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Oltre 80 milioni sul patrimonio regionale e 105 per gli Enti locali

In prima Commissione Bilancio, presieduta in Consiglio regionale da Debora Biglia, l’assessore Gianluca Vignale ha relazionato sugli oltre 80 milioni di euro per il patrimonio regionale e nuovi interventi per sviluppo, coesione e semplificazione, relativi al Defr e al Bilancio di previsione finanziario 2026-2028 e i 105 per gli Enti locali.
Vignale ha descritto nel dettaglio un articolato programma di interventi “dedicati alla valorizzazione del patrimonio regionale, alla rigenerazione urbana, allo sviluppo territoriale, alla semplificazione amministrativa e al potenziamento del personale”.

Oltre 80 milioni per il patrimonio regionale
Grazie all’impiego coordinato di fondi FSC, PSC e POC, la Regione ha avviato numerosi interventi di sviluppo locale finalizzati a incrementare la fruizione e il valore culturale dei beni regionali. Tra i principali progetti in corso nel triennio 2026-2028 si segnalano:
•    Tenuta Val Casotto (Garessio): adeguamenti infrastrutturali e restauro della Cappella Reale – 4,8 milioni €.
•    Borgo Castello – Parco La Mandria (Venaria): recupero della Manica “Torre dell’Orologio” – 9,7 milioni €.
•    Villa San Remigio (Verbania): riqualificazione dei giardini – 6,58 milioni €.
•    Parco naturale di Stupinigi: miglioramento della fruibilità – 3,2 milioni €.
•    Museo di Scienze Naturali: rifunzionalizzazione aree didattiche – 4 milioni €.

Programma Operativo Complementare: restauri, riqualificazioni e nuovi servizi
Il POC finanzia ulteriori interventi strategici sul territorio, tra cui:
•    Podere San Umberto (Stupinigi): ricostruzione tettoia – 530 mila €.
•    Tenuta Cannona (Carpeneto): restauro e valorizzazione – 4 milioni €.
•    Giardino Botanico Rea: rifacimento serre e riqualificazione edifici – 3,6 milioni €.
•    Castello di Miasino: riqualificazione architettonica e impiantistica – 2 milioni €.
•    Valorizzazioni culturali e turistiche nell’area dell’ex colonia Broglia, dell’area Agogna e del Galoppatoio La Marmora (Venaria).

Rigenerazione urbana: interventi strategici con Accordo di Coesione
Tra i progetti finanziati con FSC nell’ambito dell’Accordo di Coesione Piemonte 2021-2027 emergono:
•    Ex sede Giudici di Pace, Torino – 10 milioni € per rigenerazione e riqualificazione dell’immobile.
•    Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta – 5,5 milioni €.
•    Palazzo Cisterna, Biella – 12 milioni € per la rifunzionalizzazione come HUB delle PA locali.

Valorizzazione del patrimonio ferroviario
La Regione avvia il progetto del Museo Ferroviario Diffuso Piemontese, con interventi sulle stazioni della Torino-Ceres, della Canavesana e sull’ex Stazione Porta Milano (4,2 milioni €) e Stazione Dora (700 mila €). Il 2026 sarà l’anno della progettazione e degli allestimenti, inclusi percorsi museali itineranti e treni storici su tratte turistiche.

Sviluppo e coesione: 105 milioni per gli enti locali
Nel 2026 vengono messi a terra 105 milioni di euro, di cui 5 milioni di premialità, che coinvolgono 805 Comuni, 24 aree territoriali omogenee e 841 interventi finanziati.
Nel 2025 tutti i Comuni hanno concluso la fase di progettazione.

Semplificazione amministrativa e innovazione
Nel 2025 la Regione ha avviato un percorso di standardizzazione della modulistica edilizia (Permesso di costruire, SCIA, CILA), una nuova normativa sulla semplificazione e una task force “1.000 Esperti per il Piemonte” dedicata alla riduzione dei tempi e alla facilitazione delle procedure.

