ilTorinese

Percorsi sicuri casa-scuola: dai Comuni 10 progetti

Sono 10 i Comuni che hanno raccolto la sfida lanciata dalla Regione Piemonte per avviare l’innovativo servizio previsto dal bando per realizzare interventi di messa in sicurezza dei percorsi casa-scuola e attività di formazione nelle scuole sulla sicurezza stradale e la mobilità sostenibile.
Si tratta di Cuneo, Chivasso, Ivrea, Torino, Rivoli, Settimo Torinese, Pinerolo, Novara, Asti e Alessandria.
Queste amministrazioni, selezionate sulla base di un’attenta valutazione, potranno avvalersi di un supporto specialistico finanziato dalla Regione con 170.000 euro per consentire ai tecnici comunali di confrontarsi e collaborare con i referenti scolastici sulle tematiche di mobilità sostenibile, sicurezza stradale e ridisegno degli ambiti urbani prescelti.
“Abbiamo avviato un servizio che contribuirà a rendere le nostre città più sicure e sostenibili per le giovani generazioni – evidenzia l’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture Marco Gabusi – Lo facciamo partendo dai nostri bambini e soprattutto investendo risorse oggi per evitare incidenti in futuro”.

Filippone confermato alla guida della Cisl Torino – Canavese

Nuovo ingresso in segreteria territoriale per Tiziana Tripodi, 41 anni, attuale segretaria territoriale e regionale della Cisl Funzione Pubblica che va ad affiancare i due componenti rieletti, Paolo Ferrero e Davide Provenzano

 

Con  94 voti su 95, Giuseppe Filippone, è stato confermato dal Consiglio generale dell’Unione sindacale territoriale alla guida della Cisl Torino-Canavese. La rielezione di Filippone è avvenuta al termine dell’assise congressuale che si è svolta al Centro congressi del Santo Volto, a Torino, nei giorni 3 e 4 aprile. Slogan del congresso:”Il coraggio della partecipazione”. Hanno partecipato ai lavori i segretari nazionale e regionale Cisl, Daniela Fumarola e Luca Caretti.
Con Filippone, sono stati confermati in segreteria territoriale Paolo Ferrero e Davide Provenzano che saranno affiancati dalla neo eletta componente di segreteria, Tiziana Tripodi, 41 anni, attuale segretaria territoriale e regionale della Cisl Funzione Pubblica. All’assise congressuale hanno partecipato 203 i delegati in rappresentanza di 99mila iscritti dell’area metropolitana. Tra gli interventi, quelli il sindaco di Torino, Stefano~Lo Russo e dei segretari generali di Cgil e Uil, Federico Bellono e Gianni Cortese.
Giuseppe Filippone, 58 anni, torinese, perito chimico, è alla guida della Cisl territoriale da un mese dopo essere stato negli ultimi 7 anni segretario generale della Femca Cisl, la federazione del settore chimico, gomma plastica, tessile ed energia.
“Sono state due giornate congressuali molto intense – ha detto Filippone dopo la sua elezione – nelle quali abbiamo discusso e dibattuto dei principali temi sindacali e di stretta attualità. Il congresso è stato anche l’occasione per lanciare il nostro ‘Appello per Torino e la sua area metropolitana’ perché riteniamo necessario raccogliere le intelligenze e le disponibilità di chi vuole impegnarsi per far uscire il più rapidamente possibile la città da una crisi che ancora persiste. La Cisl è viva, è attenta e proiettata al futuro. E lo è, soprattutto la sua base, la sua struttura portante. In queste giornate di dibattiti ho percepito una rinnovata voglia di protagonismo e di partecipazione, una voglia di affrontare il presente e il futuro, con le sue complessità e le sue criticità”.

