CRONACA- Pagina 203

Fedez: i giornalisti si occupano di cazzate

Invitato al Salone del Libro, domenica 12 maggio, per parlare ai più giovani di salute mentale, Fedez sale sul palco del Lingotto per sbeffeggiare la stampa e far parlare di sé.

L’intento è buono, ma la sensazione che pervade tutto l’incontro è quella delle occasioni perse. Si sarebbe potuto parlare di sharenting, il fenomeno che vede i genitori postare i figli minorenni sui social e per cui stanno iniziando interrogazioni parlamentari per porre dei limiti e capirne gli effetti. Si sarebbero potute affrontare le conseguenze che porta una guerra, dopotutto, vicino casa abbiamo l’imbarazzo della scelta. Oppure affrontare il bullismo, che può sfociare in violenza fisica. O ancora la dilagante ansia sociale che si registra tra gli adolescenti del post pandemia.

E invece no, Fedez parla di sé e per sé, tanto da costringerci a chiederci a che titolo è stato invitato per parlare di salute mentale.


Ma facciamo un passo indietro.

Fedez è stato invitato al Salone del Libro per “parlare ai giovani di salute mentale” e per dialogare con David Lazzari, presidente nazionale dell’Ordine degli Psicologi, e il Professor Piergiorgio Oddifreddi, con la moderazione della giornalista della Stampa Tiziana Platzer.

Lazzari ha cercato di far comprendere, dati alla mano, l’importanza della salute mentale. Ha spiegato: “Il 23% della popolazione mostra disagi psicologici, la percentuale sale al 39% quando si parla di giovani. 5 milioni di italiani rinunciano all’aiuto psicologico perché non se lo possono permettere. Non esiste una rete pubblica di aiuto. Chi lo cerca, lo fa di tasca propria. Nel 74% dei casi chi riceve aiuto lo riceve sotto forma di farmaci che spesso non sono la soluzione.  Intercettare il disagio conviene anche a livello economico. Bisogna fare prevenzione e informazione. Rafforzare la psiche cosi come si rafforza il corpo.”

A metà intervento hanno preso la parola dal pubblico Camilla Ponti e Cecilia Pusineri, due psicologhe che hanno avviato a gennaio 2024 un progetto che si chiama “Psicologia per la Palestina”. Il progetto è partito da una petizione, ancora leggibile online, per una presa di posizione da parte dell’Ordine degli Psicologi in merito al genocidio in Palestina e per chiedere come mai furono erogati aiuti sotto forma di materiale cartaceo e supporto psicologico per la popolazione ucraina a seguito dello scoppio della guerra, mentre nulla è stato fatto a supporto degli italo palestinesi.

Gli animi si sono scaldati dal momento che la risposta di Lazzari ha rivelato una mancanza di conoscenza della richiesta stessa e una volontà di agire solo su esplicita richiesta del governo, proprio come avvenne per gli aiuti alla popolazione ucraina. Insomma è tutto un non so, se il governo ce lo chiede noi ci attiviamo, siamo disponibili, ma chiedete anche agli altri non solo a noi.

Dal pubblico interviene anche l’attivista Karem Rohana, conosciuto sui social come Karem from Haifa, professionista sanitario italo palestinese che ha ribadito la richiesta di intervenire con azioni sociali a sostegno psicologico dei palestinesi presenti in Italia. Riusciamo finalmente a parlare di genocidio, termine che sul palco nessuno sembra riuscire a dire? Si, giusto il tempo di offrire l’assist a Fedex che sbotta: “io non ho paura a schierarmi e parlare di genocidio, ma qui c’è un problema perché la stampa italiana si occupa delle cazzate che fa Fedez di notte invece di occuparsi di questi temi”.

Game. Set. Match.

Seguono gesti di sberleffo alla direzione dei giornalisti presenti e pure un sonoro: “non me ne frega un cazzo” dell’artista rozzanese sempre alla direzione dei giornalisti presenti in sala.

Il rapper ci dice chiaramente che non si deve parlare di lui, anche se di notte dicono di averlo visto sul luogo di un pestaggio. Bisogna occuparsi di altro. E dire che la stampa può avere un cuore grande, occuparsi di lui, di pestaggi e anche dei genocidi.

Quando è stato chiamato sul palco, Fedez è stato definito un “megafono” per tematiche importanti. Posto che sul palco c’erano i microfoni e il megafono non serviva, quanti oggi parlano di ciò che ha detto il presidente dell’Ordine degli Psicologi e quanti di cosa ha detto Fedez su e per sé stesso? Siamo sicuri che non c’è un rappresentante migliore in grado di attirare i ragazzi senza strumentalizzare un argomento a proprio favore?

