ilTorinese

Osteoporosi, concorso per le scuole

Martedì 4 giugno, ore 11,00-12,30

Aula dell’Accademia di Medicina di Torino, via Po 18

(anche con collegamento Web)

PRESENTAZIONE DEI VIDEO VINCITORI

della 2° Edizione del Concorso nazionale a premi “Cav. Lav. Claudia Matta”

per le Scuole Secondarie di II grado

EFFETTI DELLA CARENZA NUTRIZIONALE SULLE OSSA NEGLI ADOLESCENTI.

OSTEOPOROSI, NON SOLO UN PROBLEMA PER VECCHI

proposto dalla Fondazione per l’Osteoporosi, in collaborazione con l’Associazione Prevenzione Anoressia Torino (Pr.A.To.), con il patrocinio dell’Accademia di Medicina di Torino e della Fondazione Medicina a Misura di Donna e il sostegno degli Uffici Scolastici Regionali.

Introduce il prof. Giancarlo Isaia, Presidente della Fondazione Osteoporosi; intervengono la prof Chiara Benedetto, Presidente dell’Associazione Prevenzione Anoressia Torino (Pr.A.To.) e della Fondazione Medicina a Misura di Donna, e una rappresentante dell’USR per il Piemonte; presenta e commenta il prof. Carlo Campagnoli,  Past President della Pr.A.To..

·        1° premio (1.500,00 euro) al Liceo Scientifico Statale Gobetti di Torino, classe 3SD, per un video di 5 minuti interpretato dagli allievi che racconta, in modo sintetico ma dettagliato e corretto, la vicenda di un’adolescente in carenza nutrizionale, del tutto coerente con il tema del Concorso. *

  • 2° premio (1.000,00 euro) al Liceo Formiggini di Sassuolo (MO), classe 3A, per un video di 10 minuti riportante un sondaggio e una gara presentati dai ragazzi, in modo estroverso e divertente, sul tema dell’osteoporosi nei suoi vari aspetti. *
  • 3° premio (750,00 euro) all’IIS Plana di Torino, classe 4B ottici, per un video di 3,4 minuti, una lezione tenuta dai ragazzi a più voci, e anche nella “lingua dei segni”, sul tema dell’osteoporosi e della prevenzione. *
  • 4° premio (500,00 euro) all’IISS F. Calasso di Lecce, classe 3M, per un breve video elegante e un po’ ermetico, che affronta il tema della carenza nutrizionale e della spinta al sottopeso negli adolescenti. *
  • 5° premio (250,00 euro) al Liceo A. Manzoni di Caserta, classe 1B Scientifico, per una relazione scritta sul tema dell’osteoporosi.

 

Per gli allievi presenti nel video l’Istituto ha fornito liberatoria per la “privacy” relativamente all’uso di immagini personali.

Per stimolare l’impegno delle Scuole vincitrici a trasmettere le nozioni ai compagni più giovani nel corso dell’anno successivo (“peer education“), sarà attribuito un premio supplementare di 200 euro su presentazione di un dettagliato progetto entro fine novembre 2024.

Razionale del Concorso. Le ossa raggiungono il culmine del rafforzamento (picco di massa ossea) sul finire dell’adolescenza/prima giovinezza per gli alti livelli di “fattori di crescita” che ne stimolano la formazione, e per gli ormoni prodotti dalle gonadi che ne frenano il riassorbimento. La sottonutrizione (spesso conseguenza della spinta alla magrezza presente da tempo nel mondo occidentale, fortemente accentuata nell’ultimo decennio) deprime la funzione delle gonadi e inibisce i “fattori di crescita”, causando una perdita che predispone all’Osteoporosi non solo nelle età più avanzate, ma anche in età giovanile. Ciò è ben documentato nelle amenorree da sottopeso, comprese quelle legate al relativo eccesso di attività fisica, soprattutto quando vi sia Anoressia, una patologia in netto aumento come frequenza e gravità.

