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Anche l’Ospedale Cottolengo il 27 maggio aderisce all’(H) Open Day Emicrania

 

Iniziativa promossa dalla Fondazione Onda in tutta Italia

 

Anche l’Ospedale Cottolengo di Torino lunedì 27 maggio 2024 aderisce all’«H-Open Day per la prevenzione e la cura dell’emicrania» organizzato, in occasione della Settimana nazionale dedicata al mal di testa, dalla Fondazione Onda negli ospedali con il Bollino Rosa, attribuiti ai presidi ospedalieri italiani «vicini alle donne», che offrono percorsi diagnostico-terapeutici e servizi dedicati alle patologie femminili riservando particolare cura alla centralità della paziente.

 

Durante la giornata verranno offerti servizi gratuiti clinico-diagnostici e informativi: visite neurologiche, consulenze con gli esperti, test di valutazione, infopoint, conferenze e distribuzione di materiale dedicato.

 

Obiettivo dell’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, è sensibilizzare la popolazione sull’importanza di un riconoscimento precoce dei sintomi per un accesso tempestivo ai percorsi di diagnosi e cura per una migliore qualità di vita dei pazienti.

 

«L’emicrania», spiegano dalla Fondazione Onda, «è una patologia cronica che colpisce circa il 12% degli adulti in tutto il mondo, con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è la terza malattia più frequente e la seconda più disabilitante, comportando dunque un altissimo costo umano, sociale ed economico».

 

La Giornata all’Ospedale Cottolengo – Visite gratuite e un Convegno aperto alla cittadinanza

 

Lunedì 27 maggio dalle ore 9 alle 13presso il Presidio Ospedale Cottolengo (via Cottolengo 9) verranno offerte visite neurologiche gratuite (i posti disponibili prenotabili attraverso l’URP dell’Ospedale – urp@ospedalecottolengo.it – al momento sono già esauriti).

 

Dalle ore 14 alle 16.30 presso l’Aula Magna del Presidio ospedaliero (ingresso da via Cottolengo 13) si terrà un convegno aperto a tutti sul tema «Emicrania, nuove frontiere». Per partecipare è necessario iscriversi alla seguente mail: urp@ospedalecottolengo.it

 

Per ulteriori informazioni:

“Premio Mario Lattes per la Traduzione” Ecco i cinque finalisti

Premiati al Castello di Perno

Monforte d’Alba (Cuneo)

Cinque i finalisti. I loro nomi sono stati annunciati nei giorni scorsi. Ma per sapere chi, della magnifica cinquina, sarà “il più alto sul podio” occorre aspettare ancora un mesetto. Sarà infatti annunciato sabato 29 giugnoprossimo il nome del vincitore della terza edizione del biennale “Premio Mario Lattes per la Traduzione” (dedicato quest’anno alla lingua ispano-americana) promosso dalla “Fondazione Bottari Lattes” di Monforte d’Alba, in collaborazione con l’“Associazione Castello di Perno” e l’“Università degli Studi di Torino”. La cerimonia si terrà nell’antico “Castello di Perno”, costruito in epoca medievale dalla famiglia Falletti e alla fine degli anni Settanta del secolo scorso acquistato dalla Casa Editrice “Giulio Einaudi” che ne fece la propria sede secondaria, gemella a quella di via Biancamano a Torino e residenza di lavoro per i propri scrittori, fra cui Primo Levi, al quale è stata anche dedicata la piazzetta sotto le mura a Perno.

Dal 2012, il Castello è proprietà dell’avvocato bresciano Gregorio Gitti, ordinario di “Diritto Civile” all’“Università di Milano” e ben intenzionato a recuperarlo alla sua storia, a quella più recente di “Casa per la Cultura” e a quella più antica della vinificazione delle uve di proprietà.

Ecco, per intanto, i nomi dei cinque finalisti: Alberto Bile Spadaccini con “Il Gran Burundún-Burundá è morto” di Jorge Zalamea (Colombia, edito da Arcoiris), Ilide Carmignani con “Lutto” di Eduardo Halfon (Guatemala, edito da il Saggiatore), Maria Nicola con “Le pianure” di Federico Falco (Argentina, edito da Sur), Raul Schenardicon “Fra le tue dita gelate” di Francisco Tario (Messico, edito da Sarafà) e Giulia Zavagnacon “Chiamatemi Cassandra” di Marcial Gala (Cuba, edito da Sellerio).

