Otto gli arresti disposti nell’ambito di un’inchiesta sull’appalto per la gestione del bar del Palazzo di Giustizia di Torino. La procura torinese procede per corruzione, turbativa d’asta e truffa aggravata ai danni del Comune. L’operazione e’ condotta dalla fiamme gialle. Al momento una delle misure cautelari non è ancora stata eseguita. Gli arrestati sono l’amministratore unico edue amministratori occulti della ditta che si era aggiudicata la gara d’appalto, un dipendente del Comune, un commercialista di Modena e due intermediari. Il bar del tribunale aveva chiuso nel giugno del 2016, a sei mesi dall’affidamento degli spazi, a causa del mancato pagamento dei canoni di affitto. La gara fu vinta dauna società di Verona, la Services Companies, per 205 mila euro all’anno su una base d’asta di 130 mila. La polizia tributaria della Guardia di finanza ritiene che la figura chiave della vicenda sia uno degli amministratori occulti della società – formalmente amministrata da un prestanome – già noto alla giustizia per reati di mafia, che sarebbe riuscito a pilotare l’appalto con alcuni complici – grazie alla corruzione di un dipendente comunale. Quest’ultimo, secondo l’accusa, avrebbe favorito l’aggiudicazione dell’appalto con la corruzione del pubblico ufficiale. Gli inquirenti sostengono che la turbativa della gara sarebbe avvenuta tramite falsità nella domanda di partecipazione, con la sostituzione dell’offerta originaria con una nuova dopo la rivelazione di quelle presentate dagli altri partecipanti alla gara e con la predisposizione di documentazione falsa sui requisiti previsti dal bando di gara prima dell’aggiudicazione definitiva. Poiché si e’ verificato un danno per il Comune di Torino, è stato poi contestato, ad alcuni degli arrestati il reato di truffa.
(foto: il Torinese)