ilTorinese

Le case più antiche di Torino, il fascino del Medioevo e la storia della città

Torino, conosciuta per la sua eleganza sobria, la sua architettura barocca, ma anche Liberty e neo-classica conserva nel suo cuore tracce di un passato molto lontano: le sue case medievali. Questi edifici sono pregiati e inestimabili testimoni di un’epoca in cui la città si stava trasformando in un centro di cultura, ma anche in un luogo autorevole in fatto di geopolitica. La sua posizione strategica ai piedi delle Alpi e al centro di un crocevia di culture, infatti, l’ha convertita in un modello unico di civilta’. I suoi palazzi contribuiscono a rendere questa citta’ un luogo elegante e fascinoso ed e’ impossibile passeggiando per le vie di Torino non voltare lo sguardo verso l’alto per esplorare visivamente queste opere d’arte costituite da particolari architettonici e artistici, da disegni, da balconi decorati e di finestre dai vetri colorati. Tra le piu’ antiche palazzine della citta, memorie di un passato che arriva fino ai giorni, ne abbiamo tre di sicuro interesse artistico e storico.

Casa del Pingone, posizionata tra piazza delle Erbe e il Duomo, e’ una delle abitazioni più antiche della città, risalente ai secoli XV – XVI e prende il nome da Emanuele Filiberto Pingone, storico di corte del duca Emanuele Filiberto di Savoia che la abito’ dopo il trasferimento da Padova . L’edificio conserva elementi architettonici di grande pregio, come i soffitti in legno, affreschi decorati con motivi a grottesche (pitture di radice romana), e una torre merlata medievale ancora visibile sebbene sia stata coperta in alcune sue parti. Questa casa rappresenta un raro esempio di architettura civile medievale ancora intatta nel cuore di Torino. Nel 2000 e’ stata ridipinta per donarle i colori originari.

Casa del Senato e’ un altro esempio di edilizia medievale che si distingue per la sua base in pietra e per tracce di finestre ogivali, poi sostituite nel XVI secolo da ampie finestre a crociera in cotto. Con i suoi quattro piani fuori terra, la Casa del Senato era sorprendentemente alta per l’epoca, sottolineando il suo ruolo istituzionale e la sua importanza all’interno della città medievale. Costruita come casa nobiliare e poi divenuta luogo di incontro del Senato Subalpino dove furono discusse e approvate alcune delle decisioni più significative per l’unificazione dell’Italia e ha avuto un’importanza particolare durante il Risorgimento italiano. Si trova nel cuore del centro di Torino e rappresenta uno dei simboli capitale del Regno di Sardegna.

Casa Romagnano, sita in via dei Mercanti 9, conosciuta anche come “Casa Armissoglio”, è un’altra testimonianza dell’edilizia civile della Torino medievale costruita tra la fine del XIII e l’inizio del XVI secolo. Dimora dell’omonima famiglia, nonostante i numerosi interventi di restauro nel corso del tempo, la casa conserva il suo aspetto nobile con dettagli architettonici dell’epoca come le quattro eleganti finestre in cotto e marcapiani che le danno equilibrio e sobrieta’ e che rispecchiano la maestria artigianale di quel periodo. Afine del 1800 fu riqualificata e vennero riportati alla luce diversi elementi come le parti in cotto e le finestre.

Altre Testimonianze Storiche

Oltre a queste dimore, Torino conserva altri edifici medievali sparsi per il centro storico. Le mura romane, le torri e alcune chiese completano un quadro ricco di fascino, che permette di immaginare com’era la città secoli fa.

