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Approvato il nuovo calendario scolastico

La Giunta regionale ha approvato il calendario scolastico per l’anno 2025-2026.

Le lezioni nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo e di secondo grado in Piemonte si svolgeranno da mercoledì 10 settembre 2025 a mercoledì 10 giugno 2026, per un totale di 206 giorni negli istituti in cui le lezioni si tengono anche al sabato, mentre 174 sono i giorni per le scuole dove si resta in classe fino al venerdì. In considerazione del servizio svolto, le scuole dell’infanzia hanno facoltà di anticipare l’inizio dell’attività didattica, che terminerà martedì 30 giugno 2026.

Calendario anno scolastico 2025-2026

 

Le vacanze nell’anno scolastico 2025-2026

La proposta di calendario è stata condivisa nell’ambito della Conferenza per il diritto allo studio e la libera scelta educativa: i giorni di attività didattica si ridurranno di un giorno, nel caso in cui la ricorrenza del Santo Patrono coincida con un giorno di lezione.

– sabato 1° novembre festa di Ognissanti

– lunedì 8 dicembre Immacolata Concezione

–   da lunedì 22 dicembre a martedì 6 gennaio vacanze di Natale (le lezioni riprenderanno mercoledì 7 gennaio)

–   da sabato 14 febbraio a martedì 17 febbraio vacanze di Carnevale

–   da giovedì 2 aprile a martedì 7 aprile vacanze di Pasqua

–   sabato 25 aprile Festa della Liberazione

–   da venerdì 1° maggio a sabato 2 maggio ponte per la Festa dei Lavoratori

–   da lunedì 1 giugno a martedì 2 giugno ponte per la Festa della Repubblica

Dopo l’omicidio un nuovo violento pestaggio in Barriera di Milano

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Ieri nel tardo pomeriggio sempre nel solito tratto fuori controllo di Corso Giulio Cesare tra il Ponte Mosca e Corso Emilia una ennesima rissa violenta tra immigrati.
Il tutto a poche centinaia di metri dal luogo dell’omicidio del 19enne ivoriano dell’altro giorno in corso Novara/Monterosa e da altri due accoltellamenti avvenuti nei giorni scorsi.
“Quotidianamente nel quartiere si vive un clima di violenza e aggressività sotto gli occhi sempre più spaventati dei cittadini. Oggi stesso chiederò un incontro col Prefetto perché la situazione di alcune zone dei quartieri Aurora e Barriera di Milano, continua a essere inaccettabile“. Così Patrizia Alessi, capogruppo di FdI alla Circoscrizione 7 che diffonde il nuovo video girato da residenti.

 Leinì, apre uno sportello pubblico per il lavoro

Operativo tutti i mercoledì, lo gestirà il Centro per l’impiego di Settimo Torinese
Da oggi mercoledì 7 maggio le persone e le aziende del territorio di Leinì e dei comuni limitrofi di San Benigno Canavese e Volpiano possono contare su uno sportello pubblico per il lavoro.
Questa nuova, utile opportunità è frutto della collaborazione fra Comune di Leinì, che concede i locali, Unione dei Comuni Nord Est Torino (Unione NET), che gestisce il Punto unico di opportunità e inclusione (PUOI) dove lo sportello è ospitato, e Agenzia Piemonte Lavoro, l’ente strumentale di Regione Piemonte per le politiche attive del lavoro che gestirà il servizio grazie alle professionalità del personale del Centro per l’impiego di Settimo Torinese.
Lo sportello, in via Volpiano 38, sarà aperto tutti i mercoledì: al mattino, dalle 9.30 alle 12.30, con accesso libero per chi vuole chiedere informazioni e documenti, il pomeriggio invece solo su appuntamento.
L’iniziativa è nata per rispondere con ancora maggiore capillarità e concretezza ai bisogni occupazionali delle comunità e alle richieste di competenze professionali da parte del tessuto economico locale. Lo sportello offrirà infatti un’articolata proposta di servizi gratuiti. Fra questi, la possibilità di consultare le opportunità occupazionali del territorio, essere accompagnati nella ricerca attiva di un impiego o del percorso di orientamento professionale più adatto, con modalità specifiche per le persone con disabilità, ottenere certificati o attestazioni. A loro volta, le aziende potranno ricevere aiuto nel selezionare le candidature più idonee, consulenza su sgravi e incentivi e nell’adempimento della normativa sull’assunzione di persone con disabilità (legge 68/1999), accompagnamento per attivare tirocini e percorsi di apprendistato.
Chi desidera informazioni sui servizi offerti e su come accedervi può contattare il Centro per l’impiego di Settimo Torinese: info.cpi.settimotorinese@agenziapiemontelavoro.it, 3312352822.

