Un morto e un ferito è il bilancio dell’incidente avvenuto ieri sulla autostrada A7 Milano-Genova tra Serravalle Scrivia e Vignole Borbera, nell’Alessandrino, in direzione Genova. Un furgone avrebbe tamponato il camioncino di un’impresa che stava piazzando un cantiere. Il secondo veicolo a causa dell’urto, ha investito un operaio. Il conducente del primo furgone 67 anni, di Genova, è morto. L’operaio 49enne ha riportato una frattura al bacino ed è stato trasportato in elisoccorso all’ospedale ad Alessandria in codice giallo.
La più grande manifestazione fieristica italiana dedicata a un prodotto agricolo in programma dal 30 agosto all’ 8 settembre 2024
Tutto pronto per la 75esima edizione la Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola in programma da venerdì 30 agosto a domenica 8 settembre, un appuntamento cultural-gastronomico imperdibile per gli amanti dell’ottimo cibo.
Il primo week end della manifestazione si prospetta ricco di iniziative, l’inaugurazione prevista per venerdì 30 Agosto alle ore 21.00 sul Palco di Piazza Sant’Agostino sarà condotta dal noto presentatore e volto televisivo Nicola Prudente, in arte Tinto accompagnato dalla madrina dell’evento Matilde Brandi ballerina, showgirl, conduttrice televisiva e attrice teatrale, e dal padrino Sergio Mùñiz attore, cantante e modello spagnolo.
La Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola è molto più di un semplice evento gastronomico. È una celebrazione della cultura, della tradizione e dell’innovazione agroalimentare, con importanti ricadute positive per la città. Un format già molto apprezzato e consolidato, che per l’edizione 2024 si arricchirà ancora di più per coinvolgere il pubblico in un viaggio alla scoperta del peperone di Carmagnola.
Tra gli eventi della giornata inaugurale, dalle ore 21:00 al Villaggio “Viva la Puglia” nei Giardini Unità d’Italia sono in programma I Melannurca con Pizziche, Tammurriate e Tarantelle, e alle 21:30 sul palco di Piazza Sant’Agostino il concerto del Duo Diamanti, progetto artistico e musicale di Marta Cataldi e Jacopo Sgarzi per sola voce e contrabbasso/chitarra acustica.
Sabato 31 si entra nel vivo della manifestazione con showcooking, degustazioni, spettacoli itineranti ma anche premiazioni come il Peperone D’oro che verrà consegnato al M° Alberto Cipolla, orgoglio carmagnolese, compositore delle musiche di alcuni celebri musical e direttore in diverse occasioni della prestigiosa Orchestra del Festival di Sanremo.
Alle 21:30 in Piazza Sant’Agostino è in programma lo spettacolo di Leonardo Manera, tra i comici italiani più apprezzati dal pubblico, artista completo capace di spaziare con disinvoltura tra diversi generi. I suoi spettacoli sono sempre pieni di spunti di riflessione e attualità, ma non mancano mai momenti di grande divertimento.
Alle ore 22:30 seguirà il Radio Vida Network Pepper Party con le hit più suonate in radio, i divertenti speaker della radio, gadget e divertimento è assicurato.
Immancabile l’appuntamento con il Peperone Day per domenica 1 Settembre, una giornata speciale per festeggiare un prodotto unico nel suo genere con diverse iniziative, dai numerosi ristoranti in Italia e all’estero che aderiscono all’iniziativa realizzando un menù a tema peperone, allo storico Concorso del Peperone riservato ai produttori locali e presentato da Tinto, dove verranno premiati gli esemplari più pesanti delle quattro tipologie di peperone tra quadrato, lungo o corno di bue, trottola, tumaticot e quadrato allungato. Tutti i peperoni iscritti al Concorso verranno ritirati dal Comune di Carmagnola e lasciati in esposizione per tutta la giornata: questi saranno poi devoluti a O.A.M.I e FA.VOL.HA, due associazioni di volontariato carmagnolesi operanti a favore di persone disabili che beneficeranno del ricavato per le proprie attività e progetti.
