ilTorinese

Dipendere dagli altri

Ho avuto modo anche su queste colonne, ma soprattutto nei miei libri e nelle mie conferenze, di parlare di dipendenza: da sostanze, da comportamenti (es. la ludopatia) ma c’è un’altra forma di dipendenza molto più subdola.

Parlo della dipendenza dall’opinione altrui: è una forma di dipendenza psicologica, che però sortisce effetti anche fisici, che ha origini remote e che non conosce latitudini o epoche.

Dipendere dagli altri è doveroso almeno nei primi anni di vita, proprio perché non avendo ancora gli strumenti culturali per agire autonomamente, il bambino fino all’età della ragione necessita della supervisione degli adulti (solitamente genitori, nonni o fratelli maggiori, talvolta la babysitter) ma, raggiunta l’adolescenza, deve formarsi un carattere autonomo, indipendente che gli consenta di vivere secondo i propri gusti e le proprie inclinazioni, facendo tesoro degli errori e progettando una vita di proprio gradimento.

Spesso, tuttavia, un po’ per colpa del carattere debole o, anche in aggiunta, quello dominante di uno o entrambi i genitori che non ammettono repliche, un po’ per comodità si corre il rischio di non formarsi un carattere definito, indipendente e di viaggiare, di conseguenza, al traino degli altri.

Nelle metropoli, come pure nelle città di medie dimensioni, è più facile inserirsi nel tessuto sociale per ciò che si è, indipendentemente dalle origini, dal ceto sociale, dal titolo di studio o dalla professione. Si viene accolti ed accettati per come ci si presenta, per ciò che si dice o si fa, e non importa se scendiamo in ciabatte a prendere la posta o se indossiamo il frac quando usciamo la sera.

Non tutte le persone, però, riescono ad integrarsi nella società in cui vivono per ciò che sono, facendo cosa, e soprattutto come, vogliono; molte, troppe (e pare il loro numero cresca in continuazione) dipendono in modo patologico dal giudizio altrui, da come gli altri le fanno sentire, da quanto si sentono a loro agio frequentando il prossimo, se vengano scherniti o applauditi.

Se da un lato è corretto che una società adotti delle regole di civile convivenza, di buon vicinato è altrettanto vero che ogni deviazione debba essere stigmatizzata solo se reca nocumento ai membri di quella stessa società. Faccio un esempio. L’omicidio,come il furto o la violenza privata, sono banditi da ogni società civile, prima che dai “dieci comandamenti perché recherebbero un danno alle vittime; gli ordinamenti legislativi delle società hanno poi formalizzato tali divieti sanzionando ogni infrazione. Alcuni regolamenti, invece, sono frutto di tradizioni, di consuetudini che regolano l’aspetto esteriore anziché la sostanza, che codificano ciò che è gradito da ciò che non lo è, ciò che è lecito da ciò che è da evitare.

Pensiamo, ad esempio, all’abbigliamento per il matrimonio o al radersi la barba per recarsi ad una cerimonia: tanto un relatore quanto un ascoltatore possono essere validi e meritevoli anche con la barba incolta di tre giorni, ma la gente intorno classificherebbe subito entrambi come “poco seri”, “poco credibili”.

Una prova di quanto sostengo sta nel soprannome, tuttora assegnato nelle comunità minori, a vari abitanti del loro territorio che non vengono, quindi, conosciute per il nome o la famiglia di origine, ma per la professione, per un difetto fisico, per un’abitudine nel comportamento.

Tutto ciò premesso, è necessario però scrollarsi di dosso questa paura, questa soggezione nei confronti degli altri se si vuole essere davvero sé stessi, se si vogliono realizzare i propri progetti, le proprie aspirazioni.