Traduttrici e traduttori, nel corso della cerimonia di premiazione, saranno coinvolti in una “tavola rotonda” coordinata da Stefania Soma, in arte Petunia Ollister, creatrice dei #bookbreakfast: foto di libri sul tavolo della colazione pubblicate sul suo profilo “Instagram” @petuniaollister. Saranno presenti inoltre alcuni dei traduttori di domani, studenti di “Lingue e Letterature Straniere” dell’“Ateneo” torinese, per interagire e confrontarsi con gli esperti.

La cerimonia verrà trasmessa in streaming sulla pagina Facebook della “Fondazione”.

Come nelle due precedenti edizioni, dedicate rispettivamente alla “lingua araba” e alla “lingua cinese”, la selezione delle opere si articola in due fasi: in un primo momento la “Giuria stabile”, tenendo conto della capacità del traduttore di rendere in italiano la qualità letteraria del testo, ha individuato i cinque romanzi finalisti. Ora toccherà ad una “Giuria specialistica”, esperta della lingua in questione, a valutare a sua volta la cinquina, decretando il nome del vincitore o della vincitrice.

A proposito della “cinquina finalista” di questa edizione, la “Giuria stabile” ha commentato: “Tutti i giurati sono d’accordo nel constatare che la maggior parte delle traduzioni pervenuteci è di buon livello. Nel selezionare le migliori per includerle nella cinquina vincente, abbiamo ovviamente tenuto conto, innanzi tutto, della qualità letteraria della traduzione, a prescindere dal nostro giudizio personale sull’opera stessa. A parità di valore, tuttavia, abbiamo anche seguito altri due criteri: non selezionare più di un’opera dello stesso paese, per dare voce a scrittori provenienti da realtà diverse, e non tenere conto dell’importanza e del prestigio della casa editrice che ha pubblicato la traduzione italiana, per dare visibilità, eventualmente, anche a piccoli editori che faticano a farsi conoscere”.

Il “Premio” ha potuto contare, anche quest’anno, sul contributo e sostegno del “Comune di Monforte d’Alba”, unitamente al sostegno di “Banca d’Alba” e al patrocinio di “Confindustria Cuneo” e dell’ “Unione dei Comuni Colline di Langa e del Barolo”.

Per info: “Fondazione Bottari Lattes”, via G. Marconi 16, Monforte d’Alba (Cuneo); tel. 0173/789282 o www.fondazionebottarilattes.it

Gianni Milani

Nelle foto: I cinque finalisti e Castello di Perno

Mercato Centrale Torino: ecco il Festival “Gaya – Gaya”, 100% giapponese

 

 

Il Mercato Centrale di Torino presenta “Gaya – Gaya”, il festival 100% giapponese promosso dal 31 maggio al 2 giugno, un evento rumoroso, pieno, ricco di esibizioni e esperienze giapponesi.

Un giapponese, di fronte alla richiesta su cosa significhi Gaya – Gaya, risponderebbe “rumoroso, pieno”. Si tratta di una delle onomatopee del Sol Levante più utilizzate nella vita quotidiana, e indica un contesto dove presenta allegria e energia. Il festival, che ha ottenuto il patrocinio della ambasciata giapponese, è organizzato dal Mercato Centrale di Torino in collaborazione con l’artigiano della bottega di Ramen e altre specialità giapponesi Akira Yoshida. Una grande festa della cultura orientale con tre giorni di appuntamenti didattici, workshop e degustazioni gastronomiche. Tra gli ospiti di grande rilievo che coloreranno il festival figura lo chef Hiro, il cuoco giapponese più famoso d’Italia che mostrerà come si cucina l’okonomiyaki, il piatto tipico di Osaka, la città dove si terrà Expo 2025. L’arte dei Samurai approderà al Mercato Centrale di Torino con Kamui, una troupe di artisti samurai che divulgano l’arte e la cultura giapponese nel mondo. Il loro leader, Tetsuro Shimaguchi ha partecipato anche al film Kill Bill di Quentin Tarantino come attore e coreografo in alcune scene di combattimento. Grande protagonista della tre giorni sarà ovviamente la grande cultura gastronomica nipponica, con la cerimonia del tè, Cha-no-yu – acqua calda per il tè, che sarà raccontata dalla maestra Tomoko Hoashi, o con il sakè, spiegato in tutte le sue accezioni dalla sakè sommelier Kana Cappelli, o ancora Luca Rendina, che porterà il pubblico alla scoperta del sochu, un distillato originario del Giappone. La musica sarà affidata a Kikuki Shinobu, che suonerà il sanshin, letteralmente il “tre corde”, uno strumento a corde pizzicate okinawano, probabilmente derivate dal sanxian cinese, e a Takuya Taniguchi, artista di Wakadaiko giapponese che gira il mondo facendo ascoltare gli strumenti tradizionali nipponici. Spazio anche alla narrazione contemporanea, con la partecipazione di personaggi come Kenta Suzuki, influencer giapponese più noto in Italia, o Elikottero, youtuber giapponese famoso come insegnante di lingua giapponese per il popolo italiano. Oltre agli ospiti che si esibiranno allo spazio “Fare”, molti saranno i workshop a pagamento e su prenotazione obbligatoria scrivendo a info.torino@mercatocentrale.it, che si svolgeranno nella tre giorni al Mercato Centrale Torino: degustazioni di tè, sakè, distillati giapponesi, corsi di calligrafia giapponese, di sushi, di ravioli, di origami e di Kintsuji, l’arte giapponese della riparazione delle ceramiche. Durante il festival, la terrazza del Mercato Centrale Torino, col suo pittoresco affaccio su Porta Palazzo, si trasformerà nella Asahi Beer Garden, una birreria all’aperto con street food a cura del Ramen Bar Akira, e lo spazio Fare ospiterà, oltre alle esibizioni dei tanti nomi invitati, un piccolo mercato con artigiani e produttori giapponesi che proporranno prodotti tipici.