Maria La Barbera

La “Risata Intelligente”

Al torinese “Spazio Kairòs – Circolo Arci”, fine settimana teatrale dedicato alla “Stand Up Comedy”

Da giovedì 30 gennaio a domenica 2 febbraio

Per chi non lo sapesse. Dicesi “Stand Up Comedy” o “Stand Up Show” o “Live Comedy”“Una forma di comicità che si svolge in un teatro, in cui un comico si esibisce da solo sul palco, senza l’aiuto di musiche o altri effetti … Uno degli obiettivi principali della ‘Stand Up Comedy’ è quello di creare un legame con il pubblico facendolo ridere e divertire” (Google: “Messinscena – Associazione Culturale e Teatrale”). E ancora, tanto per fare un po’ di storia teatrale: si ritiene che la prima manifestazione di “Stand Up Comedy” siano stati gli spettacoli di “vaudeville” tenuti dall’attore americano Charlie Case, fra il 1880 ed il 1890. Da allora, tant’acqua è passata sotto i ponti e oggi quel genere di esibizione teatrale (un attore “solo al comando” in piedi sul palco) è indubbiamente fra i più gettonati dai comici nostrani e particolarmente gradito al grande pubblico.

Parte di qui, l’iniziativa di “Spazio Kairòs”, Circolo Arci e Casa Teatrale della torinese compagnia “Onda Larsen”, con sede in via Mottalciata 7 (al confine fra Barriera di Milano, Regio Parco e Aurora), di tornare a proporre dopo le prime edizioni andate in scena lo scorso anno, quattro date di “Stand Up Comedy” che sicuramente scalderanno a dovere, per gli appassionati del genere, il fine settimana in “Zona Cesarini” del mese di gennaio. Ad organizzarle è “Onda Larsen” che, in questi anni, sta lavorando molto per avvicinare nuovo pubblico, soprattutto giovane, al teatro. E, in quest’ottica, la “Stand Up Comedy” è proprio il “genere ideale” un “genere moderno”, strumento di “satira forte sulla società”, che permette ancora di ironizzare su argomenti ormai intoccabili, attraverso la trasgressione del buon costume e del politically correct”.

“Per il terzo anno consecutivo – spiega Riccardo De Leo, vicepresidente di ‘Onda Larsen’ – diamo spazio a questo genere che ha preso molto piede in Italia e anche nel nostro teatro riscuote grande successo, attirando pubblico di tutte le età. Nella nostra epoca c’è bisogno di ridere del presente e ridere di noi. La ‘stand up comedy’ è perfetta per questo scopo. Così, aggiunge: “Abbiamo selezionato artisti diversi, da Roma, Torino e Livorno, per spettacoli che non siano mai volgari e che non abbiano solo lo scopo di far ridere: vogliamo un intrattenimento di qualità che faccia riflettere e sia critico rispetto al presente. La Risata che vogliamo e che ci piace deve essere sempre una ‘Risata Intelligente. “Risata” che, in questo caso, durerà per quattro giorni, con quattro spettacoli diversi, proposti nel teatro di “Spazio Kairòs”, con inizio sempre alle ore 21.

Ad aprire i giochi (giovedì 30 gennaio) sarà il torinese Giordano Follacon un monologo irriverente (“Come tanta gente”) su ansie e contraddizioni che si celano nella vita quotidiana di un giovane.

A seguire (venerdì 31 gennaio), un altro enfant prodige torinese, Francesco Giorda, che torna in via Mottalciata con un nuovo one-man-show (“Alcune cose da dire”) firmato “Teatro Della Caduta” e dialogo aperto col pubblico che affronta l’attualità tra provocazioni e comicità tagliente in equilibrio tra fake news, allarmismi e finte paure del nostro tempo.

Quindi, sabato 1 febbraio sbaraglia il pubblico la comicità del livornese Stefano Santomauro con “God save the sex”, spettacolo che parte da una ricerca mondiale del “Censis”, che sostiene che noi “uomini dell’oggi” facciamo meno sesso della generazione precedente. Sarà un monologo al vetriolo.

Chiude (domenica 2 febbraio), da Roma, Davide Grillo con “Come se niente fosse”, una produzione “Teatro Metastasio” di Prato, dove si affronta con ironia il tema del “precariato”, del “post-fordismo” e il continuo “senso di inadeguatezza” che attanaglia il presente.

