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Violenza in famiglia: due arresti

Sono due le persone arrestate dagli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia, in due differenti contesti, per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia

Un cittadino marocchino di 55 anni è stato arrestato dopo una segnalazione per una lite in famiglia. L’uomo, nel corso di un litigio con la moglie, ha minacciato e colpito sia la consorte che le figlie che avevano preso le difese della mamma. Le ragazze sono anche riuscite a togliere dalle mani del padre e ad occultare un bastone con il quale le stava minacciando. Quando una delle figlie si è recata al lavoro, ha permesso anche a madre e sorella di allontanarsi dall’alloggio e di trovare riparo in un esercizio del quartiere da ove hanno dato l’allarme. Al loro arrivo, gli agenti del commissariato hanno fermato e arrestato per maltrattamenti il cittadino straniero.

Un cittadino italiano di 22 anni è stato, invece, arrestato per atti persecutori. Il giovane, dopo aver inviato messaggi di insulti alla sua ex fidanzata, si è presentato a casa di quest’ultima e ha iniziato a colpire la porta di casa. La donna, terrorizzata, ha chiamato la Polizia. Quando gli agenti sono arrivati, hanno trovato la porta d’ingresso dell’abitazione divelta per terra. Appena entrati, hanno udito delle grida provenire dall’alloggio e hanno visto un uomo che a torso nudo, urlando, si stava dirigendo verso la donna. I poliziotti lo hanno bloccato prima che potesse raggiungere la sua ex fidanzata. Dal racconto di quest’ultima, è emerso un vissuto di persecuzione da parte dell’ex compagno, iniziato subito dopo l’inizio della relazione, circa un anno fa, e continuato anche dopo che il rapporto era terminato per volontà della vittima. Quest’ultima, infatti, ha narrato diversi episodi nei quali era stata aggredita o sottoposta a vessazioni di ogni genere.

Tragedia sulla Torino-Milano: un morto e sei feriti nello schianto

Un incidente mortale è avvenuto  oggi pomeriggio, sull’autostrada A4 verso  Milano, all’altezza di Borgo d’Ale nel Vercellese

Sono state coinvolte  quattro auto, una moto e un tir. Il bilancio dello schianto è di  un morto, di cui non sono state diffuse le generalità, e sei feriti, di cui quattro codici verdi e due codice gialli. I feriti meno gravi sono ora all’ospedale di Chivasso, gli altri al Sant’Andrea di Vercelli. L’autostrada è rimasta chiusa da  Santhià a Rondissone in direzione Milano. Intervenuti la Polstrada, i vigili del fuoco e i i medici del 118, per i primi soccorsi.

Incidente in montagna. Perde la vita sul Monte Rosa lo storico Flavio Febbraro

In un tragico incidente in montagna, sulle creste del Monte Rosa, ha perso lunedì la vita  Flavio Febbraro. Torinese, avrebbe compiuto tra pochi giorni sessant’anni

Insegnante di Italiano e Storia nella scuola media superiore, dal 2009 era docente comandato presso l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Istoreto). Studioso apprezzato e competente in ambito storico e culturale, si era occupato in soprattutto di comunicazione e di gestione e sviluppo delle risorse on-line dell’Istituto torinese. Con il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte aveva collaborato fattivamente redigendo il volume “Meridionali e Resistenza.Il contributo del Sud alla lotta di liberazione in Piemonte,1945-1945” e lavorando al pluridecennale Progetto di Storia contemporanea. Chi ha conosciuto Flavio Febbraro ne ricorda il rigore intellettuale, la grande passione  e il deciso impegno nel campo della ricerca storica, il sorriso ironico di una persona perbene.

M.Tr.

Grattacielo Regione: notifica chiusura indagini

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino stanno notificando 10 avvisi di conclusione delle indagini preliminari, nei confronti di 2 funzionari e 2 ex funzionari della Regione Piemonte e di 6 amministratori di società ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di cui agli artt. 323 commi 1 e 2 c.p. (abuso d’ufficio in concorso) 110, 355 c.p. (inadempienza contrattuale in concorso) 81 cpv, 314, 61 n7 c.p. e 479 c.p. (peculato in concorso e falso ideologico). I provvedimenti scaturiscono da una articolata attività d’indagine iniziata nell’anno 2018 che cristallizzato profili di responsabilità a carico di Dirigenti e Funzionari della Regione Piemonte che, abusando della funzioni loro devolute nell’ambito della procedura contrattuale di costruzione del Nuovo Complesso Istituzionale della Regione, si sarebbero appropriati, falsificando i registri di contabilità, di euro 15.571.327,20 di fondi regionali liquidandoli alla consortile incaricata della costruzione dell’opera “TORRE REGIONE PIEMONTE” per la fornitura e posa di materiale di fatto “mai” entrati in cantiere. Parimenti sono emersi profili di responsabilità a carico degli amministratori delle società coinvolte nella realizzazione dell’opera responsabili di inadempienza contrattuale, per aver fornito alla stazione appaltante piastrelle non conformi agli standard richiesti (prive del previsto trattamento con prodotti consolidanti e idrorepellenti e gravate da valori eccessivi di deformabilità sia sotto carico che a scarico avvenuto) e per tale motivo in buona parte lesionatesi nel tempo già sottoposte a sequestro probatorio il 15 febbraio scorso.

