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Ufficio contabile illegale ha frodato il fisco per 25 milioni

Era un ufficio contabile “a delinquere” lo studio di consulenza dove due torinesi, padre e figlio di 67 e 29 anni, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza. L’accusa è di avere effettuato tra il 2015 e il 2017 operazioni di indebita compensazione d’imposta per oltre 25 milioni di euro. Sono state anche effettuate  perquisizioni nei confronti di undici indagati. Erano 150 i clienti coinvolti. Tra i servizi illegali offerti lo sconto dei debiti tributari,  fatture per operazioni inesistenti su richiesta, e false buste paga per agevolare l’accesso a prestiti di denaro o la falsa attestazione di assunzione di cittadini extracomunitari. Sequestrati denaro, immobili, beni mobili e rapporti finanziari per 25 milioni.

Il 25 gennaio in sala Rossa a Torino un convegno su Elvira Berrini, “mamma Pajetta”

Elvira Berrini Pajetta. Donna,madre,educatrice e militante”. Questo è il titolo del convegno che la città di Torino e l’Associazione Consiglieri Emeriti del capoluogo piemontese dedicheranno giovedì 25 gennaio alla figura di una tra le donne più popolari nel secondo dopoguerra. Il pomeriggio di studi su “mamma Pajetta” si terrà alle 14,30, nella Sala Rossa di Palazzo Civico a Torino. Introdurrà e coordinerà il convegno Giancarlo Quagliotti, presidente dell’Associazione Consiglieri Emeriti Città di Torino. Le relazioni saranno svolte da Elvira Pajetta,autrice del libro “Compagni”, sulla vita della famiglia Pajetta, e daMaria Grazia Sestero su “Elvira Pajetta: assessore e consigliere comunale (1945- 1956)”.  Seguiranno le testimonianze di Aldo Agosti, Sante Bajardi, Gisella Giambone, Diego Novelli e Gaspara Pajetta. Lia Tomatis eseguirà alcune letture tratte dal diario di Elvira Pajetta.

Nata a Novara nel 1887, figlia di una contadina e di un ingegnere, dipendente delle Ferrovie, Elvira  Berrini frequentò le scuole a Torino dove ottenne il diploma di maestra e insegnò nelle scuole elementari. Nel 1910 sposò Carlo Pajetta. Insegnò nel quartiere popolare e operaio di borgo San Paolo, il “borgo rosso”. Lì divenne amica e compagna di lotta di Camilla Ravera e sempre lì nacquero i suoi primi due figli,  Gian Carlo  – nel 1911 – e Giuliano, quattro anni dopo. Il terzo e ultimo, Gaspare, nacque il 27 giugno del 1925 a Taino,  il piccolo paese lombardo sulle pendici collinari della sponda “magra” del lago Maggiore,  di cui la famiglia era originaria. Nel 1927 Gian Carlo venne arrestato per la prima volta per antifascismo e dovette espatriare per ragioni politiche. Rientrato in Italia nel ‘33 fu nuovamente arrestato a Reggio Emilia e condannato a 21 anni di reclusione dal Tribunale Speciale fascista. Giuliano, il secondogenito, a sua volta espatriò nei primi anni ’30 e combattè in Spagna e nella resistenza in Francia. Una volta rientrato in Italia, arrestato dalle SS a Milano, venne internato a Mauthausen. Gaspare, salito in montagna con una formazione partigiana nel dicembre del ’43, morì a diciotto anni in combattimento il 13 febbraio dell’anno successivo a Megolo, in Val d’Ossola. Arrestata col marito per l’impegno politico dei figli maggiori, esonerata dall’insegnamento, “mamma Pajetta” (come sarebbe stata affettuosamente chiamata nel secondo dopoguerra) fu tra le animatrici a Torino del “Soccorso rosso” e fece spesso la spola con la Francia, quando Giuliano vi si era rifugiato. Neppure la dolorosa perdita di Gaspare la indusse a desistere dalla lotta antifascista, anche se ne rimase profondamente segnata e quando si incontrò a Torino con Ada Gobetti, per continuare quell’impegno attraverso i Gruppi di Difesa della Donna, quest’ultima intuì che “anche se straordinariamente forte, anche se sorretta da una fede senza debolezze e dall’amore dei figli rimasti, non può più essere come prima”. Al termine della guerra Elvira venne nominata ispettrice a Torino, per incarico del Comitato di Liberazione, nel 1946 venne eletta assessore e l’anno seguente tornò all’insegnamento. Nel 1956, assistette all’ultima seduta del Consiglio Comunale e concluse la sua vita politica. Nel 1962 morì il marito Carlo e Elvira, già colpita da un malore alcuni anni prima, si trovò a scrivere parole amare e sofferte: “solitudine, rimpianti, poca salute, nessuna voglia di vivere”. Un anno dopo, nel settembre del ’63, si spense nel novarese, a Romagnano Sesia,  e venne sepolta nella stessa tomba che il giovane Gaspare divideva con l’amico Aldo Carletti, nel piccolo cimitero di Megolo, una delle frazioni di Pieve Vergonte, in bassa Val d’Ossola. Nello stesso luogo all’ombra del Cortavolo dove, nel tempo, l’intera famiglia Pajetta si è riunita per sempre.

