CRONACA- Pagina 250

A Le Gru la rianimazione cardiopolmonare

Il 19 e 20 ottobre a Le Gru due giorni per dare spazio a un’importante iniziativa organizzata da IRC (Italian Resuscitation Council) e Croce Rossa Italiana dedica alla sensibilizzazione sulla rianimazione cardiopolmonare nell’ambito della settimana di Settimana VIVA! campagna di sensibilizzazione europea che dal 2013 promuove la cultura del primo soccorso

L’arresto cardiaco è un problema che interessa tutti, all’improvviso colpisce ogni anno in Italia circa 50.000 persone in situazioni di emergenza, i primi soccorritori – che siano colleghi, amici o le persone che incrociamo sulla nostra strada. L’inizio tempestivo delle manovre salvavita, come il massaggio cardiaco e la defibrillazione, può raddoppiare o triplicare le possibilità di sopravvivenza. Gru un gruppo di esperti – composto da formatori IRC, medici, infermieri, ostetriche e formatori della Croce Rossa Italiana, tutti quotidianamente impegnati in ambito clinico – sarà a disposizione del pubblico per dimostrare le tecniche di rianimazione cardiopolmonare. Attraverso l’uso di manichini, chiunque potrà cimentarsi nel riconoscere un arresto cardiaco e apprendere come intervenire correttamente con il massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore.
Saranno allestite sei stazioni dedicate alla rianimazione su manichini adulti, due stazioni specifiche per bambini che vorranno esercitarsi e altre due stazioni per le manovre di disostruzione delle vie aeree.


L’iniziativa vedrà anche il coinvolgimento attivo degli studenti dell’Università degli Studi di Torino del Corso di Laurea di Infermieristiche sede Città della Salute e della Scienza di Torino, Azienda Sanitaria Locale Città di Torino, TO4 Ivrea e Orbassano Polo Medicina Orbassano e Candiolo, nonché il Corso di Laurea in Ostetricia e di Medicina . L’Ordine delle Professioni Infermieristiche sarà presente in entrambe le giornate, a sostegno dell’iniziativa, per contribuire a far comprendere alla popolazione il ruolo essenziale degli infermieri nel sistema sanitario e nella risposta alle emergenze.
Un’occasione unica per apprendere competenze salvavita e contribuire alla diffusione della cultura del soccorso.

Le Gru è il più grande centro commerciale in Piemonte e uno dei più importanti in Italia. Con i suoi 100.000 metri quadrati di superficie coperta e climatizzata, 4.700 posti auto gratuiti, è pensato come un vero villaggio, elegante e funzionale, che offre oltre 150 esercizi commerciali con insegne di prestigio, una scelta merceologica ampia e di qualità, un’area ristorazione e alimentari unica con bar, ristoranti, fast food e l’Area Mercato. Oltre al grande ipermercato il benzinaio e il villaggio fitness offre anche diversi servizi al cliente: farmacia, parrucchieri, lavasecco e sartoria, agenzia di viaggi, tabaccaio, e molto altro, compresa una biglietteria e un punto di relazione con il pubblico che offre informazioni e servizi legati alla cultura e la mobilità sostenibile. Le Gru è diventato negli anni un punto di riferimento anche per l’intrattenimento: l’obiettivo è divertire e fornire contenuti e spunti di riflessione ai propri visitatori attraverso progetti sociali, legati a solidarietà, sostenibilità e inclusività, incontri con le scuole, laboratori e intrattenimenti per le famiglie, eventi dedicati a tecnologia, design, arte, sport e cultura a 360°, coinvolgendo associazioni, enti e realtà locali. Dal 2022 è iniziato il restyling di Le Gru: un rinnovamento completo dal punto di vista architettonico, di efficienza energetica e di potenziamento dell’offerta commerciale. Un viaggio che porta a Le Gru una nuova vita: dove gli spazi si fanno più accoglienti, moderni, più a misura, dove i materiali e le forme richiamano l’armonia della natura. Un viaggio che porta a un grande cambiamento strutturale, ma che preserva la cultura di ospitalità, intrattenimento e creatività insiti nel DNA di Le Gru e offre ogni giorno una sorpresa: nuovi brand, nuove esperienze, nuovi eventi.

