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A Torino la settima edizione di “Una Rosa per Norma” in ricordo di Norma Cossetto

Torino, 5 ottobre – Si è svolta ieri alle 18, al giardino Vittime delle Foibe, la settima edizione della manifestazione patriottica “Una Rosa per Norma”, in ricordo di Norma Cossetto, giovane studentessa istriana torturata, violentata e gettata ancora viva in una foiba dai partigiani titini. A introdurre la commemorazione Matteo Rossino, responsabile provinciale del Comitato 10 Febbraio, presenti all’iniziativa diverse figure istituzionali tra cui il consigliere regionale Fabrizio Ricca, i consiglieri di circoscrizione Enrico Crescimanno (ex presidente circoscrizione 5), Silvia Acquaro e Massimo Robella.

“Anche quest’anno, come ogni 4 ottobre, abbiamo onorato il ricordo di Norma Cossetto, martire italiana dimenticata volutamente per troppo tempo – ha esordito Matteo Rossino, responsabile provinciale del Comitato 10 Febbraio -. In questi giorni porteremo il suo ricordo in tutta la provincia di Torino, inaugurando anche nuove targhe a lei dedicate.”

“Sappiamo benissimo che una certa parte politica, per anni, ha voluto insabbiare la storia delle foibe e di Norma – ha proseguito Rossino -, ed è proprio questo lo scopo delle nostre iniziative: riportare alla luce una verità scomoda ad alcuni e per anni nascosta. Un passo alla volta, anno dopo anno, stiamo mettendo le basi per rendere il ricordo di Norma immortale.”

“Ringrazio le istituzioni che hanno partecipato, il Consiglio Regionale del Piemonte e la Circoscrizione 5 per averci rinnovato i patrocini, l’Associazione Nazionale Volontari di Guerra e l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia di Torino per la presenza e il sostegno. Quest’anno inoltre – ha concluso Rossino – Una Rosa per Norma ha ricevuto il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a testimonianza di quanto sia importante il lavoro fatto per istituzionalizzare il ricordo di Norma in Italia.”

Sergio Bartoli: “ingresso del nuovo pievano di Pont Canavese, momento di festa e comunità”

 

Pont Canavese, 5 ottobre 2025 – Il Consigliere Regionale Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione Ambiente del Piemonte, ha partecipato ieri sera alla celebrazione dell’ingresso del nuovo pievano Don Gian Paolo Bretti nella Parrocchia di Santa Maria Assunta e San Costanzo Martire.

La Santa Messa, presieduta dal Vescovo di Ivrea Mons. Daniele Salera, è stata un momento di profonda spiritualità, arricchito dalla presenza di numerosi parroci dei comuni limitrofi, del Sindaco di Pont Canavese Paolo Coppo, di rappresentanti delle autorità civili e militari, delle associazioni e di una comunità numerosa e partecipe.

Un ringraziamento particolare è stato rivolto al parroco predecessore, Don Aldo Vallero, per gli anni di servizio pastorale dedicati con fedeltà e generosità, e che con la sua presenza ha reso ancora più prezioso questo passaggio di testimone.

La celebrazione, resa solenne dalla banda musicale e dalla cantoria parrocchiale, ha unito la comunità in un clima di preghiera, festa e gratitudine.

L’ingresso di Don Gian Paolo segna un nuovo cammino di fede e di speranza per la comunità di Pont Canavese, che accoglie il suo nuovo pastore con gioia e fiducia nel futuro.

Studio PULSE: Cosa fare dopo lo stent coronarico?

Una TAC programmata può ridurre gli infarti. Lo studio della Cardiologia dell’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino su 600 pazienti: la TAC coronarica di controllo riduce in modo significativo il rischio di infarto nel follow-up

Un importante riconoscimento internazionale per la Cardiologia universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino (diretta dal professor Gaetano Maria De Ferrari). Al Congresso Europeo di Cardiologia, svoltosi a Madrid, nell’Aula magna del meeting e nell’ambito dei pochi studi scelti per importanza ed innovazione, è stato presentato PULSE, uno studio che aiuterà a seguire meglio i pazienti dopo un intervento al cuore.

Di cosa parla lo studio

PULSE ha coinvolto 600 pazienti sottoposti ad angioplastica e posizionamento di stent sulla principale arteria del cuore, il tronco comune coronarico. Oggi, in questi casi, i controlli dopo l’intervento variano molto da Centro a centro. Lo studio ha confrontato due strategie:

  • Controllo clinico tradizionale: visita cardiologica e valutazione dei sintomi.

