CRONACA- Pagina 1058

Uomo sospettato di avere ucciso il compagno forse per gelosia

Dal Piemonte / Un uomo avrebbe ucciso il compagno a Casale Monferrato, in un appartamento in centro  città

L’omicidio è forse avvenuto  per motivi di gelosia.

Il 43enne originario di Cagliari, avrebbe ucciso il compagno, un artista suo coetaneo originario di  Genova.

La polizia scientifica è sul posto.

Vetrine spaccate: danni per decine di migliaia di euro

Cassonetti incendiati, vetrine spaccate e merce rubata nei negozi di Gucci, Geox e Louis Vuitton.

I danni causati dai violenti lunedì sera in via Roma e via Po ammontano a decine di migliaia di euro. Gran parte della refurtiva dei saccheggi è stata recuperata dalle forze dell’ordine.

Passante rapinato al parco del Valentino

Arrestati dalla Polizia di Stato

Lo scorso martedì sera, un cittadino straniero che stava andando a prendere un mezzo pubblico nei pressi del Parco del Valentino è stato derubato del portafogli da un senegalese ventiquattrenne che si è immediatamente dato alla fuga. La vittima cercava di recuperare il maltolto inseguendo il ladro, ma arrivato ai campetti sintetici del Parco del Valentino quest’ultimo è stato aiutato da alcuni complici, che hanno fermato la vittima colpendola con calci e pugni. L’uomo allora si è allontanato, contattando nel contempo il 112. Una pattuglia della Squadra Volante si è recata sul posto e, raccolte le descrizioni dell’autore del fatto, lo ha immediatamente rintracciato, riuscendo a fermare anche uno dei complici, un ragazzo della Guinea Equatoriale di 19 anni. Entrambi sono irregolari sul territorio nazionale ed hanno numerosissimi precedenti a loro carico per reati contro la persona ed inerenti agli stupefacenti. Inoltre, risultano entrambi colpiti dalla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Torino. A loro carico è stata sequestrata la somma di oltre 1220 € in contanti sottoposta a sequestro, di probabile provento furtivo.

Torino, città dell’insicurezza e dell’illegalità

Sono trascorsi più di cinquant’anni dalla stesura del testo di Norberto Bobbio sulla democrazia, comparso nel decimo anniversario della Costituzione ed in cui il noto studioso affermava che “Quando parliamo di democrazia, non ci riferiamo soltanto a un insieme di istituzioni, ma indichiamo anche una generale concezione della vita.

 

Nella democrazia siamo impegnati non soltanto come cittadini aventi diritti e doveri, ma anche come uomini che debbono ispirarsi a un certo modo di vivere  e di comportarsi con se stessi e con gli altri”.

Queste parole, più che mai attuali, sono la conferma del fatto che la manifestazione tenutasi lunedì sera in centro a Torino per protesta contro il recente Dpcm del governo e sfociata in atti di teppismo e violenza rappresenta, purtroppo, la morte della democrazia. In mezzo a persone oneste, appartenenti a categorie di lavoratori che volevano esprimere il loro disagio per le recenti restrizioni decise dal governo, alla fine hanno prevalso i gesti violenti di coloro che sono stati definiti dalla sindaca di Torino “vandali” e “sciacalli”. Le moderne tecnologie oggi presenti e le videocamere dei negozi, sicuramente, riusciranno a individuare i colpevoli, ma mi domando sinceramente se non sarebbe stato possibile arginare questo gruppo di facinorosi in piazza Castello, dove la manifestazione ha preso avvio nel suo nucleo originario, prima che si infiltrasse nelle aree limitrofe, quali via Roma, via Accademia delle Scienze, dove hanno distrutto diverse vetrine di esercizi commerciali, tra cui anche quelle di bar, e scendesse verso piazza Carlo Alberto.  La seconda manifestazione di protesta, che ha avuto luogo in piazza Vittorio Veneto, e che ha visto la partecipazione di commercianti e persone appartenti a categorie con partite Iva, si è svolta, invece, in modo assai più pacifico.

