ilTorinese

L’Ascesa dei Sistemi Low-code e l’Emergere dei Citizen Developer

Il Futuro della digitalizzazione

L’Università di Torino forma una nuova generazione di professionisti, i Citizen Developer pronti a plasmare il futuro del software con creatività e innovazione.

Torino, Italia — 12 Aprile 2024 — Secondo uno studio recente condotto da Gartner, entro il 2024, il 65% delle applicazioni sarà sviluppato utilizzando sistemi Low-code. Questo trend non solo rivoluzionerà il modo in cui vengono create le soluzioni software, ma avrà anche un impatto significativo sull’economia globale, con un volume di affari stimato di circa 187 miliardi di dollari entro il 2030.

L’avvento delle piattaforme di sviluppo applicativo Low-code e No-code ha aperto le porte a una nuova era nella programmazione, consentendo a individui senza competenze informatiche specifiche in programmazione di partecipare attivamente allo sviluppo di soluzioni software innovative. Questa tendenza ha dato vita ai Citizen Developer, professionisti in grado di creare applicazioni senza necessariamente possedere una formazione tradizionale in informatica.

In risposta a questa crescente richiesta di figure professionali qualificate nel campo dello sviluppo Low-code, il dipartimento di Management dell’Università di Torino lancia uno short master in collaborazione con Jamio openwork, KPMG e l’Associazione Tecnologie per l’Accounting e l’Accountability. Questo programma è progettato per giovani laureandi triennali, magistrali e diplomati ITS che desiderano acquisire le competenze necessarie per diventare Citizen Developer certificati.

Il corso, aperto a diplomati, disoccupati, professionisti in riqualificazione professionale con interesse per la tecnologia seppur con formazione di base variegate, fornirà una formazione completa su come utilizzare le piattaforme Low-code per sviluppare applicazioni aziendali, nonché una panoramica delle migliori pratiche di sviluppo software. I partecipanti avranno l’opportunità di lavorare su progetti pratici in collaborazione con aziende leader nel settore, fornendo loro un’esperienza pratica preziosa nel campo dello sviluppo software.

“Con il rapido aumento dell’adozione dei sistemi Low-code, c’è una crescente domanda di professionisti in grado di sfruttare appieno il potenziale di queste piattaforme per creare soluzioni software efficaci”, ha dichiarano i coordinatori del corso, Paolo Biancone e Silvana Secinaro, professori ordinari di economia azienda e tecnologie per l’accounting dell’Università di Torino. “Lo short master si propone di colmare questo divario fornendo agli studenti le competenze pratiche e la certificazione necessaria per eccellere in questa nuova era della programmazione”.

Per saperne di più il 19 aprile alle 18 è in programma un webinargratuito di presentazione del minimaster. Per partecipare: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-nuove-professioni-per-il-digitale-il-citizen-developer-881780718867?aff=oddtdtcreator

Il periodo di iscrizione per il corso è aperto e i posti sono limitati. Per ulteriori informazioni e per presentare la candidatura: https://www.jamio.com/wp-content/uploads/2024/02/CUAP-NO-CODE.pdf

Italia Lib Pop: azione collettiva contro il degrado a Borgo San Paolo

“Nel corso degli ultimi anni, insieme ai residenti ed ai commercianti, abbiamo più volte segnalato il progressivo degrado del quartiere San Paolo, in particolare modo nella zona che insiste sul Parco Gian Maria Volontè e Via Paesana, ottenendo risposte vaghe e pochissime azioni concrete. Le raccolte firme, la petizioni, le richieste di interventi come l’installazione di dissuasori, sono rimasti lettera morta e, per questo motivo, come Coordinamento Cittadino di Italia Liberale e Popolare abbiamo deciso di sostenere l’azione collettiva dei residenti di zona che, stufi di dover sopportare il continuo trasgredire le norme di civile convivenza da parte di soggetti noti, che hanno fatto del parcheggio la propria residenza, si appellano al sindaco di Torino per richiedere interventi rapidi per il ripristino della Sicurezza e del decoro urbano della zona”, così il Coordinamento dell’Area Metropolitana, introduce il sostegno dell’Associazione all’azione collettiva.

Negli ultimi mesi è ulteriormente cresciuta la presenza di camper e furgoni che ormai hanno monopolizzato buona parte dell’intera area di parcheggio e nonostante i ripetuti contatti telefonici con la Polizia Urbana e le segnalazioni alla Circoscrizione, gli schiamazzi  diurni e notturni, l’utilizzo del Toret come bagno da parte dei camperisti nomadi, l’accumulo di immondizia e di rifiuti ingombranti non sono mai stati risolti.

