzo di programmi di monitoraggio su dispositivi mobili. I paesi europei più colpiti sono Germania, Italia e Francia.

 

Interventi:

“Come Consiglio regionale –  ha esordito in aula il presidente Stefano Allasia  – non intendiamo sottrarci all’impegno a cui ci richiamano gli esperti del Consiglio d’Europa. Il rapido sviluppo delle tecnologie ha moltiplicato le occasioni di violenza contro donne e ragazze, esponendole a maggiori rischi di abuso.Quattro sono i pilastri su cui il Consiglio d’Europa, attraverso la Convenzione di Istanbul, ci invita ad intraprendere azioni concrete: prevenzione, protezione, azione penale e politiche coordinate. Alle istituzioni come il Consiglio regionale il compito di continuare con convinzione il lavoro fondamentale che da tempo stiamo portando avanti con gli istituti scolastici e le giovani generazioni, anche con l’aiuto delle famiglie: alfabetizzazione digitale e della sicurezza online a tutti i livelli di istruzione; uso consapevole dei social network; educazione di genere e lotta al sessismo”.

Per Sara Zambaia, vice presidente del Comitato diritti umani e civili della Regione Piemonte  “ciò che emerge e colpisce  è la vasta tipologia di violenze. Oggi la violenza psicologica è riconosciuta al pari della violenza fisicia ma più difficile da dimostrare e far recepire. Dobbiamo contribuire a creare coscienza, partendo proprio dai più giovani. La Propensione al digitale e alla rete va controllata e monitorata  affinchè non sfoci in cyberviolenza.

Giampiero Leo, vice presidente del Comitato diritti umani e civili della Regione Piemonte  riprendendo una famosa citazione di un film ha dichiarato: ” da grandi poteri nascono grandi responsabilità”. Purtroppo non è sempre così. Internet, il digitale danno alle persone “cattive” un potere enorme di offendere, colpire, ferire senza neanche correre il rischio di “metterci la faccia”. Dunque è giusto intelligente e opportuno organizzare un convegno come questo, per affrontare il problema, nonché le possibili soluzioni, da ogni punto di vista.

Secondo Ornella Toselli, presidente Consulta femminile regionale “anche il legislatore deve rincorrere le repentine evoluzioni del digitale. I reati aumentano e si diversificano a seconda delle piattaforme. Prezioso in questo senso il contributo delle forze dell’ordine e del mondo dell’associazionismo”.

Fabiola Silvestri, dirigente Polizia Postale e delle Comunicazioni di Piemonte e Valle d’Aosta- “La presenza continua e permanente degli strumenti digitali nella nostra vita, rende alcuni fenomeni criminali, più  insidiosi e di maggiore lesività esponendo le vittime a rischi occulti che possono trasformarsi in lesioni gravi della sfera giuridica e personale delle vittime. Basti pensare all’enorme portata lesiva del revenge porn o peggio di aggressioni protese nel tempo come il cyber stalking. Esiste una sofferenza per così dire sommersa fatta di paure, ansia, apprensione per la propria reputazione, timore per la propria incolumità o ancora violazione dell’intimità. “

Barbara De Toma, Dirigente Divisione anticrimine Polizia di Stato – segnala che sono tre i tipi di ammonimento del Questore. Quasi sconosciuto quello per cyberbullismo, anche se introdotto nel 2017 (Questura Torino solo 7 da allora), servirebbe maggior conoscenza tra i giovani anche con contributo della scuola. L’ammonimento per stalking introdotto nel 2009, insieme al delitto per stalking richiede necessaria istanza della persona offesa, quindi è meno diffuso di quello per violenza domestica, introdotto dal 2013 e che può essere adottato d’ufficio. Nel 2022, la Questura di Torino ha accolto  42 ammonimenti per stalking nei confronti di 31 uomini e 11 donne. Recidiva per i casi di stalking (9 per cento), 6 per la violenza domestica”.

Secondo Manuela Monti, Centro studi di informatica giuridica (CSIG), Ivrea, “l’odio in rete colpisce spesso donne che ricoprono posizioni di potere, discorso aggressivo amplificato da canali comunicazione. Ansia nelle vittime nasce anceh dal fatto che gli autori di hate speech sono spesso nascosti”.