Lori Barozzino

La polizia ricostruisce il percorso fino all’auto e scopre il rapinatore

Con il viso reso irriconoscibile da cappuccio, occhiali da sole e una mascherina di tipo chirurgico ha mostrato alla commessa di una panetteria nel centro di Cuneo una pistola facendosi consegnare l’incasso. Grazie alle telecamere di sorveglianza la polizia ha ricostruito il percorso per raggiungere l’auto e ha scoperto che la vettura era stata presa a noleggio da R. P., 40 anni, pregiudicato per reati contro il patrimonio e contro la persona, residente nei pressi di Cuneo. Alcuni giorni dopo la rapina, l’uomo è stato visto dagli agenti  a bordo dell’auto con lo stesso cappellino da baseball e analoghi occhiali da sole scuri. Nel corso di una perquisizione a casa è stata trovata una scacciacani. Il quarantenne è stato denunciato per rapina aggravata e porto di armi e oggetti atti ad offendere.

Piazza dei Diritti “Giovanni Paolo II”

All’interno del vasto programma che caratterizza il Salone del libro, anche quest’anno il Consiglio Regionale del Piemonte ha inaugurato la “Piazza dei diritti”. Nella precedente edizione del Salone, la “Piazza dei diritti” fu dedicata a Masha Amini su indicazione del Comitato per i diritti umani. Nel 2024, il Comitato ha deciso di intitolarla a Giovanni Paolo II, riconoscendo il lui non solo un grande pontefice, ma un vero campione della difesa dei diritti umani in tutto il mondo.

L’inaugurazione e lo scoprimento della targa sono state effettuate dal Presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia e dai due Vice Presidenti del Comitato per i diritti umani, Sara Zambaia e Giampiero Leo che hanno voluto, tutti insieme, riconfermare l’impegno che la Regione Piemonte si confermi l’istituzione pubblica italiana più seriamente e obiettivamente impegnata a favove della libertà, della giustizia, della pace e della solidarietà, sia a livello nazionale che interazionale.

Il Capo di stato maggiore alla Scuola di Applicazione

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, ha incontrato gli Ufficiali frequentatori del 149° e 150° Corso di Stato Maggiore presso la Scuola di Applicazione a Torino.

Nel corso dell’incontro, l’Autorità di Vertice dell’Esercito, alla presenza del Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione, Generale di Corpo d’Armata Stefano Mannino, rivolgendosi ai 256 Ufficiali dell’Esercito delle Varie Armi, dell’Arma Trasporti e Materiali e dei Corpi di Commissariato, Ingegneri e Sanitario, ha sottolineato che con il suo mandato darà grosso impulso alle idee dei giovani, poiché “da loro verrà la spinta più forte al cambiamento dell’Esercito.

I giovani – ha proseguito il Gen. C.A. Masiello – sono permeabili all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, capaci di leggere e gestire i cambiamenti, assicurando il necessario travaso e scambio di esperienze con la società civile. Sono convinto che le idee non hanno gradi. Così si muoverà l’Esercito”.

Gli Ufficiali frequentatori hanno superato un ciclo di lezioni frontali, conferenze, esercitazioni pratiche di pianificazione di operazioni militari incentrati sugli scenari operativi a maggior connotazione cinetica.

Quale evento culminante dello specifico iter didattico, gli Ufficiali del 149° e 150° Corso di SM hanno partecipato ad una Esercitazione per Posti Comando “Computer Assisted Exercise/Command Post Exercise (CAX/CPX)” presso il Centro di Simulazione e Validazione dell’Esercito (Ce.Si.Va.) – nonché ad uno staff ride presso le sedi di Anzio, Artena e Cassino dedicato ai fatti d’arme della Guerra di Liberazione.

Un impegno durato sette mesi, nel corso dei quali, i futuri Quadri dirigenziali dell’Esercito hanno uniformato la preparazione tecnico-professionale e acquisito la capacità di operare nell’ambito degli Stati Maggiori dei Comandi nazionali e multinazionali di livello Brigata.

Bike to school a Buttigliera Alta

E’ ripartito, con il bel tempo, il servizio di accompagnamento a scuola in bicicletta degli alunni del plesso di primaria “Brizio”, a cura degli stessi genitori, che seguono i bimbi dalla partenza, in piazza Donatori, fino a scuola.
Una buona prassi, ormai consolidata, per educare alla mobilità sostenibile e all’attività fisica le nuove generazioni. (Facebook)

Il compleanno della CRI di Susa

Nei giorni scorsi  per i 160 anni Croce Rossa Italiana e 25 anni di Croce Rossa Italiana – Comitato di Susa bilancio sociale nella nuova sala conferenze della Biblioteca Civica di Susa “Enrico De’ Bartolomei”.
E’ stata l’occasione anche per inaugurare nuovi mezzi con benedizione di  Don Ettore. (Facebook Città di Susa)

