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Forza Nuova, perquisizioni della polizia

Questa mattina, la DIGOS della Questura Torino ha eseguito diverse perquisizioni delegate dalla locale Autorità Giudiziaria presso le abitazioni dei referenti e di alcuni militanti di Forza Nuova Torino. E’ stata inoltre perquisita la sede torinese del predetto movimento di estrema destra e quella dell’omologo sodalizio d’area “Rebel Firm” di Ivrea

 

L’attività di indagine per il reato di apologia del fascismo scaturisce dall’esposizione, lo scorso 22 maggio in corso Unità d’Italia, di uno striscione con la scritta “SPEZZA LE CATENE DELL’USURA VOTA FASCISTA VOTA FORZA NUOVA” (seguita dal simbolo del fascio littorio). La foto dello striscione ritraente l’azione criminosa era stata successivamente postata sul profilo Facebook di Forza Nuova.

 

L’attività investigativa della Digos di Torino è stata poi estesa al sodalizio eporediese di estrema destra “Rebel Firm”, per la contiguità e le interconnessioni con i leader del locale movimento Forza Nuova e con i referenti di sodalizi d’area oltranzista di altri contesti territoriali quali la “Comunità Militante dei Dodici Raggi – DO.RA.”. Quest’ultima era già stata oggetto di un’indagine svolta della Digos di Varese, nel 2017, culminata con la chiusura ed il sequestro della sede e il deferimento degli oltre 50 aderenti per ricostituzione del partito fascista. Il noto leader di “DO.RA” – insieme ad altri militanti d’area già noti per radunata sediziosa e apologia di fascismo, ed ai principali referenti di Forza Nuova di Torino e Piemonte – era stato uno dei protagonisti dell’inaugurazione della sede dei “Rebel Firm” in una località agricola di Ivrea lo scorso primo giugno. Nell’occasione, il Questore di Torino, tenuto conto della particolare caratura estremista dei soggetti invitati all’evento inaugurale, aveva vietato un presidio che avrebbe dovuto svolgersi, sempre il 1°giugno, in una piazza del centro di Ivrea intitolata ad un martire partigiano ( circostanza che aveva suscitato le accese proteste dell’ANPI e di 34 associazioni antifasciste eporediesi che hanno poi manifestato il proprio dissenso nel giorno stesso dell’inaugurazione della sede dei “Rebel Firm”).

Asportati senza cicatrici calcoli alle ghiandole salivari

Per la prima volta asportati  in via endoscopica senza alcun tipo di taglio, presso l’ospedale Molinette di Torino

Per la prima volta asportati ad una paziente due calcoli dalle ghiandole salivari sottomandibolari in via endoscopica senza alcun tipo di taglio o cicatrice con il nuovissimo e sperimentale robot chirurgo Flexrobotic, presso l’Orotinolaringoiatria universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Roberto Albera). Questo robot chirurgo, acquistato grazie al Progetto di Eccellenza del Dipartimento di Scienze Chirurgiche universitario, è l’unico ad essere stato realizzato specificatamente per la chirurgia del distretto cervico – cefalico per interventi di chirurgia per via completamente endoscopica, attraverso la bocca, la cosiddetta “scarless surgery” o chirurgia senza cicatrici. L’intervento è stato effettuato su una paziente di 69 anni affetta da calcoli alle ghiandole sottomandibolari bilateralmente. La donna si è sottoposta all’intervento chirurgico in quanto era da diversi anni che non riusciva ad alimentarsi correttamente. L’utilizzo del robot chirurgico ha consentito di asportare rapidamente i calcoli attraverso le ghiandole salivari per via trans-orale, evitando le tradizionali cicatrici nel collo della paziente. L’intervento è stato eseguito dal professor Giancarlo Pecorari, in collaborazione con il professor Pasquale Capaccio (Otorinolaringoiatra della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore di Milano), uno dei massimi esperti in Europa per la chirurgia delle ghiandole salivari recatosi a Torino per l’evento. La paziente dopo poche ore dall’intervento ha potuto riprendere correttamente l’alimentazione per bocca come non accadeva da tempo. La Otorinolaringoiatria della Città della Salute di Torino si conferma tra i centri di eccellenza ed all’avanguardia nel mondo nella Chirurgia robotica mininvasiva, grazie al rivoluzionario robot Flexrobotic, che ora apre nuove strade per interventi di chirurgia per via completamente endoscopica, attraverso la bocca, la cosiddetta “scarless surgery” o chirurgia senza cicatrici.