“Onda Larsen” scommette con sicurezza sul progetto e ci crede così tanto da organizzare nei suoi spazi, fra i numerosi corsi di teatro, anche un percorso dai 18 ai 99 anni (?) di “Stand Up Comedy” tenuto dall’attore, regista ed improvvisatore valenzano Dario Benedetto.

Per info: “Spazio Kairòs”, via Mottalciata 7, Torino; tel. 351/4607575 o www.ondalarsen.org

Gianni Milani

 Nelle foto: immagini spettacoli di Giordano Folla, Francesco Giorda e Davide Grillo

La Polizia Locale torna a scuola a Sauze d’Oulx

Venerdì 31 gennaio, in occasione del quarto seminario dei Comuni Olimpici sulla riforma del Codice della Strada

 

Gli Agenti della Polizia Locale tornano a scuola a Sauze d’Oulx sul tema della riforma del Codice della Strada. Venerdì 31 gennaio il Comune di Sauze d’Oulx ospita la quarta giornata di studio per operatori di Polizia Locale, il quarto seminario dei Comuni Olimpici. Dopo il grande successo delle precedenti edizioni, ritorna l’appuntamento con gli Agenti della Polizia Locale, che arriveranno un po’ da tutto il Piemonte, e non solo, in quanto sono già un centinaio gli iscritti provenienti anche da Lombardia e Toscana, per questa giornata di formazione loro dedicata in questo avvio di 2025.

Anche quest’anno la giornata di studio per gli operatori della Polizia Locale è organizzata dalla Maggioli Editore, in collaborazione con Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea e con il Comune di Sauze d’Oulx. La sede del corso torna a essere il Teatro d’Ou, in via della Torre 6, dopo che lo scorso anno ci fu il cambio di sede presso la sala conferenze dell’Ufficio del Turismo di viale Genevris, essendo il teatro interessato da lavori di ristrutturazione. Il programma della giornata prevede, dopo l’accreditamento dei partecipanti alle 8.30 e la visita all’area espositiva alle 9.30, l’inizio lavori con l’introduzione di Massimo Blanc, Comandante della PL di Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea. Seguiranno i saluti istituzionali di Mauro Meneguzzi, Sindaco di Sauze d’Oulx e Presidente di Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea.

La giornata di studio sarà moderata, come nelle precedenti edizioni, da Alberto Bassani, Comandante della PL di Alessandria. Il seminario 2025 è dedicato alla riforma del Codice della Strada, con l’analisi degli aspetti di maggior interesse pratico e amministrativo. Primo tema della giornata è la “circolazione dei veicoli in area urbana e ztl”; “i dispositivi di accertamento della velocità e gli autovelox”; “la sospensione breve della patente”, con il dottor Massimo Ancillotti, già Comandante di PL. Nella seconda da parte della giornata, l’avvocato cassazionista del Foro di Firenze Fabio Piccioni tratterà il ma delle modifiche al Codice della Strada e al Codice Penale in materia di guida e dopo aver assunto sostanze stupefacenti, oltre all’abbandono di animali.

Il Sindaco Mauro Meneguzzi e l’Assessore con delega della PL Davide Allemand esprimono la soddisfazione del Comune di Sauze d’Oulx nell’ospitare nuovamente questo evento. Si dichiarano orgogliosi che si tenga un convegno di questo livello dopo il successo delle precedenti edizioni e ringraziano la Maggioli Editore per avere scelto Sauze come sede del corso.

 

Mara Martellotta

Fdi, Veicoli di soccorso: Regione raddoppia le risorse per i comuni

Barbero e Bordese (Fdi): “Ringraziamo il Presidente Cirio e l’Assessore Gabusi per l’attenzione che hanno voluto riservare a questo tema, soprattutto in questa fase, sostenendo concretamente i Comuni anche nell’acquisto dei mezzi”

La Giunta regionale aveva attivato nel 2024 un bando a valere sulla L. n. 145/2018, per l’acquisto di veicoli di soccorso autopompa serbatoio (APS) da parte dei Comuni piemontesi sede di distaccamenti dei Vigili del Fuoco Volontari del Piemonte – commentano Federica Barbero e Marina Bordese, consiglieri regionali di Fratelli d’Italia – con una prima dotazione di 3.2milioni di Euro. Visto il numero di domande e la necessità di adeguare tali mezzi per una finalità così importante, le risorse sono poi state quasi raddoppiate per soddisfare tutte le domande pendenti.”