In fondo, allora, tutto ciò mi porta a riflettere su una più generale mancanza di sicurezza nel nostro tessuto urbano, in cui se, da una parte, non vengono isolati facinorosi o giovani appartenenti ai centri sociali, infiltratisi in una manifestazione che aveva uno scopo ben diverso dalla violenza, dall’altra non rende possibile neanche al cittadino di sentirsi protetto nei suoi spostamenti. In tal caso, allora, lo stesso cittadino non si sentirà tutelato nell’esercizio primario della democrazia, che è imprescindibile dalla libertà di espressione del pensiero, unita alla tutela della propria sicurezza personale.

Mara Martellotta

Arrestati i teppisti, litigavano per il bottino razziato da Gucci

Il questore di Torino De Matteis li ha chiamati “professionisti del disordine”.

Tra i dieci provocatori arrestati per i disordini di ieri anche gli autori della spaccata alla vetrina di Gucci. Sono stati presi dalla Polizia  mentre stavano litigando per spartirsi il ricco bottino di borse firmate. La sindaca Chiara Appendino questa mattina si è recata a far visita ai commercianti danneggiati dai delinquenti infiltratisi proprio nella manifestazione che aveva lo scopo di difendere il commercio.

A rischio la convivenza civile

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni/ Quanto e’ successo ieri nel centro di Torino deve aver sorpreso la stessa polizia che temo abbia perso il controllo della situazione, sopraffatta da una furia che definire popolare equivarrebbe volerla nobilitare.

Questa furia era formata da centri sociali e da pezzi impazziti di periferia urbana, veri e propri teppisti professionali. L’ assalto a certi negozi per spartirsi, litigando, la merce, deve far riflettere.
Io non ricordo dal 1968 in poi episodi tanto gravi . Bisogna riandare al 19 – 20 quando vivemmo episodi di vera e propria guerra civile o,meglio,alla sommossa dell’agosto 1917 quando i manifestanti divelsero le traversine del tram.
La Polizia ha evitato dei morti, ma non ha difeso il centro di Torino e la proprietà privata da una furia inaudita. E’ stata una scelta rispettabile, ma discutibile. Siamo un paese in ginocchio per il virus, quanto è accaduto è gravissimo perché attenta alla stessa convivenza civile e alla salute dei cittadini.
Gli assembramenti sono vietati e tali debbono rimanere. Se necessario, bisognerà pensare a breve anche all’uso dell’ Esercito.
I politici sia nazionali che regionali hanno fallito, le loro “gride” si sono rivelate inefficaci .La nostra vita e ‘ in pericolo per ragioni sanitarie. Gli episodi di ieri sera ci lasciano sconcertati e impauriti le analisi del prof. Revelli sono aria fresca che lascia il tempo che trova. Occorre realismo impietoso e il rispetto dell’ ordine pubblico. Non si doveva permettere una manifestazione che aveva tutti gli ingredienti della violenza in piazza Castello. Questo e’ stato l’errore principale, ma con una ministra degli Interni fragile come l’attuale, non era possibile far diversamente.

La sindaca: “Ztl, sospensione prorogata al 24 novembre”

Lo comunica la sindaca Chiara Appendino con un post pubblicato sui social

“In linea con il Dpcm del Consiglio dei Ministri, varato lo scorso 24 ottobre, in materia di nuove restrizioni per il contrasto e il contenimento dell’emergenza Covid19, firmerò un’ordinanza che prevede la sospensione della ZTL fino al prossimo 24 novembre. Con esclusione, come di consueto, della ZTL “Trasporto Pubblico, Pedonale e Area Romana”.

In piena notte sul tetto di un’auto inveisce contro l’ex titolare

Poco prima aveva aggredito la madre, arrestato 

La scorsa notte gli agenti del commissariato Ivrea e Banchette hanno ricevuto la segnalazione di un soggetto, in piedi sul tetto di un veicolo parcheggiato, intento ad inveire contro il balcone di uno stabile. Oggetto delle ingiurie, il suo ex titolare. L’uomo, cittadino italiano di 33 anni, si mostra da subito poco collaborativo con i poliziotti giunti sul posto e, una volta sceso dall’autovettura, questi ha iniziato a sferrare calci contro la portiera della Volante, minacciando gli operatori e tentando più volte di sottrarsi al controllo. Una volta bloccato, il reo viene condotto presso il commissariato. L’ex titolare dichiara agli agenti di aver conosciuto l’uomo la scorsa estate e di aver interrotto in seguito il loro rapporto professionale a causa della sua scarsa affidabilità. In fase di accertamenti emerge come il trentatreenne, poco prima di recarsi sotto casa dell’ex datore di lavoro, aveva dato in escandescenze presso la propria abitazione, aggredendo la madre e mettendo a soqquadro la cucina.