I campeggiatori abusivi riversano detersivi e oli esausti nella fontana e nei tombini, lasciano coltelli da cucina tra le auto, maneggiano giornalmente bombole del gas che nascondono spesso sotto i camper, defecano tra le auto parcheggiate, circolano nudi nel parcheggio. Comportamenti, questi,  che offendono la pubblica decenza.

Mentre la Presidente di Circoscrizione continua ad asserire che non esistono problemi di degrado in Borgo San Paolo, la polizia municipale dichiara di non poter intervenire con lo sgombero, e suggerisce la possibilità di appellarsi alla normativa in materia di degrado urbano, in modo esortare il  Sindaco, quale Ufficiale del Governo, ad adottare ordinanze finalizzate alla tutela dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana del quartiere.

“Una situazione che ha del surreale, sopratutto nella disattenzione mostrata dall’amministrazione della Circoscrizione, oltre che dal Comune. Per questo, come Italia Liberale e Popolare, abbiamo deciso di supportare chi nel quartiere vive e chiede il semplice rispetto delle leggi e delle norme di convivenza civile, non volendo essere considerato cittadino di serie B. Sosteniamo, quindi, convintamente questa iniziativa lanciata dai residenti che intendono subissare di mail il Comune di Torino per richiedere attenzione e soluzioni concrete per l’area”, aggiunge Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare.

L’Associazione ed il comitato cittadino, chiedono quindi di scrivere a segreteria.mobilita@comune.torino.it per richiedere, tutti insieme, l’installazione di dissuasori per furgoni e camper o per lo meno di un controllo costante per allontanare soggetti e mezzi che non rispettano le norme del vivere civile.

Un appello, l’ennesimo, che arriva da quei quartieri che si sentono sempre più marginalizzati dall’attenzione delle istituzioni e che non vogliono rassegnarsi ad assistere, impotenti, ad un degrado sempre più irrefrenabile.

Italia Liberale e Popolare

Coordinamento Regionale Piemonte

“Marks and Traces”… come dire “Segni e tracce”

 

Torna ad esporre alla torinese Galleria “metroquadro” il giovane artista giapponese Shinya Sakurai

Fino al 22 giugno

Quando approda a Torino, è fisso di casa (artisticamente, s’intende!) alla “metroquadro” di Marco Sassone. Anche perché Marco, il più che perspicace gallerista di corso San Maurizio, ha avuto l’occhio giusto e un sottile fiuto nell’intenderne, da subito, le indubbie capacità artistiche e il giusto tratto umano, quando anni fa iniziò a seguirne le vicende creative e il percorso espositivo. Così, eccocelo di nuovo (che bello!),  con i suoi odierni “Marks and Traces”, “Segni e Tracce”, raccontati con il solito amalgama di colore – composto e scomposto – in venti opere esposte, fino a sabato 22 giugno, negli spazi della “metroquadro”, al civico 73/F di corso San Maurizio a Torino.

Giusto due anni fa, nell’aprile del 2022, visitai da Sassone la sua “Terrific Colors” o “Colori Eccezionali”, puzzles cromatici, attraverso i quali (dopo le opere cicliche “Love and Peace” e “United Colors”, titoli apertamente echeggianti alle battaglie pacifiste anni Sessanta, nonché all’Oliviero Toscani impegnato per Benetton) Shinya Sakurai intendeva “esorcizzare il lato terrifico nascosto – e sempre in agguato – della realtà”. Nato nel 1981 a Hiroshima (con a fior di pelle e in fondo al cuore quella pesante eredità “omaggiata” a tante generazioni dal terribile “mostro” atomico lanciato da cieli che ancora oggi piangono fiumi di sangue), Shinya si laurea ad Osaka in “Belle Arti” – attratto dai Maestri “concreti” del “Gutai” – e oggi si divide fra l’isola di Honshu e la nostra (ma anche sua) Torino, dove ha modo di studiare “Scenografia” all’“Accademia Albertina”, portando avanti la sua ricerca nell’ambito di un’“astrazione”, in cui s’intrecciano, con suggestive citazioni stilistiche, oriente e occidente, tradizione e contemporaneità.

