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Le proprietà piemontesi confiscate alle mafie

Nell’ambito delle iniziative regionali di ‘Libera Idee’ Piemonte sulla percezione del fenomeno mafioso e corruttivo, sabato 19 gennaio, si terrà davanti al municipio di Sale, comune del tortonese, in Provincia di Alessandria, un flash mob di sensibilizzazione per il riuso sociale del beni confiscati alle mafie. In Piemonte le unità immobiliari confiscate sono 151 con 483 particelle catastali classificate di cui 114 destinate e riutilizzate, 44 destinate ma non riutilizzate, 325 confiscate definitivamente e in gestione all’Anbsc-Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Il tempo che intercorre tra confisca ed assegnazione ha una durata media di 1925 giorni, oltre 5 anni. A Sale le confische definitive sono tre, tutte attualmente in amministrazione presso l’Anbsc, già sequestrate con provvedimento di prevenzione del Tribunale di Alessandria.

M.Iar.

Avvocato muore di fronte al tribunale

Un legale milanese di 54 anni è morto a pochi passi dall’ingresso del Palazzo di Giustizia di Torino. L’avvocato è stato colto da un malore all’uscita dal parcheggio sotterraneo davanti al grattacielo Sanpaolo. L’allarme è stato dato dai passanti ed è intervenuto il servizio di soccorso 118, ma l’intervento di rianimazione è stato inutile. Sul posto  anche i carabinieri del reparto in servizio al palagiustizia e il nucleo radiomobile.

 

(foto: il Torinese)

Dalle auto ai telefoni venduti online: occhio alle truffe

La stazione di Livorno Ferraris, della Compagnia carabinieri di Vercelli deve essersi specializzata nel rintracciare gli autori delle truffe online. Pochi giorni fa i militari erano risaliti ad un truffatore che aveva ‘venduto’ un’auto tramite annuncio su un incolpevole sito di e-commerce, intascando un acconto di 500 euro e ‘sparendo’ poi nel nulla. Era stato rintracciato e denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli grazie alle indagini. Adesso è la volta di un pregiudicato romano di 45 anni, reo di aver venduto un telefono cellulare ad un 55enne di Livorno Ferraris, che lo aveva contattato vedendo un’inserzione pubblicata su un sito di e-commerce. Ritenuto equo il prezzo richiesto, l’acquirente aveva seguito la procedura indicata sul sito, accreditando la somma di denaro richiesta attraverso un bonifico. Un primo ritardo nella consegna del prodotto era stata valutata nemmeno con tanta preoccupazione e messa in conto già all’atto della lettura delle recensioni degli altri utenti, che avevano a fattor comune lamentato

analoga problematica, tuttavia, osservando che il bonifico era andato a buon fine ma che nessun documento a comprova dell’acquisto gli era stato trasmesso, in difformità alle procedure che lo stesso sito riportava, la vittima ha cercato di effettuare ulteriori approfondimenti, dai quali otteneva una sola comunicazione dallo staff del sito che aveva rappresentato difficoltà tecniche in via di risoluzione. Di fatto, tali difficoltà non sono ma state superate e sono infine emerse per quello che era stato il sentore del truffato, ovvero il fatto che il venditore era in realtà un truffatore, resosi poi assolutamente irreperibile senza ovviamente spedire il prodotto acquistato. Le indagini esperite hanno consentito di identificare il responsabile dell’episodio e di deferirlo all’Autorità Giudiziaria per truffa. La morale, dunque, è sempre la stessa: il commercio on line è sicuramente una conquista resa possibile grazie alla tecnologia, ma occorre raddoppiare sempre le cautele.

Massimo Iaretti

 

Colti in flagrante mentre smurano la cassaforte

I Carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Casale Monferrato e delle Stazioni di Gabiano, Murisengo, Fubine e Pontestura hanno arrestato in flagranza di reato per tentato furto aggravato in concorso quattro cittadini stranieri:, 21enne ed una 23enne rumeni, una cittadina rumena di 19 anni ed un moldavo di 20 anni. Roberta, 19enne rumena, GROSU Andrei Alexandru, 23enne rumeno, e DEACOV Ion, 20enne moldavo. I quattro sono stati sorpresi all’interno di un locale in ristrutturazione nel Comune di Casale Monferrato, il No Noia di strada alla Dida, dove stavano smurando una cassaforte e avevano già accumulato materiale ferroso di vario genere, pronto per essere asportato. I Carabinieri hanno proceduto al sequestro degli arnesi da scasso utilizzati per il tentato furto e restituito la refurtiva ai proprietari. Al termine dell’attività di polizia giudiziaria, i quattro sono stati condotti presso il carcere di Vercelli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Massimo Iaretti

