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Alda Croce, Quaglieni: “Ripristinate la lapide vandalizzata”

Ecco la lettera che il prof. Pier Franco Quaglieni, presidente del Centro Pannunzio ha scritto al Comune per far ripristinare la lapide

 

Alla c.a. di Maria Grazia GRIPPO

Presidente Consiglio comunale Torino

 

Gentile presidente

In data odierna sono stato informato della sparizione della targa dell’intitolazione dei giardini di Piazza Adriano ad Alda Croce, figlia di Benedetto.

Ho pregato un collaboratore, membro del Comitato direttivo, di recarsi sul posto per verificare l’ulteriore atto vandalico nei confronti di una iniziativa del Centro (v. targa imbrattata intitolata a Mario Soldati, solo recentemente ripulita), il quale mi ha confermato la sparizione della targa, ritrovata poi, poco dopo, nella vicina erba incolta.

La cerimonia di inaugurazione del giardino Alda Croce, curata dalla Città di Torino da Lei presieduta su una proposta indirizzata personalmente al Sindaco, è avvenuta il 31 Marzo 2023  con la partecipazione di molti Soci e di altrettanti estimatori del Centro “Pannunzio”.

La pregherei cortesemente di intervenire per far ripristinare al più presto la targa oggetto del gesto vandalico che ancora una volta ha colpito il nostro Centro.

Certo del Suo interessamento colgo l’occasione per porgerLe cordiali  saluti.

Pier Franco Quaglieni

La stagione dello Stabile. L’importanza dei giovani nel nuovo panorama teatrale

Il Gobetti (gremitissimo) come un’oasi di pace e di serenità, di voglia di fare e ritrovarsi. Tranquillità, tutto fila liscio, lontana l’aria di contestazione che ha disturbato la presentazione della stagione del confratello romano nei giorni scorsi. I titoli degli spettacoli inseriti nel cartellone dello Stabile torinese per la prossima stagione accompagnano il chi abbraccia chi, i blabla annuali e rituali delle autorità e dei grandi sostenitori, il sindaco Lo Russo trova il tempo d’inserire una di quelle vane frasi ad effetto che suona “gli artisti sono l’anima e il cuore dell’attività teatrale” che con “la necessità di puntare sulla cultura” e il ringraziamento fatto all’assessora Purchia onnipresente punto di sostegno e con la reclamizzazione dei progetti della Cavallerizza e degli avviati lavori della Biblioteca Civica (“diventerà la biblioteca più grande d’Italia”) che avrà accanto un teatro “in fase di cantierizzazione” sanno un po’ di passeggiata elettorale dell’ultima ora: o meglio, il dubbio è quasi lecito. Poi c’è l’insediamento ufficiale del nuovo presidente Alessandro Bianchi, ci sono gli addii alla stazione, chi rimane e chi resta, Filippo Dini che lascia per andare a dirigere il Teatro Stabile Veneto (“qui lascio un pezzo di cuore e un bel carico della mia gratitudine”) e Valerio Binasco confermato direttore artistico sino a tutto il 2027 (ci mancheranno tra un anno i loro amichevoli bisticci, la compostezza di Dini, e l’irruenza caotica di Binasco, il loro abbraccio finale che segnerà speriamo altre collaborazioni).

Tempo di anniversari, anche. L’anno prossimo ci saranno settanta candeline a festeggiare il lungo cammino (“e non a caso settanta sono i titoli che popolano la nostra stagione, un felicissimo rimando”, conteggia il direttore Fonsatti) del nostro Stabile, cinquanta gli anni che vedono il sempre maggior peso del Centro Studi. “Citando un filosofo come Umberto Galimberti – ancora Fonsatti -, nella nostra stagione può risuonare la sua “etica del viandante”, intesa come ricerca continua sul rapporto tra il genere umano e il mondo che lo circonda. La declinazione pratica di questi intendimenti programmatici si articola in un cartellone di quasi cinquecento recite per sessantasei titoli, di cui oltre la metà scritti da drammaturghi viventi – ovvero sfatiamo la convinzione che se non sei morto da almeno cent’anni non ti mettono in scena! – a riprova della presa diretta del TST sul mondo contemporaneo e del tentativo di elaborare in una forma estetica e poetica i temi dolorosi o gioiosi della condizione umana.”