Nell’attuale mostra alla “metroquadro”(che segna fra l’altro il ventennale del suo arrivo sotto la Mole), il racconto pittorico di Sakurai si fa più cupo, denso di ombre e toni grigiastri o dai blu intensi, ben lontani dalle “colorate ed iridescenti geometrie” “neo-pop” o post-moderne proprie degli anni passati. La narrazione si fa più pacata e riflessiva. Inutile tentare gli agganci, già un tempo ipotizzati, con le opere di Schifano o con i “planisferi colorati” e ai “Tutto” di Boetti. Inutile. Perché ancora sono convinto e sto con Francesco Polinel ritenere che “Shinya Sakurai assomiglia soprattutto a sé stesso”. Anni fa, esattamente come oggi. In tempi umanamente non facili e ad alto potenziale di rischio sociale e politico che “lasciano nelle sue tele – si è scritto – tracce e segni inequivocabilmente e indelebilmente densi e carichi, simboli rivelatori della complessità del presente”. Una complessità espressa, nelle più recenti opere,  attraverso il supporto (con risultati di maggior eleganza e raffinatezza, fra sfumature  di blu e oro nero) del “velluto”, superfici monocrome su cui scorrono pennellate fluide, realizzate con colori a olio, resine e colle traslucide “a formare squarci di luce e stelle abbaglianti, che illuminano ed evocano armoniose simmetrie, simboli di fiducia e speranza per il futuro”. Stelle abbaglianti, reiterate in un gioco di “arte seriale”, in cui l’oggetto perde il proprio originale significato per diventare “immagine pura”. Simbolo. Forma fine a sé stessa. E in Sakurai, ancora oggi, voce di transizione, sempre “à la recherce” di strade in discesa, verso tempi più facili e più benevoli verso la specie umana.

Gianni Milani

“Shinya Sakurai. Marks and Traces”

Galleria “metroquadro”, corso San Maurizio 73/F, Torino; www.metroquadroarte.com

Fino al 22 giugno

Orari: giov. – sab. 16/19

Nelle foto: Shinya Sakurai “Marks & Traces”, tecniche miste, 2023

ATT e GustoSuite, “Welcome Coffee” presso Reale Foundation

Il servizio Coffee Break, nato dalla collaborazione tra ATT e GustoSuite, offre un servizio catering innovativo e inclusivo, che avrà la possibilità di misurarsi, la mattina del 16 aprile, con un pubblico particolarmente prestigioso, presso Reale Foundation, in occasione di un’iniziativa del Museo Reale Mutua. Sarà presente il Presidente della Reale Mutua Luigi Lana e giornalisti da tutta Italia. Sarà un’occasione per dimostrare l’eccellenza nella cura dei dettagli e l’attenzione all’ambiente di un servizio effettuato da persone con un sorriso speciale.

Il caffè che verrà offerto, così come tutta la proposta gastronomica del catering, è di prima qualità, con prodotti di provenienza biologica e realizzati in modo sostenibile, e sarà accompagnato da una golosa pasticceria casalinga.

ATT, impresa sociale fondata nel 2021, è nata per offrire prospettive di lavoro e occupazionali a giovani con disabilità cognitive o sindromi di tipo autistico. La sua attività si è ben presto espansa. Accanto al progetto dei panini ecosolidali in alcuni licei e istituti tecnici torinesi, da consegnare durante la ricreazione, che fossero alimenti sani, plastic free e sostenibili, ATT ha stretto un accordo con GustoSuite, per dare la possibilità di essere competitivi anche nell’ambito dell’offerta di un catering innovativo, sostenibile e inclusivo, caratteri che emergeranno dal servizio offerto la mattina del 16 aprile prossimo.

Si tratta d’un servizio su misura, dal coffee break al light lunch che può avvenire in un palazzo congressi come in una location aziendale, dove i ragazzi dimostrano le proprie capacità organizzative con uno staff adatto alle diverse esigenze.

Le persone che lavorano con ATT costituiscono la loro forza, giovani selezionati con cura e persone fuori dal comune che uniscono alla professionalità quell’umanità che conferisce un sapore speciale al loro lavoro e ai prodotti che forniscono.

Lo Zecchino d’oro show approda a Torino

 

Dopo il grande successo dello scorso anno prosegue nel 2024 lo Zecchino d’oro show, un evento teatrale che racconta il mondo dello Zecchino d’oro, facendo ballare e cantare adulti e piccini sulle note di alcune delle canzoni più famose della storia canora.

Dopo l’appuntamento al teatro Regio di Parma, lo spettacolo farà tappa a Torino il 27 aprile al teatro Colosseo e a Bologna al Teatro delle Celebrazioni il 28 aprile.