  • Controllo con TAC coronarica: un esame non invasivo che “fotografa” le coronarie, eseguito a 6 mesi dall’intervento.

Perché è importante

I risultati mostrano che un controllo di routine con TAC coronarica non riduce la mortalità, ma diminuisce in modo significativo il rischio di infarto miocardico nei 18 mesi successivi rispetto al solo follow-up basato sui sintomi.

Chi ha realizzato PULSE

Lo studio è stato finanziato dal Ministero della Salute e coordinato dalla Cardiologia dell’ospedale Molinette con il professor Fabrizio D’Ascenzo (Città della Salute e Università di Torino), il professor Gianluca Campo (Università di Ferrara) ed il dottor Enrico Cerrato (ospedale San Luigi di Orbassano). Hanno partecipato quindici cardiologie italiane ed internazionali. In Piemonte, anche gli ospedali Giovanni Bosco, Maria Vittoria e Rivoli, con i rispettivi Istituti di Radiologia.

Presentazione e pubblicazione

Lo studio è stato presentato dal dottor Ovidio De Filippo (Cardiologia Molinette) ed è stato commentato dal professor Gregg Stone (New York), il massimo esperto mondiale di cardiologia interventistica. I risultati sono stati pubblicati in contemporanea sul Journal of the American College of Cardiology (JACC), una delle riviste scientifiche internazionali più autorevoli del settore.

Le dichiarazioni

– dottor Ovidio De Filippo e professor Fabrizio D’Ascenzo: “Il controllo di routine con TAC coronarica non riduce le morti in questi pazienti, ma permette di diminuire in modo significativo il rischio di infarto nei 18 mesi successivi.”

– professor Gaetano Maria De Ferrari (Direttore della Cardiologia universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino): “La valutazione clinica rimane imprescindibile nei pazienti sottoposti ad angioplastica di una zona così critica come il tronco comune coronarico. Lo studio apre la strada ad un ruolo importante per la TAC coronarica nel ridurre il rischio di nuovi episodi di ischemia. Sarà comunque il cardiologo a personalizzare il tipo di follow-up più idoneo per ogni paziente.”

Che cosa cambia dopo lo studio per i pazienti?

  • Una TAC coronarica a 6 mesi dopo un’angioplastica, può, in pazienti selezionati, intercettare problemi prima che diano sintomi e ridurre il rischio di infarto.

  • Non sostituisce la visita medica: visita e TAC si completano. La scelta finale spetta allo specialista, in base alla storia clinica del singolo paziente.

Ascom condanna gli atti di vandalismo in via Po

«Ciò che è accaduto a Torino in questi giorni è indegno per la nostra città. Questa notte, il lancio di pietre e transenne, il danneggiamento delle strutture già allestite per Portici di Carta in via Po, e il caos che ha costretto i baristi a barricarsi nei loro locali ci fanno dire che questa non è la nostra Torino!». Così la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia, Maria Luisa Coppa, dopo la notte di vandalismi in piazza Castello e in via Po, dove una piccola parte del corteo ha divelto stand, bruciato sedie e danneggiato tavoli e allestimenti in strada e sotto i portici.

«Un ringraziamento – prosegue la presidente Coppava agli imprenditori delle attività commerciali e dei pubblici esercizi che hanno aiutato a liberare la strada e a rimettere in sicurezza le attrezzature di Portici di Carta durante la notte. Come Ascom ribadiamo che è giusto rispettare tutte le idee, ma diciamo con forza no alla violenza».

Solidarietà senza ostaggi: ricordarsi di dimenticare

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FRECCIATE

Anche a Torino grande successo di partecipanti, al netto delle devastazioni dei “soliti facinorosi”, per le manifestazioni in occasione dello sciopero generale. Uno sciopero per la Palestina. Non per il lavoro, non per i salari che non crescono, non per le bollette che strozzano le famiglie, non per i treni che non passano e gli ospedali che cadono a pezzi.

Con motivazioni altissime, intendiamoci: la pace, i diritti umani, la solidarietà internazionale. Tutto giusto, tutto bellissimo. Peccato che, sotto la patina idealista, sembri esserci più una passerella politica. Con la partecipazione di migliaia e miglia di giovani in buona fede.

