ilTorinese

Fattoria sociale Paideia al Mercato solidale di Eataly Torino

 

Un’interessante iniziativa a cura della Fattoria Sociale Paideia, in collaborazione con Eataly Lingotto, tesa a valorizzare i prodotti della terra realizzati dai bambini e dai giovani che versano in condizione di disabilità
 
I prodotti realizzati per il Mercato solidale
La bontà che fa rima con solidarietá: i prodotti alimentari di Fattoria Sociale Paideia trovano spazio a Eataly Torino Lingotto, dal 24 al 27 gennaio, in occasione del Mercato solidale di Eataly.
La Fattoria Sociale Paideia avrà infatti uno spazio all’interno del progetto che Eataly, in occasione del suo 18esimo compleanno, vuole dedicare alle realtà del terzo settore che favoriscono l’inclusione sociale, offrendo loro uno spazio di vendita gratuito.
Presso il banco di Fattoria Paideia i visitatori potranno trovare il miele da filiera a ciclo chiuso, cioè dalla nascita dell’ape regina e fino all’invasettamento, insieme a tanti altri prodotti alimentari artigianali: dal sugo di pomodoro alla vellutata di zucca e patate, dallo sciroppo di fiori di sambuco al nettare di more. Tutti prodotti, sono stati realizzati a Baldissero Torinese dallo staff di Fattoria Paideia con l’aiuto di giovani con disabilità che beneficiano di progetti socio-occupazionali, di avvicinamento al contesto e alle mansioni della fattoria e di inserimento lavorativo.
Gli incontri didattici per famiglie e bambini del Mercato solidale
Il Mercato Solidale prevede inoltre momenti didattici gratuiti. Il 26 gennaio alle 10.30 l’operatore della didattica di Fattoria Sociale Paideia proporrà ai piccoli visitatori e alle loro famiglie un laboratorio manuale durante il quale i partecipanti impareranno a creare una candela profumata naturale e biologica con la vera cera d’api.
(É possibile richiedere informazioni e prenotarsi all’evento, chiamando direttamente Eataly Lingotto)
Chi è e cosa fa la Fattoria Sociale Paideia: la natura che fa bene
Fondazione Paideia, nata nel 1993 per iniziativa delle famiglie torinesi Giubergia e Argentero, è un ente filantropico che opera per offrire un aiuto concreto ai bambini con disabilità e alle loro famiglie.
 Il termine ‘Paideia’, in greco, significa infanzia, crescita, educazione, formazione. L’associazione, infatti, offre accoglienza, sostegno e momenti felici ai bambini con disabilità e alle loro famiglie, prendendosi cura di genitori, fratelli, sorelle e nonni, perchè ognuno possa esprimere al meglio le proprie potenzialità.
Su impulso della Fondazione, nel 2019 nasce così la Fattoria Sociale, con l’obiettivo di sostenere la crescita dei bambini e di chi si cura di loro, partecipando alla costruzione di una società più inclusiva e responsabile.
Situata sulle colline di Baldissero Torinese, è stato creato uno spazio di ritrovo importante, fatto di benessere, dove le famiglie possano godere insieme dei profondi legami con la natura e dei suoi prodotti.
Con oltre 400 mq di struttura, la fattoria ospita animali da cortile e grandi spazi dedicati agli orti, dove si coltivano erbe aromatiche e frutti. La Fattoria Sociale Paideia promuove buone pratiche di agricoltura sociale, tra cui attività sociali e servizi per la comunità locale: infatti, attraverso l’utilizzo delle risorse dell’agricoltura promuove, accompagna e realizza percorsi volti allo sviluppo di abilità e di capacità, di inclusione sociale e lavorativa per ragazzi e giovani con disabilità.
 Qui  si possono anche acquistare i prodotti alimentari della Fattoria: confetture, miele, succhi di frutta, passata di pomodoro… tutti realizzati in loco dallo staff della Fattoria con l’aiuto di giovani con disabilità che beneficiano di progetti socio-occupazionali, di avvicinamento al contesto e alle mansioni della fattoria e di inserimento lavorativo.
Queste attività, oltre ad avere un effetto migliorativo sul tessuto sociale dei beneficiari, ne promuovono l’autonomia personale, ne favoriscono l’integrazione con gli altri, oltre a migliorarne l’autostima e la fiducia in se stessi.
CHIARA VANNINI
Fattoria Sociale Paideia
Strada Pino T.se n. 15/1
Baldissero Torinese (TO)www.fattoriasocialepaideia.it/
Per informazioni: 342 9229423

Tra Asti e Torino il torneo Open di Hit ball

Domenica di grande divertimento e tanto hitball quella vissuta fra la palestra Natta di Asti e quella Frassati di Torino grazie alla seconda edizione del Torneo Open.

