Arrestato stalker maniaco a Porta Nuova
Fermato dagli agenti del Commissariato Centro
Nursing Up: ” Situazione potenzialmente esplosiva anche per il personale che è ridotto all’osso. Si apra subito un’inchiesta”
Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, chiede che venga immediatamente aperta un’inchiesta da parte della Regione e dell’Unità di Crisi sulla situazione del Pronto Soccorso di Ciriè, dell’AslTo4, nel quale non vi sarebbe una separazione tra i malati Covid e coloro che accedono non Covid, creando così una enorme criticità dal punto di vista sanitario e della sicurezza.
Riceviamo e pubblichiamo /Come documentato oggi in un servizio del Tg2, andato in onda alle ore 13, il corridoio di accesso alle sale visita destinate ai malati Covid, poste al fondo della struttura di Pronto Soccorso di Ciriè, e l’accesso alle sale destiate alle persone che non sono infette, è lo stesso. In sostanza i pazienti potenzialmente infetti non accedono alle sale visita da un percorso separato e in sicurezza, ma condividono l’accesso con tutti gli altri pazienti. Si tratta di una situazione intollerabile e incomprensibile, ancora di più oggi che siamo a quasi un mese mezzo dall’inizio delle emergenze e certe regole e procedure base per la separazione dei casi infetti dovrebbero essere già state metabolizzate da tempo da chi dirige le strutture sanitarie pubbliche.
Ma le criticità che preoccupano molto a Ciriè non si fermano a questo. Da quanto ci risulta, a oggi ci sarebbero ben 11 operatori del Dea di Ciriè a casa in quarantena perché contagiati dal Covid. Nonostante una così grande carenza di personale, avvenuta loro malgrado e non vogliamo pensare sia a causa della perenne mancanza di protezioni, l’Azienda, che ovviamente è informata, non ha provveduto in alcun modo a sostituirli. Creando così un’enorme necessità di personale visto che i presenti sono allo stremo. Un comportamento inaccettabile.
Il Segretario Regionale Piemonte e Valle d’Aosta Claudio Delli Carri attacca: “L’apertura immediata di una inchiesta della Regione e dell’Unità di Crisi su quanto accade all’AslTo4 a Ciriè è il minimo per una situazione di tale insensata insicurezza. I percorsi dei sospetti malati Covid e non Covid devono essere separati. Ne va della salute dei pazienti e degli operatori. Mischiare i sospetti e gli infetti con le altre persone rischia di vanificare tutto il lavoro di contenimento e cura dell’emergenza coronavirus fatto in queste settimane. Non solo, si rischia anche di creare un bacino di contagio potenzialmente esplosivo. A ciò si aggiunge la drammatica carenza di personale al Dea di Ciriè, visto che il Covid ha già contagiato più di dieci operatori che ora si trovano a casa in quarantena, criticità della quale l’Azienda AslTo4, pur sapendo, pare non essersi ancora occupata.
Chiediamo allora una immediata inchiesta della Regione e dell’Unità di Crisi su quanto accade al pronto soccorso di Ciriè, con risultati rapidi e risolutivi. Se non avremo risposte immediate sulla situazione di questa struttura dell’AslTo4, siamo pronti a denunciare tali intollerabili violazione dei protocolli di sicurezza alle autorità competenti”.
Il Segretario Regionale
Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta
Claudio Delli Carri
Scoperto altro trucco utilizzato per spacciare durante l’emergenza Covid-19.
Torino, 18 aprile Per sfuggire ai controlli sulla mobilità imposti per fronteggiare il Coronavirus, due spacciatori calavano dal balcone del quarto piano di casa le dosi di hashish ai propri acquirenti, dentro una sacca da ginnastica legata ad una corda. Questo è l’ultimo trucco messo in atto da due pusher italiani, di 18 e 22 anni, arrestati ieri sera per spaccio di sostanze stupefacenti dai Carabinieri ad Orbassano, nell’hinterland torinese. Un cliente è stato invece segnalato alla Prefettura di Torino. I militari dell’Arma, appostati da giorni nei paraggi, hanno documentato lo scambio droga denaro in diretta. Nella sacca trasformata in paniere hanno rinvenuto 5 grammi di hashish, mentre nell’abitazione della coppia hanno altresì sequestrato ulteriori 200 grammi di hashish, 50 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e 480 euro in contanti, provento della fiorente attività delittuosa. Nelle ultime settimane numerosi sono i militari in borghese messi in campo su tutto il territorio metropolitano dal Comando Provinciale Carabinieri di Torino, al fine di meglio contrastare ogni nuova tecnica messa in atto per smerciare stupefacente, come quella del rider 42enne che si spostava nel capoluogo piemontese in moto con la scusa del cibo a domicilio, consegnando invece cocaina e marijuana, ma finito in trappola il 25 marzo scorso.
E’ deceduto a 64 anni a causa del coronavirus l’antropologo e storico delle religioni Enrico Comba dell’ateneo torinese
Ricoverato da oltre un mese all’ospedale di Saluzzo a causa di complicanze respiratorie dovute alla malattia, non ce l’ha fatta.
Si è trattato di uno dei primi casi di contagio nell’università. Comba, molto conosciuto e apprezzato negli ambienti culturali, era anche direttore del museo di arte preistorica di Pinerolo.
Arrestato due volte in due settimane
Papa Francesco telefona al vescovo di Pinerolo
Era ricoverato in terapia intensiva, positivo al coronavirus
Il vescovo di Pinerolo, monsignor Derio Olivero, che ora sta meglio, ha ricevuto la telefonata di Papa Francesco. La conversazione privata ha dato conforto e sostegno al religioso, ora in grado di parlare dopo momenti difficili. Il pontefice è stato alcuni minuti al telefono anche col il dottor Mauro Pastorelli, il direttore del reparto e ha espresso apprezzamento e sostegno per tutto il presidio ospedaliero.
A casa di un operaio, arrestato dai Carabinieri
Un cittadino italiano di 37 anni è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale mercoledì pomeriggio dagli agenti del Commissariato di P.S. di Ivrea e Banchette
Transitando in piazza Credenza, i poliziotti hanno notato il trentasettenne diretto verso l’Ospedale Civile. Alla vista degli agenti ha però cambiato direzione, passando dietro la tenda del servizio 118 adibito a triage. Fermato dai poliziotti, l’uomo, con precedenti di polizia a carico, ha riferito che era andato a comprare le sigarette presso un distributore automatico di via Aosta, sebbene ve ne fosse uno nei pressi della sua abitazione. Tra l’altro, con sé non aveva alcun pacco di sigarette o altro che dimostrasse l’acquisto.
Durante le fasi del controllo, il trentasettenne ha dapprima iniziato a inveire contro i poliziotti per poi spintonarli tentando anche di colpirli. Il reo è poi stato trovato in possesso di alcuni grammi di marijuana, violazione per la quale è stato sanzionato amministrativamente. L’uomo è stato anche sanzionato per la violazione delle prescrizioni relative all’emergenza Covid-19.
Coronavirus, muore uno storico sindaco
È’ morto Andrea Fornaro, già sindaco di Castelletto d’Orba dal 1970 al 1980
Lo ha comunicato l’attuale sindaco, Mario Pesce: “Castelletto perde una bella persona”. 84 anni, era stato ricoverato perché positivo al coronavirus.
Andrea Fornaro – ma tutti lo chiamavano Andreino, è stato un “amministratore equilibrato, colto e amante del bello nella musica come nell’arte. Ci mancherà tanto”, osserva Federico Fornaro, ex sindaco del paese dell’Alessandrino e attuale parlamentare.