A queste due associazioni andrà inoltre il ricavato del Pane della Fiera, buonissimo pane al peperone che viene prodotto tutti i giorni della Fiera da volontari e che quest’anno verrà venduto in corso Sacchirone, vicino al villaggio delle Pro Loco.
Ma anche il Peperone Urbano una competizione orticola ideata dal Consorzio del Peperone e dal Comune di Carmagnola che premierà i primi tre classificati che si sono cimentati nella coltivazione biologica del famoso prodotto orticolo nella propria casa, sul proprio terrazzo o giardino. Verranno inoltre premiate anche le scuole primarie e dell’infanzia che hanno partecipato alla sfida. Nella stessa giornata si svolgerà anche l‘immancabile “Festa di Re Peperone e la Bela Povronera”, grande sfilata che vedrà protagonisti, insieme alle due maschere tradizionali carmagnolesi, circa 300 personaggi in maschera provenienti da diverse regioni.
La premiazione del Concorso del Peperone e del Peperone Urbano si svolgeranno alle ore 21.00 sul Palco istituzionale di Piazza Sant’Agostino, condotte da Tinto accompagnato da Il Trio Illogico.
Tra i numerosissimi eventi, alle ore 20:00 sul palco di Piazza Sant’Agostino viene presentato il libro “Peperone di Carmagnola – Coltivatori, colture e tradizioni”, realizzato con testi di Giovanni Cappello e fotografie di Cosimo De Santis e Giovanni Cappello. La storia del Peperone di Carmagnola attraverso gli occhi, il sudore, il cuore e la passione delle famiglie che lo coltivano, lo vivono, lo amano.
La giornata si concluderà, dalle ore 21:30 in Piazza Sant’Agostino con lo spettacolo di Franco Neri, torinese doc, attore comico e cabarettista che ha fatto delle sue origini calabresi un carattere distintivo e un bacino inesauribile di risate in numerose trasmissioni Tv e in tantissime piazze.
Non mancheranno installazioni instagrammabili come il Peperone 3D creato dall’artista madonnara Michela Vicini, una spettacolare opera realizzata a terra e raffigurante un enorme peperone che, se osservato e fotografato dalla giusta angolazione, darà l’illusione di camminarci sopra o addirittura di volare, .
Degustazioni guidate, showcooking, incontri culturali, musica e tanto altro in programma per la 75esima edizione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola.
l pubblico potrà scoprire e assaggiare passeggiando tra le vie del centro storico, grazie ai 200 stand espositivi, Piazza Mazzini si trasforma nella Piazza dei Sapori con il Mercato dei Produttori del Consorzio del Peperone e un enorme ristorante all’aperto, Piazza Bobba diventerà, invece, l’Osteria Italia. Mentre saranno via Bobba, Corso Garibaldi, i Giardini del Castello, via Silvio Pellico, Piazza Manzoni, Corso Sacchirone e i Giardini Unità d’Italia a ospitare i moltissimi stand di esposizione e vendita del peperone. Come ogni anno, viene allestita una grande rassegna commerciale con la migliore produzione ed il miglior commercio proponendo una vasta gamma di prodotti e servizi.
Appuntamento a Carmagnola con la 75esima edizione della Fiera Nazionale del Peperone dal 30 Agosto all’8 Settembre con ingresso gratuito. Una kermesse cultural-gastronomica organizzata dalla Città di Carmagnola e prodotta da Sgp Grandi Eventi.
Tutti gli spettacoli sono a fruizione gratuita.
Il programma dettagliato è reperibile in https://fieradelpeperone.it
In Via Roma angolo via Doria, i carabinieri del nucleo radiomobile hanno arrestato un 46enne di origine romena, senza fissa dimora, che era entrato in un esercizio commerciale della zona e stava infastidendo personale e clientela; l’uomo ha opposto resistenza al controllo in maniera aggressiva, costringendo i militari dell’Arma a bloccarlo e a portarlo in caserma. Uno dei militari intervenuti ha dovuto farsi medicare al pronto soccorso (10 gg. Di prognosi) mentre l’uomo è stato assicurato in cella di sicurezza in attesa del rito direttissimo.