In campo sono infatti scese le sei squadre dei gruppi B e C, ognuna delle quali ha affrontato le due avversarie del proprio girone.

Bottino pieno per Asti KT, forti del fattore campo e della maggiore esperienza del suo roster che, con una new entry rispetto alla passata stagione: per Daniele Morano, hitter sin dai primi anni 2000, si tratta di un ritorno dopo qualche anno di pausa.

Le due vittorie, entrambe nette, sia contro Valhalla (83-39) che con Giasthit (89-7), maturano grazie alle ottime partenze.

Nell’altra sfida, tutta torinese, i Valhalla portano a casa i primi 3 punti stagionali, con un 91 – 21 che mette in mostra l’affiatamento maturato nel Torneo Open del 2024, chiuso all’ultimo posto senza alcuna vittoria.

Serviranno le finals per capire se questo team è maturato abbastanza da giocarsi l’accesso al prossimo Torneo Start, come lascia intendere la complessiva buona prestazione contro gli astigiani.

Giasthit prevedibilmente in difficoltà ma in progressivo miglioramento già nell’arco dei primi 90 minuti di questa competizione.

Il giovanissimo team, principalmente composto da under 17, nonostante il gap fisico rispetto agli Alfieri, ha già dimostrato una buona impostazione tattica e sprazzi di talento, in particolare con Paola Verardi.

Nel gruppo B, la situazione appare più equilibrata. I debuttanti Goliath si sono ben difesi, nonostante le due sconfitte con gli Spartak per 68 – 42 e i Driphit per 74-31.

Distacco decisamente inferiore tra le altre due squadre, già presenti nella scorsa esizione

I Driphit arrivano a questo evento come migliore debuttante del Torneo Start del 2024, grazie al secondo posto; anche gli Spartak, nonostante il piazzamento meno prestigioso avevano già ben impressionato nella prima edizione, arrivando a vincere contro i Padawan, oggi in B2, e facendo sudare più del previsto Asti, Villains Chivasso e Atletico Boomers.

Gli “Spartani” arrivano a questo appuntamento senza diverse colonne del 2024. L’eredità raccolta dai superstiti è apparsa però in ottime mani, come dimostra il successo in rimonta per 74 72.

Una gara partita male per il team Sinombre che ha dovuto recuperare ben 15 punti.

Nonostante la sconfitta i rivali di scuola Polaris, hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per entrare nel quartetto che animerà subito dopo questa manifestazione il torneo Start Gold.

Sicuramente il ritorno del gruppo B, che si giocherà il 2 di Febbraio, ci regalerà una partita avvincente; nello stesso giorno il gruppo C vedrà debuttare i Kebbabheat contro le due redivive Dunamis, team tutto femminile proveniente dal Liceo Cottini e i Purple Hit di Orbassano, che ospiteranno le avversarie presso l’impianto di casa.

Regione, confermati 153 milioni per le politiche sociali

Confermati 153 milioni per le politiche sociali
Confermati 153 milioni per le politiche sociali

“Per il 2025 sono confermati i 153 milioni di risorse regionali alle politiche sociali e per la famiglia, al pari del 2024, senza il ricorso ai fondi europei”. Lo ha annunciato l’assessore regionale Maurizio Marrone in apertura della seduta della Commissione Sanità, presieduta da Luigi Icardi, in cui ha svolto le relazioni sul Defr e il Bilancio in merito alle materie di sua competenza.

“Siamo riusciti nell’intento di aumentare i capitoli strutturali rivolti ai servizi comunali di socio-assistenza del territorio, con oltre 2 milioni di euro in più su extra Lea e fondo indistinto”, ha spiegato Marrone.