Un ‘preambolo’ anti populista

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Se è vero, com’è vero, che il populismo resta il peggior pericolo per la qualità della democrazia, la
credibilità delle istituzioni, il prestigio della politica e per la stessa efficacia dell’azione di governo,
è sempre più necessario nonchè indispensabile un’iniziativa politica che lo blocchi all’origine. O
meglio, che politicamente lo isoli. Ma questo lo si può fare solo se c’è la volontà politica di
entrambi gli attuali schieramenti di non stringere alleanze, o comunque di rendere drasticamente
irrilevanti le forze populiste, demagogiche ed anti politiche. Appunto, adesso servirebbe un
‘preambolo’ politico. Chiaro e netto.

Certo, nella politica italiana quando parliamo di un ‘preambolo’ il pensiero corre immediatamente
al famoso appunto vergato da Carlo Donat-Cattin nel lontano 1980 che segnò la fine della politica
di solidarietà nazionale da parte della Democrazia Cristiana e il ritorno di un progetto politico e di
governo autenticamente ancorato ad una strategia di centro sinistra. Per dirla in termini più chiari,
fu una chiara e non ideologica opzione politica anti comunista. E quel ‘preambolo’, comunque sia,
fu un passaggio politico importante perchè segnò concretamente, com’era nello stile dello storico
leader della sinistra sociale della Dc, la fine di un progetto politico e l’avvio di un’altra fase nella
vita democratica del nostro paese.

Ora, però, forse è arrivato il momento per siglare un altro ‘preambolo’. Molto diverso da quello del
1980 ma altrettanto importante in questa fase politica controversa e ancora alquanto confusa. E
un nuovo e rinnovato ‘preambolo’ oggi è molto semplice e al tempo stesso complesso e
articolato. Ovvero, dire ‘no’ alle forze populiste nelle coalizioni che si formeranno in vista dei futuri
appuntamenti elettorali. E il merito recente di Calenda durante il congresso del suo partito è stato
quello di mettere il dito nella piaga indicando nei populisti vecchi e nuovi il tarlo corrosivo per chi
vuole costruire e consolidare una vera e credibile cultura di governo. E la controprova l’abbiamo
tutti i giorni nelle vicende politiche italiane. E non solo per quanto riguarda il capitolo
dell’europeismo e della politica estera. Che, fra l’altro, è un tema decisivo per il futuro stesso della
nostra democrazia. È appena sufficiente verificare il comportamento politico concreto di partiti
come quello di Conte e di Salvini per rendersi conto che con le forze populiste e demagogiche
semplicemente non si può seriamente e responsabilmente governare. O meglio, si governa con
proposte e progetti che sono piegati alla casualità, all’improvvisazione e al pressappochismo.

Dove, cioè, il tutto è sempre e solo funzionale e piegato agli impulsi e alle passioni della ‘piazza’.
È persin inutile ricordare che il progetto politico dei populisti – a prescindere che siano
temporaneamente a destra o a sinistra – è di fatto incompatibile con la cultura di governo. E
l’esempio lo possiamo ricavare nuovamente in queste settimane attorno al tema dell’Europa e del
suo rilancio nello scacchiere politico nazionale. Ma non è solo, come ovvio, attorno al rilancio e
alla riscoperta dell’europeismo che si può registrare il danno irreparabile del populismo e di tutto
ciò che lo accompagna.

Ed è proprio di fronte ad un quadro del genere che resta aperta una domanda. Ovvero, esiste oggi
la forza, il coraggio e la volontà politica e culturale dei partiti – e in particolare dei partiti centristi e
di governo – per arginare la malapianta del populismo demagogico e anti politico nel nostro
paese? Perchè è su questo versante che si gioca il futuro e la stessa credibilità della politica
italiana. Tanto sul versante del centro destra quanto su quello, e soprattutto, della sinistra.
Ecco perchè – senza fare confronti con ciò che è capitato nel febbraio del 1980 al 14° congresso
nazionale della Dc – oggi serve un nuovo e rinnovato ‘preambolo’. Contro il populismo
demagogico e, soprattutto, a vantaggio di una politica che garantisca il confronto tra ricette
programmatiche alternative ma sempre ispirate e caratterizzate da una solida e credibile cultura di
governo.

