Il bollettino meteo Arpa Piemonte segnala che da oggi, venerdì 1 dicembre, una perturbazione di origine artica passerà sulla nostra regione con precipitazioni diffuse, comprese deboli nevicate sulle zone alpine, moderate tra le Alpi Marittime e le Alpi Liguri. I fenomeni nevosi toccheranno anche le zone di pianura, con valori generalmente deboli. Nelle Langhe sono previsti una ventina di centimetri, ma la neve dovrebbe arrivare anche su Torino. La sindaca Chiara Appendino, in un post su Facebook, sottolinea la bellezza della neve ricordando che essa può anche creare disagi per i quali ci si può predisporre per tempo. Fiocchi di neve anche Pinerolese, in particolare nella notte fra venerdì 1 e sabato 2 dicembre. Nel resto del Torinese forse solo qualche sparuto fiocco. Sabato la coltre bianca se ne andrà e si abbasseranno di nuovo le temperature. Previste minime tra i -3 e i -10 gradi in pianura e bassa collina e ai mille metri si dovrebbero registrare -13 gradi. Domenica con il gelo torna anche il sole.
(foto: archivio il Torinese)
Picchiò a morte il paziente malato psichiatrico
Condanna a 16 anni di carcere per Manuel Antonio Ramirez Fuentes, il badante peruviano che uccise a forza di botte il suo paziente, Tullio Cantore, di 54 anni. L’uomo era stato trovato privo di vita nel suo appartamento in corso Belgio 139, nel novembre dello scorso anno. Fu il badante, che aveva parlato di frequenti cadute del suo assistito, a denunciarne la morte. E in effetti si era pensato a un possibile decesso per cause naturali. Incarcerato per due giorni di carcere Fuentes aveva confessato. “Accudirlo mi esasperava. L’ho ucciso io”. L’Asl gli aveva affidato il paziente psichiatrico per poco più di mille euro. Il pm aveva chiesto 30 anni di carcere per omicidio volontario e il giudice ha accolto la tesi difensiva della morte a seguito di maltrattamenti.
I FINALISTI DEL PREMIO ODISSEO 2017
Sono terminati i lavori della Giuria del Premio Odisseo 2017, riservato quest’anno al tema dell’internazionalità. Verranno premiate le aziende piemontesi che si sono distinte per qualità e quantità di impegno nell’esportazione (Cat. A) e aziende multinazionali con sede rilevante nel territorio piemontese (Cat. B).
Tutti i finalisti saranno premiati con un diploma di eccellenza e partecipazione, durante la solenne serata di premiazione, al termine della quale verranno resi noti di 3 vincitori della categoria A e i 2 della categoria B, oltre ad alcuni premi speciali.
I finalisti selezionati sono stati:
- – Per la categoria A: Copat – Facem – Miro – Nimbus – Opac – Pattern – Quercetti – Reynaldi – Tenuta Colombara – Torino Design
- – Per la categoria B: Agilent – BRC – Canei – Delphi – Trilix
Come da tradizione, un gruppo di artisti contemporanei che collabora col Premio Odisseo, offrirà una propria opera ai vincitori. Così la creatività artistica si sposa con la creatività imprenditoriale: uno scambio fecondo ed un intreccio virtuoso di eccellenze.
Gli artisti di Premio Odisseo 2017 sono: Olimpia Ciervo – Lorenzo Merlo – Gianni Oliva – Paolo Pisotti – Stefania Ricci – Ugo Venturini
Per tutti i dettagli organizzativi consultare il sito: www.premiodisseo.com
Hanno collaborato: AICI, AIDP, CDAF, CDI, CDT, Enisus, Italian Identity, Amici dell’Università, Exclusive Brand Torino, Piccolindustria, Unione Industriale di Torino, Radio veronica One, Il Torinese
Gianluca Cupri, 41 anni, di Collegno, era stato anche in Tv in trasmissione dalle Iene, per chiedere di essere aiutato a “guarire” dalla “malattia” che lo colpiva e di cui non riusciva a liberarsi: era un truffatore compulsivo. A quanto pare non è guarito e ha continuato la sua attività sino all’arresto da parte dei carabinieri che ieri gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per truffa aggravata e continuata. E’ considerato responsabile di numerose truffe tra il 2014 e il 2017, quando pubblicava annunci sul sito “subito.it”. Peccato che dopo aver ricevuto il pagamento per cd, macchine fotografiche, cellulari, non inviava la merce.
A Lessolo una mamma ha partorito nella sua auto sotto casa. Il marito era al telefono con l’operatore del 118, e le prestava assistenza. E’ andato tutto bene e il piccolo Matteo è nato, in fretta ma senza problemi. Chiara, è il nome della mamma, era appena salita in macchina quando la situazione è precipitata. Allora il papà Davide ha chiamato il 118 per chiedere l’intervento di un’ambulanza. E’ poi arrivata l’equipe medica e la giovane donna è stata assistita in auto e in ambulanza fino a quando il bimbo, il secondo della coppia, è nato. La madre con il neonato è stata trasferita all’ospedale d’Ivrea dove il piccolo è stato sottoposto ai controlli medici. Sta bene e si trova già a casa.
