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Denunciato il maniaco dei giardinetti

Denunciato dagli agenti del commissariato Madonna di Campagna

Domenica pomeriggio gli agenti del commissariato Madonna di Campagna intervengono presso i giardinetti pubblici in via Casteldelfino dove è stata segnalata la presenza di un soggetto molesto. Giunti sul posto, i poliziotti raccolgono la testimonianza di una minore e di alcune mamme. L’uomo, cittadino marocchino di 53 anni, poco prima era stato visto avvicinarsi alla zona ludica dedicata ai bambini e, dopo essersi improvvisamente abbassato i pantaloni, aveva iniziato a massaggiarsi le parti intime. In seguito, lo straniero si era seduto su una panchina, come nulla fosse accaduto. All’arrivo degli agenti, il cinquantatreenne stazionavaancora nel medesimo punto. Sottoposto a controllo, il soggetto dichiarava agli agenti di non aver fatto nulla e di trovarsi ai giardinetti per riposarsi dalla giornata lavorativa.

L’uomo è stato denunciato per atti osceni in luogo pubblico.

Covid, cure a domicilio: la Regione chiede confronto

«Non si tratta di iscriversi al partito del Plaquenil, però credo sia importante rilevare come i protocolli di cura a domicilio con l’uso della idrossiclorochina, sperimentati in Piemonte nel trattamento precoce del Covid-19, abbiano dato risultati molto incoraggianti.

Dopo il ritiro da parte della rivista scientifica Lancet dello studio che aveva portato alla decisione dell’Oms di bloccare le sperimentazioni con l’idrossiclorochina, sarebbe opportuno al più presto un confronto con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per fare chiarezza. Se non va bene l’idrossiclorochina, ci dicano cosa si può utilizzare in alternativa, altrimenti viene meno il perno su cui ruota gran parte della strategia di cura domiciliare dei pazienti covid e si rischia di tornare ad affollare gli ospedali mettendone in crisi l’operatività».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Luigi Genesio Icardi, che mercoledi 3 giugno ha condiviso con i colleghi assessori delle altre Regioni il modello di presa in carico precoce dei pazienti affetti da sospetta infezione Covid-19 sperimentato nell’Asl di Alessandria, facendosi promotore, a nome della stessa Commissione nazionale, di una richiesta di audizione all’Aifa per chiedere l’attivazione di un “registro 648” (procedura per consentire l’erogazione di un farmaco a carico del Servizio sanitario nazionale) per la somministrazione domiciliare di idrossiclorochina.

Dal 18 marzo al 30 aprile, il Distretto Acqui Ovada dell’Asl di Alessandria ha preso in carico e seguito a casa, precocemente, 340 pazienti, con una drastica riduzione dei ricoveri, in controtendenza con i dati della stessa provincia, tra le più colpite del Piemonte. Su 340 pazienti, infatti, si sono avuti 22 ricoveri e 9 decessi, numeri dolorosi, ma nettamente inferiori agli attesi in base ai dati epidemiologici.

«Il messaggio emerso dal progetto coordinato dai dottori Paola Varese  e Claudio Sasso denominato “Covi a casa” è forte e chiaro – osserva l’assessore Icardi -: più precocemente si avviano le cure, maggiori sono le probabilità di guarigione. E’ il territorio il vero campo di battaglia contro il virus. I medici di medicina generale hanno dimostrato di essere strategici e forza proattiva nell’intercettazione precoce dei malati, a prescindere dall’esecuzione dei tamponi. Clinica, esami ematici domiciliari e elettrocardiogramma sono stati sufficienti per identificare i malati, selezionarli per profili di rischio e avviare precocemente un trattamento farmacologico articolato che ha avuto successo».

L’assessore rileva che “Covi a casa”, così come l’altro analogo protocollo farmacologico di cura domiciliare dei professori Di Perri-Bonora-Venesia, non sono stati un ripiego perché gli ospedali erano pieni, ma una precisa scelta strategica organizzativa”.

