CRONACA- Pagina 4

Protezione civile: da Fondazione Crt 75 milioni ai piccoli comuni

PROTEZIONE CIVILE. FONDAZIONE CRT: 1,5 MILIONI DI EURO PER 79 CANTIERI NEI PICCOLI COMUNI
Nuovi interventi contro il dissesto idrogeologico in Piemonte e Valle d’Aosta
Torino, 10 dicembre 2025 – Grazie a un investimento di 1,5 milioni di euro della Fondazione CRT, prenderanno il via 79 nuovi cantieri dedicati alla salvaguardia del territorio nei Comuni sotto i 3.000 abitanti di Piemonte e Valle d’Aosta. Sono online gli esiti del bando 2025 “Protezione Civile Piccoli Comuni – Cantieri per l’Ambiente e il Territorio”, pensato per rafforzare la resilienza delle aree più vulnerabili.
Gli interventi finanziati includono opere di messa in sicurezza e mitigazione dei rischi naturali, dalla gestione delle alluvioni al contenimento delle frane, oltre a lavori di regimazione e ripristino degli alvei dei torrenti, consolidamento dei versanti e iniziative di prevenzione degli incendi. Il bando sostiene anche progetti per la tutela e la gestione delle risorse idriche, come sistemi di raccolta e accumulo dell’acqua utili ad affrontare periodi di siccità prolungata.
Questi cantieri – sottolinea Anna Maria Poggi, Presidente della Fondazione CRT – confermano il nostro impegno nel contribuire alla costruzione di una rete di protezione capace di affrontare le sfide, sempre più urgenti, poste dal cambiamento climatico. La sicurezza del territorio è una priorità strategica che parte dalle realtà più piccole e richiede la collaborazione di istituzioni pubbliche e private. La crescente frequenza di eventi climatici estremi ha reso ancora più evidente la necessità di passare da una logica emergenziale a una vera cultura della prevenzione”.
La maggior parte dei Comuni finanziati si trova in aree a elevato rischio idrogeologico, confermando la pertinenza del bando nel sostenere le comunità più esposte. Un quadro che trova riscontro nei dati ISPRA: le aree alpine e prealpine delle province di Torino, Cuneo, Verbano-Cusio-Ossola e Biella registrano i livelli più alti di pericolosità da frana, soprattutto nelle zone montane e collinari, mentre il rischio idraulico risulta più marcato lungo i principali assi fluviali – Po, Tanaro, Dora Baltea, Sesia – e nelle aree di fondovalle e pianura, in particolare nelle province di Alessandria, Vercelli e Novara.
Con l’edizione 2025, il progetto Protezione Civile Piccoli Comuni raggiunge un traguardo importante: 1.651 interventi realizzati dal 2004, per un investimento complessivo di quasi 19 milioni di euro.

Corso Giambone: “Un incrocio pericoloso”

Caro direttore,

nonostante le mie segnalazioni, che durano da anni, sulla pericolosita’ dell’ incrocio di corso Giambone/ via Guala/via Marchesini, teatro di tragici incidenti, con conseguente richiesta di inserire un semaforo, sia il comune che la circoscrizione, non prende nessun provvedimento e non risponde ai messaggi e alle suddette segnalazioni. Invio foto dell’incrocio interessato.