Un mondo contemporaneo a cui s’affacciano – e lo si deve sottolineare con vera felicità – quei giovani che hanno frequentato o frequentano la Scuola di recitazione, affidata in toto a Leonardo Lidi, guidati non soltanto alla prova finale – il prossimo “Prato inglese” sarà il loro esame d’ammissione al mondo teatrale – ma a guardare oltre. Alcuni ripercorreranno il percorso dei “Sei personaggi” pirandelliani proposto da Binasco nel 2023, altri soprattutto affronteranno prove che ne mostreranno aspetti da verificare o sfide mai affrontate. Diego Pleuteri, appena ventiseienne, “siamo lieti di investire sul suo giovane talento, coinvolgendolo come drammaturgo in diversi progetti”, riproporrà “Come nei giorni migliori”, per la regia di Lidi, e presenterà nel prossimo febbraio “Madri” con la regia di Alice Senigaglia, testo che ha già ricevuto segnalazioni e premi. Mentre a gennaio Marta Cortellazzo Wiel, trentenne uscita anche lei dal vivaio, sarà l’interprete e regista di “Prima facie”, un testo “urticante” scritto da Suzie Miller, grande successo londinese e ora proposto nei principali teatri europei, portatore di un tema e di una ferita con cui dobbiamo fare i conti ormai quotidianamente, la vicenda di Tessa Ensler, avvocata di successo, specializzata nei casi più spinosi, come la difesa di chi è accusato di violenza sessuale, rigida osservante del sistema giudiziario e delle sue regole: fino al giorno in cui subirà uno stupro, ritrovandosi a scoprire la vera natura delle regole in cui ha sempre creduto.

Atto unico” è il titolo posto all’insegna dell’intera stagione, sembrerebbe andare verso una sola direzione, invece abbraccia la pluralità di segni e di sogni, di realistici intenti, di riferimenti, di progetti da maturare e affermare. Sta sotto lo sguardo e le parole dell’autore che deve essere divenuto il faro, il punto di riferimento del direttore artistico Binasco, quel Jan Fosse premio Nobel da cui si continua ad attingere: “L’arte, la buona arte, riesce, in modo meraviglioso, a coniugare l’assolutamente unico con l’universale… La guerra e l’arte sono opposti, proprio come lo sono la guerra e la pace. È semplicemente così. L’arte è pace”. E di questi tempi non è male ribadirlo. Per cui, ad immagine della stagione, appare una ragazza dai tratti botticelliani ad imbracciare un mitra, innocuamente di plastica verde, rivestito di una copertura fatta all’uncinetto, da cui spunta un fiore rosso: più pace di così.

Pace con il fiore rosso, un cartellone dai molteplici sguardi, anche un panorama che cambia all’interno dello Stabile. Un rinnovato Consiglio d’Amministrazione, con la conferma per Binasco di cui s’è detto, con Lidi che assume il ruolo di regista residente, con la nuova squadra di artisti associati formata da Kriszta Székely, Liv Ferracchiati e Silvia Gribaudi: ai quali si dovranno rispettivamente la messinscena del “Costruttore Solness” di Ibsen, la riproposta – con un nuovo cast e con un allestimento completamente rinnovato – di “Stabat Mater”, un progetto che “tratta tematiche politicamente e socialmente centrali come l’autodeterminazione e la libertà d’espressione identitaria”, e “Suspended Chorus”, in prima nazionale in maggio alla Fonderie Limone, un legame più stretto tra prosa e danza, che dovrebbe segnare le prossime stagioni, uno spettacolo in cui Gribaudi sente “il bisogno di rinnovare il proprio dialogo con il pubblico e riflettere sul modo con il quale guardiamo il corpo dell’altro/a e su come possiamo rivoluzionare il nostro sguardo.” La danza, ancora affidata ad Anna Cremonini (sino al 2027), con altri appuntamenti all’interno della stagione di prosa: il 28 novembre la prima nazionale di “Taverna Miresia” del giovane e promettente greco- albanese Mario Banishi, di “Coup Fatal” di Alain Platel e di “Works and Days” del collettivo Belga FC Bergman.