Marco Travaglini

 

Finisce sotto il tram in corso Giulio Cesare, muore 49enne

Nella notte, in corso Giulio Cesare, un 49enne marocchino è stato investito e ucciso da un  tram della linea 4, verso la mezzanotte. Stava attraversando la strada, diretto in corso Vercelli, quando il mezzo l’ha investito all’altezza di via Oxilia. I sanitari del 118 hanno invano cercato di rianimarlo Sono interventi i vigili del fuoco e la Squadra Infortunistica della Polizia municipale.

Quell’auto sulle strisce e il contrassegno improprio

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto
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Siamo alla “perfezione” dell’imperfezione. Corso Moncalieri angolo corso Fiume. Strisce pedonali ostruite da un’auto. Riesco a malapena a passare. Fin qui nulla di nuovo, l’eccezionale è il contrassegno che espone, per uso di chi ha un handicap .Giro intorno per sincerarmi ed aspetto esattamente 15 minuti (ho del tempo). Dal bar all’ angolo esce una distinta signora senza alcun handicap, esce e si accende una sigaretta. Non dico niente perché sono rassegnato. Penso sia squallido.

TORINO DICE ADDIO A GIANNI LIBONI, STORICA SPALLA DI ERMINIO MACARIO

Il celebre attore di avanspettacolo e varietà si è spento per un infarto questa notte alle 3 all’Ospedale ‘Gradenigo’.

E’ improvvisamente scomparso alle tre di questa notte per un infarto all’Ospedale ‘Gradenigo’, dov’era ricoverato da circa una settimana per via di una frattura all’anca.

Da poco aveva ripreso la posizione eretta, ed era pronto a lasciare il reparto per iniziare la riabilitazione motoria.

Giovanni Liboni, meglio noto più semplicemente come Gianni Liboni, 86 anni, è stato l’ultima storica spalla di Erminio Macario.

Nato a Torino il 4 gennaio del 1932, iniziò giovanissimo a calcare i palcoscenici torinesi debuttando nella celebre compagnia di Mario Ferrero, per una lunga carriera che ne ha fatto uno degli attori di avanspettacolo, rivista e varietà più amati del capoluogo piemontese

Nel Dopoguerra, si distinse anche come conduttore e showman degli spettacoli allo storico ‘Teatro Alcione’, che ospitava le principali vedettes italiane e internazionali dell’epoca, per poi approdare al ‘Teatro Alfieri’ con Erminio Macario, di cui fu la spalla insuperata e indimenticata. In carriera, anche numerosissime partecipazioni televisive, cinematografiche e crociere intorno al mondo.

Gianni Liboni, indiscusso signore d’altri tempi, lascia il figlio, Valerio Liboni, storico batterista e leader del famoso gruppo pop de I Nuovi Angeli, e Nuccio Cippo, inseparabile compagno di palcoscenico e lavoro teatrale di una vita.

 

EMANUELA MARTINI CONFERMATA ALLA GUIDA DEL TORINO FILM FESTIVAL

Emanuela Martini è stata confermata Direttrice del Torino Film Festival. La sua nomina è stata approvata dal Comitato di Gestione del Museo Nazionale del Cinema. Il suo incarico durerà due anni. “Sono felice della riconferma di Emanuela Martini alla guida del TFF – sottolinea Laura Milani, Presidente del Museo Nazionale del Cinema -, una grande professionista che ama profondamente il festival. Passato e presente troveranno il giusto equilibrio sotto la sua guida colta e intelligente. A lei e a tutta la squadra un sincero augurio di buon lavoro.” “Sono contenta e orgogliosa – afferma Emanuela Martini – perché questo conferma la solidità del lavoro svolto in questi anni da tutto lo staff artistico e tecnico del TFF e del Museo Nazionale del Cinema. Stiamo già lavorando all’edizione 2018 e a breve comunicheremo le principali scelte artistiche. Com’è accaduto anche nel 2017 con la mostra “Bestiale!”, anche quest’anno il Torino Film Festival avrà una sezione collegata alla prossima mostra del Museo Nazionale del Cinema, “Soundframes. Cinema e Musica in mostra”. Il prossimo Torino Film Festival si terrà dal 23 novembre al 1 dicembre 2018.

