ilTorinese

Studentessa trova sconosciuto in casa: bloccato dal vicino

Gli agenti del Commissariato di P.S. di Barriera Nizza hanno arrestato un ventenne di nazionalità gambiana per rapina impropria e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Il tutto si è  verificato in pieno giorno quando una studentessa,residente nel quartiere di San Salvario, ha visto all’interno del proprio appartamento uno sconosciuto, con tutta probabilità introdottosi nell’alloggio dalla finestra della cucina.

La ragazza è subito uscita e ha chiesto, molto spaventata, aiuto ai vicini, uno dei quali è  riuscito a bloccare dopo poco il giovane sulle scale. Questi lo ha strattonato per raggiungere l’uscita del palazzo. In seguito alla chiamata al 112 NUE, sono sopraggiunte sul posto alcune pattuglie della Polizia di Stato . Una di esse, con a bordo personale del Commissariato di via Nizza, è riuscita a individuare in via Baretti un uomo straniero che camminava in  direzione di via Nizza, perfettamente corrispondente alle descrizioni del ricercato diramate dalla Centrale Operativa.

Il giovane, avvistata la volante, ha iniziato la sua fuga, rifugiandosi all’interno del cortile di uno stabile attiguo e abbandonando tra le auto parcheggiate un oggetto, che gli agenti hanno rinvenuto essere un coltellino di lunghezza superiore ai 22cm. Gli agenti  hanno inoltre recuperato l’oggetto di cui si era disfatto l’uomo, e hanno scoperto che si trattava del tablet della studentessa.

All’interno degli uffici della Questura l’uomo ha assunto in più  occasioni atteggiamenti violenti nei confronti degli operatori di polizia, tanto da essere tratto in arresto per rapina impropria.

 

Piccoli consiglieri, grandi proposte. In Sala Rossa il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze

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Si è concluso, ieri pomeriggio, il progetto “Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze”. A Palazzo civico, i giovani consiglieri, riunitisi per la prima volta il 31 gennaio scorso, hanno presentato al Consiglio comunale di Torino i risultati dei loro incontri durante i quali sono state predisposti documenti, sotto forma di raccomandazioni e auspici.

Camilla Balbo, presidente del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze (Ccr), ha illustrato le modalità di lavoro nel corso di quasi sei mesi di attività.

I temi affrontati riguardano mobilità dolce, spazi di aggregazione per i giovani, razzismo, discriminazione, cura delle strade. Ma anche l’orientamento scolastico, lo psicologo a scuola, maggiori attività di laboratorio oltre la manutenzione e la cura dei luoghi storici e dei monumenti.

Nel primo documento, presentato da Francesco Battisti, accolto all’unanimità come tutti gli altri, il Ccr chiede che vengano implementate le risorse necessarie ai cittadini per consentire l’utilizzo sempre maggiore della mobilità dolce. Inoltre chiede che si creino zone pubbliche per lo sport, come calcio, basket e tennis.

Forti dell’esperienza di cittadinanza attiva vissuta nei primi mesi di quest’anno e della conoscenza acquisita sul funzionamento delle istituzioni cittadine, le ragazze e i ragazzi del Consiglio comunale raccomandano, attraverso il documento illustrato da Pietro Balcon, di aumentare il numero di luoghi di aggregazione disponibili per il protagonismo giovanile e di pubblicizzarne in modo adeguato l’esistenza, con l’obiettivo di consentirne l’utilizzo, indipendentemente dall’etnia, a quanti più giovani possibile. Contemporaneamente, la Città dovrà impegnarsi ad aumentare i fondi a disposizione per promuovere laboratori tematici nelle scuole con focus sul razzismo, anche attraverso testimonianze dirette.

In tema di mobilità, il Ccr raccomanda che siano eseguiti maggiori controlli sui mezzi pubblici e sia previsto il finanziamento dei lavori di manutenzione delle strade. Il documento è stato presentato da Nino Cerasuolo.

Altra raccomandazione, presentata da Nora Fantino, chiede maggiore attenzione al contrasto alle discriminazioni e alla promozione delle pari opportunità, con particolare attenzione alla comunità rom – favorendo ad esempio l’accesso ai percorsi scolastici – e alle questioni di genere.