Dei 34 Comuni ammessi, il 20% sono cuneesi e oltre la metà della Provincia di Torino – continuano Barbero e Bordese -. Per questo motivo apprendiamo con grande piacere e ringraziamo il Presidente Cirio e l’Assessore Gabusi per l’attenzione che hanno voluto riservare a questo tema, soprattutto in questa fase, sostenendo concretamente i Comuni anche nell’acquisto dei mezzi, procedendo con una gara unica centralizzata, anche per garantire un maggiore risparmio ed efficienza delle relative procedure.”

Anche questo impegno degli Uffici regionali rappresenta un modo concreto per essere vicino al territorio – concludono i consiglieri Barbero e Bordesenella logica di servizio ai cittadini e agli Enti locali, che caratterizza il nostro modo di essere e lavorare”.

Riapre al pubblico l’Ufficio postale di San Raffaele Cimena

Sono terminati nella sede sia i lavori di ristrutturazione, resi necessari  dell’esplosione dell’ATM Postamat avvenuta nei mesi scorsi, che quelli di  ammodernamento finalizzati ad accogliere anche tutti i principali servizi della Pubblica Amministrazione grazie al progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali“, l’iniziativa ideata da Poste Italiane per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale nei 7 mila comuni con meno di 15mila abitanti contribuendo al loro rilancio.

Tra gli interventi effettuati il rinnovo della pavimentazione, lavori di tinteggiatura, nuovi arredi e postazioni ergonomiche. Oltre ai servizi postali, finanziari, di assicurazione ed energia presso gli uffici postali sono disponibili anche i servizi INPS (il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M” che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico).

L’ufficio postale sarà a disposizione dei cittadini con il consueto orario dal lunedì al venerdì dalle ore 8.20 alle ore 13.45 e il sabato fino alle 12.45

“Sostituisci una conviviale con una sera a teatro” con il Rotary Club Torino Duomo

Il Rotary Club Torino Duomo, nella persona del suo Presidente Raffaello Lucchese, sosterrà il Cineteatro Baretti sostituendo l’usuale serata conviviale rotariana con un evento speciale, il cui ricavato verrà devoluto al Cineteatro Baretti, che a sua volta aprirà le sue porte agli ospiti con uno spettacolo. Il titolo della serata sarà “Sostituisci una conviviale con una sera a teatro”, che avrà luogo venerdì 31 gennaio prossimo, al Cineteatro Baretti, in via Baretti 4, a Torino, con la mise en place di “Madame S. Una storia molto parigina” di Corrado Rollin. L’attrice è Olivia Manescalchi, al pianoforte Achille Lampo. Alle 20 si terrà il cenino con gli artisti e alle 21 lo spettacolo. Il contributo della serata sarà di 35 euro.

Bruna con occhi blu e una voce affascinante, madame Marguerite Steinheil è una femme fatale molto in vista nella Parigi della Belle Époque. Il suo salotto è frequentato da intellettuali di primissimo piano come Zola, Gounod, Massenet e Lalique. Nel 1899 finisce su tutti i giornali con l’accusa, neppure troppo velata, di aver causato la morte del suo amante, nientemeno che Félix Faure, Presidente della Repubblica Francese. Pochi anni dopo, nel 1908, si trova coinvolta in un nuovo scandalo che riguarda il duplice omicidio di sua madre e di suo marito. Il processo la assolve, ma la sua figura resta avviluppata dal mistero. Nel monologo brillante “Madame S. – una storia molto parigina” sarà Olivia Manescalchi a portare sulla scena Madame Steinheil. Il suo salotto risuonerà delle musiche di Gounod, Chaminade, Massenet, Marchetti, Chabrier, Satie, Hahn, Fauré, Debussy, Bonis, Severac e Saint-Saëns, eseguite dal vivo dal pianista Achille Lampo.