Personale
Prosegue la riorganizzazione dell’Amministrazione regionale, con nuove assunzioni e il completamento delle nomine di direttori, dirigenti ed EQ.
Nel quadriennio 2025-2028 sono previste 323 assunzioni e 317 cessazioni, con una spesa complessiva di 243 milioni € e un totale di 2.779 unità in servizio.

Sono intervenuti per chiarimenti Alice Ravinale (Avs) Gianna Pentenero, Fabio Isnardi, Emanuela Verzella (Pd). In particolare, rispondendo a Ravinale, Vignale ha illustrato uno stanziamento di circa 1.8 milioni per completare il parcheggio adiacente il palazzo unico, che avrà circa 2mila posti auto a disposizione dei dipendenti e anche della cittadinanza e che potrà diventare importante, vista la posizione di snodo tra rete viaria, ferroviaria e metropolitana.

Cpr Torino, il commento della Prefettura

In relazione ad alcuni articoli apparsi oggi sulla stampa a proposito del Centro per il rimpatrio (Cpr) di Torino, si precisa che le persone trattenute nei Cpr, oltre ad essere irregolari sul territorio nazionale, sono soggetti “socialmente pericolosi”, che spesso hanno una lunga serie di precedenti penali di particolare allarme sociale, ad esempio per droga e rapine. In particolare, a Torino sono transitati o sono tuttora trattenuti soggetti pregiudicati e pluripregiudicati per numerosi gravi reati, fra i quali associazione per delinquere per terrorismo, omicidio e tentato omicidio (complessivamente 7), reati attinenti agli stupefacenti (si contano oltre 40 denunciati per spaccio), ricettazione, sequestro di persona, tortura, violenza sessuale, lesioni personali (29 denunce), violenza privata, rapina (14 denunciati) e furto (31).
Riguardo agli altri aspetti evidenziati, il Prefetto di Torino Donato Cafagna evidenzia ancora che non si sono verificate situazioni di sovraffollamento, in quanto la struttura ospita attualmente 68 persone, nell’ambito di spazi ampiamente idonei per capienza e capacità di gestione dei servizi. Tra questi sono comprese le sale dedicate alle udienze della Commissione territoriale e dell’A.G., quelle per le visite dei familiari e dei difensori di fiducia, che avvengono in modo riservato nel rispetto della privacy.
Per prevenire forme di isolamento relazionale, il gestore organizza attività ricreative, sociali e religiose.
Inoltre, ad integrazione delle attività previste nel capitolato a carico dell’ente gestore, è stato sottoscritto, tra la Prefettura e l’Azienda Sanitaria della Città di Torino, un apposito Protocollo di intesa, in forza del quale il sistema sanitario pubblico si impegna a:
  • eseguire visite per la valutazione dell’idoneità alla vita in comunità;
  • garantire alle persone trattenute l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale (SSN);
  •  garantire l’accessibilità a tutte le prestazioni sanitarie di base, comprese – a richiesta del medico del gestore del centro – le visite psichiatriche in loco due volte a settimana e l’accesso a visite specialistiche e ai Pronto Soccorso;
  •  assicurare un tempestivo accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche previste dal SSN, al fine di garantire la salvaguardia della salute individuale e collettiva;
  • provvedere alla raccolta di dati per la sorveglianza epidemiologica per il controllo delle malattie che richiedono misure di sanità pubblica.
Ove sussistano barriere linguistiche l’Ente gestore garantisce servizi di mediazione e interpretariato.
Per meglio affrontare i temi gestionali e socio-sanitari, e’ stato istituito un gruppo ispettivo che segue attentamente – ciascuno per la propria parte di competenza – le attività ed effettua frequenti accessi e di cui fanno parte rappresentanti della Prefettura, della Regione Piemonte, della Città di Torino, della Questura, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, dell’ASL Città di Torino e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino.
Infine, per quanto riguarda la presa in carico di soggetti vulnerabili una volta usciti dalla struttura, si tratta di un aspetto che rientra interamente nella competenza delle strutture socio-sanitarie del territorio che verranno nuovamente sensibilizzate sul tema.
Ufficio stampa Prefettura di Torino

