CRONACA- Pagina 13

Posate 6 nuove pietre d’inciampo

Posate ieri a Torino sei nuove Pietre d’Inciampo che fanno salire a 159 il numero totale delle pietre cittadine in ricordo delle vittime del Nazifascismo.

Alla posa erano presenti gli studenti degli istituti scolastici torinesi di ogni ordine e grado che hanno preso parte al progetto didattico legato all’iniziativa e realizzato dal Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino in collaborazione con il Polo del ‘900, l’ISTORETO e l’ANCR (Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza).

 

In occasione dell’ultima posa, dedicata ad Arturo Levi e avvenuta in Corso Galileo Ferraris 134, sono intervenuti e hanno presentato l’iniziativa il Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte, Domenico Ravetti, l’Assessora alla Cultura della Città di Torino, Rosanna Purchia, il Presidente della Comunità Ebraica di Torino, Dario Disegni, il Vicario del Prefetto, Dott.ssa Alessandra Tripodi (Vice Prefetto) e il Rappresentante degli studenti della classe 2B del Liceo Classico Vittorio Alfieri. Era inoltre presente la Vicepresidente della Circoscrizione 1, Ilaria Gritti.

A moderare la presentazione Daniele Lupo Jallà, Presidente del Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà

 

Le sei nuove Pietre d’Inciampo sono dedicate a Cesare Levi, Mauro Finiguerra, Arturo Levi, Cesarina Levi, Luigi Ottino e Giovanni Abati.

 

L’iniziativa della posa è stata organizzata da:  Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino con la Comunità Ebraica di Torino e l’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) sezione Torino e con il contribuito del Polo del ‘900 e la collaborazione della Città di Torino.

“Sarà meglio quando…”, ciclo di incontri a Pianezza

Martedì 28 gennaio 2025, ore 21.00
Villa Lascaris, Via Lascaris 4 – Pianezza

“La responsabilità penale è personale.

L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.

Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

Non è ammessa la pena di morte.

Costituzione della Repubblica Italiana Titolo I, articolo 27

Quanto viene rispettato l’articolo 27 della Costituzione?

La terza edizione di Sarà meglio quando…, ciclo di incontri che si interroga sull’oggi per cercare di comprendere il domani che Villa Lascaris, casa di spiritualità e cultura dell’Arcidiocesi di Torino, organizza e propone in collaborazione con il settimanale La Voce e il Tempo e l’Ufficio per la Pastorale della Cultura, si apre quest’anno con il tema del carcere.

I numeri raccontano che, a fronte di 47.067 posti disponibili negli istituti di pena del nostro Paese, la popolazione carceraria è di 61.468 persone; nel 2024 si sono tolti la vita 88 detenuti e 6 agenti di polizia penitenziaria; in carcere i suicidi sono di 18 volte superiori rispetto alla media (fonte: Antigone.org). Solo a Torinola casa circondariale Lorusso e Cotugno, a fronte di una capienza regolamentare di 1062 posti, conta stabilmente circa 1400 presenze, con un sovraffollamento pari a circa il 130%.

Tuttavia, la Costituzione della Repubblica Italiana è molto chiara al riguardo: le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Ma in queste condizioni e con l’aumento delle fattispecie dei reati, come si può portare a compimento il dettato costituzionale di funzione rieducativa della pena e direinserimento dei detenuti nella società?

A Villa Lascaris, dunque, si parla di carcere:

SARÀ MEGLIO QUANDO… BUTTEREMO VIA LA CHIAVE?

martedì 28 gennaio alle ore 21.00
Villa Lascaris, Via Lascaris 4 Pianezza

Insieme a Monica Cristina Gallo, Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Torino, in dialogo con d. Gian Luca Carrega, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura e Alberto Riccadonna, direttore de La Voce e il Tempo, un’occasione per conoscere e cercare di capire cosa sia, davvero, il mondo carcerario partendo da una delle realtà più complesse del nostro Paese: l’istituto di pena di Torino.

Un mondo a parte, le prigioni, di cui poco si parla e ancora meno si sa, ma anche un parametro per valutare il nostro grado di umanità: dopotutto, Si dice che nessuno conosce veramente una nazione finché non è stato nelle sue carceri” (Nelson Mandela).