Le ferrovie chiudono le sale d’attesa di Oulx e Bardonecchia per motivi di sicurezza. Con l’inizio della stagione sciistica alle porte la situazione si fa sempre più difficile.
Sono arrivati il freddo e la neve. Da giorni il termometro si è abbassato sotto lo zero e il passo del Monginevro è stato chiuso non permettendo più il passaggio delle auto dal Colle della Scala. Eppure nonostante la difficile situazione climatica, la traversata di migliaia di migranti sembra non volersi arrestare, creando una vera situazione di emergenza nei comuni coinvolti. Le sale d’aspetto delle stazioni di Oulx e Bardonecchia sono state chiuse al pubblico per motivi di sicurezza, mentre altre sale all’interno della stazione sono state utilizzate come punto d’accoglienza provvisorio dove la polizia può accogliere gli stranieri che giungono con l’intento di proseguire il loro cammino verso la Francia. La grave emergenza viene però rappresentata dalla montagna e dai suoi sentieri che i migranti continuano a percorrere ad ogni ora del giorno rischiando, il più delle volte, l’ipotermia. La settimana scorsa ad esempio, sono stati soccorsi alcuni ragazzi che cercavano di attraversare il valico a piedi, in ciabatte, passando per stradine secondarie ricoperte totalmente dalla neve. La difficile situazione ha costretto il sindaco di Bardonecchia, Francesco Avato, e il sindaco di Oulx, Paolo De Marchis, a chiedere un incontro urgente con il prefetto Renato Saccone, in modo da cercare una soluzione condivisa e attuabile da tutti gli enti coinvolti, polizia compresa. Intanto in entrambi i comuni si sta creando, grazie alla Croce Rossa e ad alcuni volontari del posto, una “rete” di assistenza per dare soccorso ai migranti con coperte, thè caldo e vestiti pesanti. Anche alcune Ong si sono interessate della situazione che da quest’estate sta coinvolgendo le montagne della Valsusa. Lo scopo è quello di cercare di sopperire al fenomeno dell’immigrazione senza creare disagi ma anche attriti con chi vive qui, soprattutto nella stagione più importante per quanto riguarda l’economia del posto.
Simona Pili Stella
Meglio lasciar perdere Mussolini a Natale
A Torino una società si è aggiudicata i mercatini di Natale della kermesse “Natale con i fiocchi edizione 2017”dopo una gara. Secondo il Pd il problema è che nel proprio logo la società aggiudicataria riproduce il Monumento alla Vittoria di Bolzano. Il Pd di Torino lo considera uno dei simboli dell’ideologia di destra in Alto Adige. Inoltre, nel logo in questione ci sarebbe una M che richiama la M di Mussolini.Ecco che in Consiglio Comunale si scatena la bagarre.Con tutti i problemi che ci sono a Torino , questa questione è veramente centrale? Non sarebbe meglio concentrare il dibattito, per esempio, sul fatto che la città vive una stagione senza prospettive e ,dopo i fatti di piazza San Carlo, siamo alla totale incapacità di gestire eventi e manifestazioni? Evocare lo spettro di Mussolini è assolutamente anacronistico e non giova proprio a nessuno.Forse più appropriate sono le critiche relative al flop della edizione dell’anno scorso e la legittima preoccupazione che i disagi non si ripetano anche quest’anno.
Roberto Cota
E’ arrivato il freddo invernale in Piemonte, ma non si prevedono precipitazioni se non irrisorie. Da qualche giorno il termometro è sotto lo zero anche in pianura. La scorsa notte la minima è stata -1.9 nel centro di Torino. Ben più freddo sulle montagne, dove la temperatura è scesa a -30, domenica scorsa, sul Monte Rosa, e a -20 nel parco del Gran Paradiso. Le previsioni parlano di pioggia e neve da venerdì e potrebbero portare qualche nevicata a bassa quota, anche se l’aria fredda dal Nord Europa è molto asciutta. Sempre in vigore in tutto il Piemonte il decreto di massima pericolosità per gli incendi boschivi facilitati dal vento sulle montagne.