Stalking a Nichelino: cosparge di benzina l’auto della ex

Si è registrato un ennesimo caso di stalking in Piemonte. Protagonista è un 33enne di Nichelino che non riusciva a darsi pace della relazione finita con una ragazza. Nella notte tra lunedì e martedì, dopo essere stato allontanato dal cortile dell’abitazione dell’ex suocero, con cui aveva avuto una lite ritenendolo ‘colpevole’ di aver ospitato la figlia , è tornato con una tanica di benzina. Poi ha cosparso del liquido infiammabile le vetture di padre e figlia parcheggiate sotto casa, ma l’azione è stata notata dall’ex suocero che ha avvertito i carabinieri. Quando i militari sono arrivati sul posto l’uomo ha tentato di fuggire a piedi ma è stato bloccato dopo una breve colluttazione. Uno dei carabinieri ha riportato una distorsione al polso. Adesso dovrà rispondere di incendio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il giovane, tra l’altro, era stato scarcerato due giorni fa e sottoposto all’obbligo di firma, dopo che era stato arrestato dai carabinieri il 18 luglio scorso per avere aggredito il titolare ed il dipendente di un negozio di kebab di Rivalta di Torino.

I carabinieri scoprono “mercato dello sballo”

Era un vero e proprio ‘mercato dello sballo’, fornito di ogni tipo di sostanza stupefacente, quello che i carabinieri di Venaria hanno scoperto nel quartiere periferico di Mirafiori Nord. A ‘gestirlo’, si fa per dire, erano due giovani torinesi, incensurati, trovati in possesso di un chilo e mezzo di marjuana, 25 grammi di cocaina e 75 di ecstasy in cristalli. I militari hanno individuato la centrale di spaccio seguendo alcuni giovani tossicodipendenti veneriesi sino a Torino dove andavano a rifornirsi. La vendita della droga avveniva nel garage condominiale della coppia dove uno vendeva e l’altro aveva il ruolo di vedetta che, però, è stata bloccata dai carabinieri, senza dare la possibilità di avvisare il socio. Oltre la droga i militari hanno sequestrato materiale vario per il confezionamento e 1800 euro ritenuto il frutto dello spaccio.

I due arrestati sono finiti in cella al carcere ‘Lorusso e Cotugno’ di Torino

 

 

Rubavano denaro con gli attacchi informatici: arrestati

Gli attacchi informatici di natura finanziaria a cittadini ed imprese hanno da tempo superato i livelli di guardia, giungendo oggi a rappresentare una delle principali minacce alla tenuta ed alla sicurezza del tessuto economico del Paese. Le denunce pervenute alla Polizia di Stato fanno registrare aumenti preoccupanti (+340% nel 2018 rispetto al 2017, con un trend che si conferma crescente anche in relazione all’anno in corso).

Il panorama di attacco, sempre più variegato e tecnologicamente avanzato, vede nei noti schemi criminali del B.E.C. o Invoice Fraud (“Frode della Fattura”) e del CEO Fraud (“Frode dell’Amministratore delegato”), alcune della più insidiose forme di aggressione: abili hacker, dopo aver studiato e profilato le loro vittime grazie a virus informatici ed ingegneria sociale, si insinuano nelle comunicazioni commerciali usurpando l’altrui identità, ed ingannano gli ignari interlocutori circa la falsa necessità di dover disporre pagamenti, spesso molto ingenti, verso IBAN differenti da quelli già noti alle parti, dirottando così i pagamenti verso conti correnti accesi ad hoc, sia in Italia che all’estero.

Pagamenti i quali, una volta disposti, finiscono nelle mani (e sui conti correnti) di reti internazionali di soggetti prestanome, sapientemente reclutati dalle organizzazioni criminali, allo scopo di disperdere le tracce e riciclare il profitto del reato, rendendo ancor più arduo il compito degli investigatori. Trattasi di reati ad elevato contenuto tecnologico, che richiedono risposte investigative sempre più rapide e tecnicamente qualificate.

È in questo contesto che la Polizia di Stato, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Torino, ha nei giorni scorsi individuato 4 nigeriani, tre dei quali sono finiti in stato di fermo e, di conseguenza, in carcere in quanto responsabili di riciclaggio internazionale dei proventi illeciti scaturenti dalle attività criminali prima ricordate.

Al termine di un’articolata attività d’indagine specialistica, la Sezione investigativa financial cybercrime della Polizia Postale di Torino ha stretto il cerchio attorno ai quattro soggetti, colti sul fatto in momenti separati mentre si apprestavano ad effettuare operazioni di prelievo presso gli sportelli di uno stesso ufficio postale del torinese. Gli accertamenti svolti, hanno poi confermato che tali operazioni di prelievo erano effettivamente finalizzate  ad incassare il denaro proveniente da numerosi attacchi informatici, che avevano in precedenza colpito diverse ed ignare società commerciali all’estero.