Lo Zecchino d’oro Show, nato dalla collaborazione tra Antoniano, Stefano Francioni produzioni e Friends TV, porta in scena il piccolo coro dell’Antoniano diretto da Sabrina Simoni e la musica che ha accompagnato generazioni di bambini e di bambine, trasformandola in uno spettacolo interattivo durante il quale gli spettatori vengono trascinati in un’avventurosa caccia al tesoro.

Sul palco insieme ai bambini e alle bambine di età compresa tra i 4 e i 12 anni del piccolo coro, saliranno anche i due fratellini attori Gregorio e Sabina e la mascotte Nunù, l’asinello più famoso d’Italia, che metteranno in scena i brani più indimenticabili della manifestazione canora, dai 34 gatti, passando per io Katalicammello e il Panda con le Ali. Uno show per i bambini di oggi ma anche per quelli di ieri.

“Lo Zecchino d’oro è un’esperienza immersiva fatta di suggestioni sonore ed effetti speciali che danno vita a un mondo di musica e canzoni radicato nell’immaginario collettivo, creando un momento spensierato per le famiglie – spiega la direttrice del Piccolo Coro dell’Antoniano Sabrina Simoni”. Passione e entusiasmo sono energie che ogni giorno accompagnano il coro e che, in queste occasioni, vogliamo condividere e portare sul palcoscenico attraverso la musica e le storie più amate dal grande pubblico”.

“Da sempre il piccolo coro si fa portavoce dei valori dell’Antoniano quali accoglienza, solidarietà, uguaglianza, cura delle persone e dei più fragili. Un impegno costante trasmesso al grande pubblico attraversi i linguaggi universali della musica, dell’arte e della cultura – spiega Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano.

Mara Martellotta

“I Piaceri della campagna e della foresta” a Villa della Regina

Un concerto gratuito di “Musette di Corte” e “Corni da Caccia” con l’“Orchestra Barocca” dell’“Accademia di Sant’Uberto”

Domenica 14 aprile, ore 16,30

Siamo ancora a Torino. Strada Santa Margherita 79, Borgo Po. Prima collina torinese. Eppure già si può immaginare di sentire i piacevoli suoni “della campagna e della foresta”. Basta chiudere gli occhi o anche tenerli aperti (fate come più v’aggrada!), immergendoci nei robusti, ma al tempo stesso lievi e piacevolissimi, suoni di “Musette di Corte” e “Corni da Caccia”. Sì, è possibile. Quando? Domenica 14 aprile, alle 16,30. Dove? Niente meno che nel Salone della seicentesca “Villa della Regina” (fra le “Residenze Reali Sabaude” e dunque “Patrimonio UNESCO dell’Umanità” dal 1997), dove l’“Orchestra Barocca”dell’“Accademia di Sant’Uberto”, diretta da Alberto Conrado, si esibirà gratuitamente nel Concerto dal titolo, per l’appunto, “I piaceri della campagna e della foresta”. L’appuntamento nasce dalla collaborazione fra “Residenze Reali Sabaude” e “Ministero della Cultura” per promuovere l’arte musicale dei suonatori di “Corno da Caccia”, riconosciuta “Patrimonio Immateriale UNESCO” nel 2020, grazie a un dossierinternazionale a cui, per l’Italia, ha lavorato, da Torino, proprio l’“Accademia di Sant’Uberto”.

 

“Musette barocca” o “di corte” e “Corno da Caccia” sono i due “strumenti solisti” principali del programma. Strumenti che, nella musica francese fra XVII e XVIII secolo, evocavano la natura, la tranquillità pastorale e la caccia a cavallo con i cani da seguita, la “vènerie”.

La “Musette” è una cornamusa da concerto, frutto di complessi e raffinati miglioramenti apportati da grandi maestri in Italia e in Francia, dal Rinascimento in avanti. Persino Leonardo da Vinci consigliò d’adattare, pare, alla sacca d’aria dello strumento un “mantice”, da tenere  “sotto il braccio”, anziché fornirlo di una presa dalla bocca. Nel simbolismo dell’epoca, sul palcoscenico dell’Opera, “personificava-  si dice – l’amore, la tenerezza, l’innocenza e la pace.

Il “Corno da Caccia”, invece, nato per trasmettere segnali nella foresta, passò rapidamente alla musica d’arte, dove avrebbe comunque conservato, fino a oggi, “il valore evocativo di spazi naturali e anche pastorali”.