Per Elena Ferrara, Comitato regionale Diritti Umani e Civili “I ragazzi dicono che il cyberbullismo è una delle forme più gravi della violenza in rete. Nel 2018 l’Istituto di Sanità ha rilevato che la maggior parte dei ragazzi pensa che i compagni di classe siano gentili e disponibili, ma le ragazze sono quelle che sentono meno questo ambiente favorevole. Ci sono però dei campanelli di allarme, perché c’è una fascia consistente che non la pensa così. Secondo la piattaforma Elisa l’8% degli intervistati ha subito episodi di cyberbullismo e sono soprattutto le ragazze a sentirsi più minacciate. Le prevaricazioni viaggiano soprattutto in rete, con una crescita nel periodo postpandemico nelle scuole secondarie di secondo grado e nelle agenzie formative.
I dati ci dicono che il referente cyberbullismo previsto dalla legge 71/2017 è poco conosciuto, così come la legge stessa.

Pierangela Peila Castellani, Direttivo Telefono Rosa Piemonte, La violenza digitale annienta ogni tipo di relazione, colpisce la donna nella sua stessa modalità di essere persona. L’anonimato, in una prima fase, destruttura la donna che però oggi sta trovando degli strumenti per reagire in una seconda fase. I sentimenti maggiori che sono emersi durante i confronti sono la paura e l’angoscia, la relazione diventa pubblica e la persona con cui si sono condivisi dei sentimenti diventa un nemico. La donna prova un senso di vergogna e di colpa per questo tipo di violenza che mette in pubblico fatti personali, a cui si uniscono sfiducia e senso di impotenza. È possibile uscire dal trauma quando emerge il desiderio di reagire e di chiedere aiuto all’autorità pubblica e ai centri specializzati come il nostro”.

Per Giovanna Perino, Istituto ricerche economico sociali del Piemonte (IRES) “L’indice sull’uguaglianza di genere assegnato all’Italia nel 2021, pari a 63,8 su 100, ci colloca al 14mo posto tra i 27 Stati UE con 4,2 punti sotto la media. Quello della violenza contro le donne è un fenomeno di difficile misurazione perché in larga parte sommerso, ma dagli approfondimenti effettuati su diverse fonti informative è possibile delinearne le caratteristiche in vari contesti, tra cui quello digitale, di cui si rilevano minacce e al contempo opportunità per la prevenzione e il contrasto. Fondamentale, a questo riguardo, per acquisire gli elementi utili alla definizione di politiche mirate, sono le attività di rilevazione, analisi, monitoraggio e valutazione dei dati, con una metodologia comune a livello europeo”.

 

Successo per la donazione straordinaria di sangue promossa da Sol.Id Onlus e Avis

Ieri  mattina i volontari della Onlus Solid hanno effettuato una donazione di sangue straordinaria in collaborazione con l’Avis di Torino. L’autoemoteca è stata posizionata nel quartiere Crocetta di Torino nei pressi del rinomato mercato cittadino.

La Onlus spiega in una nota: “la donazione è stata un successo grazie alle donazioni di alcuni volontari e di buona parte della cittadinanza sensibilizzata, nei giorni scorsi, tramite l’affissione di locandine promuoventi l’evento di solidarietà.”

“L’impegno che ci siamo presi per il futuro – ha concluso Solid – è quello di fissare due donazioni straordinarie all’anno per dare il nostro contributo e sensibilizzare i torinesi verso una cosa importante come la donazione di sangue. Perché ‘io ho quel che ho donato’ “.

Una targa per la Giornata contro la violenza sulle donne

Giovedì 24 novembre 2022, alle ore 11.00 presso la Sala del Centro civico della Circoscrizione 5, via Stradella 192, si svolgerà la cerimonia di scoprimento di una targa dedicata alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Interverranno Enrico Crescimanno, presidente della Circoscrizione 5, Silvana Ferratello, presidente della Consulta femminile comunale, Lucia Rapisarda, in rappresentanza della Consulta femminile regionale, Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio Comunale di Torino.

Padre uccide il figlio in casa

Questa mattina a Canelli (Asti), in via Giovanni XXIII, un uomo  per cause ancora da accertare, ha ucciso il figlio, la cui età non è stata resa nota. Il genitore sarebbe stato arrestato e condotto in caserma. Indagano i carabinieri di Asti con la compagnia di Canelli.