L’ingresso agli incontri di Sarà meglio quando… è libero, previa prenotazione via mail all’indirizzo eventi@villalascaris.it.

Per sostenere le attività culturali di Villa Lascaris, è gradito un contributo volontario.

I prossimi appuntamenti di Sarà meglio quando…

Martedì 11 febbraio, ore 21.00
Sarà meglio quando… non li aiuteremo più a casa loro?
Con Federico Monica, architetto e urbanista specializzato in cooperazione internazionale in Africa Sub Sahariana.

Martedì 25 febbraio, ore 21.00
Sarà meglio quando… non ci sarà più l’ONU?
Con Edoardo Greppi, professore Emerito di Diritto internazionale, Università degli Studi di Torino.

Villa Lascaris
Via Lascaris, 4 – Pianezza (TO)
Telefono: 011 9676145 – Mobile: 349 83 73 075
info@villalascaris.it
www.villalascaris.it

Gerla 1927 acquisisce lo storico bar caffetteria Dezzutto

Gerla 1927, azienda torinese di prestigio nel mondo della caffetteria, della pasticceria e della ristorazione, ha completato l’acquisizione dello storico bar Dezzutto di via Duchessa Jolanda 23, punto di riferimento del quartiere Cit Turin.

La caffetteria Dezzutto, aperta nel 1958, è stata a lungo un luogo di ritrovo conviviale e un locale riconosciuto per la sua offerta e per una certa atmosfera sabauda in cui il gruppo Gerla ritrova certamente una chiara affinità.

Si tratta quindi di un’acquisizione molto in linea con gli obiettivi del gruppo, che conferma una fase di ponderata ma importante espansione aziendale, cominciata tre anni fa con l’operazione con cui Gerla ha acquisito la Pista del Lingotto, iconico ristorante sul tetto del Lingotto, e poi Platti, locale storico d’Italia e simbolo della migliore caffetteria torinese, proseguita più di recente con l’acquisizione del centralissimo caffè Norman, locale particolarmente legato alla storia torinese perché qui vi nacque il Torino Calcio.

Il nostro obiettivo rimane lo stesso con cui è nato Gerla Novanta anni fa – spiega Roberto Munnia, presidente di Gerla 1927 ” Ovvero consolidare la nostra expertise nel settore dell’alta caffetteria, elemento che da sempre caratterizza questa città. Potendo contare sulla presenza del nostro gruppo di tre insegne storiche e radicate nel territorio torinese, che si vanno a unire ai locali che portano il nostro marchio, possiamo costruire un lavoro di posizionamento come player di riferimento in un segmento, quello del bar d’eccellenza, in cui abbiamo sempre creduto e in cui riteniamo di avere la giusta expertise per fare la differenza “.

I piani di Gerla non includono solo la caffetteria, ma in maniera più ampia quello dell’ho.re.ca di alto livello, con una linea di espansione imprenditoriale chiara e ambiziosa.

Mara Martellotta

A Torino 4 “zone rosse” contro la criminalità

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Contro la criminalità a Torino saranno in vigore quattro zone rosse dove verranno sperimentate le nuove misure di sicurezza. Si tratta di Porta Nuova e San Salvario vecchia, il lungo Dora compreso tra ponte Carpanini e ponte Mosca, piazza Vittorio Veneto e via Matteo Pescatore, i Giardini Madre Teresa di Calcutta e l’area di largo Palermo.

I soggetti con atteggiamenti aggressivi o già condannati per spaccio, violenze, furti e rapine potranno essere allontanati per 48 ore da queste aree. Se continueranno gli atteggiamenti illegali scatterà la denuncia.

Le zone rosse sperimentali a Torino inizieranno  dal 27 gennaio fino al 30 aprile. “Torino – commenta il sindaco Stefano Lo Russo – vuole essere un modello virtuoso  per la gestione integrata della sicurezza. Bene la rigenerazione urbana, ma anche il contrasto all’i fenomeni di illegalità. Vogliamo una città sicura, in cui ci si possa muovere liberamente”.