“Confermati poi – ha aggiunto – gli stessi impegni del 2024 anche sulle nostre ‘bandiere’ della scorsa legislatura, a partire da Vita nascente, ma anche le risorse per Vita indipendente, oltre a quelle destinate alle politiche per l’invecchiamento attivo, per il Banco alimentare e il Banco farmaceutico. Novità per il 2025 sarà invece l’aumento che porta a 1 milione di euro le risorse per il fondo destinato agli Oratori del Piemonte”.

“Rivendico con orgoglio – ha concluso – il risultato di aver confermato la spesa storica delle politiche sociali in un momento di particolare difficoltà, riuscendo inoltre ad aumentare sensibilmente il fondo destinato alla rete degli Oratori del Piemonte per valorizzare ancor più il loro insostituibile ruolo di aggregazione sociale, di assistenza ai più deboli e di orientamento per i giovani”.

Numerose sono state le richieste di approfondimenti da parte dei gruppi di opposizione.

Rispondendo a Sarah Disabato (M5s) sui bandi per il servizio civile, Marrone ha affermato che “si intende mettere in atto misure di carattere sociale volte a prevenire e a contrastare il consumo di sostanze stupefacenti e a riqualificare aree urbane o rurali periferiche attraverso la presenza territoriale, il volontariato sociale, l’informazione e la creazione di forme virtuose di aggregazione”.

Monica Canalis – intervenuta per il Pd con Nadia Conticelli – l’assessore ha risposto che, per quanto riguarda i bandi per l’invecchiamento attivo, “superata la fase di sperimentazione, è importante provare a pensare a interventi più strutturati, magari per il senior housing o per le palestre della salute, cercando di favorire chi lavora in rete”.

Rispondendo ad Alice Ravinale (Avs) sui finanziamenti agli Oratori, Marrone ha affermato che “l’Islam non è previsto in quanto non ha intese con lo Stato centrale e manca quindi una cornice giuridica generalizzata di rapporti tra lo Stato e la confessione religiosa”.

Sugli interventi per i senza fissa dimora, l’assessore ha risposto a Vittoria Nallo (Sue) che “è stato previsto un apposito capitolo per formare e mettere in strada operatori socio  sanitari che si prendano cura della persona e mirino a toglierla dalla strada”.

 

“Nulla è perduto nonostante l’oblio”, la mostra di Ciro Palumbo

Un dialogo con le periferie di Mario Sironi presso la Tait Gallery, dal 24 gennaio al 27 aprile 2025

 

Dopo il successo della mostra alla Promotrice delle Belle Arti a giugno, torna a Torino l’artista Ciro Palumbo con la mostra “Nulla è perduto nonostante l’oblio”, un dialogo e un confronto con alcune opere di Mario Sironi e le sue periferie. La mostra è visitabile dal 24 gennaio fino al 27 aprile 2025 presso la Tait Gallery di via San Quintino 1 bis, a Torino, un nuovo spazio espositivo aperto nel maggio 2024 da Lorenzo Palumbo e Simone Lo Iudice.

Il tempo scorre veloce e inesorabile, fugge via come i ricordi senza un testimone. Se non si ha la determinazione e la consapevolezza di fermarlo, l’oblio è inesorabile. L’arte ha quel sacro ruolo di cristallizzare il tempo e renderlo eterno, facendo si che nulla sia perduto. In questa nuova mostra, Ciro Palumbo propone una serie di circa 20 opere dedicate alle città e alle periferie a confronto con due opere di Mario Sironi dal titolo “Figure”, della seconda metà degli anni ’40, e “Composizione”, del 1948. La scelta di queste due opere di Sironi non è casuale poiché Palumbo, ispiratosi alle periferie, grande tema del Novecento, usa, come Sironi, la prospettiva come un artificio che crea l’illusione dello spazio attraverso la combinazione di rapporti di proporzioni, forme geometriche e riferimenti minimali al costruito e alla presenza umana, creando un’impressione di sospensione che interpella il fruitore portandolo a interrogarsi su questioni di natura esistenziale e metafisica. Le città di Palumbo sono città silenti, rigide, spigolose, dove la luce è timida e artificiale. L’artista avverte il bisogno di rifugiarsi nelle inquietudini ombrose, e le sue vedute sono luoghi da dove è possibile spiccare il volo per uno spazio dove fermarsi sospesi.