PESCE AVARIATO IN CORSO GIULIO CESARE 

Agenti del Comando VI Circoscrizione Barriera di Milano della Polizia Municipale hanno effettuato oggi, giovedì 17 gennaio, un controllo in un negozio di vendita generi alimentari in corso Giulio Cesare nei pressi di via Feletto, gestito da una cittadina di nazionalità nigeriana. Sono stati trovati circa 60 chilogrammi di pesce surgelato (sgombro, nasello, orata…), in pessimo stato di conservazione. L’esercente è stata deferita all’Autorità Giudiziaria e gli alimenti posti sotto sequestro. Altri Agenti del Comando VII Circoscrizione Aurora della Polizia Municipale hanno ispezionato una gastronomia all’inizio del corso Giulio Cesare con un titolare di etnia nord-africana. Sono stati riscontrati illeciti amministrativi relativi al pavimento sporco, presenza di prodotti per la pulizia collocati vicino a derrate alimentari, bidoni dell’immondizia privi di copertura, mancanza del relativo cartello dell’orario dell’esercizio. Gli Agenti, sempre in corso Giulio Cesare, hanno anche accertato identiche infrazioni in altri due locali di gastronomia, con titolari di etnia nord-africana e di etnia asiatica. Infine, in un bar, gestito da cittadino italiano, sono stati posti sotto sequestro amministrativo 3 videogiochi, ai sensi dell’art. 5 Legge Regionale n 9/16.

1700 firme per salvare il Libero Scambio del Balon di Borgo Dora

Oggi 17 gennaio 2019 consegnate al Gabinetto della Sindaca, al Questore, al Prefetto di Torino e alla Circoscrizione 7 le firme raccolte per fermare il trasferimento del Mercato del Libero Scambio 

Gentile Sindaca,

Gentili assessori Giusta, Sacco e Montanari,

Gentili Consiglieri Comunali,

Gentile Presidente della Circoscrizione 7,

Gentili associazioni del quartiere,

Gentili Signori e Signore,

sta crescendo la solidarietà dei cittadini torinesi per il mercato del libero scambio.  In poco più di una settimana abbiamo raccolto, tra petizione online e cartacea, più di 1700 firme a favore della sua permanenza a Borgo Dora, che consegniamo oggi al Gabinetto della Sindaca e, per conoscenza, al Questore, al Prefetto di Torino e alla Circoscrizione 7. In nome di tutti i firmatari vi chiediamo di riconsiderare la scelta dello spostamento. Sabato 19 gennaio saremo al Canale Molassi, per dire Sì al Balon per tutti. La raccolta firme continua su Change.org “Salviamo il BALÔN. NO allo spostamento del mercato del libero scambio” Come sapete, la Giunta comunale in data 27 dicembre ha deciso di spostare il mercato del libero scambio del sabato, chiamato anche Suq, in via Carcano, lontano da Borgo Dora. Gli abitanti di Porta Palazzo, Borgo Dora e Aurora, riuniti nel Comitato Oltredora, vogliono esprimere il loro forte dissenso con questa lettera. Il Balôn è da secoli il mercato delle pulci di Torino. Appunto il mercato delle pulci. Una realtà popolare del riuso in primo luogo per necessità, ma anche per il fascino del vecchio e con tutti i benefici sociali ed ecologici che ciò comporta. Per sviluppi storici della legislazione il Balôn si è spezzato formalmente in due, però, seppur porti oggi altro nome ufficialmente, il mercato del libero scambio rappresenta l’essenza di ciò che il Balôn è sempre stato.  il Suq centinaia di famiglie, italiane, come straniere, riescono a tirare avanti – come venditori e come compratori. Ma questo mercato è importante per il quartiere. Lo mantiene vivo e non solo per i turisti, ma soprattutto per la moltitudine piena di diversità per cui Porta Palazzo sono una casa. Come abitanti siamo contrari a una strategia miope che cerca di espellere a beneficio di un ipotetico sviluppo turistico che piuttosto dalla presenza del mercato trarrebbe vantaggio. Ilcompito del Comune sarebbe semmai di sviluppare, insieme agli abitanti e utenti storici di questi luoghi strategie per evitare che il turismo porti a un processo di gentrificazione del quartiere, cioè di suo snaturamento e distruzione della sua essenza sociale. Insieme a chi vive questo luogo andrebbe anche avviato un processo per elaborare soluzioni concrete e reali in loco a quei problemi che ci sono nel quartiere: problemi che non stanno in chi lo frequenta, ma, per esempio, nella mancata manutenzione dello spazio pubblico. In questo senso critichiamo anche una mancanza di ascolto da parte dell’amministrazione comunale che prima di una tale decisione non si è confrontata con tutte le voci del quartiere. Che non ha, quantomeno, sentito il Comitato Oltredora, come ci era stato promesso dal presidente del Consiglio Comunale, Fabio Versaci.Invitiamo pertanto le altre realtà del quartiere di esprimere anch’esse il loro dissenso e la Giunta a ritornare sui suoi passi e avviare finalmente un dialogo inclusivo sul futuro di Aurora, Borgo Dora e Porta Palazzo, rispettoso della sua storia e della sua realtà sociale!

