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In moto si schianta contro un palo della luce: morto 45enne

Aveva 45 anni, Antonino Musolino, il motociclista deceduto la scorsa notte a Torino, per aver perso il controllo della sua Aprilia ed essersi schiantato contro un palo della luce. L’incidente è avvenuto verso le tre di mattina in corso Castelfidardo, vicino al Politecnico. Il centauro è morto sul posto senza che il personale medico del 118 potesse salvarlo. La polizia municipale è alla ricerca di testimoni.

Torino come Domodossola

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Diciamolo pure, ad alta voce: il sindaco di Domodossola è un nostro eroe.
Sinteticamente. Ha dovuto multare una sedicenne che, ripresa da una telecamera, faceva i suoi bisogni alle 5 e 30 in strada, nel centro città.  La ragazza probabilmente era “vittima” della movida locale.Ecco l’ altra protagonista della storia: la movida. Alcune zone di Torino sono interessate dal fenomeno per la totale arrabbiatura dei locali residenti.  Io per l età sono fuori gioco,  ma debitamente informato da giovani che incontro e subisso di domande su cosa avviene. Un racconto per esemplificare. Riguarda sopratutto i giovanissimi.  Con pochi euro e commerciarti che eludono le ordinanze comunali, sballano bevendo birre ad altra gradazione. Cosa?  Si ritrovano solo per ubriacarsi e con altri pochi euro  sballarsi con apposite pasticchette. Bene ..siamo arrivati a raschiare il fondo del barile. E non penso di essere un vecchio bacchettone. Rivendico solo  la mia voglia di essere un individuo normale e questi fenomeni danno fastidio e preoccupano. Preoccupano anche perché negano un futuro a questi giovani e alla loro generazione. Torniamo al sindaco di Domodossola.  Torniamo per commentare alcune critiche reazioni che hanno come comun denominatore la puerilità Critiche che ” bollano” il sindaco  per i 5000 euro di multa e di non aver detto: fossi il genitore di questa ragazza mi porrei qualche domanda.Francamente non capisco dove avrebbe sbagliato e dunque non concepisco queste capziose critiche. Ma in un estremo tentativo di far ragionare mi pongo e vi pongo questa domanda: perché i genitori, che quasi sicuramente avranno difficoltà nel pagare, non hanno chiesto la commutazione della pena pecuniaria nell’obbligo per la propria figlia, di fare volontariato? Educare e chiedere aiuto allo stato per educare i propri figli. Nessuna compassione come nessuna crudeltà. Ciò che succede a Domodossola succede probabilmente a Torino, in diversi punti della città. I genitori che fanno? Dovrebbero pensare  al futuro dei propri figli educandoli ed il più delle volte sono i no che fanno crescere.

I MUSEI DI TORINO E PIEMONTE GRATIS PER STUDENTI E DIPENDENTI DEL POLITECNICO DI TORINO

Oltre 16.000 iscritti al Politecnico di Torino hanno scelto l’Abbonamento Musei per avere a portata di card tutta l’offerta culturale della regione. La possibilità di ricevere gratuitamente l’abbonamento è estesa da dicembre anche ai dipendenti.


 

Torino, 5 dicembre 2017 – Un successo davvero oltre le aspettative. Più di 16.000 studenti del Politecnico di Torino hanno scelto l’Abbonamento Musei Torino Piemonte, la tessera che consente l’accesso libero e illimitato in moltissimi musei, Residenze Reali, castelli, giardini e fortezze, collezioni permanenti e mostre temporanee di Torino e del Piemonte per 365 giorni dal momento della sottoscrizione.

 

L’iniziativa è stata promossa dal Politecnico di Torino per tutti gli studenti in regola con gli esami come spiegano il Rettore del Politecnico Marco Gilli e il Vice Rettore per la Didattica Anita Tabacco: “Avevamo da anni un pacchetto “Vivitorino” destinato a una piccola porzione di studenti selezionati in base al merito. Forti di quell’esperienza, abbiamo trovato nell’Associazione Abbonamento Musei.it un partner per estendere a tutti gli studenti in regola con gli esami questa forma di welfare culturale che permette ai nostri studenti di vivere la città in maniera completa e di godere sia dei musei torinesi che di quelli regionaliSiamo fermamente convinti, infatti, che la preparazione dei nostri studenti, seria e rigorosa dal punto di vista tecnico e scientifico, debba prevedere sempre più un percorso  culturale multidisciplinare e a tutto tondo, per formare cittadini oltre che bravi ingegneri, architetti, designer e pianificatori”. Il Politecnico, inoltre, ha deciso di estendere la possibilità di ottenere gratuitamente l’Abbonamento Musei Torino Piemonte anche per i suoi dipendenti. Sono circa 2.800 i lavoratori che potranno beneficiare di questa azione di welfare aziendale, che ha preso il via nel mese di dicembre.