Torino Film Festival: via alla 43esima edizione, la seconda diretta da Giulio Base

Atteso ritorno nel grande cinema, all’ombra della Mole, con la serata inaugurale venerdì 21 novembre, della 43esima edizione del Torino Film Festival 2025, che vanta un passato glorioso, dal lontano 1982, quando nacque come festival internazionale “Cinema Giovani”. La cerimonia inaugurale si svolgerà alle 18.45 al teatro Regio, e a condurre la serata saranno il direttore Giulio Base e l’attrice Laura Chiatti. In quell’occasione verranno assegnati otto dei dodici premi “Stella della Mole”, tra cui quelli ad Antonio Banderas, Spike Lee e Stefania Sandrelli. Il programma del TFF, ancora una volta sarà diviso in sei sezioni, per un totale di 120 film. Tre sono le sezioni competitive: il concorso principale, il concorso documentario e il concorso cortometraggi. Tre, invece, le sezioni non competitive: lo zibaldone, il fuori concorso e la retrospettiva dedicata a Paul Newman. Torino sarà anche scenario di due film: il primo intitolato “Juventus. Il decennio d’oro”, di Angelo Bozzolini, che ripercorre gli anni bianconeri tra il 1975 e il 1985, il secondo, facente parte della sezione documentari, con il titolo “Nel blu dipinto di rosso”, di Stefano Di Polito, che narra la storia del collettivo torinese Cantacronache. A Torino arriveranno molti ospiti eccellenti, tra i quali Antonio Banderas, Juliette Binoche, Jaqueline Bisset, Daniel Bruhl, Sergio Castellitto, Terra Gillian, Spike Lee, Claude Lelouche, Vincent Lindon, Vanessa Redgrave, Stefania Sandrelli e Aleksander Sokurov. Diversi i luoghi delle prooiezioni: il Teatro Regio, per l’inaugurazione, il cinema Massimo e il cinema Romano.

Per il Torino Film Festival è possibile acquistare i biglietti online o in biglietteria fisica presso le sedi principali.

Biglietti: intero: 7,50 euro – ridotto: 5,50 euro – biglietti carnet a tariffa intera possono essere acquistati sul sito www.torinofilmfest.org – la vendita online sarà consentita fino a 30 minuti prima di ogni proiezione, con acquisto massimo di 10 biglietti. Biglietterie fisiche nei cinema Massimo e Romano.

I riconoscimenti delle sezioni competitive saranno assegnati nella serata di chiusura di sabato 29 novembre al cinema Massimo.

Mara Martellotta

Siulp, Bravo replica a Lo Russo: “Cpr, ricostruzioni fuorvianti”

Il Siulp Torino per voce del suo segretario, interviene sulle dichiarazioni del sindaco Stefano Lo Russo a proposito del  Centro  torinese di permanenza per i rimpatri.  Eugenio Bravo, contesta la le parole del primo cittadino e parla di ricostruzioni “parziali e fuorvianti”.

“Le dichiarazioni del sindaco Lo Russo diffuse sul Centro di Permanenza per i Rimpatri di Torino sono l’ennesimo esempio di giudizi affrettati, privi di un reale approfondimento e spesso influenzati da posizioni ideologiche che nulla hanno a che vedere con la realtà operativa”. E aggiunge:

“La capienza autorizzata attuale è di 70 posti, ma per garantire condizioni più ampie e dignitose i 67 trattenuti sono suddivisi su tre aree abitative da 30 posti ciascuna, con mense e cortili dedicati. Parlare di ‘ammassamento’ non rispecchia in alcun modo la situazione reale del Centro. La perdita del permesso di soggiorno deriva spesso proprio dalla commissione di reati o dalla pericolosità sociale accertata dalle autorità competenti. Pretendere una separazione interna significherebbe una gestione a ‘categorie morali’ che non ha fondamento normativo”.