Partite dalla considerazione che nessuno è privo di difetti, e con i moderni mezzi di informazione ci vuole davvero pochissimo a scoprire quelli altrui: davvero pensate di valere meno perché una volta vi hanno visto ubriachi a barcollare come una scimmia? Oppure siete usciti con i calzini spaiati o senza pettinarvi? A me succede un giorno si e l’altro pure di dimenticare qualcosa o di compiere un qualcosa per cui mi verrebbe da nascondermi, salvo poi prendermi in giro da solo. E’ peggio andare in riunione con la giacca macchiata di caffè o disertarla per non mostrarsi in tali condizioni? Io opterei per la seconda.

Ricordate che uno dei segnali di intelligenza è l’autoironia: cominciate a ridere dei vostri difetti, non ascoltate chi parla alle spalle perché significa che non vuole correggervi o segnalarvi un problema ma solo sminuirvi agli occhi degli altri, ed è degno solo di parlare col vostro deretano. E’, ovviamente, importante che non assumiate comportamenti che realmente possano nuocere agli altri: se in piena notte suonate i citofoni in casa d’altri non verrete considerati creativi che stanno componendo un’opera per campanello solista, ma maleducati che non hanno rispetto per gli altri. Allo stesso modo se terrete l’auto accesa sotto le finestre di un appartamento al piano terra sarete quanto meno insultati da chi vi abita.

Ma, e lo ripeto, se il vostro modo di pensare, di vestire, di mangiare si discostano da quello della maggioranza delle persone siete solamente originali, alternativi, insoliti o quale altro aggettivo volete trovare.

Adoro la compianta Alda Merini, ed il film trasmesso di recente in TV ha aumentato ulteriormente la stima che ho in lei; considerata pazza ai tempi in cui Basaglia non aveva ancora portato alla chiusura dei manicomi (le venne attribuito un disturbo bipolare), in realtà era stimatissima da molti personaggi della cultura e dello spettacolo tant’è che la sua casa di Ripa di Porta Ticinese era un via vai continuo di personaggi.

Ora è stata ampiamente rivalutata e le sue opere riconosciute di livello elevato; se vi prendono per pazzi perché non seguite il gregge, dunque, siete probabilmente solo in anticipo sui tempi.

Sergio Motta

Stellantis, Grimaldi (Verdi Sinistra): Parole e azioni in contraddizione

Da Stellantis pretendiamo risposte vere.

“Mentre Tavares continua a parlare di rilancio e centralità di Mirafiori, partono i contratti di solidarietà per quasi mille lavoratori fino a fine 2024 e ora la società comunica l’intenzione di accordarsi su uscite volontarie incentivate. Uscite ovviamente non compensate da nuove assunzioni. Uno stillicidio intollerabile. Un accordo che giustamente la Fiom ha già respinto. Il 12 aprile, giorno dello sciopero unitario, dovranno arrivare delle risposte vere sul futuro industriale e occupazionale di Torino. Vogliamo la garanzia su nuovi modelli e la fine della cassa integrazione” – lo dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.

L’assessore Icardi: “L’obesità ha raggiunto dimensioni epidemiche”

L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, è intervento al convegno “L’obesità nel 2024: nuovi modelli e traguardi di cura”, organizzato a Saluzzo dalla Società italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche per fare il punto sulle prospettive delle terapie farmacologiche e della chirurgia bariatrica.

«Il fenomeno dell’obesità ha raggiunto dimensioni epidemiche – ha osservato l’assessore Icardi -, circa una persona su sette convive con questa patologia che impatta negativamente sulla salute e il benessere globale dell’individuo. I rischi e le comorbidità associati sono tali da determinare una significativa riduzione dell’aspettativa e della qualità di vita che risulta lesa anche dall’isolamento e dal malessere generalizzato a cui i pazienti affetti da obesità sono sottoposti a causa dei pregiudizi e degli stigmi sociali».

Ciò che però deve destare maggiore preoccupazione e motivare ad un cambiamento radicale, sia in termini di prevenzione che di trattamento, è il costante trend di crescita alla quale stiamo assistendo.