Scena da film in corso Vercelli a Torino dove ieri un suv non ha rispettato all’alt della polizia e ha proseguito ad alta velocità nel tratto verso l’uscita dalla città. L’uomo alla guida ha perso il controllo del mezzo e ha urtato un’auto che viaggiava in direzione opposta, fino a schiantarsi contro la pensilina del bus. Non ci sono pedoni feriti, mentre i due occupanti dell’auto colpita sono stati ricoverati in ospedale per accertamenti.
Legambiente e CIG: “Crisi climatica ed eventi meteo estremi minacciano montagna e ghiacciai. Da inizio anno a luglio sulle regioni dell’arco alpino ben 101 eventi meteo estremi.
Sul versante sud del Monte Rosa, la seconda vetta più alta delle Alpi, il ghiacciaio di Flua è estinto. Non c’è più. Se nella metà dell’800 la sua superficie era di circa 80 ettari, ossia grande quanto 112 campi di calcio, oggi il ghiacciaio di Flua è solo un mare di rocce e detriti. Qua e là si intravedono piccoli cumuli di neve frutto delle ultime nevicate tardive della primavera 2024. A causa delle alte temperature che caratterizzano la crisi climatica in atto è questo il destino a cui i ghiacciai alpini con quote massime al di sotto dei 3500 metri andranno incontro dal 2050 in avanti; tra questi ci saranno anche il ghiacciaio dell’Adamello e quello della Marmolada.
A scattare questa fotografia è Carovana dei ghiacciai 2024, la campagna nazionale di Legambiente in collaborazione con CIPRA Italia e con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano, che per la sua terza tappa è arrivata in Piemonte sul Monte Rosa per osservare quel che resta del ghiacciaio di Flua. Qui il ghiacciaio è solo un lontano ricordo. A dominare, insieme a detriti e rocce, è un lungo cordone morenico, mentre il vuoto del ghiacciaio inizia ad essere “colonizzato” da piante, insetti, ecc… che costituiscono nuovi ecosistemi in evoluzione. Ma sul versante sud del Monte Rosa, anche i ghiacciai limitrofi al Flua, ovvero il ghiacciaio delle Piode e il Sesia-Vigne non se la passano bene. Dagli anni ‘8o il ghiacciaio delle Piode e il Sesia-Vigna (ramo orientale) sono arretrati di oltre 600 metri lineari, con una risalita della quota minima frontale di oltre 100 metri.
A pesare sullo stato di salute dei ghiacciai è la crisi climatica: le alte temperature che la caratterizzano, non solo mettono in sofferenza quelli al di sotto dei 3500 metri, ma anche i ghiacciai posti nelle zone più alte. Con lo zero termico a quote sempre più elevate, viene meno l’accumulo di neve e si registra una perdita di massa glaciale. Negli ultimi anni, si verifica una fusione pluricentrimetrica del ghiaccio anche a quote intorno ai 3500 m s.l.m.. Preoccupa anche l’aumento degli eventi meteo estremi in quota: ben 101 quelli registrati nelle regioni dell’arco alpino in questi primi sette mesi del 2024 (da gennaio a luglio) dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente. Erano 87 nel 2023 e 70 nel 2022 (sempre nello stesso periodo). Lombardia, Veneto e Piemonte le regioni più colpite in questi primi mesi del 2024, rispettivamente con 40, 27 e 13 eventi estremi. Tra le province più in sofferenza, quelle di Torino (9), Brescia, Milano e Vicenza (7), Genova e Udine (6), Mantova, Varese e Verona (5).