Franco Lana

Stampe di Gribaudo donate dalla famiglia alla Clinica Urologica delle Molinette 

Giovedì 11 dicembre 2025 alle ore 18,30, in occasione dell’evento natalizio della Clinica Urologica dell’ospedale Molinette di Torino, saranno presentate le stampe del Maestro Ezio Gribaudo, donate dalla famiglia e dall’Archivio Gribaudo al reparto di week surgery diretto dal professor Paolo Gontero, alla presenza del Direttore Generale Livio Tranchida e dei vertici della Direzione Aziendale della Città della Salute e della Scienza di Torino.
Si tratta di 40 riproduzioni di opere eseguite nel corso degli anni, che raffigurano i soggetti più amati dall’artista, dai dinosauri ai viaggi, dalle nature morte agli animali.
“Mio padre sarebbe stato felice di questo nostro gesto, ci ha sempre educato a diffondere la bellezza, che ha scelto come titolo della sua biografia e del docufilm sulla sua vita – commenta la figlia Paola Gribaudo, Presidente dell’Archivio che ha il compito di valorizzare e conservare le opere e la memoria del padre. – A partire dall’antichità l’arte guarda all’anatomia e alla medicina, ogni forma artistica è terapeutica per chiunque, ammirare un’opera d’arte, leggere un libro, ascoltare musica o andare al cinema può essere un farmaco emozionale, un aiuto naturale per la mente e per lo spirito. L’idea quindi di portare l’arte negli ospedali permette di creare momenti di distacco dalla sofferenza e dall’ansia che pervade ognuno di noi quando si trova in questi luoghi di cura.
L’arte e la bellezza fanno bene alla salute e alla comunità, aiutano le persone ad essere più positive ed a porsi con più forza nei confronti della guarigione. La donazione è stato un punto di partenza che ha ispirato il legame tra l’arte come creatura viva e la tecnologia sicuramente all’avanguardia in questo reparto. Questo è il messaggio che intendiamo trasmettere con la nostra donazione e ringraziare il professor Gontero e tutti i suoi collaboratori che con la loro professionalità, dedizione e umanità hanno reso la Clinica Urologica universitaria dell’ospedale Molinette di Torino un’eccellenza a livello europeo.”

Dinosauri, cavalli in corsa, Pinocchio ed altre opere di Gribaudo saranno inoltre fruibili per la prima volta in una dimensione vivente ed animata grazie all’intelligenza artificiale (IA) ed alla visione immersiva cui sta lavorando un gruppo dedicato dell’équipe del professor Gontero. In particolare, l’arte del maestro animata dall’AI verrà testata durante alcune procedure come le medicazioni avanzate al fine di valutarne l’impatto benefico sul percorso di cura.

Natale, torna la “non stop” di Telefono Amico

NEL NATALE 2024 OLTRE 750 RICHIESTE D’AIUTO 

Da dicembre 2025 due nuovi centri locali a Torino e Reggio Calabria e 100 volontari in più

Linee di ascolto attive h24 dalla Vigilia di Natale a Santo Stefano per stare accanto a chi è in difficoltà. I racconti dei volontari: «chiamano persone che vivono la solitudine in modo acuto. Non lasciarle nel silenzio è per loro già un conforto».

La rete di Telefono Amico Italia si amplia: aggiunti i due nuovi centri di Torino e Reggio Calabria.

Dicembre 2025 – L’ascolto no-stop natalizio dei volontari di Telefono Amico Italia torna anche quest’anno. Per tutta la notte di Natale e di Santo Stefano i volontari dell’organizzazione saranno a disposizione per stare accanto a tutte le persone che si sentono sole o hanno bisogno di supporto emotivo, rispondendo ininterrottamente al servizio di ascolto telefonico. A Natale 2024 sono state oltre 750 le persone che hanno contattato Telefono Amico Italia, aumentate del 21% rispetto ai giorni di festa dell’anno precedente.

I telefoni dell’associazione saranno attivi continuativamente dalle 9 della Vigilia di Natale fino a mezzanotte del 26 dicembre. «Per molte persone il Natale non è un momento di festa, ma un periodo in cui il senso di isolamento diventa più evidente – commenta Cristina Rigon, presidente di Telefono Amico Italia – Chi attraversa una fase di fragilità spesso vive le settimane natalizie come un tempo sospeso, in cui la distanza dagli altri sembra crescere e il silenzio pesa di più. È proprio in questi giorni che l’ascolto diventa essenziale. Per questo scegliamo di esserci, senza interruzioni, per tutte le persone che hanno bisogno di non rimanere sole. E lo facciamo grazie a volontari che mettono a disposizione i loro giorni di festa: un gesto, a volte difficile, ma prezioso, che rende possibile tutto il nostro lavoro.»

«Ciò che mi ha toccato nel profondo è stata la gratitudine sincera che ho percepito – racconta Anna, volontaria di Telefono Amico Italia, ricordando le Non Stop di Natale alle quali ha partecipato – Le persone mi hanno ringraziato di cuore, non solo per il supporto che potevo dare, ma per la semplice risposta alla loro chiamata. Il fatto di esserci proprio per loro, di non lasciarle nel silenzio, soprattutto nel giorno di Natale, è stato un gesto di per sé sufficiente a infondere conforto».