Il programma, che comprende partiture dove gli strumenti s’incontrano per  duettare insieme, prevede musiche di Dampierre, Michel Corette (“la Choisy”), Esprit-Phlippe e Nicolas Chédeville, quest’ultimo con la sua reinterpretazione per “Musette” dell’Estate delle “Stagioni” di Vivaldi, e la Sonata da caccia con un cornu”, prima partitura al mondo per “Corno da Caccia” e prima esecuzione assoluta dell’ “Accademia”.

Tra gli esecutori: Jean-Pierre van Hees, il celebre musicista belga (“Musette Baroque”) che già aveva suonato a “Musica a corte” alla Venaria nel 2008, Giorgio Pinai (Traversiere), agli Archi Alessandro Conrado, Paola Nervi, Clara Ruberti e Francesca Zerbo  e Matteo Cotti (Virginale).

La parte del “Corno da Caccia”, d’Orléans e Barocco,  è affidata al giovane Umberto Jiron, dell’“Equipaggio della Regia Venaria dell’Accademia”.

Nel gruppo anche quattro violini, allievi in “PCTO” (“Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento”) del “Liceo Classico Musicale Cavour” di Torino, Liceo partner della candidatura “UNESCO” del “Corno da Caccia” seguita dall’“Accademia di Sant’Uberto”, che mira infatti a promuovere tra le nuove generazioni il “Corno da Caccia”, mettendo a disposizione dei giovani talenti strumenti originali e tutor esperti per eseguire i concerti nelle “Residenze Reali Sabaude”.

 

Per info: “Villa della Regina”, Strada Santa Margherita 79, Torino; tel. 011/8195035 o www.residenzerealisabaude.com

g. m.

 

Nelle foto:

–       Villa della Regina – Esedra

–       Umberto Jiron, “Corno da Caccia”, Equipaggio della Regia Venaria

–       Jean – Pierre van Hesse, “Musette Baroque”

Monopattini in sharing, Torino riorganizza il servizio: non più di 3 mila mezzi

Torino, come tutte le grandi città, registra un elevato numero di incidenti stradali che vedono coinvolti i monopattini. Anche per dare risposte a questo problema lunedì prossimo 15 aprile parte la  riorganizzazione del servizio dei monopattini in sharing. Come annuncia l’agenzia stampa comunale Torino Click saranno 4 gli operatori  sul territorio cittadino e potranno dispiegare ognuno, una flotta tra i 250 e i 750 mezzi per un totale complessivo che non potrà superare i 3mila monopattini.

Nel settembre del 2022, a distanza di due anni dall’introduzione del servizio sul territorio, erano state aggiornate le linee guida per  individuare i fornitori del servizio di noleggio dei monopattini elettrici.la priorità era mantenere il servizio di mobilità sostenibile e al contempo riorganizzarlo e razionalizzarlo sul territorio  incentivando un uso più responsabile.

La Città di Torino ha introdotto attraverso il nuovo bando norme ad hoc, come la presenza di un numero identificativo ben visibile esposto su ogni mezzo, che dia la possibilità, in caso di infrazioni, di risalire più agevolmente all’utente responsabile.

Il Comune collaborerà inoltre con le aziende per predisporre campagne di formazione e sensibilizzazione con l’obiettivo di incentivare un utilizzo responsabile, per salvaguardare la sicurezza dei conducenti e degli altri utenti della strada.

Città Metropolitana ospita ragazze e ragazzi di Intercultura

“La Città metropolitana di Torino è fiera di ospitare i ragazzi e le ragazze degli scambi interculturali a Torino e del territorio.
Ancora di più siamo orgogliosi dell’impegno civico dei volontari e delle famiglie che si prendono cura di loro.”
Lo ha detto la consigliera delegata alle politiche giovanili Valentina Cera incontrando Intercultura.

AFS Intercultura Torino Sud AFS Intercultural – Programs AFS Intercultura Torino Nord – Facebook Città Metropolitana

Inaugurata la nuova piscina di Moncalieri

Ieri sabato 13 aprile, è stata inaugurata la nuova piscina di Moncalieri in via Matilde Serao 2
gestita dal Centro Universitario Sportivo torinese e da Rari Nantes Torino. Presenti il Sindaco del
Comune di Moncalieri, il Presidente del CUS Torino Riccardo D’Elicio e il Presidente della Rari
Nantes Torino Enzo Bellardi.