Comitato Oltredora

ANZIANA TRAVOLTA DA UN LABRADOR AL CENTRO COMMERCIALE

L’incidente il 24 settembre al “Bricoman” di Orbassano, vittima una 77enne di Grugliasco. La padrona del cane dovrà comparire il 17 aprile dinanzi al giudice di pace

Foto: repertorio

Il 24 settembre scorso era semplicemente ferma in una corsia del centro commerciale “Bricoman” di Orbassano (Torino), in attesa che la figlia e il genero, che aveva accompagnato nel punto vendita, effettuassero alcuni acquisti, quando all’improvviso le si è abbattuta contro una “montagna”: un Labrador di grossa taglia che, sfuggito al controllo della padrona, correva liberamente nel corridoio, e che l’ha letteralmente travolta, facendola rovinare a terra. Per la malcapitata e incolpevole vittima di quello “scontro”, una settantasettenne di Grugliasco, sono stati fin da subito… dolori. L’anziana, cadendo, ha battuto violentemente il capo e la schiena sul pavimento: per fortuna è rimasta cosciente, ma ha subito un forte shock e conseguenze fisiche altrettanto gravi. Soccorsa dai suoi familiari e dalle persone presenti nel negozio, la signora è stata prontamente trasportata in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale San Luigi di Orbassano, dove hanno escluso danni cerebrali, rilevando un trauma cranico non commotivo, ma le hanno riscontrato il cedimento di due vertebre, una dorsale e una lombare, per una prognosi pesante La settantasettenne ha dovuto portare il busto per tre mesi, dovrà sottoporsi a terapie di riabilitazione e continua ad avvertire forti dolori alla schiena. La donna ha quindi presentato querela, corredata da diverse testimonianze di clienti che hanno assistito alla scena e che hanno confermato la dinamica dei fatti. Inoltre, l’anziana per essere assistita e adeguatamente risarcita per i gravi danni fisici e morali patiti, attraverso il consulente personale dott. Giancarlo Bertolone, si è affidata a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini. La proprietaria del cane, una diciannovenne domiciliata a Piossasco, è stata individuata solo in un secondo tempo. A suo carico la Procura di Torino ha aperto un procedimento penale ai sensi dell’articolo 590 del codice penale “poiché, per imprudenza, negligenza od imperizia cagionava a (omissis) lesioni personali colpose (segnatamente cedimenti vertebrali) giudicate guaribili in 90 giorniIn particolare non accudendo con le dovute cautele il cane di razza Labrador nella sua disponibilità, faceva sì che l’animale corresse all’interno del negozio Bricoman in Orbassano andando a urtare la persona offesa e facendola cadere a terra” come recita testualmente l’atto con cui il Pubblico Ministerotitolare del fascicolo, concluse le indagini preliminari, ha disposto la citazione a giudizio avanti al giudice di pacedella giovane. La quale dovrà comparire il 17 aprile 2019 al cospetto del giudice di pace di Pinerolo per rispondere dei reati contestati. Studio 3A inoltre le ha già presentato anche una richiesta danni per conto della sua assistita auspicando una copertura assicurativa sul cane.

Bomba nel Po, ecco come verrà disinnescata

Nella mattinata di mercoledì 16 gennaio si è tenuta presso la Prefettura di Alessandria la seconda riunione di coordinamento relativa alla messa in sicurezza e alla disattivazione di un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale rinvenuto il 7 gennaio scorso nell’alveo del Fiume Po