GABRIELLA DAGHERO

Il Consiglio comunale vuole il Bibliomouse

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione che chiede a Sindaco e Giunta di interloquire con la direzione dell’Ospedale infantile Regina Margherita con l’intento di ripristinare l’esperienza di Bibliomouse, spazio dedicato alla lettura, allo svago e alla socializzazione, particolarmente gradito dalle famiglie e dai piccoli pazienti nelle lunghe giornate di ricovero.

Il progetto, realizzato nel 2001 grazie alla collaborazione fra istituzioni e associazioni di volontariato, era gestito da operatrici del Comune di Torino e consisteva in uno spazio allestito come una vera e propria biblioteca, con tavoli e spazi di lettura, che diventava un servizio mobile per raggiungere nei reparti i piccoli pazienti impossibilitati a muoversi.

Dotato di un ingente patrimonio librario, costantemente rinnovato grazie a numerose donazioni da parte di privati, Bibliomouse è rimasto operativo fino allo scatenarsi della pandemia del coronavirus, quando è stato sospeso per motivi sanitari.

Ad oggi, Bibliomouse non ha ancora riaperto e il consigliere Luca Pidello (PD), presentatore della mozione, nel ricordare come le valutazioni su quell’esperienza siano state sempre più che positive, sottolinea l’importanza di farla ripartire, anche rafforzandola con la presenza dei docenti della nuova sezione di scuola dell’infanzia presenti all’interno dell’ospedale.

Polizia, il sindacato SAP: “A Torino ennesimo corteo violento”

“Ieri a Torino si è tenuto l’ennesimo corteo non autorizzato che è sfociato in episodi di violenza. Continua a essere dimostrato concretamente che la valutazione fatta dalle Autorità di Pubblica Sicurezza rispetto alla pericolosità di certe manifestazioni sino ad ora è stata corretta”. Ad affermarlo è il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, precisando che “purtroppo ieri sera anche nel capoluogo piemontese la manifestazione pro Palestina è sfociata in gravissimi episodi di violenza, lancio di oggetti contundenti e bombe carta. Proprio a causa dell’ordigno alcuni colleghi sono rimasti feriti”.

Oltre a esprimere “massima solidarietà ai colleghi feriti”, ai quali il SAP augura una pronta guarigione, Paoloni pone l’attenzione sul “preoccupante innalzamento del livello di violenza. Una violenza che sta crescendo ed è sempre più virulenta. Per questo, servono misure immediate che consentano di ripristinare una condizione di pacifica convivenza e di fermare all’origine le manifestazioni pericolose. In questi ultimi giorni – conclude – non tutti hanno condannato e preso le distanze in modo netto da tali episodi e, pertanto, così si rendono complici e corresponsabili delle violenze”.

Semaforo “cadente” in via Stradella

La lettrice Danila Rossetti ci segnala che in via Stradella angolo via Breglio si è staccata una parte di semaforo e ci invia queste immagini. Ci auguriamo che il Comune intervenga al più presto: il pezzo “cadente” è rimasto attaccato a malapena alla struttura e potrebbe rappresentare un pericolo per pedoni e automobilisti.

Taxi elettrico fuori strada: tra i feriti un bimbo di due anni

Per motivi in fase di accertamento un taxi elettrico è finito fuori strada a Lusiglie’. I quattro passeggeri sono stati soccorsi dal  118 e trasportati in codice giallo all’ospedale di Ivrea. Nell’incidente, avvenuto in prossimità di un cantiere, è rimasto ferito anche un bimbo di due anni.

Cacciatore appostato su albero cade, è grave in ospedale

Un cacciatore di 36 anni, come riportato da La Stampa,  si sarebbe appostato sul ramo di un albero nei boschi di Masserano, nel Biellese. Un ramo  si sarebbe spezzato facendo cadere  l’uomo a terra con numerose fratture. È intervenuto  l’elisoccorso, che lo ha trasportato all’ospedale Maggiore di Novara in gravi condizioni.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Inchiesta Città della Salute, verifica sulla qualità del servizio

«Sto seguendo con grande attenzione la vicenda giudiziaria che coinvolge i vertici della Città della Salute di Torino. Nell’esprimere piena fiducia nell’operato della magistratura, in attesa che si faccia la massima chiarezza sulla vicenda, ho dato mandato agli uffici regionali di avviare una verifica per accertare che non ci siano riflessi sulla qualità del servizio, considerato che parliamo di una struttura di riconosciuta eccellenza a livello nazionale ed internazionale. Quanto sta avvenendo mi porta ad accelerare ancor di più la riforma radicale della sanità regionale che ho già promosso in questi primi 100 giorni, all’insegna della massima trasparenza e chiarezza nella gestione delle aziende sanitarie e dei 73 ospedali del Piemonte, perché al centro del mio operato c’è sempre la cura e l’assistenza al paziente.»