La stagione si aprirà il 7 ottobre con “Cose che so essere vere” di Andrew Bovell, pluripremiato scrittore e drammaturgo australiano (di lui applaudito nell’aprile di due anni fa “When the rain stops falling”), regia e interpretazione di Binasco, con Giuliana De Sio, Giovanni Drago e Giordana Faggiano, storia di quattro fratelli, i meccanismi domestici e matrimoniali, la continua lotta a definire se stessi al di là dell’amore e delle aspettative dei genitori. Poi Lidi con “La gatta sul tetto che scotta” di Tennessee Williams e il capitolo finale della sua trilogia cecoviana, in prima a Spoleto, “Il giardino dei ciliegi”: ma sarà una festa per quanti hanno nel cuore lo scrittore russo dividersi nella giornata del 30 novembre, nella sala del Carignano, in una maratona che vede “Il gabbiano” (ore 11,30), “Zio Vanja” (ore 15) e “Il giardino” (ore 18,30). Punte di diamante nelle coproduzioni, “I parenti terribili”, Filippo Dini regista, odi e passioni e scandali targati Jean Cocteau, “Fred!” nelle feste natalizie, Brachetti regista e Matthias Martelli autore e interprete, e “Le baccanti”, da Euripide, artefice ancora una volta Marco Isidori (“contaminazione per penna affilata”), ulteriore prova d’invenzione per Daniela Dal Cin, Paolo Oricco e Maria Luisa Abate tra gli interpreti, festa per il quarantennale dell’avventura artistica dei Marcido Marcidorjs.

Tra le tante ospitalità che accrescono la ricchezza del cartellone, Toni Servillo, tra Baudelaire Dante e i Greci, “La locandiera” con Sonia Bergamasco, Alessandro Haber pronto a cimentarsi con il mal di vivere di Zeno Cosini nella “Coscienza” di Svevo, Neil Simon sdoganato a classico con gli inossidabili Orsini e Branciaroli nei “Ragazzi irresistibili” (un altro Simon, “Capitolo due”, lo propone Massimiliano Civica con il Teatro di Napoli), Gabriele Lavia che affronta O’Neill e il suo “Lungo viaggio verso la notte”, Roberto Andò per l’ultimo Ingmar Bergman di “Sarabanda”, e poi Battiston e Maddalena Crippa e Giorgio Pasotti diretto da Alessandro Gassmann, “Natale in casa Cupiello”, un Eduardo per attore e pupazzi: sino all’atteso “La morte a Venezia”, dal romanzo di Mann, scritto e diretto da Liv Ferracchiati, una macchina fotografica su un treppiede e uno scrittore che muore su una spiaggia, un incontro di parola danza e video, al centro von Aschenbach con Tadzio e la morte, sottotitolo “Libera interpretazione di un dialogo tra sguardi”.

Elio Rabbione

Nelle immagini: una scena dei “Sei personaggi” e Valerio Binasco, Giuliana De Sio, Sonia Bergamasco nella “Locandiera”, “I ragazzi irresistibili” con Orsini e Branciaroli.

Pistola nascosta nei boxer: arrestato 22enne

La Polizia di Stato ha arrestato un ventiduenne cittadino italiano, poiché gravemente indiziato del possesso illegale di arma.

Nei giorni scorsi, intorno all’una e trenta di notte, transitando in via De Sanctis, personale delle Nibbio, pattuglia moto montata dell’UPGSP, nota un’auto con cinque persone a bordo procedere a velocità sostenuta e poi svoltare in corso Trapani.

Gli agenti sottopongono a controllo il veicolo e gli occupanti, uno dei passeggeri seduto sul sedile posteriore viene visto armeggiare con fare sospetto. Una volta fuori dall’autovettura il giovane appare sempre più teso. Gli agenti lo perquisiscono e trovano, occultata negli slip, una pistola calibro 6,35 e un caricatore con quattro proiettili.

All’interno del bracciolo anteriore del veicolo viene rinvenuta e sequestrata una modica quantità di sostanza stupefacente, per tale violazione il conducente del veicolo viene sanzionato amministrativamente.

Dai controlli un occupante dell’autovettura risulta irregolare sul Territorio Nazionale, ragione per la quale viene messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione.