Durante il Natale 2024 si sono rivolte a Telefono Amico Italia 755 persone. L’86% lo ha fatto chiamando il servizio telefonico al numero unico nazionale (02 2327 2327), l’11% si è rivolto alla chat di Whatsapp Amico (324 011 7252) e il 3% alla mail Mail@mica (servizio mail accessibile attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it). Hanno contattato Telefono Amico Italia più donne (53%) che uomini (46%). Per quanto riguarda l’età, in prevalenza hanno chiamato adulti di età compresa tra i 56 e i 65 anni (26%), tra i 46 e i 55 (22%) e tra i 36 e i 45 (19%). Il problema più comune segnalato è stata la solitudine, il bisogno di compagnia (28%), seguito da problematiche esistenziali (11%) e difficoltà nelle relazioni familiari (10%).

«Nel giorno di Natale – prosegue Anna – si ricevono soprattutto chiamate da persone che vivono la solitudine in modo acuto, molte delle quali anziane. Chiamano anche persone che, a causa di liti o incomprensioni familiari, si ritrovavano a confrontarsi con la rabbia, l’amarezza o la profonda delusione di essere rimaste sole proprio il giorno di Natale».

I NUOVI CENTRI LOCALI: TORINO E REGGIO CALABRIA. La rete di ascolto di Telefono Amico Italia diventa ancora più ampia: da dicembre 2025, infatti, con l’ingresso di Torino e Reggio Calabria, i centri diventano 23, 22 centri locali e un centro virtuale TAG – Telefono Amico Generation. «Siamo molto felici di poter dare il benvenuto a queste due nuove città e a tanti nuovi volontari – continua la presidente Rigon – Grazie a tutti loro, possiamo rispondere ad ancora più persone. Quest’anno abbiamo già ricevuto oltre 85.000 richieste d’aiuto, ma, purtroppo, le persone che hanno bisogno di parlare con noi sono molte di più. Con l’ingresso di questi due nuovi centri, possiamo, ora, contare su quasi 700 volontari ed essere ancora più presenti per tante persone.»

DIVENTARE VOLONTARI DI TELEFONO AMICO ITALIA. L’ascolto di Telefono Amico Italia è garantito da quasi 700 volontari, distribuiti in 22 centri locali lungo tutta la penisola e un centro delocalizzato, che permettono di essere presenti, per chi ha bisogno, 365 giorni all’anno, dalle 9 alle 24. Telefono Amico Italia è sempre alla ricerca di nuovi volontari che aiutino a gestire le numerose richieste d’aiuto che arrivano ogni giorno. Chiunque fosse interessato ad entrare nella squadra di Telefono Amico Italia può scrivere a volontari@telefonoamico.it; sarà indirizzato al centro locale più vicino dove potrà svolgere un corso pratico-teorico di circa 6 mesi, al termine del quale potrà iniziare l’attività di ascolto. Chi si trova in una città in cui non è presente un centro territoriale e ha un’età compresa tra i 18 e i 40 anni può fare richiesta per il centro virtuale di TAG – Telefono Amico Generation.

AGENDA AMICA 2026: L’IDEA REGALO PER SUPPORTARE TELEFONO AMICO ITALIA – Per sostenere Telefono Amico Italia è possibile acquistare l’Agenda Amica 2026, edita da Helvetia Editrice. Ogni pagina dell’Agenda Amica riporta una frase motivazionale o un’idea per coltivare il proprio benessere, per ricordarci di prenderci cura di noi stessi, ogni giorno dell’anno. Le frasi sono state raccolte dai volontari di Telefono Amico Italia in occasione del 10 settembre (Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio) e dell’evento di sensibilizzazione Non parlarne è 1 suicidio, durante il quale ai passanti è stato chiesto di condividere ciò che li aiuta a recuperare il proprio benessere emotivo.

L’agenda è acquistabile al costo di 15€ presso i principali riveditori online.

