CRONACA- Pagina 1054

Stalker arrestato. Perseguitava la ex moglie

Gli agenti del Commissariato di Rivoli hanno eseguito un ordine di custodia cautelare in carcere a carico di un cittadino italiano. Tale misura è un aggravamento di quella a suo carico in precedenza.
A carico dell’uomo, infatti, a fine del 2018, era stata emesso un divieto di avvicinamento alla persona offesa per le condotte maltrattanti nei confronti della coniuge e del figlio minore e per i ripetuti atti persecutori della quale era stata vittima la moglie, durante la fase di separazione. Tra i diversi comportamenti persecutori, l’uomo in una circostanza aveva anche confezionato un atto pubblico falso proveniente apparentemente dal Tribunale di Torino al fine di ottenere un tentativo di riconciliazione. Nonostante il divieto di avvicinamento, l’uomo ha continuato a perseguitare la donna recandosi più volte nei luoghi da lei frequentati e dal loro figlio. In una circostanza, la donna aveva rinvenuto sulla propria autovettura un uccello morto con la testa quasi decapitata appoggiato sul cofano dell’auto. La stessa mattina, la vittima era stata avvicinata e insultata dal coniuge. I comportamenti persecutori reiterati e l’inottemperanza del divieto di avvicinamento hanno portato all’aggravamento della misura cautelare.
M.Iar.
 

Ragazza incastrata con un piede sotto al tram

Una ragazza, investita da un tram della linea 3 in corso Regina Margherita all’angolo con via Rossini  è rimasta incastrata sotto al mezzo con un piede. Il fatto è accaduto poco dopo le 9. Sono giunti i vigili del fuoco e un’ambulanza. Ora la giovane è ricoverata al  Cto  dove le è stata riscontrata la presenza di  gravi traumi alla gamba e al bacino. La polizia municipale indaga sulla dinamica dell’incidente.

MINACCE ANARCHICHE AD ALESSI, CONSIGLIERA DI FDI

MONTARULI-MARRONE: “TERRORISTI ANCORA PADRONI DI AURORA, LO STATO STA PERDENDO. NECESSARIA SCORTA A NOSTRA CAPOGRUPPO”

“È solo l’ultimo episodio di intollerabile intimidazione alla nostra Capogruppo in Circoscrizione 7 Patrizia Alessi, ma indiscutibilmente il più grave: ora basta, lo Stato sta abbandonando chi come lei rappresenta le istituzioni del territorio in balia della violenza del nuovo terrorismo anarchico. Siamo al fianco di Patrizia nella lotta senza tregua contro l’eversione antagonista e le manifestiamo la massima vicinanza” così Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia, e Maurizio Marrone, consigliere regionale FDI del Piemonte, commentano i numerosi graffiti di minaccia comparsi questa notte sotto l’abitazione della consigliera FDI, nel quartiere torinese Aurora.  “Dopo lo sgombero dell’ex asilo di via Alessandria, gli anarchici sono stati lasciati indisturbati nella nuova occupazione di via Tollegno, nonostante pacchi bomba e buste esplosive. Purtroppo lo Stato sta perdendo la sfida con gli anarcoinsurreziinalisti per il controllo del quartiere Aurora, ma almeno non lasci solo chi come Alessi continua la battaglia istituzionale contro il loro degrado e delinquenza: per questa ragione chiediamo ufficialmente al Questore di disporre una volante di scorta fissa sotto l’abitazione di Alessi a tutela della sua incolumità”. 