 

La finale di Incipit offresi con Eugenio in Via Di Gioia

Giovedì 6 giugno, ore 21

Villa La Tesoriera, corso Francia 186, Torino  

INCIPIT OFFRESI

Dopo 19 tappe in 6 regioni – Piemonte, Valle d’Aosta, Umbria, Liguria, Campania, Lazio – si conclude la nona edizione del primo talent letterario itinerante giovedì 6 giugno a La Tesoriera, in occasione dell’Evergreen Fest. L’ultima sfida a colpi di incipit sarà condotta da Eugenio Cesaro degli Eugenio in Via Di Gioia, special guest. Presentano Chiara Pacilli, giornalista e conduttrice tv e Giorgia Goldini, attrice, autrice e comica, accompagnati dalle musiche di Enrico Messina e della violinist performer Marta Pistocchi. Tra gli ospiti, il valdostano Simone Torino, classificatosi l’anno scorso al secondo posto, vincitore della XXXVII edizione del Premio Italo Calvino, assegnato martedì 4 giugno, con il romanzo “Macaco”, il cui incipit è stato presentato proprio a Incipit Offresi 2023.

Incipit Offresi è ideato e promosso dalla Fondazione ECM – Biblioteca Civica Multimediale di Settimo Torinese. In 8 anni Incipit Offresi ha scoperto più di 60 nuovi autori, pubblicato 70 libri e coinvolto più di 10mila persone, 30 case editrici e più di 50 biblioteche e centri culturali. Incipit Offresi è un vero e proprio talent della scrittura, un’occasione innovativa per diventare scrittori, una scommessa basata su poche righe, un investimento sulle potenzialità dell’autore. La vera chance dell’iniziativa è la possibilità offerta agli aspiranti scrittori di incontrare e dialogare direttamente con gli editori coinvolti nelle varie fasi del progetto, farsi conoscere e raccontare la propria idea di libro.

Gli 8 finalisti avranno 60 secondi di tempo per leggere il proprio incipit o raccontare il proprio libro. In una sfida uno contro uno, gli aspiranti scrittori saranno giudicati dal pubblico presente in sala. I concorrenti primo e secondo classificato riceveranno rispettivamente un premio in denaro di 1.500 e 750 euro; saranno inoltre messi in palio, fra tutti i partecipanti alla finale, il Premio Italo Calvino, Indice dei Libri del Mese, Golem, Leone Verde, Circolo dei Lettori ed eventuali altri premi assegnati dagli editori.

I finalisti: la 26enne Carlotta Marricco da Aosta; il 45enne Mauro Bennici di Nichelino (TO); l’imprenditrice Bianca Brotto da Manerba del Garda (BS); il 64enne Luigi Callegaro di Torino; Riccardo Nigra di 20 anni, il più giovane concorrente, da Venaria Reale (TO); il 23enne Christian Mella di Bollate (MI); Sandra Puccini da Quarrata-Pistoia (PT); Fausto Bruno Campana di Impruneta (FI).

Incipit Offresi è un’iniziativa ideata e promossa dalla Fondazione ECM – Biblioteca Archimede di Settimo Torinese, con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e la collaborazione di Emons Edizioni, Fondazione Circolo dei lettori e FUIS – Federazione Unitario Italiana Scrittori. 

Il Premio Incipit e il campionato sono dedicati a Eugenio Pintore per la passione e la professionalità con cui ha fatto nascere e curato Incipit Offresi.

INFO

Giovedì 6 giugno, ore 21

Evergreen Fest – Villa La Tesoriera, corso Francia 186, Torino

Incipit Offresi, la finale

www.incipitoffresi.itinfo@incipitoffresi.it

Studentessa trova sconosciuto in casa: bloccato dal vicino

Gli agenti del Commissariato di P.S. di Barriera Nizza hanno arrestato un ventenne di nazionalità gambiana per rapina impropria e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Il tutto si è  verificato in pieno giorno quando una studentessa,residente nel quartiere di San Salvario, ha visto all’interno del proprio appartamento uno sconosciuto, con tutta probabilità introdottosi nell’alloggio dalla finestra della cucina.

La ragazza è subito uscita e ha chiesto, molto spaventata, aiuto ai vicini, uno dei quali è  riuscito a bloccare dopo poco il giovane sulle scale. Questi lo ha strattonato per raggiungere l’uscita del palazzo. In seguito alla chiamata al 112 NUE, sono sopraggiunte sul posto alcune pattuglie della Polizia di Stato . Una di esse, con a bordo personale del Commissariato di via Nizza, è riuscita a individuare in via Baretti un uomo straniero che camminava in  direzione di via Nizza, perfettamente corrispondente alle descrizioni del ricercato diramate dalla Centrale Operativa.

