Oggi avrebbe compiuto 34 anni, Stefano Leo, ucciso con una coltellata alla gola a febbraio ai Murazzi del Po di Torino. Per ricordarlo, amici e familiari hanno creato un mosaico di loro piccole foto che ne creano una grande di Stefano. “Oggi è il tuo compleanno, noi siamo qui uniti a mettere insieme i tasselli di un puzzle che rimarrà incompleto perché ne manca uno, perché manchi tu. Siamo fatti delle persone che ci hanno voluto bene e che ce ne vogliono: bisogna dirselo più spesso”, scrivono. Accusato di omicidio è Said Mechaquat, il 27enne marocchino che alcune settimane dopo il delitto si è consegnato ai carabinieri, ai quali ha detto di aver ucciso il giovane perché “sorrideva, era troppo felice”.
Perseguita la ex moglie. Arrestato dai carabinieri
Dal Piemonte
Nella serata di giovedì 12 settembre, a Villafranca d’Asti, i Carabinieri della locale Stazione congiuntamente a quelli della Stazione di Serrata (RC), su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Palmi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di C.C., 43enne di San Pietro di Caridà (RC), in quanto ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie con l’aggravante della recidiva.
Il provvedimento eseguito scaturisce da una denuncia sporta dalla donna presso la Stazione di Serrata (RC) nel dicembre dello scorso anno, a seguito delle continue molestie e minacce poste in essere nei suoi confronti dall’ex marito.
In particolare, lo scorso 7 dicembre, i Carabinieri della Stazione di Serrata (RC), su richiesta della donna, erano intervenuti presso l’abitazione, ove avevano sorpreso l’uomo mentre, brandendo un’ascia, minacciava la donna al fine di costringerla a tornare con lui. Il tempestivo intervento dei militari, pertanto, aveva consentito di evitare più gravi conseguenze, nonché di tutelare e mettere in salvo la donna, poi risultata vittima da tempo di plurime condotte vessatorie da parte del marito.
Sulla scorta degli elementi raccolti, nel febbraio scorso, il G.I.P. presso il Tribunale di Palmi, su richiesta della locale Procura della Repubblica, aveva emesso un provvedimento cautelare con il quale era stato disposto l’allontanamento dell’uomo dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi dove la donna svolgeva abitualmente attività lavorativa.
Il provvedimento, tuttavia, veniva in più occasioni violato dall’indagato, il quale, perseverando con la propria condotta violenta, si era reso più volte responsabile di ulteriori reati nei confronti dell’ex moglie.
L’uomo, rintracciato all’esito di ininterrotte ricerche da parte dei Carabinieri astigiani, espletate le formalità di rito, è stato sottoposto in regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, nel Comune di Villafranca d’Asti (AT).
Nel l 2015 a Papa Francesco in visita pastorale a Napoli fu donata una pizza speciale con i colori del Vaticano: mozzarella di bufala, pomodorini gialli, con tanto di scritta “W il Papa”. La pizza fu consegnata al Pontefice sulla Papamobile da Vincenzo “Enzo” Cacialli, allora 43 anni, pizzaiolo, che da quel giorno diviene “Il pizzaiolo del Papa” e viene decantato da giornali e tv. Lunedì scorso Cacialli è stato arrestato dalla squadra mobile di Genova con l’accusa di essere un truffatore seriale di anziane e pensionate. Proprio a Torino è stato arrestato in flagranza di reato in corso Vittorio Emanuele, per aver raggirato una donna di 85 anni.
