CRONACA- Pagina 411

Tre auto si scontrano: quattro feriti, uno grave al Cto di Torino

Ieri nei pressi di Castellamonte  si è verificato un incidente che ha coinvolto tre veicoli: una Fiat Panda, un’Alfa 147 e una Jeep Compass. La Fiat Panda è stata completamente distrutta, mentre gli altri due veicoli hanno subito notevoli danni. Tre persone ferite sono state trasportate all’ospedale di Ivrea e la persona più gravemente ferita è stata trasferita al CTO di Torino. La strada provinciale di Castellamonte è stata temporaneamente chiusa per consentire l’estrazione dei feriti. È intervenuto l’elisoccorso.

 

A Santena si costruisce gentilezza

Il sindaco Roberto Ghio, l’assessore con deleghe alle Politiche sociali e volontariato Alessia Perrone e la consigliera comunale Debora Dello Monaco, con cariche alle pari opportunità, hanno firmato il “Patto di Partecipazione a Costruiamo Gentilezza” insieme al presidente dell’associazione “Cor et Amor” Luca Nardi e alla vicepresidente Livia Saltetto. È in piazza Martiri della Libertà durante l’evento di chiusura della asparisagra, viene consegnato anche il primo riconoscimento al “santenese più gentile”

“Rosa, la vita da romanzo della nonna di papa Francesco”

(Mediano Editore), di Marilù Simoneschi.
Il volume è stato presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino, durante un incontro ospitato presso lo spazio espositivo della Regione Calabria (terra d’origine dell’autrice), cui hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Pontificia Accademia di Teologia, monsignor Antonio Staglianò , e l’arcivescovo della Diocesi di Torino , monsignor Roberto Repole”. Al centro del libro NONNA ROSA, LA RADICE UMANA E CRISTIANA DI PAPA FRANCESCO, come titola l’articolo di Famiglia Cristiana che ne parla, a firma di #lorenzomontanaro: nata in Liguria, cresciuta in Piemonte, emigrata in Argentina, rocciosa nella fede e negli affetti, Rosa Margherita Vassallo (1884-1974) la nonna paterna del Pontefice, è quella di cui Francesco disse già nel 2013 “Ho ricevuto il primo annuncio cristiano da una donna: mia nonna.”

Presentato al Salone del Libro il progetto di realtà aumentata “Haina e il Ghul”

 

E’ promosso in collaborazione con Brixel e la Fondazione torinese Giorgio Amendola

 

Di Mara Martellotta

Lunedì 22 maggio scorso è stato presentato presso il Salone del Libro di Torino il progetto “Haina e il Ghul”, realizzato da Luca Porru e Riccardo Gagliarducci in collaborazione con Brixel e la Fondazione Giorgio Amendola.

Erano presenti con Luca Porru Domenico Cerabona, presidente della Fondazione Giorgio Amendola di Torino,  e Souad Maddahi.

“Questo progetto va al di là del semplice racconto – spiega Riccardo Gagliarducci – ma è volto a realizzare dei libri per una realtà aumentata.  Il primo è stato realizzato in lingua sloveno moldava, il secondo in lingua cinese, il terzo,  quest’ultimo, in lingua araba, finalizzato ad un progetto di inclusione dei bambini che vivono nei quartieri Aurora e Barriera di Milano, spesso nati in Italia e stranieri soltanto di seconda o terza generazione.

Questo progetto si è sviluppato a 360 gradi coinvolgendo molte biblioteche del territorio comunale e metropolitano, come quella di Settimo, con la quale si sta realizzando anche il progetto in lingua spagnola.

Ciò  facilita la diversificazione delle biblioteche e la dimensione di interculturalità, fondamentale per i bambini che frequentano le scuole di arabo aperte anche il sabato”.

Nella fiaba si racconta della figlia dello sceicco, Hsina che, rapita da Ghul, il mostro di farina, riesce a fuggire e ritornare a Palazzo. Sulla scena il cuoco prepara un sontuoso cous cous per festeggiare l’evento, danza e canta tra tegami e coperchi e racconta la mirabolante vicenda. Vengono utilizzati degli ortaggi, peperoni, zucchine, patate, cipolle, che via via diventano i protagonisti di questa grande avventura, finendo in pentola.

“Questo progetto è  stato realizzato – spiega Luca  Porru- grazie a un collettivo, Bibliobabel, Brixel e il portale dei migranti.

