CRONACA- Pagina 1125

Un grazie ai Vigili del fuoco volontari

Il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia ringrazia i Vigili del Fuoco volontari per il loro quotidiano impegno: “Grazie a voi il Piemonte sarà sempre una terra sicura e protetta”

“I Vigili del Fuoco Volontari sono per tutti noi un esempio e rappresentano uno dei pilastri sui quali si fonda e si costruisce il senso stesso di essere Comunità. Mi attiverò personalmente affinché la vostra preziosa attività possa essere svolta con mezzi adeguati e in massima sicurezza. Un plauso per il vostro quotidiano impegno al servizio della collettività con la consapevolezza che grazie a voi il Piemonte sarà sempre una terra sicura e protetta”.

Con queste parole il presidente del Consiglio regionale del Piemonte ha voluto testimoniare il suo apprezzamento verso l’Associazione nazionale Vigili del Fuoco Volontari del Piemonte che nelle settimane scorse ha chiesto un incontro con la Regione attraverso il suo presidente Mirko Decaroli.

A tal proposito, il presidente dell’Assemblea legislativa del Piemonte ha già inviato una richiesta formale al presidente Cirio, nella certezza che il governatore si renderà disponibile a un incontro con i rappresentanti dei Vigili del fuoco volontari, “visto che nutre la mia stessa ammirazione nei loro confronti”. “Da parte nostra possiamo già annunciare la disponibilità per un incontro a Palazzo Lascaris con me e con i Consiglieri regionali”, ha concluso Allasia.

La droga era nell’amuleto portafortuna

Arrestato pusher dagli agenti del Commissariato Barriera Milano

Poco dopo le tre della notte di martedì scorso, mentre transitano in corso Giulio Cesare, giunti all’altezza di via Palestrina, gli agenti del Commissariato Barriera Milano notano uno straniero che alla loro vista si ferma e si guarda intorno. Quando si avvicinano per controllarlo, i poliziotti si accorgono che l’uomo nasconde qualcosa in una mano. Alla richiesta degli agenti di mostrare quanto in suo possesso, l’uomo, un senegalese di 34 anni, si dà alla fuga. In via Leinì il trentaquattrenne viene raggiunto e bloccato dopo una colluttazione a seguito della quale uno degli agenti resta contuso riportando diverse escoriazioni.

Dalla perquisizione emerge che il fuggitivo indossa tre gri-gri, l’amuleto portafortuna. Uno di questi, modificato per eludere un eventuale controllo, presenta un foro utilizzato per far uscire le dosi di stupefacente. I poliziotti appurano poi che l’amuleto contiene 17 dosi di crack, fatto che porta gli agenti ad arrestare il pusher per spaccio, oltre che per resistenza a pubblico ufficiale.

(foto archivio)

Sala slot illegale nel retro del bar: maxi multa da 400 mila euro

Lontani da occhi indiscreti, collocati in uno stanzino attiguo al locale e accessibile solamente ai giocatori “affezionati”. È qui, in un bar nel quartiere San Donato nel capoluogo piemontese, che la Guardia di Finanza di Torino ha sequestrato, nei giorni scorsi, alcuni videopoker totalmente abusivi e sprovvisti di ogni autorizzazione.

Il titolare del bar, un trentenne di origine cinese, aveva allestito una vera e propria sala slot illegale all’interno della quale accedeva solamente una clientela “fidelizzata”, perlopiù pensionati e giocatori incalliti. 

Le slot, come detto, oltre ad essere sprovviste delle autorizzazioni necessarie al fine di tutelare gli scommettitori, non erano nemmeno state collegate alla rete dei Monopoli di Stato; in tal modo, l’imprenditore riusciva ad eludere tutte le imposte dovute.

Pesanti le conseguenze per il gestore del locale nonché per i proprietari degli apparecchi, un imprenditore calabrese della Locride ed un genovese; nei loro confronti sanzioni per oltre 400.000 euro. Le videoslot illegali e i relativi incassi, invece, sono state sequestrati.

La tutela delle risorse dello Stato e la sicurezza dei cittadini sono compiti prioritari per la Guardia di Finanza che ricorda come il gioco illegale, privo delle garanzie previste dalla legge, oltre a sottrarre risorse allo Stato, si può tradurre, di fatto, in una vera e propria truffa ai danni dei giocatori, poiché riduce all’inverosimile la possibilità di vincita.

Tentano il furto, vengono messi in fuga dall’allarme e arrestati

I vicini allertano il 112, arrestati dalla Squadra Volante

Si sono introdotti nel cuore della notte all’interno di un alloggio al piano rialzato in via Arquata, rompendo con un pugno uno dei vetri esterni. I due ladri, di 42 e 40 anni, entrambi di nazionalità marocchina ed irregolari sul territorio nazionale, sono stati però sentiti da un condomino, che ha allertato il 112 NUE. Personale della Squadra Volante celermente giunto sul posto ha intercettato i due complici mentre si allontanavano dal luogo; in particolare, uno di loro presentava alcune ferite alla mano destra, procurate nel tentativo di effrazione. I due complici, disturbati durante il loro tentativo di furto dallo scattare dell’allarme in casa, sono stati arrestati per tentato furto in abitazione.