«Secondo le ultime stime della World Obesity Federation – ha detto Icardi -, nel 2035 saranno 4 miliardi le persone in tutto il mondo con sovrappeso o obesità con una drammatica estensione anche alle fasce più fragili della popolazione, in particolare bambini e anziani. Anche la situazione europea non è incoraggiante: dai dati emersi dall’Organizzazione mondiale della Sanità la prevalenza dell’obesità negli adulti in Europa risulta più alta che in qualsiasi altra Regione, fatta eccezione per le Americhe».

Il convegno ha messo in evidenza come l’avvento della terapia farmacologica antiobesità, in un programma globale che includa la dietoterapia e l’attività fisica, risulti un solido alleato nella strategia terapeutica. Ma oltre alla terapia farmacologica, gli standard di cura per il paziente obeso comprendono anche la chirurgia bariatrica.

«In provincia di Cuneo – ha informato l’assessore Icardi – si sta creando un polo ad hoc, attraverso un percorso interaziendale tra l’Asl Cn1 e l’Asl Cn2 al fine di creare una rete capillare di offerta di cura, che ottimizzi le risorse e possa dare una risposta ai tanti cittadini che attualmente si recano fuori dalla Regione Piemonte per affrontare la chirurgia bariatrica. L’obiettivo è avviare un percorso all’insegna delle multi professionalità e delle reti presenti in questo territorio (chirurghi, dietologi, endocrinologici, dietisti, psichiatri, psicologi, fisiatri, distretti etc…) per raggiungere elevati standard di cura e ottenere efficacia e sicurezza per il paziente».

 

Aggressione con il machete, il giovane fermato confessa. In manette anche il fratello

Il 23enne di origini nobili in arresto da tre giorni si è avvalso della facoltà di non rispondere sul movente dell’agguato al coetaneo a Mirafiori ma ha confessato di essere stato lui l’autore del ferimento. In arresto anche il fratello che  sarebbe stato il complice sullo scooter con cui sono giunti sul luogo dell’aggressione dove hanno atteso la vittima ferita con il machete.

Stefano Corgnati è il nuovo rettore del Politecnico di Torino

Un Prorettore e 14 Vice Rettori supporteranno il neo-Rettore nella realizzazione di un programma che mira a consolidare tutte le tre missioni principali dell’università, con un’attenzione particolare ai campus cittadini

 

 

Dopo pochi giorni dall’avvio del mandato, il Rettore Stefano Corgnati ha presentato questa mattina in un evento aperto alla città e alla comunità politecnica il team di collaboratori che lo affiancherà nei prossimi sei anni. Una squadra di 15 componenti tra Prorettore e Vice Rettori: un gruppo che ben rappresenta le principali componenti del Politecnico e che vede presenti nelle figure di governo sia professori ordinari, che associati, con un’attenzione all’equilibrio tra competenze e generi differenti.

È una donna il Prorettore, Elena Baralis, docente ordinaria di Data Science e già Direttrice del Dipartimento di Automatica e Informatica.

Quattordici i Vice Rettori, che eserciteranno le proprie funzioni riflettendo il modello di governo già definito nel programma di mandato. Sulle tre Missioni istituzionalidell’Ateneo – Didattica, Ricerca e Terza Missione, interpretate però secondo i nuovi indirizzi europei  – lavoreranno Fulvio Corno (Dipartimento di Automatica e Informatica), Vice Rettore per la Formazione, Giuliana Mattiazzo (Dipartimento di Ingegneria  Meccanica e Aerospaziale) Vice Rettrice all’Innovazione scientifico-tecnologica, Fabrizio Pirri (Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia), Vice Rettore per lo Sviluppo del modello e delle infrastrutture di ricerca e, infine, Stefano Sacchi(Dipartimento di  Ingegneria Gestionale e della Produzione), che avrà l’incarico di Vice Rettore per la Società, la Comunità e l’attuazione del programma.