 

Soddisfazione per la risposta particolarmente positiva degli studenti del Poli e per l’estensione dell’iniziativa ai dipendenti anche da parte del Presidente dell’Associazione Abbonamento Musei.itDino Berardi che ha così commentato: “L’Abbonamento Musei in questi anni ha cambiato il rapporto tra cittadini e musei, semplificando notevolmente il consumo della cultura in regione. Il saper fare rete e la capacità di tenere unite le realtà museali di tutto il Piemonte ha portato il Politecnico e soprattutto i suoi studenti a scegliere la tessera che è un prodotto culturale unico e prezioso. Con questa iniziativa, al tempo stesso, i musei possono garantirsi un pubblico nuovo e giovane”.

 

In questa importante occasione sono stati forniti anche i dati sul numero di abbonati 2017 che a oggi sono più di 98.000 e con una previsione di chiusura anno di oltre 130.000 abbonati.

 

Soddisfazione per l’accordo è stata espressa anche da Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte, che ha dichiarato che “Con questa iniziativa sono state messe in relazione due eccellenze della nostra Regione come il Politecnico di Torino e la tessera Abbonamento Musei. Tengo particolarmente a questo accordo e voglio ringraziare pubblicamente tutti i referenti del Politecnico che hanno permesso agli studenti di accedere e, in qualche caso, scoprire per la prima volta le numerose possibilità offerte dalla tessera che è sempre di più un modello di welfare culturale di successo a livello nazionale, come dimostra l’apprezzamento dell’Abbonamento Musei anche in Lombardia e la prossima estensione alla Valle d’Aosta, operazioni in grado di valorizzare sempre di più il cosiddetto ‘turismo di prossimità’”.

Francesca Leon, Assessore alla Cultura della Città di Torino ha inoltre commentato:L’accordo tra l’Abbonamento Musei e il Politecnico di Torino permette a tutti gli studenti più meritevoli, spesso stranieri, di conoscere il patrimonio culturale della città arricchendo il bagaglio di conoscenza dei giovani che studiano in ambito tecnologico e scientifico. Garantire l’Abbonamento Musei agli studenti del Politecnico è un’occasione per unire cultura umanistica e scientifica e creare un ponte fondamentale tra queste due realtà che non possono che beneficiare entrambe di una sempre più stretta correlazione”.

 

“La Fondazione CRT sostiene da sempre l’Abbonamento Musei in qualità di socio fondatore –sottolinea il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia -. Negli anni è stato possibile rendere maggiormente accessibile ai cittadini, in particolare ai giovani, il patrimonio culturale della Città e della Regione, creando una grande rete e sinergia tra le realtà culturali del territorio piemontese: un modello che ha fatto ‘scuola’ e che è arrivato in altre Regioni. La cultura e la fruizione della bellezza aiutano a formare cittadini sensibili e attenti, per questo l’encomiabile iniziativa del Politecnico contribuisce al percorso di formazione dei cittadini di oggi e di domani”.

(foto: il Torinese)

 

Nel ristorante giapponese confezioni di cibo senza scadenza

A Torino, in corso Bramante,  un ristorante giapponese che aveva ottenuto ottime referenze su un popolare sito web, così da meritarsi quattro stelline di qualità, teneva in cucina 60 chili di carne e pesce che sarebbero in dubbio stato di conservazione. Il cibo, scrive l’agenzia Ansa,  è stato sequestrato nel locale dagli agenti della polizia municipale, nel corso di un controllo. Porzioni di pollo, vitello, salmone, involtini primavera erano in confezioni prive di data di scadenza e senza indicazioni dell’origine della merce. I civich hanno anche multato i titolari  per la scarsa pulizia del locale.