Serve davvero bloccare un Paese intero non per affrontare i problemi italiani, e forse nemmeno  tanto per la causa palestinese, quanto piuttosto per onorare  la Flotilla? Serve mettere in piedi una missione umanitaria che porta viveri… e poi i viveri non vengono consegnati?

E ancora: è etico sventolare solo una bandiera, senza mai parlare degli ostaggi israeliani ancora in mano ad Hamas, senza mai ricordare la strage del 7 ottobre, senza mai nominare gli orrori compiuti dal movimento che governa Gaza col terrore?

La solidarietà, quella vera, non è a senso unico. Non dovrebbe essere un alibi per fare propaganda o per dare lustro a un’agenda politica. Altrimenti lo sciopero generale rischia di diventare meno un atto di coscienza e più un atto di ipocrisia.

Iago Antonelli

Bici scagliata contro agente: giovane patteggia quattro mesi

Il trentenne di Sanremo che ha lanciato una bici contro i poliziotti a Porta Nuova, mercoledì sera, durante la manifestazione pro Gaza, ha patteggiato una pena di 4 mesi. Convalidato l’arresto è stato rimesso in libertà. Gli sono stati contestati resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Nella notte è stato rintracciato a San Salvario dagli agenti: li ha spintonati e presi a calci. Un agente  ha riportato un trauma cranico e un altro poliziotto una contusione al ginocchio sinistro.

Nuova spaccata da Borello Supermercati, questa volta a Settimo

La catena di  Borello supermercati è finita nuovamente nel mirino dei ladri. Dopo il furto della scorsa settimana nel punto vendita di via Giolitti, a Torino, nella notte appena trascorsa è stato colpito anche il supermercato di Settimo. Due episodi ravvicinati che confermano come il fenomeno delle spaccate stia diventando sempre più diffuso negli ultimi mesi, nonostante il costante impegno delle forze dell’ordine.

Borello conta oltre 50 punti vendita a Torino e nell’area metropolitana, rappresentando da anni un punto di riferimento per i clienti, apprezzato in particolare per la qualità della carne, del pesce, dell’ortofrutta e dei prodotti di gastronomia.

Oltre al valore delle merci rubate il danno più significativo è spesso quello arrecato alle strutture: vetrine infrante e serrande forzate, che comportano costi elevati di riparazione e disagio per la regolare apertura dei negozi.

La recrudescenza di episodi simili, che coinvolge non solo Borello ma molte altre attività commerciali della zona, pone l’accento sulla necessità di misure sempre più incisive di contrasto a un fenomeno che rischia di mettere a dura prova la tenuta economica dei negozi di prossimità.

Nelle foto Fiorenzo Borello, responsabile della catena di Supermercati, che mostra i danni subiti

Nuovo ospedale ASL To 5, presentato il progetto

Il Piemonte compie un nuovo passo decisivo nel rinnovamento della sanità regionale: nella Sala Trasparenza della Regione è stato presentato oggi il progetto del nuovo ospedale dell’ASL TO5 futuro punto di riferimento per oltre 310.000 cittadini residenti nei 40 comuni afferenti ai distretti sanitari di Carmagnola, Chieri, Moncalieri e Nichelino.

L’ospedale unico sarà realizzato a Cambiano e sostituirà i tre odierni presidi: il Santa Croce di Moncalieri, il Maggiore di Chieri e il San Lorenzo di Carmagnola.

All’incontro sono intervenuti il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco per il saluto istituzionale, l’assessore alla Sanità Federico Riboldi, il Direttore Generale dell’ASL TO5 Bruno Osella e il Presidente di Tecnicaer Engineering Fabio Inzani, società che ha curato la progettazione.

Il progetto, che prevede uno stanziamento di 302 milioni di euro, si inserisce all’interno del grande piano di edilizia sanitaria regionale d’intesa con INAIL ed è ora al vaglio della Conferenza dei Servizi indetta lo scorso 29 settembre.

La procedura, la cui durata è di 60 giorni, si concluderà con l’approvazione del progetto e il perfezionamento, ad ogni fine urbanistico ed edilizio, dell’intesa tra gli enti territoriali interessati anche alla conformità urbanistica e paesaggistica dell’intervento.

Il nuovo ospedale unico dell’ASL TO5 è tra i primi in Italia progettato completamente con il supporto dell’intelligenza artificiale, che ha consentito di ottimizzare layout, percorsi, costi gestionali e fabbisogni, garantendo maggiore efficienza e riduzione dei costi funzionali.