Più famiglie torinesi in difficoltà: spendono meno per il cibo

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Con 2.609 euro si registra un moderato incremento della spesa mensile, ma aumentano le famiglie torinesi  in fascia di debolezza, costrette a scelte più sobrie.

In crescita la spesa non alimentare, per viaggi e vacanze, ma anche per visite mediche e attività sportive. In netto calo la spesa per vestiario e calzature. In lieve aumento la capacità di risparmio, ma solo per alcune famiglie.

Presentati a Palazzo Birago i nuovi dati dell’Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi, l’indagine realizzata dalla Camera di commercio di Torino che, in linea con l’analisi nazionale Istat, monitora i consumi e le abitudini di acquisto di 240 nuclei residenti a Torino, attraverso la compilazione di due diversi questionari per le spese a maggiore o minore frequenza.
“Dopo un anno di aumento deciso, rallenta nel 2024 la crescita dei consumi delle famiglie torinesi, registrando un calo nell’ambito delle spese alimentari e, nel non alimentare, un incremento limitato solo ad alcune voci, come pasti fuori casa, vacanze e visite mediche – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Crescono le famiglie in fascia di debolezza e diminuiscono quelle di fascia agiata, ma soprattutto si amplia il divario tra loro in termini di possibilità di spesa e risparmio”.

Le spese delle famiglie nel 2024
A fine 2024 la spesa media mensile delle famiglie torinesi si è attestata a 2.609 euro. Sebbene si tratti del valore più elevato registrato negli ultimi dieci anni (al lordo dell’inflazione), la crescita dell’ultimo anno è stata moderata (+0,5% rispetto al 2023; +12 euro).

A frenare i consumi delle famiglie torinesi, sono state le spese alimentari che, dopo un 2023 di forte recupero, tornano ai livelli del 2022, attestandosi a 407 euro (-2,9%; -12 euro). Al contrario, continua la crescita delle spese non alimentari che, nel 2024, raggiungono quota 2.202 euro (+1,1%, +24 euro).

La condizione economica delle famiglie torinesi
Elaborando i risultati è possibile classificare ex post i nuclei famigliari torinesi in quattro gruppi in base alla condizione economica familiare (debolezza, autosufficienza, livello medio, benessere/agiatezza). Nel 2024 si assiste a un generale peggioramento: rispetto al 2023 sono più che raddoppiate le famiglie in fascia di “debolezza”, passate dal 12,9% al 29,2%; si ridimensiona la classe “autosufficienza” (dal 29,6% al 18,8%). Stabili le famiglie in condizione economica “media”, ma in diminuzione quelle “agiate” (dal 21,7% al 14,5%). In particolare, difficoltà si trovano le persone sole: il 66% si colloca nella fascia di debolezza; se si aggiungono anche i single della fascia di autosufficienza (il 23,4%), quasi 9 persone sole su 10 nel 2024 vivono in una condizione economica sotto la media.

Le spese alimentari
La spesa alimentare nel 2024 è stata pari a 407 euro (-2,9% rispetto al 2023; -12 euro). I cali più significativi hanno riguardato le carni e salumi (il 20,3%; -3 euro), il latte e i formaggi (il 13,2%; -3 euro), il pesce (il 5,5%; -2 euro) e le bevande (il 6,6%; -2 euro). Diminuiscono i cibi pronti da asporto o a domicilio (il 5,2%), dove la flessione ha riguardato, per il secondo anno consecutivo, le spese in cibi “take away” (-1 euro), stabili i cibi da banco/gastronomia. Crescono lievemente tutte le altre categorie (+1 euro), compresa la voce “pane e cereali” (il 13,5%).