Addio all’avvocato Antonio Rossomando

Antonio Rossomando, uno degli avvocati penalisti più noti non solo a Torino è morto all’età di 90 anni. Nato a Tropea si laureò in giurisprudenza a Palermo nel 1956, svolgendo però soprattutto a Torino la sua attività professionale. Dal 2001 al 2005 fu  presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati torinesi, e dal 2008 al 2012 componente del Comitato di Gestione della Compagnia di San Paolo e del Consiglio Direttivo della Sezione Piemontese dell’A.I.D.A. (Associazione Internazionale di Diritto delle Assicurazioni). Sua figlia, Anna Rossomando, è vicepresidente del Senato.

Muore nell’auto finita fuori strada

Nuovo incidente mortale sulle strade del Piemonte, si è verificato  ieri sera sulla strada per Villafalletto alla periferia di Cuneo dove il traffico lungo la provinciale è stato deviato. È deceduto un uomo di 53 anni finito fuori strada  con la propria auto. Nel Cuneese dall’inizio dell’anno sono quattordici le persone decedute in incidenti in auto o in moto.

Aveva detto alle amiche che non stava bene: morta in casa

Alle amiche aveva detto che non si sentiva bene. Il giorno dopo l’hanno chiamata al telefono ma non ha risposto, cosi una di loro che aveva una copia delle chiavi, si è recata presso la casa della 66enne di Biella ed è entrata trovandola senza vita. La donna è morta per cause naturali. Sul posto i soccorsi e i Carabinieri.

‘EstAUT la tua vacanza in città’, il campus estivo di CSEN

 Un ambiente inclusivo dove tutti i partecipanti possano sentirsi accettati, compresi e valorizzati: è stato presentato ‘EstAUT – la tua vacanza in città’, il campus estivo organizzato da CSEN Piemonte e rivolto a bambini e bambine neurodivergenti e bambini e bambine normotipici di età compresa tra i 3 e i 14 anni. L’evento si è tenuto venerdì 10 maggio alle ore 18.00 presso Casa Ugi2 in corso Dante 101 a Torino.

 

‘EstAUT’ è un progetto di integrazione, un’opportunità per favorire l’inclusione sociale e per sostenere concretamente le famiglie. Le attività proposte dal campus, di natura laboratoriale, sono mirate allo sviluppo delle funzioni cognitive alte di attenzione e al potenziamento di abilità sociali di interazione: laboratori multisensoriali, piscina, sport, gite e molto altro.

 

Il periodo previsto per il campus va dal 10 giugno 2024 al 26 luglio 2024 dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 15.00. Gli spazi messi a disposizione saranno quelli dell’ASD Studio 21, di Casa Ugi2, della RSA Mazzarello e della piscina Lido. Gli educatori e gli operatori specializzati saranno presenti per guidare le attività e supportare i ragazzi nelle loro relazioni, incoraggiando la cooperazione, la comunicazione e la comprensione reciproca.

 

Le tariffe settimanali per il campus saranno molto contenute. Questo è possibile grazie al fatto che CSEN Piemonte fungerà solamente da veicolo per i compensi che verranno girati direttamente ai formatori e per le spese necessarie di gestione.

 

Durante la presentazione sono intervenuti: Gianluca Carcangiu, Presidente di CSEN Piemonte, la dott.ssa Barbara Carnovale, Direttore Tecnico di ‘EstAUT’ che ha illustrato lo sviluppo del progetto, Marcella Mondini, Segretario Generale Ugi, Sonia Gagliano, Consigliera della Circoscrizione 4, Fabrizio Utro, Direttore Gestionale della RSA Mazzarello e Fabio Scafidi, che durante il campus si occuperà del laboratorio di archeologia. Alla conferenza era presente anche il magistrato Gian Carlo Caselli, intervenuto per un saluto e per un augurio per l’inizio di questo importante cammino.

 

Gianluca Carcangiu, Presidente CSEN Piemonte: “Posso dire che questo sia un momento molto importante e sentito per noi. Questo campus estivo è una sorte di fiore all’occhiello di un percorso di inclusione che abbiamo iniziato da molto tempo e che questa primavera ha trovato sbocco anche attraverso ‘OpenAut’, il progetto di informare e formare per facilitare l’inclusione di minori e adulti con disturbo dello spettro autistico in ogni ambito della quotidianità. Devo ringraziare tutti gli educatori che prenderanno parte a ‘EstAut’: sono tutti dei grandissimi professionisti. CSEN sarà di supporto e farà solo da veicolo per i vari costi: ci sono tantissime persone che doneranno il loro tempo per questa causa in cui credono con tutto il loro cuore”.