Riparte la formazione per amministratori under 35

 

Comunità e territori resilienti: formare i giovani a un futuro sostenibile” è il filo rosso di un progetto di formazione rivolto a giovani amministratori e amministratrici per aiutarli a focalizzare il loro impegno sugli obiettivi dell’Agenda  per lo sviluppo sostenibile.

Il corso è gratuito grazie al contributo di Regione Piemonte e finanziato con i fondi del Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale nell’ambito della terza edizione del bando “Partecipazione dei giovani alla vita sociale e politica dei territori- III Edizione, L.R. 6/2019” ed è realizzato dalla Città metropolitana di Torino in partenariato con i comuni di Avigliana, Chieri, Collegno, Ivrea.

Iscrizioni

Gli amministratori under 35 o di nuova nominache intendono seguire il corso di formazione devono iscriversi compilando il form: https://bit.ly/comunitaterritoriresilienti).

Il corso si articola in sei sabati a partire dal 10 maggio e prevede la partecipazione al primo incontro del 15 aprile e ad almeno due degli incontri successivi.

Il primo incontro per presentare le tematiche del progetto si terrà martedì 15 aprile presso la sede di Corso Inghilterra 7, a partire dalle 9. L’incontro è aperto a tutti gli amministratori e amministratrici del territorio.

CAMBIAMENTI CLIMATICI, TERRITORI RESILIENTI E COMUNITÀ INCLUSIVE

Martedì 15 aprile h. 9-16 Torino

I successivi incontri del corso si svolgeranno:

Sabato 10 maggio ore 10 -17  Collegno

CAMBIAMENTO CLIMATICO E RESILIENZA URBANA E RURALE

Sabato 17 maggio ore 10 -16 Avigliana

DISCRIMINAZIONI, MIGRAZIONI E AMBIENTE

Sabato 24 maggio ore 10 -16  Chieri 

ECONOMIA CIRCOLARE

Sabato 7 maggio ore 10-12:30 Ivrea

CIBO E POLITICHE LOCALI

ore 12:30-13 Trasferimento con bus

ore 13-16 San Giorgio Canavese

LABORATORIO IN AZIENDA AGRICOLA

Sabato 14 giugno ore 10-16 Torino

PARI OPPORTUNITÀ, STEREOTIPI & PREGIUDIZI, VIOLENZA

Sabato 28 giugno ore 10-18 Val TronceaPragelato 

TERRITORI FLUVIALI RESILIENTI

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La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Einaudiani inconsapevoli? – Cardini, la mascotte pluralista – Lettere