Il giovane, avvistata la volante, ha iniziato la sua fuga, rifugiandosi all’interno del cortile di uno stabile attiguo e abbandonando tra le auto parcheggiate un oggetto, che gli agenti hanno rinvenuto essere un coltellino di lunghezza superiore ai 22cm. Gli agenti  hanno inoltre recuperato l’oggetto di cui si era disfatto l’uomo, e hanno scoperto che si trattava del tablet della studentessa.

All’interno degli uffici della Questura l’uomo ha assunto in più  occasioni atteggiamenti violenti nei confronti degli operatori di polizia, tanto da essere tratto in arresto per rapina impropria.

 

Piccoli consiglieri, grandi proposte. In Sala Rossa il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze

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Si è concluso, ieri pomeriggio, il progetto “Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze”. A Palazzo civico, i giovani consiglieri, riunitisi per la prima volta il 31 gennaio scorso, hanno presentato al Consiglio comunale di Torino i risultati dei loro incontri durante i quali sono state predisposti documenti, sotto forma di raccomandazioni e auspici.

Camilla Balbo, presidente del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze (Ccr), ha illustrato le modalità di lavoro nel corso di quasi sei mesi di attività.

I temi affrontati riguardano mobilità dolce, spazi di aggregazione per i giovani, razzismo, discriminazione, cura delle strade. Ma anche l’orientamento scolastico, lo psicologo a scuola, maggiori attività di laboratorio oltre la manutenzione e la cura dei luoghi storici e dei monumenti.

Nel primo documento, presentato da Francesco Battisti, accolto all’unanimità come tutti gli altri, il Ccr chiede che vengano implementate le risorse necessarie ai cittadini per consentire l’utilizzo sempre maggiore della mobilità dolce. Inoltre chiede che si creino zone pubbliche per lo sport, come calcio, basket e tennis.

Forti dell’esperienza di cittadinanza attiva vissuta nei primi mesi di quest’anno e della conoscenza acquisita sul funzionamento delle istituzioni cittadine, le ragazze e i ragazzi del Consiglio comunale raccomandano, attraverso il documento illustrato da Pietro Balcon, di aumentare il numero di luoghi di aggregazione disponibili per il protagonismo giovanile e di pubblicizzarne in modo adeguato l’esistenza, con l’obiettivo di consentirne l’utilizzo, indipendentemente dall’etnia, a quanti più giovani possibile. Contemporaneamente, la Città dovrà impegnarsi ad aumentare i fondi a disposizione per promuovere laboratori tematici nelle scuole con focus sul razzismo, anche attraverso testimonianze dirette.

In tema di mobilità, il Ccr raccomanda che siano eseguiti maggiori controlli sui mezzi pubblici e sia previsto il finanziamento dei lavori di manutenzione delle strade. Il documento è stato presentato da Nino Cerasuolo.

Altra raccomandazione, presentata da Nora Fantino, chiede maggiore attenzione al contrasto alle discriminazioni e alla promozione delle pari opportunità, con particolare attenzione alla comunità rom – favorendo ad esempio l’accesso ai percorsi scolastici – e alle questioni di genere.

Nello specifico, il documento sottolinea la necessità di incrementare i servizi, eventualmente attraverso ulteriori finanziamenti da parte del Comune di Torino alle associazioni o ai progetti che se ne occupano. Si segnala la necessità di una” maggiore considerazione e informazione riguardo ai problemi della nostra città sul tema della discriminazione”.

Recepita, poi, una raccomandazione sul tema dell’orientamento scolastico. Il documento, illustrato da Elisa Variara, chiede di attivare un “servizio di orientamento” nelle scuole secondarie per aiutare i giovani e le giovani a effettuare scelte consapevoli. Inoltre si chiede di aumentare le attività pratiche e di laboratorio in aggiunta alle spiegazioni teoriche.

Infine, il testo propone una maggiore possibilità di scelta sullo psicologo scolastico, utile sia nel percorso di crescita che di orientamento scolastico, chiedendo che sia anche una figura interna alla scuola e competente, ma esterna al collegio docenti.

Attenzione, infine, è rivolta anche al patrimonio culturale: “gli edifici storici e i monumenti sono spesso sporchi e rovinati mentre l’informazione sugli eventi e le mostre è dispersiva e non c’è programmazione condivisa vista la sovrapposizione di iniziative”. Attraverso la raccomandazione illustrata da Matteo Fimognari, i ragazzi e le ragazze chiedono soluzioni per reperire finanziamenti pubblici e privati per la manutenzione dei beni artistici e una migliore pubblicizzazione degli eventi in città.