Nello specifico, il documento sottolinea la necessità di incrementare i servizi, eventualmente attraverso ulteriori finanziamenti da parte del Comune di Torino alle associazioni o ai progetti che se ne occupano. Si segnala la necessità di una” maggiore considerazione e informazione riguardo ai problemi della nostra città sul tema della discriminazione”.

Recepita, poi, una raccomandazione sul tema dell’orientamento scolastico. Il documento, illustrato da Elisa Variara, chiede di attivare un “servizio di orientamento” nelle scuole secondarie per aiutare i giovani e le giovani a effettuare scelte consapevoli. Inoltre si chiede di aumentare le attività pratiche e di laboratorio in aggiunta alle spiegazioni teoriche.

Infine, il testo propone una maggiore possibilità di scelta sullo psicologo scolastico, utile sia nel percorso di crescita che di orientamento scolastico, chiedendo che sia anche una figura interna alla scuola e competente, ma esterna al collegio docenti.

Attenzione, infine, è rivolta anche al patrimonio culturale: “gli edifici storici e i monumenti sono spesso sporchi e rovinati mentre l’informazione sugli eventi e le mostre è dispersiva e non c’è programmazione condivisa vista la sovrapposizione di iniziative”. Attraverso la raccomandazione illustrata da Matteo Fimognari, i ragazzi e le ragazze chiedono soluzioni per reperire finanziamenti pubblici e privati per la manutenzione dei beni artistici e una migliore pubblicizzazione degli eventi in città.

La votazione di ogni provvedimento, è stata preceduta dall’intervento di un rappresentante della maggioranza e da uno dell’opposizione.

In conclusione ha preso la parola la Sindaca del Ccr, Agnese De Bortoli che ha commentato: “Abbiamo costruito, con l’aiuto dei nostri compagni, insegnanti ed esponenti delle Istituzioni, una piccola democrazia. Agli adulti chiediamo di prendere in considerazione le nostre proposte e di continuare a portare avanti questo progetto, che insegna a sognare e a realizzare un mondo migliore”.

L’intera seduta, alla quale hanno preso parte diversi consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, è stata presieduta dalla Presidente della Sala Rossa. Ai ragazzi e alle ragazze, il Sindaco ha portato il saluto della Città, mentre l’assessora all’Istruzione ha riassunto le tappe del progetto.

(Ufficio stampa Consiglio comunale)

Dirigente di polizia travolto e ucciso da un’auto

È morto tragicamente a Taranto Michele Viola, dirigente di Polizia che dal 2001 al 2007 era stato in servizio in Piemonte alla Questura di Biella. Oggi svolgeva il ruolo di capo di gabinetto della Questura di Taranto. Aveva 52 anni ed è deceduto  a causa di un’incidente stradale  sulla statale 172 tra Taranto e Martina Franca. Mentre era sulla  sua bici è stato investito  da un’auto, per cause ancora da accertare. Lutto tra nel mondo della polizia piemontese dove era molto conosciuto.

Il fascismo rosso minaccia la libertà

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Giuseppe Salvaggiulo su “La Stampa” riporta una lettera senza nomi di docenti dell’Università di Torino scandalizzati dal “muro di ipocrisia che nasconde lo scempio annunciato del bene pubblico dentro Palazzo Nuovo dall’occupazione studentesca e denunciano” la politica dell’Ateneo di troncare e sopire anziché perseguire i responsabili.”
Gli autori della lettera si sono rifiutati di firmare per timore di rappresaglie, fino al rischio della loro incolumità fisica. Questa lettera ci dà un’idea di come non circoli più la libertà nelle sedi universitarie. Neppure il peggiore ‘68 aveva fatto tanto. Allora ci furono docenti come Franco Venturi che si ribellarono. I migliori professori resistenti riconobbero il fascismo rosso.
Oggi siamo in una situazione di gran lunga peggiore anche a causa della protesta antisemita palestinese. Siamo prigionieri del fanatismo che non accetta confronti e impone con la violenza la vulgata. E’ ora di restituire l’Università ai suoi studenti e ai professori la libertà di essere docenti. Neppure il fascismo mussoliniano osò tanto. Il Governo deve intervenire pena la nascita di un regime  antidemocratico incompatibile con i dettami minimi della Costituzione.

