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Silvio Viale: “Nessun panico e prevenzione individuale”

Il medico torinese Silvio Viale scrive su Facebook a proposito del caso coronavirus che sta interessando anche Torino e il Piemonte. Ecco il suo intervento

“Sul Covid19 si può tirare in ballo il vecchio adagio di “chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”. Che il virus sarebbe arrivato, come ogni anno l’influenza, era inevitabile.

Invece di individuare, controllare ed isolare i viaggiatori provenienti dalle zone endemiche, si è preferito limitarsi a circolari burocratiche, accolte con proverbiale sufficienza, e qualche provvedimento spot, come l’inutile e controproducente blocco dei voli dalla Cina, Hong Kong e Taiwan compresi. Il risultato è che ora abbiamo “untori” sconosciuti e potenziali focolai, che stanno facendo andare “fuori di testa” le autorità competenti. Una cosa è isolare un piccolo comune, alcune migliaia di persone, altra quella di ipotizzare la chiusura di intere città, università e scuole, senza considerare le disastrose conseguenze a catena. La diffusione di virus respiratori è inarrestabile e la prevenzione non può che essere individuale. E’ la stessa dell’influenza, soprattutto lavarsi le mani e aspettare che passi con provvedimenti sintomatici, con la differenza che è meno contagiosa dei più recenti virus influenzali e più virulenta. Come per la punta di un iceberg è possibile che la stragrande maggioranza dei contagiati sia asintomatica, che la trasmissione in questa caso sia difficile, ma non impossibile e che ci si possa confrontare solo con i casi conclamati, sintomatici lievi o gravi. La mortalità per la polmonite interstiziale virale sembra essere di uno su quattro e questo alimenta le preoccupazioni. Il messaggio deve essere “nessun panico, vita normale, prevenzione individuale” con isolamento di chi arriva da zone endemiche. Un problema oggi, però, è che le zone endemiche potrebbero essere in Italia e per questo, bisogna preoccuparsi, non sottovalutare, ma nemmeno esagerare con allarmismi controproducenti”.

Coronavirus: “Vicinanza agli infermieri in prima linea”

Nursing Up, Delli Carri: “Chiediamo alla Regione di garantire la massima sicurezza agli operatori impegnati a fronteggiare l’epidemia”

Riceviamo e pubblichiamo

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Come ampiamente previsto anche il Piemonte ha visto l’arrivo del Coronavirus e del primo contagio a Torino. Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie, esprime la sua vicinanza a tutti i colleghi infermieri e professionisti della salute che in queste ore con grandissima abnegazione e grande professionalità stanno affrontando in tutto il Piemonte questa situazione, mettendo tutte le loro capacità e anche il rischio per la loro salute al servizio della comunità e dei pazienti.

Chiediamo nel contempo alla Regione di garantire al personale sanitario tutte le tutele previste dalla legge, di informarlo adeguatamente e di vigilare sulla corretta e tempestiva applicazione dei protocolli messi a punto dal Ministero sulle misure di alto contenimento e sulla loro sicurezza.

Invitiamo poi la popolazione a non cedere al panico, a non sovraffollare i Pronto Soccorso, ma ad affidarsi alle procedure previste per questi casi, unica ed efficace strategia per circoscrivere l’emergenza.

Claudio Delli Carri, segretario regionale del Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing Up chiede che la Regione “Garantisca la sicurezza e la salute dei lavoratori in tutti gli aspetti connessi con il lavoro, inclusi i rischi riguardanti i gruppi di lavoro esposti a particolari situazioni.

Riceviamo segnalazioni relative a scarsità di materiali e attrezzature anche per proteggere gli operatori di primo soccorso: chiediamo alla Regione di intervenire efficacemente anche in questo campo. Tutelare chi aiuta i pazienti ed è sempre in prima linea è il primo passo per rendere efficace il piano di intervento per arginare il contagio da Coronavirus.

I colleghi infermieri, come sempre, sono pronti per questa difficile prova, a loro va tutta la mia vicinanza per le difficoltà soltanto immaginabili che vanno ad affrontare.

In queste ore deve avere la meglio la serietà e la concretezza, senza allarmismo e senza panico”.

Sporcizia e blatte nel cibo, sequestrato locale

Nei giorni scorsi il personale  della polizia del commissariato Barriera Nizza, coadiuvato da personale della Polizia Municipale Circoscrizione 8 San Salvario, dell’ASL.TO1 – SIAN e S.Pre.S.A.L., ha sequestrato un esercizio commerciale situato in via Nizza 5

La verifica dei locali ha evidenziato da subito numerose carenze in campo igienico-sanitarie ed in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Nella zona adibita alla lavorazione degli alimenti, è stata riscontrata una diffusa sporcizia. I poliziotti hanno notato la presenza di blatte ed insetti morti. Gli infestanti si aggiravano sotto il frigorifero e nella parte inferiore del bancone. Alla luce dei fatti, tutti gli alimenti venivano posti sotto sequestro per cattivo stato di conservazione. In particolare, venivano sequestrati circa 80 kg di alimenti cotti e crudi tra cui oltre 11 kg di pizza, 32,5 kg di farina di grano, 5 kg di hamburger, 23 kg di impasto per la pizza, 5 kg di verdure miste e 2,5 kg di mozzarella.