Spacciatore tradito dall’odore di hashish

Un cittadino italiano, di ventiquattro anni, è stato arrestato dalla Polizia di Stato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Gli agenti del Commissariato di P.S. Centro, durante il controllo del territorio, notavano un soggetto col cappuccio della felpa calzato, che si stava spostando, in sella ad una bici, da Piazza San Carlo in direzione Piazza Carlo Felice. Dopo averlo fermato, gli agenti percepivano un forte odore di sostanza stupefacente, trovandolo in possesso di un panetto di hashish del peso di circa 100 grammi.

Inoltre, il giovane aveva nelle sue tasche la somma di 750,00 euro in contanti.

Gli operatori effettuavano anche una perquisizione domiciliare, che consentiva il rinvenimento di ulteriore sostanza stupefacente e di materiale vario utile al confezionamento.

A quel punto, per l’uomo scattava l’arresto per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto

Suona antifurto auto, ladro in manette

Un cittadino marocchino, di 45 anni, è stato arrestato per furto aggravato dalla Polizia di Stato a Torino.

Personale del Commissariato di P.S. Barriera Milano, impegnato nel controllo del territorio, si avvedeva di un’autovettura parcheggiata in via Lorenzo Bruno con i sistemi di allarme attivati. Avvicinandosi, i poliziotti sorprendevano una persona, in possesso di una scatola di grosse dimensioni, scendere in tutta fretta dall’auto e cercare di fuggire. L’uomo veniva immediatamente fermato e non era in grado di giustificare la sua presenza sul posto e la provenienza della scatola.

Tramite accertamenti, gli operatori risalivano ai proprietari dell’autovettura, che presentava il lunotto posteriore infranto, i quali confermavano di aver lasciato nell’auto, parcheggiata sotto casa, proprio la scatola di grandi dimensioni trovata in possesso dell’uomo.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.

In arrivo i fondi per le attività produttive

Sono 24 milioni di euro di fondi regionali per il 2025 a sostegno delle attività produttive, come ha annunciato l’assessore Andrea Tronzano in Terza commissione (presieduta da Claudio Sacchetto) che si è riunita per l’espressione del parere consultivo sul Documento di economia e finanza 2025-2027 (Defr) e sul Bilancio di previsione finanziario 2025-2027 per le materie di competenza.

Di tale cifra, come è stato spiegato, ci sono 5 milioni e 300 mila euro per l’internazionalizzazione delle imprese, 11 milioni per gli investimenti, 500 mila per l’editoria e 1 milione e 900 mila per l’artigianato.

In attesa di conoscere le prospettive future della produzione della 500 ibrida e davanti ai recenti sviluppi della vicenda Stellantis, l’assessore ha spiegato l’importanza delle differenziazioni produttive nell’ambito dell’automotive.

Il Piemonte si presenta come un ampio contenitore di imprese da sostenere e rilanciare, che spaziano dal settore orafo al tessile, passando anche per i semicoduttori.

Una particolare attenzione viene riservata al settore dell’aerospazio, dato in forte crescita nell’arco di un decennio, che interessa le basi lunari, la ricerca e le produzioni per l’aeronautica militare. Come ribadito da Tronzano, la Regione investe 15 milioni di euro per la palazzina 37 nel contesto della Città dell’Aerospazio a Torino, dove ci sarà il connubio tra ricerca e imprese, in primo luogo quelle pubbliche.

È poi stata confermata la volontà di puntare sull’energia pulita ed economicamente conveniente, grazie all’idroelettrico anche nell’ottica dell’indipendenza energetica.

Per quanto riguarda la cooperazione – sono stati stanziati 1 milione e 900 mila euro per il 2025, che diventeranno 2 milioni e 100 mila euro per il 2026 e il 2027 – c’è il sostegno alle start up innovative, al credito, al contrasto alla disoccupazione e al settore sociale.

Per delucidazioni sono intervenuti: Monica Canalis (Pd), Mauro Fava (Fi), Alberto Unia (M5s), Marco Protopapa Lega), Annalisa Beccaria (Fi), Alice Ravinale (Avs), Alessandra Binzoni (Fdi), Sergio Ebarnabo (Fdi) e Gianna Pentenero (Pd).