Per info e acquisti: https://www.telefonoamico.it/

LA COLLABORAZIONE CON CHERRY BANK. Telefono Amico Italia quest’anno è protagonista dell’iniziativa di sensibilizzazione recentemente lanciata da Cherry Bank e dedicata alla cultura dell’ascolto: “HARK! Ascoltare è forte, fallo di più”, che nasce con l’obiettivo di promuovere un atteggiamento più empatico e consapevole nei confronti delle persone grazie alla collaborazione con Cento Canesio, uno dei maggiori esponenti italiani del graffiti writing contemporaneo. Nell’ambito dell’iniziativa, il progetto solidale HARK! X Cherry way prevede la destinazione di una linea esclusiva di accessori, alle cherries, le persone che lavorano in Banca. La capsule collection sosterrà direttamente Telefono Amico Italia e la sua attività di ascolto quotidiano.

Maddalena Ganz, Head of Brand & Communication di Cherry Bank, afferma: «HARK! significa “ascolta”, è un imperativo, un termine poco conosciuto della lingua inglese, che per questo incuriosisce. Un invito all’ascolto attivo, supportato in questa iniziativa di sensibilizzazione da un linguaggio visivo immediato, universale e d’impatto, che confidiamo possa veicolare questo importante messaggio alla comunità intera. A rendere ancora più tangibile questo impegno, quest’anno il progetto solidale “Cherry way”, ideato e promosso da Cherry Bank dal 2022, sosterrà Telefono Amico Italia. Una partnership volta a sostenere il lavoro dei tanti volontari impegnati nel supporto alle persone in condizione di disagio o difficoltà, che troverà ulteriori espressioni in nuove progettualità con le quale inviteremo il nostro Paese a stringersi e fare rete».

 

TELEFONO AMICO ITALIA è una organizzazione di volontariato che aiuta a superare le tensioni emotive e a far ritrovare benessere nelle relazioni personali, promuove la cultura dell’ascolto empatico come fattore di salute emozionale e di contrasto alla solitudine.

Offre un servizio anonimo, indipendente da ideologie politiche e religiose, nel rispetto delle idee e del disagio di chi chiama. È membro del comitato internazionale di Ifotes (International Federation of Telephone Emergency Service), l’organizzazione internazionale che riunisce le helpline in Europa e nel mondo.

IL NUMERO UNICO. Telefono Amico Italia è raggiungibile attraverso il numero 02 2327 2327 e risponde 365 giorni all’anno grazie a quasi 700 volontari. Il servizio è gratuito e attivo in tutta Italia dalle 9.00 alle 24.00.

A carico di chi chiama solo il costo vivo della telefonata: tutti coloro che hanno piani tariffari che prevedono minuti illimitati non devono sostenere nessun costo, tutti gli altri sostengono solo il costo di una qualunque chiamata verso fisso. È possibile accedere al servizio anche via chat, attraverso il numero WhatsApp 324 011 7252, e via mail, attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it.

I CENTRI. I volontari di Telefono Amico Italia operano in 22 centri locali distribuiti su tutto il territorio nazionale e un centro delocalizzato.

Calabria – 1 centro locale

  • Telefono Amico Reggio Calabria

Campania – 1 centro locale

  • Telefono Amico Napoli

Emilia-Romagna – 2 centri locali

  • Telefono Amico Modena; Telefono Amico Parma

Friuli-Venezia Giulia – 1 centro locale

  • Telefono Amico Udine

Lazio – 1 centro locale

  • Telefono Amico Roma

Lombardia – 5 centri locali

  • Telefono Amico Bergamo; Telefono Amico Brescia; Telefono Amico Busto Arsizio; Telefono Amico Mantova; Telefono Amico Milano

Piemonte – 1 centro locale

  • Telefono Amico Torino

Sardegna – 1 centro locale

  • Voce Amica Sassari

Sicilia – 1 centro locale

  • Telefono Amico Palermo

Toscana – 1 centro locale

  • Telefono Amico Prato

Trentino-Alto Adige – 2 centri locali

  • Telefono Amico Bolzano; Telefono Amico Trento

Veneto – 5 centri locali

  • Telefono Amico Bassano – Bassano del Grappa (VI); Telefono Amico Padova; Telefono Amico Treviso; Telefono Amico Venezia Mestre; Telefono Amico Vicenza

TAG – TELEFONO AMICO GENERATION. È il centro virtuale di Telefono Amico Italia, composto da volontari under 40 che rispondono al telefono da remoto, da ogni parte d’Italia.