Il Concorso. La partecipazione ha fornito ai ragazzi elementi di riflessione tali da controbilanciare, a riguardo della salute, la spinta all’eccessiva magrezza, conducendoli a una responsabilizzazione e a una maggiore attenzione alle esigenze del proprio organismo.

Gli elaborati presentati sono stati esaminati dalla commissione composta dal prof. Isaia, dal prof. Campagnoli e dalla dott.ssa Valentina Rovei, Segretario Generale dell’Associazione Prevenzione Anoressia Torino (Pr.A.To.).

Tutti gli elaborati dimostrano come i ragazzi si siano impegnati sul tema dell’Osteoporosi e della sua prevenzione e sui rischi ossei della carenza nutrizionale.

La graduatoria è stata definita prendendo in considerazione originalità, incisività e fruibilità in un ambito di “peer education”.

I risultati del Concorso e i video vincitori saranno pubblicati sui siti delle Istituzioni promotrici www.fondazioneosteoporosi.it e www.prevenzioneanoressia.org.

Il link per seguire l’evento sul Web è
https://scotfirenze.zoom.us/j/86521101348?pwd=uxkdY7rcwuTaTWv5Kyc5EndcRS5JBa.1

ID riunione

865 2110 1348

Passcode 922098

Festival dell’Economia al Collegio Carlo Alberto

Gli incontri al Collegio Carlo Alberto

La città di Torino ospiterà, dal 30 maggio al 2 giugno 2024, il Festival Internazionale dell’Economia.

Ricerca scientifica, divulgazione informale ma rigorosa, pluralismo delle idee, autonomia da condizionamenti politici ed economici: questi gli ingredienti del FIE, diretto da Tito Boeri, progettato e ideato dagli Editori Laterza e organizzato con il Torino Local Committee (TOLC).

“Chi possiede la conoscenza” è il tema della terza edizione. Un argomento di straordinaria attualità che coinvolge ogni singolo settore della vita pubblica: dalle imprese al commercio, dalla salute alle politiche urbane, dai trasporti alla comunicazione oltre, naturalmente, al mondo della ricerca e della formazione. Ne discuteremo con prestigiosi relatori internazionali, premi Nobel ed esperti di diverse discipline.

Anche quest’anno, oltre a coordinare il TOLC, la Fondazione Collegio Carlo Alberto è una delle sedi del Festival: il CCA ospiterà 31 incontri del FIE.

L’ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento posti.