A montagna e foreste 180 milioni

Concerto per il reparto di fibrosi cistica del Regina Margherita

“IO STO CON VALE – FA BALLARE MA FA ANCHE RIFLETTERE”
Da Johnson Righeira a Davide Shorty, tanti gli artisti che hanno aderito all’invito del cantante torinese Gionathan per una serata all’insegna della musica e del divertimento a sostegno di chi ha bisogno
Musica per tutti i gusti e le età venerdì 24 gennaio, dalle ore 20,45, al teatro Don Bosco di Rivoli (via Stupinigi 1). È in programma il concerto di beneficenza “Io sto con Vale”, promosso dalla Doc Brown Agency di Torino in organizzazione partecipata con il Consiglio regionale del Piemonte e dell’Accademia ACMS, con il patrocinio della Città di Rivoli.
A lanciare l’iniziativa è il cantante torinese Gionathan, che ha invitato i colleghi con cui ha collaborato fin qui nella sua carriera a prendere parte alla serata benefica. Si esibirà in compagnia di una big band (The Vibers), oltre che insieme agli altri protagonisti dell’evento. Nel corso della serata saliranno sul palco con lui Johnson Righeira, Davide Shorty, Mastafive, il Coro Big Family, Chris J Sandra, Bo Rasco, Mazaretee, Ka Ma, Meissa, Martin Craig e Nadya.
Biglietti in prevendita a 12 euro (ridotto a 8 euro per bambini sotto i 12 anni e over 65) su https://iostoconvale.eventbrite.it/. In cassa il giorno del concerto a 15 euro (ridotto a 10); gratuito per i diversamente abili. Il teatro dispone di 400 posti a sedere e di un ampio parcheggio interno.
Il concerto sarà strutturato come un vero e proprio festival, con un susseguirsi di artisti che porteranno la loro musica: si spazierà dal pop al funky, dal rap al soul e alla disco. «Nella serata ci sarà modo di riflettere ed emozionarsi, ma anche di ballare e fare festa – presenta Gionathan – Avremo la grande voce di Davide Shorty, terzo a X Factor 2015 e secondo nelle nuove proposte a Sanremo 2021, alcuni tormentoni come “Vamos a la playa” e “L’estate sta finendo” del mitico Johnson Righeira, il rap impegnato di Mastafive… e pure un coro gospel!».
Il ricavato sarà interamente devoluto all’Associazione IostoconVale, che a sua volta lo utilizzerà per comprare un macchinario destinato al reparto di fibrosi cistica dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Nel corso della serata sarà consegnato l’assegno simbolico con il ricavato che servirà per acquistare un Oscillometro portatile, utile per la valutazione polmonare e respiratoria dei pazienti pediatrici non responsivi. L’ospedale ringrazia: «È un’iniziativa importante, per una patologia gravemente invalidante, anche se negli ultimi anni prognosi e diagnosi sono migliorate – commenta Giovanni Messori Ioli, Commissario dell’ospedale Regina Margherita – Ringrazio per aver pensato a noi e per la generosità. I pazienti e le loro famiglie saranno riconoscenti per questo gesto».
L’Associazione IostoconVale nasce nel febbraio 2018 per combattere la fibrosi cistica ed è intitolata a Valentina Calabrò, una giovane donna che ha affrontato con coraggio e senza mai arrendersi una malattia che, purtroppo, ancora oggi non lascia scampo. Nel 50% di chi ne è affetto l’aspettativa di vita non supera i 40 anni.
Presidente e fondatore è Giosy Zappia, che ha avviato l’Associazione in accordo con i genitori e i parenti di Valentina, ai quali si sono aggiunti quanti hanno conosciuto e apprezzato la ragazza.
L’impegno dell’Associazione è di stare accanto a chi riceve una diagnosi di fibrosi cistica: avvalendosi dell’aiuto di esperti, mira a limitare, quanto più possibile, le difficoltà collegate alla malattia. Attraverso la promozione di eventi benefici, IostoconVale riesce a donare a strutture sanitarie in giro per l’Italia delle attrezzature che permettono di migliorare diagnosi e cure. In passato ha potuto fornire un broncoscopio pediatrico per intubazione al Policlinico Umberto I di Roma ed un ecografo portatile al reparto di fibrosi cistica del Policlinico G. Martino di Messina. Ora sarà la volta dell’ospedale Regina Margherita di Torino.