«Territorio e Ospedale – conclude Icardi -, supportati dal volontariato, malgrado la tragica esperienza escono comunque rafforzati nelle motivazioni etiche che li accomunano e da cui auspichiamo la nascita di un nuovo modello di sanità e di presa in carico delle persone in base ai  bisogni di salute».

Aggressioni al personale sanitario al polo di Avigliana

Riceviamo e pubblichiamo / La UILFPL dell’ASL To3 è alquanto preoccupata per la situazione che si sta presentando sui territori, in particolare
per i servizi sanitari e amministrativi a stretto contatto con il pubblico, il cui personale è diventato in queste
settimane, sempre più spesso, destinatario di insulti, aggressioni e minacce.

Tali situazioni incresciose sono causate dalla chiusura dei servizi ambulatoriali, che generano gravi disagi all’utenza
o dalle lunghe attese che intercorrono per l’esecuzione di un prelievo.

Oggi, ad esempio, presso il polo di Avigliana, sono dovute intervenire le forze dell’ordine per calmare gli animi di
utenti, di liberi cittadini, stanchi e frustrati per le lunghe code e per le prolungate chiusure dei servizi; lo stesso era
capitato qualche giorno fa presso le strutture di Piossasco.

Disagi che purtroppo sappiamo bene non dipendere né dagli operatori né dall’azienda.

La cosiddetta “Fase 3” è la fase in cui si è certamente più “liberi”, ma questa libertà deve comportare
contestualmente un progressivo ritorno alla normalità, anche nell’erogazione dei servizi sanitari.

La UILFPL non ci sta a queste condizioni, urge prendere assolutamente dei provvedimenti e chiede che si riaprano
a breve tutti i servizi oggi chiusi, compresi tutti i PPI (punti di primo intervento).

Tale situazione, seppur conseguenza ovviamente del periodo post quarantena da Covid19, necessita di una
approfondita valutazione con immediate azioni organizzative correttive.

Nonostante l’emergenza ancora in atto, oggi non ci si può dimenticare delle cronicità, della medicina ordinaria o,
ancora, delle paure e delle preoccupazioni che manifestano i cittadini nel loro quotidiano.

Chiediamo quindi di riaprire i siti chiusi, evitando sovraffollamenti, come sta avvenendo proprio in questi giorni al
Polo Sanitario di Avigliana.

Ricordiamo che la ASL TO3 è una delle ASL Piemontesi ad avere un territorio molto esteso con caratteristiche
geomorfologiche tipiche del territorio montano.

La popolazione residente risulta essere con età avanzata e condizioni sociali più disagiate rispetto al periodo
precedente all’emergenza sanitaria.

Urgono delle prese di posizioni nette e urgono ora.

Nazzareno Arigò – Segretario Aziendale UIL FPL ASL TO3

Scontro tra bus Gtt e autoscala, tre feriti

Oggi pomeriggio in corso XI febbraio a Torino, scontro tra un autobus della linea 18 e un’autoscala.

Sono tre le persone rimate lievemente ferite,  passeggeri che si trovavano sul mezzo Gtt.

E’ da chiarire la dinamica dell’incidente. Sul posto è intervenuta la polizia municipale per gli accertamenti.

Bufala sulle mascherine “tossiche”, partono le denunce della Regione

La Regione Piemonte chiarisce i termini di sicurezza delle mascherine trattate con Sanitized TH 22-27. Assessore Gabusi: «Nessuna tossicità. Il trattamento è certificato e considerato necessario per i tessuti antibatterici e antivirus»

 

«Stiamo procedendo a denunciare per procurato allarme quanti hanno dato visibilità all’ignobile accusa di aver distribuito mascherine tossiche alla popolazione piemontese». L’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi non lascia dubbi sulla falsità e sul pericolo del video denuncia che circola sul web da ieri riguardante le mascherine della Regione Piemonte trattate con il metodo Sanitized TH 22-27 a base di zinco piritione. Facendo leva sulla natura tossica dello zinco piritione, il video insinua un’azione irresponsabile e dannosa da parte della Regione Piemonte nei confronti dei cittadini.