Giovanni Goria, 30 anni dopo

C’era il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a ricordare Giovanni Goria a 30 anni dalla
scomparsa nella “sua” Asti. Nel prestigioso Teatro Alfieri nel centro della città, c’era tutta la Asti
che conta. Dal Vescovo al Sindaco, dal Presidente della Regione ai parlamentari del territorio, dal
Ministro a tutti i sindaci della “provincia contadina” oltre a centinaia di astigiani assiepati nello
storico Teatro. E, su tutti, i famigliari e i dirigenti della Fondazione Goria, nata 20 anni fa e guidata
– come Direttore – dall’infaticabile Carlo Cerrato, già caporedattore della Tgr Rai Piemonte e
dirigente politico della Democrazia Cristiana.
Ma, al di là dei partecipanti e dei numerosi e qualificati interventi che hanno ripercorso il cammino
umano, politico ed istituzionale del Premier più giovane d’Italia prima di Renzi, quello che merita
di essere evidenziato – rileggendo il curriculum di Goria – è il profilo che ha accompagnato lo
statista piemontese per tutta la sua vita, che purtroppo si è interrotta prematuramente a soli 51
anni. E cioè, quando si cita Goria si parla di un tecnico che ha scoperto la politica e l’impegno
pubblico partendo dalla sua professione come ricercatore presso la Camera di Commercio di Asti.
Lo potremmo definire quasi un politico anomalo all’interno della Dc anche se è approdato
giovanissimo a Montecitorio all’età di 33 anni alle elezioni politiche del 1976. Non è mai stato un
capo corrente nè un notabile all’interno del partito. Eppure, sia per i prestigiosi incarichi
istituzionali ricoperti e sia, soprattutto, per il vasto consenso popolare di cui godeva – quasi 650
mila preferenze alle europee del 1989 – Goria era un uomo di partito. Faceva parte della corrente
di Base – quella di Marcora, De Mita e Misasi solo per citare i leader principali – ed era
unanimemente riconosciuto come il tecnico che faceva politica. Cioè un leader che partiva
sempre dall’analisi concreta della società per arrivare, però, ad individuare delle soluzioni
altrettanto concrete e pragmatiche. Dicevo un politico anomalo perchè, a differenza dei grandi
leader democristiani – anche di quelli della sua corrente della Base – non si dilungava in lunghe ed
articolate analisi politiche e culturali ma era dedito a ricercare con maggior elasticità e rapidità la
ricetta da mettere in campo per sciogliere i principali nodi sul tappeto.
Certo, possiamo dire tranquillamente che Giovanni Goria è stato un vero uomo di governo. E, non
a caso, la cultura di governo è stata la cifra per eccellenza che l’ha sempre caratterizzato e
contraddistinto. E la suggestiva ed interessante iniziativa di Asti lo ha, ancora una volta,
confermato.
Una sola nota finale. La rilettura, seppur breve anche se autorevole, del suo magistero politico,
civile e di governo che si è fatta a 30 anni dalla sua scomparsa ad Asti, ci trasmette un impegno e
una responsabilità a cui noi cattolici democratici, popolari e sociali non possiamo ritrarci. E cioè,
tocca anche e soprattutto a noi rileggere e ricostruire il pensiero dei grandi democratici e cristiani.
E Giovanni Goria rientra a pieno titolo in questo filone. Cioè, nella miglior tradizione di un partito
che, comunque sia, ha saputo dare un contributo fondamentale e decisivo per la crescita
economica, lo sviluppo civile e il consolidamento democratico del nostro paese.

Giorgio Merlo

“Il teatro che visse due volte – i segreti della ricostruzione del Regio”

Laura Curino interprete dello spettacolo finale per i cinquant’anni del Teatro Regio

A conclusione di un anno di festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della rinascita del Teatro Regio di Torino, andrà in scena uno spettacolo in prosa appositamente creato per l’occasione. Questa prima assoluta ha come protagonista Laura Curino, che farà rivivere la storia del Regio a partire dalla funesta notte dell’incendio del 1936 fino alla sbalorditiva rinascita con Maria Callas, nell’avveniristico teatro progettato da Carlo Mollino.

In una Torino a prevalente missione industriale, segnata dalle sommosse degli anni Sessanta, tra dibattiti e scontri socio-politici, rinvii e ripensamenti e sterzate dell’ultimo minuto, lo spettacolo mette in scena un racconto intrigante scritto da Vittorio Sabadin, per la regia, il video e le luci di Marco Rampoldi. La pièce nasce da un’idea di Paolo Cantarella.

Molti teatri d’opera hanno incontrato le fiamme nella loro lunga storia ma nessuno al mondo ha conosciuto una storia così lunga e enigmatica per giungere alla propria ricostruzione come il Teatro Regio, dall’8 febbraio 1936, data dell’incendio che in pochi anni distrusse quasi due secoli di storia, fino al 1973, anno della rinascita.

“Quando Paolo Cantarella, già Presidente degli Amici del Regio ed ex consigliere di indirizzo del teatro, mi ha parlato dell’idea di questo spettacolo – afferma il Sovrintendente Mathieu Jouvin – ho subito pensato che fosse la chiusura ideale per le celebrazioni del cinquantesimo anniversario. Il testo di Vittorio Sabadin ricostruisce benissimo il periodo storico intercorso tra l’incendio e la ricostruzione, la seconda guerra mondiale e la necessità di ricostruire la città, gli anni Cinquanta e Sessanta pieni di problemi politici e sociali, fino alla decisione del Sindaco di Torino Giuseppe Grosso di affidare il progetto a Carlo Mollino, il più stravagante ma anche il più geniale degli architetti torinesi, il quale disegnò un teatro bellissimo che ho ammirato e amato fin dal primo momento”.