Il contributo per la serata è di 35 euro. Chi volesse prendere parte può contattare il Presidente del Rotary Club Torino Duomo, Raffaello Luccchese, al 347 8620735, oppure per prenotazioni e informazioni scrivere a rc.torinoduomo@gmail.com

 

Mara Martellotta

Sconcertante: ma per i Cahiers di cinéma è il miglior film del ‘24

Sugli schermi “L’uomo nel bosco” di Alain Guiraudie

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Colpisce e sconcerta. Non mantiene le promesse se è vero come è vero che tu pensi di dover vedere un buon giallo ma ti trovi davanti a cento altre cose. Perché “L’uomo nel bosco” di Alain Guiraudie, sceneggiatore e regista in solitaria, strasuccessone sugli schermi francesi e promosso anche da noi nonché insignito del Prix Louis-Delluc che è un po’ quel che il Goncourt è per la letteratura, è cento altre cose. Non prende vie dirette ma imbocca scorciatoie tra quei sentieri di bosco e montagna illuminati in autunno di giallo e marrone, prende variazioni e altri suggerimenti, crea confusione di percorso, s’inerpica e si accende. È un ritratto di gente d’oltralpe come sarebbe piaciuto alla pipa di Simenon o ai serrati intrighi di Chabrol, chiusa, sfuggente, che dice una cosa e pensa l’opposto, che non è mai quel che appare e coltiva il proprio doppio, è una favola nera che sarebbe potuta uscire dalla penna dei Grimm e quel titolo adottato da noi in luogo dell’originale “Miséricorde” può voler dirla lunga, è un giocare già a carte scoperte visto che sappiamo dopo una mezz’ora chi ha fatto fuori chi, è un manifesto omosex – con tanto d’ammiccamenti, con quei membri maschili non proprio in riposo – inquadrato con i contorni del desiderio che si fa strada qua e là, in mezzo alle inquadrature, non soltanto nel protagonista Jérémie, nella normalità di una faccia e un corpo, ma pure in quegli altri omaccioni grandi e grossi, visi feriti e corpi sfatti e massicci, per nulla patinati a portare ancora fuori strada (l’estetica non trova spazio in casa Guiraudie), dall’amichetto d’infanzia a quell’altro che gira con il fucile e minaccia ma al quale è facile ripetere come un tempo, dopo un paio di bicchieri di pastis, “mi sei sempre piaciuto”: sino al parroco, corpulento e indecifrabile (sino ad un certo punto) pure lui, tra il divino e il carnale, che preferisce confessarsi che confessare e ospita volentieri nel letto della canonica.