Sono sette le Funzioni strumentali a supporto delle Missioni istituzionali, con altrettanti Vice Rettori e Vice Rettrici: Silvia Barbero (Dipartimento di Architettura e Design), per la Comunicazione e la Promozione; Stefano Berrone (Dipartimento di Scienze Matematiche “G. L. Lagrange”) per la Qualità; Andrea Bianco (Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni) per le Politiche interne; Filippo Molinari (Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni) per il Piano strategico; Alberto Giuseppe Sapora (Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica) per l’Internazionalizzazione;  Mariachiara Zanetti (Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture) per le Politiche territoriali, nazionali ed europee; Stefano Zucca(Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale) per la Pianificazione delle risorse.

Infine, tre deleghe per gli Obiettivi di mandato fissati nel programma “PoliToInTransition”: Claudia De Giorgi(Dipartimento di Architettura e Design), Vice Rettrice per le Pari opportunità, l’Inclusività e la Qualità della vita; Patrizia Lombardi (Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio), Vice Rettrice per Campus sostenibile e Living Lab; Paolo Montuschi (Dipartimento di Automatica e Informatica), Vice Rettore per Polito Digitale 2030.

Nel suo discorso di insediamento, il Rettore Stefano Corgnati ha sottolineato l’importanza del ruolo istituzionale che il Politecnico di Torino ricopre per il territorio e il sistema paese: “Siamo un’istituzione pubblica a supporto delle istituzioni pubbliche e private. Il nostro obiettivo sarà di agevolare le transizioni ecologica e digitale della società e affiancare gli enti governativi, locali, nazionali ed europei contribuendo a fornire evidenze per il policy e decision making. Verso le imprese, poi, ci proponiamo come propulsore di innovazione tecnologica basata su infrastrutture di ricerca, aperte e condivise, al pari delle migliori università tecniche europee”. Un ruolo che si realizza anche nella collaborazione con la Città di Torino e il sistema locale, per creare una città universitaria internazionale e attrattiva verso i giovani e le giovani e per concorrere alla crescita di una economia ad alta densità di saperi e tecnologia.

Nei prossimi sei anni, il Rettore e la sua squadra saranno impegnati su alcuni fronti importanti: la definizione di un’offerta formativa moderna e attrattiva, basata sulla didattica esperienziale e incentrata sulla qualità; lo sviluppo e l’espansione delle grandi infrastrutture di ricerca presenti e integrate con il territorio; la crescita di un Campus cittadino inteso come luogo di sperimentazione vivo e permanente, un vero e proprio living lab aperto, sostenibile e digitale; e, infine, la piena realizzazione di un Ateneo che mette al centro la sua comunità e i valori dell’inclusione, delle diversità e della parità di genere.

Le prime iniziative su cui il Rettore e la sua squadra inizieranno a lavorare sono la realizzazione della nuova Manica della Didattica, un edificio al alta qualità energetico-ambientale certificato LEED nel campus politecnico; la progettazione di un nuovo Centro Interdipartimentale sul tema Aerospazio, che sviluppi le due anime Aero e Spazio nella Città dell’Aerospazio e infine l’avvio di una Consulta Giovani e di una Academy internaper formare le nuove generazioni della comunità politecnica ai ruoli di servizio e di governo dell’Ateneo.

I portalettere cambiano look. Si parte da Torino

Nuove divise per i portalettere del Centro di Distribuzione di TORINO RECAPITO NIZZA

Torino, 22 marzo 2024 Cambio d’abito per i 522portalettere di Torino, e 33 portalettere del CD di NIZZA, un nuovo design che unisce funzionalità ed estetica, tessuti riciclati per tutelare l’ambiente e capi versatili capaci di proteggere dal freddo in inverno e altamente traspiranti per i periodi più caldi, con i colori classici di Poste italiane, il giallo e il blu, a cui si aggiunge il grigio.

Dopo cinque anni, cambiano dunque le divise di chi ogni giorno lavora nel circuito del recapito consegnando ai cittadini pacchi e servizi a domicilio, nel segno del comfort, della sostenibilità e dell’innovazione secondo specifici requisiti di qualità che mirano a salvaguardare la sicurezza e la praticità lavorativa.