Vittorio Sabadin, giornalista e scrittore, e da molti anni collaboratore del Teatro Regio per la drammaturgia di spettacoli per le scuole, afferma:” Le persone che oggi frequentano il Teatro Regio sono così abituate a vederlo in quell’angolo di piazza Castello da non farci più caso. È lì da cinquant’anni, un tempo abbastanza lungo da considerarlo ormai un edificio storico. La storia della distruzione del teatro precedente, e dei 37 anni che ci vollero per costruirne uno nuovo, si è persa nell’affievolirsi dei ricordi, quasi nessuno la conosce più, ma gli ingredienti per farla diventare uno spettacolo teatrale c’erano tutti: il dramma della notte dell’incendio, con il ‘fil di fumo’ che esce da una finestra visto da un passante, le fiamme che divorano tutto, la famiglia dei custodi intrappolata nell’appartamento, l’asinello che era stato usato in scena e che si salva perché era una star, la notte gelida con il ghiaccio sull’asfalto, il pompiere che attraversa tutta la città in bicicletta per dare il suo contributo nel cercare di salvare il teatro…e infine la serata d’inaugurazione con ‘I Vespri siciliani’ di Giuseppe Verdi e l’interpretazione della più grande celebrità dell’epoca, Maria Callas”.

Il direttore artistico Cristiano Sandri aggiunge:” Quando abbiamo pensato a chi avrebbe potuto interpretare questa prima assoluta, anche grazie alla collaborazione  del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, la prima artista sulla quale abbiamo puntato per recitare la storia del nuovo Regio è stata Laura Curino, una delle migliori interpreti del teatro di narrazione, vincitrice di numerosi riconoscimenti oltre al Premio Ubu e al Premio Hystrio, e da ultimo il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 2023”.

Le immagini che popoleranno la scena, come un gigantesco album, provengono dall’Archivio storico del Teatro Regio e da numerosi archivi di rilievo, quali l’Istituto Luce, Rai Teche, Archivio La Stampa, Archivio Gazzetta del Popolo, Archivio storico Città di Torino. Lo spettacolo si inserisce dunque a pieno titolo nell’ambito di Archivissima 24 – il Festival e la Notte degli Archivi.

Biglietteria del Teatro Regio : Piazza Castello 215 – 011 8815241

 

Mara Martellotta

 

I segreti della ricostruzione del Regio

Spettacolo finale Regio 50

Piccolo Regio Puccini, venerdì 7 e mercoledì 12 giugno 2024 ore 20
Prima rappresentazione assoluta

Spettacolo teatrale da un’idea di Paolo Cantarella
Testo e ricerca storica di Vittorio Sabadin

Con Laura Curino

Regia, video e luci Marco Rampoldi

Con il sostegno di Banor Sim SpA

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Al voto – Il libro di un giovane studioso – Lettere