L’uomo, con precedenti specifici di Polizia ed un ammonimento emesso dal Questore di Torino a maggio dello scorso anno, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e denunciato per danneggiamento, resistenza e minaccia a P.U.

Il Siulp: “Torino messa a ferro e fuoco, feriti nelle forze dell’ordine”

A seguito dei disordini avvenuti in centro città , riceviamo e pubblichiamo una lettera del Segretario Generale del SIULP di Torino Eugenio Bravo

“Torino messa a ferro e fuoco, e feriti nelle forze dell’ordine, durante le
manifestazioni nel centro di Torino”.

I danneggiamenti e le devastazioni di molti locali e negozi delle vie del Centro di Torino hanno dei
responsabili che devono essere puniti con pene severe ed esemplari. Questi cittadini devono essere
risarciti totalmente da questi criminali.

Solo l’encomiabile professionalità delle forze dell’ordine ha acconsentito di assicurare alcuni di questi
rivoltosi alla giustizia ed impedito che una vera e propria guerriglia urbana si trasformasse in una più
grave è deprecabile tragedia urbana.

Solidarietà e plauso alla Questura, alle forze dell’ordine, ai colleghi delle volanti e dei Reparti Mobili
che a rischio della loro incolumità, hanno svolto un grande lavoro in difesa della città e di coloro che
legittimamente volevano manifestare.

Il legittimo diritto a manifestare e a protestare da parte di coloro che si sentono “defraudati” o
“ingannati” dallo Stato, che assume misure draconiane per fronteggiare la diffusione del COVID 19,
non ha e non può avere nulla a che vedere con le inaudite aggressioni premeditate, con le bombe
carta, mazze ferrate, e con le violenze perpetrate da soggetti facinorosi travisati, che non perdono
occasione per dimostrare il loro odio verso lo Stato, la democrazia e le forze dell’ordine, cercando di
destabilizzare il Paese.

Continua Eugenio Bravo, i violenti rivoltosi non sono vittime della crisi economica causata dal
Coronavirus e dalle conseguenti misure limitative, ma sono i guastatori delle legittime proteste, delle
categorie produttive, vere vittime della tragica situazione economica.

Non si tratta più di auspicare, ma di pretendere che siano previste leggi severe verso chi ormai per
professione tende a distruggere le pubbliche vie al suo passaggio, i negozi, i locali e mette a ferro e
fuoco la città, perpetrando violenze nei confronti delle forze dell’ordine che, grazie alla loro
professionalità, rappresentano la reale tenuta dello Stato.

Ma se non seguiranno condanne severe che invertano, senza equivoci, la tendenza alla troppa
tolleranza e sottovalutazione di queste violenze, le forze dell’ordine continueranno a fare da
cuscinetto, per non dire carne da macello, tra i facinorosi e l’inerzia del Governo che dovrebbe dare
risposte concrete a chi, per colpa dell’epidemia, vede la sua vita lavorativa distrutta.

Non è più il tempo dei grandi proclami, ancora Eugenio Bravo, la rabbia di chi si sente abbandonato
dallo Stato potrebbe diventare incontenibile ed essere cavalcata ad arte dalle fazioni pseudoideologiche.
Temere “la rabbia dei miti” è una impeccabile asserzione; ed è ancora più grave quando questa
rabbia viene cavalcata da rivoltosi criminali.

La Polizia è indubbio che farà sempre la sua parte, sarebbe ora che anche il Governo faccia la sua e
intervenga con aiuti reali alle categorie economicamente a rischio.

Eugenio Bravo

La protesta dei taxi: “Con teatri e ristoranti fermi non abbiamo più clienti”

Anche i  tassisti di Torino protestano contro il dpcm. Seppure non sia previsto un blocco della loro attività, dicono: “è come se fossimo fermi anche noi, perchè i nostri potenziali clienti non si muovono più”.

Pertanto i tassisti si sono fermati in segno di protesta, spontaneamente, radunandosi stamane in piazza Castello, senza che si trattasse di un vero sciopero promosso dai sindacati.

Poi hanno sfilato in corteo davanti a Comune e Regione per chiedere un sostegno dalle istituzioni.

(foto: il Torinese)