 

Mara Martellotta

Poste italiane cerca portalettere in provincia di Torino

In provincia di TorinoPoste Italiane cerca portalettere da inserire nel proprio organico. I candidati saranno assunti con contratto a tempo determinato e si occuperanno della distribuzione di corrispondenza e pacchi nel territorio in relazione alle specifiche esigenze aziendali.

Per poter presentare la propria candidatura è sufficiente inserire il proprio curriculum vitae sulla pagina web del sito istituzionale di Poste https://www.posteitaliane.it, nella sezione “Carriere” dedicata a “Posizioni Aperte”.

Tra i requisiti richiesti per la candidatura c’è il possesso di un diploma di scuola media superiore o diploma di laurea, anche triennale e patente di guida in corso di validità idonea per la guida dei mezzi aziendali.

La ricerca è valida fino a domenica 26 maggio.

La Giornata Nazionale del Cavallo a Pinerolo

La Giornata Nazionale del Cavallo è un’idea della No-profitPassione Cavallo e nasce perché tutti, o quasi tutti, hanno la loro Giornata Nazionale. Tutti, meno il cavallo.

 

Così ci ha pensato Passione Cavallo creando la Giornata Nazionale del Cavallo e noi di Club Cavallo Italia, il primo club di chi ama i cavalli, abbiamo abbracciato e gestiamo questo straordinario evento che rende, finalmente, omaggio al cavallo, a questo splendido animale al quale l’uomo deve moltissimo e che, senza di esso, non avrebbe mai raggiunto i traguardi odierni.

 

La Giornata Nazionale del Cavallo è l’ultima domenica del mese di maggio di ogni anno, una data che ha grandi contenuti, tradizioni e storia riferita al cavallo.

L’ultima domenica del mese di maggio del 1250 risulta infatti essere la prima data conosciuta di quando l’uomo ha iniziato, in Italia, la sua lunga vita assieme al cavallo.

 

La terza edizione della Giornata Nazionale del Cavallo celebra il cavallo con molte iniziative in Italia, anche vicino a voi comeinvitarvi a visitare il Museo dell’Arma di Cavalleria a Pinerolo escoprire la storia il Monumento Equestre a Emanuele Filiberto di Savoia in Piazza San Carlo a Torino.

Per saperne di più sul Museo dell’Arma di Cavalleria e sugli altri musei dedicati al cavallo: https://www.clubcavalloitalia.it/category/i-musei-dedicati-al-cavallo/

Lotteria Ricerca la fortuna, premiati i vincitori

Consegnati dal Presidente Allegra Agnelli i primi due premi a un manager in pensione e al titolare di un’azienda di Nichelino.

Il Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Allegra Agnelli, ha consegnato  i primi due premi della settima edizione della Lotteria “Ricerca la fortuna”. Si è aggiudicato una THOK E-Bikes messa in palio da Galup, sofisticata bicicletta a pedalata assistita per la mobilità sostenibile, il manager torinese in pensione Eugenio Falcone, mentre il pacchetto per una settimana di vacanza all inclusive per due persone in un resort 5* a Marsa Alam, messo in palio da Alpitour, è andato all’imprenditore Luca Lanzetta, titolare di un’azienda a Nichelino (Torino). La cerimonia di consegna dei premi si è svolta stamani all’Istituto di Candiolo – IRCCS e hanno partecipato anche il Sindaco di Candiolo, Stefano Boccardo, e i titolari della THOK E -Bikes e Galup, Giuseppe Bernocco e Valerio Astegiano.