Niente bollo auto per le ibride

“Una diffusa disinformazione da parte del numero verde della Regione e dei riscossori in merito all’esenzione dal bollo per le auto ibride”. È quanto lamentato da un’interrogazione a risposta immediata del consigliere Giorgio Bertola (M5s) a cui ha risposto l’assessore ai Trasporti Francesco Balocco, a nome del vicepresidente Aldo Reschigna. L’assessore ha spiegato che l’esenzione per 5 anni del pagamento della tassa automobilistica per gli autoveicoli ibridi (alimentazione a benzina ed elettrica) di potenza uguale o inferiore a 100Kw, approvata con la legge di assestamento del bilancio regionale, decorre dal primo dicembre 2017 con scadenza della tassa automobilistica novembre 2018 e con termine ultimo di pagamento il 31 dicembre 2017. Bertola lamentava il fatto che dall’entrata in vigore della norma, il 23 novembre, risultava esserci una diffusa disinformazione in merito. Il consigliere sottolineava infatti che gli Automobile Club del Piemonte interpellati e il numero verde regionale non erano a conoscenza dell’approvazione della legge e dell’esenzione in questione e suggerivano di pagare comunque il bollo auto. “Seppure la legge regionale fosse già in vigore e producesse i suoi effetti, il periodo di fine novembre a cui si riferiscono le telefonate di richiesta di informazioni dell’interrogazione, anche se per pochi giorni, andava a sovrapporsi alla scadenza di chi quel pagamento lo doveva ancora effettuare, pur avendo un’auto ibrida, in quanto già scaduto al momento di entrata in vigore della legge”, ha spiegato Balocco. Il numero verde fornisce un ampio spettro di informazioni e, anche soltanto limitandosi alla tassa automobilistica, le informazioni sono orientate al periodo di scadenza del pagamento. L’assessore ha aggiunto che sono state comunque date tempestive disposizioni ai riscossori di non effettuare operazioni di pagamento per i veicoli esenti. In attesa dei tempi tecnici per l’aggiornamento delle procedure e, qualora si effettui comunque un erroneo pagamento, si procederà al rimborso.

www.cr.piemonte.it

Arsenale di mitra ed esplosivi a casa di un 60enne morto

Un vero e proprio arsenale di armi da guerra, compresi  mitra, reperti della seconda guerra mondiale e 1.500 grammi di esplosivo è stato  sequestrato dalla squadra mobile di Torino in una cascina di San Benigno Canavese. Gli armamenti erano di proprietà di  un operaio incensurato di 60 anni, morto nei mesi scorsi. Le armi erano conservate e funzionanti, ora la polizia sta effettuando accertamenti per stabilire se siano state utilizzate per compiere dei delitti e perché l’uomo le custodisse. “Erano anni che non si sequestravano armi di questa pericolosità”, sottolinea all’Ansa Marco Martino, dirigente della Squadra Mobile.

 

(foto: archivio)

TRE BOLLINI ROSA ASSEGNATI ALL’OSPEDALE SANT’ANNA DI TORINO

I Bollini Rosa sono assegnati a ospedali impegnati nella promozione della medicina di genere e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie femminili. In 10 anni sono passati da 44 a 306 gli istituti che si sono guadagnati il prestigioso riconoscimento. Le schede con informazioni sui servizi degli ospedali premiati consultabili sul sito www.bollinirosa.it a partire dall’8 gennaio 2018

 

L’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino ha ricevuto oggi da Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, 3 Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2018-2019. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.

 

Nell’anno del decennale, sono 306 le strutture ospedaliere premiate: 71 hanno ottenuto il massimo riconoscimento (tre bollini), 183 due bollini e 52 un bollino. La cerimonia di premiazione si è svolta oggi a Roma, al Ministero della Salute. La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da oltre 300 domande suddivise in 16 aree specialistiche. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza ed il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.

 

Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale. Diverse le novità di questa edizione del Bando: sono state introdotte due nuove specialità, la geriatria e la pediatria, è stata valutata anche la presenza di percorsi “ospedale-territorio” soprattutto nelle aree specialistiche che riguardano patologie croniche come cardiologia e diabetologia e, nell’ambito dell’accoglienza in ospedale, da quest’anno è stato dato rilievo anche alla presenza del servizio di Pet-Therapy rivolto ai pazienti ricoverati.