«I cittadini devono conoscere la verità su questo tema – sottolinea l’Assessore Gabusi -. Le mascherine non sono assolutamente tossiche: il trattamento Sanitized TH 22-27, che contiene una piccola dose di zinco piritione, è considerato ‘necessario’ per avere un tessuto antibatterico e antivirus. Abbiamo una pila di documenti che dimostrano come il Sanitized TH 22-27 non solo abbia tutte le certificazioni di legge, ma siano addirittura superiori a quelle richieste per le mascherine ad uso sociale. Abbiamo analizzato tutte queste prove e certificazioni, ma non oggi, bensì prima della produzione».  9 certificazioni, tra cui quella per il trattamento Sanitized, oltre ad una serie di test di laboratorio in Italia e all’estero e le schede di sicurezza, attestano la sicurezza del prodotto.

«Non sono le mascherine ad essere tossiche – conclude l’Assessore Gabusi -, ma le persone che diffondono contenuti falsi e generano accuse ingiustificate. È patetico e vergognoso l’attacco che viene fatto alla Protezione civile, alla Regione Piemonte e alle persone che si sono impegnate per la realizzazione e la distribuzione delle mascherine. Purtroppo, molte, troppe, persone sono cadute nella trappola della fake news e hanno condiviso il video denuncia sui propri canali social, creando un allarmismo falso e ingiustificato. È perciò nostro dovere rendere onore alla verità e ai tanti volontari che hanno donato il loro tempo e il loro lavoro per distribuire le mascherine casa per casa

San Salvario, cibo avariato al ristorante: quasi 30 mila euro di multa

70 persone identificate, 5 locali commerciali controllati, quasi 70 kg di alimenti mal conservati sottoposti a sequestro all’interno di un ristorante, 3 minimarket chiusi per 5 giorni e sanzioni amministrative elevate per quasi 30 mila €.

Questi i risultati di un controllo straordinario del territorio congiunto effettuato ieri nel quartiere San Salvario da personale della Sezione VIII (San Salvario-Cavoretto-Borgo Po) della Polizia Municipale insieme agli agenti del Commissariato di P.S. Barriera Nizza, del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte” ed a personale dell’ASL To1.

Il ristorante in via Nizza, condotto da un uomo di 37 anni di nazionalità cinese, è stato denunciato per cattivo stato di conservazione degli alimenti. Gli agenti hanno sottoposto a sequestro penale 67.5 Kg di alimenti privi di rintracciabilità posti all’interno di sacchetti non idonei all’uso alimentare e privi di   etichettatura. Si tratta di prodotti di origine animale per alcuni dei quali non è stato possibile neanche risalire alla specie. Del riso cotto era collocato i contenitori sporchi e posizionati sul pavimento.

Inoltre, gli sono state contestate la mancata comunicazione di ampliamento del locale, la mancata esposizione della riproduzione a stampa di alcuni articoli del TULPS, del relativo regolamento, la mancanza dell’ iscrizione al CONOE e della certificazione di conformità della canna fumaria, nonché per la presenza di un congelatore privo di lettura della temperatura nel quale erano conservati alimenti privi di rintracciabilità; la presenza di bidoni senza un sistema di  chiusura adeguata e la mancanza di esposizione dei prezzi per le bevande hanno fatto ammontare il totale delle sanzioni amministrative a 25.300 Euro.

Relativamente alla pulizia dei locali, il personale dell’ASL- SIAN ha anche riscontrato carenze igienico sanitarie, oltre alla mancanza di protezioni alle aperture del locale ed al mancato aggiornamento del manuale HACCP, riscontrando violazioni per un totale di 3.000 Euro.

Sono, inoltre, in corso accertamenti relativi all’assunzione di 16 dipendenti e a presunte irregolarità edilizie.