A Torino con Poste Italiane arriva “Etichetta la cassetta”

L’Azienda fornisce ai cittadini le etichette da esporre  sulle cassette domiciliari e sui citofoni condominiali

Arriva anche in provincia di Torino l’iniziativa di Poste Italiane “Etichetta la cassetta” che coinvolge tutti i comuni nei quali i cittadini con cassetta “anonima” ricevono dall’Azienda una comunicazione che li invita ad apporre le etichette con il proprio nome e cognome sulle cassette domiciliari e sui citofoni condominiali. Le etichette da utilizzare, a strappo e adesive, sono state incluse gratuitamente nella lettera di avviso.

Poste Italiane, da sempre attenta a migliorare la qualità del servizio, ha interessato direttamente i cittadini sensibilizzandoli sull’importanza della presenza dei nominativi corretti per il regolare esito del recapito. 

Particolarmente interessati da questa iniziativa sono i comuni con meno di 5mila abitanti, un segmento significativo di popolazione a cui l’Azienda dedica da tempo una particolare attenzione, per accompagnarne la riqualificazione e lo sviluppo sostenibile.

Con “Etichetta la cassetta” i cittadini sono invitati anche a comunicare l’indirizzo aggiornato a tutti i propri mittenti abituali, in particolare i fornitori delle utenze. Poste Italiane ha avviato inoltre un percorso di collaborazione con le istituzioni locali per intervenire sulla toponomastica, con l’obiettivo di rendere efficace il servizio soprattutto nei territori periferici.

Corteo pro – Palestina, petardi e lanci di oggetti contro la polizia

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Nonostante il divieto di manifestare, un corteo di centinaia di persone ha sfilato questa sera da piazza Castello a piazza Vittorio a Torino. Nella grande piazza vicino al Po è stato acceso un falò e nel corso della sfilata sono stati lanciati petardi e oggetti contro la polizia e bruciate bandiere di Israele. Preso di mira anche un operatore di Mediaset con un lancio di uova che lo ha colpito agli occhi. I manifestanti sono passati anche davanti alla sede Rai presidiata dalle forze dell’ordine. Nella sinagoga di Torino la comunità ebraica ha invece organizzato una veglia per ricordare l’attacco terroristico del 7 ottobre.

Bobbio Pellice, l’appello del territorio è stato accolto e il bancomat resta

Sergio Bartoli: “No alla chiusura di banche e servizi”

Questa mattina a Bobbio Pellice, Uncem, i Sindaci del territorio guidati da Mauro Vignola primo cittadino di Bobbio Pellice, la Senatrice Pirro, l’on. Daniela Ruffino e il consigliere regionale Sergio Bartoli presidente della Commissione Ambiente di Palazzo Lascaris hanno partecipato con la popolazione del Comune a una manifestazione contro la chiusura prevista del locale sportello bancomat di Intesa Sanpaolo. Contestualmente l’istituto bancario ha annunciato che il bancomat resterà al suo posto.

“È un’ottima notizia, una vittoria della nostra gente, perché quando i servizi chiudono i piccoli comuni iniziano un percorso di degrado sociale ed economico. Quando ero sindaco vivevo tutti i giorni in prima persona queste battaglie che voglio continuare anche in Regione” ha commentato il consigliere Bartoli.
“Conosco bene quelli che sono i disagi vissuti dalla popolazione quando vengono a mancare sportelli e uffici che sono fondamentali per la vita di una comunità“”, ha aggiunto.
“L’assessore regionale Gallo – ha concluso Bartoli – aveva già convocato un tavolo mercoledì con i soggetti interessati, ma fortunatamente grazie alla decisione dell’istituto bancario la voce della popolazione locale è stata ascoltata al fine di mantenere la banca che è un presidio della vita in montagna. Il tessuto economico e sociale dei paesi di queste zone vede nei servizi bancari uno strumento indispensabile per condurre una normale vita quotidiana e il disagio della chiusura sarebbe troppo grande. Noi siamo qui con voi per dirvi che la nostra vuole essere una presenza concreta per cercare insieme delle valide soluzioni”.