“Sironi fa parte di quegli artisti del Novecento che studio, approfondisco e con i quali dialogo naturalmente – spiega l’artista Ciro Palumbo – mi hanno da subito colpito la potenza del suo segno, il suo essere figurativo e la sua capacità di giocare con la materia, arrivando a creare opere enormi e visionarie. L’ispirazione al tema delle periferie, tipico del Novecento e estremamente attuale oggi per il periodo storico che stiamo vivendo, fatto di guerre, desolazioni e solitudini, è stata alla base del mio lavoro inerente a questa mostra e del dialogo con lo straordinario artista Mario Sironi. La contemporaneità e gli eventi attuali mi hanno portato anche a rappresentare lo spirito della solitudine attraverso il simbolo della maschera e attraverso gli spazi urbani vuoti, delimitati da edifici, al cui centro compare un albero che simboleggia la vita”.

I paesaggi urbani di Sironi, pur essendo definiti metafisici, hanno già insite le caratteristiche del suo ritorno all’ordine classicista. Le linee rette, case, poligoni perfetti in spazi perfettamente equilibrati, richiamano un classicismo enigmatico, ricco di presentimenti e ripropongono la monumentalità della desolazione delle periferie e il doloroso senso di isolamento.

La poetica di Palumbo inizia con la scuola metafisica di Giorgio De Chirico e Alberto Savinio, per reinventarne i fondamenti secondo un’interpretazione personale e originale, ed è in questo contesto che si inserisce “Nulla è perduto nonostante l’oblio”, le opere di Ciro Palumbo in connessione con un grande maestro del Novecento, Mario Sironi, che al capoluogo piemontese ha dedicato parte del suo percorso creativo. Entrambi rappresentano la sospensione, la tensione emotiva del ritrovare un senso alle azioni e alla vita umana. Catturano tra i segni e i ritratti dell’inafferrabilità del tempo la solitudine individuale di un mondo affollato da dubbi e incertezze. Sironi e Palumbo si cibano degli equilibri inquieti del loro presente che condividono umanamente ma non artisticamente. Il silenzio è ciò che ricerca Palumbo, il terribile e innaturale vuoto dell’afonia umana, dato dalle urla del passato, che è ciò che lo affascina in Sironi. Questo punto d’incontro racconta come un percorso artistico prosegua nel tempo e si modifichi, prenda vie e linee differenti, si contamini con nuovi immaginari e ambienti, ma con la stessa necessità artistica: rappresentare un mondo che, seppur affollato, porta l’essere umano a sentirsi solo e a ricreare spazi altri per poter ritrovare una realtà maggiormente a sua misura. Palumbo è mosso da una riflessione che tenta di coniugare metafore pittoriche, la transitorietà del tempo e la profondità dello spazio, dando vita a rappresentazioni immaginifiche che tentano di articolare insieme memorie e materiale iconografico tratto dalla nostra storia culturale e dal nostro immaginario collettivo. La sua ricerca è caratterizzata da un continuo approfondimento del gesto pittorico e dal dialogo costante con poesia, letteratura, filosofia, mito e storia dell’arte, e prende le forme di un tentativo di rendere ragione dell’umano e della sua forza creativa, indagando le possibilità di dare forma a un’alternativa spirituale alla precarietà e al senso d’angoscia dell’uomo.