Al voto
Il clima elettorale per le regionali  con un esito scontato a favore di Cirio, ha in qualche modo stemperato le polemiche. Gli attacchi e la virulenza hanno ceduto spazio al confronto civile di opinioni. Anche la destra sceglie  il confronto. La vera lotta  la vedremo dopo il voto. Avere un po’ accantonato la polemica antifascista è un fatto positivo, ma la ricerca del potere continuerà. Oggi potremo votare più liberi da pregiudizi. La qualità politica dei competitori resta tuttavia in alcuni casi modesta e questo è il problema più grave per le europee: si deciderà a  Bruxelles una classe dirigente europea in Piemonte oggi non c’è’.
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Il libro di un giovane studioso
Mario Barbaro ha pubblicato il suo primo libro dal titolo “Nondemocrazia. Il sistema in cui viviamo dipende solo da noi”, SBS Edizioni, che sta ottenendo un notevole successo. In esso si affronta la problematica della inefficienza della democrazia in Italia, invitando il lettore a riscoprirne i valori, anche in rapporto ai grandi pensatori liberali da Montesquieu a Popper. Si tratta di riflessioni libere e sempre interessanti che dovrebbero guidare il nostro comportamento di cittadini. L’esempio implicito di Barbaro e’ infatti quello di richiamarsi a Pannella e al Partito Radicale Non Violento Transnazionale in una linea di lucida continuità’ con il passato.
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Mori senza pace
Il generale dei Carabinieri, il prefetto di ferro Mori  è di nuovo oggetto di indagini ,malgrado le ripetute assoluzioni e il suo eroico impegno contro la Mafia. E’  davvero un fatto incredibile  che nessuno scenda in modo chiaro in sua difesa, impedendo anche lo scempio fisico e morale di un uomo come lui benemerito dello Stato.
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quaglieni penna scritturaLETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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L’ex sindaco Albertini a Milano
L’ex sindaco Albertini non si ricandida in Europa  e il centro-destra perde un suo leader di spessore. Un grave errore, secondo me 
Antonio Bussi
Albertini è una delle grandi risorse della repubblica come Castellani a Torino. Sono nomi che sono una garanzia di serietà politica. Non c’ è bisogno necessariamente che si ricandidino. Certo tra lui e la Moratti c’è differenza e avere lui a Bruxelles sarebbe una garanzia per l’intera  Italia  moderata e non solo, erede della migliore storia lombarda e non soltanto.

Dopo la grandinata, il bilancio degli interventi: al lavoro su buche stradali e tombini intasati

Il forte maltempo che si è abbattuto nel tardo pomeriggio di venerdì ha richiesto l’attivazione straordinaria in tempi rapidi di interventi che hanno coinvolto polizia locale, protezione civile e Amiat.

Centinaia le chiamate arrivate in poche ore alla centrale operativa della polizia locale che ha visto oltre 30 pattuglie impegnate per fronteggiare i rallentamenti del traffico dovuti ad alberi caduti (in corso Belgio, Lungo Dora Voghera, corso Regio Parco, corso Novara, corso Giulio Cesare), allagamenti (il sottopasso Donat Cattin) e alla forte caduta di grandine nella zona nord della città, in modo particolare nell’area di piazza Baldissera. Qui si sono registrati i disagi maggior e gli agenti sono rimasti fino dopo la mezzanotte per coadiuvare il lavoro di protezione civile e spartineve resosi necessario per rimuovere i residui di ghiaccio e liberare le strade.

22 gli uomini e donne della Protezione Civile che si sono concentrati in quest’area e più in generale tra le Circoscrizioni 6 e 7 per rimuovere ghiaccio e grandine.
Quattro squadre da due, per un totale di otto persone, si sono occupate invece del monitoraggio percorsi collinari e fiumi.

Nelle zone interessate da accumuli di ghiaccio e gradine hanno lavorato fino a tarda notte e poi nuovamente dalle prime ore del mattino, anche uomini e mezzi di Amiat. Ieri in serata erano in azione tre mezzi spartineve con lama ed una pala meccanica. Questa mattina sono entrati in azione due spandisale, una pala meccanica e un mezzo con lama sgombera neve insieme a dieci addetti che si sono occupati dello spargimento manuale di sale e della pulizia dei tombini. Due le tonnellate di sale consumate da venerdì.

Cinque infine le squadre di Smat attualmente al lavoro per pulire le caditoie, oltre all’intervento nel sottopasso Donat Cattin.

E’ stato attivato  un monitoraggio del suolo nei quartieri maggiormente colpiti per individuare le buche più urgenti da mettere in sicurezza su cui saranno attivate le squadre di intervento.

TORINO CLICK

Juventus-Monza 2-0, ovazione per Sandro

La Juve batte il Monza per 2-0 con le reti di Federico Chiesa su assist di Arkadiusz Milik al 26esimo e di Alex Sandro servito da Nicolò Fagioli da calcio d’angolo al 28esimo. Sandro ha così giocato l’ultima di 327 partite in maglia bianconera, quota di giornate che tra i giocatori stranieri nella Juventus è stato raggiunto solo da Pavel Nedvěd. Sandro si emoziona all’uscita dal campo al 74esimo, quando viene salutato dall’ovazione dei tifosi dell’Allianz Stadium.