Foto archivio: Ministero dell’Interno

 

 nelle immediate vicinanze del ponte ferroviario e stradale di Valenza, durante lavori di pulizia del manufatto. All’incontro erano presenti, oltre ai Dirigenti delle Prefetture di Alessandria e Pavia, il sindaco di Valenza, Gianluca Barbero accompagnato dai Tecnici comunali e dal Comandante la Polizia Locale, i Sindaci di Bozzole e Pomaro Monferrato, Ugo Baldi e Mirco Amisano, i rappresentanti della Regione Piemonte, dell’Amministrazione Provinciale, del Comando Truppe Alpine di Bolzano, del 32° Reggimento Genio Guastatori di Fossano, delle Forze di Polizia territoriali, della Polizia Ferroviaria, della Polizia Stradale, dei Vigili del Fuoco, dell’Ispettorato territoriale Piemonte e Valle d’Aosta del Ministero Sviluppo Economico, dell’Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPO), del Parco Fluviale del Po, del Servizio di emergenza sanitaria 118, della Croce Rossa Italiana (CRI), di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), dell’ENEL, della TELECOM e delle Società che gestiscono oleodotti, metanodotti, condotte d’acqua e reti informatiche nelle vicinanze del sito. Durante la riunione sono state decise la data e le modalità dell’intervento di disattivazione dell’ordigno a cura degli Artificieri dell’Esercito. In particolare, nell’ottica di procurare il minor disagio possibile per la cittadinanza, è stata scelta definitivamente la data di domenica 20 gennaio prossimo, in un arco temporale compreso tra le ore 9.00 e le ore 17.00. E’ stata inoltre confermata la necessità di evacuare una zona di 600/700 metri intorno ai luoghi di rinvenimento e di disattivazione e di ordinare il riparo al chiuso ed il divieto di accesso e circolazione in un’ulteriore zona compresa entro il raggio di 1.800 metri dai predetti luoghi, oltre alla sospensione della circolazione stradale e ferroviaria nei tratti interessati e al relativo divieto di sorvolo. In pratica, con l’eccezione di alcune case sparse che dovranno essere evacuate, le misure di precauzione interesseranno solo il centro abitato di Monte Valenza e le campagne circostanti dei Comuni di Valenza, Bozzole e Pomaro Monferrato e della limitrofa Provincia di Pavia.

M.Iar.

 

 

TRUFFE AGLI ANZIANI, CONSIGLI PER LA SICUREZZA. INCONTRI CON LA POLIZIA MUNICIPALE

Riprendono anche quest’anno gli incontri organizzati con la collaborazione della Polizia Municipale e dell’assessorato alle Politiche Sociali nelle Circoscrizioni sulle tematiche legate alle truffe verso gli anziani. I primi appuntamenti sono previsti per mercoledì 16 gennaio dalle 16 alle 17 in corso Belgio 91 e venerdì 18 gennaio dalle 16 alle 17 in via Cuneo 6/bis. Negli incontri il Comandante della Polizia Municipale, Emiliano Bezzon, gli Agenti del Reparto di Polizia di Prossimità e quelli dei Comandi di Circoscrizione affronteranno il tema delle truffe agli anziani e i consigli per la sicurezza. Questi appuntamenti rappresentano un momento importante di confronto e di informazione; l’ingresso è libero e nel corso dei pomeriggi verrà distribuito materiale informativo per prevenire e informare i cittadini e uno speciale vademecum su questa importante e delicata problematica.

Piatti fuori norma per i cibi della casa di riposo

I Carabinieri dei Nas hanno effettuato il mese scorso, ma la notizia si è
diffusa soltanto ora, il sequestro di piatti e stoviglie biodegradabili (circa
4000) presso il Self service della casa di riposo di Casale Monferrato, del
quale usufruiscono come refettorio gli alunni della scuola media Leardi, in
quanto   sprovvisti   dell’etichettatura   prevista   dalla   legge.  Tutto   sarebbe
partito dalla segnalazione di una mamma preoccupata del racconto della
figlia dodicenne secondo cui la plastica faceva reazione a contatto con i
cibi   più   caldi.   Il   sindaco   di   Casale,   Titti   Palazzetti,   e   l’assessore
all’istruzione, Ornella Caprioglio, dopo aver ricordato che in tutte le mense
nelle  scuole   vengono  utilizzati   piatti  in   ceramica  e   posate   metalliche
precisano che “la ditta fornitrice, situata nel cuneese, sarà chiamata a
rispondere dell’inadempienza. Il Comune e la ditta che prepara i pasti non
hanno alcuna responsabilità in proposito e non erano stati avvisati, come
del resto la scuola, della problematica emersa”: In ogni istituto esiste la
commissione mensa, formata da rappresentanti di genitori e docenti di
riferimento che sono a diretto contatto con l’assessorato all’istruzione.
“Siamo dispiaciute – dicono ancora Palazzetti e Caprioglio – che l’episodio
non sia stato contestualmente segnalato alla scuola, alla commissione, al
Comune”.
Massimo Iaretti