Nell’”Uomo nel bosco” – che, per inciso, la sacra bibbia dei Cahiers du cinéma, e un’istituzione, hanno eletto miglior film del 2024 – c’è dunque un tranquillo e assonnato paesino di una manciata di anime (è Saint-Martial, in Occitania), vaso di Pandora di segreti, dove il nostro Jérémie arriva (dalla certo più vivace Tolosa) dopo un interminabile e zigzagante percorso che occupa i titoli di testa, là chiamato per la morte del panettiere di cui fu forse giovane garzone in un misto di lavoro e affetti. Tutti attorno al tavolo della cucina di casa (quelli di cui s’è detto sopra), in aggiunta la vedova per nulla in lacrime, che si fa ospitale verso il ragazzo, non vorrai mica tornartene da te, la strada è lunga, e poi di notte, rimani qui, c’è una stanza al piano di sopra. Tentennamenti e accettazione. Ma il figlio della signora prende male l’invito e non per nulla d’accordo, vede immediatamente la liaison farsi strada e non accetta: nel bosco dove tutto il paese va per funghi, cittadini e villeggianti, tutti si ritrovano (quelli di cui s’è detto sopra) in aggiunta una coppia di gendarmi che paiono usciti dalle pagine antiche (e polverose? non poi tanto) di Collodi, a tentar di chiarire. Perché sotto quelle foglie ci sta il morto e sopra ci crescono abbondanti le morchelle – vulgo “spugnole” -, il cappello bruno e buono per farci le frittatine la sera a cena: una verità che nessuno conosce e che soltanto il rappresentante della Chiesa acutamente e giustamente intuisce, prima che stringa a sé il pargolo e si veda il gendarme, che possiede il passepartout per ogni toppa, di quelle case che sembrano prigioni di azioni e sentimenti, entrare in camera sua. Anche la signora boulangère fa gli occhi dolci al ragazzotto, più amante felicemente accondiscendente che maman dolce e protettiva: e allora come volete che termini “L’uomo nel bosco” se non con i due che si tengono mano nella mano dentro il lettone di lei?

Anche boccaccesco o commedia quantomai leggera, innaffiata di abbondante ironia, negli sguardi, nelle smorfie, nei fatti che si succedono a volte con il sorriso (dello spettatore)? parabola a tratti inspiegabile dei giorni nostri? E alle radici, un po’ Pasolini che faceva irrompere Terence Stamp dentro il suo preciso “teorema” o un po’ Visconti con le grazie del Konrad di Helmut Berger catapultato in quel “gruppo di famiglia in un interno”, un po’ Bunuel con il suo “oggetto del desiderio”, qui nient’affatto oscuro. Gli attori stanno al gioco di corpi e di desideri e di sentimenti del regista, da Félix Kysyl che s’insinua a Catherine Frot – che fu già in “Marguerite” di Giannoli, la vita di Florence Foster Jenkins cantante stonata quante mai al mondo, tanto brava da superare Meryl Streep, stesso soggetto negli States – a tutti gli altri. Sconcertante comunque in quel percorso inventato da Guiraudie di seduzione e mistero, striscianti entrambi. Prendere o lasciare, accettare oppure no (dove non mancano le riflessioni al di fuori della sala). Con buona pace di Simenon e della sua pipa.

Ambiente e territorio, incontro a Montaldo Torinese

Gli effetti delle nostre moderne abitudini sia di vita personale sia legate alla crescita economica del
nostro pianeta sono ormai sotto gli occhi di tutti; vi è un rischio: noi tutti sembriamo ormai assuefatti
da questi cambiamenti.

Gli allarmi sono tanti, gli Stati vanno in ordine sparso, i provvedimenti non segnano un reale cambio
di direzione.

Il mondo sta cambiando, e anche gli stili di vita si modificano: ormai sono sotto gli occhi di tutti.
Le persone hanno consapevolezza dei rischi che stiamo affrontando? La vita che abbiamo condotto
finora, sarà identica nel futuro? Il rispetto dell’ambiente in cui noi abitiamo e continuare a penetrare
il territorio con metodi antichi, è una priorità condivisa nella nostra società?

Sono solo alcuni spunti di riflessioni che verranno discussi nel Convegno “Ambiente e Territorio.
La salute come progetto pubblico”, promosso dal Comune di Montaldo Torinese in collaborazione
con la ProLoco di Montaldo Torinese. L’appuntamento è per Sabato 1° febbraio 2025 alle 9,30 nella
Sala Conferenze del Comune di Montaldo Torinese in Via Trinità 17.

A discutere sono stati invitate persone di spiccata competenza e respiro italiano e internazionale:
Elena Granata, professoressa del Politecnico di Milano, insegna Analisi della città e del Territorio e
Urbanistica, Editorialista di Avvenire, vicepresidente della Scuola di Economia Civile, Mario Eandi,
farmacologo, professore dell’Università degli Studi di Torino, Markus Krienke, Professore ordinario
di Filosofia moderna ed Etica sociale presso la Facoltà di Teologia di Lugano e Direttore della
Cattedra Rosmini, Emilio Delmastro, segretario regionale Pro-Natura, Alice Ravinale, Consigliere
Regionale Piemonte, Luca Mercalli, Climatologo, verrà intervistato da Alberto Guggino,
Associazione CiòCheVale.