Einaudiani inconsapevoli?
È  stata davvero un po’  penosa la vicenda del cambio del direttore del Circolo dei lettori perché è venuta fuori in tutta la sua evidenza la forte politicizzazione del contrasto che si era determinato. Culicchia non può certo essere considerato un direttore neutrale o tecnico, ma marcatamente politico, anche se oggi è  appoggiato dalla destra.
La cosa più curiosa è la vicenda della laurea che non è stata considerata dirimente come avviene in tutti i pubblici concorsi. Sembra quasi che sia stato inconsciamente applicato il principio einaudiano che nega il valore legale dei titoli di studio, una annosa questione di cui si è discusso per decine d’anni. In questo caso avere o non avere una laurea è stato considerato indifferente. La cultura, d’altra parte, anche quella fatta da libri e da lettori  (e ovviamente lettrici !, come ha voluto sottolineare il neo direttore) non può basarsi su un banale pezzo di carta.
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Cardini, la mascotte pluralista
Alla Biennale della democrazia non sono stati totalmente di parte nell’invitare ospiti di un solo orientamento politico perche’ hanno invitato anche l’ottuagenario prof. Franco Cardini, storico insigne del Medio Evo che come Barbero si diletta  spesso a praticare scorribande sulla storia  contemporanea. Cardini è  stato in giovinezza per non molto tempo iscritto al MSI  e quindi rappresenta l’altera pars che manca.
foto: francocardini.it
Ma in effetti è difficile catalogare oggi Cardini un uomo di destra, anche se in tempi recenti sembra aver riscoperto le sue lontane origini giovanili. Anche al festival della storia di Genova dove tutto il programma è stato monopolizzato da storici della stessa appartenenza, è  stato invitato Cardini che costituisce un alibi per chi monopolizza iniziative pubbliche, realizzate con denaro pubblico, per fini politici più che evidenti.
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quaglieni penna scritturaLettere scrivere a quaglieni@gmail.com
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Scuola di ateismo?
Ho ascoltato un pezzo di intervista con Papa Giovanni Paolo II che, ricordando le sue origini polacche e l’ateismo di Stato vigente nell’Est, sosteneva che la scuola più che laica era “ateizzante”, negatrice cioè di ogni valore religioso.
Cosa ne pensa?    Giuseppe Giani
Il  grande Papa polacco si spingeva a ritenere che la scuola dovesse essere anche luogo di catechesi, persino a livello universitario. Ascoltai questa affermazione  in un discorso papale all’Università di Torino dove udii una tesi tanto coraggiosa quanto temeraria che portò i docenti laici più settari   addirittura a disertare  preventivamente l’incontro con il Pontefice, già dando per scontato in partenza  quanto avrebbe detto. L’idea del Papa era in effetti  un’idea non conciliabile con la laicità intesa come premessa di  una libera circolazione delle idee e delle fedi. Ma io andai egualmente all’incontro col Papa. Non appartenevo già allora a quella schiera di professori che alla “Sapienza” di Roma vietarono al  successore di Wojtyla  di parlare. Ma era ed è anche oggi fuor di dubbio che il Papa avesse ragione nel sostenere che certo laicismo diventasse ateizzazione, cioè scuola di un  ateismo negatore di ogni fede. Il laicismo attuale che vede le religioni come il retaggio di un passato oscurantista non ha nulla a che vedere con la laicità liberale fondata sulla pluralità e sul rispetto. La laicità non si limita alla tolleranza settecentesca, ma difende e pratica il rispetto delle diverse fedi, come insegnava il grande Francesco Ruffini, oggi del tutto dimenticato. La libertà di credere e  di non credere, come diceva il Maestro piemontese del secolo scorso.
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Dazi trumpiani
Dev’essere chiaro che dopo i dazi di Trump più nessuno in Italia, che si dica anche solo  lontanamente liberale, possa dirsi Trumpiano. La sua è una politica volta a sovvertire gli equilibri mondiali con finalità distruttive simili ad una guerra.     Pietro Angeli
Concordo con Lei. Trump  è  un flagello che andrebbe messo a tacere. Sta rovinando rapporti storici con l’Europa con la prepotenza del pirata. E sta danneggiando in primis gli USA. Chi in Italia continua ora a considerarsi trumpiano va considerato per quello che è: un traditore della Patria italiana ed europea. Il dramma è che noi abbiamo ai vertici dell’Europa una piccola donna tedesca inadeguata al ruolo, che andrebbe mandata a casa al più presto. Lo stesso va detto di Macron. Mattarella si sta rivelando  inaspettatamente un gigante.
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Unitre
L’unitre è un’ottima iniziativa che occupa il tempo libero degli anziani con conferenze e lezioni su tante materie, ma non è certo una Università, anche se di Università private l’Italia è piena e putroppo alcune “facilitano” il conseguimento di lauree honoris causa o con titoli riconosciuti senza adeguati controlli. L’Unitre è cosa seria e non contrabbanda titoli  non riconosciuti.
A Torino c’è anche la vecchia Università popolare  nata da ambienti filantropici filo massonici agli albori del secolo legati alla famiglia Bachi padre e figlio. Anche qui non si parla di titoli di studio rilasciati dall’Universita’ popolare tanto criticata ingiustamente da Gramsci. Non ho capito come mai il non laureato Culicchia abbia dichiarato che frequenterà l’Unitre. Una battuta, una provocazione o un’irrisione verso chi è dottore veramente.     N. De Santi
Non so che dirle. Lei fa un resoconto perfetto della situazione torinese fondata su Unitre e Università popolare. Su Culicchia non saprei dirle nulla perché vuole supplire alla mancata laurea con la frequenza dell’ Unitre. Forse come dice Lei è una battuta. Se posso dire, di pessimo gusto.