 

Mara Martellotta

Ponte Preti, Ruffino (Az): “prorogare il decreto, perdere le risorse sarebbe preoccupante”

“Nonostante le numerose sollecitazioni in più sedi competenti, il governo non intende prorogare il ‘decreto ponti’ scaduto il 31 dicembre del 2024. Parliamo di interventi per quasi 100 milioni di euro che interessano opere strategiche, tra cui il Ponte Preti che è fondamentale per collegare il Canavese Occidentale e Ivrea. Con la sua inabilità, si spezzerebbe infatti in due il Canavese, per un’area priva di trasporto pubblico locale e la conseguente impossibilità di raggiungere gli ospedali. Ho quindi sollecitato il governo a trovare una soluzione, in tempi rapidi, per evitare la perdita delle risorse e per dimostrare quanto la manutenzione debba essere prioritaria: è un dovere nei confronti dei cittadini, dei sindaci che da tempo chiedono risposte e di un territorio che necessita di queste opere”.
Così Daniela Ruffino, deputata e commissario di Azione in Piemonte a margine del Question time di oggi alla Camera con il ministro Ciriani.
“Se per il governo la manutenzione è una priorità – ha proseguito Ruffino – è arrivato il momento di dimostrarlo: i rallentamenti legati alle opere non sono dovuti all’inerzia ma al Covid, al caro materie prime e al passaggio delle competenze all’Anas con nuove prescrizioni. È decisamente sbagliato bloccare le risorse e non rispondere ad una comunità, agli amministratori e agli imprenditori. Ritengo che serva un atto di coraggio nella proroga della scadenza poiché lo stesso governo conosce la situazione, avendola toccata con mano”.

Il Regina Margherita pronto ad accogliere i bimbi di Gaza

/


Il presidente Cirio al tavolo Food For Gaza a Roma al 
Ministero degli Esteri: «Ho confermato al ministro Tajani la disponibilità del Piemonte ad accogliere e curare i bambini nell’ospedale pediatrico»

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha partecipato  alla Farnesina al tavolo di coordinamento del progetto Food For Gaza, convocato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, per intensificare le attività di aiuto alle popolazioni colpite dalla guerra, alla luce del cessate il fuoco.

«Ringrazio il ministro Tajani per aver convocato questo incontro con l’obiettivo di dare risposte pragmatiche e rapide alle necessità delle popolazioni colpite dalla guerra – dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Con la tregua ora è possibile intensificare gli aiuti anche con azioni più stringenti. Il Piemonte è quindi pronto a fare la sua parte e, di concerto con l’assessore alla Sanità Federico Riboldi e al Sociale Maurizio Marrone, ho dato la disponibilità della Regione ad accogliere nei prossimi giorni 11 bambini pazienti oncologici in arrivo dalla Striscia di Gaza, che saranno ricoverati all’ospedale Regina Margherita di Torino. Una disponibilità che conferma la vocazione solidale e accogliente del nostro territorio, che già la scorsa estate ha consentito di portare al Regina Margherita un adolescente e un bimbo di 3 anni provenienti da Gaza e negli scorsi anni un gruppo di piccoli pazienti in fuga dalla guerra in Ucraina».

La disponibilità si inserisce nell’impegno costante del Piemonte sulla cooperazione internazionale, con la partecipazione all’iniziativa di Iveco che ha fornito i Tir per il trasporto degli aiuti nelle zone colpite dalla guerra e all’invio del riso piemontese destinato alle popolazioni della Striscia di Gaza.

Fin dalla scorsa primavera la Regione, insieme al Comune di Torino, si è resa disponibile presso il Ministero degli Esteri a supportare attivamente le iniziative del governo in risposta all’emergenza umanitaria di Gaza, con il coinvolgimento degli ospedali, in particolare il Regina Margherita per i pazienti più piccoli, e la Protezione civile regionale, per fornire competenze e materiali.

Una disponibilità che conferma quanto avvenuto in passato quando il Piemonte, con due diversi voli, nel 2022 ha avviato una missione umanitaria che ha consentito di portare a Torino 22 tra bambini e ragazzi malati di tumore in fuga dall’Ucraina dove non era possibile garantire loro le cure a causa della guerra.