Parteciperanno i Giovani di Friday For Future che allestiranno un’esposizione di immagini
sull’impatto ambientale qualora venisse realizzata la “Gronda Est” sul nostro territorio collinare (ndr
la Gronda Est è l’arteria che dovrebbe attraversare la collina torinese).

“Alla luce dell’enciclica Laudato Sì consegnata al mondo da Papa Francesco nel 2015, – annuncia
Sergio Gaiotti, Sindaco di Montaldo Torinese – il convegno rappresenta una riflessione sul perché
non dobbiamo devastare il Creato e delineare soluzioni per arginare la compromissione; avrà anche
un focus sugli stili di vita che possono essere benefici sulla salute di tutti noi”.

La Gronda Est è figlia della Tangenziale Est, a suo tempo non realizzata per l’alto “costo ambientale
ed economico” che ne sarebbe derivato. La partitocrazia ripropone ora un’opera antistorica non
suffragata da stime di flusso che ne determino minimamente la necessità.

Al di là dei numeri, l’impatto ambientale inciderebbe in modo irreversibile su l’unico polmone verde
esistente sull’asse chierese/chivassese, in un momento storico in cui l’attenzione alla salvaguardia
dell’ambiente dovrebbe essere al centro dell’agire da parte di tutte le Istituzioni”.

Il Sindaco
Sergio Gaiotti

Marnati: “Qualità aria, non ci sono tagli”

«Le dichiarazioni della consigliera Gianna Pentenero non rispondono a verità in quanto non c’è nessun taglio. In realtà la dotazione delle risorse per la qualità dell’aria stanziate è decisamente in aumento. Questa Giunta ha approvato il nuovo piano per la qualità dell’aria, che è interamente finanziato e vede interventi da 5 miliardi di euro entro il 2030. Per quanto riguarda la totalità delle risorse regionali, statali ed europee, gestite direttamente dalla Regione Piemonte, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, solo per il 2025, utilizziamo circa 34 milioni di euro per ridurre gli inquinanti in atmosfera, che diventano 70 entro il 2027.  Queste risorse vanno sommate anche a quelle per la transizione energetica che hanno visto lo stanziamento di 44 milioni di euro nel 2024, di 81 milioni di euro nel 2025, 48 milioni del 2026 e 35 milioni nel 2027 per un totale di circa 208 milioni di euro. Abbiamo ottenuto, con il progetto bandiera, ulteriori 10 milioni per lo sviluppo della Valle dell’idrogeno, in aggiunta ai 20 milioni appena assegnati. Altro obiettivo riguarda la realizzazione delle comunità energetiche, per la prima volta, utilizzando i fondi del Fesr, anche nei comuni che hanno più di 5.000 abitanti»

«Questa Giunta – prosegue l’assessore Marnati – vanta insomma il massimo impegno sulle tematiche ambientali ed energetiche della storia regionale sia come impegno nell’aggiornamento dei piani regionali, piano tutela delle acque, piano energetico, piano tutela qualità dell’aria, piano cambiamenti climatici, piano rifiuti urbani, piano bonifiche e a breve anche il piano rifiuti speciali. Abbiamo utilizzato e capitalizzato al meglio tutte le risorse messe a disposizione dai vari canali di finanziamento come il PNRR, i Fondo Sviluppo e Coesione, Fondi europei di Sviluppo Regionale e numerosi Fondi statali, che siamo stati capaci di intercettare e mettere a disposizione del Piemonte».

«Per le questioni ambientali – conclude l’assessore Marnati – ci vuole visione e strategia. E questa Giunta le sta mettendo in campo con successo»