«Ho conosciuto Giosy e sua moglie Stella due anni fa a Sanremo, durante la settimana del Festival – racconta Gionathan – Pochi mesi dopo ci siamo trovati a collaborare nell’organizzazione di un festival internazionale a Torino. Sapendo della loro Associazione, ho voluto mettere la mia musica a disposizione della loro causa, come testimonial. E ho pensato di coinvolgere gli artisti con cui ho collaborato negli ultimi anni».
La risposta dei colleghi musicisti e cantanti è stata positiva: «Tutti hanno aderito con entusiasmo e partecipazione. Solo una manciata non potrà esserci, per impegni presi precedentemente, ma proietteremo un video con i loro saluti ed il sostegno alla causa. Durante l’evento ci sarà anche una dimostrazione di com’è il respiro di una persona affetta da fibrosi cistica».
LA FIBROSI CISTICA: COS’È
La fibrosi cistica (FC) è la più comune delle malattie genetiche della popolazione caucasica. Si stima che nel mondo ne siano colpite circa 100.000 persone.
È una malattia ereditaria, causata dal difetto di una proteina chiamata CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Conductance Regulator – regolatore della conduttanza transmembrana della fibrosi cistica), e trasmessa con un meccanismo cosiddetto autosomico recessivo. Ciò significa che la malattia compare solo se il gene difettoso è presente sia sui cromosomi ereditati dalla madre, sia su quelli ereditati dal padre. Può manifestarsi sia nei maschi che nelle femmine.
In Italia, la malattia colpisce 1 neonato su 2.500-2.700 e si verificano circa 200 nuovi casi all’anno. Può, dunque, essere considerata rara, sebbene nel nostro Paese non sia inserita nell’elenco delle malattie rare esenti dal costo del ticket, bensì in quello delle malattie croniche e invalidanti. La fibrosi cistica gode, dal 1993, dei benefici di una legge speciale (548/93) mirata a garantire modalità adeguate di prevenzione, cura e ricerca per una patologia genetica diffusa e grave.
È una malattia multisistemica, cioè colpisce molti organi, e causa dei disturbi che tendono a comparire nella prima infanzia, sebbene a volte possano non essere evidenti fino all’età adulta. Includono infezioni respiratorie ricorrenti, disturbi intestinali, respiro sibilante e mancanza di fiato, tosse persistente con muco denso, diarrea, affanno e difficoltà respiratoria, sudore salato, infertilità (uomini) e diminuzione della fertilità (donne), perdita di peso o mancato aumento di peso, difficoltà di crescita.
Le persone colpite da fibrosi cistica possono sviluppare anche altre malattie e disturbi associati, quali diabete, magrezza, fragilità ossea (osteoporosi) e malattie del fegato. È importante segnalare, tuttavia, che vi sono grandi differenze da persona a persona nel livello di coinvolgimento dei vari organi e nell’evoluzione della malattia.
Oggi, la maggior parte dei casi di fibrosi cistica è diagnosticata subito dopo la nascita attraverso un esame di controllo sul sangue. Il test consiste nel prelevare una goccia di sangue dal tallone del neonato al secondo-terzo giorno di vita e nel misurare i livelli di una sostanza, la tripsina immunoreattiva. Se il risultato è positivo, vengono eseguiti ulteriori test per confermare la presenza della malattia.
Sono poche le cure efficaci per la fibrosi cistica: una di queste è la terapia con un farmaco (principio attivo ivacaftor), che è in grado di agire efficacemente sulle cause della malattia, migliorando le prestazioni della proteina difettosa in pazienti di età pari o superiore a 6 anni con specifiche mutazioni nel gene CFTR. Sono inoltre disponibili diverse terapie e metodiche per alleviare e prevenire le complicazioni conseguenti alla malattia e migliorare la qualità della vita delle persone che ne sono colpite.
La fibrosi cistica è una malattia progressiva che tende a peggiorare col tempo. Talvolta, se causa infezioni gravi o se i polmoni smettono di funzionare correttamente, può essere mortale. Tuttavia, la prognosi della fibrosi cistica è migliorata notevolmente negli ultimi anni, grazie ai progressi nella terapia che hanno permesso ad un numero sempre maggiore di persone di condurre una vita normale.