Per info ulteriori informazioni: www.telefonoamico.it/

Cucina italiana Patrimonio Unesco. Il sostegno di ASCOM – EPAT

La Cucina Italiana è ufficialmente Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO. È la prima volta che un intero sistema gastronomico nazionale riceve questo riconoscimento: non per una singola ricetta o prodotto tipico, ma per il valore culturale e sociale del cucinare, e per il ruolo che questo gesto quotidiano ricopre nell’identità degli italiani.

Ascom Confcommercio Torino e provincia ed EPAT – l’associazione dei pubblici esercizi di Torino –, hanno sostenuto con forza la candidatura, impegnandosi attivamente nella campagna nazionale “Io amo la cucina italiana” lanciata da FIPE, che ha visto il coinvolgimento in una mobilitazione diffusa di ben 1.500 ristoranti a Torino e provincia.

«Abbiamo creduto fin dall’inizio nel valore profondo della cucina italiana come patrimonio di cultura, relazioni e identità– dichiara Maria Luisa Coppa, presidente Ascom Confcommercio Torino e provincia –. Per questo, oggi, siamo felici e orgogliosi del riconoscimento Unesco: una vittoria che premia non solo l’Italia, ma ogni singolo ristoratore che ogni giorno vive e tramanda questa eredità. Ringraziamo tutti i ristoratori che hanno aderito con entusiasmo, dimostrando che la cucina è molto più di un’attività economica: è cultura viva, fatta di studio, ricerca, passione, gesti, stagioni e prodotti. È parte della nostra quotidianità, ma anche uno straordinario motore di attrazione turistica: sempre più viaggiatori scelgono l’Italia, il Piemonte e Torino, in particolare, per scoprire sapori autentici, tradizioni regionali e nuove esperienze enogastronomiche».

A sottolineare l’importanza culturale e sociale di questo traguardo, anche le parole del presidente di EPAT, Vincenzo Nasi: «Per la prima volta al mondo una cucina nazionale viene riconosciuta come un modello culturale. Un riconoscimento al nostro modo di “ospitare” e alla nostra tradizione enogastronomica unica: alle nostre cucine regionali, alle nostre tradizioni familiari, ai nostri territori e alle nostre materie prime. La nostra cucina racconta storie, territori, stagioni e identità. Questo riconoscimento celebra proprio la capacità di restituire, attraverso la nostra cucina, l’anima del nostro Paese, ed è una grande gioia».

La campagna “Io amo la cucina italiana” ha visto la partecipazione attiva di chef, ristoratori, istituzioni e dei giovani studenti dell’ITS Academy Turismo Piemonte, che hanno sensibilizzato le attività di ristorazione del territorio. Un’azione corale che ha preso vita nei ristoranti, nelle scuole, sui social e nei cuori di chi ama e vive la cucina italiana ogni giorno.

Bimba morta in autostrada, indagato conducente di un furgone

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E’ indagato l’autista di un furgone che avrebbe causato l’incidente. E’ accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso. L’uomo avrebbe tamponato la 500X su cui viaggiavano Costanza Fiore e la figlia Lucia. La bambina di  due mesi era stata sbalzata fuori dalla vettura e investita da un terzo veicolo ancora da individuare.

Coltello nella movida di piazza Vittorio: 16enne arrestato dopo una rapina

All’inizio poteva sembrare un semplice scambio di contatti su Instagram, ma la situazione è rapidamente degenerata quando è comparsa una minaccia con un coltello a serramanico per farsi consegnare del denaro. L’episodio è avvenuto nella notte dello scorso 30 novembre, all’esterno di un locale della movida in piazza Vittorio. Ora il giovane responsabile, un sedicenne, è stato arrestato dai carabinieri.