 

Sul sito www.bollinirosa.it dall’8 gennaio 2018 è possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivise per regione, con l’elenco dei servizi valutati. Tramite un apposito spazio riservato agli utenti è possibile lasciare un commento sulla base dell’esperienza personale che viene poi condiviso da Onda con gli ospedali interessati. Come per le precedenti edizioni, anche per il prossimo biennio, grazie a un accordo con Federfarma, le 17mila farmacie distribuite su tutto il territorio nazionale forniranno alla clientela femminile indicazioni per trovare l’ospedale a “misura di donna” più vicino.

 

“Celebriamo quest’anno con una medaglia a tutti gli ospedali premiati i 10 anni dei Bollini Rosa: siamo partiti con 44 ospedali nella I edizione e festeggiamo oggi il traguardo di 306 ospedali. In questi anni la rete degli ospedali ‘amici delle donne’ si è allargata e solo rispetto al biennio precedente quelli nuovi sono 86”, ha affermato Francesca Merzagora, Presidente di Onda. “In questo decennio sono stati fatti molti passi avanti nell’ambito della medicina di genere e la salute delle donne sta diventando un punto di attenzione per molte strutture, come dimostrano i nostri dati, ma c’è ancora molto da fare. Onda lavora a fianco di questi ospedali per promuovere un approccio ‘di genere’ nell’offerta dei servizi socio-sanitari, imprescindibile per poter garantire una corretta presa in carico della paziente in tutte le fasi della vita. La partecipazione dei Bollini Rosa alle iniziative promosse da Onda, in occasione di giornate dedicate a talune patologie femminili, mettendo a disposizione prestazioni cliniche e diagnostiche gratuite, consentono di avvicinare la popolazione a diagnosi e cure sempre più mirate e specifiche”.  “Una prestazione sanitaria di livello elevato, un’alta competenza specialistica coniugata all’attenzione alla paziente ed al suo benessere complessivo declinata al femminile. È questa la filosofia con cui la Giuria ha assegnato anche quest’anno i Bollini Rosa promossi da Onda”, ha affermato Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. “Sono un segno concreto dell’attenzione che medicina, sanità ed assistenza rivolgono alle donne cercando di praticare una medicina moderna, consapevole della complessità che la specificità di genere richiede. Una differenza alla quale noi abbiamo dedicato un Centro con l’obiettivo di disegnare strategie di cura e di assistenza sempre più specifiche rispetto alle donne in modo che siano sempre più gli ospedali candidati a bollini come questo”.

 

I rapporti Piemonte – Catalogna

La neve che è caduta su Torino, sabato 2 dicembre, non ha impedito che la tavola rotonda organizzata dall’associazione culturale Nostre Reis sui rapporti Piemonte – Catalogna si tenesse regolarmente e con una buona partecipazione. I lavori sono stati introdotti da Silvano Straneo e presiedutu da Vera Bertolino. L’intervento centrale è stato quello di Roberto Gremmo, storico e padre dell’autonomia piemontese che nel 1973 fondò la rivista “Informazione Catalana”. Nel suo contributo al dibattito Gremmo ha evidenziato quelle che messo in luce quelle che sono, dal suo punto di vista, tre ‘drolerìe’ (bizzarrie) della recente vicenda catalana: “L’ONU infatti riconosce come stato membro un Paese che ha per lingua ufficiale quella catalana, ma é solo il Principato di Andorra, non la nazione di Barcellona. L’Unione Europea chiede alla Serbia di riconoscere l’indipendenza conquistata con le armi dal Kossovo ma si rifiuta di prendere atto della pacifica richiesta di sovranità dei Catalani. In tutta Eurora cala spaventosamente il numero dei votanti e in Catalogna dove migliaia di persone vogliono esprimere il proprio suffragio” ciò non è stato possibile. Gremmo si è soffermato anche sulla lotta per l’autonomia in Piemonte “ma – ha evidenziato – non si devono compiere errori. Oggi un referendum per l’autonomia finirebbe con una sconfitta e pertanto non é escluso che le forze politiche che lo chiedono, vogliano proprio perderlo per seppellire per sempre le lotte per l’autogoverno”. Il consigliere comunale di Torino di Direzione Italia, Roberto Rosso ha rivendicato il merito d’aver presentato e fatto approvare dal Comune di Torino una mozione di solidarietà coi Catalani, la prima votata da una grande città italiana. Ha chiuso gli interventi il coordinatore della rivista “Dialogo Euroregionalista” Alberto Schiatti con un’ampia panoramica sulla realtà complessa ma vivace degli indipendentismi in tutta Europa.

