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Dopo Torresin muore altro alpinista in montagna

Elicottero-118 E’ intervenuto l’elisoccorso, ma ha solo potuto  constatarne il decesso

Per un malore un alpinista è morto ai piedi della parete Est del Monviso. Arrivato in vetta, a oltre 3 mila metri di quota, si è sentito male. E’ intervenuto l’elisoccorso, ma ha solo potuto  constatarne il decesso. La salma è stata portata a Paesana, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Si tratta de secondo incidente mortale delle ultime 48 ore sulle montagne piemontesi. Nella valle di Ceresole, ieri, è morto dopo essere precipitato in un torrente Bruno Torresin, presidente di Trm, ex assessore comunale di Torino.

Detenuto evade dal carcere delle Vallette

valletteIeri sera non ha fatto ritorno in cella e da stamane è formalmente ricercato

E’ evaso dal carcere delle Vallette un detenuto in regime di semilibertà che doveva finire di scontare una condanna per rapina e resistenza. Ieri sera non ha fatto ritorno in cella e da stamane è formalmente ricercato. La notizia giunge dall’Osapp, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria.  “E’ un aspetto preoccupante – dice Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp –  che sempre più spesso, come avviene nel carcere di Torino, alle segnalazioni del personale di polizia penitenziaria su comportamenti impropri o sospetti dei detenuti, compreso quello evaso, non segua mai alcun tipo di provvedimento di carattere preventivo e/o disciplinare”.

L'ex assessore Torresin muore cadendo in montagna

torresinMentre stava salendo verso il Colle del Carro, nella Valle di Ceresole Reale, è caduto ed è precipitato in un torrente

È morto Bruno Torresin, 64 anni,  presidente della Trm, la società di gestione dell’inceneritore di Torino, ed ex assessore comunale nonché segretario regionale della Uil piemontese.  Stava facendo scialpinismo con un gruppo di amici. Mentre stava salendo verso il Colle del Carro, nella Valle di Ceresole Reale, è caduto ed è precipitato in un torrente. Il corpo è stato recuperato dall’elicottero del 118.

Arresto europeo per un cameriere accusato di omicidio

L’accusa è pesante in quanto la magistratura teutonica lo cercava per l’omicidio volontario di un cittadino tedesco di origine russacarabinieri auto

Un casalese di 33 anni, residente a Morano sul Po, si è costituito venerdì alla caserma dei Carabinieri di Balzola. L’uomo, cameriere che lavorava in Germania, si è presentato dalla stazione dell’Arma perché colpito da un mandato d’arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria tedesca. L’accusa è pesante in quanto la magistratura teutonica lo cercava per l’omicidio volontario di un cittadino tedesco di origine russa. Il tutto sarebbe avvenuto (ovviamente il condizionale in questi casi è strettamente l’obbligo) all’interno di un locale pubblico nel Nord della Germania. Tra i due uomini sarebbe nata una lite per futili motivi terminata tragicamente. Le autorità tedesche ritengono che il monferrino abbia colpito l’uomo con un coltello. Dopo aver lasciato la Germania, il giovane è giunto a Morano sul Po dove vivono i suoi familiari e si è costituito ai carabinieri accompagnato dal suo avvocato, il tutto per meglio chiarire la propria posizione. Poi è stato rinchiuso nel carcere di VercelLi, intanto l’autorità tedesca che il 19 aprile aveva emesso il mandato di arresto europeo ha richiesto la sua estradizione.

 Massimo Iaretti

 
 

(Forse) cornuta e (sicuramente) mazziata

Una donna, in un comune del Monferrato, ha cercato un investigatore su internet perché facesse indagini sul conto del marito. Ma la storia ha avuto un epilogo imprevisto: l’uomo, un pregiudicato romano, che si era qualificato come investigatore privato e già appartenente delle forze di polizia, in realtà non aveva nessun titolo

carabinieri-case

(Forse) cornuta e (sicuramente) mazziata. E’ quanto accaduto ad una donna che, in un comune del Monferrato, ha cercato un investigatore su internet perché facesse indagini sul conto del marito. Ma la storia ha avuto un epilogo imprevisto: l’uomo, un pregiudicato romano, che si era qualificato come investigatore privato e già appartenente delle forze di polizia, in realtà non aveva nessun titolo. Si è però fatto accreditare quattrocento euro per portare avanti mandato che la donna gli intendeva conferire. Ma nulla, ovviamente, è stato fatto, a partire proprio dalle investigazioni sul coniuge. L’uomo, attualmente detenuto nella Capitale, è stato denunciato dai carabinieri per truffa e sostituzione di persona.

Massimo Iaretti

 

Bimba di due mesi muore dopo malore in casa

regina_margheritaPapà e mamma le stavano facendo il bagno

La bambina di due mesi colta da un malore mentre la mamma 35 enne e il papà 50enne le stavano facendo il bagnetto nella  casa di Giaveno, non ce l’ha fatta ed è morta. La bimba è andata in arresto cardiaco  ed è stata rianimata dal personale sanitario del 118 intervenuto nella casa in borgata Bella Vita. Trasportata con l’elisoccorso al Regina Margherita di Torino, la morte è avvenuta poco dopo il suo arrivo in ospedale.

"Ora e sempre Resistenza". Il 25 aprile tra storia e mito

partigia varalloSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Mi ronzano in testa alcune possibili critiche: stai mitizzando. Mi fate un complimento: sì, mitizzo la Resistenza perché la Resistenza è Mito, ha superato gli spazi della Storia per diventare appunto Mito e dunque pietra miliare del nostro quotidiano vivere

Torino è disseminata di lapidi che ricordano glitosetto eccidi nazifascisti. Operai, impiegati, artigiani, casalinghe, partigiani, donne uomini morti per la libertà. In questi giorni volontari dell’ Anpi mettono fiori, piccole manifestazioni di ricordo.