Le spese non alimentari
La spesa non alimentare nel 2024 è stata pari a 2.202 euro, in crescita del +1,1% (+24 euro) rispetto a fine 2023. Tra le varie voci, quella dell’abitazione (a cui si sommano anche le utenze domestiche) continua ad essere la componente principale: nel 2024 rappresenta il 48,1% delle spese non alimentari, pressoché stabile rispetto allo stesso periodo del 2023.

Uno sportello per rilanciare le imprese artigiane del Piemonte

Su proposta dell’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano, la Giunta regionale ha approvato un nuovo stanziamento di oltre 14 milioni di euro a favore delle imprese artigiane piemontesi.

Le nuove risorse sono finalizzate a sostenere investimenti per lo sviluppo, l’ammodernamento e l’innovazione dei processi produttivi. In particolare, più di 12,6 milioni di euro saranno destinati a prestiti agevolati, mentre 1,4 milioni saranno erogati sotto forma di contributi a fondo perduto.

Attivata nel 2019, la misura ha già beneficiato di oltre 34 milioni di euro di fondi regionali. Con questo ulteriore finanziamento, la Regione rinnova e rafforza il proprio impegno a sostegno dell’artigianato locale, un comparto che si è distinto nel tempo per vitalità e capacità di adattamento.

Molto apprezzato dalle imprese del settore, questo strumento ha registrato una partecipazione elevata, tanto che le risorse disponibili per il 2024 sono state esaurite in meno di quattro mesi. Il nuovo stanziamento consentirà ora di riaprire i termini per la presentazione delle domande, offrendo a molte imprese precedentemente escluse la possibilità di rientrare in graduatoria o accedere a nuovi finanziamenti.

La gestione della misura resterà in capo a Finpiemonte, il soggetto operativo della Regione per l’erogazione degli incentivi alle imprese.

“Gli artigiani sono un’eccellenza del nostro Piemonte e con questo ulteriore intervento forniamo una risposta concreta alle esigenze di un settore che, nel quadro complesso dell’economia, continua a dimostrarsi dinamico – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano – I nostri artigiani sono infatti caparbi e non smettono di investire, innovare e creare valore. Riapriremo lo sportello per consentire alle imprese artigiane di accedere a risorse fondamentali per rinnovare tecnologie, attrezzature e processi produttivi. È un’azione strategica che rafforza la competitività del nostro tessuto economico e conferma l’impegno della Regione nel sostenere chi lavora e genera occupazione nei nostri territori”.

Il nuovo pacchetto di fondi potrà essere utilizzato per l’acquisto di macchinari e attrezzature innovative, per l’ammodernamento delle linee produttive e per investimenti in sostenibilità e digitalizzazione.

L’intervento rientra nel quadro previsto dalle leggi regionali sull’artigianato (n.1/2009) e sulle attività produttive (n.34/2004). Finpiemonte renderà noti nei prossimi giorni i dettagli operativi, comprese le tempistiche per la riapertura dello sportello e le modalità di presentazione delle domande.

Regione, riorganizzazione al via

Ammodernare la macchina della Regione per rendere i settori ed i servizi adeguati alla realtà attuale, più snelli ed efficaci nel rispondere alle mutate esigenze dei cittadini piemontesi è l’obiettivo che di pone la vasta riorganizzazione approvata dalla Giunta e frutto del lavoro profuso dall’assessore al Personale e Organizzazione Gian Luca Vignale.

Il documento approvato dalla Giunta prevede un radicale cambiamento, che porterà alla creazione di 25 nuove strutture organizzative, mentre 19 verranno chiuse e altre 70 saranno drasticamente modificate nella definizione e nei compiti.

Fra le nuove strutture quella dedicata alla Semplificazione, mai presente prima all’interno della Regione, settori come quelli dell’Autonomia differenziata, dei nuovi Ircss, della salute mentale, dei grandi rischi ambientali. Nella Direzione Agricoltura è potenziato il settore dedicato alla valorizzazione agroalimentare ed ai distretti del cibo, legato allo Sviluppo economico viene istituito il settore delle imprese cooperative, così come un settore è dedicato esclusivamente alla logistica.