In orario serale, personale del Comm.to Barriera Nizza ha, infine, effettuato alcuni controlli volti alla verifica della dovuta ottemperanza al divieto di vendita di bevande alcoliche e superalcoliche nei locali della movida di San Salvario. Per tre minimarket condotti da cittadini bengalesi è scatta la chiusura provvisoria dell’attività commerciale, per la durata di 5 giorni, ai sensi della D.L. 25 Marzo 2020 n. 19.

Raccoglieva fondi per bambini ma svuotava il conto scommettendo online

Raccoglieva fondi per note associazioni benefiche ma nel contempo svuotava il proprio conto corrente scommettendo on line.

Quando il saldo andava in negativo, sporgeva denuncia alla sua banca disconoscendo le operazioni a favore di una società di raccolta scommesse. A suo dire, la prima denuncia alla banca era andata a buon fine. Forse per questo il giovane ha pensato di provarci ancora. Ad aprile 2020 l’uomo si presenta in Questura per sporgere denuncia contro ignoti: afferma di  disconoscere una serie di operazioni effettuate nel giro di tre giorni per un importo complessivo pari a 1.041. euro  Del caso si occupa il Commissariato Dora Vanchiglia,  che convoca il soggetto per assumere informazioni. Tuttavia le contraddizioni dell’uomo fanno sì che il verbale di sommarie informazioni si interrompa per l’emersione di indizi di reità a carico del venticinquenne, che da vittima lo rendono indagato. Le operazioni disconosciute, infatti, sono tutte ricariche a favore della carta da gioco. A quel punto non resta che ammettere la verità: le sue denunce per frode informatica erano stratagemmi – ingenui – per recuperare le somme perse con le scommesse. L’uomo viene denunciato in stato di libertà per i reati di simulazione di reato e falsità ideologica in atto pubblico.

Ruba bici a rider sessantenne. I carabinieri arrestano il ladro

Furto di una bicicletta a un rider che consegna cibo a domicilio per una nota piattaforma online. È successo mercoledì sera in zona Lingotto.  

I carabinieri della Compagnia Torino Mirafiori hanno fermato un uomo in sella a una bicicletta subito dopo averlo notato girovagare in modo spericolato e in contromano in mezzo al traffico di Via Nizza. Era anche al telefono e non si preoccupava minimamente degli automobilisti che gli suonavano il clacson.  Si tratta di un italiano di 38 anni, abitante a Torino.
Al momento del fermo, un uomo italiano di 58 anni si è avvicinato ai carabinieri per dire loro che la bici di quell’uomo era la sua e che gli era stata rubata poco prima davanti all’8Gallery, mentre ritirava i panini per una consegna. Senza bici e senza paga per quel giorno ha  vagato per il quartiere, con la speranza di ritrovare la sua bicicletta. Il ladro è stato arrestato e collocato ai domiciliari, mentre la bici  verrà restituita al proprietario dopo la convalida dell’arresto.

Cade da un ponteggio, uomo in gravi condizioni

Caduto  questa mattina a Volpiano da un ponteggio, da tre metri circa, mentre stava lavorando, è in gravi condizioni un muratore di 62 anni.

Le sue condizioni sono peggiorate in poco tempo ed è stato trasportato con l’elisoccorso al Cto di Torino, dove gli è stato riscontrato un grave trauma cranico e facciale, e una frattura al polso.

Perde il controllo dello scooter e si schianta contro auto

Nella tarda serata di ieri in Corso Moncalieri 440 si è verificato un grave incidente stradale.

Secondo una prima ricostruzione della dinamica il conducente di uno scooter, dopo aver perso il controllo del proprio mezzo, è rovinato al suolo terminando la corsa contro un veicolo in sosta.

I rilievi sono stati effettuati dalla Squadra Infortunistica del Reparto Radiomobile della Polizia Municipale.

L’uomo è stato immediatamente trasportato presso il pronto soccorso del CTO dove  il medico  di turno ha stilato un certificato di prognosi riservata.