Riceviamo e pubblichiamo
«Spero non si aspetti che ci scappi il morto, per accorgersi di quello che sta succedendo a Torino: una città dove si tollera e si favorisce la presenza dei cosiddetti centri sociali, nei quali alligna la violenza, l’intolleranza e dove potrebbero anche svilupparsi i germi del terrorismo». Roberto Rosso, capogruppo Fratelli d’Italia in Sala Rossa, commenta in questo modo l’aggressione, avvenuta ieri sera, ai danni di due militanti dello spazio identitario Aliud, entrambi iscritti a Fratelli d’Italia. Ad assalirli, una quindicina di incappucciati.
I ragazzi sono stati pedinati dall’uscita della sede fino sotto casa di uno dei due – si legge sul profilo Facebook del Circolo – per poi essere assaliti da una quindicina di ragazzi con il volto travisato. Presi a calci e pugni i due sono finiti all’ospedale Martini. Il circolo nei giorni scorsi era già stato preso di mira con minacce e intimidazioni, scritte sui muri. Le tensioni nel quartiere San Paolo si sono alimentate dopo la manifestazione promossa dal Gabrio e Studenti indipendenti.
«Oggi ho depositato una richiesta di comunicazioni urgenti al Sindaco Chiara Appendino – prosegue Rosso – in merito alla grave aggressione di stampo politico di ieri sera a Torino: è intollerabile che nel 2019, in un Paese democratico, si torni alla violenza per le strade, agli agguati, ai pedinamenti, ai pestaggi di gruppo che possono avere anche conseguenze tragiche. Malmenare due ragazzi soltanto per le loro idee, oltre che criminale è del tutto assurdo».
«Non siamo ancora alle chiavi inglesi, quelle usate dagli assassini di Sergio Ramelli, ma poco ci manca – continua Rosso – e così mentre Liliana Segre è costretta alla protezione per via di insensate minacce online, a Torino qualcuno passa alle vie di fatto, probabilmente qualcuno di quelli che si fregiano della verità in tasca e del potere di giudicare chi è buono e chi è cattivo. Poi vanno a pestare la gente senza altro motivo che l’odio politico».
«Voglio chiedere al Sindaco se secondo lei esistono aggressioni di serie A e aggressioni di serie B. Spesso si è mobilitata, giustamente, contro insulti e parole. Oggi mi auguro che prenda una posizione decisa e inequivocabile contro un pestaggio vigliacco indegno di una città civile e democratica e contro le minacce di morte subite dai due ragazzi aggrediti».
«Ci auguriamo – conclude Rosso – che la Commissione Segre, una volta insediata, anziché essere strabica a sinistra guardi anche a quei facinorosi che l’odio non lo praticano solo a parole ma con pugni e calci».
Oro e Rolex nei reggiseni per sfuggire ai carabinieri
Orologi Rolex, oggetti in oro e pietre preziose, per oltre 65mila euro, sono stati sequestrati dai carabinieri nelle abitazioni di tre sinti, due le donne, già noti alle forze dell’ordine. L’intervento dei militari è avvenuto al campo nomadi di via Lega a Torino, nell’ambito dei controlli finalizzati al contrasto di truffe e furti in abitazione. Sequestrati anche attrezzi per l’edilizia e una banconota falsa, da 200 euro. Le donne hanno nascosto nei reggiseni i preziosi, probabile provento di furto, e hanno finto di sentirsi male.
Il comandante della polizia municipale Emiliano Bezzon ritira le dimissioni e resta alla guida dei Civich torinesi. Ha infatti chiesto alla sindaca Appendino di respingere le dimissioni, presentate la scorsa settimana in relazione alla polemica per le multe ai monopattini. “Non me la sento di lasciare il comando”, ha detto Bezzon durante la cerimonia per di anniversario anniversario della polizia municipale. “La Città ha bisogno di lei. Sono contenta che abbia deciso di rimanere”, ha commentato la sindaca.
BRIGATA ALPINA TAURINENSE
Cincu (Romania), novembre 2019. La componente pesante del Reggimento “Nizza Cavalleria” (1°) di Bellinzago Novarese (NO), su piattaforma Blindo Armata “Centauro”, ha terminato l’importante esercitazione internazionale denominata “Scorpion Legacy 2019”, presso il comprensorio addestrativo del Land Forces Combat Training Center “Getica” di Cincu in Romania.
L’addestramento è iniziato il 28 ottobre con un’esercitazione di posto comando che ha impegnato il Comandante del 1° Gruppo Squadroni ed alcuni Ufficiali dello Staff del Comando del “Nizza”. L’attività addestrativa ha avuto come momento conclusivo un’attività a fuoco nelle giornate del 6 e 7 novembre, a cui hanno preso parte due plotoni dello Squadrone Blindo Pesante impiegando dieci Blindo “Centauro”.