La nuova proposta della caffetteria della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo: Stella Café

Riparte con una proposta completamente rinnovata la caffetteria della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, situata in via Modane 20, a Torino, nell’edificio progettato dall’architetto Claudio Silvestrin, nell’area ex industriale della Fergat. La nuova proposta della Stella Café è stata affidata a POP UP location wow, agenzia di Fabrizio Bocca che gestisce gli spazi eventi più scenografici della città, e prevede un servizio di caffetteria, pranzi, aperitivi e il brunch del weekend ideale per famiglie, coppie e amici. L’idea è quella di creare una proposta continuativa che si adatti a proposte diverse, e che ora la possibilità di prendersi una pausa tra arte e relax, coniugando l’assaggio di qualcosa di buono e la visita alla preziosa collezione della Fondazione. Come tutte le location gestite da POP UP, Stella Café non sarà solo uno spazio aperto al pubblico, ma anche a disposizione per eventi privati, piccole feste, pranzi aziendali, così come sono gli altri spazi della struttura, icona della riqualificazione urbana torinese in chiave artistica. Nel menù inclusivo di Stella Café, oltre alla caffetteria e il bar, adatti a colazioni, merende, pranzi e spuntini, troviamo tra le proposte piatti vegetariani, vegani, menù baby e un ricco brunch nel fine settimana.

La scelta di materie prime, come nella filosofia degli spazi gestiti da POP UP, è già metà dell’opera, sia in termini di ricerca che di lavorazione. Tra le priorità assolute del locale vi è la valorizzazione dei prodotti del territorio. La cucina è affidata al giovane chef Flavio Cumali, con una lunga esperienza in Italia e all’estero. La carta dei vini è stata selezionata con cura per accompagnare ogni tipo d’occasione dalla responsabile del bar e barlady Giulia Giacomelli, la guida di uno staff tutto al femminile con Irina e Aurora. L’apertura è dal martedì al venerdì a pranzo, mentre sabato e domenica il brunch è il grande protagonista, accompagnato dall’offerta dell’aperitivo serale.

Oltre a gustare cibi genuini e sorseggiare drink, gli ospiti potranno prendersi tempo per visitare la collezione della Fondazione e le mostre temporanee in allestimento. Nella sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, impegnata dal 1995 a favore dell’arte e della cultura contemporanea, si può disporre di uno spazio polifunzionale che, insieme alla caffetteria, rappresenta un luogo ideale per eventi standing fino a 250 persone, o placée fino a 150 persone, in grado di ospitare meeting, piccoli rinfreschi, incontri riservati e piccole esposizioni. È anche disponibile un’aula auditorium strutturata per un totale di 144 posti più una sala adiacente di 56 posti collegate a circuito chiuso, con la possibilità di collegarsi in videoconferenza. La sala ristorante può ospitare eventi placée fino a 100 persone.

 

Mara Martellotta

Ponte Preti, Bartoli: “Sostegno all’on. Ruffino per la proroga del decreto”

Il Consigliere regionale Sergio Bartoli esprime pieno sostegno all’intervento dell’onorevole Daniela Ruffino, che ha recentemente sollecitato il governo a prorogare il ‘decreto ponti’ durante la discussione del decreto Milleproroghe, rivolgendosi al Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. La mancata proroga del decreto, scaduto il 31 dicembre 2024, mette a rischio finanziamenti cruciali per opere strategiche, tra cui il Ponte Preti, fondamentale per il collegamento tra il Canavese Occidentale e Ivrea.

“Condivido pienamente e rilancio l’intervento dell’onorevole Daniela Ruffino sull’assoluta necessità di prorogare il ‘decreto ponti’. È inaccettabile che risorse per quasi 100 milioni di euro, fondamentali per opere strategiche come il Ponte Preti, rischino di essere perse a causa di una scadenza burocratica. Il mancato intervento sarebbe devastante per il Canavese Occidentale e per Ivrea, creando gravi ripercussioni su mobilità, sanità e l’intera economia locale.”

Così Sergio Bartoli, Consigliere regionale del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale, che ha raccolto le preoccupazioni dei sindaci e dei cittadini del territorio, ribadendo la centralità del Ponte Preti come collegamento vitale per una comunità già in difficoltà per la carenza di infrastrutture e servizi pubblici di trasporto.

“Non possiamo permettere che l’inabilità del ponte isoli ulteriormente il Canavese,” ha proseguito Bartoli. “La mancata proroga rischia di spezzare in due il territorio, con l’impossibilità di raggiungere gli ospedali, oltre a creare ulteriori difficoltà per le imprese e le famiglie.”