• 470 posti letto, di cui 32 di terapia intensiva

• 80.300 mq di superficie sanitaria

• 1.200 posti auto

• Blocco operatorio con 10 sale (7 ordinarie, 2 emergenza, 1 ibrida)

• Blocco parto con 7 sale (5 travaglio e 2 cesarei)

• 63 ambulatori specialistici.

Un modello organizzativo per la TO5 che guarda al futuro per restituire alla cittadinanza una nuova risposta organizzata efficace in grado di rispondere alle esigenze reali di oggi e di domani.

Il nuovo ospedale dell’Asl TO5 è un importante tassello nel grande piano di edilizia straordinaria che la Regione Piemonte ha varato e che prevede la costruzione di 11 nuovi ospedali con investimenti per oltre 5 miliardi. Si tratta del più importante investimento dal dopoguerra ad oggi, che darà ai cittadini piemontesi nuove strutture all’avanguardia per una sanità sempre più vicina ai bisogni dei pazienti e della comunità. Nel Torinese il piano riguarda il nuovo ospedale di Torino Nord, Ivrea e appunto Cambiano: strutture nuove che consentiranno di rispondere sempre meglio alle esigenze di cura del territorio” – spiegano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.

Questo ospedale non è stato pensato solo per restituire cure ai pazienti, ma anche per dare al personale le migliori condizioni di lavoro – ha spiegato Fabio Inzani, presidente di Tecnicaer – “È un progetto che massimizza le risorse disponibili, guarda all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale, con un uso previsto al 75% di energia da fonti rinnovabili

La struttura sarà infatti un ospedale intelligente, con gestione in cloud, sistemi di digital twin e predisposizione per robotica e automazione dei servizi interni. È previsto l’utilizzo di protocolli ambientali internazionali (LEED, ITACA, BREEAM), con l’obiettivo di diventare un modello di riferimento a livello nazionale.

Soddisfatto il direttore generale dell’ASL TO5 Bruno Osella: “Ringrazio la Regione Piemonte, la Tecnicaer Engineering e tutti i collaboratori dell’Asl che hanno contribuito al raggiungimento di questo importante traguardo. Cittadini e operatori attendono da anni la realizzazione di questo ospedale e la Conferenza dei Servizi è un passaggio fondamentale non solo per giungere all’avvio dei lavori, ma per fa sì che quest’opera sia espressione concreta dei bisogni della comunità”.

Esprime soddisfazione anche il Presidente del Consiglio Regionale Davide Nicco: “Quello di oggi è un momento storico per Cambiano e per tutto il nostro territorio: di questo ospedale si parla da oltre quarant’anni, ma mai nessuno era riuscito a trasformare le parole in fatti concreti. Per questo sono particolarmente felice, da rappresentante del territorio, di aver portato il mio contributo e di essere presente alla presentazione di un’opera tanto attesa e finalmente avviata. Il nuovo ospedale di Cambiano sarà un’infrastruttura sanitaria moderna, che sorgerà su un’area già compromessa, evitando di consumare nuovo suolo e dimostrando attenzione per l’ambiente. Con questo intervento il Piemonte rafforza la propria rete sanitaria: il nuovo ospedale porterà servizi più vicini ai cittadini, garantendo assistenza e cure migliori. Dopo lunghe attese, finalmente il territorio vede prendere forma un progetto che diventerà un punto di riferimento per la salute e la qualità della vita di migliaia di cittadini del Carmagnolese e della zona di Torino sud“.