In relazione all’elevato numero di dimissioni dal centro, Bravo sostieneche “sono state disposte dall’autorità giudiziaria”.

Le motivazioni  del sindaco, conclude Bravo “non sono rappresentative del lavoro quotidiano svolto dal personale del Cpr di Torino, che opera nel rispetto delle norme e con impegno costante per garantire condizioni dignitose e sicurezza. Contestare il Cpr significa non conoscere, o far finta di non conoscere, come stanno effettivamente le cose”.

“Capolavori di Torino”, un racconto corale al Centro Storico della FIAT

In esposizione negli spazi di via Chiabrera, testimonianze, immagini, oggetti e documenti che restituiscono le esperienze delle scuole allievi FIAT e Lancia

Il Museo Nazionale dell’Automobile apre al Centro Storico FIAT la mostra “Capolavori di Torino”, realizzato insieme all’Associazione Ex Allievi FIAT, che restituisce, attraverso un racconto corale, la straordinaria esperienza novecentesca delle scuole FIAT e Lancia, fatta di teoria, pratica, disciplina ed eccellenza tecnica. Il progetto, ideato e curato dall’artista Nicola Nunziata, è articolato su tre componenti: la call to action partecipativa, la mostra e la pubblicazione, e si distingue per una combinazione unica di cittadinanza attiva, ricerca attiva e metodo partecipativo. “Capolavori” è il termine che definisce gli oggetti che gli allievi realizzavano come prove tecniche durante il loro percorso formativo, a dimostrazione delle capacità acquisite, oggi riletti nel progetto come manufatti simbolici e fossili di lavoro individuale. In occasione di questa mostra, il termine si dilata accogliendo un’idea più ampia di eccellenza e impegno, in un gioco di parole che congiunge il gesto operaio alla dimensione museale, e conferisce il titolo all’intero progetto di ricerca e sperimentazione attraverso il quale, il Museo Nazionale dell’Automobile attiva un dialogo con la cittadinanza, recuperando materiale diffuso tra i cittadini, per raccontare una vicenda storicamente importante. L’obiettivo è rintracciare e acquisire attraverso la raccolta, la digitalizzazione e la catalogazione quella parte di archivi privati invisibili, considerati complementari al materiale ufficiale, diffusi nel tessuto urbano torinese e non ancora emersi.

“Con ‘Capolavori di Torino’, l’archivio del Centro Storico FIAT, in particolare le scuole di FIAT e Lancia – afferma Nicola Nunziata – diventa materiale di partenza per la creazione di nuove opere d’arte. Un censimento pubblico estende il campo d’azione artistica, trasformando la ricerca d’archivio in un processo partecipativo. ‘Ex allievi cercasi’ è una call to action rivolta ai cittadini di Torino con l’obiettivo di ampliare la documentazione esistente con i materiali dei loro archivi privati, finora latenti, per costruire insieme una mostra al Centro Storico FIAT. L’istituzione culturale riafferma la propria natura di laboratorio di produzione s sperimentazione attivando un dialogo diretto tra artisti e cittadini. Questi ultimi si riappropriano degli spazi museali, riconoscendoli come luoghi accessibili e di trasformazione. Emerge uno scenario in cui ricerca artistica, umanità e tecnologia, complice la memoria, cooperano per accogliere un futuro dove l’arte è bene comune, accessibile e condiviso.

La storia delle scuole aziendali FIAT e Lancia (1923-1983) è storia novecentesca. Di quel secolo ha ereditato le asprezze, la disciplina imposta da due guerre mondiali, la povertà diffusa prima del boom e le promesse di una vita per i figli migliore di quella dei padri. Entrambe le scuole rappresentavano molto più di un semplice avviamento al lavoro: il motto della scuola allievi FIAT era: “Prima educare, poi istruire”, e l’obiettivo era quello di formare giovani che per eccellenza professionale e senso di appartenenza costituisse la spina dorsale di aziende capaci di crescere senza perdere la loro identità, in un processo di crescita che sembrava non dovesse finire mai.

