Terza parte
Il comportamento della persona gentile nasce dalla considerazione che “Io sono un essere umano come te e riconosco in te la stessa umanità che ho io, la medesima fragilità e debolezza che ci rende umani e che ci accomuna”.
“Io ti capisco e ti voglio bene, anche se non ti ho mai visto prima e magari non ti vedrò mai più.” La gentilezza è una disposizione d’animo, spesso qualcosa di naturale, ma si può anche imparare, meglio se da giovani: in famiglia, e a scuola.
Qui sarebbe bene si tornasse a insegnare ai ragazzi l’educazione civica, cioè la gentilezza della convivenza, e l’importanza della cortesia finalizzata alla qualità delle relazioni umane e sociali.
Se c’è un contesto nel quale la mancanza di gentilezza è intollerabile, è proprio il rapporto di coppia.
Perché la gentilezza è una declinazione dell’amore, contiene sempre amore, e non vi può essere amore senza gentilezza. La gentilezza inizia dal rapporto che abbiamo con noi stessi, dalla nostra capacità di essere amorevoli e veramente rispettosi di noi stessi.
Essere gentili con noi è il primo e indispensabile presupposto per essere gentili e rispettosi verso il nostro prossimo. Partendo dalla fiducia e dalla equilibrata considerazione che abbiamo per noi stessi, elementi che sono alla base dell’autostima.
E quanto più avremo rispetto, per le persone, ma anche per gli animali e per le cose, tanto più il nostro atteggiamento sarà caratterizzato da una gentilezza non di comodo ne’ di maniera, ma espressione profonda dell’anima.
Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.
(Fine della terza e ultima parte)
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RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA
L’inizio è di quelli che catalizzano subito l’attenzione.
Trascorre una vita appartata insieme alla moglie Vera, scandita da piccoli rituali e rasserenanti abitudini; mentre i figli, ormai adulti, vivono lontani e latitanti.
Risultato: un poliedrico collage che mette a fuoco il linguaggio universale della moda. Un sistema ibrido che veleggia tra: cultura, gusti, industria, creatività, sogno (a volte irraggiungibile); ma anche necessità quotidiana, mercato e molto altro.
Il noir è ambientato nell’idilliaco paesino creato dalla fantasia dell’autrice, Three Pines, in Quebec. Siamo nei giorni precedenti la Pasqua, Gabri e il compagno Oliver gestiscono un B&B nel centro del villaggio ed ospitano una veggente e maga, Jeanne Chauvet, il cui arrivo crea un certo scompiglio.