Tentano truffa per esportare blocchi di marmo da Carrara a Casablanca

I Carabinieri del Comando Stazione di Baldichieri, a conclusione di una rapida e puntuale indagine, hanno denunciato a piede libero tre soggetti che, in concorso tra loro, hanno tentato una truffa in danno di un’azienda di trasporto locale. I tre uomini, due cittadini italiani di 64 e 48 anni residenti nella provincia di Massa Carrara ed un cittadino marocchino 38enne anch’egli residente nella stessa zona, fingendosi dirigenti di una ditta italiana attiva nella commercializzazione del marmo, hanno incaricato la ditta di trasporti “CCS-Trasporti Internazionali S.r.l” di Baldichieri d’Asti di effettuare una spedizione di due container di blocchi di marmo dal sito di stoccaggio di Carrara al   porto di Casablanca, in Marocco. I tre truffatori, anche attraverso la formazione di documenti di acquisto e di spedizione falsi, sono riusciti a convincere la ditta astigiana ad effettuare il trasporto della merce, ma la truffa non si è più concretizzata poiché le autorità doganali, inviando alla predetta ditta una regolare fattura – per oneri di sdoganamento – ammontante ad oltre 10000 euro, ha fatto sorgere dei dubbi sulla regolarità dell’operazione. In quel momento è scattata la denuncia alla Stazione Carabinieri di Baldichieri e le conseguenti indagini hanno permesso che la truffa non si concretizzasse facendo bloccare i due container presso il porto di Casablanca.

AEROPORTO CASELLE, SEQUESTRATI CREME E COSMETICI PERICOLOSI 

La Guardia di Finanza di Torino unitamente ai funzionari doganali, nel corso degli abituali controlli presso lo scalo “Sandro Pertini” di Caselle, ha rinvenuto, tra gli effetti personali di un cinquantenne nigeriano, O.I. le sue iniziali, in arrivo da Lagos via Parigi, decine di barattoli di creme per la pelle senza alcun tipo autorizzazione.Alle domande dei Finanzieri della Compagnia di Caselle circa la provenienza e la destinazione dei cosmetici illegali, contenenti tra l’altro Idrochinone e clobetasolo proprionato, due pericolosissime sostanze potenzialmente cancerogene, l’uomo non ha saputo dare giustificazione.Plausibile in questi casi, tra l’altro già verificatesi in passato, l’ipotesi di un commercio illegale di cosmetici per lo sbiancamento della pelle. Il valore della merce sequestrata ammonta a diverse migliaia di euro.Commercio, questo che, non solo impoverisce le risorse dello Stato e dell’economia legale, ma soprattutto mette in serio pericolo la salute dei consumatori, le creme sequestrate infatti, possono generare effetti gravissimi alla pelle, portando talvolta nell’utilizzatore l’insorgenza di forme di cancro all’epidermide. O.I., denunciato per importazione illegale di cosmetici, rischia l’arresto fino ad un anno e una multa di oltre 100.000 euro.Per quanto i compiti istituzionali della Guardia di Finanza siano variegati, delicati e certamente proiettati alla tutela economica dello Stato e della Comunità Europea, resta fermo che al centro di ogni indagine svolta dai Finanzieri c’è sempre la salvaguardia dei cittadini sotto ogni punto di vista.

Sporcizia nel panificio: sequestrati 60 chili di pasta per brioches

Agenti del Commissariato Barriera Nizza, coadiuvati da personale del Comando San Salvario della Polizia Municipale, dell’Asl TO1-Sin. e dell’Ispettorato del Lavoro di Torino hanno effettuato un controllo in un panificio-pasticceria di via Berthollet.

Nel vano interrato del locale, usato come deposito e lavorazione degli alimenti dolciari e panificati, è stata riscontrata una diffusa sporcizia. Nei congelatori erano stipati numerosi alimenti privi di etichettatura e in cattivo stato di conservazione. Molti alimenti erano riposti in buste di plastica non idonee alla loro conservazione, altri erano esposti alla polvere ed infestanti. Alla luce di ciò, gli agenti hanno sequestrato oltre 95 chili di prodotti alimentari, in particolare 66 chili di pasta per brioches. Per la cattiva conservazione del cibo il titolare del panificio, un cittadino del Bangladesh di 37 anni, è stato denunciato in stato di libertà dalla Polizia di Stato.  Inoltre, personale dell’ASL-Spresal riscontrando numerose irregolarità sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, ha emanato un provvedimento di immediata sospensione d’uso dei locali interrati e della filiera di lavorazione.Personale della Polizia Municipale, invece, dopo aver riscontrato diverse violazioni amministrative, ha sanzionato il titolare per oltre 10000 euro.Alla luce delle carenze igieniche riscontrate gli operatori dell’ASL-Sian hanno intimato la chiusura immediata dell’attività, sanzionando il proprietario per 3000 euro.