La votazione di ogni provvedimento, è stata preceduta dall’intervento di un rappresentante della maggioranza e da uno dell’opposizione.

In conclusione ha preso la parola la Sindaca del Ccr, Agnese De Bortoli che ha commentato: “Abbiamo costruito, con l’aiuto dei nostri compagni, insegnanti ed esponenti delle Istituzioni, una piccola democrazia. Agli adulti chiediamo di prendere in considerazione le nostre proposte e di continuare a portare avanti questo progetto, che insegna a sognare e a realizzare un mondo migliore”.

L’intera seduta, alla quale hanno preso parte diversi consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, è stata presieduta dalla Presidente della Sala Rossa. Ai ragazzi e alle ragazze, il Sindaco ha portato il saluto della Città, mentre l’assessora all’Istruzione ha riassunto le tappe del progetto.

(Ufficio stampa Consiglio comunale)

Dirigente di polizia travolto e ucciso da un’auto

È morto tragicamente a Taranto Michele Viola, dirigente di Polizia che dal 2001 al 2007 era stato in servizio in Piemonte alla Questura di Biella. Oggi svolgeva il ruolo di capo di gabinetto della Questura di Taranto. Aveva 52 anni ed è deceduto  a causa di un’incidente stradale  sulla statale 172 tra Taranto e Martina Franca. Mentre era sulla  sua bici è stato investito  da un’auto, per cause ancora da accertare. Lutto tra nel mondo della polizia piemontese dove era molto conosciuto.

Il fascismo rosso minaccia la libertà

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Giuseppe Salvaggiulo su “La Stampa” riporta una lettera senza nomi di docenti dell’Università di Torino scandalizzati dal “muro di ipocrisia che nasconde lo scempio annunciato del bene pubblico dentro Palazzo Nuovo dall’occupazione studentesca e denunciano” la politica dell’Ateneo di troncare e sopire anziché perseguire i responsabili.”
Gli autori della lettera si sono rifiutati di firmare per timore di rappresaglie, fino al rischio della loro incolumità fisica. Questa lettera ci dà un’idea di come non circoli più la libertà nelle sedi universitarie. Neppure il peggiore ‘68 aveva fatto tanto. Allora ci furono docenti come Franco Venturi che si ribellarono. I migliori professori resistenti riconobbero il fascismo rosso.
Oggi siamo in una situazione di gran lunga peggiore anche a causa della protesta antisemita palestinese. Siamo prigionieri del fanatismo che non accetta confronti e impone con la violenza la vulgata. E’ ora di restituire l’Università ai suoi studenti e ai professori la libertà di essere docenti. Neppure il fascismo mussoliniano osò tanto. Il Governo deve intervenire pena la nascita di un regime  antidemocratico incompatibile con i dettami minimi della Costituzione.

Dal Piemonte tornano a viaggiare i treni verso la Riviera romagnola

Dopo la grande affluenza degli scorsi anni, anche questa estate tornano a viaggiare i treni verso il mare della Riviera romagnola.

Da domenica 9 giugno e fino all’8 settembre, Regionale Trenitalia Piemonte, in collaborazione con Trenitalia Tper e d’intesa con le Regioni Emilia-Romagna e Piemonte, mette a disposizione, ogni sabato e domenica otto treni Rock in circolazione tra il Piemonte e le più gettonate spiagge di Rimini, Riccione, Misano Adriatico, Cattolica.

Il primo treno parte da Torino Porta Nuova alle ore 6.20 e il secondo poco dopo alle 6.50, con fermate ad Asti rispettivamente alle 6:59 e 7:36 e ad Alessandria alle 7:18 e 7:54.

Entrambi i treni fermeranno anche a Bologna per consentire un collegamento con l’alta velocità e sarà possibile arrivare prima dell’ora di pranzo in Romagna, per poi raggiungere Pesaro e Ancona con il secondo treno del mattino. Rientri programmati in partenza da Pesaro alle 14:11 e alle 16:05 con arrivo a Torino per l’ora di cena.

Un’offerta studiata per sfruttare al massimo ogni giorno di vacanza e per offrire nuovi collegamenti anche per il sud Piemonte.

I convogli offrono fino a 600 posti a sedere e maggiore comfort di bordo, servizi aggiuntivi quali aree bagagli, più posti per le bici al seguito, postazioni di ricarica per quelle elettriche, prese elettriche e usb al posto.