“Questo importante passaggio nella riorganizzazione della struttura regionale – spiega l’assessore Vignale – ci permetterà di rendere più efficace la risposta della Regione su temi importanti che necessitano una specifica attenzione e personale dedicato. Un necessario cambiamento utile per imprese, enti locali e tutti i cittadini che si interfacciano quotidianamente con la Regione”.

cs

In piazza Castello la Giornata Internazionale dell’Infermiere

L’11 maggio in Piazza Castello una giornata dedicata alla salute, alla prevenzione e al ruolo degli infermieri
In occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere, OPI Torino – Ordine delle Professioni Infermieristiche rinnova l’appuntamento dedicato promozione della salute, aperta alla cittadinanza, che si terrà sabato 11 maggio in Piazza Castello, dalle ore 10 alle 19.
Un’intera giornata pensata per avvicinare i cittadini al mondo della salute, della prevenzione e della cura, raccontando il lavoro quotidiano, le competenze e il valore umano della professione infermieristica. Non un semplice evento, ma un’occasione concreta per parlare di benessere, prevenzione, consapevolezza e cittadinanza attiva.
«Questa giornata è il nostro modo per essere ancora più vicini alla comunità – spiega Ivan Bufalo, presidente di OPI Torino –. Gli infermieri non sono solo figure tecniche: sono professionisti che vivono al fianco delle persone, che accompagnano, sostengono, ascoltano. Celebrare la nostra professione vuol dire anche ribadire il nostro impegno quotidiano per una sanità accessibile, umana, e fondata sulla prevenzione e sull’educazione alla salute.»
Oltre 70 stand animeranno Piazza Castello con attività informative, screening gratuiti, laboratori per adulti e bambini, spazi di ascolto, dimostrazioni e incontri. Tra i principali temi al centro della giornata:
•⁠  ⁠Prevenzione delle malattie cardiovascolari con misurazione gratuita dei parametri vitali (pressione, glicemia, frequenza cardiaca)
•⁠  ⁠Stili di vita sani, contrasto a dipendenze e ludopatia
•⁠  ⁠Prevenzione della violenza con la collaborazione della Polizia di Stato
•⁠  ⁠Donazione del sangue e degli organi, con la partecipazione di AVIS
•⁠  ⁠Ambulatori mobili e consulenze sanitarie grazie alla presenza di Rainbow for Africa
Non mancherà uno spazio per i più piccoli, con attività ludiche, truccabimbi, premi, e la partecipazione di associazioni infermieristiche pediatriche e pet therapy. Gadget, cappellini, braccialetti #cardioprotezione e set di cartoleria saranno distribuiti per tutta la giornata.
All’interno dell’evento, trova spazio anche la Cittadella dell’Emergenza, con insegnamento ai cittadini delle manovre di rianimazione cardiopolmonare, interventi su emorragie massive, e coinvolgenti flash mob con ambulanze ogni due ore, per far conoscere ai cittadini le manovre salvavita e il lavoro delle squadre sanitarie di pronto intervento.
Nel pomeriggio, l’area speech – pensata come un piccolo caffè letterario – ospiterà alle ore 17.00 i saluti istituzionali, preceduti da due tavole rotonde aperte al pubblico:
•⁠  ⁠Il difficile equilibrio tra esigenze organizzative e esigenze professionali
•⁠  ⁠⁠Cittadinanza attiva e responsabilità collettiva
Durante la giornata, sempre nella speech area, saranno inoltre presentati alcuni libri sul tema della cura, della salute e dell’esperienza infermieristica, con momenti di dialogo e di confronto.
Infine, la due giorni dedicata alla figura dell’infermiere si concluderà lunedì 12 maggio, con un evento teatrale offerto gratuitamente a tutti i cittadini, che celebra l’impegno, la vocazione e il ruolo sociale della professione infermieristica al Teatro Colosseo alle ore 11:30.
«Sarà una giornata aperta a tutti, un’occasione per far conoscere meglio il lavoro degli infermieri e il contributo che diamo ogni giorno alla salute delle persone – conclude Ivan Bufalo –. Un modo concreto per avvicinarci alla cittadinanza e promuovere consapevolezza e prevenzione.»

