In oltre 700.000 confezioni di colla – per un valore di circa 2 milioni di euro – importate dalla Cina e sequestrate dalla Guardia di Finanza di Torino erano presenti sostanze nocive. Dieci imprenditori italiani e cinesi sono stati denunciati dalle fiamme gialle, che hanno bloccato l’intera filiera distributiva dei prodotti, stoccati in due diversi depositi, in Puglia e in Campania.
In quattro da Torino per rapinare le Poste. Arrestati
Erano arrivati da Torino nella prima mattinata di lunedì 11 febbraio con l’intento di rapinare le poste centrali di Casale Monferrato in piazza Cesare Battisti. Ma il quartetto di criminali è finito dietro le sbarre grazie ad una fulminea azione degli agenti della Polizia di Stato delle squadre mobili di Torino e di Alessandria e del commissariato di Casale Monferrato che erano sul posto, pronti ad intervenire e a prevenire così un grave crimine. In manette sono finiti una vecchia conoscenza della Giustizia, Vincenzo Pavia, già collaboratore di giustizia, esponente della ndrangheta, residente ad Asti, 63 anni, e una scia di omicidi della spalle, Antonio Defeudis, 59enne di Torino, come pure il 64enne Pier Giuseppe Flamatti. Insieme a loro, tutti con precedenti penali in cella è finita anche la 42enne Alessandra Borgna, residente in Provincia di Biella. Per tutti l’accusa è tentata rapina in concorso, oltre a tutta un’altra serie di reati dei quali dovranno rispondere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli, a partire dalla presenza in aula davanti al Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Vercelli per la convalida dell’arresto. Il loro obiettivo era, appunto la posta centrale di Casale Monferrato ma tutto è stato vanificato dall’intervento delle forze dell’ordine. Del quartetto solo Pavia era armato di una 38 special caricata con sei colpi. Il che fa pensare che avrebbe anche potuto usarla.
Massimo Iaretti
La pattuglia dei militari della locale Stazione sta perlustrando il centro cittadino nell’ambito dei servizi di prevenzione dei reati predatori disposti dal Comando Provinciale di Asti quando, nella centrale piazza Martiri di Alessandria di Mombaruzzo, nota un furgone sospetto, parcheggiato in uno spazio riservato ai disabili ma, prima di poter procedere al controllo e alla contestazione della contravvenzione al Codice della Strada, sul veicolo salgono un uomo, che si pone alla guida, e una donna al lato passeggero, avviandosi verso l’uscita del paese. I Carabinieri seguono il mezzo e utilizzano i lampeggianti per indurre il conducente del mezzo ad arrestare la marcia. Dopo alcune centinaia di metri il furgone si ferma e i due soggetti a bordo repentinamente si scambiano il posto, così da far apparire la donna alla guida. La manovra però non è passata inosservata e i militari operanti, dopo aver accertato che B.G. 42enne pregiudicato (per furto e lesioni personali) di nazionalità rumena, residente ad Alessandria, era privo di patente di guida perché mai conseguita e già nel 2017 era stato deferito per lo stesso motivo, procedevano alla denuncia nei suoi confronti. Gli accertamenti sul veicolo permettevano di appurare che la proprietaria era la donna, M.D. 34enne pregiudicata ucraina, ma la carta di circolazione riportava le false generalità bulgare riportate nella carta d’identità contraffatta, esibita dalla donna ai Carabinieri di Alessandria nel novembre 2018, motivo per il quale nella circostanza era stata arrestata. Veniva quindi denuciata alla Procura della Repubblica di Alessandria anche la proprietaria del mezzo per il reato di falsità ideologica in atti pubblici e il documento posto sotto sequestro.
Massimo Iaretti
La truffa della polizza online
E’ proprio il caso di dirlo: internet è sicuramente una fonte infinita di informazioni ma anche un pozzo senza fondo di truffe. Una 40enne napoletana è finita nei guai con la giustizia in quanto denunciata a piede libero dai carabinieri della stazione di Gattinara alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli con l’accusa per il reato di truffa. La vicenda ha avuto inizio nel giugno dello scorso anno quando un 67enne valsesiano alla ricerca di una polizza di assicurazione attraverso internet era venuto in contatto con una società assicurativa nuova e con la 40enne si instauravano subito contatti cordiali e professionali. L’uomo effettuava un bonifico di 250 euro ed era convinto di essere coperto dalla polizza. Ma, successivamente, la polizia locale di Carpignano Sesia, in Provincia di Novara, rilevava dalla lettura della targa, che era privo di copertura assicurativa. L’uomo, caduto dalle nuvole, credendo che fosse un errore, ha cercato di mettersi in contatto con ‘l’assicuratrice’ ma tutto è stato inutile, le utenze telefoniche rimanevano mute. Pertanto al 67enne non è rimasto altro che denunciare il fatto ai carabinieri.