Nel complesso, l’attività ha visto più di sessanta soldati dell’Esercito Italiano confrontarsi e addestrarsi con personale internazionale, utilizzando uno scenario tipicamente “combat” su terreni aperti e pianeggianti.
In tale contesto, la situazione operativa ha previsto la risposta ad un attacco convenzionale, attuando in un primo tempo attività tattiche difensive e, a seguire, sviluppando attività controffensive congiuntamente al 20° Battaglione di Fanteria delle Forze Armate rumene, a una compagnia dell’Esercito portoghese e ad una polacca.
In particolare, al “Nizza” è stato assegnato il compito di costituire l’unità di copertura delle forze di manovra, effettuando lo schermo di sicurezza della fronte di Brigata e, successivamente, di raggiungere la zona di raccolta a premessa della fase di contrattacco.
Durante le fasi preparatorie, gli uomini e le donne del Reparto hanno avuto inoltre l’opportunità di addestrarsi, a partiti contrapposti, allo svolgimento di diversi compiti tattici, utilizzando i sistemi di simulazione “Miles”.
L’esercitazione “Scorpion Legacy 2019”, condotta dal personale delle Truppe Alpine inquadrate nella Brigata Alpina “Taurinense”, ha permesso al personale del Colonnello Matteo Rizzitelli, Comandante del “Nizza”, di condurre attività tattiche differenziate in bianco e a fuoco in un contesto Joint e Combined.
Domenica 10 novembre, il Comune di Ceresole e l’Anpi hanno ricordato la tragedia della Galisia, riposizionando sul monumento dedicato ai caduti la targa che, nel novembre del 1961, venne sistemata in quota dalla Resistenza canavesana.
Quella targa commemorativa venne inghiottita dalla frana causata dall’alluvione del settembre del 1993. Ora la targa è stata riposizionata durante la cerimonia alla quale hanno partecipato il parroco di Ceresole Reale, Franco Rolando, Guido Novaria e il vicesindaco Mauro Durbano. Il rappresentante dell’Anpi ha letto l’elenco delle vittime e dei soccorritori della tragedia e sono stati suonati l’inno italiano e quello inglese. Settantacinque anni fa, sul colle Galisia sopra Ceresole Reale, si consumava la più grande tragedia di montagna avvenuta sulle Alpi durante la Seconda guerra mondiale. Quarantun vittime fra partigiani italiani e soldati inglesi fuggiti dai campi di prigionia tedeschi.Soltanto tre furono i superstiti.La commemorazione della tragica odissea del colle Galisia, sullo spartiacque Valle Orco-Val d’Isere, è stata arricchita dalla scoperta fatta da Franco Rolando, decano delle guide alpine di Ceresole Reale, che dopo ventisei anni ha ritrovato quella targa, nei pressi del Pian Ballotta: “Ho notato qualcosa che luccicava in mezzo alle pietre. Pensavo si trattasse di qualche colpo di mortaio visto che in questa zona, durante la guerra, al confine fra Italia e Francia, ci furono parecchi combattimenti”. Subito dopo la sorpresa: “Iniziai a scavare con i bastoncini e ho capito che quella che stava per affiorare era la targa strappata dall’alluvione del ’93”.
SEQUESTRATI A SUO CARICO QUASI 90 PANETTI GRIFFATI
Era perfettamente inserito nella vita cittadina il quarantottenne di origini algerine che lo scorso sabato sera è stato arrestato dagli agenti del Commissariato Centro per la detenzione di un ingente quantitativo di stupefacente.
Anche la scelta dell’abbigliamento era finalizzato ad evitare eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine; distinto, vestiva in modo classico, mai un comportamento fuori posto. Proprio questo era il suo punto di forza. Residente nel centro città, era solito scegliere proprio Piazza Castello per concludere i suoi “affari”. Così sabato scorso, si è trovato con un soggetto di provenienza maghrebina all’interno di un bar della centralissima piazza. Gli investigatori del commissariato in servizio di Volante si sono avvicinati alla coppia per un controllo mentre altri poliziotti in borghese sopraggiungevano in ausilio; alla vista degli agenti, i due sospetti si sono divisi fuggendo in direzioni opposte. In particolare, il quarantottenne ha tentato di chiudersi nel bagno del bar per disfarsi con ogni probabilità di qualcosa, ma è stato prontamente bloccato.
Addosso, aveva 3 panetti di hashish di circa 100 grammi ciascuno. L’uomo, negli uffici del Comm.to , ha cercato poi di depistare gli agenti, dichiarando una falsa residenza; ma scrupolosi accertamenti sul suo conto hanno indicato una mansarda sita in via della Misericordia. Durante la perquisizione, i poliziotti hanno rinvenuto, nascosto nell’armadio della camera da letto, un borsone. Al suo interno, ben 85 panetti di sostanza stupefacente, in tutto e per tutto simili a quelli che l’uomo aveva addosso all’atto del controllo, recanti l’effigie “Dior”: inoltre, la cifra in contanti di 700 € e tre telefoni cellulari.