Gli sarebbe certamente convenuto pagare la confezione di muffin ed uscire dal supermercato come ogni cliente; invece il ventitreenne di originiivoriane, già noto alle forze dell’ordine per fatti analoghi, giovedì mattina si è messo in tasca 2 merendine, dopo aver rotto la confezione che le custodiva, e si è avviato verso l’uscita senza acquisti, oltrepassandola. Il furto è però stato notato dall’addetto alla vigilanza del supermercato, che lo ha fermato, contestandogli il fatto. Il vigilante gli chiedeva poi di seguirlo in un luogo più appartato, vicino ai bagni della struttura. Il ladro di merendine, intuendo che ben presto sarebbe arrivata la Polizia, con mossa fulminea entrava in un antibagno e, spostato un pannello della controsoffittatura, si introduceva nell’angusto spazio sotto il tetto, provando a fuggire. Da lì a poco però il controsoffitto, inadatto a reggere il peso di un uomo, crollava interamente, interessando sia un bagno che una piccola stanza in cui sono dislocate le centrali elettriche e di video sorveglianza dell’esercizio commerciale. Il ladro, rovinato a terra, è stato rinvenuto completamente ricoperto dalle macerie, ferito anche dai vetri della plafoniere dell’illuminazione presenti. E’ stato soccorso e trasportato in ospedale, non in gravi condizioni, in stato di arresto per furto aggravato.
Frontale tra auto e moto: muore 24enne
Un ragazzo di 24 anni è morto in un incidente stradale nella notte a Torino. Era a bordo di una Suzuki, in corso Unione Sovietica all’angolo con via Tommaso De Cristoforis. Si è schiantato frontalmente con una Panda. Trasportato all’ospedale Molinette, i tentativi dei medici non hanno potuto salvarlo. Secondo la polizia municipale, la vettura guidata da una 25enne e con altre tre persone a bordo, ha girato a sinistra senza accorgersi dell’arrivo della moto. Il semaforo era acceso e funzionante, la ragazza è risultata negativa all’alcol test.
Uomo e figlia di sei anni morti nell’auto in fiamme
Un 42enne e la figlia di 6 sono morti stamane nella loro auto, andata in fiamme dopo un incidente stradale avvenuto sulla Torino-Pinerolo, nei pressi di Piscina. L’allarme è stato dato dala moglie e madre delle due vittime, che era a bordo di una seconda auto con l’altra figlia di appena quattro mesi. Stavano andando a un raduno d’auto d’epoca con due Mini, quando la vettura guidata dall’uomo ha preso fuoco dopo un tamponamento con una Toyota Yaris. Anche questa auto ha preso fuoco e il conducente, un 55enne, è ricoverato all’ospedale di Pinerolo (Torino). L’autostrada per Pinerolo è stata chiusa all’altezza di Riva di Pinerolo.
(foto archivio)
Prende a pugni una donna, fermato con il taser
L’estate non è ancora finita
L’anticiclone ha riportato le massime fino a 30 gradi, in città e in Piemonte. A torino 29.7 misurati dal termometro Arpa (Agenzia Regionale per la protezione ambientale) ai Giardini Reali. Nella giornata di domenica è previsto qualche rovescio di pioggia sui rilievi, ma si tratta di episodi marginali in un contesto di temperature massime sopra la norma, pur senza eccessi, per i prossimi giorni.
I carabinieri della stazione di Cuorgnè hanno denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea padre e figlio di 54 e 32 anni, titolari di un’impresa di ricambi auto con sede a Cuorgnè. In particolare i due, dopo aver falsificato gli autoricambi provenienti da filiere clandestine, apponendo sui prodotti grezzi marchi e brand di note case automobilistiche, li commercializzavano ad autofficine compiacenti del Canavese come originali.
Il prezzo della vendita era nettamente inferiore a quello di mercato mai i clienti non erano a conoscenza che il prodotto acquistato non era originale e di qualità scadente.
I carabinieri della compagnia di Ivrea, nel corso di indagini delegate dall’autorità giudiziaria eporediese, hanno sequestrato all’interno della ditta migliaia di dischi e pastiglie dei freni, frizioni e molto materiale per autovetture, i macchinari industriali e professionali utilizzati per la falsificazionedei prodotti.
Il duo familiare non era però solo nel compiere le attività criminose: le indagini hanno fatto emergere responsabilità anche a carico di altri due titolari di autofficine a Pertusio e Cuorgnè, per aver acquistato ed utilizzato il materiale contraffatto.
Massimo Iaretti