Il Consiglio straordinario sull’Oftalmico si è concluso con l’approvazione di un Ordine del giorno che prevede cinque punti. Il testo, primo firmatario Paolo Allemano (Pd) è stato approvato a maggioranza e impegna la Giunta “a procedere alla riallocazione territoriale dei servizi di oftalmologia in maniera graduale, con tempistiche e modalità ben definite, in modo da assicurare la piena continuità e accessibilità ai servizi”. Si chiede anche la garanzia che “le due Strutture complesse abbiano la disponibilità di tutto il personale sanitario necessario” e che sia assicurata una “nuova allocazione dei servizi e delle attività che consenta un più efficiente ed efficace utilizzo delle risorse disponibili e, dunque, una riduzione delle liste d’attesa”. Si pensa anche all’edificio e “tenuto conto del ruolo storicamente acquisito dall’Ospedale Oftalmico” si chiede “che nei locali di via Juvarra a Torino sia ospitata una Casa della Salute” anche per un “primo orientamento all’utenza e di accompagnamento alla certificazione della disabilità legata a patologie oculari; a mantenere, infine, nell’Ospedale Oftalmico quelle attività in ambito oculistico di carattere ambulatoriale che si sono affermate in questi decenni, quali l’ortottica e l’ipovisione”. La seduta straordinaria sulla chiusura e sullo spostamento del Pronto soccorso del Presidio Oftalmico ha riguardato anche il progetto della rete oculistica torinese ed è stata richiesta da Gian Luca Vignale (Mns) e sottoscritta dai gruppi di opposizione. Il consigliere ha sottolineato che in più occasioni l’Assemblea ha contestato il fatto che il Presidio venga ridotto a uno “spezzatino” tra le strutture di via Cherasco e il San Giovanni Bosco. C’è molta preoccupazione, ha aggiunto, perché a suo avviso è materialmente impossibile garantire nelle dieci stanze di via Cherasco i medesimi servizi e pari assistenza alle migliaia di utenti che si rivolgono ogni anno all’Oftalmico. “Un’amministrazione può sbagliare ma non perseverare – ha concluso -. Chiediamo alla Giunta e al Consiglio di fare un passo indietro”. L’assessore alla Sanità Antonio Saitta ha affermato che la chiusura dell’Oftalmico è stata una scelta della Giunta precedente. E che quando quella attuale ha cominciato ad affrontare il tema, ha voluto evitare gli errori commessi con la chiusura dell’Ospedale Valdese, la cui decisione venne presa dall’oggi al domani e senza pensare a strutture alternative in cui allocare i servizi. Si è poi detto sicuro che “la creazione di una rete oculistica per la Città di Torino e l’istituzione di reparti di oculistica in due grandi ospedali torinesi, che ne erano sprovvisti, porterà a una crescita dell’offerta sanitaria e a un aumento della sicurezza per i pazienti”.
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IL DIBATTITO IN AULA
Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Davide Bono e Gian Paolo Andrissi (M5s) che hanno accusato l’assessore “di aver trasformato un disastro annunciato in un potenziamento della rete cittadina dal momento che lo smembramento dell’Oftalmico sarà una disgrazia per la Sanità piemontese e che persino la maggioranza mostra di dar segni di vita sull’argomento”. “Siamo disposti a interrompere la polemica politica – hanno assicurato – per dare vita a una delibera che offra certezze agli operatori e agli utenti”. Per Stefania Batzella (Mli) “difficilmente l’assessore si è confrontato con gli operatori sanitari che ogni giorno operano all’interno del Presidio perché, se lo avesse fatto, un po’ di dubbi sul trasferimento gli sarebbero sorti”. In via Cherasco – inoltre – “la prima cosa che colpisce è la presenza di barriere architettoniche e tutti i reparti, a eccezione di quelli appena ristrutturati, sono decrepiti e pieni di crepe” e ha ricordato le firme dei 90mila cittadini contro la chiusura. Per Forza Italia sono intervenuti Daniela Ruffino, Claudia Porchietto e Gilberto Pichetto, che hanno domandato come s’intenda far fronte all’emergenza con lo “smantellamento di un ospedale che vede una media di 53mila passaggi l’anno al pronto soccorso e un tempo medio di 44 minuti d’attesa”. Il trasferimento del Presidio è secondo Forza Italia “una scelleratezza politica” ed è “mancata l’attivazione di un tavolo di confronto così come una presa di posizione da parte della sindaca di Torino”. Pichetto ha aggiunto che il problema non è tanto mantenere la sede quanto mantenere l’integrità, l’unitarietà del servizio offerto, trasferendo in toto la struttura magari alla Città della Salute. Per il Partito democratico sono intervenuti Allemano e Davide Gariglio infastiditi dal fatto che “si dipinga la maggioranza come un gregge che si risveglia dal sonno”. Sarebbe grave, hanno aggiunto, tornare indietro su quanto previsto nel piano di rientro o ridurre i servizi per i cittadini. L’Oftalmico, hanno ribadito, non viene chiuso ma riallocato in due “hub” torinesi: “chiediamo che tale processo venga fatto garantendo la qualità dei servizi, macchinari efficienti e il personale medico necessario e che i locali dell’Oftalmico vengano trasformati in un ospedale di comunità. È fondamentale, a questo proposito, che i cittadini vengano informati nei particolari sulla nuova allocazione dei servizi, che sappiano dove andare, che gli spostamenti siano graduali e venga mantenuta l’operatività dei servizi”. Prima dell’approvazione dell’ordine del giorno di Allemano (Pd) l’Assemblea ha bocciato gli atti d’indirizzo presentati rispettivamente dai primi firmatari Vignale (Msn) Bono (M5s) e Pichetto (Fi) che sostanzialmente chiedevano di preservare la struttura.
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