L’arrivo della salma di Vittorio Emanuele di Savoia a Biella per la cremazione è previsto nel pomeriggio di oggi. Il feretro parte da Torino, dove è custodito in una località che non è stata resa nota. La decisione di effettuare la cremazione a Biella è stata presa dalle autorità di pubblica sicurezza, che hanno scartato altre destinazioni.
Le Gru inaugura la nuova Piazza Sud
|
A Torino il Treno del Ricordo
Dopo l’evento inaugurale del 10 febbraio a cui ha presenziato il Presidente del Consiglio il Treno del Ricordo partito da Trieste il 12 febbraio ha raggiunto Venezia Santa Lucia, e martedì 13 si è fermato a Milano Porta Garibaldi.
Oggi mercoledì 14 ore 10.30 sarà la volta di Torino Porta Nuova, per poi proseguire il viaggio giovedì 15 a Genova Piazza Principe, sabato 17 ad Ancona Centrale, domenica 18 a Bologna Centrale, lunedì 19 a Parma, martedì 20 a La Spezia Centrale, giovedì 22 a Firenze Santa Maria Novella, sabato 24 a Roma Ostiense, domenica 25 a Napoli Centrale ed in fine martedì 27 a Taranto.
Il progetto, promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani, è co-finanziato attraverso la Struttura di missione per gli anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali e realizzato dal Gruppo FS e Fondazione FS Italiane, con la collaborazione dei Ministeri Istruzione e del merito, della cultura, della Difesa, Rai Teche, Istituto Luce, Istituto Regionale per la Cultura Istriana-Fiumana-Dalmata (IRCI), Rai Cultura e Rai Storia.
Sarà possibile salire a bordo del
convoglio storico ,dove attraverso una mostra multimediale si potrà ripercorrere idealmente il viaggio compiuto dagli esuli giuliano dalmati. I quattro vagoni principali (a cui si aggiungono quelli di ingresso e uscita) faranno da cornice alle quattro sezioni in cui è suddivisa l’esposizione: Italianità, Esodo, Viaggio del dolore e Ricordi di una vita. Lungo il percorso si potranno vedere filmati di repertorio provenienti dall’Archivio Istituto Luce e da Rai Teche, video originali, fotografie e masserizie fornite dall’Istituto Regionale per la Cultura Istriana-Fiumana-Dalmata
GD
Catturati i cani randagi del parco dell’Arrivore
Saranno sterilizzati e messi in semi libertà nell’apposita area di via Germagnano
E’ stato completato l’intervento di cattura di alcuni cani randagi nella zona del parco Arrivore. Dopo essere stati visitati e sterilizzati, gli animali saranno mantenuti in stato di semi libertà all’interno di una grande area che la Città ha realizzato appositamente in via Germagnano.
“La situazione era attenzionata da tempo – ha commentato l’assessore alla Tutela animali Francesco Tresso – ed era già stato programmato un intervento per risolverla, realizzato grazie al lavoro congiunto effettuato dall’Assessorato, dagli uffici della Tutela Animali della Città, da Enpa e dai volontari, con il supporto scientifico dell’Università, agendo in modo tempestiva e nel pieno rispetto degli animali”.
Da una decina di giorni nei pressi di via Ramazzini (l’area che era il branco aveva scelto come proprio rifugio) era stato allestito un grande “recinto di cattura”; gli uffici della Tutela Animali avevano concordato con i volontari le modalità con cui alimentare progressivamente i cani all’interno della gabbia. Ieri, in tarda serata, la gabbia è stata chiusa e, sotto la guida dei veterinari di Enpa, sono stati catturati quattro animali: un esemplare maschio e tre femmine, la mamma con due figlie. In questo momento continua a rimanere libero un solo esemplare maschio, ma a breve si confida di prenderlo con le stesse modalità e con più facilità, perché è rimasto solo.
Enpa stanotte è intervenuta con le sue squadre per recuperare gli animali all’interno delle gabbie. I cani verranno ora visitati, sterilizzati, e quindi mantenuti in stato di semi libertà all’interno dell’area predisposta in via Germagnano. Si tratta di una sperimentazione di assoluta novità, concordata con l’Asl, perché questi cani inselvatichiti non possono essere adottati e neanche essere tenuti insieme agli altri nel canile di strada Courgnè. In questo modo gli animali sono mantenuti sotto controllo, alimentati e monitorati costantemente anche per la parte veterinaria.