La struttura funzionale dell’impianto natatorio di via Matilde Serao 2 – Moncalieri risulta così
costituita:
– vasca nuoto 25×12,50m con profondità variabile 1,25-1,80 m per lo svolgimento delle attività di
scuola nuoto, nuoto libero, avviamento alle attività agonistiche di pallanuoto, nuoto artistico, nuoto
per salvamento e dell’acqua fitness
– vasca ricreativa delle dimensioni di 4×10 m con profondità costante 1 m per lo svolgimento delle
attività di acquaticità baby-bambini e per acqua fitness
L’impianto natatorio è costituito da un volume principale comprendente le due vasche oltre alla
zona logistica con gli uffici posti sempre al piano terra. Un nuovo corpo di fabbrica in adiacenza
funzionale a seguito di nuova realizzazione è anteposto al volume originario che ospita la grande
hall al piano terra e gli spazi di servizio e di supporto al più ampio piano interrato dove si trovano gli spogliatoi ed i servizi utenti. Due collegamenti con scala e ascensore (uno a piedi puliti ed uno a piedi sporchi) collegano verticalmente i due piani.

Rari Nantes Torino Moncalieri Comunità

La primavera è a OFF TOPIC con gli eventi del mese di aprile

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È molto fitto il mese di aprile nell’hub culturale di via Pallavicino 35, fra concerti in cortile, libri, aperitalk, teatro e stand up comedy in vista della bella stagione. A OFF TOPIC è arrivata la primavera con un fitto palinsesto di appuntamenti nel cortile dell’hub culturale, e non solo, per vivere al meglio la città di Torino dal tramonto alla sera. Tra i tanti appuntamenti ricordiamo musica, teatro, presentazioni di libri e rassegne, senza dimenticare gli aperitivi del bistrò, pronto ad accogliere il pubblico tra golose proposte gastronomiche.

Giovedì 18 aprile, alle ore 21, torna The Nerve, che porta a Torino l’intrattenimento queer e crea uno spazio sicuro per esprimere la propria arte in ogni forma, dal drug al queen o King, alla danza, al circo, al canto e al burlesque. The Nerve dà spazio a ogni forma d’espressione che senta l’esigenza di raccontare qualcosa, ed è il primo cabaret queer di Torino.

Venerdì 19 aprile torna l’appuntamento con “Senti chi parla”, il formato dedicato ai libri e ai podcast insieme all’autore Matteo Saudino e gli esperti di filosofia Lucilla Moliterno e Stefano Tancredi, che presenteranno “Star Wars e la filosofia”. In una galassia lontana, ma forse più vicina di quanto immaginiamo, può accadere che l’universo di Star Wars, costellato di innumerevoli mondi e abitato da personaggi indimenticabili, incontri l’altrettanto vasto terreno della filosofia, un firmamento popolato da pensatori e visionari in grado di rivelare mondi ignoti all’umanità. In 9 capitoli ispirati alla saga di George Lucas, l’autore Matteo Saudino e gli esperti Lucilla Moliterno e Stefano Tancredi, esplorano I più affascinati sistemi e concetti di pensiero. In questo formidabile itinerario galattico, scopriremo che la filosofia può essere una meravigliosa compagna di viaggio e una bussola infallibile per orientarci nelle piccole e grandi questioni della vita. In Star Wars e la filosofia, i personaggi si confrontano con i filosofi e le più importanti tematiche del pensiero. Prenotazione consigliata su whatsapp al numero 388 4463855.

Sempre venerdì 19, alle 21.30, si prosegue con il live degli Atlante, un trio di stampo alternativo rock, nato a Torino nel 2016. Dopo sei anni di carriera, costellati anche dalla produzione a distanza di Crociate, pubblicate il 29 maggio 2020 durante il periodo di quarantena, il gruppo torna in studio per comporre il terzo disco, la cui uscita sarà prevista per l’autunno 2024.

Imperdibili gli appuntamenti del Torino Jazz Festival, che fa tappa a OFF TOPIC giovedì 25 aprile alle ore 19, con Gian Marco Syncotribe Quintet. In questo quintetto emerge il lato più eclettico del lavoro compositivo del sassofonista e leader Maurizio Giammarco, autore di brani in cui la scrittura va a integrarsi in una narrazione musicale multidirezionale.

Gli appuntamenti del Torino Jazz Festival terminano martedì 30 aprile alle 23 con TUN (Torino Unlimited Noise), trio formato da Gianni Denitto, Fabio Giachino e Mattia Barbieri, che supera i confini del genere, fondendo i ritmi techno con il Jazz. Nel 2022 hanno suonato per Eurovision Stage.

 

Mara Martellotta