“Partecipo a Ricerca la Fortuna da sempre – ha detto Falcone, che era accompagnato dalla moglie, Gabriella D’Agostino – perchè conosco il prezioso lavoro che svolgono medici e ricercatori dell’Istituto di Candiolo, dove fra l’altro è stato recentemente operato con successo un mio caro amico. Ho preso i biglietti durante un evento natalizio all’Auditorium di Torino organizzato da Federmanager, associazione a cui sono iscritto. Questa è la prima volta che vinco qualcosa in una lotteria e sono stato decisamente fortunato”.

“Sono amico del Delegato di Pianezza della Fondazione, Pier Gianni Oddenino, che da tre anni mi spinge a partecipare alla Lotteria – ha affermato Lanzetta – e io aderisco volentieri perchè ritengo indispensabile sostenere la ricerca sul cancro e in particolare un centro di eccellenza come Candiolo. Il premio mi consentirà di trascorrere una bellissima vacanza in una località dal mare incantevole”.

La Lotteria ha messo in palio 180 premi e significativa è stata la risposta dei sostenitori: circa 7.000 i biglietti distribuiti, che hanno permesso di raccogliere quasi 35 mila euro.

La Lotteria ha avuto il sostegno generoso di Galup, AlpitourWorld, Robe di Kappa, Lavazza, La Stampa, Juventus FC, Torino FC, Orlane Paris, Ristorante Del Cambio, Baronio, Xerjoff, Nespolo, Sant’Agostino Casa d’Aste, Damilano, Liolà’s Cosmetics, Kensho, Rinascente, Edera Project, Scatto, Mondojuve, Gallerie d’Italia Torino, Museo Egizio, Museo dell’Automobile, Museo Nazionale del Cinema, Abbonamento Torino Musei, Fondazione Circolo dei Lettori, Turismo Torino e Provincia, City Sightseeing Torino, Ottica Pighetti, Fisico, Eataly, Bananna, Toh, Fideuram Massimo Milanese, Gruppo Chiale Expert, Qc Terme, Valentina Laganà, Hangover, Hush, Nova Estetica, Silvana Albertin, Edt, L’Aromatario, ShopPiemonte.com, NaturalMente, Passion Ski School, M**Bun e Molecola.

Allegata foto: da sin. Gabriella D’Agostino, Eugenio Falcone, Giuseppe Bernocco, Luca Lanzetta, Allegra Agnelli, Valerio Astegiano e Stefano Boccardo.

“BikeUP Tour” 2024

Dal 24 al 26 maggio si svolge a Torino

 

Dopo il successo di Bergamo, la Decima edizione di BikeUP Electric Bycicle Power Festival torna a Torino da venerdì 24 a domenica 26 maggio. Sono numerose le case costruttrici internazionali del settore e-bike, gli operatori del turismo in bicicletta e alcuni brand della mobilità elettrica che popoleranno l’area torinese nei pressi di corso Cairoli, lungopo Armando Diaz presso i Murazzi. BikeUP Torino si conferma nel 2024 come un festival gratuito dal forte carattere esperienziale, con numerosi test ride, l’animazione dell’area kid e gli e-bike tour, che a Torino avranno una gustosa novità. Per la prima volta, alcuni e-bike tour, chiamati e-bike tour del gusto, prevedevano tappe enogastronomiche per permettere ai partecipanti in sella di conoscere alcune specialità proposte dai Maestri del Gusto, e di avvicinarsi ad altri progetti di valorizzazione dell’agroalimentare promossi dalla Camera di Commercio Torino, quali la selezione dei vini Torino DOC e quella casearia di Torino Cheese.

Ogni “e-bike tour del gusto” durerà circa un’ora e sarà associato a una categoria dei Maestri del Gsuro, come ad esempio cioccolaterie, enoteche, pasticcerie e gelaterie. Ogni giorno, per ogni categoria, ci sarà un diverso Maestro ad accogliere i corridori. I Mestri del Gusto elencati si trovano nel sito https://www.bikeup.eu/maestri-del-gusto/. 