L’intero locale presentava violazioni per la precarietà dell’impianto elettrico, potenziale rischio per dipendenti ed avventori del locale. L’esercizio, inoltre, è risultato privo del documento di valutazione dei rischi. La Polizia Municipale ha riscontrato diverse violazioni amministrative e ha sanzionato l’esercizio per oltre 33000 euro. Altri 4000 euro si sanzioni sono state elevate dal personale dell’ASL – SIAN che, alla luce delle carenze igienico sanitarie, ha intimato la chiusura dell’attività fino al completo ripristino degli ambienti. Stesso provvedimento è stato adottato dal ASL.TO1 S.Pre.S.A.L. in relazione alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Per le evidenze riscontrate, Il titolare, cittadino turco di 28 anni, è stato denunciato in stato di libertà dalla Polizia di Stato per la cattiva conservazione dei cibi e per la violazione nelle norme in materia di sicurezza. L’unità commerciale è stata sottoposta a sequestro.

Incendio al Caat, automezzi danneggiati

La Direzione del CAAT (Centro Agroalimentare di Torino ), in relazione all’incendio divampato nella notte di venerdì 21 febbraio scorso all’interno della sua sede a Grugliasco, in strada del Portone, ha dichiarato: “In corrispondenza del deposito bancali è scoppiato, nelle prime ore del mattino tra venerdì 21 e sabato 22 febbraio scorso, un incendio all’interno della sede del CAAT. Le procedure previste in questi casi dalla Società hanno funzionato. La vigilanza interna al CAAT ha, infatti, allertato i vigili del fuoco, che sono intervenuti sul posto con due autobotti, congiuntamente ai carabinieri. La Società del Centro Agroalimentare era presente con alcuni funzionari sul posto, che si sono resi attivi nel coordinamento delle operazioni. L’area dell’incendio è stata circoscritta e verso le prime ore dell’alba le fiamme risultavano completamente domate. L’incendio ha provocato il danneggiamento di alcuni automezzi presenti all’interno del CAAT, ma non non ha arrecato alcun danno a persone o aziende di grossisti. La Società ha messo, inoltre, a disposizione degli organi inquirenti tutte le immagini del sistema di videosorveglianza, rendendosi pienamente disponibile nei confronti degli organi inquirenti, nell’ambito delle attività volte ad accertare la natura dei fatti, nonché ad individuare eventuali responsabilità”.

Arrestato pusher con 36 dosi di cocaina in bocca

Nell’ambito dell’attività mirata a contrastare lo spaccio di stupefacenti, nella serata di giovedì 20 febbraio, gli agenti delle pattuglie “Falco” della Squadra Mobile hanno individuato l’appartamento di un pusher più volte notato aggirarsi nei giardini di Via Montanaro

Dopo alcune ore di appostamento, nel momento in cui il quarantatreenne ha aperto la porta per recarsi al “lavoro”, gli investigatori l’hanno bloccato riuscendo a fargli espellere dalla bocca 36 dosi, per oltre 20 grammi di cocaina, pronte per essere smerciate per le vie del quartiere Barriera Milano.

Si tratta di T.S.M., nato a Louga (Senegal) il 01.01.1977, domiciliato a Torino in via Cherubini.

Il senegalese è stato arrestato per possesso di droga e per la detenzione di un bilancino elettronico di precisione e di materiale per il confezionamento di singole dosi, oltre alla somma in contanti di 5080 euro nascosta sotto il materasso, trovata a conclusione della perquisizione domiciliare e sottoposta a sequestro, non risultando altre fonti lecite di reddito in capo al senegalese e, pertanto, verosimilmente frutto dell’attività di spaccio.

Dell’operazione antidroga è stato subito informato il P.M. dr.ssa Giulia RIZZO, che ha disposto che l’arrestato fosse condotto nel carcere “Lorusso e Cutugno”.

Donna cinese aggredita in centro città: “Hai il virus, vattene”

 Ha fatto denuncia alla  polizia la donna cinese di 40 anni  aggredita da una coppia in via Cernaia, a Torino,  in pieno centro storico, giovedì scorso

La malcapitata, come riportato dal quotidiano La Stampa, è stata apostrofata con le parole: “hai il virus, vattene!”,  ed è stata picchiata tanto da dover ricorrere alle cure in ospedale. La donna dal 1997 vive in città, dove gestisce un bar. Nei giorni scorsi, a Madonna di Campagna una giovane coppia di cinesi era stata aggredita da un paio di ragazzi. La sindaca Chiara  Appendino ha espresso sdegno e condanna per le aggressioni.

