Un’infermiera di 42 anni ha avuto per oltre un anno una relazione sessuale con un ragazzino 14enne, amico della figlia. Insieme hanno anche consumato droga. La donna, residente nella provincia di Torino è stata arrestata dai carabinieri di Leini. E’ accusata di atti sessuali con un minore e cessione di stupefacente. I carabinieri e la Procura di Ivrea hanno scoperto che la relazione è durata dal mese di dicembre 2017 a gennaio di quest’anno.
In una struttura alberghiera di via Sacchi a Torino alcuni clienti avevano costatato nei giorni precedenti alcuni ammanchi in occasione di momenti di maggiore affluenza. Gli agenti del Commissariato “San Secondo” predisponevano pertanto, in occasione di un incontro di calcio, un servizio di controllo. I poliziotti indirizzavano le loro attenzioni su di un cittadino straniero che sostava all’interno dell’hall da circa 30 minuti senza aver fatto alcuna richiesta al personale della struttura. Il 51enne peruviano non essendo in grado di motivare la sua presenza veniva controllato dai poliziotti che lo trovavano in possesso di un grattaschiena estendibile con mano in metallo telescopico modificato, utilizzato tipicamente per commettere furti con destrezza. Lo straniero veniva denunciato per porto ingiustificato di chiavi o grimaldelli.
.
M.Iar.
In manette tris di pusher
Durante un mirato servizio di prevenzione e repressione dei reati connessi allo spaccio di stupefacenti, gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato tre cittadini stranieri per detenzione di marijuana e cocaina. Un senegalese di 24 anni e un gabonese di 19, con precedenti di Polizia e irregolari sul Territorio nazionale, sono stati notati mentre prelevavano ovuli di stupefacente dalla bocca per cederli ad un acquirente in cambio di denaro. Gli agenti provvedevano a fermare tutti e tre i soggetti. L’acquirente è stato sanzionato amministrativamente per la detenzione di cocaina mentre gli altri due sono stati arrestati per il medesimo titolo di reato in quanto oltre ad aver deglutito ovuli di stupefacente all’atto del controllo, come confermato dagli esami radiologici, sono stati trovati in possesso di oltre 200 euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio. Mentre, sempre in corso Principe Oddone, è stato arrestato un nigeriano di 23 anni poiché deteneva 18 dosi di marijuana e 3 di cocaina.
Ladri di biciclette, sempre di moda
Sono passati oltre sessant’anni dal film ‘Ladri di biciclette’ di Vittorio De Sica, uno dei maestri del neo-realismo italiano. Eppure i furti delle due ruote proseguono e c’è anche chi finisce in carcere come è accaduto venerdì sera a Torino dove una donna era stata notata da un passante armeggiare vicino ad una bici da passeggio che risultava assicurata agli stalli per biciclette presenti in via Carlo Alberto. Non sono bastate le due catene che la tenevano fissata agli alloggiamenti, sia nella parte anteriore che posteriore a far desistere la ladra nel compiere il furto. Con una grossa tronchese ha spezzato le catene e a bordo di un’altra bici si è diretta contromano lungo via Maria Vittoria in direzione piazza San Carlo trascinando con la mano destra la refurtiva. Gli agenti della Squadra Volante avevano visto la scena e contestualmente era giunta anche la segnalazione della Centrale Operativa. La donna, una 50enne italiana con diversi precedenti, ha provato a garantirsi la fuga scappando tra le vie Santa Teresa-Milano, piazza della Repubblica e corso Regina Margherita dove veniva fermata all’angolo con via Lungo Dora Savona.
.
Massimo Iaretti
I reati a danno degli anziani sono, se possibile, ancora più odiosi. Non sempre, però le cose vanno bene a truffatori e ladri. Così è accaduto che siano finite in manette due persone cadute nella rete dei controlli previsti dal “Progetto Medusa”, concepito dal Questore, Francesco Messina, con la finalità di contrastare i fenomeni predatori ai danni delle persone anziane ad opera di malviventi specializzati. Personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto, per il reato di tentata truffa aggravata , V.C., classe 1970, e F.O., classe 1985, entrambi con precedenti di Polizia. I due, a seguito dell’udienza di convalida, sono stati collocati agli arresti domiciliari. Erano stati notati, lo scorso mercoledì, a bordo della propria auto mentre percorrevano i controviali del centro città a bassa velocità come se stessero cercando qualcuno. Poco dopo si fermavano nei pressi di un palazzo in zona Barriera Milano dove la donna V.C. scendeva dal veicolo, suonava ad un citofono ed entrava all’interno di uno stabile mentre l’uomo aspettava a bordo strada. Successivamente, una volta lasciato lo stabile, la coppia veniva costantemente monitorata dai poliziotti che li fermavano dopo aver accertato che avevano tentato una truffa ai danni di una donna di 85 anni. La donna si era presentata in casa della vittima come addetta della sua banca ed aveva tentato di sottrarle denaro, monili e bancomat dicendole che doveva procedere ad un controllo. Tuttavia, l’inaspettata visita di una vicina dell’anziana signora aveva indetto la truffatrice a desistere impedendo la consumazione della truffa.