Il Ballo del Colonnello Elefante

Al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino martedì 8 aprile il concerto “Il ballo del colonnello elefante” con gli Archi dell’OFT

Martedì  8 aprile, al Conservatorio Giuseppe Verdi, in piazza Bodoni, si terrà il concerto dal titolo “Il ballo del colonnello elefante”, di cui saranno protagonisti gli archi dell’OFT, Orchestra Filarmonica di Torino, guidati dal maestro concertatore Sergio Lamberto. Ospite della serata il grande trombonista Diego Di Mario, al quale sono affidate le parti soliste di un programma sfaccettato e accattivante.

L’energia travolgente del trombone e la versatilità dei legni rappresentano la cifra che caratterizza l’appuntamento di aprile della stagione concertistica “One way together” dell’Orchestra Filarmonica di Torino.  In “Il ballo del colonnello elefante” a salire sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi saranno gli Archi di OFT guidati dal maestro concertatore Sergio Lamberto.

Il trombonista solista, Diego di Mario, è stato definito il miglior trombonista solista della sua generazione. 

Il concerto si sviluppa attraverso una serie di opere novecentesche che, pur appartenendo a stili diversi, esplorano la forza del contrasto tra tradizione e innovazione, lungo un fil rouge  che va dalla riflessione sulla funzione sociale della musica, alla scoperta di nuovi orizzonti timbrici, fino a un approfondimento della tradizione popolare.

L’apertura è  affidata al Concertino per trombone e orchestra d’archi op. 45 n. 7 di Lars-Erik Larsson, brano che unisce eleganza e virtuosismo.  Il compositore svedese, che lo scrisse nel 1946, evoca attraverso la delicatezza degli archi e la presenza del trombone una musica che oscilla tra la bellezza lirica e il dinamismo, creando una tensione affascinante tra suoni orchestrali e solistici.

Minimax-Repertorium für Militärmusik, di cui viene proposta una selezione, ci trasporta negli anni Trenta di Paul Hindemith. Il compositore tedesco gioca con il repertorio militare, creando una parodia della musica da banda, per sollevare interrogativi sulla funzione propagandistica della musica. Minimax, scritto durante il regime nazista nel 1936, mescola infatti, la precisione formale alla critica sottilmente nascosta, in un incrocio tra musica di marcia e sperimentazione timbrica.

La Suite per trombone, contralto e quartetto d’archi del compositore contemporaneo piemontese Corrado Maria Saglietti, qui proposta in un adattamento per orchestra d’archi, ci introduce in un dialogo intimo e raffinato, dove il trombone contralto si confronta con l’armonia ricca e sfumata degli archi. Saglietti, con una scrittura dettagliata, riflette una musica moderna che esplora le possibilità timbriche e il potenziale espressivo di un incontro tra fiato e corde.

Il concerto culmina con le danze popolari rumene  BB76 nelle quali Bela Bartók, che le scrisse a inizio Novecento, porta la sua ricerca etnomusicologica sul palco e trasforma le tradizioni musicali rumene in una suite ritmica e modale che evidenzia l’energia delle danze popolari. Con una scrittura potente e ritmi irregolari, Bartók mescola il folklore con una visione musicale modernista.

Il viaggio musicale di aprile sul van targato OFT è accompagnato dalla divertente grafica-collage realizzata dal creativo Gabriele Mo. Un percorso completato dal microracconto che apre il concerto in Conservatorio, scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro .

La lettura del testo è affidata all’associazione liberipensatori Paul Valery e all’Accademia di Formazione Teatrale Mario Brusa di Torino.