Dal Piemonte tornano a viaggiare i treni verso la Riviera romagnola

Dopo la grande affluenza degli scorsi anni, anche questa estate tornano a viaggiare i treni verso il mare della Riviera romagnola.

Da domenica 9 giugno e fino all’8 settembre, Regionale Trenitalia Piemonte, in collaborazione con Trenitalia Tper e d’intesa con le Regioni Emilia-Romagna e Piemonte, mette a disposizione, ogni sabato e domenica otto treni Rock in circolazione tra il Piemonte e le più gettonate spiagge di Rimini, Riccione, Misano Adriatico, Cattolica.

Il primo treno parte da Torino Porta Nuova alle ore 6.20 e il secondo poco dopo alle 6.50, con fermate ad Asti rispettivamente alle 6:59 e 7:36 e ad Alessandria alle 7:18 e 7:54.

Entrambi i treni fermeranno anche a Bologna per consentire un collegamento con l’alta velocità e sarà possibile arrivare prima dell’ora di pranzo in Romagna, per poi raggiungere Pesaro e Ancona con il secondo treno del mattino. Rientri programmati in partenza da Pesaro alle 14:11 e alle 16:05 con arrivo a Torino per l’ora di cena.

Un’offerta studiata per sfruttare al massimo ogni giorno di vacanza e per offrire nuovi collegamenti anche per il sud Piemonte.

I convogli offrono fino a 600 posti a sedere e maggiore comfort di bordo, servizi aggiuntivi quali aree bagagli, più posti per le bici al seguito, postazioni di ricarica per quelle elettriche, prese elettriche e usb al posto.

“Collezione dal vivo” a Villa Cerruti

Riprendono a Rivoli gli appuntamenti mensili dedicati alla grande Collezione privata di Francesco Federico Cerruti

Giovedì 6 giugno, dalle 18 alle 19,30

Rivoli (Torino)

L’occasione è davvero ghiotta per chi ancora non l’avesse fatto. Cosa? Visitare, appena fuori porta, una Collezione privata di altissimo livello, qual è la “Collezione Cerruti”, Polo del “Castello di Rivoli” aperto al pubblico dal maggio del 2019 e comprendente quasi 300 opere di pittura e scultura, tappeti preziosi, libri antichi, legature di pregio e mobili dei più celebri ebanisti che spaziano dal Medioevo al Contemporaneo.

Con il nuovo titolo “Collezione dal vivo” sono infatti ripresi gli appuntamenti mensili di approfondimento alla “Collezione” della Villa di Vicolo dei Fiori 5, a Rivoli (Torino). Anche quest’anno, dunque, storici dell’arte e studiosi di altri ambiti disciplinari presenteranno al pubblico, nella “Sala delle Orchidee”, un’opera o un ciclo di opere appartenenti alla “Collezione Cerruti”. Non solo. Da quest’anno, infatti, le conferenze si alterneranno ad appuntamenti dedicati alla musica dal vivo, in forma di “lezioni-concerto”, a cura di Mario Calisi, pianista, compositore e direttore d’orchestra.

E proprio Calisi sarà protagonista del prossimo appuntamento, in agenda per giovedì 6 giugno(18/19,30), con una lezione-concerto a tema “Gli affetti”. Docente al Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” a Milano e “pianista dal suono diamantino” (come ebbe a definirlo il musicologo W. Stettler), Mario Calisi, al pianoforte, accompagnato da Lorenzo Fazzini, primo flauto dell’“Orchestra Filarmonica Campana” eseguiranno brani di Franz Benda, Johann Nepomuk Hummel e Raffaele Galli.

Seguirà una visita speciale che condurrà il pubblico alla scoperta di opere, nuclei collezionistici e storie legate al tema prescelto.

L’offerta sarà ampia e particolarmente suggestiva.

