IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Nei giorni scorsi, personale della Polizia di Stato ha arrestato a Torino due cittadini marocchini di 25 e 31 anni per rapina aggravata in concorso.
Attorno all’una di notte, la Centrale Operativa inviava due Volanti in via Ala di Stura angolo via Sospello, ove era stata segnalata una rapina ai danni di un giovane da parte di due soggetti successivamente fuggiti.
Gli operatori, giunti sul posto, prendevano contatti con la vittima, che raccontava di essere stato minacciato dai due uomini, uno dei quali armato di coltello, a cui aveva consegnato un borsello e un telefono cellulare.
I poliziotti si mettevano immediatamente alla ricerca dei rapinatori e li fermavano al parco “Sempione”, ritrovando anche il coltello utilizzato e il telefono che i due uomini avevano nascosto fra alcuni blocchi di cemento lì presenti.
Entrambi i soggetti venivano tratti in arresto e la refurtiva veniva restituita al legittimo proprietario. Gli arresti sono stati convalidati dall’Autorità Giudiziaria.
Approfittando della messa in secca del canale di proprietà Iren che si estende tra La Loggia e Moncalieri, effettuata per procedere alla periodica manutenzione del corso d’acqua artificiale, i tecnici dell’Unità specializzata Tutela fauna e flora della Città metropolitana di Torino, coadiuvati dalle guardie ittiche volontarie dell’Unione Consigli di Valle dei Pescatori di Torino, hanno recuperato i pesci presenti per spostarli nel vicino fiume Po e hanno rimosso i rifiuti abbandonati nel canale. Tra questi, anche oggetti ingombranti, come i pezzi di un intero sportello bancomat trafugato chissa dove.
Durante l’operazione, sono stati recuperati anche numerosi pesci siluro (oltre 350 esemplari, tutti di piccole dimensioni), specie alloctona e invasiva presente nel Po e nei canali che da esso derivano, e alcuni esemplari di specie autoctone, come barbi comuni, alborelle e cobiti. I pesci nostrani sono stati liberati nel Po, mentre i siluri sono stati conferiti a un’azienda mangimistica che si occupa di produzione di farine per animali da compagnia.
“Sono più di 100 all’anno gli interventi di recupero dell’ittiofauna, compiuti dai tecnici della Città metropolitana, affiancati dalle guardie ittiche volontarie” spiega il consigliere metropolitano Alessandro Sicchiero, delegato all’ambiente, “negli alvei di fiumi e torrenti e in occasione delle ‘asciutte’, sia naturali che artificiali. Si tratta di un compito assegnato al nostro Ente dalla legge regionale 37 del 2006”.
Un vasto incendio incendio è divampato a Torino in una appartamento in via Thermignon, zona Pozzo Strada. Sono dovute intervenire ben otto squadre dei vigili del fuoco. Il rogo è stato circoscritto e spento prima che le fiamme potessero propagarsi ad altri edifici.
L’Associazione Internazionale Regina Elena Odv ha ricordato a Borgo San Dalmazzo (CN) le centinaia di ebrei deportati tra il 1943 e il 1944, la Principessa Mafalda di Savoia e i partigiani cuneesi
Nella mattina di domenica 17 agosto 2025, in apertura della sua XXXVI Festa di Sant’Elena, celebrata come ogni anno a Sant’Anna di Valdieri, l’Associazione Internazionale Regina Elena Odv ha ricordato a Borgo San Dalmazzo (CN) S.A.R. la Principessa Reale Mafalda di Savoia, secondogenita della Regina Elena, morta la notte del 28 agosto 1944 nel Campo di sterminio di Buchenwald per volere di Hitler ed i 355 ebrei che dalla stazione di questo Comune, il 21 novembre 1943 e il 15 febbraio dell’anno seguente, furono deportati nei campi di concentramento di Auschwitz e di Buchenwald. Solo 20 di loro sopravvissero.
La commemorazione è iniziata alle ore 9,15 in Via Mafalda di Savoia, dove l’Associazione Internazionale Regina Elena Odv, in collaborazione con il Centro Studi Principessa Mafalda, ha ricordato la secondogenita della Regina Elena, diventata, in virtù del suo matrimonio a Racconigi del 23 settembre 1925, Langravia d’Assia-Kassel.
Durante la cerimonia, il “Centro Studi Mafalda di Savoia”, rappresentato dalla Vice Presidente Rita Salvini Antonazzo, ha consegnato un attestato di benemerenza a Maddalena Forneris, Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Sezione di Borgo San Dalmazzo e Valli e figlia del partigiano Sebastiano “Bastian” Forneris, classe 1917, vice comandante della banda partigiana “Gruppo patrioti del Saben” che operò clandestinamente sulla collina di Monserrato, tra le valli Gesso e Stura, collaborando strettamente con le altre bande partigiane locali per difendere il territorio dagli attacchi tedeschi. Dopo la liberazione di Borgo, il 27 aprile 1945, Forneris e il suo gruppo si spostarono a Cuneo, per collaborare alla liberazione anche del capoluogo. L’impegno di “Bastian” per la città continuò anche nel Dopoguerra, quando fu amministratore comunale: Sindaco dal 1949 al 1951 e per decenni Assessore e Vice Sindaco.
Sua figlia Maddalena continua ad onorare la memoria dei partigiani che hanno combattuto contro i nazisti e coloro che hanno aderito ad una repubblica fantoccia voluta da Hitler per dividere l’Italia e il popolo italiano. Durante l’epidemia di Covid-19 ha partecipato alla distribuzione delle mascherine procurate dal Centro Studi Principessa Mafalda ed ha ricordato ai giovani la vita della secondogenita della Regina Elena, la cui morte atroce fu voluta direttamente da Hitler.
Dopo la deposizione di un lumino in memoria di Mafalda, la delegazione si è in seguito trasferita al memoriale ubicato vicino alla stazione, da dove, come spiegato da Maddalena Forneris, vennero deportati 355 ebrei, per poi proseguire al monumento posto nell’area verde all’imbocco della strada per Roccavione, dove sono riportati i nomi delle bande partigiane attive nelle vallate circostanti, tra cui la “Saben” e la brigata “Ildo Vivanti” della Valle Gesso. L’ultima tappa della commemorazione è stato il Santuario della Madonna del Colletto, dove il Sodalizio ha condiviso un momento di ricordo di tutte le vittime. Qui è stato illustrato il progetto, realizzato specialmente per i giovani in occasione dell’80° anniversario della liberazione dal nazismo e dalla repubblica fantoccio voluta da Hitler, dal Comitato spontaneo “Costituzione è partecipazione” in collaborazione con il Comune di Valdieri, sulle radici della Costituzione.
Vicino al santuario passa il Sentiero dei Giusti, realizzato dagli studenti dell’Istituto comprensivo di Robilante Plesso di Valdieri, nell’ambito di un progetto didattico dagli studenti della Scuola secondaria di primo grado di Valdieri dedicato a coloro che dopo l’8 settembre 1943 aiutarono gli ebrei in fuga da Saint-Martin-Vésubie (Francia) attraverso i colli delle Finestre e di Ciriegia con la speranza di trovare rifugio in Italia. A questo progetto il Sodalizio ha conferito a Sant’Anna di Valdieri il Premio Valdieri 2025.
Erano presenti, Fabio Armando Assessore di Borgo San Dalmazzo, Guido Giordana, Sindaco di Valdieri e Emanuel Parracone, Sindaco di Valdieri dal 2006 al 2011.
L’Associazione Internazionale Regina Elena Odv è stata rappresentata dal Delegato Internazionale accompagnato dal Vice Segretario Amministrativo Nazionale Andrea Carnino con la mamma Mariella Panicco; dai Delegati modenesi Sauro Paciotti e Deanna Gabrielli; dal Fiduciario di Chivasso Silvano Borca, accompagnato dalla consorte e da soci e dalla Vice Presidente del Centro Studi “Principessa Mafalda” Rita Salvini Antonazzo.
ANDREA CARNINO
Il risultato è frutto di una strategia industriale ben definita, con investimenti significativi e una visione a lungo termine sostenuta dal governo marocchino e dal coinvolgimento di grandi gruppi come la stessa Stellantis.