Il concerto è  preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico, la prova di lavoro domenica 6 aprile dalle 10 alle 13 in via Baltea 3 e la prova generale al teatro Vittoria, in via Gramsci 4, lunedì 7 aprile alle ore 18.30.

Per info tel 011533387 biglietteria@oft.it

Mara    Martellotta

“Scuolecittametro” al Liceo Monti di Chieri

 

La consigliera di Città metropolitana di Torino delegata all’Istruzione Caterina Greco, insieme al consigliere metropolitano Alessandro Sicchiero sindaco di Chieri hanno visitato il Liceo Augusto Monti di Chieri in Via Montessori 2, accolti dal dirigente scolastico Gianfranco Giusta

Il Liceo Monti rappresenta un punto di riferimento per l’istruzione secondaria nell’area del Chierese con un’ampia utenza per un totale di circa 1.450 iscritti distribuiti in 64 classi. L’istituto è noto per l’offerta formativa diversificata, che include il Liceo Scientifico, Classico, Linguistico e delle Scienze Umane.

Negli ultimi anni, il Liceo Monti ha beneficiato di numerosi interventi di manutenzione e riqualificazione realizzati con i fondi dell’Ente, per un importo complessivo di circa 612.000 euro, finalizzati a migliorare la sicurezza e la funzionalità degli spazi scolastici.

Tra gli interventi già conclusi, il rifacimento dell’impianto idraulico nel laboratorio di chimica nell’edificio, che ha rinnovato il sistema di gestione dell’acqua, la realizzazione e la messa in sicurezza dei solai con la costruzione di controsoffitti e l’installazione di nuovi impianti di illuminazione nel laboratorio linguistico e in alcune aule. A questi si aggiungono importanti interventi all’esterno, come il rifacimento del marciapiede e della scala antistante il basso fabbricato nell’edificio, oltre alla messa in sicurezza delle essenze arboree nelle aree verdi.

Infine, sono stati completati gli interventi per la messa in sicurezza dei solai, con la realizzazione di controsoffitti e l’installazione di impianti di illuminazione, migliorando sia la sicurezza che l’illuminazione nell’edificio. Inoltre, è stato rifatto il blocco dei servizi igienici maschili nel corpo palestra, nell’auditorium e nel bar.

Per quanto riguarda il riscaldamento dell’edificio, la Città metropolitana di Torino ha provveduto alla sostituzione dei radiatori, anche nei locali del piano seminterrato, e alla sostituzione di una caldaia, risolvendo definitivamente i disagi legati al freddo che si erano verificati nelle stagioni precedenti.

La Città metropolitana di Torino ha già previsto interventi per migliorare l’accessibilità dell’edificio, con l’installazione di un montascale per facilitare l’ingresso degli studenti con disabilità all’area bar, e il miglioramento dell’accesso al laboratorio, come sottolineato dalla consigliera metropolitana Caterina Greco: “La sicurezza e l’accessibilità sono priorità fondamentali per Città metropolitana. Il nostro impegno è garantire che tutti gli studenti possano fruire degli spazi scolastici in un ambiente sicuro e inclusivo. Continueremo a investire in interventi strutturali per migliorare l’accessibilità e la qualità degli spazi scolastici”.  Tra i progetti futuri, è previsto il rifacimento e la sistemazione del cortile nella zona del custode e dell’auditorium, che garantirà un’area più accogliente e sicura. In programma anche il rifacimento dei servizi igienici femminili nelle palestre e la continuazione del programma di messa in sicurezza dei solai, con l’installazione di reti antisfondellamento nelle aule e la sostituzione dei controsoffitti nei corridoi.

Tornano i Torino Digital Days: abitare il futuro in uno Spazio Liquido

Al via martedì 8 aprile i TDD 2025. Quattro giorni di talk, workshop e momenti di confronto per connettersi con i professionisti del digital ed esplorare il tema delle tecnologie come luoghi da abitare.