Sempre nel corso di una serie di controlli antispaccio eseguiti dal Commissariato, appena la sera prima è stato individuato in corso Regina Margherita angolo Buniva un altro cittadino straniero intento a spacciare. L’uomo è stato visto cedere una bustina in cellophane contenente dell’erba verde a un soggetto dietro il compenso di una banconota da 20 €. La perquisizione personale effettuata a suo carico ha portato al rinvenimento di altre 21 bustine, contenenti complessivamente quasi 70 grammi di marijuana. Il cittadino gambiano, che ha opposto anche una vivace resistenza nei confronti degli operatori, è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e resistenza a P.U.
Albergatore ricattato: sgominata la “banda del pizzo”
Fiamme gialle, cambio della guardia a Milano
Dalla Lombardia
Le Fiamme Gialle Lombarde hanno oggi salutato il Gen. D. Piero Burla, che
ha ceduto il comando al Gen. D. Stefano Screpanti, per assumere un nuovo
incarico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La cerimonia di avvicendamento si è svolta alla presenza del Comandante
Interregionale dell’Italia Nord Occidentale della Guardia di Finanza, Gen.
C.A. Giuseppe Vicanolo, delle Autorità cittadine, dei Comandanti Provinciali
della Lombardia, di un’aliquota di Ufficiali, Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati
e Finanzieri in forza presso il capoluogo, dell’Associazione Nazionale
Finanzieri d’Italia e degli organi di base della rappresentanza militare.
Il Gen. D. Piero Burla nel ripercorrere i suoi tre anni alla guida del Comando
Regionale Lombardia, area di primario interesse strategico – operativo per il
Corpo, ha voluto ringraziare attraverso i militari presenti tutte le circa 6 mila
“Fiamme Gialle Lombarde” per il loro incondizionato impegno, l’altissima
professionalità e la profonda dedizione dimostrati in tante occasioni.
Tutte qualità che hanno permesso di raggiungere risultati importanti nella lotta
all’evasione e all’elusione fiscale, al contrasto degli sprechi ed agli illeciti nel
campo della spesa pubblica e più in generale nell’esecuzione dei compiti
istituzionali quale polizia economico-finanziaria.
Il Gen. D. Piero Burla ha quindi “lasciato il testimone” al Gen. D. Stefano
Screpanti, proveniente dalla Scuola di Polizia Economico-Finanziaria del
Corpo.
Nei giorni scorsi un cittadino rumeno di 28 anni è stato seguito in via Principe Tommaso da uno sconosciuto che, dopo averlo affiancato, lo ha aggredito, colpendolo al volto riuscendo a sfilargli il giubbotto, di colore bianco, contenente il portafogli. La vittima, per sottrarsi alla violenza, ha trovatorifugio in un vicino supermercato, mentre il suo aggressore si è dato alla fuga su via Galliari in direzione del parco del Valentino.
Gli agenti del Comm.to Nizza, acquisite e visionate le immagini registrate da alcune telecamere di vigilanza poste nella zona, hanno riconosciuto nel rapinatore ripreso un cittadino marocchino gravitante nel quartiere San Salvario, con numerosi precedenti di polizia per stupefacenti e reati di natura predatoria (furti e rapine). Martedì scorso, la vittima del reato è stata convocata negli uffici di Polizia, ove è stata effettuata l’individuazione fotografica del sospettato.
Nelle ore successive, a seguito di attive ricerche del rapinatore, gli investigatori lo hanno individuato in via Ormea. L’uomo, 36 anni, senza fissa dimora, con precedenti per reati contro la persona, il patrimonio e inerenti agli stupefacenti, irregolare sul territorio nazionale, in considerazione del pericolo di fuga, è stato sottoposto a fermo per la rapina aggravata del 29 Ottobre. La misura è stata convalidata dall’Autorità Giudiziaria che ha successivamente emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Poche ore dopo, lo stesso personale di Polizia, durante i servizi in borghese nella zona di competenza del Comm.to, ha notato, in corrispondenza di una pensilina per i bus in via Genova, un cittadino marocchino sospetto. L’uomo, dopo aver diviso con due soggetti resisi irreperibili quello che è parso essere un pezzo solido di stupefacente, è salito sul bus linea 18 ma, accortosi della presenza a bordo degli agenti, che lo hanno seguito, è sceso frettolosamente dalla porte posteriori. Il tentativo di sottrarsi al controllo è andato, però, a vuoto: infatti, è stato raggiunto dopo un breve inseguimento. La perquisizione a suo carico ha portato al rinvenimento di 3 pezzi di hashish, per un peso complessivo di 32 grammi. Per l’uomo, quarantotto anni, colpito peraltro dal divieto di dimora a Torino, misura cui lo stesso è risultato evidentemente inadempiente, sono scattate le manette per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.