A Torino l’Executive Master EMPA

Per volontà della SAA e di FEPECS, preposto alla formazione del Personal Car Shopper per rispondere ai bisogni del nuovo mercato auto

Il mercato automobilistico è in completa trasformazione, guidata da nuove tecnologie, dall’accelerazione digitale e da un radicale cambiamento nelle aspettative dei consumatori.  L’acquisto di un auto, un tempo dominato dal venditore tradizionale, si confronta oggi con milioni di clienti che, più autonomi e informati, desiderano trasparenza, consulenza personalizzata e un’esperienza basata sulla fiducia, non sulla pressione commerciale

È emersa con prepotenza l’esigenza di formare una figura professionale in grado di accompagnare  il cliente nel complesso percorso di scelta, un  vero e proprio Assistente Personale Automotive che sia guida esperta piuttosto che mero venditore.

È da questa concreta e crescente necessità del mercato, avvertita sia dai consumatori che dagli operatori più lungimiranti del settore che nasce FEPECS, Federazione Personal Car Shopper, fondata allo scopo di definire, dar voce a una nuova figura professionale, il Personal Car Shopper, un professionista formato, certificato e capace di unire competenze tecniche, digitali, relazionali ed etiche, per offrire un supporto completo, trasparente e personalizzato al cliente lungo tutto il percorso di acquisto.

La SAA School of Management dell’Università di Torino, da sempre attenta all’evoluzione del mercato e impegnata nell’offrire  percorsi formativi di eccellenza rispondenti alle reali esigenze del mondo del lavoro, ha riconosciuto l’importanza strategica di questa trasformazione e la necessità di un percorso di alta formazione strutturato per professionalizzare questa nuova figura.

Dall’incontro tra l’esigenza del mercato, la visione innovativa di FEPECS e l’expertise accademica e manageriale di SAA, nasce l’Executive Master in Personal Automotive Assistant (EMPA). Il Master è stato concepito con l’obiettivo specifico di preparare i nuovi operatori e manager della vendita Automotive, trasformandoli in Assistenti Personali Automotive, Personal Car Shopper, dotandosi delle competenze tecniche, digitali, relazionali e etiche indispensabili per operare con successo nel nuovo paradigma della vendita Automotive.

A guidare i partecipanti in questo percorso trasformativo sarà una facukty multidisciplinare di eccellenza, composta da docenti universitari, esperti del mercato, professionisti affermati  e innovatori del settore automotive, esperti di aree chiave quali la comunicazione, il digitale, la leadership.

Mara Martellotta

Il Comune di Monteu da Po lancia la sua nuova pagina Facebook

L’amministrazione comunale di Monteu da Po annuncia l’attivazione della nuova pagina Facebook ufficiale del Comune, uno strumento fondamentale per migliorare la comunicazione con la comunità locale. La pagina istituzionale “Comune Monteu da Po”, accessibile al link https://www.facebook.com/share/16DsxBaXEy/, rappresenta un canale diretto e immediato per condividere notizie, aggiornamenti, eventi e servizi offerti dal Comune, facilitando l’accesso alle informazioni di interesse pubblico.

“Questa iniziativa nasce dall’esigenza di rafforzare il rapporto tra l’amministrazione e i cittadini, offrendo un mezzo semplice e efficace per rimanere sempre informati sulle novità e le attività del territorio – spiega il sindaco Elisa Ghion -. La presenza e il coinvolgimento dei cittadini sono il cuore di una comunità forte e unita. Invitiamo tutti a cliccare su “Mi piace” e a seguire la pagina, contribuendo così a creare una comunità più coesa e informata”.