 

Controlli in via Nizza: droga e sanzioni al minimarket

Nei giorni scorsi, nell’ambito dei servizi di presidio disposti dal Questore di Torino, è stato effettuato un controllo del territorio nel quartiere San Salvario da personale del Commissariato Barriera Nizza, coadiuvato da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, e da personale della Divisione PAS della Questura.Durante il servizio sono stati controllati diversi esercizi commerciali. Il titolare di un minimarket di via Nizza è stato sanzionato per oltre 3000 euro e denunciato in stato di libertà per violazioni in materia di salute e tutela dei luoghi di lavoro. Sempre in via Nizza, gli agenti del Commissariato hanno arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti un cittadino gabonese, dopo che questi aveva deglutito alcuni ovuli. Personale del Reparto Prevenzione Crimine ha invece denunciato in stato di libertà un tunisino di 35 anni e un marocchino di 38, entrambi trovati in possesso di un coltello e alcune lame da cutter. In un locale di via Saluzzo, sono stati controllati due giovani italiani, uno dei quali è stato sanzionato amministrativamente visto che celava una dose di cocaina negli slip. Il secondo, un ventiquattrenne, aveva con sé una decina di grammi di hashish e altrettanta marijuana. Nel corso della perquisizione domiciliare effettuata a Gassino, a casa del ventitreenne, i poliziotti hanno rinvenuto quasi un chilo di droga: più di 800 grammi di marijuana e oltre 100 grammi di hashish. Lo stupefacente è stato rinvenuto nella stanza da letto del giovane e nella cantina-tavernetta dell’abitazione. A seguito del rinvenimento, il ventiquattrenne è stato arrestato per spaccio di sostanza stupefacente.

I carabinieri scoprono traffico illecito e maltrattamento

Su delega della Procura della Repubblica di Torino i Carabinieri Forestale di varie articolazioni del Gruppo di Torino e del Comando Provinciale di Asti, coordinati dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) di Torino hanno eseguito, negli scorsi giorni, una serie di perquisizioni presso privati nella zona di Torino, Caluso e Mombercelli (AT) per smantellare una organizzazione dedita al traffico illecito di cuccioli.

L’attività ha avuto origine da una denuncia ricevuta nel marzo dello scorso anno con la quale veniva segnalata la morte di un cane razza bouledogue francese che, acquistato via internet, era deceduto il giorno successivo dopo atroci sofferenze. Il cucciolo non aveva il microchip identificativo e i documenti che lo accompagnavano erano risultati fasulli e, nonostante la cifra pagata (600€), l’acquirente non veniva risarcito. Nello stesso periodo venivano alla luce altri casi simili per i quali il fattor comune era una documentazione veterinaria con timbri e nomi risultati, in un secondo momento, di fantasia. Dalle informazioni fornite dalle numerose persone truffate, e con indagini rese particolarmente difficili dai luoghi di scambio dei cani, spesso localizzati in strada o in zone molto frequentate, e naturalmente dai nomi di fantasia dei venditori, si riusciva a ricostruire un collegamento tra i vari soggetti coinvolti (6 persone) e si individuava la reale identità degli autori delle truffe. Gli investigatori del NIPAAF sono riusciti ad individuare connessioni tra i vari venditori e le singole vendite risalendo al luogo di origine dei cani, che apparivano provenire dai paesi dell’Est Europa e che successivamente venivano venduti sul territorio nazionale. Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti 12 cuccioli insieme a timbri, vaccini e documentazioni fasulle. Si apprendeva inoltre che uno dei sei soggetti coinvolti era stato recentemente condannato per maltrattamento di animali dalla giustizia Ungherese, in quanto sorpreso a trasportare nel bagagliaio della macchina 19 cuccioli di cane, di cui 3 deceduti durante il viaggio. Gli altri soggetti coinvolti, tutti pluripregiudicati, avevano precedenti specifici per gli stessi reati. Il modus operandi dei criminali era piuttosto semplice. Gli stessi effettuavano, o facevano effettuare, viaggi con autoveicoli privati verso i paesi dell’est Europa (Slovenia e Ungheria in particolare) dove si approvvigionavano di cuccioli di cane, spesso non vaccinati e allontanati precocemente dalla madre, da non meglio precisati allevatori a prezzi molto vantaggiosi (circa 50 euro per esemplare). Gli stessi animali, quando sopravvivevano al lungo viaggio stipati nei bagagliai, presentavano gravi problemi di salute e successivamente erano rivenduti a dieci volte il prezzo d’acquisto tra Lombardia e Piemonte. Il contatto con gli acquirenti avveniva tramite i maggiori siti internet di annunci di vendita e, per convincere gli acquirenti, venivano mostrate fotografie di cani realmente esistenti e regolarmente detenuti presentati come genitori dei cuccioli oltre, come detto, a documenti falsificati che riportavano le vaccinazioni mai eseguite o sommariamente eseguite dagli stessi allevatori con abusivo esercizio della professione medico veterinaria. E’ bene sapere che tutti gli esemplari di cani devono essere dotati di microchip identificativo entro i primi due mesi di vita e comunque prima di essere ceduti devono essere identificati, pena una sanzione amministrativa per il detentore del cane. Per il trasporto di animali da compagnia dall’estero esiste una specifica normativa di settore volta alla tutela del benessere degli stessi animali che mira ad evitare la diffusione di malattie provenienti da Paesi stranieri. Il consiglio per chi desidera avere dei cani è quello di rivolgersi in prima battuta ai canili municipali, e in alternativa, esclusivamente presso allevamenti seri e qualificati e non affidarsi ad incauti acquisti via internet in quanto il risparmio iniziale è spesso vanificato da tutte le spese mediche che si richiedono successivamente, oltre a sostenere ed alimentare un mercato criminale finanziando persone senza scrupoli.