Massimo Iaretti
Il Consiglio comunale ha approvato, questo pomeriggio, una delibera presentata dall’assessore al commercio Alberto Sacco, riguardante la valorizzazione delle aree di vendita inutilizzate all’interno del mercato alimentare coperto “IV” di Porta Palazzo, conosciuto come mercato dell’Orologio. Formalmente, il provvedimento è una revisione della convenzione fra la Città e la cooperativa che gestisce il mercato, nella sostanza rappresenta la possibilità per la stessa cooperativa di assegnare temporaneamente gli stand di vendita rimasti vuoti a operatori economici per un periodo di prova temporaneo. Da regolamento, infatti, nei mercati coperti non gestiti direttamente dalla Città, i posti vendita andrebbero assegnati all’operatore commerciale che vuole aprire un’attività commerciale, solo dopo la sua adesione all’organismo che gestisce il mercato. Le difficoltà del mercato, i costi elevati di gestione, i troppi negozi vuoti, hanno spinto i responsabili della Cooperativa di gestione del Mercato IV alimentare di Porta Palazzo a proporre ai nuovi operatori economici interessati ad iniziare un’attività commerciale all’interno del mercato, in via sperimentale, un periodo di prova con contratto di locazione temporaneo (tre mesi), prima di procedere all’eventuale adesione definitiva alla cooperativa. La delibera è stata approvata con trenta voti favorevoli e un astenuto.
(foto: il Torinese)
Gli anarchici interrompono il processo per terrorismo
Oggi una cinquantina di anarchici, scandendo lo slogan “Giù le mani dell’Asilo” mentre si trovavano seduti nel settore destinato al pubblico dell’aula bunker delle Vallette, hanno impedito al pubblico ministero Roberto Sparagna di prendere la parola al processo Scripta manent, in cui 23 anarchici sono imputati per terrorismo. La Corte è stata costretta a interrompere l’udienza, l’aula è stata sgomberata dalle forze dell’ordine e i manifestanti sono stati accompagnati fuori. “È penoso dover impiegare la forza in un’aula di giustizia in uno Stato di diritto e in un ordinamento democratico. Ma, a fronte di comportamenti intolleranti, lo Stato non può che rispondere con la forza”, ha commentato con l’Ansa il pm Sparagna.
Il centro sociale era un covo sovversivo
Dopo la serata di guerriglia urbana la questura spiega che “l’Asilo di via Alessandria non era un normale centro sociale, ma la base di una cellula sovversiva di un gruppo di anarco-insurrezionalisti” che opera per “la sovversione dell’ordine democratico partendo dalla protesta di piazza”. Così l’agenzia Ansa riporta le parole del questore di Torino Francesco Messina, secondo il quale l’Asilo, occupato da 24 anni, era il loro covo. La base operativa di un gruppo che ha esercitato a lungo “un controllo militare nel borgo Aurora”.
(foto I.M. Dimitru)
Muore in auto a 37 anni stroncata da infarto
CARABINIERI ARRESTANO DUE PREGIUDICATI
I Carabinieri della Stazione di Asti hanno proceduto all’arresto di due pregiudicati colpiti da ordine di carcerazione. Il primo provvedimento ha avuto come destinatario un 66enne pluripregiudicato astigiano, che era stato condannato a 4 anni di reclusione per due rapine a uffici postali del cuneese, precisamente a Priocca e Montaldo Roero, avvenuti tra il 2005 e il 2006, nonché per porto abusivo di armi e furto reati commessi in provincia di Asti nello stesso periodo. La lunga vicenda giudiziaria ha avuto epilogo con l’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Torino, che ha disposto gli arresti domiciliari dovendo scontare il residuo pena di 2 mesi e 17 giorni di reclusione, in quanto la restante pena è stata estinta per effetto dell’indulto ai sensi della legge 241 del 2006. Il secondo a finire in manette è un 29enne pregiudicato di nazionalità rumena, residente ad Asti, colpito da Ordine di carcerazione del Tribunale di Torino, dovendo scontare la pena di 5 mesi di reclusione- L’uomo è stato individuato nel centro cittadino dai militari della Stazione di Asti che, dopo le formalità di rito, l’hanno condotto presso la proprio abitazione per l’espiazione della pena in regime di arresti domiciliari. Nel 2016 l’arrestato era stato sorpreso all’interno di un istituto scolastico di Torino, mentre con un complice stava per portare a termine un furto.
Massimo Iaretti