Un sorpasso favorito proprio da Stellantis che ha raddoppiato la produzione di veicoli in Marocco, passando da 200mila a 400mila unità e quadruplicato la produzione di motori, da 80mila a 350mila unità.
Leggi l’articolo su L’identità:
Automotive, il Marocco sorpassa l’Italia grazie a Stellantis
Si sono svolti con una commossa partecipazione i funerali di Denzel Godwin, il giovane annegato nel Lago D’Orta probabilmente per un malore. I cittadini di Sant’Agabio, quartiere di Novara, dove abitava il ragazzo, hanno espresso dolore e vicinanza al padre, rimasto vedovo solo da pochi mesi.
l’ASL di Alessandria. Un modello integrato per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità motoria
Si chiama MARSHALL (Model of pAtient take chaRge for Subjects with motoR diSabilities through the integration of HeALth and sociaL services) lo studio osservazionale prospettico che punta a migliorare la presa in carico delle persone con disabilità motoria grave, grazie a un’integrazione strutturata dei servizi sanitari a casa del paziente.
Uno studio promosso dal Dipartimento Attività Integrate Ricerca Innovazione (DAIRI) dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria e dall’ASL AL, con il coinvolgimento di medici, infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali e delle associazioni di pazienti del territorio e che vede come area di sperimentazione quella delle Cure Domiciliari del Distretto di Alessandria – Valenza.
In Italia sono oltre 3 milioni le persone con disabilità, di cui circa 1,2 milioni con forme gravi. Solo nel territorio dell’ASL AL si stimano quasi 3.800 persone con disabilità motoria, di cui più di 1.200 in condizioni severe. Sulla base delle richieste delle associazioni dei pazienti e con il loro diretto coinvolgimento nella fase di definizione e arruolamento, ASL AL ha sviluppato un progetto di presa in carico che è anche oggetto dello studio osservazionale volto a valutarne l’impatto.
Il progetto mira a rispondere ai bisogni complessi di questi pazienti, riducendo le ospedalizzazioni e migliorando la qualità di vita, grazie a un modello di presa in carico che parte dalla segnalazione del caso e prosegue con valutazioni multiprofessionali, elaborazione di Progetti di Assistenza Individuale (PAI) o Piani Riabilitativi Individuali (PRI), monitoraggi periodici e misurazione degli esiti attraverso strumenti validati. Tra i principali obiettivi vi sono la prevenzione e la gestione di quattro complicanze ricorrenti nelle disabilità motorie: vescica neurologica, problemi respiratori, disturbi dell’evacuazione e lesioni da pressione.
Il modello si propone come esempio di buona pratica che potrebbe essere replicato in altri territori. Il suo punto di forza è l’integrazione reale tra sanità e servizi sociali, resa possibile da un lavoro congiunto tra professionisti e associazioni, con il paziente e il caregiver sempre al centro del percorso. Come sottolineano i ricercatori coinvolti, «non si tratta solo di curare una patologia, ma di costruire un sistema che accompagni la persona nella quotidianità, prevenendo complicanze e migliorando concretamente la qualità di vita».
Attualmente il progetto di presa in carico ha previsto il coinvolgimento di un centinaio di pazienti delle Cure Domiciliari del Distretto di Alessandria – Valenza.
ll Principal Investigator dello studio è Guglielmo Pacileo, Direttore della Struttura Complessa Governo Clinico, Qualità e Ricerca dell’ASL di Alessandria, che coordina il progetto nell’ambito delle attività del Centro Studi Management Sanitario (CeSIM). Strutturato all’interno del DAIRI, è dedicato allo sviluppo, alla sperimentazione e alla diffusione di modelli innovativi di organizzazione e gestione dei servizi sanitari. Le sue attività includono la ricerca applicata, la formazione professionale, il supporto alla governance e l’analisi dei dati per il miglioramento continuo della qualità e della sicurezza delle cure.