La “Collezione”, iniziata a metà degli anni Sessanta, annovera, fra gli altri, capolavori che vanno dalle opere di Bernardo Daddi e Pontormo a quelle di Renoir, Modigliani, Kandinskij, Klee, Boccioni, Balla e Magritte, per arrivare a Bacon, Burri, Warhol, De Dominicis e Paolini, ed è il frutto della passione e della sensibilità artistica di Francesco Federico Cerruti (Genova, 1922 – Torino, 2015), figura esemplare di imprenditore e collezionista scomparso all’età di 93 anni.
Il “Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea”, in virtù di un accordo firmato nel luglio 2017 con la “Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte”, proprietaria delle opere, è il primo “Museo d’arte contemporanea” che grazie alla sua Collezione poliedrica e ricca di sfaccettature getta un “ponte dialogico” tra il presente e il passato. L’intenzione è di creare un “modello nuovo” di Museo, in cui l’arte del passato è osservata da prospettive contemporanee dando vita a un vero e proprio scambio vitale tra Collezioni, artisti d’oggi e capolavori del passato.

Dopo l’incontro con i Maestri Calisi e Fazzini, il prossimo appuntamento a “Villa Cerruti” si terrà giovedì 25 luglio (18/19,30) con lo storico e critico d’arte Claudio Zambianchi, grande esperto dell’opera di Monet, che illustrerà “La Falaise et la Port d’Aval”, 1885, di Claude Monet, dipinto del “Museum Barberini” di Potsdam, ospitato a “Villa Cerruti” fino al 18 agosto, all’interno di un progetto internazionale di “scambi culturali” avviati di recente dal “Castello di Rivoli”.

Per partecipare agli incontri è necessario prenotare e acquistare il biglietto alla pagina https://www.castellodirivoli.org/tickets/# .

Il costo del biglietto è di 10 Euro e l’acquisto è consentito solamente on-line per un massimo di 20 partecipanti. La navetta di collegamentoalla “Collezione Cerruti” parte alle 17,55 dal piazzale antistante al “Castello di Rivoli”.

Per ulteriori info: Villa Cerruti, Vicolo dei Fiori 5, Rivoli (Torino); tel. 011/9565222 o www.castellodirivoli.org

Gianni Milani

Nelle foto: Villa Cerruti, Mario Calisi e Lorenzo Fazzini

Arnaldo Morano, il magnifico sognatore

 

Imitazione libera da ogni vincolo, pensiero d’avanguardia in nome delle leggi autonome dell’arte 
Della vita del maestro liutaio torinese non si apprende granché e questo testo ha lo scopo di tracciare un profilo su genio e strategia della sua passione, o meglio il testamento artistico come visione di se stesso. Le motivazioni che l’hanno avviato a quest’arte hanno contribuito ad un successo tale da essere apprezzato e inserito nel contesto internazionale, perseguendo l’obbiettivo a scopo personale. Con l’esperienza ereditata nella falegnameria del padre e il bisogno di nutrirsi di situazioni nuove e concrete, il giovane Arnaldo (1911-2007) frequentò la scuola violinistica e col desiderio di possedere uno strumento personale costruì il primo violino come autodidatta nel laboratorio di Rosignano Monferrato, luogo d’origine paterna, dove costruì il suo primo quartetto d’archi commissionato dal Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi di Torino. Il richiamo alle armi segnò un intervallo al suo progetto, si trasferì a Torino dove riprese l’attività nei suoi laboratori in corso Cairoli e in via Mazzini di fronte al Conservatorio, ritornando al luogo d’adozione monferrino dopo il 1967.
Era attratto unicamente dal passato, seguace e studioso dei grandi italiani che produssero l’eccellenza della liuteria mondiale dal 1600 a metà 1700: Stradivari, Guarneri del Gesù e Guadagnini. Egli ebbe modo di studiare a fondo il proprio ruolo e con l’accurata selezione e preparazione dei materiali è ancora oggi considerato uno dei più grandi costruttori e restauratori internazionali. Ebbe l’intuizione di utilizzare, dopo molti esperimenti, una vernice a base di olio di lino e resine vegetali che permettevano una coloratura molto accurata, flessibilità degli spessori e capacità di conferire un suono originale ed eccellente agli strumenti, elemento indispensabile della liuteria. Le mostre  espositive e i concorsi francesi, americani e italiani di Cremona, Milano e S.Cecilia di Roma gli procurarono diversi riconoscimenti e diplomi, tra i quali il primo premio con medaglia d’oro per un violino e il quarto per una viola da lui costruiti per il concorso internazionale di liuteria contemporanea di Cremona del 1949 durante le celebrazioni dedicate a Stradivari.
Il violino premiato fu iscritto con il n.32 nel registro del Museo Civico di Cremona, rappresentando il suo passaporto artistico. L’ammirazione per la sua intelligenza creativa, prospettiva concreta ed essenziale dei grandi personaggi, ridestò l’attenzione dei suoi colleghi e allievi: Collini di Crema, Gallinotti di Solero, Bondanelli di Novara, Negri di Casale, Bonino di Pinerolo e Volpi di Rosignano. Negli spazi comunali interni al teatro comunale di Rosignano, già intitolati Saloni Morano nel 2012, fu inaugurata nel 2018 una vera e propria bottega di strumenti di lavoro artigianali, ereditati dai nipoti, con soluzioni chimiche e barattoli di vernice creando uno spazio espositivo d’eccellenza sulla storia della liuteria classica mondiale. La qualità ha prevalso sulla poca produzione di Morano che puntava al restauro di strumenti classici di ogni epoca.
Elemento di bravura fu la costruzione ex novo di una viola Maggini (1580-1630) appartenuta al violista romano Sciolla e il restauro dello Stradivari “Van Houten” del 1701, appartenuto al violinista, compositore e direttore d’orchestra francese Rodolphe Kreutzer, conosciuto per la Sonata n.9 in la maggiore per pianoforte e violino opera 47 di Beethoven a lui dedicata. L’opera rappresenta il passaggio tra il classicismo di Mozart e Haydn e l’anticipo del romanticismo di Schubert, uno dei massimi interpreti dell’epoca post illuminista. La Sonata a Kreutzer è famosa per il drammatico e tempestoso “Presto” del primo movimento che ispirò l’omonimo romanzo breve dello scrittore russo Lev Tolstoj, opera pervasa dal fluire delle passioni e dei sensi. Oggi questo strumento è utilizzato dal nostro celebre violinista Uto Ughi che definì Arnaldo Morano “il più grande liutaio del mondo”.
Armano Luigi Gozzano

Giovane coppia tenta di derubare anziana signora

Il personale dell’UPGeSP ha arrestato una coppia di giovani ventiduenni di origini rumene gravemente indiziati di tentato furto aggravato dalla destrezza in concorso.

Sono circa le 11 del mattino quando, nei pressi di Corso Regina Margherita, una volante nota un’anziana donna che trasporta un carrello porta-spesa, seguita da una giovane coppia che già da qualche minuto si aggirava con fare sospetto nel quartiere.

Gli operatori seguono da lontano i movimenti della coppia. Non appena l’anziana svolta in via Principessa Clotilde, la giovane immediatamente si accovaccia dietro al carrello, aprendo la parte superiore del carrello con l’intento di portare via con sé una borsetta in tela contenuta al suo interno.

In questo momento intervengono i poliziotti, che hanno intuito che possa trattarsi di un tentativo di furto, e la donna lascia ricadere all’interno del carrello la borsetta.

La coppia viene fermata e sottoposta a controllo; in considerazione della particolare astuzia e rapidità adottate nei confronti dell’anziana al fine di derubarla, i due vengono tratti in arresto per tentato furto aggravato dalla destrezza in concorso.

Libri: “Saverio Grave – Delitto al buio” di Laura Graziano

IL CIRCOLO DEI LETTORI DI TORINO SI COLORA DI GIALLO

Continua il tour letterario di Saverio Grave.

Il 6 giugno alle ore 18:00, il Circolo dei Lettori, in collaborazione con Hangar del Libro, si colorerà di giallo con la presentazione della seconda indagine del misantropo Saverio Grave di Saliceto, personaggio uscito dalla penna della scrittrice torinese Laura Graziano.

Il romanzo, “Saverio Grave – Delitto al buio” è pubblicato da Lisianthus Editore.