PINEROLO, UN CENTRO ODONTOIATRICO GRATUITO PER LE FASCE SOCIALI PIU’ DEBOLI

INAUGURAZIONE 20 GENNAIO ALLE ORE 12 A PINEROLO IN VIA SALUZZO 133/A

Sabato 20 gennaio a Pinerolo  sarà inaugurato un Centro Dentistico totalmente gratuito dedicato alle fasce sociali più deboli. Ad aprire le porte del nuovo studio dentistico in via Saluzzo 133/A, alle ore 12:00, sarà la filiale pinerolese della Onlus “Asili Notturni Umberto I” di Torino. Realizzato con il patrocinio e il contributo della Tavola Valdese, del Grande Oriente d’Italia e degli Asili di Notturni di Torino, il progetto rappresenta una delle tante iniziative nate dagli Asili Notturni Umberto I° di Torino che, da anni, porta avanti una formula innovativa di welfare per i bisognosi, fondato su prestazione volontarie, garantendo – oltre alle cure odontoiatriche – mense, dormitori per i senzatetto, ambulatori oculistici e cardiologici, un centro per la prevenzione del disagio psichico e un centro di assistenza legale. Il centro odontoiatrico degli Asili Notturni di Pinerolo, attrezzato e all’avanguardia, fornirà servizi dentistici per le fasce meno abbienti del territorio, coprendo quelle che il sistema sanitario nazionale non può erogare. Sono garantite, infatti, le cure conservative in pazienti adulti, minori e disabili, in particolare: avulsioni dentali, devitalizzazioni, otturazioni, igiene dentale e protesi. La segnalazione dei pazienti verrà fatta dagli Assessorati alle Politiche Sociali dei Comuni e dei Servizi Sociali sul territorio.

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” Salvaguardare la “dignità” di coloro che si rivolgono agli Asili Notturni in cerca di sostegno è sempre stato per noi prioritario ed, in tal senso, i recenti progetti portati avanti dalla nostra Associazione, oltre alla loro fattività e concretezza, si sono rivelati innovativi e davvero funzionali per una fetta di umanità fortemente ai margini e solitamente ignorata dai più – ha dichiarato Sergio Rosso, presidente associazione Asili Notturni Umberto I -. L’idea di questi servizi destinati alla cittadinanza è nata, infatti, da una oggettiva necessità sul territorio e, in particolare, dall’emergere di nuove fasce di povertà che, spesso, non possono permettersi cure mediche. Grazie alla nostra équipe di volontari essenzialmente professionisti, possiamo sentirci dei veri innovatori del cosiddetto welfare nonprofit che ci ha visto e ci vede realizzare da anni grandi risultati con poche risorse”. Il centro odontoiatrico di Pinerolo ricalcherà, quindi, quello già in funzione presso gli Asili Notturni Umberto I di Torino che, solo nel 2017 ha eseguito circa 3465 interventi resi possibili grazie ad un gruppo di lavoro composto da 91 volontari: 48 dentisti, 24 odontotecnici, 14 assistenti alla poltrona, 5 volontari con funzioni organizzative e di segreteria. Il progetto si aggiunge a molti altri servizi analoghi messi in campo dagli Asili Notturni Umberto I in tutt’Italia di cui i prossimi apriranno a Perugia, Massa Marittima e Genova. Per saperne di più: www.asilinotturni.org

Alle Molinette  la diagnosi precoce dell’Alzheimer fatta con  occhiali o  smartphone

La diagnosi precoce dell’Alzheimer fatta con occhiali avveniristici o con il semplice smartphone. Dalle prossime settimane l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino per la prima volta sarà il capofila del Progetto internazionale My-AHA.

