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Niente “Bella Ciao” alla sagra del peperone e il coro se ne va

L’amministrazione comunale di Carmagnola avrebbe chiesto al coro di rimuovere dalla scaletta della serata di chiusura di Peperò il canto partigiano “Bella Ciao”, così i cantori hanno cancellato la data. La sezione dell’Anpi della città del peperone esprime solidarietà al gruppo CoroMoro, che avrebbe ricevuto la richiesta di censura dal vicesindaco, preoccupato che la canzone mettesse in imbarazzo  alcuni esponenti del centrodestra. “Ci chiediamo come mai ancora oggi cantare ‘Bella Ciao’ sia considerato di parte – dicono all’Ansa i rappresentanti Anpi – come mai questo brano, che è patrimonio comune di tutti gli italiani, crei imbarazzo”.

Esercito e diritto umanitario

Dieci ufficiali della Scuola di Applicazione dell’Esercito hanno partecipato lo scorso fine settimana alla 40^ Tavola Rotonda sul Diritto internazionale umanitario presso l’International Institute of Humanitarian Law (IIHL) di Sanremo. L’iniziativa, in collaborazione con il Comitato Internazionale della Croce Rossa e sotto il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha offerto ai giovani sottotenenti dell’Esercito l’opportunità per constatare l’attualità dei Protocolli aggiuntivi alle Convenzioni di Ginevra, siglati all’Aja nel 1977. Ai saluti istituzionali, fra i quali quello del Presidente dell’IIHL professor Fausto Pocar, sono seguite otto sessioni di analisi dei nuovi conflitti e delle future prospettive del diritto umanitario. I dieci ufficiali della Scuola di Applicazione si sono confrontati con argomenti di scottante attualità fra i quali la privazione della libertà individuale nei conflitti armati, la violenza sessuale e di genere, la protezione del personale medico e i negoziati umanitari. A decretare il successo della tavola rotonda il respiro internazionale dell’iniziativa e l’alternanza di relatori e moderatori con prestigiosi background professionali e altrettanto peculiari esperienze maturate “sul campo”: accademici, giuristi, diplomatici e dirigenti militari. Fra gli atenei protagonisti della tavola rotonda Tel Aviv, Bruxelles, Ginevra, Nottingham, Francoforte, Torino, Milano e Reggio Calabria. Molto apprezzati i contributi dei rappresentanti di istituzioni in prima linea nello studio e nella tutela dei diritti umani; fra queste il Ministero della Difesa francese, la Croce Rossa Internazionale, la Corte Penale Internazionale, la Rappresentanza colombiana presso le Nazioni Unite e la Commissione inter-ministeriale per i diritti umani della Farnesina. Il professor Edoardo Greppi, presidente della Struttura Universitaria Interdipartimentale di Scienze Strategiche (SUISS) dell’Università degli Studi di Torino e vice presidente dell’IIHL ha espresso la propria soddisfazione: “per i risultati di una iniziativa che segna un decisivo passo avanti nella formazione e aggiornamento dei professionisti civili e militari quotidianamente impegnati nella risoluzione di situazioni di crisi e dunque nell’applicazione del diritto umanitario”.  

 

I figli dei lavoratori Comital: “Non chiudete la fabbrica”

“Scendono in campo” anche bambini degli operai della Comital. Illustrano  le loro paure e le loro speranze nei disegni e nei cartelli che hanno affisso ai cancelli della fabbrica di Volpiano. L’Ansa riporta alcuni dei loro messaggi.  “Vorrei che tutti i lavoratori della Comital tornassero a lavorare. Così sarebbero più felici e anche noi, e non in questo stato di tristezza”. “Mio padre perde il lavoro, io il futuro”.  “Per il mio papà. Spero che torni a lavorare così come tutti gli operai.Ti voglio bene. Non fate chiudere la Comital, fate tornare felici i nostri cuori”. Prosegue intanto 24 ore su 24, da quando il 31 luglio è stata annunciata la chiusura dello stabilimento , il presidio dei 138 lavoratori, per i quali è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo per cessazione di attività.