Significativo è  il fatto che questo libro risulti in doppia lingua eabbia utilizzato una applicazione web, illustrazioni marker  e modelli in 3D. Il ghul è una figura che appare nella tradizione marocchina, si può considerare simile all’orco, a metà tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

Il prossimo libro bilingue che verrà  realizzato sarà una storia azteca di due innamorati e coinvolge anche la biblioteca di Beinasco. Un libro come  “Haina e il Ghul” consente ai bambini di entrare in una realtà aumentata, di riflettere su vari personaggi e imparare a dialogare nella lingua nativa dei propri genitori”.

“Haina e il Ghul” è ispirata a una storia della tradizione araba e rappresenta appunto una delle tre fiabe, una cinese una romena e una marocchina, raccolte in libri realizzati sia in lingua italiana sia in lingua originale.  Sono tre magiche storie che hanno preso vita con le illustrazioni e l’utilizzo della realtà aumentata, resopossibile grazie  a un sapiente lavoro del collettivo Brixel.

Le Sale della Fondazione  Amendola hanno ospitato, lo scorso settembre, la mostra dal titolo “Bibliobabel, tre fiabe in realtà aumentata”.

Il progetto Bibliobabel  (www.bibliobabele.it) ha l’obiettivo di promuovere il dialogo interculturale tra le tre principali comunità linguistiche presenti sul territorio metropolitano di Torino, la comunità cinese, quella romeno-moldava e quella araba. Il progetto ha vinto la prima edizione del bando “Cultura futuro urbano. Biblioteca casa di quartiere “, promosso dal Ministero deiBeni ed delle Attività Culturali; è capitanato dalla Fondazione Giorgio Amendola in partnership con le biblioteche dei Comuni di Moncalieri  e Beinasco, le cooperative sociali Mirafiori e Solidarietà & Lavoro, l’Ufficio per la pastorale dei Migranti, il collettivo Iperurbana e le associazioni italaocinese Zhi Song, rumena e moldava Primo Passo e maghrebina islamica delle Alpi.Il progetto si propone di dare vita a tre laboratori interculturali permanenti, arricchendo  l’offerta dei servizi sulle biblioteche. Grazie al contributo ministeriale sono state create sezioni in lingua mandarina, rumena  e araba. Sono anche stati installati  dei prodotti multimediali per narrare in modo innovativo fiabe tradizionali,  promuovendo il dialogo Interculturale.

MARA MARTELLOTTA

Le rubano il libretto dell’auto e tentano di svaligiare la casa

Una donna di Moncalieri era  al centro commerciale quando, uscita, ha trovato la propria auto scassinata. I ladri avevano rubato il libretto di circolazione per sapere dove abitasse. Lei  è tornata a casa e ha trovato malviventi davanti all’abitazione. Vista la donna sono fuggiti.  Le vetture parcheggiate nei supermercati  sono utili ai ladri per reperire indirizzi e agire rapidamente finché  la casa è incustodita.

(Foto archivio)

Una discussione per pochi spiccioli finisce a colpi di bottiglia sulla testa: due feriti

Ciò  che era iniziato come una lite per questione di un debito di pochi euro si è rapidamente trasformato in una violenta rissa. La disputa, in centro città a Novara,  ha visto coinvolte due persone che, impiegate bottiglie come arma, hanno causato lesioni a entrambi.  I carabinieri sono stati chiamati ad intervenire per porre fine alla furiosa lite. Entrambi i contendenti sono stati fermati e successivamente soccorsi.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Auto contro tir, schianto mortale: vittima il conducente della vettura

In strada Cebrosa, a Volpiano si è verificato in tarda mattinata un incidente mortale. Si sono scontrati una vettura e un tir. I soccorritori hanno dovuto constatare la morte del conducente dell’auto. Sul posto i sanitari del 118, i vigili del fuoco di Torino Stura e i carabinieri. È stata chiusa la strada da Volpiano conduce a Settimo Torinese per consentire  le operazioni di soccorso e i rilievi necessari.

Gratteri e Nicaso, conferenza sulla ‘Ndrangheta

IL 19 maggio si e´tenuta a Palazzo Arsenale, presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, la conferenza “Multinazionale ‘ndrangheta. L’Organizzazione criminale piu´ramificata del mondo” con Nicola Gratteri e Antonio Nicaso,  in un dialogo con Paolo Di Giannantonio e Germana Zuffanti, preceduta dai saluti del Comandante, il Generale di Divisione Stefano Mannino.