La partecipazione è gratuita previa registrazione attraverso il sito www.bikeup.eu

Gli e-bike tour del gusto verranno effettuati con le biciclette elettriche dei brand Bosch e Coppi Parcobici. Gline-bike tour classici avranno flotte di e-bike dei marchi Thok, Yamaha, Canyon e Ego Movement. Da segnalare inoltre, tra i maggiori nomi di e-bike, la presenza a Torino di Wolkswagen, con Rinaldi Gruppo EuroCar e Volvo. Nella giornata inaugurale di venerdì 24 maggio, BikeUP Torino 2024 ospiterà presso il Talent Garden la conferenza “In sella al cambiamento”, il “bike to work” dal concetto all’azione, con l’obiettivo di esporre le tematiche più attuali della “bike to work” del mobility management e di orientare le aziende per favorire l’abbassamento dell’impatto ambientale e favorire la mobilità. Cade Study aziendali, indicatori per redazione del PSCL, servizi dedicati al community in bicicletta e tanto altro. L’inizio dell’escursione in e-bike estate alle 11.15 con il ritrovo presso i Murazzi di fronte al monumento Garibaldi, e alle 12 il Maestro del Gusto scelto è stato l’Osteria Enoteca Rabezzana nella sua sede della vineria Rabezzana in via Monferrato 20, dove il patron Franco Rabezzana ha accolto giornalisti e partecipanti al tour, proponendo loro una degustazione di Erbaluce di Caluso e Nebbiolo di alta qualità.

 

Mara Martellotta

L’incapacità al potere

Chi ha vissuto negli anni ’70 ricorderà lo slogan “la fantasia al potere”: non sarà stato il massimo, non sarebbe stata la strategia vincente ma governare con la fantasia avrebbe dimostrato pur sempre un’idea su come governare.

Dalla seconda Repubblica in poi, quindi da circa 30 anni a questa parte, si assiste invece ad un fenomeno generalizzato di totale incapacità e inettitudine dei governatori, a tutti i livelli, nella “res publica”.

Gli italiani in particolare hanno un’idea della politica piuttosto complessa e contorta, come di un qualcosa dove ci siano più intrallazzi che scelte trasparenti, più giochi di potere che adempimenti al mandato conferito dagli elettori.

In effetti, negli ultimi anni si assiste ad una pletora di perfetti incapaci prestati alla politica, di persone che non hanno idea della differenza tra delibera e determina, tra Parlamento e Governo, che promettono ai potenziali elettori ogni genere di favore (“ti aiuterò ad avere i permessi” per un’attività per la quale i permessi non occorrono, per esempio) dimenticando, tra l’altro, che il voto di scambio (“se mi voti, ti faccio avere…”) è un reato.

In aggiunta, persone che non sanno coniugare un verbo, che credono che usare il congiuntivo provochi la congiuntivite, che dovrebbero almeno nelle fasi iniziali saper redigere un’interrogazione, un’ordinanza o un disegno di legge si candidano alla guida di un’amministrazione, dal Comune alla Regione, al Parlamento senza sapere cosa li aspetti né, ancor peggio, senza conoscere oneri e limiti del proprio mandato.

L’eliminazione del Reddito di cittadinanza, poi, ha ulteriormente aggravato le cose perché, sebbene sia durato poco, ha abituato le persone a guadagnare facendo nulla, e molti pensano che anche con un incarico politico sia lo stesso; premesso che, perlomeno nei Comuni fino a 5000 abitanti, un consigliere non percepisce emolumenti ma solo un gettone di presenza di 18 euro lordi per ogni seduta consiliare, ovviamente se partecipa alle sedute del Consiglio comunale (circa una seduta ogni due mesi), si spiega così perché, invece di informarsi a priori, i novelli Cavour comincino dopo i primi mesi di entusiasmo a disertare le sedute consiliari fino a disinteressarsi del tutto dei loro doveri.

La disaffezione dalla politica ha ormai almeno 50 anni, all’incirca da quando lotte femministe, manifestazioni contro la guerra in Vietnam e manifestazioni studentesche riuscivano a raccogliere decine di migliaia di manifestanti in ogni città, che marciavano a tutela dei loro interessi o per qualcosa in cui credevano; schifati dalle vicende di Tangentopoli, della sempre maggior corruzione (tangentopoli non ha eliminato la corruzione, ha solo alzato i prezzi), dalla mancanza di devozione alla politica, gli italiani si trovano ora a considerare l’incarico politico, la mansione elettiva, come un lavoro qualsiasi, non troppo impegnativo, “tanto poi imparerò stando lì” o, peggio, “cosa ci vuole?”.