Festival della Tv ultimo giorno

Dogliani (Cuneo)
Piazza Umberto I | Piazza Belvedere | Piazza Carlo Alberto

domenica 26 maggio, tredicesima edizione

Arriva all’ultimo giorno la tredicesima edizione del Festival della TV e dei nuovi media.
Con 122 ospiti e oltre cinquanta fra incontri, panel, spettacoli e momenti musicali il mondo il festival è l’occasione per ascoltare le storie e i retroscena della carriera di personaggi notissimi e giornalisti iconici, ma non solo. Al centro dell’attenzione anche il meccanismo della produzione della trasmissioni più interessanti, dal percorso che porta un’idea a diventare un format e poi una trasmissione.

Con il tema Tempi esponenziali, poi, la direzione artistica ha inteso ragionare sui mezzi di comunicazione di massa nei nostri giorni, quando il tempo apparentemente lineare corre invece con strappi improvvisi e ognuno di questi strappi genera un effetto moltiplicatore che non lascia la possibilità di respirare, di misurare la distanza percorsa, di cercare intorno a sé scenari familiari, di abituarsi al vorticoso incalzare dei cambiamenti.

Tantissimo il pubblico che ha affollato i primi due giorni di programmazione tra ospiti amatissimi dal pubblico come Gerry Scotti – accolto da un vero e proprio bagno di folla -,Cristina Parodi, Massimo Giletti, Francesca Fagnani, ma tantissima attenzione anche per gli approfondimenti con Giorgio Gherarducci della Gialappa’s Band sulla nascita di nuovi format televisivi e la costante scoperta dei tempi comici più contemporanei o il ruolo fondamentale nella gestione delle carriere delle star più amate nelle parole di un manager come Lucio Presta. Il giornalismo e il suo ruolo più attuale sono stati i protagonisti degli interventi del direttore di Le Monde Jerome Fenoglio e dei direttori e vicedirettori dei principali quotidiani alla vigilia delle elezioni europee.

 

Il programma di domenica 26 maggio si apre alle 10.30 in Piazza Umberto I proprio con uno dei più noti volti del giornalismo televisivo italiano, Enrico Mentana intervistato dalla vicedirettrice de La Stampa Annalisa Cuzzocrea. Appuntamento di spicco di questa edizione sarà il dialogo fra Aldo Cazzullo e Alessandro Araimo, managing director Sud-Europa Warner Bros. Discovery intitolato “Oltre il terzo polo TV: il caso Warner Bros Discovery”. Alle 12.30 Dario Vergassola esplora il mondo della comicità nella televisione di oggi con l’autore Pietro Galeotti; ancora innovazione e giornalismo nelle parole di Giovanni Minoli intervistato da Salvatore Merlo e a seguire Paolo Conticini direttamente dal fortunato programma della 9 Cash or trash, mentre un inedito Corrado Formigli sarà sul palco con Luca Zingaretti in un incontro intitolato “Due volti, mille storie” Chiude il programma del grande palco di Dogliani con Alberto Infelise insieme a Max Angioni in un incontro intitolato “Non solo Iene”.

In Piazza Belvedere il programma si apre alle 11.15 dove c’è spazio alla storia della musica popolare italiana con il percorso dei Cantacronache approfondito in un incontro con Fausto Amodei e Giovanni De Luna, il critico gastronomico Paolo Vizzari incontrerà Francesco Panella per Little Big Italy, mentre Luca Sofri insieme a Claudio Giunta parlerà dell’esperienza del Post e Simonetta Sciandivasci incontrerà il poeta Franco Arminio. Gli autori e content creator Claudia GrandeDaniele Zinni con Max Magaldi si occupano alle 17.15 dell’inarrestabile fenomeno dei meme mentre i giornalisti, podcaster e creatori di nuovi modi di raccontare lo sport come Giulio Incagli, Giuseppe Pastore e Ferdinando Siani raccontano lo spogliatoio incalzati dalle domande di Emilio Targia.