Eventi meteo estremi sul Monte Rosa: Anche il versante sud del Monte Rosa è stato colpito il 29-30 giugno 2024 da una violenta precipitazione piovosa, lo stesso evento che ha colpito la Valpelline (seconda tappa di Carovana dei ghiacciai 2024) ed altre località di Valle d’Aosta e Piemonte. In particolare, lungo il tragitto della terza tappa, i partecipanti alla Carovana dei Ghiacciai hanno verificato numerosi effetti al suolo causati dall’evento piovoso sulla viabilità e sulle infrastrutture, così come hanno apprezzato gli interventi di ripristino dei sentieri che hanno reso possibile l’accesso alle zone glaciali. Restano comunque ben visibili i detriti e i fenomeni di erosione lungo gli alvei dei torrenti. L’escursione in quota si è caratterizzata anche per il tradizionale saluto al ghiacciaio con la performance “Verso nulla” del musicista Martin Mayes che, suonando il suo corno alpino, ha reso omaggio ai ghiacciai del Monte Rosa.
I dati sui ghiacciai del Monte Rosa, versante sud, sono stati presentati oggi in conferenza stampa a Torino dove sono intervenuti: Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente CIPRA Italia, Cristina Prandi, Università di Torino vicerettrice alla ricerca, Marco Giardino, Vicepresidente Comitato Glaciologico Italiano, Università di Torino, Marta Chiarle, CNR IRPI – Comitato Glaciologico Italiano, Alessio Salandin, Arpa Piemonte, Alice De Marco, presidente di Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta e Luca Morino, artista e musicista. Obiettivo di Carovana dei ghiacciai 2024 – giunta alla quinta edizione e con partner sostenitori FRoSTA, Sammontana, FPZ, partner tecnico Ephoto, media partner La Nuova Ecologia e L’Altra Montagna – è il monitoraggio dello stato di salute dei ghiacciai alpini, in Italia e anche oltre confine.
“Il ghiacciaio di Flua – dichiara Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente di CIPRA Italia – ci mette davanti ad una triste e tremenda realtà, la morte dei ghiacciai che si avvicina sempre di più. Da una parte ghiacciai che si estinguono, dopo una lunga agonia, a causa della crisi climatica che avanza, dall’altra parte anche la consapevolezza che il vuoto dei ghiacciai verrà colmato da nuovi ecosistemi. Di fronte a questa realtà e quella che abbiamo visto sul Flua, con Carovana dei ghiacciai torniamo a ribadire l’importanza di mettere in campo politiche di mitigazione e adattamento, senza dimenticare che l’altra grande sfida sarà quella di tutelare e proteggere i nuovi ecosistemi che si stanno formando ad alta quota, come conseguenza alla fusione ed estinzione dei ghiacciai”.
“La fusione dei ghiacciai e gli eventi meteorologici estremi generano lungo le pendici del Monte Rosa una serie di effetti a cascata – dichiara Marco Giardino, vice presidente del Comitato Glaciologico e professore dell’Università di Torino – che vanno rilevati e monitorati costantemente e che non possono essere sottovalutati. “Cascate” di ghiaccio dalle cime più elevate, cascate di acqua che si originano dalla fusione glaciale, cascate di detrito che queste acque veicolano verso il basso durante gli eventi piovosi più intensi, cascate di blocchi che staccandosi per frana dalle pareti rocciose ricoprono in parte i ghiacciai. Abbiamo potuto riconoscere ciascuno di questi fenomeni salendo in quota, osservando il versante sud del Monte Rosa, con i ghiacciai delle Piode, di Sesia-Vigne, e il ghiacciaio di Flua che il Comitato Glaciologico Italiano monitora sin dal 1927. La conoscenza scientifica degli ambienti d’alta montagna permette di accrescere la consapevolezza sul cambiamento climatico e di affrontarne gli effetti con maggiore preparazione.
Testimonianza di Giuseppe De Matteis: In occasione della tappa piemontese di Carovana dei ghiacciai 2024, Legambiente pubblica la video testimonianza di Giuseppe De Matteis, professore emerito universitario del Politecnico di Torino e socio fondatore di Dislivelli di cui è stato presidente. Dematteis, secondo testimonial di Carovana dei ghiacciai 2024, sottolinea nel video che “dalla montagna proviene la quasi totalità dell’acqua di cui città e pianure hanno bisogno per vivere e svolgere attività produttive. A questo patrimonio appartengono anche i ghiacciai. Il loro progressivo regresso non deve passare inosservato. Stiamo perdendo una risorsa vitale”.