M.iar.
A Torino è finito in manette un giovane stalker. Infatti, un uomo di 35 anni nato in Marocco è stato arrestato dagli agenti della Polizia di Stato per il reato di stalking ai danni della sua ex compagna. La donna, esasperata, aveva chiamato la Polizia perché non riusciva a fargli togliere il dito dal citofono e a farlo smettere di dare continui calci e pugni alla porta dell’abitazione. E’ accaduto domenica mattina, quando l’ex ha visto il chiavistello della porta inserito ha perso il controllo. La loro relazione si era conclusa lo scorso mese dopo più di dieci anni caratterizzati da comportamenti violenti e minacce per futili motivi nonché continue e immotivate richieste di denaro. In passato sotto l’effetto dell’alcol aveva spaccato televisori, tavoli, piatti e bicchieri lanciandoli contro i muri. La donna, nonché mamma di tre bambini, aveva dato la possibilità al padre di vedere i suoi figli, ma puntualmente si presentava alle visite ubriaco e permaneva in casa contro la sua volontà.
M.Iar
Centinaia di clienti truffati da un assicuratore
La Polizia di Stato del Commissariato di Ivrea-Banchette ha identificato e indagato a piede libero un assicuratore residente nella città eporediese che aveva consumato numerose truffe facendo credere alle vittime di stipulare delle polizze con alcune compagnie assicurative mediante il pagamento in contanti del premio. In seguito, il truffatore, non versava il premio alla compagnia e non attivava il contratto. L’uomo è adesso indagato per truffa dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea.L’intera vicenda è stata scoperta in virtù di un controllo di Polizia effettuato su strada dalle volanti del Commissariato di Ivrea. Altri truffati, invece, si sono accorti del raggiro casualmente, in seguito a sinistri stradali o ad eventi vandalici.In alcuni casi, le vittime venivano indotte anche a stipulare delle assicurazioni per tutelare la propria abitazione ed altri mezzi di trasporto oppure corrispondevano al truffatore un premio maggiorato, per la partecipazione ad un’inesistente società di cui il medesimo era presidente.Tra i clienti truffati compaiono anche delle strutture pubbliche come asili nido e scuole.L’indagine ha portato alla luce centinaia di casi tuttora in fase di valutazione.I falsi contratti di assicurazione riguardano RCA di autoveicoli, ma anche polizze vita e polizze pensionistiche.
Massimo Iaretti
Oggi un anziano cittadino di passaggio in via Pietro Bonfante in zona Mirafiori notando degli individui che armeggiavano in modo sospetto su un furgone ha allertato la Centrale operativa della Polizia municipale. I soggetti, come ha poi raccontato il cittadino rimasto sul posto fino all’arrivo di una pattuglia, avevano smontato le targhe di un furgone, probabilmente per sostituirle con altre (false o rubate) per sfuggire ai controlli di telecamere. All’arrivo degli Agenti i malviventi si sono dileguati, abbandonando il veicolo. Si tratta di un furgone rubato a un’azienda, a bordo del quale c’erano ancora merce e denaro per un valore complessivo superiore ai diecimila euro. Tutto è stato restituito ai legittimi proprietari.Il merito va al cittadino che ha attivato tempestivamente l’intervento della Polizia Municipale garantendo il recupero di veicolo e refurtiva.
SI È COSTITUITO IL CONDUCENTE DELL’AUTO PIRATA
Il conducente dell’auto Nissan Qashqai che stamattina ha investito in via Sansovino angolo corso Molise una mamma con bambino di nazionalità marocchina, che attraversavano la strada sulle strisce pedonali, si è costituito nella stazione dei Carabinieri di via dei Glicini. L’uomo infatti si era dato alla fuga dopo l’incidente senza prestare i soccorsi. Si tratta di un italiano, residente a Torino, di 37 anni. Dopo le prime verifiche dei Carabinieri è stato consegnato agli Agenti della Polizia municipale di via Bologna per altri accertamenti.La mamma subito dopo l’investimento è stata trasportata in codice giallo al Pronto Soccorso dell’Ospedale C.T.O. e il bambino al Regina Margherita.