“Attivare una pagina Facebook per un Comune è davvero importante perché consente di comunicare in modo più diretto, immediato e trasparente con i cittadini – spiega l’assessore allo Sviluppo tecnologico e informatico, Giuseppe Deluca -. La partecipazione attiva dei cittadini è fondamentale per rendere la comunicazione più chiara ed efficace, rafforzando il senso di appartenenza e collaborazione tra chi vive e lavora nel nostro Comune. In sostanza, una pagina Facebook istituzionale rende la comunicazione tra l’amministrazione e i cittadini più semplice, efficace e partecipativa.”

Per rimanere aggiornati su tutte le iniziative, gli avvisi, le comunicazioni e le novità di Monteu da Po, non perdete l’occasione di seguire la pagina Facebook del Comune di Monteu da Po: https://www.facebook.com/share/16DsxBaXEy/. Per un Comune sempre più vicino al cittadino!

Carceri, nuovi episodi di violenza

Grave episodio di violenza all’interno della Casa di Reclusione di Alessandria. Nella giornata di ieri, intorno alle ore 15:00, quattro detenuti italiani – di età compresa tra i venti e i trent’anni – si sono resi protagonisti di una violenta aggressione ai danni di un Vice Sovrintendente della Polizia Penitenziaria in servizio presso l’Istituto. A dare la notizia è Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Secondo quanto riferito, i quattro avrebbero colpito alle spalle il poliziotto, addetto alla Sorveglianza Generale del carcere, facendolo cadere rovinosamente a terra lungo le scale interne. Durante l’aggressione, l’uomo sarebbe poi stato raggiunto anche da un violento calcio al volto mentre si trovava già a terra, riportando una contusione e una lussazione alla spalla, oltre a un evidente trauma cranico. Il Vice Sovrintendente è stato prontamente soccorso dal personale sanitario dell’Istituto e, vista la gravità delle sue condizioni, è stato richiesto l’intervento del 118. Il collega è stato quindi trasferito in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Alessandria, dove è stato trattenuto in osservazione per ulteriori accertamenti”. Per il sindacalista, “l’episodio si inserisce in un clima di crescente tensione che investe le carceri piemontesi, alimentato da un diffuso aumento della violenza nella società, che si riflette inevitabilmente all’interno degli istituti penitenziari. La popolazione detenuta, spesso espressione degli ambienti più degradati e violenti, rappresenta una concentrazione di situazioni ad alto rischio, che la Polizia Penitenziaria si trova a fronteggiare ogni giorno con grande senso del dovere, ma con strumenti sempre più inadeguati”. Il SAPPE rinnova l’allarme: “Non possiamo più assistere in silenzio all’escalation di aggressioni ai danni del personale. Apprendiamo con favore che i quattro violenti sono stati trasferiti ad altro istituto, tuttavia, occorre una riflessione sull’efficacia di questi provvedimenti che non scoraggiano i più facinorosi dal mettere in atto simili condotte e come unico strumento di contrasto non sembrano proprio sortire gli effetti desiderati. Servono interventi urgenti e una nuova centralità della sicurezza penitenziaria nell’agenda politica”, conclude Santilli.

“Ditemi voi se è normale un Paese nel quale non uno ma ben quattro detenuti tentano di linciare un poliziotto penitenziario in servizio. Ma ci rendiamo conto? A questo senso di impunità, di cui larga parte della frangia violenta della popolazione detenuta è convinta di godere, devono assolutamente corrispondere provvedimenti penali e disciplinari efficaci, anche prevedendo di destinare  carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione”. Lapidario il commento di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che torna a sollecitare urgenti provvedimenti a tutela della Polizia penitenziaria in servizio: “Sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ed è grave, ad esempio, che pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti stranieri e psichiatrici, le Autorità competenti non sia ancora state in grado di trovare una soluzione. Ogni giorno nelle carceri italiane, per minori e adulti, succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. Anche la gestione dei detenuti stranieri, come quelli con problemi psichiatrici che hanno invaso le carceri dopo la chiusura degli O.P.G., merita attenzione ed una urgente e compiuta risoluzione. Bisogna potenziare anche le espulsioni degli stranieri per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di provenienza. Certo è che la loro presenza ha fatto aumentare il numero degli eventi critici nelle carceri“.

SAPPE Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria