ilTorinese

I portici, che invenzione!

I privilegiati passaggi di Torino realizzati in quattro secoli di storia

Caldo rovente, freddo e pioggia, i portici sono un passaggio sicuro in qualsiasi stagione e a qualsiasi temperatura. Adornati da bei negozi, eleganti ristoranti e bar, librerie e ogni tipo di esercizio commerciale, queste gallerie sono un rifugio protetto, ma anche una ariosa e piacevole veranda sulla citta’. A Torino ne abbiamo ben 18 chilometri, di diversi stili e materiali, quelli in pietra grigia di via Po che sfociano da una parte su piazza Castello e dall’altra su piazza Vittorio Veneto, i razionali di via Roma costruiti in marmo, quelli di via Cernaia e via Pietro Micca (la Diagonale) realizzati con uno stile eclettico e decorati da soffitti colorati.

Quale e’ stata la genesi dei portici torinesi? E perche’ furono costruiti?

La ragione era “nobile” ovvero permettere ai regnanti e alla coda aristocratica di passeggiare per la citta’ stando sempre al riparo. La costruzione dei portici, tuttavia, rientrava anche in un preciso disegno politico che voleva trasformare Torino da una citta’ di provincia in una rispettabile capitale, in un luogo rappresentativo e magnifico; costituiscono, inoltre, un fenomeno architettonico unico che ha dato vita ad una zona pedonale molto estesa, la piu’ grande d’Europa. I primi portici di Torino risalgono al periodo medievale ed erano siti a piazza delle Erbe, oggi Palazzo di Citta’, ma solo nei primi anni del 1600 per volonta’ di Carlo Emanuele I di Savoia venne realizzato il porticato di piazza Castello con un progetto di Ascanio Vittozzi, artefice di altre importanti ristrutturazioni.

L’edificazione prosegui’ con gli archi che arrivano fino a piazza San Carlo mentre un secolo dopo vennero ridisegnati, da Benedetto Alfieri, quelli di piazza Palazzo di Citta’. Nel 1800, poi, furono completate le volte di Piazza Castello, piazza Carlo Felice e piazza Statuto e per creare una uniformita’ strutturale e di design anche le due stazioni ferroviarie di Torino, Porta Nuova e Porta Susa, vennero dotate di deliziosi portici.

Negli anni ’30 del secolo scorso ci fu la ristrutturazione dei porticati di un tratto di via Roma in seguito alla demolizione e alla ricostruzione completa di alcuni isolati che vide la rimozione di diversi antichi impianti romani e medievali collocati poi nei musei cittadini. Tra gli ultimi (in senso temporale) passaggi coperti edificati ci sono quelli di piazza Bodoni, piu’ semplici e sobri rispetto agli analoghi monumentali e maestosi.

La storia dei portici di Torino, dunque, copre quattro secoli di storia, rappresenta la volonta’ di fare di Torino una citta’ monumentale, il proposito di creare un modello architettonico urbano funzionale ed originale, ma anche fiero e sorprendente grazie alla varieta’ degli stili di questi iconici passaggi, da quelli piu’ regali a piazza San Carlo a quelli vivaci e particolareggiati di via Pietro Micca. I piu’ famosi e amati rimangono, comunque, quelli di via Po, realizzati da Amedeo di Castellamonte in pieno periodo Sabaudo, che mettono in comunicazione la parte vecchia di piazza Castello con il Po e la Collina regalando a chi li percorre scorci di unica bellezza.

Il fascino e il valore razionale dei portici ha colpito molti personaggi celebri come Mark Twain che diceva, nel 1880: «si cammina dall’una all’altra di queste spaziose vie sempre al riparo” o Giorgio De Chirico che affermava “Questi portici danno alla città l’aria di essere stata costruita apposta per le dissertazioni filosofiche”.

Il loro charme e’ indiscutibile, ma e’ evidente anche la loro vocazione sociale, sotto i portici, infatti, le persone passeggiano, si incontrano, frequentano i caffe’ e i ristoranti sempre protetti dalla pioggia, ma anche dai bollenti raggi del sole estivi. Queste vie privilegiate simboleggiano il cuore di Torino, la sua storia, la vita sobria e allo stesso tempo vibrante di questa unica citta’.

Maria La Barbera

Settimo: le fondamenta della scuola del Borgo nuovo

Gli operai sono al lavoro al cantiere di via Fantina per la costruzione delle fondamenta della nuova scuola del Borgo Nuovo. Prende forma una delle opere pubbliche più importanti progettate a Settimo negli ultimi anni: la scuola che sostituirà la Martiri della Libertà, uno spazio innovativo, progettato insieme agli insegnanti per una didattica all’avanguardia, che sarà anche un polo aggregativo aperto al quartiere e alla cittadinanza.

Il progetto è finanziato anche grazie ai fondi PNRR. I lavori dovrebbero concludersi entro il 2025.

(Facebook Città di Settimo Torinese)

Fino al 12 luglio la mostra “Quando il tricolore si tinse di giallo”

L’istituto Credem ospita la mostra “Quando il tricolore si tinse di giallo. I campioni italiani al Tour de France” nella sede di Villa Frassati a Torino, dal 18 giugno al 12 luglio.

24 luglio 1949: Coppi festeggia il successo al Tour del France, accanto a lui Giannetto Cimurri
Martedì 18 giugno Credem aprirà la mostra “Quando il tricolore si tinse di giallo. I campioni italiani al Tour de France”, che avrà luogo fino al 12 luglio presso la sede dell’istituto di Villa Frassati in Corso Trento 2/A a Torino.
Nell’ambito della mostra, Credem intende celebrare le importanti gesta dei grandissimi del ciclismo italiano in terra francese attraverso biciclette, maglie gialle, cimeli e ricordi del Tour de France appartenuti allo storico massaggiatore Giannetto Cimurri (1905-2002), originario di Reggio Emilia.

Corridore mancato, massaggiatore nato, Cimurri era chiamato “mano santa”: guariva con le mani, ma anche con le parole, con la pazienza, con la saggezza. Da Bartali a Coppi, da Moser a Bugno, Cimurri è stato il massaggiatore della Nazionale di ciclismo per 34 anni, ha vissuto 74 campionati del mondo tra strada, pista e cross, 40 Giri d’Italia e 11 Tour de France, e ha partecipato a 8 Olimpiadi.
In mostra, oltre a rari cimeli storici, saranno presenti le biciclette di Coppi e di Bartali e un raffinato biciclo di fine ‘800 di pregiata produzione parigina, proveniente dalla collezione di biciclette storiche di Cimurri.
Più in dettaglio, l’iniziativa rientra tra le attività che il Gruppo Credem porta avanti da anni per valorizzare la storia, lo sport e la cultura dell’Italia e dei territori a favore della collettività ed è legata all’arrivo di tappa a Torino prevista per il 1° luglio della Grande Boucle (soprannome ufficiale del Tour de France). La mostra è allestita al piano terra degli eleganti spazi di Villa Frassati, realizzata nel 1916 dal celebre ingegnere ed architetto piemontese Giuseppe Momo (1875- 1940), presso cui è stata inaugurata la nuova sede Credem lo scorso anno a Torino. L’edificio è inoltre legato alla memoria di Piergiorgio Frassati (1901-1925), beatificato nel 1990 da Giovanni Paolo II.
L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla preziosa collaborazione della famiglia Cimurri, del Museo del Ghisallo e di Gianfranco Trevisan.
L’esposizione sarà visitabile ad ingresso libero dal lunedì al venerdì dalle 8:20 alle 13:20 e dalle 14:45 alle 15:45.
Per informazioni: spaziocredem@credem.it

I ricercatori PoliTo vincono il Best Paper Award

Congratulazioni ai ricercatori #PoliTO del #DIGEP, che vincono il Best Paper Award alla sesta edizione dell’International Conference on Quality Engineering and Management-ICQEM che si è svolta in Spagna, con una ricerca focalizzata sull’applicazione della gamification all’industria manifatturiera.

Il paper spiega come, attraverso un caso studio relativo ai processi di assemblaggio svolti da uomini supportati da robot collaborativi, introdurre elementi di gamification migliora le performance e riduce stress e fatica. (Facebook Politecnico Torino)

Leggi il #PoliFlash per scoprire di più: https://www.polito.it/ateneo/comunicazione-e-ufficio-stampa/poliflash/gamification-come-il-gioco-puo-cambiare-il-lavoro

Mole illuminata per i Paesaggi Unesco

Anche la Mole Antonelliana ha ricordato nella notte i 10 anni dell’inserimento dei paesaggi vitinicoli di #langheroeromonferrato nella lista del Patrimonio dell’umanità UNESCO.

Altri eventi e celebrazioni si sono svolti nel castello di GrinzaneCavour, ad Alba, Barbaresco, Canelli e AliceBelColle.

Zucchero & co – L’impronta della dolcezza

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Dopo il debutto dello scorso autunno alla ventunesima edizione del Festival della Scienza di Genova, sbarca alle Settimane della Scienza di Torino, dal 19 giugno al 19 luglio, lo speciale laboratorio ludico-educativo di divulgazione scientifica firmato Eridania: un coinvolgente viaggio attraverso gli elementi nutritivi, con particolare attenzione allo zucchero in tutte le sue forme, per comprenderne le origini e peculiarità, sfatarne i falsi miti e imparare come inserirlo in un’alimentazione quanto più equilibrata e bilanciata.

Lo sapevate che anche gli zuccheri sono carboidrati come quelli contenuti nel pane o nella pasta? Ma allora quante diverse tipologie di zucchero esistono? Basta un piccolo cambiamento nella struttura molecolare ed ecco che si passa, ad esempio, dal glucosio al fruttosio e a una diversa funzione metabolica. E allora che cosa rende speciale il saccarosio, lo zucchero alimentare più comune?

Queste alcune delle tematiche che verranno affrontate a “Zucchero & co – L’impronta della dolcezza”, il laboratorio sul mondo della dolcificazione che Eridania, in collaborazione con Cooperativa Ossigeno e insieme a Associazione CentroScienza Onlus, presenterà alle Settimane della Scienza di Torino e rivolto a un pubblico di tutte le età con un focus particolare sulle giovani generazioni.

Il progetto “Zucchero & co” sarà proposto al pubblico dal 19 giugno al 19 luglio e si svolgerà all’interno della Biblioteca AGROVET di Grugliasco (Via Largo Paolo Braccini 2, Grugliasco – TO). La partecipazione è gratuita ed è rivolta ai centri estivi al mattino e al pubblico organizzato in gruppi al pomeriggio (i gruppi devono essere composti da un minimo di 10 persone a un massimo di 25). Per tutti la prenotazione è obbligatoria inviando una mail a settimane@centroscienza.it (Per maggiori informazioni: Tel 011 8394913 – WhatsApp 375 6266090).

La collaborazione nell’ambito delle Settimane della Scienza con il Dipartimento e la Biblioteca di Scienze Veterinarie rappresenta una scelta di valorizzazione dei luoghi di apprendimento e innovazione, in linea con le strategie di apertura alla comunità e al territorio. L’obiettivo condiviso è quello di favorire la diffusione della conoscenza, promuovere la salute e il benessere e coinvolgere attivamente la comunità, con una particolare attenzione ai più giovani.

Il laboratorio, che ha debuttato l’autunno scorso alla ventunesima edizione del Festival della Scienza di Genova coinvolgendo oltre 1.700 partecipanti, è strutturato come un interessante viaggio attraverso gli elementi nutritivi, con particolare attenzione allo zucchero in tutte le sue forme, per comprenderne le origini e peculiarità e sfatarne i falsi miti attraverso divertenti attività interattive. Tra schede didattiche, esperienze sensoriali, esperimenti di fisica e divertenti quiz, bambini, studenti e appassionati di ogni età potranno scoprire gli aneddoti e le curiosità che caratterizzano questo dolcissimo ingrediente, imparando quali siano le tecniche di produzione –– e come inserirlo in una dieta corretta. Tra gli obiettivi principali dell’iniziativa, infatti, vi è quello di imparare a distinguere fake news e notizie attendibili, così da capire quale sia la via migliore per scegliere un’alimentazione quanto più equilibrata e bilanciata, senza rinunciare a un pizzico di dolcezza.

Dopo la bellissima esperienza dello scorso autunno al Festival della Scienza di Genova, siamo felici di riproporre l’iniziativa anche quest’anno, nell’ambito di un’importante manifestazione come le Settimane della Scienza di Torino – ha dichiarato Alessio Bruschetta, AD di Eridania ItaliaL’impegno che, come azienda, ci assumiamo nel campo dell’alimentazione responsabile parte anche dalla vicinanza ai consumatori: questo genere di attività a carattere ludico-educativo ci consentono di sensibilizzare un pubblico vario e di ogni età attraverso un’azione di divulgazione scientifica in grado di dare basi strutturate alle scelte di consumo. I consumatori sono sempre più attenti e ricercano maggiori informazioni sul prodotto

da acquistare, a maggior ragione se questo finirà sulle loro tavole. È perciò fondamentale informarli adeguatamente, accompagnandoli e aiutandoli a distinguere le fake news dalle notizie vere e attendibili”.

Il futuro chiede dolcezza”: Eridania si prende cura del domani a 360 gradi

La responsabilità che si assume Eridania nel campo della corretta nutrizione è parte di un impegno globale dell’azienda nel perseguire obiettivi di sostenibilità aziendale trasversali, dal packaging ai trasporti, dai consumi energetici alle iniziative in campo sociale.

La sostenibilità di Eridania non va intesa in un’ottica unicamente ambientale, ma è un elemento intrinseco in tutte le attività: quelle che hanno a che fare con l’ambiente, con il territorio, ma anche con la salute e con il benessere delle persone. Proprio in questo concetto risiede la chiave della campagna permanente lanciata nel 2022 “Il futuro chiede dolcezza”: un manifesto dell’impegno di Eridania e un appello alle persone a fare ciascuno la propria parte per addolcire il futuro del nostro Pianeta. In una visione più estesa di sostenibilità, che non sia solo ambientale, ma anche sociale e nutrizionale, Eridania è da ormai 4 anni accanto alla Croce Rossa Italiana per contribuire a dare supporto e sostegno a persone in difficoltà socioeconomica e nuclei familiari fragili e con le scuole elementari con il programma “A scuola di dolcezza” volto a parlare di educazione alimentare e di consumo responsabile dello zucchero.

Bricolage del cuore, Palazzina Zuretti rinnovata

Un’area interna completamente rinnovata e arredata, per un totale di oltre 500 metri quadrati, in modo da creare una zona più confortevole all’interno della palazzina Zuretti, dove si trova anche la sala prelievi dell’Ospedale Pediatrico Regina Margherita. È questo il risultato dell’impegno dei collaboratori dei negozi Leroy Merlin dell’area di Torino in occasione dell’edizione 2024 di Bricolage del Cuore, il progetto di volontariato d’impresa ideato dall’azienda multispecialista nel 2013 per contrastare la povertà abitativa e sostenere le comunità locali. L’intervento è stato possibile anche grazie all’aiuto dei volontari di Forma Onlus, la Fondazione dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, che ha l’obiettivo di rendere l’Ospedale a misura di bambino.

I lavori del Bricolage del Cuore si sono svolti per diversi giorni e si sono conclusi il 15 giugno. Durante questo periodo sono state coinvolte un totale di 100 persone, tra cui 90 appartenenti a Leroy Merlin e 10 esterni all’azienda, che hanno manifestato il desiderio di fare la propria parte per la realizzazione di questo progetto. Nello specifico i lavori effettuati includono la tinteggiatura e la sistemazione di alcune sale dell’Ospedale Regina Margherita, creando un ambiente più pulito e accogliente e migliorando le condizioni dei locali sanitari. Inoltre la fondazione Forma ha organizzato un evento a beneficio dei bambini ricoverati intitolato “Play – I giochi del Regina”.

Grazie a questi preziosi interventi, la palazzina Zuretti ha potuto beneficiare del contributo di Leroy Merlin Italia, che ha contribuito a migliorare i luoghi che ospitano le comunità in cui l’azienda opera.

Bricolage del Cuore è solo una delle tante attività con cui Leroy Merlin Italia si impegna ad ingaggiare la comunità locale per garantire a ciascuno il diritto a una casa ideale, generando un impatto positivo sull’ambiente e sulla società. L’ingaggio della comunità rappresenta una delle cinque sfide della Strategia 2024-2026 attraverso la quale l’azienda si pone l’obiettivo di creare valore condiviso insieme alle comunità locali, portando benefici nei territori in cui opera.

“Siamo orgogliosi di aver potuto contribuire alla riqualificazione degli ambienti interni della palazzina Zuretti. Questo progetto ha comportato un notevole impegno e dedizione da parte di tutto il nostro team, che ha lavorato con passione per trasformare gli spazi interni in ambienti più moderni e funzionali. La riqualificazione ha incluso interventi di tinteggiatura delle pareti circa  (550 Mq), tutti mirati a creare un ambiente più accogliente e confortevole per chi lo utilizza, soprattutto per i più piccoli. A tutte le persone che hanno collaborato vanno i miei più sentiti ringraziamenti per aver reso possibile questo fantastico progetto e per rendere tangibile il nostro impegno sociale sul territorio”, ha dichiarato Lorenzo GuzziStore Leader del negozio di Collegno.

All’iniziativa Bricolage del Cuore aderiscono tutti i 52 negozi dell’azienda, coinvolgendo clienti, comunità, istituzioni e fornitori, talvolta unendo le forze di più negozi per un’unica iniziativa. Le persone, accomunate dalla forte volontà di contrastare la povertà abitativa e di valorizzare i beni comuni e l’habitat, si uniscono in un grande gesto volontaristico e diffuso con l’obiettivo di donare un progetto di ristrutturazione a chi ne ha più bisogno e allo stesso tempo sensibilizzare e influenzare positivamente anche il comportamento degli altri, innescando così un circolo virtuoso.

“Abbiamo accolto con entusiasmo il progetto del Bricolage del Cuore perché condividiamo con Leroy Merlin i valori di impegno, lavoro di squadra e solidarietà. I volontari che hanno dedicato il loro tempo a tinteggiare il Centro Prelievi hanno donato una nuova veste luminosa ed accogliente ad un servizio che quotidianamente ospita numerosi bambini con le loro famiglie”, ha commentato Antonino Aidala, Presidente Fondazione FORMA.

San Giovanni: misure di sicurezza, modifiche viabili e modalità di accesso alla piazza

Lunedì 24 giugno, il tradizionale spettacolo pirotecnico si svolgerà come di consueto nell’area di piazza Vittorio Veneto e piazza Gran Madre di Dio alle 22.30.

ACCESSO ALL’AREA SPETTACOLO

L’accesso a piazza Vittorio Veneto per lo spettacolo pirotecnico sarà consentito a un massimo di 49.500 persone. Il pubblico potrà accedere alla piazza a partire dalle ore 18 circa attraverso una serie di varchi controllati da personale specializzato e posizionati su tutte le vie che portano in piazza:

  • Varco 19 – via Montebello / via Verdi- accesso al settore H
  • Varco 17 – via Giulia di Barolo / via Matteo Pescatore – accesso al settore F
  • Varco 16 via Vanchiglia / via Matteo Pescatore –  accesso al settore D
  • Varco 15  via Bava / via Matteo Pescatore – accesso al settore B (accesso per persone con disabilità)
  • Varco 6 –  via Maria Vittoria / via Bonafous – accesso al settore A (accesso per persone con disabilità)
  • Varco 5 – via della Rocca / via Maria Vittoria- accesso al settore C
  • Varco 4 – via Plana / via Maria Vittoria – accesso al settore E
  • Varco 1 – via San Massimo / via Principe Amedeo – accesso al settore G
  • Varco 9 – via Cavour / via della Rocca – accesso al settore I
  • Varco 11 – via Mazzini / via della Rocca – accesso al settore I

RESTRIZIONI AL TRAFFICO VEICOLARE

Divieto di circolazione dalle ore 9.00

Il Ponte Vittorio Emanuele I, a partire dalle ore 09.00 e sino a cessate esigenze, sarà interdetto alla circolazione veicolare (ad eccezione dei mezzi di Soccorso, della Forza Pubblica e per i veicoli muniti di contrassegno della manifestazione) in ambo le direzioni e alla circolazione pedonale sul marciapiede sud. Sul marciapiede nord del ponte, il transito pedonale, in entrambe le direzioni, sarà vietato dalle ore 12.00.

Divieto di circolazione dalle ore 15.00

Dalle ore 15.00 e sino a cessate esigenze, sarà vietata la circolazione veicolare (ad eccezione dei mezzi di Soccorso, della Forza Pubblica e per i veicoli muniti di contrassegno della manifestazione) all’interno dell’area delimitata dalle seguenti vie:

  • corso San Maurizio
  • via Cadorna
  • Lungo Po Diaz
  • corso Cairoli
  • corso Vittorio Emanuele II
  • via Fratelli Calandra
  • via Giolitti
  • via delle Rosine
  • via Maria Vittoria
  • via San Massimo
  • via Des Ambrois
  • via San Francesco da Paola
  • via Vasco
  • via Verdi
  • via Rossini

Divieto di circolazione dalle ore 18.00

Dalle ore 18.00 e sino a cessate esigenze, sarà vietata la circolazione veicolare (ad eccezione dei mezzi di Soccorso, della Forza Pubblica e per i veicoli muniti di contrassegno della manifestazione) all’interno dell’area delimitata dalle seguenti vie:

  • Ponte Vittorio Emanuele I
  • corso Casale
  • via Santorre di Santarosa
  • via Monferrato
  • via Villa della Regina
  • via Vittozzi
  • via Gioannetti
  • salita al CAI
  • viale Maresciallo Giardino
  • corso Moncalieri 13
  • corso Moncalieri lato Fiume Po
  • ponte Umberto I

Sempre dalle ore 18.00, sarà in vigore il divieto di transito sulla strada comunale alla Basilica di Superga.

Divieto di sosta dalle ore 8.00

Dalle ore 8.00 e sino a cessate esigenze, sarà istituito il divieto di sosta con rimozione forzata su ambo i lati di tutte le categorie di veicoli, compresi i mezzi riconducibili alla mobilità sostenibile, nelle seguenti vie:

  • Piazza Vittorio Veneto
  • Lungo Po Cadorna, tratto compreso tra piazza Vittorio Veneto e corso San Maurizio
  • Via Bava, tratto compreso tra piazza Vittorio Veneto e via Matteo Pescatore
  • Via Vanchiglia, tratto compreso tra piazza Vittorio Veneto e via Matteo Pescatore
  • Via Giulia di Barolo, tratto compreso tra piazza Vittorio Veneto e via Matteo Pescatore
  • Via Matteo Pescatore, tratto compreso tra via Giulia di Barolo e lungo Po Cadorna
  • Lungo Po Diaz, tratto compreso tra piazza Vittorio Veneto e via Giolitti
  • Via Bonafous, tratto compreso tra piazza Vittorio Veneto e via Giolitti
  • Via Maria Vittoria, tratto compreso tra lungo Po Diaz e via Plana
  • Via della Rocca, tratto compreso tra piazza Vittorio Veneto e via Maria Vittoria
  • Via Plana, tratto compreso tra piazza Vittorio Veneto e via Maria Vittoria
  • Via Giolitti, tratto compreso tra lungo Po Diaz e via della Rocca
  • Corso Cairoli
  • Via Cavour, tratto compreso tra corso Cairoli e via della Rocca
  • Via dei Mille, tratto compreso tra corso Cairoli e via della Rocca
  • Via Mazzini, tratto compreso tra corso Cairoli e via della Rocca
  • Via Po
  • Via Principe Amedeo, tratto compreso tra piazza Vittorio Veneto e via S.F. da Paola
  • Via delle Rosine, tratto compreso tra via Po e via Principe Amedeo
  • Via Sant’Ottavio, tratto compreso tra via Po e via Verdi
  • Via San Massimo, tratto compreso tra via Po e via Principe Amedeo
  • Via Montebello, tratto compreso tra via Po e via Verdi
  • Via Ozanam
  • Via Accademia Albertina, tratto compreso tra via Po e via Principe Amedeo
  • Via Rossini, tratto compreso tra via Po e via Verdi
  • Piazza Gran Madre di Dio
  • Corso Casale, tratto compreso tra piazza Gran Madre di Dio e via Santorre di Santarosa
  • Corso Moncalieri, tratto compreso tra piazza Gran Madre di Dio e il civico 13
  • Viale Maresciallo Giardino, tratto compreso tra corso Moncalieri e via Bezzecca
  • Via Gioannetti
  • Via San Francesco da Paola, tratto compreso tra via Po e via Principe Amedeo
  • Via Vasco

Dalle ore 08.00 e sino a cessate esigenze, sarà altresì istituito il divieto di sosta su ambo i lati di tutte le categorie di veicoli, compresi i mezzi riconducibili alla mobilità sostenibile, nelle seguenti vie:

  • Via della Rocca, tratto compreso tra via Maria Vittoria e corso Vittorio Emanuele II
  • Via Plana, tratto compreso tra via Maria Vittoria e via Giolitti
  • Via Bava, tratto compreso tra via Matteo Pescatore e corso San Maurizio
  • Via Vanchiglia, tratto compreso tra via Matteo Pescatore e corso San Maurizio
  • Via Giulio di Barolo, tratto compreso tra via Matteo Pescatore e corso San Maurizio

Trasporto pubblico: deviazioni, orario prolungato metro 

Anche i percorsi dei mezzi di trasporto pubblico che transitano nell’area interessata dalla manifestazione subiranno alcune deviazioni, sia domenica 23 sia lunedì 24 giugno.
Il giorno di San Giovanni la metro sarà in servizio con un orario speciale, estendendo l’orario di chiusura alle ore 1.00.
I dettagli con tutte le linee deviate e i servizi integrativi sono disponibili sul sito GTT (www.gtt.to.it).

Piazza Vittorio Veneto: chiusura parcheggio sotterraneo, sospensione servizio TAXI, bike sharing e noleggio monopattini

Il parcheggio sotterraneo di Piazza Vittorio Veneto resterà chiuso a partire dalle ore 9.00 di lunedì 24 giugno. Gli abbonati del parcheggio potranno lasciare il posteggio entro e non oltre le ore 15.00.

Dalle ore 6.00 del 24 giugno alle ore 5.00 del 25 giugno sarà sospesa l’area destinata ai TAXI nell’esedra sud di piazza Vittorio Veneto, mentre l’area taxi Gran Madre sarà sospesa dalle ore 18.00 del 24 giugno sino a cessate esigenze. Entro le ore 12.00 di lunedì 24 giugno e sino a cessate esigenze, verrà inoltre effettuata la rimozione temporanea dei mezzi di bike sharing e noleggio monopattini elettrici presenti in piazza.

SOMMINISTRAZIONE BEVANDE

Dalle ore 12 di domenica 23 giugno alle ore 2 di lunedì 24 giugno, e comunque sino a quando sarà rilevata presenza di pubblico, sarà vietata la somministrazione, la vendita e la detenzione per asporto di bevande con contenitori idonei all’offesa della persona all’interno dell’area perimetrale delimitata dalle vie parallele, su entrambi i lati, delle strade percorse dal corteo storico e in Piazza Castello.

Dalle ore 15 di sabato 24 giugno e sino a cessate esigenze, e comunque sino a quando sarà rilevata presenza di pubblico, sarà vietata la somministrazione, la vendita, il consumo e la detenzione in luogo pubblico per asporto di bevande con contenitori idonei all’offesa della persona nelle vie racchiuse all’interno dell’area perimetrata dalle seguenti vie: lungo Po Cadorna; lungo Po Diaz; corso Cairoli; corso Vittorio Emanuele II (tratto compreso tra corso Cairoli e via della Rocca); via della Rocca (tratto compreso tra corso Vittorio Emanuele II e via Maria Vittoria); via Maria Vittoria (tratto compreso tra via della Rocca e piazza Carlo Emanuele II); piazza Carlo Emanuele II; via Maria Vittoria (tratto compreso tra piazza Carlo Emanuele II e via San Francesco da Paola); via San Francesco da Paola (tratto compreso tra via Maria Vittoria e via Po); via Po (tratto compreso tra le vie San Francesco da Paola / Vasco e piazza Castello); via Verdi; corso San Maurizio (tratto compreso tra via Verdi e lungo Po Cadorna).

TORINO CLICK

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Leif Enger “Virgil Wander” -Fazi Editore- euro 19,00

Leif Enger è nato nel Minnesota nel 1961 ed è lì che tutt’ora vive con la moglie e i due figli. Il suo esordio letterario risale al 2001 con il best seller “La pace come un fiume”, accolto dalla critica letteraria americana come il primo grande classico del nuovo millennio.

Virgil Wander” è stato pubblicato negli States 6 anni fa, nel 2018, ed ora grazie a Fazi arriva da noi. E’ un romanzo sull’America lontana dalle mille luci di New York, e sonda invece gli animi del Midwest che aveva votato Trump presidente.

Protagonista è il Virgil del titolo, orfano di entrambi i genitori, impiegato nell’amministrazione comunale di Greenstone, dimessa cittadina sotto tono e accusata di seguire ottusamente Trump. Un giorno d’inverno Virgil perde improvvisamente il controllo della sua scassata Pontiac e finisce dritto nelle acque del Lago Superiore.

Fortunatamente viene salvato, ma il trauma subito nell’incidente a causa di un potente colpo di frusta ha compromesso la sua capacità di esprimersi, peggio ancora, ha cancellato la sua memoria. Si ricorda solo alcuni sprazzi di vita e qualche persona. Il resto è buio sulla sua esistenza.

La diagnosi neurologica parla di “lieve danno cerebrale di origine traumatica” e l’arduo compito che lo attende è la faticosa ricostruzione del suo passato.

Ad aiutarlo mentre è convalescente nel suo triste appartamento da scapolo sono i pochi amici che non lo abbandonano. Tra loro soprattutto il giornalista Tom; poi altri personaggi, tra i quali la bella vedova Nadine, e il figlio del fondatore della cittadina.

 

Una piccola schiera di persone che lo spingono a recuperare tranche di vita. Al contempo permettono a Enger di ricostruire un romanzo corale in cui emergono poco a poco anche le vicissitudini di chi lo circonda con affetto.

 

 

Alexandra Lapierre “Fanny Stevenson” -edizioni e/o- euro 22,00

L’autrice è la figlia del grande Dominique Lapierre e una raffinata, meticolosa e appassionata biografa con una particolare predilezione per donne eccezionali, alle quali la Storia non ha mai dato il giusto risalto. Dietro a ogni libro di Alexandra Lapierre ci sono anni di studio, approfondimento, un’enorme mole di lavoro e ricerca per restituire ritratti a tutto tondo.

Per ripercorrere la vita di Fanny Stevenson ha macinato chilometri, scandagliato biblioteche e cantine, rovistato in lettere e documenti impolverati dal tempo e impiegato ben 5 anni. Convinta che sia impossibile raccontare una storia senza recarsi sul posto, ha viaggiato in lungo e in largo fino a Samoa. Il libro era uscito in prima edizione nel 1995, oggi ripubblicato da e/o.

Anny Van de Grift, Fanny Osbourne e Fanny Stevenson: una donna e tre nomi corrispondenti alle coordinate della sua intensa vita che vale per dieci.

Nasce a Indianapolis nel 1840, e muore a Santa Barbara in California nel 1914. Viene sepolta sul Monte Vaea, nell’arcipelago delle Samoa, dove riposa accanto al secondo marito Robert Louis Stevenson, che lei portò (contro il parere dei medici) nei mari del Sud del Pacifico.

Fanny vive incredibili peripezie, dal Nevada all’Indiana, dalla California alla Parigi degli impressionisti, dove si reca per affinare le sue ambizioni artistiche.

Ha al suo attivo un primo matrimonio fallito con un cercatore di argento nel Nevada.

Non si volta indietro, prende i tre figli e attraversa l’Oceano. Meta Parigi, attirata dall’arte ma senza soldi, ed è lì che in una catapecchia parigina muore in modo straziante il più piccolo dei suoi bimbi.

Quando arriva a Grez-sur-Loing nella comunità di britannici e stranieri assortiti che inseguono e affinano sogni artistici, incontra il malaticcio scozzese R. L. Stevenson. E’ coup de coeur per lo scrittore, più giovane di 11 anni, la cui vita cambia di colpo.

Una passione travolgente, ma anche intesa intellettuale profonda; è lei che lo sprona a riscrivere “Il Dottor Jekyll”, opera che gli procura immediata fama. Inoltre gli salva la vita, perché per curare le sue misteriose patologie polmonari lo trascina niente meno che a Samoa dove lo scrittore ritrova in parte la salute.

Fanny aveva ragione, probabilmente il marito non aveva la tisi, migliorò decisamente e fu un ictus a fulminarlo a soli 44 anni. La coppia a Samoa si costruisce una villa, oggi museo, e lì Stevenson si integra con gli abitanti del luogo che lo chiamano “Tusitala” ovvero narratore di storie.

Rimasta vedova si divide tra le isole e San Francisco, dove nel 1903 incontra Ned Field: lui ha 25 anni, lei 63. Sarà il suo compagno fino alla morte che la coglie nel 1914. Di lei Ned scrisse che era l’unica donna al mondo per cui valesse morire.

 

 

Deborah Levy “Cose che non voglio sapere”

-NNE- euro 15,00

Deborah Levy, nata in Sudafrica nel 1959, è una delle più importanti scrittrici inglesi. In un momento complicato della sua vita lascia la terra dell’apartheid per ragioni politiche, si mette in viaggio seguendo rotte a caso verso destinazioni non programmate. Dapprima approda in Inghilterra dove diventa scrittrice, moglie e madre.

Poi si stabilisce a Maiorca e, nell’intimità offerta dal paese straniero, decide di intraprendere un cammino intellettuale e profondamente emotivo, sul solco tracciato da grandi autrici come Virginia Woolf, Marguerite Duras e Simone de Beauvoir.

Questo libriccino è il primo capitolo della sua “Autobiografia in movimento”, in cui indaga il suo essere donna, l’emancipazione e gli odierni ruoli femminili, sempre con un registro ironico e acuto che non fa sconti. Mette a fuoco gli ostacoli che frenano le donne, come la società, la casa e il patriarcato, e scrive un interessante memoir femminista.

 

Debora Levy “Il costo della vita” -NNE-

Euro 15,00

E’ il secondo volume dell’”Autobiografia in movimento” dove prosegue le sue riflessioni sul ruolo femminile nel Ventunesimo secolo. Le difficoltà nel tentativo di riuscire a conciliare più mansioni tra lavoro e famiglia; ma analizza anche momenti topici come la fatica di un trasloco, il dolore di un divorzio e lo strazio di un grave lutto.

Un altro capitolo in cui racconta una madre esausta e poco amata, relegata in un misero appartamentino sulle colline londinesi. Li il capanno degli attrezzi di un poeta diventa anche la sua stanza tutta per sé dove trovare rifugio e immaginare nuovi inizi.