HOT PARADE
Leggi la rubrica di Simone Donati ⤵️
https://www.lidentita.it/hot-parade-252/
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Grande cordoglio per la scomparsa improvvisa di Gianni Pitossi, 80 anni, titolare per quasi mezzo secolo del Bar Italia, in corso Cavour a Ivrea all’angolo con via Luca e successivamente, in una nuova sede. Molto conosciuto in città il suo bar è stato punto di ritrovo per moltissimi eporediesi.
Ha aggredito una donna ed è stato arrestato dalla Polizia locale a Trecate. A seguito di una segnalazione telefonica, sono giunti gli agenti che hanno trovato un soggetto noto alle forze dell’ordine, presunto responsabile dei fatti. La donna aggredita è stata soccorsa ma l’aggressore ha iniziato a prendere a calci e pugni i poliziotti per tentare la fuga. L’uomo è finito in manette con l’accusa di danneggiamento aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.
Il presidente di Stellantis, John Elkann, in un’intervista pubblicata su Avvenire parla della sua famiglia con dichiarazioni choc.”Insieme ai miei fratelli Lapo e Ginevra fin da piccoli abbiamo subito violenze fisiche e psicologiche da parte di nostra madre. Questo ha creato un rapporto protettivo da parte dei nostri nonni”.
Nella lunga intervista Elkann dice anche che si è evitato per l’azienda il destino dell’Olivetti: “nelle nostre aziende in Italia oggi lavorano 74000 persone, sono stati investiti 14 miliardi in 5 anni”. Afferma poi di avere il massimo rispetto per il governo italiano e che nel 2004 la famiglia Agnelli si è compattata per il rilancio della Fiat, “ma mia madre si è chiamata fuori”.
(foto Città di Torino)
Francamente c’è da restare basiti. Verrebbe da dire, in altre parole, c’è da stupirsi dello stupore. Fuor di metafora, quale sarebbe la novità nel sottolineare che esiste una informazione nel nostro paese di parte, faziosa e politicamente schierata e quindi non affatto oggettiva, imparziale e neutrale? Lo chiedo, e senza alcuna polemica, perchè dopo l’intervento della Premier Giorgia Meloni rivolta ai “telespettatori de La 7” è partita una offensiva da parte dei soliti e ben noti sacerdoti del “politicamente corretto” che ha meravigliato quasi tutti gli operatori dell’informazione nonchè – almeno credo – ampi settori della pubblica opinione. Ma, di grazia, nel prendere atto che – e del tutto legittimamente – una emittente televisiva declina un prodotto giornalistico politicamente schierato e dichiaratamente contro uno schieramento, cioè quello di centro destra, dove sarebbe la novità rivoluzionaria? E, al contempo, qual è il segreto che si svela se si ricorda che ci sono organi di stampa che appoggiano pubblicamente e quotidianamente la sinistra e i 5 stelle e altri che simpatizzano per la maggioranza di governo e la sua Premier? Dobbiamo ricordarlo citando una ad una le testate come si farebbe alla scuola elementare per prenderne cognizione e fingendo che nessuno lo sappia?
Ora, e al di là della massiccia ipocrisia che circonda questo dibattito, credo si possa dire tranquillamente che, a volte, si creano e si confezionano notizie, e relative polemiche, che di fatto semplicemente non esistono. Perchè sono “non notizie” talmente evidenti e plateali che non meriterebbero neanche uno straccio di commento.
Ma, visto che se n’è parlato abbondantemente, credo che almeno su un punto vale la pena soffermarsi. E cioè, mentre i quotidiani che simpatizzano per il centro destra non si lamentano affatto se qualcuno lo ricorda, i protagonisti e i professionisti de La 7 – per fare l’esempio specifico – si rivoltano, e anche duramente, se si ricorda che sono politicamente schierati. Un elemento, questo, talmente noto ed evidente che farebbe notizia solo se si dicesse il contrario.
Ecco perchè, di conseguenza, mi stupisco dello stupore. Ovvero, e lo ripeto, dov’è la notizia se qualcuno lo ricorda?
Semmai, la vera notizia è un’altra. Ossia, la singolare reazione di alcuni conduttori televisivi e giornalisti quando si ricorda che declinano una informazione, peraltro condita di grande professionalità, smaccatamente di parte e militante. Ma veramente c’è ancora qualcuno in Italia che pensa che esiste sempre e comunque una informazione plurale, imparziale ed oggettiva? Ma davvero c’è ancora qualcuno che pensa che esistono trasmissioni o commenti che raccontano i fatti politici con la lente della non faziosità e del rispetto rigoroso di tutte le opinioni senza esprimere giudizi di parte? Francamente credo che si farebbe anche un torto plateale a questi professionisti se qualcuno ricordasse loro che fanno una informazione plurale e politicamente neutrale. Un torto anche grossolano perchè, e molto semplicemente, tutti sanno che si tratta di una informazione e di una lettura quotidiana dei fatti che capitano condizionati ed interpretati con criteri politici di parte.
Per questi motivi, almeno credo, è ancora necessario, anche se l’operazione è sempre molto difficile, conservare un barlume di pluralismo politico, culturale e sociale nel nostro paese che resta riconducibile alla presenza del servizio pubblico radiotelevisivo, cioè alla Rai. Operazione molto difficile, lo ripeto, per il semplice motivo che anche da quelle parti la faziosità politica attecchisce da sempre ed è arduo correggerla in corso d’opera. Anche perchè la volontà di accondiscendere il potere di turno – o, specularmente, di attaccarlo a prescindere – accompagnano da sempre il percorso e la storia dell’informazione del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia.
Comunque sia, e se si può parlare di una regola deontologica, quello che conta è sapere come stanno realmente le cose senza lamentarsi di fatti e posizioni che sono talmente evidenti e plateali che, appunto, non fanno neanche notizia quando vengono richiamati e sottolineati alla pubblica opinione. Come, nello specifico, ha fatto recentemente la Premier Giorgia Meloni.
Giorgio Merlo
Informazione promozionale
Tanti piatti pronti per essere mangiati: antipasti, primi, secondi, e contorni, ricette light o super gustose, piatti della tradizioni o sapori dal mondo.
“Nei nostri punti vendita – commenta Fiorenzo Borello, presidente della nota catena di supermercati – la qualità è sempre protagonista”.
Ce n’è davvero per tutti i gusti!
Brutta avventura per un giovane che credeva di avere trovato sul web l’anima gemella. Tre ragazzi e una ragazza sono stati arrestati dagli agenti di polizia della squadra mobile della questura di Asti, per aver derubato un giovane ventenne astigiano. Aveva conosciuto la ragazza sui social e aveva concordato un incontro. Ma quando si sono visti in un luogo isolato, sono arrivati i complici della giovane che hanno costretto la vittima a consegnare il suo denaro. Hanno poi fatto salire il ventenne sulla sua auto e l’hanno accompagnato a prelevare contante in più bancomat e sale slot di Asti per un totale di 1.500 euro. Le indagini della polizia hanno consentito di arrestare i quattro.
All’Alfieri, sino a domenica 2 giugno, “Back to Momix”
Che cosa dire ancora dei Momix? Che cosa dire al di là di quanto s’è detto in questi loro 45 anni di vita, gruppo fondato da un Moses Pendleton arrivato oggi ormai ai settantacinque, passato dai successi dell’iniziale sci di fondo ai palcoscenici di Broadway, con una laurea in letteratura inglese al Dartmounth College e la creazione del Pilobolus Dance Theatre come tappe di passaggio? Forse non c’è più spazio per ripetere della professionalità, della genialità in alcuni tratti, che nello spettatore porterebbe facilmente all’incredulità, della gravità continuamente sfidata, del trasformismo ininterrotto, dei mille movimenti costruiti e studiati e riproposti nella frazione esatta della loro esistenza e della loro necessità d’essere, dei corpi che esprimono tutto il potere che portano in sé e allo stesso tempo la leggerezza che li fa divenire impercettibili, aerei, leggerissimi, della luce che li circonda e ne ricrea ulteriormente le forme, la potenza dei corpi maschili e l’avvenente presenza di quelli femminili, la sensualità emanata e la delicatezza. Dell’amalgama di costumi e colori a cui fanno da sfondo scenografie stupendamente immaginifiche, di una colonna musicale che s’apre al moderno ma che è anche capace di viaggiare attraverso i secoli, che diventa attimo dopo attimo una festa per gli occhi. Oppure è guardare da parte dello spettatore ad un ricreare continuo, la battaglia di nove ballerini (tre) e ballerine (sei) anche intorno ad un passato interrotto da una pandemia che ha allontanato per qualche anno il gruppo dal pubblico italiano (torinese, per quanto ci riguarda: è sino a domenica 2 giugno sul palcoscenico dell’Alfieri, e sin d’ora dico a tutti non perdeteveli), il disinteresse nel fornire percorsi e suggestioni già proposti in passato senza ricorrere a invenzione del tutto nuove. “Back to Momix” è il titolo dello spettacolo, due tempi da tre quarti d’ora ciascuno, sedici brani a cui dà vita un gruppo dentro il quale alcuni per il primo anno danno il loro fantastico apporto, un gioco di parole che richiama un classico della cinematografia degli anni Ottanta, ma anche – “con il desiderio di leggerezza e spensieratezza”, recita il comunicato stampa – il desiderio di guardare al futuro, con ritrovata serenità, prendendo magari per mano il pubblico di domani.