Nel dettaglio i pantaloni sono composti da materiali tecnici e traspiranti, foderati con tessuto K-Flex, comodi per chi svolge attività in continuo movimento, le polo, sia a manica lunga che corta, da fibre altamente protettive dai raggi UV. Per l’esterno la nuova divisa prevede una nuova giacca invernale 3 in 1 dotata di corpetto autoportante adattabile a qualsiasi contesto, in classe 2 per l’alta visibilità, in conformità alla normativa UNI EN ISO 20471:2017, classe 4per impermeabilità e traspirabilità, altamente protettiva con un peso contenuto. Tutte caratteristiche pensate per permettere agli addetti al recapito di svolgere sempre più efficacemente il loro ruolo al servizio della collettività, ruolo che è in continua evoluzione.

Torino è la prima città del Piemonte interessata nel progetto di distribuzione delle nuove divise che proseguirà nelle restanti province nel corso dei prossimi mesi.

Le divise si aggiungono ad altre dotazioni per i postini di Torino, tra queste ci sono i nuovi palmari che permettono di offrire a domicilio servizi come il pagamento dei bollettini di conto corrente o l’invio di una raccomandata; innovazioni che insieme alle consegne previste anche nel pomeriggio e nel weekend rendono sempre più ampia e flessibile l’offerta di poste italiane.

Poste Italiane, consapevole del ruolo cruciale che i portalettere ricoprono nei grandi e piccoli centri, si impegna quotidianamente nello sviluppo della logistica legata all’e-commerce con l’obiettivo di rispondere a tutte le esigenze dei cittadini in termini di semplicità, velocita e facilità di accesso ai servizi.

Tavolo Stellantis convocato dal Governo Si inizia con il caso Mirafiori

Il prossimo 3 aprile a Roma è stato convocato dal governo  il tavolo sulla situazione occupazionale degli stabilimenti Stellantis.
“La decisione del governo di iniziare il confronto con le Regioni dai due principali stabilimenti di Stellantis in Italia, Mirafiori e Melfi,  è un importante segnale di attenzione perché Mirafiori rappresenta il cuore della manifattura nazionale legata all’automotive e viene incontro ad una specifica richiesta che avevamo avanzato direttamente al ministro”, commentano il presidente Alberto Cirio e gli assessori al Lavoro Elena Chiorino e alle Attività produttive Andrea Tronzano.

In preparazione dell’audizione, nei prossimi giorni il presidente promuoverà un incontro con sindacati, associazioni di categoria e il Comune di Torino.

È indetto intanto per il 12 aprile lo sciopero per la salvaguardia di Mirafiori. Sarà una manifestazione unitaria dei sindacati  con i lavoratori di Stellantis e dell’indotto automotive, Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e l’Associazione Quadri.

Otto le ore di sciopero, considerato anche il fatto che agli operai  di Mirafiori  nelle scorse settimane è stato comunicato  il prolungamento della cassa integrazione. Riguarderà più di 2.200 lavoratori, dal 2 al 20 aprile.

Alla manifestazione parteciperanno, aspetto non comune da anni,  anche gli impiegati e i quadri aziendali.

I manifestanti chiederanno un nuovo modello di auto  per la tutela del  sito produttivo di Torino, oltre ad assunzioni di giovani. Nello stabilimento  l’età media dei lavoratori supera i 56 anni.

HOT PARADE: Biden – Draghi – Ferragni

HOT PARADE Di Simone Donati “L’identità”

Sale: Joe Biden. Tenetevi forte. Per non scivolare, per non azzeccare altre figurelle da vecchietto umarell, Joe Biden calza un particolare tipo di sneakers che gli rendono più stabile la camminata. In pratica…

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Schianto tra auto: muore un uomo, in codice rosso la moglie

Ieri sera a Revello sulla strada provinciale per Envie si è verificato un grave incidente. È morto un pensionato di 82 anni, nello scontro con un’altra auto. Si è ferita gravemente anche la moglie, trasferita in codice rosso all’ospedale di Savigliano. Sul posto i carabinieri e i vigili del fuoco