Prossime tappe Carovana dei ghiacciai 2024: Dopo la tappa in Francia, Valle D’Aosta e Piemonte, Carovana dei ghiacciai arriverà in Lombardia dal 28 al 31 agosto per monitorare lo stato di salute del ghiacciaio Fellaria. Poi si sposterà Friuli-Slovenia (31 agosto- 5 settembre) per monitorare i ghiacciai delle Alpi Giulie, e in Veneto (dal 5-9 settembre) dove l’osservato speciale sarà il ghiacciaio della Marmolada. Anche quest’anno saranno tanti i temi che Carovana dei ghiacciai 2024 porterà in primo piano: dagli effetti della crisi climatica e degli eventi meteo estremi in montagna alla tutela della biodiversità, dalle politiche per l’adattamento ai cambiamenti climatici alle buone pratiche di sviluppo sostenibile al documentario sull’agonia dei ghiacciai alpini, realizzato da Carovana dei ghiacciai. E non mancheranno testimonial d’eccezione provenienti dal mondo della cultura, della musica, del mondo accademico, dell’arte, pronti a sostenere il viaggio di Carovana dei ghiacciai.
In soccorso dei giganti bianchi, una firma per i ghiacciai: Con Carovana dei ghiacciai 2024 Legambiente invita tutti a firmare la petizione on line “Una firma per i ghiacciai” per chiedere al Governo azioni concrete partendo dall’attuazione di 7 interventi indicati nel Manifesto per una governance dei Ghiacciai e salvare il nostro ecosistema. Una petizione che l’associazione ambientalista ha lanciato a settembre. Per firmare basta andare sulla landing page https://attivati.legambiente.it/firmaperighiacciai – attiva sul sito di Legambiente
Metro, bus, monopattini e taxi, insieme, per consentire a chi si sposta in città di raggiungere più agevolmente la propria destinazione. E’ l’obiettivo della partnership sottoscritta tra GTT, l’azienda di trasporto pubblico torinese, Bird, leader mondiale nella mobilità elettrica in sharing e Wetaxi, startup torinese leader nel settore taxi e mobilità integrata.
A seconda delle diverse necessità sarà così possibile trovare il mezzo giusto per recarsi al lavoro o nel proprio tempo libero usufruendo di volta in volta dell’opzione migliore per muoversi combinando i trasporti pubblici con i mezzi di micro mobilità e i taxi. Un’opzione di trasporto conveniente e accessibile per tutti, anche per chi non possiede un’auto.
Questa maggiore flessibilità che avrà ripercussioni positive anche sull’ambiente, l’utilizzo di monopattini elettrici e biciclette contribuiscono infatti alla riduzione dell’utilizzo dell’auto privata con minori emissioni, e sulla sicurezza consentendo di poter organizzare, anche in orario notturno quando la rete di trasporto pubblico è meno capillare rispetto agli orari diurni, il ‘primo e ultimo miglio’, ovvero il percorso che si compie a piedi tra la fermata del bus e la destinazione finale o viceversa.
Per la nuova collaborazione, GTT, Bird e Wetaxi offrono agli abbonati mensili GTT un bonus: acquistando sull’e-commerce GTT un abbonamento mensile (Under 26, Formula U e Formula 3), si potrà ottenere un codice promozionale di 5 euro da utilizzare direttamente sulle app Bird e Wetaxi per i loro servizi.
“Una mobilità – commenta l’assessore Chiara Foglietta – che consente di integrare linee di forza del trasporto pubblico locale con mezzi di trasporto alternativi e sostenibili significa non solo semplificare la vita degli utenti, ma anche ridurre l’impatto ambientale, e promuovere una mobilità urbana più efficiente e efficace.”