Rubano un’auto e rovinano la serata al proprietario

Fermati dai poliziotti discutono anche tra loro su come sono andate le cose

 

Mentre si trova in una birreria vede transitare in corso Monte Cucco la sua auto che aveva parcheggiato in corso Francia. Alla guida dell’auto c’è un uomo con un cappellino di una squadra di calcio e una felpa nera con strisce bianche, con lui un passeggero.

A questo punto, il proprietario, esce dal locale, e con l’amico con il quale era a cena, prendono il furgone di quest’ultimo e si mettono all’inseguimento dell’auto, riuscendo a raggiungerla in prossimità del Parco Ruffini, nonostante i topi d’auto tentino di seminarli. L’inseguimento si protrae fino in via Sagra di San Michele dove i ladri abbandonano l’auto. Durante questa fase, la vittima, dopo aver chiamato la Polizia, indica costantemente alla Centrale Operativa della Questura la direzione di fuga dei ladri.

Gli agenti della Squadra Volante rintracciano uno dei fuggitivi nei garage di uno stabile di via Sacra di San Michele, l’uomo è nascosto dietro alcuni cartoni. Nelle immediate vicinanze i poliziotti ritrovano anche il capellino e la felpa. Poco dopo, gli agenti fermano, poco distante, anche il secondo occupante dell’auto mentre si sta allontanando. L’uomo tenta di giustificare la sua presenza lì, nella notte, con il fatto di dover incontrare un amico, di cui fornisce anche il nome. Peccato, però, che la persona lì presente non si chiami cosi! Tuttavia, dagli accertamenti esperiti dai poliziotti emergono legami telefonici tra i due autori del furto e la terza persona lì presente. Una volta che i due rei si ricongiungono dopo essere stati fermati iniziano anche a discutere tra loro in relazione a quanto commesso poco prima per come sono andate le cose.

Entrambi i ladri, due italiani di 52 e 40 anni con precedenti di polizia, vengono arrestati per tentato furto, per lo stesso reato viene denunciata in stato di libertà la terza persona. Da ulteriori accertamenti, emerge anche che a carico del quarantenne ci sono un obbligo di soggiorno a Orta Nova, in provincia di Foggia, e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Salvato alle Molinette. In aereo da Malta per aneurisma

Salvato a Torino dopo trasferimento in emergenza in aereo da Malta per aneurisma su dissezione aortica con intervento endoscopico mini-invasivo

Nei giorni scorsi è stato salvato alle Molinette di Torino un paziente di 71 anni trasferito appositamente in aereo da Malta a Torino in emergenza per un aneurisma su dissezione aortica, grazie ad un intervento mini-invasivo endoscopico. L’uomo, torinese, residente a Malta, era già stato operato anni fa nel capoluogo torinese dal professor Mauro Rinaldi per una dissezione aortica che aveva necessitato di 2 interventi salva-vita.

Ora un violento dolore al torace ed uno svenimento lo ha fatto ricoverare d’urgenza all’ospedale principale di Malta, ove è stato diagnosticato un aneurisma su dissezione cronica toraco-addominale in pre-rottura. In tali casi la arteria principale del corpo umano, l’aorta, al di sotto dei tratti già sostituiti con gli interventi pregressi, permane malata ed evolve crescendo di diametro fino a non riuscire più a contenere la pressione del sangue, provocando una rottura della parete e la inevitabile emorragia quasi sempre mortale.

I sanitari maltesi, che per la rarità della presentazione della malattia non avrebbero potuto offrire tutte le soluzioni necessarie, sentito il desiderio del paziente di ritornare alla Città della Salute di Torino, ove gli avevano salvato la vita, hanno subito chiamato il chirurgo vascolare per un consulto ed un eventuale trasferimento. Il professor Fabio Verzini della Chirurgia vascolare universitaria della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Pietro Rispoli) ha valutato le immagini TC inviate per via telematica ed ha appurato la possibilità di effettuare un intervento mini-invasivo di sostituzione endovascolare della aorta toracica dilatata. La Direzione, subito allertata, si è resa disponibile ad accettare il malato, che è stato quindi trasferito d’urgenza con un volo ed un trasferimento protetto. Dopo un breve periodo di stabilizzazione nel reparto di Medicina d’Urgenza (diretto dal professor Enrico Lupia), il paziente è stato operato dal professor Verzini e dal dottor Denis Rossato della Radiologia vascolare (diretta dal dottor Dorico Righi), del Dipartimento di Diagnostica per Immagini del professor Paolo Fonio.