CORSI DI FORMAZIONE BASE E DI AGGIORNAMENTO PER AMMINISTRATORI DI CONDOMINI

Inizia la scuola e anche gli amministratori di condominio ritornano sui banchi, con i corsi promossi da Ape Confedilizia.Sono aperte le iscrizioni per il corso di formazione base e per l’aggiornamento.Il corso di formazione base avrà una durata di 80 ore, articolato su 32 moduli di 2 ore e trenta.Inizierà lunedì 2 ottobre e si svolgerà il lunedì e giovedì dalle 18 alle 20,30. Le iscrizioni si ricevono entro il 25 settembre 2017.Per gli amministratori è fondamentale essere aggiornati e soprattutto professionali con capacità e competenza.Il corso di formazione che prenderà il via venerdì 3 novembre, va in questa direzione. La durata è di 6 moduli di 3 ore e si svolgerà il venerdì dalle 14,30 alle 17,30. Le iscrizioni si effettuano entro il 27 ottobre.

Per info ed iscrizioni segreteria@apetorino.it tel. 011/5214218.

Lazzarino presidente Caat

E’ Marco Lazzarino il nuovo presidente del Caat, Centro Agro Alimentare di Torino. E’ stato nominato dall’ assemblea dei soci della società consortile alla guida di quello che è il terzo centro italiano per valore complessivo degli scambi. 46 anni, Lazzarino è ingegnere, professionista e imprenditore, con esperienza nell’associazionismo ed è stato membro Ucid, l’Unione cristiana degli imprenditori. Subentra a Giuliano Manolino. Nella foto, Lazzarino con la sindaca Appendino durante una serata dell’Ucid dei mesi scorsi.

Mezzi pubblici in sciopero nel giorno del derby della Mole

Proclamate 24 di sciopero dei mezzi pubblici, a Torino, il prossimo 23 settembre, giornata del derby  tra Juventus e Torino. La protesta del personale Gtt è stata indetta dalle sigle sindacali Fast-Confsal e Faisa Cisal, all’insegna dello slogan: “Senza bus al Derby gli autoferrotranvieri giocano un’altra partita, quella per il loro futuro”. I lavoratori vogliono  “contrastare un sistema inefficiente, poco trasparente e costoso, che invece di ridurre sprechi e privilegi fa pagare il prezzo della crisi a cittadini e lavoratori”. Garantite le seguenti fasce orarie: metropolitana e servizio urbano e suburbano dalle ore 6 alle ore 9 e dalle ore 12 alle ore 15. Servizio extraurbano, SFM1 (ferrovia canavesana) ed SFMA (Torino-Ceres) da inizio servizio alle ore 8 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30.

Per la prima volta in Italia impiantato un “salva cuore” a impulsi elettrici

Per la prima volta in Italia è stato eseguito il primo impianto di un dispositivo per la Modulazione della Contrattilità Cardiaca (Cardiac Contractility Modulation: CCM), presso il reparto di Cardiologia dell’ospedale Mauriziano di Torino (diretta dalla dottoressa Maria Rosa Conte). L’intervento è stato effettuato dal dottor Stefano Grossi.Si tratta di una nuova tecnologia capace di migliorare la contrattilità del cuore, affetto da insufficienza cardiaca, mediante la stimolazione del muscolo cardiaco con impulsi elettrici ad alto voltaggio. Questa modalità di stimolazione non ha lo scopo di produrre il battito del cuore, come avviene per i pacemaker, ma determina una rimodulazione del metabolismo del calcio. Nel cuore scompensato infatti si riduce l’attività dei geni e delle proteine che promuovono il rilascio di calcio nella cellula dai depositi. La sua concentrazione intracellulare si riduce e con essa la capacità della cellula di contrarsi e del cuore di pompare il sangue nel sistema circolatorio. Con la stimolazione CCM si verifica una progressiva riattivazione di geni e proteine che regolano il rilascio del calcio nella cellula, aumentandone la disponibilità con un miglioramento della funzione del cuore.La CCM non è un’alternativa al pacemaker: i pacemaker servono per stimolare il cuore quando l’impulso elettrico spontaneo del cuore a contrarsi è bloccato e quindi il cuore si ferma o rallenta criticamente. Nello scompenso cardiaco il cuore batte invece spontaneamente, ma è ridotta la sua forza di contrazione e quindi perde la sua azione efficace di pompa. La CCM con la sua stimolazione elettrica determina un aumento della forza di contrazione del muscolo cardiaco contrastando quindi l’insufficienza cardiaca. Il dispositivo con una batteria viene posizionato in una tasca sottocutanea e due o tre elettrocateteri conducono l’impulso elettrico fino al ventricolo destro, dove avviene la stimolazione del cuore. L’intervento di applicazione del dispositivo viene eseguito in anestesia locale e richiede mediamente una durata di 30-50 minuti. Il giorno seguente il paziente è già in condizione di alzarsi e la degenza ospedaliera è breve, pochi giorni in tutto.

