Ivrea banchette (TO) questa mattina attorno alle ore 09.00, un cittadino di origine marocchino over 30, già noto alle forze di polizia, a seguito di un alterco, per strada, ha sparato al petto ad un uomo, ferendolo in maniera fortunatamente non grave; la vittima, ricoverata all’ospedale di Ivrea, non versa in pericolo di vita.
Intervenuti CC di Ivrea e SIS del Nucleo Investigativo di Torino: il presunto autore è stato identificato, individuato ed arrestato dopo un breve inseguimento;
Al momento non si conosce il movente.

Il divieto del corteo filo palestinese del 7 ottobre da parte del Questore di Torino non è stato rispettato da circa mille persone. Al di là del motivo della protesta filo palestinese, inneggiante al massacro di Israeliani del 7 ottobre dello scorso anno, e al di là dell’evidente e vergognoso antisemitismo esibito dai manifestanti, pacifici e violenti (senza distinzioni) che ha suscitato lo sdegno del Rabbino Capo, qui si pone in tutta evidenza un problema che ci fa tornare al ‘68, quando i cortei non autorizzati divennero la regola. È accettabile che un corteo vietato per comprovati motivi dal Questore venga svolto egualmente come se fosse normale infrangere i divieti? È normale che i partiti, i politici e le istituzioni non abbiano nulla da dire su queste trasgressioni che sono l’ anticamera del disordine, volendo usare una parola edulcorata? La democrazia è fatta anche di regole. Il fatto che in questi cortei siano feriti dei poliziotti in numero sempre più ampio non può lasciare indifferenti. Chi ha vissuto l’eterno ‘68 italiano sa per averli visti e sofferti i pericoli di queste trasgressioni tollerate. Trasgredire ad un divieto motivato e’ già un atto di violenza e di illegalità che non va sottovalutato.