Si è dimesso il direttore generale delle Molinette

Ha dato le dimissioni  Silvio Falco, direttore generale della Città della Salute

Le Molinette sono una delle più grandi aziende ospedaliere d’Europa e sono sotto la guida di Falco dal 2018. Le dimissioni sarebbero dovute ai dissensi con l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi in relazione al deficit dell’ospedale.

Poliziotti in borghese incastrano due pusher

Martedì pomeriggio, operatori delle pattuglie “Falco” della Squadra Mobile hanno arrestato due cittadini albanesi, M.E., 34 anni, residente in Torino, e G.E., 37 anni, domiciliato a Torino

I due smerciavano cocaina in Via Pietro Cossa, prevalentemente ai clienti delle prostitute che calcano i marciapiedi tra Piazza Massaua e Via Pietro Cossa.

Dopo alcuni giorni di osservazione, gli investigatori della Squadra Mobile hanno intercettato un’Alfa Romeo Giulietta con i due albanesi che gravitavano nella zona, per eventuali richieste extra.

Fermati dagli operatori a bordo di un’auto civetta, i due albanesi hanno dovuto constatare che non si trattava di clienti insoddisfatti, ma della polizia in borghese. Dopo la perquisizione dell’autovettura, gli agenti riuscivano a scovare, in un vano ricavato sotto l’alloggiamento porta oggetti (rimosso dalla sua sede), due involucri con quasi due etti di cocaina.

I due pusher, al termine degli accertamenti preliminari, sono stati condotti nel carcere “Lorusso e Cutugno” di questo capoluogo, dove sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Carnevale di Ivrea, l’attività della polizia

Si sono conclusi a tarda notte, con la partecipazione complessiva di oltre 20000 giovani, i festeggiamenti per il Giovedì grasso

Nei servizi di ordine e sicurezza pubblica, diretti  dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ivrea e Banchette, in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Penitenziaria e la Polizia Municipale di Ivrea, coordinati dalla nuova sala operativa interforze, sono stati impiegati circa 100 poliziotti del Commissariato di Ivrea, del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte, del Reparto Mobile, della Divisione Polizia Amministrativa e delle pattuglie antiterrorismo della Polizia di Stato.

Nell’ambito dei servizi di polizia amministrativa finalizzati a verificare il rispetto della normativa vigente e delle ordinanze sindacali emanate per prevenire il consumo di alcool da parte di minori sono stati effettuati ripetuti controlli nei pubblici esercizi e nelle aree  attrezzate delle squadre di aranceri; tre esercenti sono stati sanzionati per aver somministrato super alcolici nonostante il divieto, 1 c.d. paninaro è stato sanzionato per non aver rispettato l’obbligo di cessare l’attività alle ore 1,30. Un giovane è stato segnalato per possesso per uso personale di sostanze stupefacenti. Grazie ai servizi di controllo del territorio finalizzati alla prevenzione dei reati in generale, con particolare attenzione, considerata la grande affluenza del pubblico, al contrasto dei reati predatori, sono state identificate di circa oltre 80 persone e controllati  26 veicoli; una persona è stata denunciata per guida in stato di ebrezza. Nel corso della serata, anche grazie alle misure organizzative condivise con gli organizzatori, nonostante la grande affluenza di pubblico facilitata dalle temperature miti, non si sono registrate criticità per l’ordine pubblico.

Arrestato per porto illegale di arma

I fatti accaduti la notte di San Valentino

Sono quasi le 2 del mattino ed un’autovettura sta percorrendo corso Francia a bassissima velocità, fermandosi più volte e per brevi lassi di tempo in corrispondenza di alcune attività commerciali.
Il comportamento del conducente insospettisce la volante del commissariato San Paolo. Intimato
l’alt, il veicolo arresta la sua corsa. Alla guida, un cittadino italiano di 34 anni, già noto agli operatori
per precedenti di polizia. Pertanto, gli agenti procedono al controllo dello stesso e dell’auto,
notando spuntare sotto il sedile dell’auto un oggetto di colore scuro, simile al calcio di un’arma da
sparo. Gli operatori hanno dunque posto in essere le adeguate misure di sicurezza per procedere al
recupero dell’arma, che si presentava con il “cane armato” ed il caricatore inserito, ma priva di
munizionamento. Fatto scendere dall’abitacolo, il soggetto è stato perquisito. Nel corso degli
accertamenti, è stato inoltre ritrovato nella tasca del giubbotto un coltello a serramanico,
sequestrato. Alla luce dei fatti, l’uomo è stato arrestato dagli agenti del commissariato San Paolo
per porto illegale di arma da sparo ed indagato in stato di libertà per ricettazione, in quanto
provento di furto la pistola in suo possesso. Gli sono state contestate, infine, violazioni al codice
della strada perché circolava sprovvisto di copertura assicurativa e della patente di guida, revocata
dalla Polizia Locale di Torino nel settembre del 2015.