Sono in esposizione materiali d’archivio e manufatti d’epoca, in dialogo con videoinstallazioni, interviste e fotografie realizzate oggi agli studenti di un tempo. La mostra è un pretesto per la ricerca artistica e per interrogare l’archivio con il materiale da cui generare nuove opere d’arte, un campo d’azione dove la pratica artistica del riuso agisce per associazioni libere, attraverso l’ibridazione e la coesistenza di diversi linguaggi dell’arte. La mostra, aperta venerdì 21 novembre, si chiuderà domenica 22 marzo 2026 al primo piano del Centro Storico FIAT, Dirimpetto a quella che fu la scuola allievi di corso Dante 103, un modo per ancorare a un luogo la memoria di una delle più grandi esperienze formative mai temtate dall’industria italiana.

Mara Martellotta

Montanaro, torna la Fiera di Santa Cecilia

Sabato 22 novembre a Montanaro torna la Fiera di Santa Cecilia, un evento promosso dall’amministrazione comunale e dalla Pro Loco che unisce tradizione agricolacultura popolaresapori del territorio impegno sociale in una giornata imperdibile per residenti e visitatori. Nata come appuntamento contadino dedicato al mondo agricolo e al bestiame, oggi la fiera, patrocinata dalla Città metropolitana di Torino, conserva il suo spirito originario arricchendosi con una mostra mercato agricola e zootecnica, il mercatino con prodotti tipiciartigianato abbigliamento, gli stand gastronomici con i piatti della tradizione piemontese, le degustazioni e le dimostrazioni della preparazione dei canestrelli, la degustazione delle frittelle di mele, la musica popolare, gli intrattenimenti e le attività per le famiglie.Il centro del paese si animerà fin dal mattino con bancarellevetrine a temaprofumi autunnali e suoni che evocano un passato rurale ancora molto vivo.

Alle 15 nell’oratorio parrocchiale il Mago Sereno proporrà il suo spettacolo “Sereno Monster – Agenzia Spaventi”, mentre “Il Viandante dei Sogni” proporrà illusionismo e magia nelle vie del paese. Si potranno degustare lo zucchero filato, le crepes e le bevande calde, si potranno acquistare i panettoni solidali per sostenere la Croce Rossa, ci saranno l’intrattenimento musicale della Savenca Folk Band, il “Balloon Walking Party e la tradizionale polentata con merluzzo, spezzatino e fagioli con le cotiche.

Alle 15,30 alla Cà Mescarlin la Croce Rossa di Montanaro, l’Unione Sindacale Italiana Carabinieri e l’associazione Hope Running terranno un incontro sul tema della violenza di genere, intitolato “Parole che spezzano il silenzio”.

 

Viva il presidente, la scritta in piazza San Carlo

Non nuovo a simili iniziative il proprietario dell’appartamento in piazza San Carlo angolo via Maria Vittoria ha esposto sul terrazzo lo striscione “Viva Mattarella”. In passato la scritta era “Viva Papa Francesco”.

(foto Igino Macagno)

Cacciavite in mano, rapina la farmacia: colpo da 600euro

È entrato di colpo in farmacia con un cacciavite in mano e da lì è partita la rapina. L’uomo, con il volto coperto, ha minacciato il personale costringendolo a consegnargli un bottino di 600 euro. È successo a Rocca Canavese nella giornata di ieri, alla farmacia Santa Caterina di piazza Osella, e il malvivente è riuscito a fuggire senza lasciare indizi.

Sul posto sono accorsi i carabinieri della compagnia di Venaria Reale, al lavoro per analizzare i filmati di videosorveglianza e risalire all’identità dell’autore del colpo.

VI.G

Il verde che unisce: la Festa dell’Albero in Piemonte tra memoria, educazione e ambiente

Dal 21 al 23 novembre Legambiente celebra in tutta Italia la trentesima edizione della Festa dell’Albero, con oltre 120 iniziative di forestazione urbana. Una campagna che, in un Paese dove nei capoluoghi si contano in media solo 24 alberi ogni 100 abitanti, invita a riportare gli alberi al centro della pianificazione urbana, sostenendo la piena attuazione della legge 10/2013 e promuovendo piante, arbusti e infrastrutture verdi come strumenti fondamentali contro la crisi climatica.