Si catturano momenti degli storici “MomixClassics”, “Passion”, “Baseball”, “Opus Cactus”, SunFlower Moon” fino a “Bothanica” e “Alchemy”, setacciando ancora una volta sul palcoscenico e da parte nostra allo stesso tempo ricordi e frequentazioni, sensazioni, quelle emozioni forti che hanno occupato gli appuntamenti precedenti. Forse come un tempo, si continua a coltivare preferenze, magari un paio di numeri appaiono più statici e in ombra se paragonati a quelli srotolati prima o che verranno dopo: ma il successo non può cambiare. A fare da focus, anche impercettibile, dell’intero spettacolo, è l’amore di Pendleton (con l’apporto insostituibile della moglie Cynthia Quinn) per la natura, per la sua vita trascorsa tra il verde della campagna, per il mondo naturale che ci circonda e che troppo spesso avviliamo, che si fa intimità e forse sogno, impercettibile sino a fondersi in un panteismo che coinvolge tutti quanti: attimi che sfociano in quell’atmosfera di magia che percorre tutto quanto lo spettacolo. La Natura è bellezza nelle sue forme e nei suoi colori, a volte anche nelle proprie asprezze: e su quel palcoscenico ogni ballerino riconduce la propria bravura e la propria bellezza alla Natura, come in un cerchio magico.
La Natura che si esprime attraverso un fiore color corallo che si snoda sino a diventare una lunga gonna sui corpi delle cinque ballerine, attraverso il volo di un’ape, attraverso uno stormo d’uccelli, attraverso i corpi che si riflettono in uno specchio e si rifrangono con la bellezza dei loro movimenti in mille immagini. Una Natura che per un attimo può lasciare spazio all’Eros, al ricercarsi continuo di un uomo e di una donna, come all’ironia che spunta all’improvviso forse inaspettata. I fasci luminosi che attraversano velocissimi, in un alternarsi di linearità e di gibbosità, quasi uno spot televisivo di antica memoria, i rotoli di carta che giocano con avvolgimenti e srotolature, i tanti pupazzi con cui ballerine e ballerini fanno coppia per poi spedirli nel finale verso l’alto, felicemente, i tre cowboy spettacolari nella loro bravura: senza i cavalli, chiaramente, che tuttavia s’intuiscono nei loro immaginabili movimenti, i tre – credetemi – che li cavalcano e che agiscono in bellezza su quell’unico trampolo legato a una delle gambe, dritti, “in piedi”, obliqui, equilibristi perfetti. Una perfezione che ti lascia senza fiato. Non può non suonare perfetto al termine “Back to Momix”, nella risposta di un pubblico che non si stanca di applaudire e di ammirare.
Elio Rabbione
Le foto dello spettacolo sono di Charles Azzopardi, di Renato Mangolin e di Quinn Pendleton
Dopo la cerimonia delle “Stella al Merito del Lavoro“ lo scorso 1° maggio al Conservatorio, i 33 maestri e maestre della nostra Città Metropolitana che hanno ricevuto l’onorificenza concessa dal Presidente della Repubblica a chi si è distinto per particolari meriti morali, professionali, culturali, di perizia e laboriosità sono stati ricevuti a Palazzo Civico .
La “Stella al merito del lavoro” è un riconoscimento prestigioso che viene conferito a quei lavori dipendenti che si sono distinti per le proprie qualità. Si tratta di persone che hanno prestato attività lavorativa ininterrottamente per un periodo minimo di 25 anni presso la stessa azienda o di trent’anni in aziende diverse.
L’incontro con i Maestri del Lavoro ha voluto essere un segno di ringraziamento da parte della Città a queste persone che si sono distinte nella vita lavorativa con meriti particolari, di cui dobbiamo essere orgogliosi.
TORINO CLICK
A Luserna San Giovanni, un “veloce”
Sabato 1 e domenica 2 giugno
Luserna San Giovanni (Torino)
Due giorni dedicati alla “bici in montagna”, con 20 talk, escursioni, 30 espositori, 8 workshop e “pista bimbi”. Nato nel 2023 per volontà di “Torino Bike Experience”, sarà l’Area fieristico – sportiva di Luserna San Giovanni (Centro sportivo, Località Bersaglio) ad ospitare, sabato 1 e domenica 2 giugno (dalle 11 alle 18), “Alpi Bike Experience”, l’appuntamento dedicato al “cicloturismo in montagna” e alle attività in “mtb” e “bike e gravel” (bicicletta adatta ai più vari stili di guida). Organizzato, quest’anno, in collaborazione con “Upslowtour” e il supporto dell’“Unione Montana Pinerolese” e di “Turismo Torino e Provincia”, “l’idea – dicono gli organizzatori – è quella di promuovere e far conoscere, parlando sia a un pubblico di appassionati sia a curiosi e neofiti d’ogni età, il cicloturismo in montagna e in alta quota”. Ampi gli spazi, il Festival si distribuisce su un’area di circa 20mila metri quadrati (10mila dedicati all’esposizione e 10mila previsti per ben tre piste) immersi nel verde dell’Area fieristico – sportiva, da dove partono alcuni degli itinerari tracciati da “Upslowtour”. E saranno proprio le escursioni e le attività in bicicletta il “cuore” pulsante dell’iniziativa.