Il Consigliere Bartoli ha inoltre ringraziato l’onorevole Daniela Ruffino per aver portato questa tematica cruciale all’attenzione del governo e del Parlamento durante il Question Time con il Ministro Ciriani. “L’impegno mostrato dall’onorevole Ruffino è un esempio di politica al servizio dei territori e delle persone. Invito il governo a dimostrare, con i fatti, che la manutenzione delle infrastrutture è realmente una priorità.”

Bartoli sottolinea che i rallentamenti nelle opere infrastrutturali non sono da imputare a negligenza locale, bensì a fattori straordinari come la pandemia, l’aumento dei costi delle materie prime e il trasferimento delle competenze ad Anas, che hanno causato ritardi oggettivi.

“Rinnovare il decreto è un atto dovuto nei confronti di un territorio che ha bisogno di certezze e di investimenti per il futuro. Il governo ha la possibilità di fare una scelta coraggiosa e responsabile: non sprechiamo questa occasione,” conclude Bartoli.

 

Incontro con il console Biedallah, Bartoli: “Un passo importante verso una rinnovata collaborazione tra Piemonte e Marocco”

L’iniziativa fa seguito alla visita del console fatta tempo fa al presidente Cirio

“Oggi siamo stati ricevuti dal Console del Marocco, Sidi Mohammed Biedallah, presso la sede consolare, per un incontro che segna l’avvio di un nuovo percorso di dialogo e collaborazione tra il nostro territorio e il Marocco”.

Così il consigliere regionale Sergio Bartoli, presidente della Commissione Ambiente della Regione commenta l’incontro avvenuto oggi a Torino. Erano presenti diversi rappresentanti istituzionali del Canavese, tra cui la Sindaca di San Giusto, Giosi Boggio, il Sindaco di Castellamonte e Consigliere della Città Metropolitana, Pasquale Mazza, il Vicesindaco di Ozegna, Federico Pozzo, il Sindaco di Lusigliè, Angelo Marasca, il Consigliere Comunale di Favria, Gianluca Bruno, Affaoui Abdelatif, Presidente dell’Associazione degli Immigrati nel Canavese e Coordinatore dell’Unione Marocchini all’Estero in Italia e il segretario generale dell’unione Marocchini all’Estero in Italia Belguiz Hamid.


Durante il confronto, si è discusso della volontà comune di riprendere un progetto interrotto dalla pandemia, con l’obiettivo di rafforzare i legami culturali, economici e istituzionali tra Piemonte e Marocco. Nei mesi scorsi, accompagnato dal consigliere Bartoli, il console aveva già incontrato il presidente Cirio presso il grattacielo della Regione.
“La visione condivisa emersa in questo incontro – prosegue Bartoli – si collega al colloquio che ho avuto con il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il quale si è espresso favorevolmente per supportare queste iniziative e promuovere nuove opportunità di collaborazione. Tra le proposte più significative, si è parlato della possibilità di organizzare una delegazione piemontese in Marocco, un viaggio che potrebbe rappresentare un momento chiave per sviluppare ulteriormente questo dialogo e costruire progetti concreti”.

“Ho voluto sottolineare che la comunità marocchina rappresenta la presenza extracomunitaria più numerosa in Piemonte, con oltre 51.000 residenti. Inoltre, le relazioni tra Piemonte e Marocco si fondano su interessi comuni in settori strategici, come l’agricoltura e l’industria. Il Console ha evidenziato come il Marocco abbia messo in atto piani di sviluppo per incentivare l’industria, l’agricoltura e i servizi, promuovendo nuove opportunità commerciali e di investimento .Un ringraziamento speciale al Console Sidi Mohammed Biedallah per la calorosa accoglienza e per l’impegno nel costruire insieme nuove prospettive di crescita e cooperazione”, conclude Bartoli.


I sindaci presenti all’incontro hanno espresso il loro pieno supporto a questo rinnovato rapporto di collaborazione, sottolineando l’importanza di sviluppare progetti condivisi che possano apportare benefici reciproci. Da parte sua, il Console Sidi Mohammed Biedallah ha manifestato grande disponibilità nell’avviare questo percorso, ribadendo l’importanza di consolidare i legami tra le nostre comunità.