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Progressivamente la stimolazione inizia a fare riprendere la contrattilità del cuore ed il paziente vede migliorare il proprio respiro e le proprie forze.Lo stimolatore viene ricaricato elettricamente ogni settimana dall’esterno mediante una placca posizionata sulla cute soprastante, attraverso un meccanismo di induzione elettrica.Dei malati di scompenso potranno beneficiare di questo trattamento quelli che non rispondono alle terapie attualmente disponibili: farmacologica, terapia resincronizzante cardiaca ed i pazienti che non possono essere inclusi nelle liste trapianto.Il paziente sottoposto all’impianto è un uomo di 57 anni, affetto da una forma avanzata di scompenso cardiaco non idoneo a trapianto di cuore nè ad impianto di dispositivi di assistenza meccanica al circolo. Già portatore di defibrillatore biventricolare, durante il ricovero è stato sottoposto a due procedure di ablazione per gravi aritmie che esitavano in arresto cardiaco. Tuttavia la capacità di contrazione residua del cuore era ormai al limite della sopravvivenza.A seguito dell’intervento di CCM il paziente ha iniziato a manifestare un progressivo e continuo miglioramento delle condizioni cliniche, fino alla dimissione dopo 15 giorni dall’intervento e diversi mesi precedenti di ricovero. Oggi la classe funzionale ed i parametri di contrattilità cardiaca sono migliorati nettamente ed il paziente è in grado di camminare e di provvedere autonomamente alle proprie cure personali. L’ insufficienza cardiaca costituisce un problema di salute pubblica di enorme rilievo. A soffrire di scompenso cardiaco in Italia sono circa 600.000 persone e si stima che la sua frequenza raddoppi ad ogni decade di età. In Piemonte i ricoveri per scompenso rappresentano il 2,2% del totale dei ricoveri, circa 12.000 all’anno. Dopo i 65 anni arriva al 10% circa e rappresenta la prima causa di ricovero in ospedale. Fortunatamente la ricerca scientifica e le nuove tecnologie forniscono soluzioni un tempo impensabili per prolungare e migliorare la durata della vita.

 

 

Venaria Reale, obbligo di vaccinazione

Finora sono 26 le lettere recapitate in Comune da cittadini e genitori preoccupati per come sarà gestito l’accesso alle scuole materne e asili nido in seguito al Decreto Legge n. 73/2017 convertito dalla Legge n. 119 del 31 Luglio 2017, che prevede l’estensione dell’obbligo di vaccinazione a 10 tipologie di vaccini. I responsabili del servizio scolastico per l’infanzia si trovano obbligati ad applicare le linee guida dettate dalla Circolare n. 1679 dell’1 settembre 2017 del Ministero della Salute e del Ministero dell’Istruzione, la quale prevede, in particolare, che «per l’anno scolastico e il calendario annuale 2017/2018, a decorrere dal 12 settembre 2017, non potranno avere accesso ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia i minori i cui genitori/tutori/affidatari non abbiano presentato entro l’11 settembre 2017» la documentazione necessaria. Il sindaco Roberto Falcone dichiara «L’Amministrazione ha il dovere di tutelare la salute pubblica e la libertà di scelta e diritto alla scuola, ma soprattutto di accompagnare i cittadini nell’essere informati e consapevoli delle proprie scelte. In quest’ottica sono inaccettabili i tempi, i modi e l’urgenza con cui l’aumento dei vaccini obbligatori da quattro a dieci è stato pensato e proposto alla cittadinanza. È inaccettabile la confusione nella quale si sono trovati travolti sia gli uffici dei Comuni sia i genitori. E sono inaccettabili, infine, i profili con cui questo provvedimento priva della libertà di scelta, quelle famiglie che non possono fare a meno, dell’appoggio degli asili nido». La Regione Piemonte ha preparato un vademecum su come comportarsi in materia e ulteriori informazioni sulle procedure, disponibili sul sito www.regione.piemonte.it, mettendo a disposizione il numero verde 800.333.444.