Secondo quanto ricostruito, erano circa le 3.30 quando il sedicenne si è avvicinato a tre ragazzi. Questi, temendo che la situazione potesse peggiorare, gli hanno ceduto 30 euro, riuscendo poi a farlo allontanare. Poco dopo, uno di loro ha contattato i carabinieri della Compagnia di San Carlo. Gli agenti sono poi riusciti a rintracciare il minorenne, che aveva tentato inutilmente di liberarsi del coltello gettandolo sotto un’auto.

Il giovane, residente a Torino, è stato colto in flagranza di reato. Le verifiche effettuate hanno mostrato che era già sottoposto alla misura della “messa alla prova”, stabilita dal giudice per precedenti reati contro persone e patrimonio. Dopo la convalida dell’arresto, è stato trasferito in una comunità in quanto minorenne.

VI.G

Un anno di reclusione agli aggressori del giornalista Joly

Quattro i militanti del movimento di estrema destra CasaPound condannati a un anno di reclusione per l’aggressione  del giornalista torinese Andrea Joly de La Stampa, avvenuta il 20 luglio 2024. i fatti si svolsero  davanti al circolo Asso di Bastoni in via Cellini a Torino. Il giornalista stava seguendo il raduno, quando venne colpito dai quattro imputati.

Auto ribaltata sulla Torino-Aosta: conducente estratto dai vigili del fuoco

Si ribalta in carreggiata poco prima di imboccare la direzione per Ivrea: il conducente resta intrappolato nell’auto e viene portato in ospedale.
L’incidente è avvenuto nella prima serata di ieri nell’area di Banchette, mentre l’uomo stava percorrendo l’autostrada Torino-Aosta-Monte Bianco verso il capoluogo. Per motivi ancora da accertare, durante la manovra il veicolo si è rovesciato e l’automobilista è rimasto bloccato nell’abitacolo. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di Ivrea, che hanno provveduto a liberarlo.

Hanno raggiunto l’area dell’incidente anche i sanitari del 118 di Azienda Zero, che hanno assistito il conducente e lo hanno portato all’ospedale di Ivrea. Le sue condizioni non sono considerate gravi. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di Torino-Settimo per i rilievi, affiancati dagli ausiliari Itp. Successivamente è stata vietata la circolazione nella corsia di destra e si sono verificati alcuni rallentamenti alla circolazione.

VI.G

Nursing up: “la sanità non può essere appaltata al ribasso”

 

Servono assunzioni dirette e investimenti strutturali

Quanto accaduto al San Raffaele di Milano, con le dimissioni dell’Amministratore Delegato, Francesco Galli, a seguito delle gravi criticità legate all’operato del personale infermieristico reclutato da una cooperativa esterna, rappresenta un segnale che non può essere ignorato.

L’episodio mette in luce, ancora una volta, le conseguenze di un modello fondato sull’esternalizzazione di funzioni essenziali e sull’uso crescente di cooperative e appalti privati per coprire carenze strutturali di organico.

«Il caso di Milano dev’essere considerato un monito per tutto il Sistema Sanitario Nazionale. Delegare attività fondamentali a realtà esterne, spesso selezionate nella logica dell’abbattimento dei costi, comporta inevitabilmente il rischio di minori controlli, disomogeneità nella formazione, turnover elevato e fragilità nei processi assistenziali. La qualità delle cure non può dipendere da contratti precari e da fornitori privati scelti per necessità e non per una reale strategia di potenziamento del servizio», dichiara Claudio Delli Carri, segretario regionale di Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta.

Non si tratta di un fenomeno isolato. «Si sono infatti verificati episodi simili, seppur in forme diverse, anche in altre realtà, comprese alcune aziende sanitarie del Piemonte come l’ASL TO4».

Il ricorso a cooperative per garantire la continuità dei servizi è una strada che non offre soluzioni durature: «al contrario, espone professionisti e cittadini a potenziali situazioni critiche – continua Delli Carri – La risposta non può essere la privatizzazione strisciante dell’assistenza, ma un piano strutturale di assunzioni dirette, stabilizzazione dei precari, investimenti nella formazione e valorizzazione economica e professionale degli infermieri dipendenti. Solo un personale adeguatamente formato, assunto e integrato nell’organizzazione può garantire continuità, sicurezza e qualità dell’assistenza».

CS