La malattia di Alzheimer, o più in generale la demenza, è una patologia molto comune nei Paesi occidentali: in Italia si calcola che sono affette circa 1.300.000 persone, la patologia cresce con l’età ed il Piemonte è tra le prime 5 regioni italiane con il maggior numero di over 65 (il 24,5% della popolazione). Nella nostra regione è stato stimato che su 1000 persone sopra 65 anni 33 sono affette da una forma di demenza, dato in crescita visto il progressivo invecchiamento della popolazione. E’ ormai chiaro che è necessario intervenire molto precocemente, ben prima che compaiano i sintomi della malattia. Delle nuove indagini diagnostiche, delle terapie mediche attuali e futuribili, di sostenibilità economica del sistema, ma anche di comunità a dimensione di paziente affetto da demenza, le cosiddette “comunità / città Alzheimer friendly”, si parlerà approfonditamente giovedì 18 gennaio 2018, nell’Aula Magna dell’ospedale Molinette (corso Bramante 88) in un Convegno intitolato “Il malato di Alzheimer: la sua presa in carico dal laboratorio al territorio”, organizzato dalla dottoressa Maria Claudia Vigliani, neurologa del Dipartimento di Neuroscienze della Città della Salute di Torino. Di fronte alla complessità ed ai costi economici e sociali del malato di Alzheimer, è importante individuare strumenti semplici ed economicamente sostenibili che permettano di identificare nella popolazione anziana le persone a rischio di sviluppare la malattia per sottoporli ad ulteriori indagini e proporre un intervento di prevenzione. Il Dipartimento di Neuroscienze della Città della Salute e dell’Università di Torino prende parte in qualità di capofila del Progetto My-AHA (My Active and Healthy Ageing), coordinato dal professor Alessandro Vercelli, che riunisce numerosi Istituti di ricerca ed aziende di Information e Communication Technology, tra cui l’Istituto Boella di Torino, sia europei sia extraeuropei, giapponesi, australiani e coreani. Nell’ambito del progetto verranno reclutati 600 pazienti nel mondo, dei quali 80 alle Molinette di Torino, dal professor Innocenzo Rainero. A partire dalle prossime settimane nei soggetti reclutati si valuterà mediante moderni e rivoluzionari devices il rischio di Alzheimer e di decadimento cognitivo, psicologico, fisico e sociale. Ad esempio, indosseranno occhiali della ditta giapponese MEME (sotto sono visibili più fotografie), in grado di registrare i movimenti del corpo e del capo, valutando, grazie ad un giroscopio ed un accelerometro, il grado di equilibrio del soggetto nello spazio. Altri sensori sulle stanghette registreranno anche i movimenti oculari, che si modificano con l’età e con la patologia. La qualità del sonno di questi stessi soggetti verrà monitorata grazie all’applicazioni di bande della ditta tedesca Medisana, poste sul materasso. Gli smartphone di uso quotidiano saranno muniti di giochi di memoria, messi a punto specificamente per questo studio, giochi che il soggetto sarà in grado di autosomministrarsi per testare lo stato della memoria, dell’orientamento e la capacità di risolvere problemi più o meno complessi. Lo smartphone raccoglierà i dati di tutta la strumentazione e li invierà ad un sistema in grado di riconoscere eventuali peggioramenti nel tempo. Di tutti i soggetti, metà saranno solo monitorati nel tempo, l’altra metà invece beneficerà di un intervento di stimolazione motoria, psicologica, cognitiva e sociale, grazie all’uso degli stessi apparecchi. Al termine dello studio sarà possibile definire con maggior chiarezza l’utilità delle nuove tecnologie nella diagnosi precoce, nell’invecchiamento in salute e nella prevenzione del decadimento dell’anziano. Nel corso della giornata verranno affrontati i diversi temi legati al miglioramento del trattamento dei soggetti affetti da demenza, si parlerà di ciò che si sa sulla genesi della malattia, dei fattori predisponenti e di come possano essere modificati, delle tecniche più avanzate di laboratorio e di medicina nucleare per la diagnosi precoce, si farà il punto sulla ricerca farmacologica e le difficoltà che incontra, ma anche sulla riabilitazione cognitiva. Si parlerà molto di nuove tecnologie di uso quotidiano e del loro utilizzo per la diagnosi precoce, ma anche per l’assistenza, dei pazienti affetti da demenza, come del possibile ruolo futuro di piccoli robot assistenti domestici. Considerando che ogni approccio medico non può prescindere dalla centralità della persona malata e della sua famiglia, che deve gestirlo nel quotidiano, si parlerà anche delle cosiddette “comunità/città dementia-friendly”, cioè di quelle comunità disegnate per permettere alle persone affette da demenza di rimanere attive, autonome e di continuare a vivere una vita dignitosa per loro e per i loro cari, il più a lungo possibile con tutte le ricadute socio-economico-culturali a questo legate.

 

(foto: il Torinese)

Muore schiacciato da un muro ceduto all’improvviso

Un uomo che stava lavorando alla ristrutturazione di una casa nel vicolo Fasanera a Cafasse è morto schiacciato da un muro ceduto all’improvviso che lo ha travolto. A dare l’allarme è stato un collega della vittima, che ha chiamato i soccorsi cercando, senza riuscirvi,  di salvarlo. I carabinieri di Venaria stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente.

 

(foto archivio)

Maltrattamenti agli allievi, arrestata maestra

I carabinieri di Susa hanno arrestato una maestra d’asilo di 59 anni . Ora ai domiciliari, è accusata di maltrattamenti nei confronti dei suoi scolari. Le indagini avrebbero accertato che l’insegnante in diverse occasioni  avrebbe offeso, spinto e picchiato alcuni bimbi, senza peraltro ferirli. E’ stata la denuncia di una operatrice scolastica a far partire l’indagine, relativa agli ultimi mesi dello scorso anno.