Ritorna Expocasa, alla sua 62esima edizione, all’Oval del Lingotto

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Dal 4 al 12 ottobre prossimi presso l’Oval del Lingotto sarà protagonista Expocasa, uno dei più importanti saloni dedicati all’arredamento e alle soluzioni per la casa. Con oltre sessanta anni di storia, questo evento coniuga novità e tradizione, offrendo aree dedicate all’arredamento, ai complementi, alle tecnologie e una nuova sezione per modernariato e antiquariato.
Quest’anno Expocasa celebra la sua 62esima edizione, consolidando la sua presenza nel panorama fieristico come punto d’incontro per aziende, professionisti e pubblico.
Nella passata edizione i visitatori sono stati più di 45 mila, in gran parte provenienti dal Piemonte, Liguria,  Valle d’Aosta, Francia e Svizzera, con un pubblico qualificato alla ricerca di soluzioni sempre nuove e nuove ispirazioni. Expocasa è  organizzato da Gl Events e si presenta come un contenitore multidisciplinare,  capace di accogliere e connettere  mondi diversi, quali design, architettura, artigianato, arte e sostenibilità.
Tra le novità di quest’anno si registra la Turin Week Design e la realizzazione di “Una notte all’Oval”, creata in collaborazione con il Club Silencio Voci d’Interni, un’area dove si potranno incontrare architetti e interior designer Materioteca, un percorso tattile tra materiali e finiture Luce e Casa, dedicato al ruolo dell’illuminazione nel benessere abitativo.
L’immagine della fiera è  firmata da John Blond, che è  stato capace di trasformare l’Oval in un hub visivo tra installazioni, performance  e una caccia al tesoro creativa.  Verrà  anche dato spazio all’arte contemporanea con l’Arte a casa tua e alla grafica con i Graphic Days.
Marchi storici si affiancheranno a giovani realtà, a laboratori creativi e imprese familiari.
Il Giardino di Expocasa rappresenta un  nuovo spazio immersivo, capace di far capire il valore terapeutico rigenerante del verde. In fiera  verrà portata anche l’artigianalità autentica delle Ande peruviane, con Artesanos don Bosco.
Anche la luce sarà protagonista di questa edizione con la seconda edizione di Design  Call, il contesto dedicato ai giovani talenti del design, per la prima volta con il supporto  e l’ adesione di Piemonte e Città di Torino.

Il taglio del nastro sarà il 4 ottobre prossimo, dopo il quale, dalle 18.30 in poi, Expocasa si trasformerà in uno spazio vibrante  di musica per “Una notte all’Oval”, rimanendo aperto fino alle 23.

Un’area sarà  dedicata ai bambini dai 3 ai 10 anni, Expocasa kids, comprendente laboratori, giochi creativi, e una escape room sul tema della sicurezza domestica

Mara Martellotta

Confagricoltura Piemonte, “dazi USA grave zavorra”

 

 

Dopo l’annuncio dell’entrata in vigore, il 14 ottobre prossimo, dei dazi voluti da Trump, sono indispensabili provvedimenti di sostegno della Commissione UE e la proroga del regolamento deforestazione da parte dell’Europarlamento

 

L’entrata in vigore dei dazi annunciati dall’amministrazione degli Stati Uniti al 10% sul legname e al 15% sui mobili di produzione europea rischia di creare un contraccolpo pesante per la filiera legno che in Piemonte riguarda circa 3.500 aziende, con un fatturato annuo che nel 2024 è stato pari a 4 miliardi di euro. Un settore per il quale ci potrebbero essere ampi margini di sviluppo grazie al fatto che nella nostra regione la copertura forestale è di oltre 1 milione di ettari, il 34% del territorio regionale. Per Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e della Sezione nazionale Risorse boschive di Confagricoltura, i dazi USA rischiano di “frenare ulteriormente la lunga fase positiva che l’export europeo Oltreoceano di prodotti in legno stava vivendo ormai da quattro anni. Gli effetti sull’intera filiera, di cui fanno parte aziende agricole e proprietari di foreste, sarebbero durissimi”.

 

Le esportazioni verso il mercato statunitense di mobili italiani stanno facendo già i conti con una flessione del 7,7% registrata a luglio (Fonte: Istat), provocata dal dazio al 15% previsto dal precedente accordo quadro tra Washington e Bruxelles. Secondo i dati del Centro Studi di FederlegnoArredo, sui 52 miliardi di euro fatturati dalla filiera nel 2024, il mercato statunitense vale 2,2 miliardi.

 

Confagricoltura, oltre a “un intervento deciso da parte della Commissione Ue sul tavolo delle trattative con gli USA”, sollecita l’Europarlamento ad approvare il prima possibile la proposta fatta dalla Commissione di rinviare di un altro anno l’entrata in vigore del Regolamento sulla Deforestazione (EUDR). L’applicazione, in questa fase, dei nuovi oneri finanziari e burocratici previsti significherebbe infatti zavorrare ancora di più l’intero comparto.

 

Non bisogna poi trascurare il fatto che un danno alla filiera si ripercuoterebbe negativamente su tutto il sistema forestale e sui molteplici benefici in termini economici, sociali, nutrizionali e ambientali che è in grado di fornire: “Non dimentichiamoci che il Piemonte – conclude Allasia – ha un patrimonio boschivo di oltre un miliardo di alberi e 52 specie arboree, patrimonio che deve essere gestito, anche con le opportune utilizzazioni, per conservarsi nel tempo”.