“Alpi Bike – spiega Alessandro Ippolito, il curatore – vuole essere un Festival atto a promuovere il cicloturismo sulle Alpi, fornendo informazioni preziose sulle attività, itinerari e progetti sul territorio montano e premontano. Per questo, abbiamo deciso di mettere al centro proprio le escursioni e la guida della bicicletta per tutte le età perché il cicloturismo in montagna necessita di basi tecniche per poterlo affrontare in piena sicurezza”. “L’iniziativa – continua Ippolito – raccoglie, poi, testimonianze di grandi sportivi, cicloturisti e biker che parleranno delle loro esperienze. Abbiamo invitato anche ‘biomeccanici’ e ‘nutrizionisti’ per fornire utili consigli”.
Il cartellone della due giorni, dunque, prevede anche interessanti e utili “workshop”, durante i quali i partecipanti potranno approfondire i più svariati argomenti, dalla “meccanica di emergenza” ai consigli sull’utilizzo delle “e-bike”, da come preparare il bagaglio per un’escursione al come affrontare, nella maniera corretta, i sentieri di montagna.
Ben 20 i “talk”, con ospiti illustri dal mondo delle due ruote. Confermata la presenza dell’eporediese (classe ’81) Paola Gianotti (sabato 1 giugno, ore 15,30 con il suo libro “I viaggi di un’ultracyclist”), del giornalista e scrittore Beppe Conti (che presenta, sempre sabato 1 giugno, ore 17, il suo libro “Il giallo del Tour”) e del nolese, classe ’40, ex-ciclista professionista dal ’61 al ’71 e oggi il più anziano vincitore del Giro d’Italia vivente, dopo la scomparsa di Vittorio Adorni, Franco Balmamion, che, ancora sabato alle 16,30, racconterà “La mia doppietta in maglia rosa”.
Importante novità di quest’anno è data dalle caratteristiche della nuova sede di Luserna San Giovanni, che a sua volta traina altre interessanti novità. Ad iniziare dall’“Area test-pista”, tutta nel verde, adiacente all’“Area Expo” e che resterà aperta per tutto il weekend dalle 11 alle 17 (casco obbligatorio).
E che dire dell’ “Area Junior”? Un percorso appositamente creato dai tecnici di ciclismo dedicato ai “giovani bikers” dai 6 anni in su, per la guida in sicurezza della “mtb”. Qui potranno divertirsi con le loro biciclette o utilizzare quelle messe a disposizione dal Festival.
Il Tracciato “mtb” e “e-mtb” è stato invece creato in collaborazione con la “Orsi Trail Crew” e gli istruttori di “mtb” nazionali: la pista si snoda tra le piante su una superficie di quasi 3000 metri quadrati, con passaggi tecnici, ostacoli e strutture create per potersi divertire in sella e provare “mtb” ed “e-bike” messe a disposizione dagli espositori.
Anche il “tracciato gravel” ed “e- bike”, infine, è un percorso per provare le bici messe sempre a disposizione dagli espositori e per farsi consigliare dagli esperti la “posizione in sella” più corretta.
Altra importante novità per gli amanti del cicloturismo, il “Campo Base Ferrino”, un’ampia esposizione di tende, attrezzature e accessori per viaggi e cicloturismo. Inoltre, saranno disponibili camper e “tende da tetto” per le prossime avventure on the road.
Altra new entry, proprio lo “spazio camper e tende” per accogliere cicloviaggiatori e cicloturisti (10 euro a notte comprensivo di corrente elettrica e carico+scarico con prenotazione obbligatoria; in alternativa, “spazio tende gratuito” fino a esaurimento spazi, con wc, ma senza docce).
Sabato sera si chiuderà con il “Bike Party” (dalle 19) con giochi in bicicletta, premi messi a disposizione dagli espositori e dai partner del Festival. Prevista musica, cibo e birra artigianale.
Per info: www.alpibike.it
g. m.
Nelle foto: immagini di repertorio