“Unendo le forze – aggiunge Serena Lancione, Amministratore Delegato di GTT – abbiamo l’opportunità di integrare le nostre infrastrutture di trasporto pubblico con le soluzioni di micro mobilità e di mobilità sostenibile integrata, offrendo ai nostri clienti un’esperienza di viaggio più fluida, sicura ed eco-friendly”.
TORINO CLICK
Tutti i colori della Casa Bianca
IL PUNTASPILLI di Luca Martina
A poco più di due mesi dalle elezioni del 5 novembre la lotta per la presidenza americana appare più incerta che mai.
A ravvivare l’interesse e a modificare l’esito dei sondaggi, tra fine giugno ed il mese successivo, ne sono successe davvero di tutti i colori.
Il vantaggio accumulato da Trump sino al disastroso (per Biden) dibattito del 27 giugno ed all’attentato del 10 luglio è stato totalmente riassorbito dai “dem” dopo il ritiro dalla corsa, il 21 luglio, del presidente in carica a favore della sua vice Kamala Harris.
Nelle ultime settimane, poi, si sono delineati meglio i programmi dei due candidati e la data chiave, da segnarsi sul calendario, è il 10 settembre, quando si affronteranno in un faccia a faccia, organizzato dalla rete televisiva ABC, che potrebbe rivelarsi decisivo.
A giugno, negli studi della CNN, i due contendenti, The Donald e Biden, avevano dedicato le loro energie a sottolineare i (presunti) successi e fallimenti delle loro esperienze presidenziali (*), ignorando l’argomento che più interessa gli elettori: i loro progetti per il Paese.
La situazione a settembre sarà molto probabilmente diversa: la giovane candidata democratica vorrà senza dubbio concentrarsi sul futuro e Trump non avrà più facile gioco, come avveniva con Biden, dimostrandosi energico e deciso ed attaccando su questo campo il suo avversario.
L’incontro dovrebbe, quindi, essere l’occasione per verificare la sostanza dei programmi elettorali e la capacità degli aspiranti presidenti di renderli convincenti agli occhi degli elettori.
Gli americani incerti sono ancora molti e non bisogna lasciarsi ingannare dalla crescita costante, dalla sua entrata in campo, della popolarità di Kamala.
La Harris ha beneficiato del sospiro di sollievo di una fetta dell’elettorato di sinistra, che aveva ormai perso fiducia nelle capacità di reggere un altro mandato da parte dell’attuale presidente, e dello spostamento, al suo interno, a suo favore di una quota dei consensi di Robert F. Kennedy Junior (e degli altri candidati democratici “minori”).
Il nipote di JFK è un altro esempio della “fluidità” che serpeggia nello scenario politico statunitense (anche Trump non è certo il classico candidato del “Grand Old Party”, i repubblicani…).
Democratico, come gli altri quattro Kennedy che hanno corso per la presidenza, ha una visione completamente diversa (e contrastante) rispetto a quella di Joe & Kamala: liberale, conservatore e sostenitore di teorie complottiste, ha deciso nei giorni scorsi di ritirare la sua candidatura (ormai senza speranza di successo) e di dare il suo appoggio a Trump!
Rimane tutto da capire quanti dei sostenitori di Robert Junior (stimati tra il 4 ed il 12%) decideranno di seguire il suo consiglio…
Lo scenario è reso ancora più complicato dal meccanismo delle presidenziali, creato alla fine del 1700, che assegna ai 50 Stati più uno, il District of Columbia, un numero predefinito di voti.
In tutto si tratta di 538 voti che corrispondono ad altrettanti rappresentanti (i “grandi elettori”) che hanno ‘promesso’ di sostenere il candidato al quale sono collegati.
Per ottenere la presidenza, occorre perciò ottenere 270 voti elettorali, corrispondenti ai grandi elettori eletti in ogni collegio (dove chi ottiene la maggioranza si aggiudica tutti i voti).
Storicamente, una larga parte degli Stati ha già un orientamento ben chiaro e l’esito finale si gioca sui cosiddetti “swing States”, gli Stati che fanno la differenza e il cui esito rimarrà in bilico sino alla fine.