Gli appuntamenti principali a Torino

A Torino la Festa dell’Albero assume un forte valore civico e simbolico.
Sabato 22 novembre, al Pratone Parella, il Circolo Legambiente Molecola e l’associazione greenTO organizzano una giornata di cura del territorio e riflessione sui legami tra ambiente, conflitti e diritti umani. Dopo la messa a dimora di un ulivo dedicato alla Palestina e di alcuni giovani alberi nell’area in corso di rigenerazione, seguirà l’incontro pubblico “Difendiamo la Terra, la Vita e la Pace”, con interventi su guerra e ambiente, testimonianze da Gaza e letture tratte da Diario da Gaza. La giornata si concluderà con musica dal vivo, dibattito e una merenda condivisa offerta da Incursioni Saporite.

Numerose attività coinvolgeranno anche il mondo scolastico:

  • Ivrea, Alpignano, Carmagnola, Mazzè, Caluso e Rivoli accoglieranno iniziative con studenti di ogni ordine e grado, laboratori ambientali, piantumazioni simboliche e attività di educazione alla sostenibilità.

  • A Rivoli, nell’ambito del progetto cittadino “Adotta un albero”, Legambiente e ANA collaboreranno con le scuole nella messa a dimora di nuove piante.

  • A Carmagnola, la piantumazione sarà dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne.

Le iniziative in Piemonte

Dal 19 al 23 novembre, il Piemonte sarà protagonista di decine di attività che uniscono comunità, scuole e associazioni locali:

  • Carignano (TO) – Messa a dimora di nuove piante con il Circolo Il Platano, il Parco del Po Piemontese e gli studenti della scuola media “Benedetto Alfieri”.

  • Novara – Doppio appuntamento: il 20 novembre con le classi dell’Istituto Comprensivo “Fornara Ossola”; il 21 novembre con l’Istituto Sacro Cuore, supportati dai volontari dell’associazione Nonni Vip Insieme.

  • Racconigi (CN) – Piantumazioni e attività con il Circolo Il Platano.

  • Collegno (TO) – Sabato 22 novembre messa a dimora di alberi dedicati alle vittime innocenti delle guerre, insieme al Circolo DORAINPOI e al CEA Cascina Govean.

  • Moncalieri (TO) – Iniziativa contro la violenza sulle donne con il Circolo FARE Insieme.

  • Ceresole d’Alba (CN) – Domenica 23 novembre attività con il Circolo Langhe e Roero.

  • Settimo Torinese (TO) – Piantumazioni dedicate alle vittime innocenti delle guerre con il Circolo Il Girasole.

Il grande evento finale di Galliate (NO)

Dal 27 al 29 novembre, a Galliate il Circolo Il Pioppo organizza tre giorni di Festa dell’Albero con la messa a dimora di 180 alberi dedicati alle bambine e ai bambini che nasceranno nel 2025.
Di questi, 120 daranno vita al nuovo parco urbano “I Gîardin di Murugni”, realizzato insieme alle scuole e alla cittadinanza.

Valle d’Aosta

La regione partecipa nell’ambito delle attività piemontesi con iniziative rivolte alle scuole e ai comuni, rafforzando il percorso educativo sulla tutela degli ecosistemi alpini e la valorizzazione del verde pubblico.

Un territorio impegnato nella tutela del verde

In Piemonte e Valle d’Aosta la Festa dell’Albero è anche un’occasione per consolidare un percorso già in atto. Progetti come il Bosco in Città di Beinasco (TO), che ha visto la piantumazione negli anni di circa mille alberi e arbusti vicino alla zona industriale, testimoniano l’importanza delle alleanze tra cittadini, circoli territoriali e amministrazioni nel creare nuovi polmoni verdi.