Il bullismo torna a Torino: abusi e violenze sessuali su un sedicenne

I due “bulli” sono accusati di stalking e violenza sessuale. Costringevano addirittura il ragazzo a mangiare escrementi di animale.

 

Lo studente, all’epoca dei fatti sedicenne, non aveva mai trovato il coraggio di denunciare le angherie e gli abusi subiti per quasi due anni da parte di un gruppetto di bulli. Le terribili violenze sono però emerse quando, qualche tempo fa, il giovane è stato ritrovato coperto di fango ed in stato di ipotermia in un campo appena fuori Torino. Trasportato immediatamente all’ospedale il giovane ha in seguito confessato ai carabinieri che quello altro non era che l’ennesimo episodio di una serie di gravi ed indicibili soprusi. Il ragazzo ha raccontato che da quasi due anni subiva violenze e vessazioni da parte di due compagni di scuola più grandi di lui – i ragazzi frequentano un istituto professionale appena fuori Torino – che, una volta fatto entrare nel gruppo, avevano iniziato a prenderlo di mira. Dal racconto del giovane emerge che lo costringevano a subire qualsiasi tipo di umiliazione e violenza, da quella psicologica a quella sessuale. Veniva costretto a bere fino ad ubriacarsi ed in seguito gli facevano subire atti sessuali, seviziandolo addirittura con un ombrello. Veniva costretto a mangiare escrementi di animale e in una occasione era anche stato costretto ad avere un rapporto sessuale con una prostituta davanti a loro. I due bulli, già maggiorenni, sono stati immediatamente denunciati e il pm Dionigi Tibone – che si è occupato della vicenda – li ha mandati a processo con le accuse di stalking e violenza sessuale. I due imputati respingono ogni tipo di accusa sostenendo che il giovane si sia inventato tutta la vicenda. Nel frattempo in tribunale verranno ascoltati altri testimoni per capire se qualcuno all’esterno si sia mai accorto di qualcosa.

Simona Pili Stella

Violenta lite in via di Nanni: muore ragazzo di 36 anni.

L’uomo di origine nordafricana è stato ferito in modo mortale alla gola da un suo connazionale di 40 anni. L’aggressore è stato arrestato per omicidio poche ore dopo.

Un uomo di 36 anni di origine nordafricana ha perso la vita in seguito ad una violenta lite avvenuta questa notte, nei pressi di via di Nanni, con un suo connazionale. Dalle prime testimonianze raccolte, sembrerebbe che poco dopo l’una, in un pub situato in via di Nanni, non lontano da piazza Sabotino, sia scoppiata una violenta lite tra alcuni clienti che erano dentro il locale. Una vota fatti allontanare dal pub gli uomini continuano la disputa in strada, fino a che uno di loro – un uomo di 40 anni nordafricano – inizia a colpire il trentaseienne con alcuni cocci di bottiglia recuperati in strada. Il giovane viene immediatamente trasportata d’urgenza all’ospedale Maria Vittoria a causa delle gravissime ferite riportate al volto e al collo; l’uomo giunto in ospedale già in condizioni molto critiche, è morto nelle prime ore di questa mattina. L’aggressore è stato rintracciato e poi arrestato dagli uomini della squadra mobile di Torino, poche ore dopo la lite. Purtroppo non è la prima volta che in via di Nanni si presentano scene come quella di questa notte; la maggior parte dei residenti della zona, si sono lamentati più volte per le continue risse che si sviluppano in strada o fuori dai locali e che sembrano ormai essere all’ordine del giorno. Tutti chiedono un repentino intervento da parte delle istituzioni.