Dal Martinetto, dove nel poligono di tiro vennero fucilati tutti i componenti del C L N, passando in Barriera di Milano, Lingotto, San .Paolo,  San Donato, corso Regina, nel Centro di città fino a Via Asti, dove nella caserma Lamarmora venivano torturati i patrioti.

Patrioti contro fascisti, forse l’umano dolore può accomunare i morti, ma il giudizio morale, politico, storico no. Alcuni partigiani sono ancora vivi. Presenti a tutte le commemorazioni continuano nel ripetere: i nostri compagni, le nostre compagne sono morti affinché possiate dire ciò che state dicendo.

Il 24 aprile cominciò la battaglia per liberare Torino, dopo 4 giorni l’esercito tedesco dovette/poté scappare, dopo quasi due anni di dura occupazione. Molto attivi i gappisti (partigiani di città), decisivi, con la classe operaia che difese gli impianti industriali.

La “prima generazione” fu uccisa. Ma si salvò il loro capo Giovanni Pesce che si trasferì a Milano, continuando la sua azione militare. Pietro Calamandrei ci fece capire, toccare “con mano” l’essenza Etica della Resistenza nella sua “Ode a Kesselring”, con la lapidaria e definitiva ORA E SEMPRE RESISTENZA.

valgrande partigianiMi ronzano in testa alcune possibili critiche: stai mitizzando. Mi fate un complimento: sì, mitizzo la Resistenza perché la Resistenza è Mito, ha superato gli spazi della Storia per diventare appunto Mito e dunque pietra miliare del nostro quotidiano vivere. E queste lapidi ricordano ad uno come me allora non ancora nato, la testimonianza di ciò che ci è entrato dentro le carni.

Ma anche io ho un ricordo diretto. 1975, da Piazza Adriano per Via di Nanni il corteo prima della fiaccolata per ricordare il martirio del gappista Dante. Si distendono gli striscioni, rispetto alla propria appartenenza politica. Parlare e formare capannelli è   “nella forza delle cose”.

Una dolce ragazza incinta, boliviana, esule ci racconta perché  ha dovuto scappare da casa: sono comunista ed il mio compagno, padre del figlio che nascerà, è clandestino ricercato dai fascisti.Il nostro silenzio viene interrotto da una mia domanda: ho capito bene? Lascerai il figlio in Italia per rientrare clandestina nel tuo paese?

Si hai capito bene. Doloroso ma necessario. Guardando prosegui: ti chiedi perché sono rimasta incinta? I fascisti ci hanno tolto la libertà, noi dobbiamo cercare di vivere una “certa normalità” sapendo che faccio il tutto anche per mio figlio. Mi sentivo piccolo – piccolo, ma ho capito che quella ragazza lottava anche per la mia libertà.

Come queste lapidi che mi ricordano che “qualcuno” è morto per la mia libertà.

Con l'auto investe più volte l'ex moglie

carabinieri bloccoL’uomo, un operaio cinquantenne,  aveva riconsegnato da poco all’ex coniuge la figlia minorenne in affidamento congiunto

Ha  investito più volte l’ex moglie e l’ha fatta cadere contro il cancello di casa, due sere fa a Pocapaglia, nel Cuneese. L’uomo, un operaio cinquantenne,  aveva riconsegnato da poco all’ex coniuge, un’impiegata di 38 anni, la figlia minorenne in affidamento congiunto. La chiamata di soccorso è arrivata alla Centrale Operativa dei Carabinieri di Bra, che hanno rintracciato l’uomo nella sua abitazione. Poiché aveva a suo carico precedenti di atti persecutori contro  l’ex moglie, a cui non versava gli alimenti, e più denunce, è stato arrestato.

Ennesimo arresto per la banda dei topi d'appartamento

carabinieriLa banda negli ultimi anni aveva a carico  ben 35 arresti e 34 denunce

Tre nomadi rom specializzatI in furti in appartamenti sono stati arrestati dai carabinieri di Torino subito dopo un colpo effettuato nel centro città. Si tratta di due croati e un serbo di età  tra i 20 e i 45 anni. Un cittadino che aveva visto i tre soggetti entrare in un condominio ha telefonato ai carabinieri. La banda negli ultimi anni aveva a carico  ben 35 arresti e 34 denunce, sempre per furti.

 

(foto: il Torinese)

Neomamma muore dopo il parto, aperta inchiesta

pronto-soccorso- soccorsiIl reato ipotizzato è  omicidio colposo

Il caso di Rosanna Barletta, la 30enne morta ieri all’ospedale di Savigliano dopo complicazioni post parto, è oggetto di una inchiesta della procura. Il reato ipotizzato è  omicidio colposo e al momento non ci sono indagati. L’Asl aveva disposto degli accertamenti interni per  scoprire le cause della morte della donna, ma  la  procura ha deciso di fare eseguire l’autopsia attraverso un medico legale nominato dalla pm Canepa. La donna incinta era arrivata in ospedale dove ha dato alla luce una bimba. Purtroppo dopo il parto non c’è stato il distacco della placenta e si è verificata l’inversione dell’utero. Poi,  nonostante un intervento chirurgico d’urgenza, ha perso conoscenza, è andata in coma ed è spirata nel pomeriggio.