Il programma di Piazza Carlo Alberto sarà dedicato in larga parte alla cucina e all’ambiente con, fra gli altri, Fulvio Marino, Riccardo Valentini, Chef Gipponi in dialogo con Luca Ferrua. Infine, Emilio Targia incontrerà la comicità sferzante di Antonio Ornano. Attenzione anche ai temi dell’ambiente, e a come se ne parla sui media, con Federico QuarantaTeo MussoKristian El DosokyGiovanna ZacchiMonica Pasquarelli con Rudi Bressa.

Domenica 26 maggio

Piazza Umberto I

  • 10.30 Enrico Mentana dialoga con Annalisa Cuzzocrea
  • 11.30 Oltre il Terzo polo Tv: il caso Warner Bros. Discovery. Aldo Cazzullo con Alessandro Araimo
  • 12.30 Dario Vergassola dialoga con Pietro Galeotti
  • 15.30 Faccia a Faccia. Giovanni Minoli e Salvatore Merlo
  • 16.30 Cash or Trash – Chi offre di più?. Paolo Conticini con Alberto Infelise
  • 17.30 Due volti, mille storie. Corrado Formigli e Luca Zingaretti
  • 18.30 Non solo Le Iene. Max Angioni con Alberto Infelise
Piazza Belvedere
  • 11.15 Evadere l’evasione. Fausto Amodei e i Cantacronache. La nascita della canzone d’autore in Italia. Fausto Amodei con Carlo Pestelli
  • 12.15 Saranno Cuochi. Riccardo Valentini e Chef Gipponi dialogano con Lorenzo Cresci.
  • 15.15 Dal Post: l’informazione spiegata bene. Luca Sofri con Claudio Giunta
  • 16.15 La Biblioteca dei Sentimenti. Franco Arminio con Simonetta Sciandivasci
  • 17.15 Memologia: dialogo sui meme. Claudia Grande, Daniele Zinni con Max Magaldi
  • 18.15 Cronache di Spogliatoio. Giulio Incagli, Giuseppe Pastore, Fernando Siani con Emilio Targia
Piazza Carlo Alberto
  • 10.30 Il Forno delle Meraviglie. Con Fulvio Marino e Lorenzo Cresci
  • 12.15 Little Big Italy. Francesco Panella con Paolo Vizzari
  • 16.00 La buona Terra. Dal campo alla tavola. Marco Pedroni, Francesco Cancellato, Chiara Bardini e Rudi Bressa
  • 17.00 Antonio Ornano dialoga con Emilio Targia
  • 18.00 Di cosa si parla quando si parla di Ambiente. Federico Quaranta, Teo Musso, Kristian El Dosoky, Giovanna Zacchi, Monica Pasquarelli con Rudi Bressa

Italia Lib Pop chiede le dimissioni del rettore di UniTo

Italia Liberale e Popolare, dopo quanto accaduto nell’atrio di Palazzo Nuovo, trasformato in moschea ed in palco per l’apologia della Jihad, richiede le dimissioni immediate del Rettore dell’Università degli Studi di Torino Stefano Geuna.

Dopo aver accettato le imposizioni dei collettivi studenteschi di estrema sinistra decretando l’interruzione dei rapporti accademici con le Università Israeliane, di fatto politicizzando la ricerca universitaria, e dopo aver lasciato che impunemente le sedi universitarie venissero occupate, privando del diritto allo studio tutti coloro che hanno un’opinione diversa da quella della sinistra radicale, la trasformazione della principale sede delle facoltà umanistiche dell’Ateneo in una moschea rappresenta un vero e proprio oltraggio all’istituzione ed alla sua laicità.

Pertanto, riteniamo che le dimissioni del Rettore siano un atto dovuto e di rispetto nei confronti della Città, degli Studenti e dell’Istituzione che rappresenta.

Italia Liberale e Popolare