CONTROLLI IN DUE BAR DI VIA BORGARO: IRREGOLARITA' NELLA PULIZIA

Durante un’attività di vigilanza finalizzata alla tutela del consumatore, Agenti del V Comando Madonna di Campagna/Lucento/Vallette, insieme a colleghi del Nucleo Operativo Antievasione, sempre della Polizia Municipale, hanno proceduto al controllo di un bar in via Borgaro, vicino a largo Borgaro. Nel corso dell’ispezione sono state riscontrate irregolarità riguardanti la pulizia dei locali (ai sensi del DPR 327/80), la pulizia del piano cottura (art. 252 Regolamento Igiene della Città), la mancata autorizzazione all’installazione degli elementi di arredo e l’omesso pagamento canone occupazione suolo pubblico (art. 18 COSAP). 1500 euro le sanzioni elevate a carico del titolare dell’esercizio. Successivamente è stato effettuato un altro controllo presso un bar di via Borgaro, nei pressi di via Foligno, dove sono state riscontrate irregolarità amministrative relative a occupazione del dehor non conforme a quanto indicato nella concessione e per il mancato pagamento del canone per l’occupazione del suolo pubblico. Sanzioni per circa 300 euro.

Tratta di ragazze dell'est: arrestato astigiano

La vicenda risale al 2003 e riguarda un presunto giro di prostituzione all’interno del Night Club di Sulmona (AQ) denominato “Malibù” dove, secondo quella Procura della Repubblica, numerose ragazze straniere venivano usate e costrette ad intrattenere i clienti all’interno del locale. E’ questa la storia del “Processo Malibù”, un iter giudiziario lungo 10 anni che si è concluso con condanne, anche pesanti, a carico degli indagati tra i quali figura un astigiano. L’uomo, un 59 enne nato ad Aosta ma da moltissimi anni residente in città, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Asti in ottemperanza dell’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di L’Aquila (AQ), relativamente alla commissione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, essendo stato condannato all’espiazione di un anno ed un mese di reclusione oltre al pagamento di una pena pecuniaria di 11.000 euro. In particolare l’astigiano aveva favorito l’ingresso illegale delle giovani ragazze straniere da avviare a lavoro nero presso il locale notturno “MALIBU’” avvalendosi di fiancheggiatori impegnati nel produrre false dichiarazioni di ospitalità e polizze fidejussorie occorrenti per ottenere il permesso di soggiorno per “turismo”. L’arrestato espletate le formalità di rito è stato tradotto presso la Casa di Reclusione di Asti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Gallerista condannato per 300 falsi Pistoletto

Condannato a due anni e due mesi di reclusione il gallerista pescarese riconosciuto colpevole di aver contraffatto oltre trecento opere del maestro Michelangelo Pistoletto