CURARSI CON LA RICERCA IN PIEMONTE
La rubrica della Regione Piemonte, in collaborazione con il DAIRI Regionale (DAIRI-R), che racconta la ricerca all’interno delle singole Aziende Sanitarie Regionali. Dopo aver raccontato l’importanza di fare ricerca e di avere Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) sul territorio al fine di migliorare sempre di più le cure e i servizi offerti, nonché il ruolo del DAIRI – R nella governance della ricerca sanitaria del Piemonte, ogni settimana verrà approfondita un’esperienza diversa, per valorizzare il lavoro svolto nelle diverse ASR e le buone pratiche che contribuiscono a costruire un sistema sanitario innovativo e fondato sull’evidenza scientifica.
L’onorevole Riccardo Magi, Segretario di Più Europa, presenterà un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia Carlo Nordio sulle gravissime condizioni di un detenuto di 73 anni rinchiuso presso la Casa circondariale Lorusso e Cotugno di Torino riscontrate da una delegazione di Radicali Italiani, guidata dal Segretario Filippo Blengino, in occasione della visita all’istituto di 18 agosto.
“Durante una visita ispettiva compiuta nei giorni scorsi – dichiarano Magi e Blengino -, una delegazione di Radicali Italiani ha riscontrato che l’uomo vive letteralmente murato vivo: ha sigillato la cella dall’interno con carta stagnola e colla, compresi gli infissi, e l’aria entra soltanto da una piccola fessura del blindo. Secondo le testimonianze raccolte, il detenuto non esce dalla cella da anni se non per un TSO, non ha accesso alla doccia e versa in uno stato psichiatrico evidentemente incompatibile con la detenzione. La situazione che abbiamo visto a Torino è indegna, disumana e degradante. Un uomo murato vivo non è un problema del carcere: è uno scandalo per la Repubblica. Per questo abbiamo deciso di portare il caso direttamente in Parlamento. Chiediamo al Ministro Nordio di riferire con urgenza e di intervenire subito per garantire la dignità e la salute di questa persona, e di tutte le persone con gravi patologie psichiatriche abbandonate nelle carceri italiane” – concludono.
«Entro fine mese sarà nominato il nuovo commissario dell’AO OIRM, l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, dando continuità all’ottimo lavoro svolto fino ad oggi da Giovanni Messori Ioli».
Queste le parole dell’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, dopo l’annuncio del nuovo incarico di Messori Iori. Vincitore di un concorso da direttore di struttura complessa all’Asl TO5, l’ex commissario dell’OIRM esprime tutta la sua gratitudine per la fiducia avuta: «È stata un’esperienza unica e irripetibile, sia per l’eccezionale competenza ed empatia di tutti i professionisti incontrati all’interno del Regina Margherita, sia per il privilegio di aver tracciato il complesso inizio di un percorso sperimentale all’interno del panorama regionale e nazionale. È stata quindi per me una decisione difficile, condivisa con i vertici della Regione, ma vissuta con emozioni contrastanti: è opportuno che d’ora in avanti il percorso prosegua sotto la guida di competenze amministrative e legali, per potersi concludere rapidamente con successo. Passo quindi serenamente la “nobile staffetta”, prendendo servizio dal 1° settembre in Asl TO5, dove mi impegnerò con rinnovato entusiasmo e determinazione, restando sempre disponibile e interessato a partecipare agli sviluppi del progetto di scorporo».
«Vorrei ringraziare pubblicamente Giovanni Messori Ioli per la disponibilità, la professionalità e la disponibilità dimostrate fin da subito – ha proseguito l’assessore Riboldi -, qualità che, ne sono certo, torneranno utili nella direzione della nuova azienda che, lo ricordo, vedrà al suo interno anche il Presidio Sant’Anna, andando così verso la creazione di un polo materno – infantile di eccellenza e, in un secondo tempo, di un IRCCS OIRM-Sant’Anna, di riferimento nazionale. Sfide che Messori Ioli ha accolto da subito e che saranno ora affrontate dal nuovo commissario con il supporto del suo predecessore. A Giovanni Messori Ioli, quindi va la mia gratitudine e l’augurio di un buon lavoro in questa nuova avventura lavorativa e professionale».