Autrice e editrice, Laura Graziano scrive per riviste nazionali e internazionali, ha vinto diversi riconoscimenti letterari ed è membro della giuria del premio letterario nazionale “Il Paliotto”. Nel 2010 ha ricevuto un riconoscimento dal critico letterario Aldo Albani “per la sua alta valenza estetica di scrittrice contemporanea”. Oggi ci parla della sua serie di libri gialli ambientati nelle Langhe piemontesi.

Com’è nata la decisione di scrivere una serie di libri di genere mystery?

È stata una decisione maturata nel tempo. La struttura a enigmi necessita di profonde ricerche e la costruzione di personaggi e trama non può essere lasciata al solo sentimento. I mystery mi hanno sempre affascinata e ho deciso di iniziare a scrivere una serie di gialli dove i personaggi crescono e si mostrano per ciò che sono a poco a poco, senza fretta. Nel frattempo, ovviamente, risolvono omicidi.

Saverio Grave è un misantropo dal passato coinvolgente. Lo vogliamo conoscere sempre più, libro dopo libro. Qual è il vero mistero che nasconde quest’uomo?

Non posso rivelarlo senza essere accusata di “spoiler”! Saverio Grave è un uomo che ha deciso di isolarsi perché ha un trauma da superare.

“Delitto al buio” è la seconda indagine di Saverio Grave e segue “Delitto sulla terra rossa” pubblicato da Lisianthus Editore nel 2021. L’obiettivo è quello di far appassionare il lettore non solo alla trama, ma anche ai personaggi. Saverio Grave è il centro dell’azione, ma il suo magnetismo mette in luce tutti i personaggi che lo circondano. La tranquillità della campagna dovrebbe aiutarlo e invece…

I gialli sono ambientati nelle Langhe – Patrimonio Mondiale Unesco – che cosa hanno di magico questi luoghi e perché Saverio Grave sceglie Saliceto?

Saliceto è il paese dove andavo in vacanza da bambina insieme ai miei nonni. È un posto che conosco bene e a cui sono molto affezionata. La casa di Saverio esiste davvero e si trova proprio nella frazione di San Michele, come descritto nei libri. Dal canto suo, Saverio decide di isolarsi a Saliceto perché è un luogo a lui molto caro e spera che il cuore aiuti a curare il corpo e l’anima.

Delitto al buio”. Che cosa ci attende e perché leggerlo.

È un crescendo di emozioni. Saverio Grave raggiunge un vecchio amico e compagno di avventure, il colonnello Gustavo del Venchi, per trascorrere il fine settimana nella sua maestosa villa tra le colline. Lì, insieme a personaggi curiosi e intriganti, si trova coinvolto in una tragedia e inizia un’indagine ricca di colpi di scena.

È in lavorazione la terza avventura di Saverio Grave. Che cosa ci dobbiamo aspettare?

Ci sarà sempre un’emozione di fondo a guidare tutto il romanzo, ma in questa terza indagine le cose si complicheranno parecchio per Saverio che si troverà di fronte un delitto ben costruito e quasi perfetto. Sarà dura venirne a capo.

Di questo e di molto altro ci parlerà Laura Graziano in una serata che sarà condotta dal dott. Federico Audisio di Somma, scrittore e vincitore del Premio Bancarella nel 2002. Un incontro che ci farà innamorare, ancora una volta e ancora di più, dell’affascinante mondo di Saverio Grave e della letteratura mystery in tutta la sua completezza.

Vi aspettiamo numerosi il 6 giugno 2024 alle ore 18:00 al Circolo dei Lettori in via Bogino n. 9, Torino.

MARA MARTELLOTTA

Capo cantiere in ospedale: ferito per la caduta dal ponteggio

Si è  verificato un incidente sul lavoro, ieri mattina, in un cantiere edile a Masera, nel Verbano Cusio- Ossola, che ha provocato il ferimento di un uomo di 69 anni caduto da un tetto a circa 3 metridi altezza. Si tratterebbe del responsabile del cantiere.  L’incidente si è  verificato in località Menogno e il 69enne è stato trasportato con l’elisoccorso del 113 all’ospedale di Novara. Sul posto sono sopraggiunti i carabinieri di Crevoladossola e lo Spresal, servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro.

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