Il Presidio San Camillo presenta il Bilancio Sociale di Sostenibilità

È ormai diventato un appuntamento annuale, quello con il Bilancio Sociale di Sostenibilità del Presidio Sanitario San Camillo di Torino, con cui la struttura e tutto il personale vogliono fare il punto sul percorso fatto e sulle sfide ancora da affrontare.

Un documento ufficiale che offre l’opportunità per un momento di confronto con gli operatori, con il team e con i pazienti, giunto quest’anno alla sua tredicesima edizione, e pensato per fotografare l’andamento interno annuale di una realtà ospedaliera impegnata costantemente ad acquisire consapevolezza dei propri punti di forza e degli aspetti da migliorare, nel rispetto dei propri valori ma, soprattutto, di tenere in maniera salda l’attenzione sulle persone e sul lato umano della sanità. Per questo motivo il testo di quest’anno, oltre a presentare la consueta reportistica fatta di dati e informazioni, è arricchito dalle storie delle persone che vivono la realtà del Presidio Sanitario San Camillo da tutti i punti di vista, anche grazie alle esperienze raccolte con testimonianze dirette di pazienti e tramite questionari distribuiti a tutti gli stakeholders coinvolti: pazienti, dipendenti, Camilliani, università, familiari e caregiver, collaboratori, fornitori, istituzioni pubbliche.

“L’organizzazione è la rete che tiene insieme chi cura e chi è curato – ha spiegato il Dott. Marco Salza, direttore del Presidio San Camillo – un ospedale di riabilitazione difende il diritto alla qualità della vita, anche dopo un trauma, un incidente, la diagnosi di una malattia cronica o una disabilità. Il Presidio è un’organizzazione cristiana che si oppone all’esclusione, alla rassegnazione e alla disumanizzazione della malattia. Vuole essere un presidio di giustizia e dignità in una società che spesso valorizza solo ciò che è produttivo o performante. I dati, le storie che abbiamo raccolto rappresentano i valori che insieme a tanti collaboratori, con fatica e con entusiasmo, cerchiamo di realizzare”

Il Bilancio Sociale di Sostenibilità evidenzia un processo di miglioramento continuo, caratterizzato da un costante dialogo con gli stakeholder e con tutte le parti coinvolte, i pazienti e le risorse che fanno parte della struttura.

“È indubbio che ormai da tempo il sistema sanitario stia attraversando una forte crisi – ha commentato il Dott. Massimiliano Pone, responsabile delle Risorse Umane del Presidio – basta pensare alla fuga di competenze mediche che si spostano verso altri Paesi o alla forte riduzione degli iscritti al corso di laurea in infermieristica (calo del 52% in 15 anni) in quanto non considerata una figura sufficientemente valorizzata. Al fine di arginare queste criticità diventa pertanto importante coinvolgere sempre di più il personale nella mission dell’ospedale; la risorsa deve sentirsi parte integrante del contesto di lavoro, deve percepire di essere un elemento essenziale al buon funzionamento dell’ospedale, anche attraverso il lavoro in équipe per una cooperazione multidisciplinare tra figure professionali”.

Il 2024 è stato anche l’anno della stabilizzazione dell’attività, infatti, i numeri delle prestazioni ambulatoriali fornite, i numeri del Day Hospital e il tasso di occupazione dei posti letto testimoniano la qualità del lavoro svolto dal personale sanitario e amministrativo della Struttura. L’impegno a mantenere e rinnovare il Presidio è stato notevole: completata all’80% la dotazione dei sollevatori a soffitto per tutte le stanze di degenza, l’edificio è stato dotato di pannelli fotovoltaici, sono stati aumentati i posti auto all’interno della proprietà, solo per citare alcuni degli aggiornamenti intrapresi. L’attività formativa e di ricerca è proseguita in maniera importante e continuativa, così come la collaborazione con l’Università di Torino, a supporto della qualità delle prestazioni fornite per i tirocini. Gli studenti hanno valutato positivamente l’esperienza di tirocinio, in particolare l’attività dei tutor clinici e l’organizzazione della struttura. La collaborazione tra Università e Presidio San Camillo è considerata un modello virtuoso di integrazione tra formazione, assistenza e ricerca. Rilevante anche la novità assoluta in ambito regionale del progetto simulatore di guida per i pazienti che, in ambito riabilitativo, intendono ritornare a guidare.