Si è trattato di un intervento endoscopico mini-invasivo, che ha permesso di raggiungere la parte malata dell’aorta, partendo dall’inguine del paziente attraverso la semplice circolazione sanguigna, dove è stata inserita una endoprotesi tubulare aortica lunga circa 20cm e di diametro di 34 mm. L’intervento è riuscito ad escludere dal circolo il tratto aortico a rischio di rottura ed il paziente ha mostrato subito scomparsa del dolore e miglioramento delle condizioni cliniche, confermate da TC di controllo. L’intervento mini-invasivo ha permesso dopo soli 2 giorni di ricovero in terapia intensiva (diretta dal dottor Roberto Balagna) un rapido recupero del paziente che ha potuto lasciare l’ospedale dopo appena 5 giorni dall’operazione.

Il professor Verzini nelle prossime due settimane presenterà il caso e gli ultimi studi, proprio a riguardo del trattamento mininvasivo della malattia aneurismatica aortica, in due Congressi internazionali che, causa pandemia Covid, si terranno sul web invece che nelle sedi da Vienna e Cracovia.

A spasso con un machete danneggia negozio

Ha impugnato un machete di circa 50 cm ed ha danneggiato parte degli arredi esterni e la saracinesca in ferro di una gastronomia in via Spontini, ove poco prima aveva discusso con gli esercenti per avere della birra senza pagare. I fatti sono accaduti ieri sera attorno alle 20,30.

L’uomo, un marocchino trentottenne con precedenti di polizia, già nella serata del 4 settembre scorso si era reso responsabile di una rapina all’interno del medesimo esercizio, preso di mira ormai da tempo. Infatti, dopo aver consumato degli alcolici comprati altrove, sedendosi al tavolino della gastronomia, come era solito fare da settimane, aveva approfittato del fatto che la titolare fosse rimasta da sola e le aveva strappato dalle mani, dopo averla spintonata, una birra; per incuterle timore, la aveva anche minacciata di morte. La donna aveva deciso di non avvisare le forze dell’ordine del fatto perché terrorizzata. Ieri sera, l’individuo molesto è tornato, ma questa volta dentro la gastronomia, ha trovato, oltre alla titolare, altre due persone che si sono opposte alla sua violenza. Non riuscendo, pertanto,  nel suo intento di farsi consegnare l’ennesima bottiglia di birra,  ne è uscito minacciando che avrebbe presto spaccato tutto; è salito a  casa, poco distante, dove si è armato del machete e si è recato verso l’esercizio, trovandolo però chiuso.  Si è quindi accanito contro le tende parasole e le saracinesche con l’arma, successivamente ritrovata a casa della madre e sequestrata. All’arrivo degli agenti della Squadra Volante, l’uomo ha opposto una attiva resistenza al fermo, spintonando e cercando di colpire al volto i poliziotti. E’ stato tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e denunciato, in trascorsa flagranza,  per la rapina del 4 settembre.

Ladro seriale da Starbucks Arrestato dalla Squadra Volante

Questa volta non l’ha fatta franca: il ventisettenne marocchino, irregolare sul territorio nazionale, è stato colto lo scorso sabato pomeriggio da personale dello Starbucks di via Buozzi mentre, in fila indiana alla cassa, avvicinava alle spalle una cliente, non rispettando la distanza di sicurezza prevista dalle normative di prevenzione CoVid,  e tentava di prenderle dalla borsa degli effetti personali mentre lei era impegnata a parlare con un commesso.

Non riuscendo nel suo intento, l’uomo si è defilato con disinvoltura,  mettendosi  in coda ad altri avventori appena sopraggiunti. Ma le telecamere di sorveglianza dell’esercizio hanno registrato nitidamente le sue azioni. Appena 5 giorni prima, lo stesso cittadino straniero, che come questa volta, non aveva consumato  né acquistato alcun prodotto, si era reso responsabile del furto di un cellulare ad un cliente seduto ad un tavolo della caffetteria, ma si era dileguato prima di essere fermato. Personale della Squadra Volante giunto sul posto ha effettuato accurati controlli a carico del ventisettenne, che tra l’altro risulta sottoposto alla misura della presentazione alla P.G. presso il Comm.to Barriera Nizza. Per lui sono scattate le manette per il tentato furto di sabato pomeriggio e una denuncia per il furto in trascorsa flagranza del 31 Agosto 2020.

Caso Pasquaretta, chiesta l’archiviazione per la sindaca Appendino

La gip di Torino Luisa Minutella ha accolto la richiesta di archiviazione per la sindaca Chiara Appendino per il reato  di concorso in peculato, 

in relazione all’inchiesta sulla consulenza al suo ex portavoce, Luca Pasquaretta, assegnatagli dalla Fondazione per il libro, per 5mila euro, poi restituiti, che Pasquaretta aveva ottenuto nel 2017 quando lavorava per la sindaca,  per un’attività che in realtà non avrebbe svolto.

L’archiviazione, commenta la sindaca “conferma la mia estraneità ai fatti. Ho sempre dato massima collaborazione e piena disponibilità agli inquirenti, convinta che la verità, prima o poi, sarebbe emersa”,

E’ stata archiviata anche la posizione di Elisabetta Bove, funzionaria  del Comune, che aveva compilato le carte della consulenza.