In questa tornata molto dipenderà da ciò che avverrà in Nevada, Michigan, Wisconsin, Arizona, Pennsylvania e Georgia, per un totale di 77 voti.
Alcuni commentatori aggiungono all’elenco degli incerti anche il North Carolina che, sebbene nei sondaggi sia ora attribuito ai repubblicani, ha una quota enorme (ben il 37%) di elettori che non manifestano alcuna preferenza e per questo è ancora ampiamente contendibile.
Questo fa salire il numero totale dei voti ancora sul tavolo a 93.
Non ci deve sorprendere, quindi, che gli sforzi dei due contendenti si concentrino in faticosi “tour de force” ed incontri proprio in questi sette Stati.
Come accennato all’inizio, il quadro incomincia a delinearsi e possiamo cercare di comprenderne colori e sfumature attraverso una breve disamina degli aspetti salienti che emergono dai due schieramenti.
Iniziamo, per ragioni di cavalleria, da Kamala Harris che mette al centro l’aumento delle tasse, sulle società e sui redditi più elevati, la riduzione dell’inflazione, la regolamentazione dei rapporti e del commercio con la Cina ed una politica energetica che punta ad un’accelerazione della decarbonizzazione.
Nel 2017 Trump aveva introdotto una riduzione temporanea (scadrà a fine 2025) delle aliquote fiscali che non verrà rinnovata dai democratici riportando la tassazione al 28%, dal 21 attuale, per gli utili delle società ed al 39,6%, dal 37 attuale, per i redditi superiori ai 400.000 dollari (mantenendo, invece, quelle sui redditi inferiori).
Ad essere impattate dalle maggiori imposte sui redditi sarebbe una quota molto piccola, il 3% circa, delle famiglie americane ma il peso economico (in termini di imposte raccolte) sarebbe molto più che proporzionale e contribuirebbe a coprire parte dei maggiori costi previsti dagli altri punti del programma presidenziale (tra i quali figura anche la detassazione delle mance, fonte di reddito significativa, in particolare nel settore alberghiero e della ristorazione).
Nel programma dei candidati non poteva certo mancare una menzione all’inflazione, che rimane, in assoluto, la maggiore preoccupazione degli americani. (**)
Sebbene i dati siano da qualche tempo estremamente confortanti, l’aumento dei prezzi al consumo è tornato molto vicino al 2% desiderato dalla autorità monetarie, la salita degli ultimi due anni dei prezzi degli alimentari, dei farmaci e delle abitazioni sono impossibili da dimenticare ed una loro riduzione consentirebbe di recuperare, almeno in parte, il potere d’acquisto perso.
La proposta democratica prevede di calmierare i prezzi dei beni alimentari, attraverso dei controlli attuati da una nuova agenzia governativa, proibendo ai produttori il loro “ingiusto arricchimento” (attuato ampiamente anche attraverso l’utilizzo indiscriminato della “shrinkflation”, la diminuzione delle quantità di prodotto nelle confezioni, difficile da percepire a prima vista, mantenendo invariati i prezzi).
Per quanto riguarda i medicinali, il programma di Kamala si basa su una maggiore trasparenza dell’operato degli enti (i Pharmacy Benefit Managers) che si occupano del loro acquisto (contrattando i prezzi migliori) a livello centralizzato per gli ospedali ed i loro pazienti.
A questo si sommerebbe un’azione più incisiva, antitrust, per evitare un’eccessiva concentrazione di potere nelle imprese dei singoli settori, che, se non contenuta, si traduce in una maggiore capacità di imporre più facilmente incrementi dei prezzi.
Sul fronte internazionale, il programma democratico punta il dito sulla necessità di proteggere gli Stati Uniti dalla crescente ingerenza cinese, proibendo l’esportazione di tecnologie strategiche, sulla conferma del supporto all’Ucraina e sulla pacifica convivenza, in due Stati indipendenti, di Israele e Palestina.
Dal punto di vista energetico si andrebbe, infine, a rinnovare e potenziare le misure tese ad accelerare l’adozione (a partire dagli enti pubblici) di veicoli elettrici e di fonti rinnovabili.