Massimo Iaretti

 

 

 

Gioco d’azzardo, in aumento i pazienti in cura

Oggi in Piemonte ogni centomila abitanti, 37 persone si rivolgono ai centri per la cura della dipendenza da gioco d’azzardo

È quanto è emerso nel corso della seduta congiunta della terza e quarta Commissione (presidenti Raffaele Gallo e Domnenico Ravetti) al termine della quale è stata licenziata a maggioranza la proposta di deliberazione sul Piano integrato di prevenzione e cura del gioco d’azzardo, che si basa sul potenziamento dei servizi sanitari dedicati alle dipendenze, la formazione degli operatori e l’avvio di campagne di informazione. Il finanziamento è di 6,8 milioni, di cui 3,7 messi a disposizione dal Ministero della Salute, il resto dalla Regione.

Il Piano, previsto dalla legge regionale contro la ludopatia e il gioco d’azzardo, ora passa all’esame dell’Aula. L’obiettivo – come ha sottolineato l’assessore alla Sanità Antonino Saitta – è contrastare il gioco patologico, informando sui pericoli della dipendenza e contenendone l’impatto negativo sulle persone più a rischio.

Il documento attribuisce perciò grande importanza al tema della prevenzione e a quelli, strettamente correlati, della sensibilizzazione dei soggetti a rischio, attraverso per esempio – come ha spiegato l’assessora all’Istruzione Gianna Pentenero – il coinvolgimento delle scuole e della formazione e aggiornamento professionale degli operatori dei servizi socio-sanitari, dei gestori dei locali e del personale impiegato nelle sale gioco e nelle sale scommesse. Rappresenta un ulteriore passo in avanti per contrastare un fenomeno che ha potenzialmente conseguenze molto gravi sulle fasce della popolazione più deboli e vulnerabili, come giovani e anziani.

Davide Bono (M5s) nel suo intervento si è soffermato sulle spese di comunicazione previste dal Piano, argomento trattato anche da Gian Luca Vignale (Mns), che ha rilevato anche una carenza per quanto riguarda la formazione nelle scuole soprattutto primarie e secondarie.

Marco Grimaldi (Sel), sottolineando che la legge di contrasto alla ludopatia non è una norma liberticida, ha evidenziato l’opportunità che le campagne d’informazione siano partecipate; per Domenico Ottria (Mdp), pur nella positività dei contenuti, andrebbe migliorato il piano attuativo della legge soprattutto per quanto riguarda il ruolo dei Comuni. Anche Andrea Appiano (Pd) ha fatto cenno a una certa debolezza di attuazione e ha messo in risalto l’importanza dei luoghi in cui fare prevenzione.

Nella dichiarazione di voto, Gianpaolo Andrissi (M5s) ha chiarito che il suo Gruppo concorda con i contenuti sanitari del Piano, ma è perplesso in relazione ai costi della comunicazione: all’atto del voto pertanto, è stata garantita solamente la presenza.

 

MB

Inchiesta sul “Cacao”, indagato Morano

Tra i quattro indagati nell’inchiesta della procura sulla discoteca Cacao,  al Valentino,  di proprietà del Comune sulla quale la magistratura si era interessata per presunte irregolarità nelle autorizzazioni  per l’apertura del locale, compare anche il notaio Alberto Morano,  già candidato sindaco e capogruppo di opposizione della lista Morano a Palazzo Civico. Il reato ipotizzato dall’inchiesta, del pm Gianfranco Colace, è tentata concussione. L’inchiesta era partita da un esposto dello stesso Morano, ma secondo gli investigatori il fatto non sarebbe stato privo di interessi. Gli altri tre indagati sono Angelo D’Amico, ex consigliere comunale di centrodestra, Ferdinando Montalbano e Antonio Biondino, imprenditori del mondo torinese dei locali. Il legale di Morano,  l’avvocato Alberto Mittone, fa sapere che il suo assistito non ha nulla da nascondere e ha chiesto di poter chiarire il prima possibile “quello che ritiene essere soltanto un grosso equivoco”.