Per quanto riguarda i consumi energetici e la tutela dell’ambiente, nel triennio 2022-2024 si è assistito a una progressiva riduzione della dipendenza dalla rete elettrica, particolarmente significativa nel 2024 (-18% rispetto al 2023), grazie all’entrata in funzione dell’impianto fotovoltaico, da 162,8 kWp, connesso alla rete nel luglio 2024, che fornisce circa 195.000 kWh annui, autoconsumati per il 99,9%, riducendo del 54% il prelievo di energia elettrica dalla rete. L’impatto ambientale complessivo nel 2024 è stato di 597 tonnellate di CO2 equivalente, suddivise tra energia elettrica (167 tonnellate) e gas naturale (430 tonnellate). Sono state intraprese iniziative per la biodiversità, con l’85% della superficie di proprietà orientata alla natura, e per il contenimento della plastica, con l’uso di materiali biodegradabili e il riciclo.

Il Bilancio Sociale intende rappresentare le grandezze economiche fornendo una chiave di lettura differente basato sull’impatto sociale generato dalla struttura. I dati del 2024 fanno registrare un sensibile incremento del valore dell’attività sanitaria (+550 mila euro circa) in costanza di valori per quanto riguarda la voce “altri ricavi”. Infatti, a fronte di una sostanziale sovrapponibilità delle percentuali dei ricavi per area con quelli dell’esercizio precedente (72% per attività di ricovero ordinario, 14% per attività di ricovero diurno e 14% per attività ambulatoriali), si registrano incrementi in valore assoluto su tutte le linee di attività.

Il 2024 è stato per il Presidio l’anno, per risultati produttivi, migliore di sempre. Le attività di ricovero, ambulatoriali, di formazione e ricerca che caratterizzano il centro, hanno registrato incrementi significativi. Complessivamente sono state circa 40.000 le giornate di degenza totali (di cui circa 8.000 di Day Hospital) con una prevalenza di pazienti neurologici ed una significativa crescita dell’attività in solvenza in regime di ricovero (queste sono state 1.745 giorni con un incremento del 35 % rispetto al 2023). Sono di 45.651 gli accessi ambulatoriali (+15 % rispetto al 2023) di cui più di 14.751 in solvenza (+19% rispetto al 2023). La suddivisione per fonte conferma inoltre il trend di crescita significativa dell’attività con onere a carico dei pazienti (ricoveri e prestazioni ambulatoriali in solvenza e in convenzione assicurativa), che concorre ai ricavi dell’attività sanitaria per oltre il 20% (contro il 15% dell’esercizio precedente), ferma restando l’importanza delle attività con onere a carico del SSN, che rimane la principale fonte di finanziamento della Struttura (80% dei ricavi). A fronte dell’attuale accordo contrattuale sottoscritto con l’ASL Città di Torino, che prevede un tetto di budget di gran lunga inferiore alla capacità produttiva della Struttura senza possibilità di riconoscimento della produzione effettuata oltre il budget assegnato, la domanda di riabilitazione dell’utenza fa sì che la Struttura sia nelle condizioni di offrire le proprie prestazioni sanitarie anche ai pazienti che decidono di ottenerle direttamente (o tramite convenzioni con mutue ed assicurazioni).

Nella voce “altri ricavi” vengono riportati i valori relativi a: attività di Formazione e rapporti con le Università, pari a circa 136 mila euro (contro i 166 mila euro del 2023); ricavi originati da sopravvenienze attive e rilascio di fondi rischi accantonati negli esercizi precedenti per 110 mila euro (contro i 12 mila euro del 2023); altri ricavi per complessivi 121 mila euro (contro i 97 mila euro dell’anno precedente).

Mara Martellotta