Il Tribunale di Pescara, concordando con le risultanze investigative raccolte dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Pescara, ha emesso sentenza di condanna alla pena di 2 anni e 2 mesi di reclusione nei confronti di un gallerista abruzzese per aver contraffatto opere del maestro Michelangelo Pistoletto della serie “Frattali”.L’attività investigativa è iniziata nel 2014 a seguito di una denuncia presentata dal maestro Pistoletto al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, nella quale il famoso artista biellese segnalava la presenza sul mercato di numerose opere, evidentemente false, che riproducevano grossolanamente i suoi “Frattali”. La denuncia ha portato ad una intensa e mirata attività di controllo del mercato che ha consentito di accertare, a fronte di una produzione autentica di 166 frattali grafici e 9 numerici, la circolazione in commercio di oltre 500 opere. Particolarmente articolata e convincente era la tecnica utilizzata dal responsabile, condannato in primo grado dal Tribunale di Pescara, il quale corredava le opere false con apocrife dichiarazioni di autenticità. Proprio questa falsa certificazione, ricorrente in tutte le opere giudicate false dal Maestro, ha consentito agli inquirenti di individuare la fonte della contraffazione nel gallerista pescarese, noto in Abruzzo per aver negli anni ‘90 organizzato numerosi eventi promozionali delle opere di Pistoletto ed in particolare per aver allestito, il 28 settembre 2000, la mostra nella quale venivano esposte le opere della serie frattali. Proprio in quelle occasioni, evidentemente approfittando della fiducia del maestro, il falsario aveva appreso alcune delle tecniche di creazione, provvedendo in proprio alla produzione delle opere. L’analisi dettagliata e il riconoscimento delle opere autentiche prodotte dall’artista ha quindi permesso di individuare le 356 opere contraffatte che in oltre un ventennio sono state acquistate attraverso varie gallerie, case d’asta e siti internet di settore per un valore economico superiore a un milione e mezzo di euro. Nel corso della attività, sono state sottoposte a sequestro 115 opere e i timbri utilizzati per la realizzazione delle false dichiarazioni di autenticità. I continui controlli dei Carabinieri, con l’ausilio della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più completa banca dati di opere d’arte rubate esistente al mondo, consentiranno nel tempo di individuare anche le rimanenti opere, disperse per successive vendite, in tutto il territorio nazionale e mondiale. Chiunque, rivolgendosi ai Nuclei TPC competenti per territorio può richiedere un controllo della propria opera. Al maestro Pistoletto, che si è costituito parte civile per il danno morale e d’immagine, è stato riconosciuto il diritto all’integrale risarcimento, ma l’enorme produzione di opere false oltre ad averne nociuto al valore economico di acquisto, ha ingenerato un enorme danno di credibilità al mercato lecito.
 
(nella foto:  Michelangelo Pistoletto9

SOLO PER NOIA DROGA, VANDALISMO (SOLO PER NOIA) E SCOMMESSE CLANDESTINE

La Guardia di Finanza di Torino, nei giorni scorsi, ha effettuato una serie di controlli in alcuni comuni della cintura torinese finalizzati, in particolare, al contrasto dei reati collegati allo spaccio di sostanze stupefacenti

Nel corso delle attività, i Finanzieri della Compagnia di Susa, che si sono avvalsi della collaborazione della Polizia Municipale di Alpignano, hanno denunciato tre giovani, appena maggiorenni, perché nel corso delle perquisizioni delle loro abitazioni sono stati trovati in possesso di un centinaio di grammi di marijuana. I tre, tra cui uno già noto agli inquirenti per possesso illegale di armi, sono anche responsabili, secondo quanto ricostruito dai Finanzieri, di avere ceduto dosi di sostanze stupefacenti ad alcuni minorenni. Durante le operazioni di servizio, sono state identificati 50 soggetti, la maggior parte dei quali minorenni, i quali avevano tra i principali luoghi di ritrovo un bar nel centro di Alpignano, comune dell’hinterland torinese. Nel corso del controllo, i Finanzieri hanno anche appurato come, all’interno dello stesso locale, venissero effettuate scommesse illegali sui principali eventi calcistici della Serie A e della Champions League; peccato però che tutto il “sistema” non fosse autorizzato e, pertanto, sconosciuto agli Enti competenti. Per questo motivo, i gestori del bar sono stati sia denunciati alla Procura della Repubblica di Torino che sanzionati, amministrativamente, per migliaia di euro. Nel corso delle indagini, sono stati anche accertati diversi episodi di vandalismo e danneggiamento, riconducibili ai ragazzi denunciati, verificatesi all’interno della biblioteca comunale di Alpignano ed in altri edifici pubblici cittadini. Pareti imbrattate, vetrate infrante, porte divelte anche a rischio della loro stessa incolumità; queste le “imprese” dei ragazzi accertate dai Finanzieri che, a riprova dei fatti, hanno anche acquisito le immagini del circuito di videosorveglianza comunale. Le incursioni vandaliche, che costeranno alla comunità circa 10.000 euro, sarebbero avvenute, secondo quanto emerso,per spezzare la noia della quotidianità.