 

Torino Digital Days – in partenza martedì 8 aprile – tornano per celebrare la dinamicità di un futuro in cui la tecnologia è al servizio delle persone, creando opportunità di crescita e innovazione. Arrivata alla sua sesta edizione, la rassegna si terrà dall’8 all’11 aprile ed esplorerà le frontiere della trasformazione digitale con quattro giornate di talkworkshop e momenti di networking presso Toolbox, dove sarà possibile interagire con professionisti d’eccellenza e scoprire i trend più innovativi del futuro digitale. Un dialogo proattivo tra esperti del settore, tech company e cittadini reso possibile grazie al contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo e al supporto della Camera di Commercio di Torino e di Punto Impresa Digitale.

Inoltre, tutta la città di Torino sarà protagonista con una serie di eventi diffusi che offriranno un’esperienza immersiva con seminari interattivi, installazioni artistiche digitali e tech experience che intrecceranno tecnologiacultura e creatività. Tra gli altri, il Digital Days Closing Party di venerdì 11 marzo, che si terrà nella suggestiva cornice del Museo Regionale di Scienze Naturali.

L’obiettivo dei Torino Digital Days 2025 è quello di esplorare il digitale che, in questo contesto storico, è un luogo senza più confini. Oggi un artista può affidarsi a un algoritmo per creare opere generative che trovano spazio nel mondo fisico; un professionista può utilizzare l’intelligenza artificiale per analizzare dati complessi e prendere decisioni più consapevoli; un dispositivo wearable può monitorare lo stato di salute di una persona e, in alcuni casi, persino salvare vite.

Infatti, il tema di quest’anno, Spazio Liquido, nasce per esplorare un mondo in cui i confini tra fisico e digitale si dissolvono, ridefinendo spazi, relazioni e identità. Nel lavoro, scrivania e schermo si fondono, le riunioni si spostano tra ambienti fisici e virtuali, e la collaborazione assume nuove forme. L’acquisto di un prodotto avviene online, ma il suo valore si costruisce nelle community. Anche l’identità si modula tra avatar, profili e presenze digitali. In questo scenario in costante evoluzione, la tecnologia non è più solo uno strumento, ma un’estensione del pensiero umano, delle emozioni, del modo di vivere il mondo. I Torino Digital Days 2025 diventano così il punto d’incontro in cui tutto questo prende forma, si sperimenta, si discute, si vive.

Con ‘Spazio Liquido’ vogliamo raccontare un’epoca in cui il digitale non è più uno strumento da imparare, ma un ambiente da abitare – commenta Federica TosoPresidente dell’Associazione Digital DaysUno scenario fluido, in continua trasformazione, dove le barriere tra settori, competenze e linguaggi si dissolvono per lasciare spazio a nuove forme di collaborazione e innovazione. I Torino Digital Days 2025 saranno un’occasione per esplorare questo nuovo ecosistema. Un invito a lasciarsi contaminare, a ridisegnare i confini del possibile e a costruire insieme un futuro in cui la tecnologia non sia mai fine a sé stessa, ma sempre al servizio delle persone e delle comunità.”

Infatti, sin dal 2019, anno in cui l’Associazione è nata dalla collaborazione delle digital company Tandù e Bonobo, la missione di Digital Days è quella di promuovere la divulgazione delle conoscenze tecnologichesupportando i cittadini nell’adozione delle tecnologie digitali che permettano loro di semplificare e migliorare, ove possibile, la qualità della vita quotidiana.

“Le tecnologie digitali sono il cuore pulsante del nostro tempo e, sebbene suscettibili a interrogativi legittimi, rappresentano una risorsa fondamentale per costruire un futuro più equo e sostenibile – dichiara Emanuele RomagnoliVice Presidente dell’Associazione Digital DaysIl digitale non è più solo uno strumento, ma un ambiente in continua evoluzione, capace di trasformarsi, adattarsi e fondersi con ogni aspetto della nostra vita, dalle relazioni interpersonale alle dinamiche economiche. Il tema ‘Spazio Liquido’ rappresenta un paradosso che ben descrive la nostra epoca: la fluidità delle relazioni, degli ambienti di lavoro e delle collaborazioni, in cui gli spazi di confronto sono liberi da sovrastrutture e si arricchiscono di formazione e innovazione. Come Associazione Digital Days crediamo profondamente nel valore delle sinergie, motivo per il quale tengo a ringraziare per la collaborazione e la fiducia Fondazione Compagnia di San Paolo, Camera di Commercio di Torino, Punto Impresa Digitale, i professionisti coinvolti e tutte le persone che interverranno.”