La polizia salva uomo in cima al tetto

La sera del 17 giugno alle ore 20:30 circa gli equipaggi della Polizia di Stato di Novara sono intervenuti a Lumellogno dove era stata segnalata la presenza di un uomo seduto sul tetto, sulla grondaia del palazzo ad un’altezza di circa 15 metri

 

Giunti sul balcone, con la massima attenzione, gli agenti si arrampicavano lungo i pilastri portanti dell’abitazione giungendo a fatica sul tetto che, essendo spiovente, risultava molto difficile da gestire. Ciononostante gli operatori riuscivano a raggiungere l’estremità dello stesso e a prendere contatto visivo con l’uomo che nel frattempo aveva cambiato posizione, mettendosi in piedi sulla grondaia con le braccia aperte come per darsi una spinta. Si rendeva quindi necessaria un’azione fulminea posto che sembrava ormai inevitabile che l’uomo tentasse di saltare verso il vuoto.

Con grande lucidità e fermezza gli agenti decidevano di avvicinarsi al soggetto, e una volta giunti ad una distanza ravvicinata cingevano prontamente le braccia intorno al torace dell’uomo assicurando quindi una salda presa in modo da impedirgli il compimento   dell’insano gesto.

Riportata la situazione alla calma e tranquillizzati familiari in evidente stato di agitazione gli veniva riferito che l’uomo è una persona con seri problemi psichici che già da tempo ha intrapreso un percorso di cura psichiatrico e che più volte, in passato, ha tentato di farla finita.

Metropolitana verso 24 ore di sciopero

Sabato 22 giugno 2019 è  previsto uno sciopero aziendale della durata di 24 ore della Metropolitana, su tematiche aziendali proprie del settore, indetto dalla RSU Movimento Metropolitana.

IL SERVIZIO SARÀ COMUNQUE GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:

  • dalle ore  6.00 alle ore 9.00
  • dalle ore 12.00 alle ore 15.00

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.

Sequestrata panetteria: un quintale di alimenti andati a male

Nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio disposti dal Questore di Torino, volti a prevenire il degrado sociale e la criminalità diffusa, è stato effettuato, nella sera di lunedì scorso, un controllo straordinario del territorio ad alto impatto nel quartiere San Salvario

 

L’attività di controllo, coordinata da personale del Commissariato Barriera Nizza, con la collaborazione del Reparto Prevenzione Crimine e di un’unità cinofila, ha principalmente interessato 6 locali commerciali ubicati nella zona di piazza Bengasi.

 

le persone complessivamente identificate.

 

2 cittadini italiani, di 41 e 37 anni, sono stati denunciati per porto di oggetti atti ad offendere e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli; a loro carico sono stati sequestrati un cacciavite e due coltelli.

 

Il titolare di una sala scommesse di piazza Bengasi, un cittadino italiano di 42 anni, è stato sanzionato per 660 € per la presenza di una sala fumatori priva delle caratteristiche dettate dalla legge.

Infine, un trentacinquenne egiziano di 37 anni è stato denunciato per detenzione e vendita di alimenti in cattivo stato di conservazione: infatti, gli agenti procedevano al rinvenimento e sequestro, all’interno del suo panificio/pasticceria, di 109 kg di alimenti di origine animale e vegetale, alcuni dei quali in stato di decomposizione. Nell’intera attività, anch’essa ubicata in piazza Bengasi, si riscontrava la presenza di animali infestanti (blatte e scarafaggi), di escrementi di piccione ed una diffusa sporcizia sia nell’area di panificazione che nel deposito. Pertanto, il locale è stato sottoposto a sequestro penale per il rischio di eventuali danni alla salute.