La moltiplicazione di liste in ogni tornata elettorale è la dimostrazione di quanto sto scrivendo: si candida un candidato perché è figlio di tizio o coniuge di qualcun’altro, lo si elegge perché ha distribuito molti volantini o ha incantato con i suoi discorsi ma l’analfabetismo funzionale da cui sempre più persone sono affette non ci fa comprendere nulla del suo programma elettorale, della sua capacità reale, della sua onestà intellettuale.

Arriviamo così, ogni volta, ad una crescente insoddisfazione perché il candidato eletto ha pensato solo ai propri interessi, perché si è dimostrato inaffidabile, perché è stato denunciato, perché è passato con quelli che non avrei mai votato, perché l’hanno sorpreso a compiere gesti inenarrabili o perché, nei territori dove ha promesso miracoli, torna solo dopo 5 anni per chiedere nuovamente il voto.

E’ evidente che occorra riavvicinare gli italiani alla politica, nell’accezione originale del termine, cioè la cura della polis, la città stato greca e far entrare nella cultura comune il concetto che se ognuno ruba, indirettamente, un centesimo al giorno, ogni giorno spariranno illecitamente 600 mila euro; se la somma non preoccupa presa singolarmente, sul totale dei cittadini raggiunge somme ragguardevoli.

Se ognuno pensa al proprio tornaconto “tanto, cosa vuoi che sia” o “tanto lo fanno tutti” non ci solleveremo mai da questa paludemorale ed economica.

Copiamo spesso gli Stati Uniti sotto tanti aspetti: perché non li copiamo anche sotto quello morale? Se negli Usa sanno che il vicino si droga o ha rubato lo vedono come uno che si può redimere; ma se sanno che il vicino evade le tasse lo denunciano senza problemi perché l’evasione realmente danneggia ognuno di noi e l’intero Paese (che siamo sempre noi).

“Vota Antonio, vota Antonio” non era solo lo slogan di Totò.

Sergio Motta

Grandine come neve a Torino, disagi e allagamenti

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Un  temporale molto intenso si è abbattuto  su Torino tra le 17 e le 18.

E’ scesa una grande quantità di pioggia e una  violenta grandinata ha ricoperto le strade di diversi centimetri di chicchi, quasi fosse neve.

Si registrano oltre 60mm di pioggia con  disagi  per il traffico  e allagamenti in zona Vallette, Lungodora Napoli e Borgo Vittoria.

Sottopasso allagato in corso Mortara, traffico intasato in piazza Baldissera e in altre zone di Torino.

Foto Lori Barozzino

 

Grandine e allagamenti, criticità in Lungodora a Torino

La violenta grandinata ininterrotta in corso dalle 17 alle 18 a Torino ha duramente colpito anche il bar ‘Pausa Cafè’ in Lungodora Napoli 20. I cui locali risultano completamente allagati da una valanga d’acqua che filtra anche dal piano interrato. “Esprimo vivo dissenso per l’ennesima volta in cui si verifica una simile problematica”, racconta il giornalista radiotelevisivo Maurizio Scandurra, già opinionista de ‘La Zanzara’ di Radio24, presente casualmente come avventore nel locale al momento dell’evento. “Questo è l’ennesima riprova di come sia totalmente assente un dialogo virtuoso e risolutivo sulla pulizia del letto dei fiumi da parte di tutti i soggetti pubblici coinvolti sul territorio. Il brusco innalzamento della Dora ha cagionato l’arrivo di un torrente d’acqua impetuoso che ha già superato i 60 cm di livello sul pavimento erompendo con violenza dalle cantine. È un disastro. Colpa di politiche scellerate di una sinistra, che per una manciata di voti, fa di ambientalisti e verdi in genere contrari al dragaggio del greto dei corsi d’acqua i primi responsabili oggettivi di fatti del genere”. Per poi concludere: “Credo ci siano grossi passi da fare in termini di efficienza anche sul Numero Unico di Assistenza 112, ormai ridotto anch’esso a un call center: che, anzichè risolvere con prontezza i problemi dando informazioni e tempistiche di intervento chiare e precise, sembra faticare alle volte a comprendere sotto il profilo pratico l’urgenza in corso. Parrebbe far acqua evidentemente anch’esso, almeno sotto il profilo delle modalità di relazione formale con il chiamante che potrebbero essere decisamente più garbate, migliori e performanti da parte di certi “operatori”. E a farne le spese come sempre è il povero cittadino in estrema difficoltà contingente”.