Lo svolgimento dell’intera operazione è stata validata da un professore di veterinaria dell’Università a cui è stato chiesto un consulto, che ha fornito consigli utili alla cattura degli cani, che è avvenuta in modo non violento e nel pieno rispetto degli animali, grazie al lavoro di squadra messo in campo da tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni.
Contro la violenza di genere le iniziative del Comune
Un documento approvato in aula consiliare, impegna l’Amministrazione comunale (sollecitando al tempo stesso adeguate iniziative a livello governativo) ad assumere alcuni provvedimenti per contribuire concretamente al contrasto delle violenze sulle donne.
In particolare, la mozione (prima firmataria, Alice Ravinale) invita in primo luogo ad avviare una campagna permanente di sensibilizzazione contro la violenza di genere, rivolta ad una platea, femminile e maschile, il più ampia possibile, utilizzando canali di comunicazione diversificati e ponendo attenzione all’accessibilità linguistica, coinvolgendo a tale scopo le società partecipate dalla città e le associazioni di categoria dei commercianti.
In questo senso, come indicato da un emendamento proposto da Lorenza Patriarca, si propone anche di valutare l’attivazione di un chatbot sul modello di #NONPOSSOPARLARE, sviluppato da Save the Women, per fornire alle vittime di violenza domestica una fonte di informazioni immediata e discreta, attraverso un algoritmo di intelligenza artificiale.
Ancora, si segnala la necessità di promuovere percorsi di formazione rivolti alle categorie professionali che più frequentemente possono entrare in contatto con donne vittime di violenza, al fine di aumentare la consapevolezza circa la violenza di genere e facilitare l’attivazione degli strumenti a disposizione, a partire dai medici di famiglia e dai farmacisti (in primo luogo quelli delle Farmacie Comunali) nonché dalla Polizia Municipale.
Sempre a questo proposito, si dovranno avviare interlocuzioni con ASL e Regione Piemonte affinché venga previsto un apposito percorso di formazione obbligatoria per gli operatori e le operatrici delle strutture di pronto soccorso, al fine di renderli in grado di riconoscere e indirizzare le donne vittime di violenza.
Infine, la mozione stabilisce che andranno intraprese interlocuzioni con i gestori di locali, con gli organizzatori di eventi e con le associazioni attive contro la violenza di genere al fine di creare punti di aiuto e informazione per il contrasto alla violenza di genere nell’ambito dei luoghi di aggregazione giovanile, sul modello dei “Punti Viola” sperimentati in Spagna.
Il Drapò del Piemonte, un emblema storico
Il Drapò del Piemonte, un emblema storico di grandissimo valore, compie quest’anno 600 anni. Per celebrare questo importante anniversario, l’Associasion Festa del Piemont al Còl ëd l’Assieta, il Museo nazionale del Risorgimento di Torino e l’associazione culturale Linguadoc, in collaborazione con il Consiglio regionale del Piemonte, proprio nel giorno di San Valentino, lanciano la campagna “Drapò 600 anni d’amore”.
Il Drapò, nato il 15 agosto 1424, è uno delle insegne territoriali più antichi d’Italia. Questo simbolo rappresenta la storia, la cultura, il senso di appartenenza e l’identità stessa del Piemonte. Ha attraversato secoli di storia e testimoniato numerosi eventi, diventando un emblema di unità e di comunione per tutti i piemontesi. La campagna “Drapò 600 anni d’amore” prevede un programma fitto di iniziative: conferenze, concerti, pubblicazioni dedicate e performance artistiche, che avranno come filo conduttore l’amore per il Piemonte e per la sua storia. Per partecipare alle singole iniziative occorrerà prenotarsi mandando una mail a partecipa.eventi@cr.piemonte.it
“La Campagna “Drapò 600 anni d’amore” – dichiara il presidente del Consiglio Stefano Allasia – è un’occasione unica per celebrare un simbolo così significativo per il Piemonte. È un invito a riscoprire il nostro patrimonio storico e culturale, a riappropriarci delle nostre radici e a trasmettere alle future generazioni l’amore nutrito per la nostra terra. Per questo non c’era occasione migliore che la giornata di san Valentino per dare il via alle celebrazioni”.