 

ESERCITO: “FEDERIGO CAPRILLI SEMPRE ATTUALE”

Convegno a Palazzo Arsenale sulla figura leggendaria dell’Ufficiale dell’Esercito, cavaliere indomito di ieri, oggi, e domani

 Tra i quadri raffiguranti scene equestri di inizio ‘900 dell’aula magna di Palazzo Arsenale sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito a Torino si è svolto il convegno e dibattito intitolato: “Federigo Caprilli: sempre attuale”,  realizzato dal Centro Studi Federale della FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) in collaborazione con l’Esercito Italiano. Il convegno incentrato sulla figura dell’ufficiale dell’Esercito, il Capitano Federigo Caprilli, ha visto intervenire il Gen. D. Salvatore Cuoci, Comandante per la  Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito; Luca Doria, consigliere federale della FISE in rappresentanza del Presidente della Federazione; e Giacomo Borlizzi moderatore del convegno e Presidente del Comitato Regionale FISE Piemonte.  I numerosi relatori che si sono alternati tra i quali: tecnici del settore, storici dell’equitazione, atleti degli sport equestri del mondo militare e civile, hanno confermato l’attualità della figura di Federigo Caprilli, l’ammirazione per colui che tutt’oggi è considerato il padre dell’equitazione naturale e moderna, fornendo una visione dello “stile caprilliano” adattata ai giorni nostri, che si sviluppa sempre attraverso l’intuizione, lo studio e l’applicazione, giungendo così pronta, come modello per il futuro. Il convegno è stato un momento significativo per incentivare il coinvolgimento delle future generazioni di cavalieri alla conoscenza di questa figura senza tempo. Inoltre, è stata una circostanza per ricordare anche ai giovani Ufficiali dell’Esercito presenti all’evento, come nel giugno del 1902 durante il “1° Concorso Ippico Internazionale” di Torino, il Capitano Caprilli conquistò il primato mondiale della categoria di potenza, proprio a piazza d’armi in quello stesso luogo in cui oggi gli Ufficiali frequentatori del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito continuano il loro impegno nello sport, nel solco tracciato da Caprilli sempre con “il cuore oltre l’ostacolo”.

 

Quintali di sigarette di contrabbando scoperte dalla Finanza

Un vero e proprio “fiume” di sigarette tra le vie di Torino quelle smerciate da un quarantenne denunciato, nei giorni scorsi, dalla Guardia di Finanza del capoluogo piemontese

I Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego hanno individuato un contrabbandiere responsabile di aver importato, dalla Romania e dalla Ucraina, alcuni quintali di sigarette di contrabbando.  G.D.S., queste le sue inziali, di origini rumene ma residente a Torino, aveva organizzato, da tempo, un florido mercato illegale del tabacco; ordini quotidiani e, addirittura, consegne a domicilio, nascondendo i pacchetti di sigarette all’interno di buste per la spesa opportunamente riempite con prodotti di uso domestico e alimenti per occultarne la visibilità. L’uomo, senza una palese occupazione lavorativa, era però intestatario di tre furgoni, utilizzati per le consegne e di alcuni box interrati nel quartiere “Parella” di Torino e a Grugliasco (TO) dove nascondeva le sigarette. I Finanzieri hanno, inizialmente, fermato l’uomo nei pressi del mercato di Corso Racconigi; controllando il mezzo, gli inquirenti hanno rinvenuto i primi 50 chilogrammi di tabacchi di tutte le marche. Da qui, le perquisizioni in via Gian Francesco Re a Torino e in alcuni box sotterranei di via Cuorgnè a Grugliasco (TO), a lui affittati in “Nero”, dove è stata sequestrata mezza tonnellata circa di stecche, occultate in un doppio fondo ingegnosamente ricavato, all’interno di un furgone. Ci sono voluti i Vigili del Fuoco per aprire un varco all’interno del mezzo, per via di un sofisticato sistema meccanico di sicurezza installato dall’uomo. Nei prossimi giorni, i Finanzieri ascolteranno anche i numerosi clienti di G.D.S., per chiedere spiegazioni in merito agli acquisti di sigarette, comprate al prezzo di 35 euro a stecca. Ora l’uomo, denunciato alla Procura della Repubblica di Torino per contrabbando, rischia sino a 5 anni di carcere e l’espulsione dal territorio dello Stato. Il carico illegale è stato sequestrato. La complessa operazione rientra nel quadro delle attività svolte, in via esclusiva, dalla Guardia di Finanza quale Polizia Economico Finanziaria a tutela della concorrenza e del mercato, nonché della vigilanza su diritti di confine e dei monopoli.

Il “sosia” di Pirlo denunciato per truffa

Un 48enne di Valenza che raggirava i commercianti spacciandosi per Andrea Pirlo, ex calciatore della Juve è stato smascherato dalla polizia e denunciato per truffa e sostituzione di persona. Il truffatore telefonava ai negozianti ordinando abiti per migliaia di euro e chiedendo anche un po’ di sconto. La compagna si spacciava come collaboratrice  e passava a ritirare gli i capi di abbigliamento. E’ stato lo stesso Andrea Pirlo (quello vero) a presentare  querela dopo avere ricevuto una numerosi  solleciti per acquisti che non aveva mai fatto.