L’Università “Foro Italico” e il Politecnico di Torino a favore dei ricercatori

 L’Università di Roma “Foro Italico” ha firmato un accordo di collaborazione con il Politecnico di Torino, finalizzato a promuovere la formazione e lo sviluppo professionale dei ricercatori e delle ricercatrici. ​

​Una collaborazione, fortemente voluta dai due Direttore Generali, dott.ssa Lucia Colitti e dott. Vincenzo Tedesco, che si basa su una visione condivisa di crescita e innovazione, puntando a rafforzare le carriere accademiche e a creare un ponte tra il mondo della ricerca e quello imprenditoriale per una positiva ricaduta sullo sviluppo della società civile.

È un progetto ambizioso che si propone di creare sinergie tra le due istituzioni, valorizzando le rispettive competenze e risorse per affrontare le sfide della ricerca e dell’innovazione in un momento in cui fare sistema è diventato la parola d’ordine soprattutto per il mondo universitario.

Diverse sono le iniziative congiunte che le due istituzioni intendono realizzare: dalla rilevazione dei bisogni formativi del personale accademico, alla progettazione e realizzazione di percorsi formativi congiunti per lo sviluppo di competenze trasversali sempre più necessarie per essere competitivi, al monitoraggio e alla valutazione delle attività realizzate, alla condivisione di buone pratiche, alla collaborazione per attività e progetti di ricerca da realizzare insieme.

La collaborazione con il Politecnico di Torino permetterà di mettere a fattor comune conoscenze e competenze specifiche, favorendo l’efficienza delle azioni congiunte a beneficio della collettività. ​ Le due istituzioni lavoreranno insieme per sviluppare progetti di ricerca e innovazione, condividere dati ed esperienze, e promuovere la cultura scientifica e tecnologica nelle sue diverse applicazioni. ​Il Politecnico porta in dote la sua esperienza pluriennale nella progettazione di corsi formativi per ricercatori e nel sostegno alle loro carriere, testimoniata dal prestigioso riconoscimento europeo “HR Excellence in Research”. L’Università di Roma “Foro Italico”, con la sua visione multidisciplinare, arricchirà i percorsi con un approccio integrato e strumenti innovativi per supportare dottorande e dottorandi, ricercatrici e ricercatori. Metterà inoltre in condivisione con il Politecnico la sua esperienza di studio e ricerca quasi centenaria nel settore delle scienze del movimento e dello sport, inteso come attività competitiva e di svago e considerato sempre più parte integrante della cultura, degli stili di vita delle persone.

Il Rettore dell’Università di Roma “Foro Italico”, prof. Attilio Parisi, ha sottolineato come questa collaborazione rappresenti un importante passo avanti per valorizzare i talenti: «L’accordo con il Politecnico di Torino rafforza il nostro impegno per sostenere i ricercatori nella loro crescita, promuovendo una formazione che guarda al futuro e al contesto internazionale. Questo accordo non è solo un progetto, ma una visione condivisa per il futuro dei nostri ricercatori. La sinergia tra le nostre istituzioni farà la differenza, generando opportunità che vanno oltre i confini accademici».

Anche il Politecnico ha ribadito il valore strategico della sinergia, evidenziando come l’unione delle forze tra le due istituzioni generi un impatto positivo non solo sui ricercatori, ma sull’intero sistema della ricerca italiana. “Questo accordo permetterà di rafforzare le competenze dei nostri ricercatori e di migliorare le loro opportunità di carriera, contribuendo allo sviluppo della ricerca scientifica e della formazione specializzata” dichiara il Rettore del Politecnico di Torino, prof. Stefano Paolo Corgnati.

Entrambe le università guardano al futuro con fiducia, convinte che la collaborazione e la condivisione delle risorse siano la chiave per valorizzare il talento e affrontare con successo le sfide globali.

 

 

Nella foto (da sinistra): il prof. Gennaro Terracciano e il prof. Fabio Pigozzi, prorettore e prorettore vicario dell’Università di Roma Foro Italico, il direttore generale del Politecnico di Torino, dott. Vincenzo Tedesco, il rettore del Politecnico di Torino prof. Stefano P. Corgnati, il prof. Attilio Parisi, la dott.ssa Lucia Colitti e il prof. Massimo Sacchetti, rispettivamente rettore, direttrice generale e direttore del Dipartimento di Scienze Motorie, Umane e della Salute dell’Università di Roma Foro Italico.