La partecipazione a tutti gli eventi è gratuita. Sul sito digitaldays.it è disponibile il programma completo degli appuntamenti, tra i quali si segnalano:

Info: Una giornata interamente dedicata al rapporto tra intelligenza artificiale e imprenditoria. Evento in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino, all’interno del ciclo “Intelligenza Artificiale e digital a portata di PMI”.

Tipologia: Talk

Quando: il 9 aprile, dalle ore 10:00 alle ore 13:00

Location: Toolbox, Via Agostino da Montefeltro, 2, 10134, Torino

Ospiti: Walter Rolfo, Marco Vallario, Giulia Bia, Paola Sereno, Giorgio Masi

Info: Esplorando Spazio Liquido, un ecosistema in cui le barriere si dissolvono e le strategie digitali si evolvono. Evento pensato per professionisti del marketing e digital strategist.

Tipologia: Tavola rotonda

Quando: 10 aprile, dalle ore 10:00 alle ore 13:00

Location: Toolbox, Via Agostino da Montefeltro, 2, 10134, Torino

Ospiti: Antonio Pezzella, Sara Arrigone, Nicholas Bena

Info: Futures Design Thinking è un metodo che unisce Business Coaching, Futures Thinking e Design Thinking per aiutare aziende e team a immaginare il futuro e iniziare a costruirlo oggi.

Tipologia: Workshop

Quando: 11 aprile, dalle ore 14:30 alle ore 18:30

Location: Piazza Castello, 113, 10121, Torino

Ospite: Orbyta

Info: Una serata sulle nuove frontiere del digitale e dei media. Claudio Di Biagio, regista e autore, terrà lo speech “Media senza frontiere”, esplorando la transmedialità e la fusione tra linguaggi e piattaforme. A seguire, il museo prenderà vita con musica, proiezioni e momenti di networking per una esclusiva serata organizzata in partnership con ozio Intelligente.

Tipologia: Closing Party

Quando: 11 aprile, dalle ore 18:00 alle ore 21:00

Location: Museo Regionale di Scienze Naturali, Via Accademia Albertina, 15, 10123, Torino

           Ospite: Claudio Di Biagio, Recall Dj set, Visual a cura di LSDR

Fiera di San Isidoro a Favria: una tradizione che vive

 

Oggi è stata una giornata straordinaria alla 47ª Fiera di San Isidoro a Favria.  Tantissime persone sono accorse per vivere insieme un momento di festa e tradizione, respirando l’autenticità del nostro territorio.

Oltre 400 capi di bovini presenti. Un colpo d’occhio impressionante che testimonia l’impegno e la passione dei nostri allevatori, veri custodi delle eccellenze locali. È stato emozionante vedere così tante famiglie, giovani e anziani, tutti uniti per celebrare il nostro territorio e le sue tradizioni.

Alla rassegna è intervenuto il Consigliere regionale Sergio Barolo, presidente della Commissione Ambiente: “Un sentito ringraziamento al Sindaco Vittorio Bellone, a tutta l’Amministrazione comunale di Favria, alle Forze dell’Ordine, alla Coldiretti e a tutti i volontari che hanno reso possibile questo grande evento.  La vostra dedizione e il vostro impegno sono il cuore pulsante di un territorio come il nostro. Un grazie speciale alla Coldiretti per il supporto costante agli agricoltori e per il loro impegno nella promozione dei prodotti tipici e delle tradizioni locali”, ha detto il consigliere.

La Fiera di San Isidoro non è solo una tradizione, ma una festa della comunità.