Per venire a Trump, i suoi cavalli di battaglia saranno, similmente alle passate candidature, la lotta all’immigrazione illegale, i dazi sulle importazioni (elevandoli, applicando il criterio della reciprocità, ai livelli applicati alle esportazioni USA) e il contenimento della Cina (anche attraverso l’imposizione di una tariffa straordinaria del 60% sulle importazioni).
Un altro tema caro a The Donald è quello della deregolamentazione che consentirebbe, tra le altre cose, di ottenere con maggiore facilità l’approvazione della messa in commercio di nuovi farmaci, di effettuare nuove esplorazioni per l’estrazione di gas naturale e petrolio, di portare a termine operazioni di fusione e acquisizione (l’esatto opposto della politica antitrust caldeggiata dalla Harris) e di sviluppare la produzione di elettricità sfruttando una pluralità di fonti diverse quali il carbone, il nucleare e l’idroelettrico.
Con Trump scomparirebbero, poi, gli sgravi fiscali e gli aiuti finanziari a favore dell’adozione dei veicoli elettrici ed ibridi e verrebbe incentivato un drastico aumento della produzione di farmaci sul territorio americano, per contrastare le forti importazioni provenienti da Cina ed India e calmierarne i prezzi.
Sul fronte internazionale, oltre al contrasto, condiviso da Kamala, alla Cina l’ex presidente promette di porre fine al conflitto russo ucraino (propugnando l’accettazione di un accordo che sancisca i nuovi confini, con il Donbass all’interno della Russia) e di appoggiare l’azione di Israele (pur auspicando una fine rapida dell’azione militare in Libano e Palestina).
Proprio l’eco degli eventi in Russia ed in Medio Oriente è destinato a giocare un ruolo importante: la presenza ucraina in Russia (Kiev controlla 1.300 km quadrati nella regione di Kursk) e l’attacco israeliano alle basi di hezbollah in Libano potrebbero contribuire a spostare l’ago della bilancia dell’elettorato.
Sul fronte interno, al contrario, la situazione economica sta fornendo segnali tutto sommato tranquillizzanti.
La frenata dell’inflazione ha reso pressoché certa l’inversione della politica monetaria e le prossime mosse della banca centrale produrranno una riduzione dei tassi d’interesse che gravano sulle famiglie e sulle imprese statunitensi.
L’economia sta certamente rallentando ma, non essendo alle viste nessuna recessione, si tratterebbe dello scenario “riccioli d’oro” (***), il più apprezzato dagli investitori e dagli elettori.
Insomma, la partita rimane quantomai aperta e per sapere se la Casa Bianca si tingerà metaforicamente di rosso-Trump (non è solo il colore della sua cravatta ma anche quello del suo partito) o di blu-Harris dovremo attendere ancora un po’ di tempo: la lunga estate calda continua…
(*) https://iltorinese.it/2024/07/02/washington-abbiamo-un-problema/
(***) https://iltorinese.it/2023/01/18/conigli-orsi-e-riccioli-doro/
Così come preannunciato, ieri sono stati avviati i lavori di riparazione dei danni inflitti dai vandali alle attrezzature del Giardino Madre Teresa di Calcutta, area verde situata tra corso Vercelli e corso Giulio Cesare.
In particolare è stata riparata la fontanella del giardino, che ora è nuovamente funzionante: l’area circostante è stata liberata rimuovendo la rete arancione, mentre i tecnici provvederanno a ripristinare la pavimentazione in gomma antishock danneggiata nei pressi dell’area giochi.
Tutte le attrezzature ludiche del giardino sono accessibili e fruibili, così come sono perfettamente funzionanti i nuovi giochi d’acqua, particolarmente apprezzati e utilizzati dai bambini e dai ragazzi in queste calde giornate estive.
Il Giardino Madre Teresa di Calcutta è stato da pochi mesi rimesso a nuovo grazie a finanziamenti del programma REACT EU PON Metro.
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