Sono almeno 34 i Paesi in cui la presenza della ‘ndrangheta e´confermata e dove costituisce una minaccia grave al pari dei cartelli messicani, delle triadi cinesi o delle mafie postsovietiche; in Italia le ramificazioni sono arrivate in molte regioni, la primaper  infiltrazioni e´la Lombardia, a seguire ci sono il Piemonte, la Liguria, il Veneto, la Valle D’Aosta, il Trentino Alto Adige e il Lazio. Questa multinazionale criminale e´sempre piu´globale e interconnessa, in grado di creare macrostrategie, infiltrarsi nel territorio e governarlo, capace di penetrare le istituzioni e contaminare l’economia. La ‘ndrangheta possiede una nuova identita´ che si e´ adattata ai tempi e con il suo “sguardo presbite” conta sempre di piu´ sullo smaltimento dei rifiuti tossici, sul gioco d’azzardo online e sulle droghe sintetiche (che hanno un livello superiore di tossicita´ e inducono piu´ rapidamente la dipendenza)senza rinunciare, comunque, a tutte quelle attivita´ come il traffico di armi, la prostituzione e la contraffazione che, oltre a rendere economicamente, consolidano una posizione di potere stabilita nel tempo attraverso la creazione di una forte rete relazionale e “traffico di influenze”. Questa nuova versione della mafia calabrese ha compiuto lunghi passi  verso il business del futuro, si avvale delle nuove tecnologie, mantiene un profilo basso, centellina la violenza e punta alla “normalizzazione” della propria immagine anche mediante l’uso dei social network che vengono utilizzati non solo per inviare messaggi criptati, e quindi poco intercettabili, ai narcotrafficanti messicani, brasiliani ocolombiani, ma anche con l’obiettivo di creare “forme di inter-realta´” che guadagnano centinaia di like e visualizzazioni.

La neo ‘ndrangheta, non piu´ predatoria ma “avanguardista”, continua ad esplorare oltre confine e, con grande fiuto e  spiccata attitudine a sfruttare ogni occasione per fare affari, ha intuito gia´da diverso tempo quanto l’Africa possa essere redditizia sia per il suo smisurato serbatoio di risorse, ma anche per il terribilescenario di poverta´e disperazione, fonte di caos e quindi dibusiness. Diamanti grezzi, macchiati del sangue di bambini, donne e uomini “dallo sguardo spento”, pagati con  armi destinate agruppi ribelli ma anche a Stati, eserciti e corpi di polizia. Il coltan, un minerale nero metallico necessario per la produzione di apparecchi tecnologici, il tantalio utilizzato nell’industria aerospaziale e nel nucleare, detenuti in una alta percentuale in Congo, sono alcune tra le materie prime di cui la   ‘ndrangheta va a caccia e che baratta con  l’artiglieria destinata ai “signori della guerra” africani, indispensabile per loro guerriglie. Purtroppo anche le risorse umane rappresentano merce di scambio per la criminalita’ organizzata, disperati alla ricerca illusoria di una vita migliore partono in massa verso le nostre coste e una volta arrivativengono impegnati in lavori sottopagati e spesso indegni. E poi ci sono i rifiuti tossici che in questo continente, martoriato e sfruttato, arrivano in grande quantita´ e quasi tutti provenienti dall’industria hi-tech e farmaceutica mondiale, tonnellate di veleni e vecchi dispositivi elettronici vengono scaricati in mare o in aree naturali africane.

E l’Ucraina? La ‘ndrangheta sara´ gia´pronta ad approfittare di questa “tavola imbandita” su cui c’e´di tutto: business edilizio, armi, traffico di esseri umani, mercato nero e fondi europei? Si parla gia’ di 600 miliardi di danni, senza contare le infrastrutture, un affare ghiotto per chi guadagna dove ci sono catastrofi. D’altronde tutto cio’ e´ gia´ capitato durante il Covid-19, un’emergenza che ha fatto arricchire le organizzazioni criminali prima con il “welfare di prossimita´ “ e poi rilevando le aziende che durante la pandemia rischiavano di chiudere, il tutto con la pretesa di mascherare tali azioni speculative per azioni filantropiche a sostegno di famiglie e aziende in sofferenza, innescando, invece, un meccanismo di dipendenza da cui difficilmente si esce. Tutto questo Nicola Gratteri e Antonio Nicaso ce lo raccontano in maniera approfondita  nel libro “Fuori dai confini”, ci spiegano che “le mafie sono come i virus, mutano in continuazione per adattarsi ai cambiamenti dell’organismo sociale che le ospita”. La ‘ndrangheta oggi e’ una azienda moderna al passo con i tempi,  che fa affari anche in tempo di guerra, “la mafia calabrese d’altronde gli affari li ha sempre fatti”.

MARIA LA BARBERA