“Sciare per sorridere” nel ricordo di Carlotta

Nel ricordo di ” Totta “, Carlotta Grippaldi, la giovane maestra di sci che a 27 anni, l’estate scorsa, è volata in cielo colpita da una persiana mentre passeggiava per le vie Briancon, è nata ” Sciare per sorridere “, la fondazione creata dalla sua famiglia per portare sugli sci i bambini che non se lo possono permettere. Allo stesso tempo è partita la raccolta fondi, che ha un obiettivo iniziale di 30 mila euro. Per donare basta cliccare sul link alla piattaforma Rete del Dono https://www.retedeldono.it/it/progetti/sciare-per-sorridere-odv/aiutiamo-i-bimbi-ad-avvicinarsi-allo-sci o, in alternativa, abbiamo il c/c bancario dell’Associazione indicato nella sezione “DONA ORA” del sito.
Di grande aiuto sarebbe condividere il link alla campagna con i vostri contatti. Più persone ne sono a conoscenza, meno tempo servirà per raggiungere l’obiettivo della  raccolta fondi.

Intossicati dal monossido di carbonio: sottoposti a ossigenoterapia

Quattro le  persone intossicate dal monossido di carbonio in un appuntamento a Novara. Sono intervenuti i soccorsi del 118 che hanno portato gli intossicati all’ospedale Maggiore in codice giallo. Dopo sono stati ricoverati alla clinica i Cedri di Fara, novarese per un trattamento di ossigenoterapia di urgenza in camera iperbarica.

Mauriziano, l’assessore: “Nuove assunzioni al pronto soccorso”

 ICARDI: «PER GARANTIRE UN SERVIZIO EFFICIENTE»

«Per far fronte al sovraffollamento del Pronto soccorso dell’Ospedale Mauriziano è in corso l’assunzione di undici medici urgentisti, individuati a seguito del concorso pubblico, espletato lo scorso 4 ottobre, per il reclutamento di dirigenti medici di medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza. Inoltre, è stato creato un nuovo spazio con 10 posti letto per l’osservazione breve dei pazienti ed è in corso l’attivazione del fast track, già attivo per ostetricia, ginecologia e oculistica, anche per ortopedia e otorinolaringoiatria».

Così l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, rispondendo ad un’interrogazione sulle misure messe in atto presso il pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano di Torino per garantire ai cittadini un servizio pienamente funzionale ed efficiente.

«In più – ha spiegato l’assessore Icardi -, è stata prevista l’attività aggiuntiva di medici, infermieri e operatori sociosanitari a favore dell’azienda in Pronto soccorso per turni fuori orario di servizio ed è stata potenziata l’attività di triage e rivalutazione, con il passaggio da due a tre postazioni nell’orario che va dalle 7 alle 22».

Moige: contro il bullismo coinvolgere le famiglie in confronti permanenti

 

Il Ministro propone lavori socialmente utili per i bulli. Per il Moige per rendere utile il provvedimento serve prevenzione e percorsi riabilitativi che coinvolgano i genitori

Contro il fenomeno del bullismo, sempre più diffuso tra i giovani, il ministro per l’Istruzione Giuseppe Valditara propone l’introduzione dell’obbligo per gli studenti bulli di svolgere lavori socialmente utili.

Per il Moige – Movimento Italiano Genitori, si tratta di un passo avanti nella lotta di questo deprecabile fenomeno, che, però, per funzionare necessita che venga messa al centro la famiglia e il ruolo dei genitori.

“Il bullismo è un tema delicato e complesso. – Spiega Antonio Affinita, Direttore Generale del Moige – Crediamo sia importante la centralità delle famiglie e dei genitori, in particolare crediamo sarebbe utile proporre percorsi educativi condivisi che possano riabilitare i bulli, e sostenere i genitori. Riteniamo importante e apprezzabile l’iniziativa del Ministro, a condizione che venga aperto immediatamente un tavolo di confronto permanente con il mondo delle famiglie. Purtroppo, la Legge n.71 del 2017 volta al contrasto di bullismo e cyberbullismo è senza fondi, e ancora oggi non è largamente applicata in tutte le sue attività di coordinamento e coinvolgimento. Per questo dobbiamo partire dalla prevenzione e dall’educazione. Bisogna lavorare insieme, tutti contro il bullismo, che è una piaga sociale, che non possiamo più tollerare”.

Da anni il Moige è attivo su tutto il territorio nazionale portando nelle scuole progetti volti a prevenire e contrastare fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Tra questi, anche il progetto “Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale contro bullismo e cyber risk”, che sta coinvolgendo decine di istituti superiori.