Cenni storici sul Drapò. Lo stemma di Savoia con il lambello azzurro compare nel 1424, quando il duca Amedeo VIII conferisce al figlio Amedeo junior il titolo di Principe di Piemonte, che designa da subito l’erede al trono e individua per la prima volta un territorio ben preciso che si estendeva, più o meno, da Aosta a Nizza e comprendeva le attuali province di Torino, Vercelli e Biella. Lo stemma rosso alla croce d’argento indicava, nel Medioevo, le famiglie alleate con l’Imperatore (Novara, città imperiale, alza infatti la stessa arme), mentre il lambello azzurro – una sorta di rastrello con tre denti – è la sintesi grafica dei nastri frastagliati appesi all’elmo dei primogeniti. L’azzurro del Drapò, un’innovazione recente, richiama il colore dinastico dei Savoia dal XIV secolo, a sua volta derivato dalla devozione mariana.
Il bilancio è di tre poliziotti e quattro carabinieri feriti con lanci di uova e altri oggetti contro le forze dell’ordine davanti alla sede Rai in via Verdi. È accaduto alla manifestazione Pro Palestina promossa dai centri sociali e dai collettivi studenteschi in segno di protesta contro i giornalisti della tv pubblica. Alla protesa hanno partecipato alcune centinaia di persone. Il corteo è stato organizzato contro il comunicato letto da Mara Venier a Domenica In con il quale la Rai si schierava a sostegno di Israele. (foto archivio)
Varaldo: “Mirafiori non è solo cronaca nera”
FATTI NOSTRI di Tommaso Varaldo
Le cattive notizie conquistano sempre le prime pagine dei giornali e negli ultimi tempi anche le seconde e le terze. Così la narrazione che emerge delle periferie è sempre quella negativa. E’ una riflessione che ho fatto nuovamente in questi giorni quando Mirafiori è tornata alla ribalta mediatica per la notizia di un ragazzo gambizzato, probabilmente per questioni di spaccio. Ancora una volta mi sono chiesto: ma se lo stesso spazio mediatico venisse dato a cosa il quartiere realizza, attraverso le associazioni e le parrocchie, per coinvolgere i giovani e tenerli lontano dalla delinquenza? Allora il messaggio sarebbe diverso, sia per i residenti sia per chi da fuori sente parlare di Mirafiori. In questi anni in cui ho dedicato il mio impegno sociale attraverso iniziative realizzate proprio nei quartieri che soffrono di più ho compreso l’importanza di raccontare il bello che c’è anche come azione di contrasto alla violenza e al degrado. Qualcuno diceva che sono le piccole azioni che danno il via ai grandi cambiamenti. Forse dovremmo impegnarci tutti a raccontare di più e meglio le periferie attraverso i punti di forza e le peculiarità. Non sempre e solo la negatività. In periferia ci sono degrado, insicurezza, pochi servizi ma c’è il vero volontariato, c’è il grande lavoro delle associazioni e delle parrocchie, ci sono i comitati di residenti più attivi della città. I borghi delle nostre periferie hanno molto da raccontare, storie di vita e storie passate e presenti della nostra Torino.
Ringrazio Il Torinese per aver accolto questa mia sollecitazione: insieme racconteremo, dalle prossime settimane, alcune delle tante storie di impegno civico e sociale nelle nostre periferie.
Proviamo a ripartire anche da qui.
Arresto cardiaco allo Stadium, uomo salvato dal 118
Durante il match di ieri sera Juventus Udinese un arresto cardiaco ha colpito un uomo che seguiva la partita. I soccorritori 118 in servizio di Assistenza presso Juventus Stadium sono prontamente intervenuti anche con medici e infermieri. Grazie anche a un massaggio cardiaco il paziente è stato salvato e successivamente trasportato in ospedale per tenerlo sotto controllo.