La tempestività e rapidità dell’intervento da parte dei cyber-agenti, non soltanto ha permesso inizialmente di risalire all’origine, sebbene estera, della frode, ma anche di ricostruire compiutamente il quadro probatorio a carico dei quattro malfattori, assicurati alla giustizia; ha altresì consentito di sequestrare denaro contante ancora in giacenza ed individuare ulteriori conti correnti circa i quali sono in corso ulteriori accertamenti. Il fermo è stato convalidato dal Gip del Tribunale di Torino con applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per tutti e tre personaggi.

In varie circostanze, del resto, il territorio piemontese è risultato luogo elettivo per la monetizzazione dei proventi dei reati in parola, mediante condotte di riciclaggio che consentono di occultare la provenienza delittuosa del denaro. Tuttavia il fenomeno è  oggetto di costante monitoraggio da parte della Polizia Postale, con il coordinamento del Servizio Centrale della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, attraverso attività di controllo mirato, rese possibili dalle partnership da tempo proficuamente instaurate con Poste Italiane s.p.a. e con i principali Istituti bancari nazionali, sinergie che consentono, come nel caso attuale, di realizzare interventi tempestivi a tutela delle vittime dei reati ed a presidio dell’integrità del tessuto economico-produttivo del Paese.

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Incendi dolosi, caos treni anche a Torino

Gli incendi (dolosi secondo Rfi) presso lo snodo di Firenze che regola i  flussi tra Nord e Sud del Paese hanno provocato ritardi medi  di 180 minuti, con punte di 240

Sono stati  cancellati 42 treni Alta velocità,  di Trenitalia e di Italo».  A Torino le partenze dei treni da Porta Nuova e diretti nel Centro e nel Sud sarebbero quasi tutte in orario. Difficile, invece,  la situazione dei flussi in arrivo: tre ore di ritardo per il Frecciarossa 9504 partito da Termini, 230 minuti per il 9610 partito da Napoli e  due ore per il Frecciarossa 9312 atteso da Salerno.

Continuano i roghi di rifiuti nell’Astigiano

Nuove denunce dei carabinieri forestali

 

Negli ultimi giorni altre quattro persone oltre a quelle già segnalate nel mese di giugno, sono state denunciate dai Carabinieri Forestali di Canelli per smaltimento illecito di rifiuti mediante combustione.

Lo scorso 7 luglio i militari si erano recati in località Strada dei Roeri di Isola d’Asti, in un’area di cava dismessa già teatro di ripetuti abbandoni di sfalci e di precedenti incendi, dove i Vigili del Fuoco stavano procedendo allo spegnimento di un rogo e alla messa in sicurezza del sito. Erano stati alcuni passanti a segnalare l’incendio al numero di emergenza 112, preoccupati dalla risalita di una densa colonna di fumo.

Due uomini rumeni venivano colti nell’atto di dar fuoco a cassette per ortofrutta, sia in legno che in plastica, che avevano trasportato in loco mediante autocarro con l’obiettivo specifico di disfarsene appiccandovi il fuoco. Le indagini successive hanno permesso di accertare che i due uomini erano stati incaricati da un terzo uomo, titolare di un’azienda agricola di Isola d’Asti e proprietario del mezzo utilizzato per il trasporto. Questi è stato quindi denunciato in concorso con i due per gestione illecita di rifiuti. Agli autori del rogo sono state contestate anche sanzioni amministrative ai sensi della normativa regionale sugli incendi boschivi, poiché il fuoco era stato appiccato in adiacenza di un’area boschiva. Ci sono inoltre irregolarità nel rapporto di lavoro tra il committente e gli autori materiali del rogo, su cui sono tuttora in corso approfondimenti.

In questi ultimi giorni anche un uomo cinquantenne di Nizza Monferrato è stato denunciato per smaltimento illecito di rifiuti, in quanto colto nell’atto di bruciare, su di un terreno nel territorio del comune di Canelli, un cumulo di circa 3 metri cubi di materiale vario di cui intendeva disfarsi insieme a residui vegetali.

 

Arrestata badante ubriaca. Picchiava anziana di 92 anni

Nella notte tra domenica e lunedì una gazzella dei carabinieri di Moncalieri è stata attirata dalle urla di una anziana donna che chiedeva aiuto affacciata al balcone di casa, urlando che la stavano picchiando

Nel frattempo erano arrivate al 112 ulteriori richieste di intervento di alcuni vicini di casa che avevano udito le urla disperate.

I militari hanno soccorso la donna di 92, fortemente scossa, che ha detto loro che la propria badante rumena di 52 anni era rientrata in casa ubriaca e l’aveva picchiata, strattonandola per i capelli e sbattendola contro i mobili di casa e verso una finestra andata in frantumi.

La badante, alla vista dei carabinieri, andava in escandescenza, scagliandosi anche contro di loro con calci e pugni ma veniva bloccata ed arrestata.

La donna, invece, è stata medicata per le lesioni subite.

Adesso la 52enne rumena dovrà rispondere dei reati di lesioni aggravate, abuso dei mezzi di correzione, , maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale.