ilTorinese

Nuove tensioni nelle carceri piemontesi

Ancora tensione in carcere a Biella. Lo denuncia Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Nella serata di martedì, intorno alle 19.30, un’intera Sezione detentiva si è rifiutata di far rientro nelle proprie stanze all’ora di chiusura. All’arrivo degli agenti a ciò incaricati, i detenuti hanno messo in atto atteggiamenti provocatori e di sfida finalizzati a cercare uno scontro ma ogni loro sforzo in tal senso è stato vano.  Instaurato quindi un dialogo per comprendere le ragioni della protesta, si è appreso che i detenuti lamentavano diverse disfunzioni dell’istituto. Le lamentele più significative riguardavano asseriti ritardi dell’area sanitaria nella gestione degli interventi di propria competenza, mancati interventi promessi dalla direzione, senza tuttavia dire quali fossero. I soggetti hanno inoltre lamentato il mal funzionamento dell’ufficio “conti correnti”. Per i non addetti ai lavori, all’interno del carcere i ristretti non dispongono di denaro contate e le loro economie sono gestite dall’ufficio conti correnti che funziona pressochè come una banca. I familiari o chi per loro versano del denaro sul conto del detenuto e lui può disporre di questi soldi per acquistare dei beni extra, alimentari e non, oltre a quelli che già gli vengono assicurati.

Santilli spiega che il paziente confronto tra la Polizia Penitenziaria ed i detenuti è proseguito invano fino alle 21.30 circa, quando si è deciso di chiudere la sezione detentiva e mantenere un controllo della sezione a distanza al fine di non fomentare i detenuti ed assicurare comunque la sicurezza del carcere.

Momenti come questi sono la piena dimostrazione della professionalità e delle capacità dei poliziotti penitenziari che pur nella limitatezza delle risorse a disposizione, si spende con incrollabile buona volontà per garantire la sicurezza pubblica, assicurando l’ordine all’interno delle carceri, denuncia il SAPPE.

Tuttavia, dobbiamo evidenziare che non è la prima volta che giungono lamentele in merito alla gestione sanitaria delle carceri che è affidata alle ASL. E’ pertanto sempre più evidente che l’intervento che le carceri richiedono non è solo di natura deflattiva per ridurre il numero di detenuti presenti, ma è sempre più urgente un ripensamento ed una riorganizzazione delle pene privative della libertà personale.

Riteniamo sia necessario ridurre il numero di reati per cui sia previsto il carcere, conseguentemente, implementare delle pene alternative alla detenzione ed avviare una efficace struttura che consenta la loro gestione sul territorio. Contestualmente, occorre che i servizi offerti all’interno delle mura del carcere siano adeguati sebbene, se pensiamo alla sanità, sappiamo benissimo che anche fuori dal carcere ci vogliano mesi di attesa per qualsiasi esame o accertamento medico.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, torna a denunciare che la situazione nei penitenziari del Distretto Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta è allarmante anche perché anche nelle scorse settimane altri agenti hanno aggressioni da parte della popolazione detenuta. Il personale è sempre meno, anche a seguito di questi eventi oramai all’ordine del giorno. Stiamo vivendo un’estate di fuoco nelle carceri e servono immediatamente provvedimenti concreti e risolutivi: espulsioni detenuti stranieri, invio tossicodipendenti in Comunità di recupero e psichiatrici nelle Rems o strutture analoghe. Il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo e, pur lavorando più di 10/12 ore al giorno, non riesce più a garantire i livelli minimi di sicurezza. Fino a quando potrà reggere questa situazione?.

Non è più rinviabile, conclude il leader del SAPPE, che per questo si appella alle Autorità istituzionali e politiche, dotare al più presto anche la Polizia Penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato.

“Temporale” di Andrea Ferraris, un biopic corale

Come in  ” Certe notti” la canzone di Ligabue il personaggio io-narrante Mario, «prima o poi» si ritroverà al bar, a raccontare agli avventori della sua avventura “extraterrestre”. Così Andrea Ferraris, nella sua ultima graphic novel intitolata “Temporale” (Oblomov ,134 pgg , €. 20), traccia l’ Amarcord della sua adolescenza attraverso quindici capitoli, pensati come altrettanti brani di un album di canzoni folk , a commento di altrettante vicende narrate nel testo. Vissute in parte in prima persona, in parte tratte dal racconto popolare.

Un disegnatore a fumetti, ripensatosi etnografo, nella sua opera più matura, onirica e filosofica, a tratti felliniana. Si è detto influenzato da Tom Waits e da Vinicio Capossela e il suo racconto si snoda disegnato in chiaro scuro e colorato dalle splendide tinte, della moglie Daniela Mastrorilli, da sempre sua collaboratrice e musa ispiratrice. La narrazione si configura come un ‘biopic corale’, attraverso quelle voci che gli etnologi chiamano ‘informatori informali’. Persone delle campagne, agricoltori, operai, vari perdigiorno, incontrati nei bar, lungo le strade, nei luoghi di aggregazione, in quella road life che Jack Kerouac nel suo “On the road” dice di essere la strada.

Prende in considerazione i concetti di destino oppositore, il senso dell’inazione contemplativa, la dimensione onirica del paesaggio, i tic e le nevrosi di quella società, crocevia del mondo contadino e di quello urbanizzato industriale, dove si fondono in un ‘unicum’ i più radicati e meno evidenti contrasti culturali e di classe. Spok, Sara, il bomba, Keegan, la rumba sotto la luna, Pongo e altri comprimari rimangono personaggi indimenticabili. Ferraris sa per se stesso e per gli altri, di chi può pretendere di parlare, quando parla di quelli con cui ha parlato. Ha condiviso gioie, ha sofferto, ha in sintesi vissuto in modo immersivo con loro e tra loro, trasferendo tutto questo al lettore, nei balloons, nelle immagini. Ha tracciato una linea divisoria tra luogo e non luogo (Marc Augè) nei ricordi di una generazione. E ha ricostruito in parte il suo e il nostro immaginario collettivo degli anni ottanta. Quello di una generazione di vite straordinarie di uomini comuni.

Aldo Colonna

Cerutti, (Lega): Azienda Sanitaria Zero valorizza gli infermieri”

“Nella giornata di venerdì 19/7/2024 Azienda Sanitaria Zero ha deliberato e introdotto gli Algoritmi Clinico Assistenziali Infermieristici (A.C.A.I.), uno strumento che consente agli infermieri presenti sulle ambulanze infermieristiche del Sistema di Emergenza Sanitaria Preospedaliera di applicare misure terapeutiche avanzate salvavita in collaborazione con il medico di centrale operativa sanitaria.

Diverse regioni in Italia hanno introdotto sistemi analoghi, fino ad oggi non presenti in Regione Piemonte. Grazie al grande lavoro di Azienda Zero, oggi il Piemonte può contare su uno strumento condiviso, contestualizzato e rispecchiante le migliori pratiche cliniche, che supporterà i professionisti nella cura dei cittadini.

Ancora una volta la figura dell’Infermiere viene valorizzata dalla Regione Piemonte a dimostrazione di quanto questi professionisti insieme ai medici e alle altre figure sanitarie siano fondamentali per garantire la corretta assistenza e in questo caso la miglior risposta in emergenza urgenza preospedaliera. Faccio i miei complimenti ad Azienda Zero per quanto sta introducendo e per come sia riuscita in così breve tempo a portare il Sistema di Emergenza Sanitaria Preospedaliera 118 ad essere pioniere nel panorama nazionale. Grazie alla grande professionalità di Infermieri e Medici operanti nel sistema, ai quali oggi forniamo uno strumento in più per garantire un approccio uniforme e condiviso ai pazienti”, così  Andrea Cerutti, consigliere regionale Lega.

“Eduiren”, 70mila persone coinvolte

Reggio Emilia, 25 luglio 2024 – A fine anno scolastico, i numeri di Eduiren, il settore educational del Gruppo Iren, raccontano l’impegno educativo dell’azienda con numeri in crescita: oltre 70mila cittadini di tutte le età incontrati, organizzate 186 visite a impianti, 80 progetti nazionali ed internazionali, 3 corsi per insegnanti e 3 webinar per cittadini.

Nello specifico le 70mila persone coinvolte tra settembre 2023 e giugno 2024 riuniscono 67.000 studenti e 3.000 tra docenti e cittadini: un dato in crescita del 30% rispetto allo scorso anno e che racconta al meglio l’obiettivo di Eduiren di interagire con le scuole, un target ormai consolidato nelle attività del Gruppo, ma anche con molti altri soggetti del territorio, dai docenti, agli enti locali, alle associazioni, attraverso le proprie offerte formative e la progettazione di percorsi di sensibilizzazione condivisa sui temi della sostenibilità e della transizione ecologica.

Interlocutore principale dell’attività di Eduiren rimane il sistema scolastico: a quest’ultimo è stato infatti dedicato il catalogo di offerte formative gratuite suddiviso in 8 percorsi didattici rinnovati seguendo i consigli di docenti e studenti. La risposta è stata più che positiva, tanto per i laboratori rivolti alle scuole di ogni ordine e grado, quanto per l’offerta formativa dedicata ai docenti che quest’anno ha visto 3 corsi on line (strutturati in 12 workshop e un ambiente on line dedicato) e una collaborazione con Unimore con il corso “Sosteniamoci”. Stesso successo per i 3 nuovi webinar proposti, dedicati alle terre rare, al recupero dei rifiuti organici ed alle comunità energetiche.

Al centro della proposta educativa, oltre ai temi della cittadinanza attiva e dell’educazione alla sostenibilità, c’è stata l’organizzazione di visite agli impianti del Gruppo Iren, punto di forza dell’azienda e luoghi di informazione trasparente: vere e proprie aule per conoscere e riflettere, con spazi e materiali dedicati.

In tutto, sono state organizzate 186 visite, che hanno permesso di vedere da vicino come vengono trasformati i rifiuti, dove nasce l’energia elettrica che viene utilizzata nelle abitazioni o conoscere come funziona il ciclo idrico. Ove possibile sono stati realizzati percorsi inclusivi per rendere accessibili gli impianti a tutti. FORSU Reggio Emilia e Circular Wood Vercelli sono i due nuovi impianti di economia circolare aperti nel corso dell’anno ai curiosi di ogni età, mentre si confermano tra i più apprezzati il TRM di Torino, il potabilizzatore di Prato (Genova) e la centrale idrica Reggio Est (Reggio Emilia).

Tra i circa 80 progetti che Eduiren ha promosso o ai quali ha partecipato, sia in Italia che all’estero, uno spazio importante ha avuto Multipliers, progetto finanziato nell’ambito del programma europeo Horizon 2020, che intende trasformare le scuole in Centri Scientifici Aperti e dialoganti con il territorio, attraverso metodologie pensate e realizzate da studenti, docenti e Università di 8 Paesi europei e messe a disposizione on line.

Eduiren ha arricchito anche la propria rete di collaborazioni diventando un hub della sostenibilità e della sperimentazione di nuovi linguaggi con la propria presenza all’Internazionale Kids Festival (RE), Festival del Pensare Contemporaneo (PC), Sottodiciotto Film Festival (TO), Cinemambiente (TO), Concorto Film Festival (PC), Festival Libro Aperto di Baronissi (SA), Notte della Ricerca di UNIMORE, Bloc Fest (SA), Festival Fake (VC), Salone Internazionale del Libro, Crescere Bene (GE), Notte Bianca dei Bambini (GE) e collaborando al Tavolo di Lavoro “Sostenibilità in Rete” di Vercelli, alla Giornata del Mare (SP) ed alla preparazione della SERR-Settimana Europea Riduzione Rifiuti 2023.

È continuata anche la collaborazione e la condivisione di progetti educational con Consorzi, Fondazioni ed Istituzioni culturali come Ricrea, Enrion Wee, Comieco, Conai, Fondazione Palazzo Magnani (RE), Fondazione Reggio Children, MACA (TO), AICA, UNIMORE, Università Cattolica (PC).

Il lavoro di Eduiren non si è fermato con la chiusura delle scuole ed è continuato, insieme al Consorzio Ricrea, con il progetto Green Steel Grest dedicato ai Grest, gruppi estivi per i bambini e ragazzi, che ha interessato circa 1.500 studenti nelle province di La Spezia, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Torino e Vercelli.

Il catalogo Eduiren si avvale della collaborazione di La Lumaca e G-Lab di Fondazione Golinelli

I cittadini vogliono i negozi di vicinato. Indagine Ascom

I negozi di vicinato sono insostituibili. Lo dicono i consumatori. Secondo l’indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con SWG, il dato è chiaro: i cittadini vogliono vivere nei quartieri dove ci sono più esercizi di prossimità, perché questi rafforzano le comunità (per il 64% degli intervistati), fanno sentire più sicure le persone (57%) e aumentano il valore delle abitazioni (fino al 26% in più).

«I desideri espressi dai cittadini contrastano con una progressiva desertificazione commerciale, che preoccupa non solo gli imprenditori del settore, ma anche le amministrazioni che vedono le città perdere in attrattività – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa –. Da tempo lamentiamo l’aumento di serrande abbassate, che non riaprono più. La trama del film è sempre la stessa: il commerciante è sopraffatto da tasse, costi e spese, le banche non offrono soluzioni percorribili, dalla concorrenza sleale del web e l’attività chiude. E con essa, svaniscono servizi per la comunità e posti di lavoro».

Lo studio rivela che la chiusura dei negozi non solo ‘preoccupa’, ma ‘intristisce’ i cittadini, soprattutto al Nord e nelle grandi città come Torino. Secondo i dati, l’83% degli intervistati prova un senso di tristezza di fronte alla chiusura dei negozi, e il 74% ritiene che questo fenomeno incida negativamente sulla qualità della vita. « Torino è, purtroppo, inserita negli elenchi delle città ad alto rischio di desertificazione – evidenzia la presidente Coppa –, con una variazione delle unità locali del commercio al dettaglio del -17,1% in 10 anni. Ormai l’elenco è noto: da via Viotti a via Nizza, da via XX Settembre a piazza CLN, solo per citare qualche caso del centro. Ma anche nelle periferie e in provincia il fenomeno continua a crescere. Negli ultimi nove anni in provincia di Torino sono andate perse quasi 5 mila attività di commercio. Basta fare un giro per strada: a Chivasso, ad esempio, i negozi e le attività commerciali in vendita sono 45. A Ivrea il numero sale addirittura a 71».

La presenza dei negozi di prossimità influisce anche sul valore degli immobili. Un immobile situato in una zona commerciale ben servita può vedere il proprio valore aumentare del 20%, mentre in quartieri afflitti dalla desertificazione commerciale il valore può diminuire del 15%.

Oltre all’aspetto economico, i negozi di prossimità svolgono un ruolo cruciale per la coesione sociale. Per il 64% degli intervistati rappresentano un luogo di incontro che rafforza il senso di appartenenza alla comunità, e per il 59% forniscono un servizio attento alle persone fragili. Inoltre, il 57% li considera un presidio di sicurezza, mentre il 54% li vede come una garanzia per la cura dello spazio pubblico e il 49% come un facilitatore dell’integrazione sociale.

«Per contrastare la desertificazione commerciale – commenta la presidente Coppa – collaboriamo con la Regione Piemonte sui Distretti del Commercio DUC, che ci consentono di lavorare con le amministrazioni. Stiamo lavorando anche con il Comune sulle iniziative per valorizzare i negozi di quartiere, con la campagna Torino Compra Vicino, e per tutelare le attività storiche e di qualità con l’istituzione dell’albo Epic. Chiaramente le campagne da sole non bastano; chiediamo perciò di ragionare su defiscalizzazione, rapporto con le banche, armonizzazione delle regole e contrasto alla concorrenza sleale a all’abusivismo. Stiamo anche lavorando, a più livelli, su progetti che possano portare il commercio nel turismo, in modo che i nostri negozi possano ampliare il bacino di clientela. Lo ha sottolineato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: i negozi di quartiere sono l’elemento generativo della società moderna; le luci dei negozi sono preziose per la sicurezza, danno vita ai centri storici, concorrono all’identità dei quartieri anche periferici, sono luoghi di socialità e garantiscono un servizio fondamentale per la qualità della vita quotidiana dei cittadini e sono indispensabili per l’accoglienza dei turisti».

Diritto allo studio e occupabilità dei laureati: i punti di forza del Politecnico di Torino

 

L’Ateneo si mantiene stabile al secondo posto nazionale tra le università politecniche, ma la classifica evidenzia la capacità di supportare la popolazione studentesca e soprattutto la possibilità di trovare lavoro dopo la laurea magistrale. Terzo posto in Italia per i corsi triennali in Ingegneria industriale e dell’informazione e quelli magistrali in Architettura e Ingegneria civile.

 

Torino, luglio 2024

Stabile al secondo posto tra i Politecnici italiani, il Politecnico di Torino si caratterizza per la sua capacità di supportare con borse di studio e contributi la popolazione studentesca e soprattutto di accompagnare gli e le studenti verso il mondo del lavoro, garantendo occupazione al termine del percorso di laurea magistrale.

È il quadro che emerge dal ranking annuale degli Atenei statali e non statali del Censis, pubblicato oggi e redatto sulla base di sei indicatori: servizi erogati, borse di studio, strutture disponibili, comunicazione e servizi digitali, livello di internazionalizzazione e occupabilità.

Il Politecnico di Torino si colloca al primo posto, rispetto agli altri politecnici italiani (Milano, Bari, IUAV), per borse e contributi erogati a favore della popolazione studentesca ed è secondo per l’offerta di strutture didattiche einternazionalizzazione. Ma i Politecnici, in generale, si caratterizzano soprattutto per le ottime opportunità offerte in termini di occupabilità: Milano, Bari e Torino fanno registrare i primi tre posizionamenti a livello italiano, con un punteggio per l’Ateneo torinese pari a 108, molto vicino alla massima valutazione possibile di 110.

Infine, migliora la valutazione complessiva del Politecnico rispetto al ranking precedente: sale a 92, rispetto al 91,5 del 2023.

Il ranking prevede poi altre classifiche dettagliate per aree dei corsi di laurea, sia per i corsi triennali che magistrali. Negli ambiti dei percorsi formativi proposti dal Politecnico di Torino, si segnala il terzo posto in Italia per quanto attiene le lauree triennali che fanno riferimento ai settori dell’Ingegneria industriale e dell’informazione e il terzo posto nazionale per le lauree magistrali del settore dell’Architettura e dell’Ingegneria civile.

“I dati Censis confermano l’ottimo posizionamento del nostro Ateneo che negli anni ha saputo consolidare la sua reputazione verso la popolazione studentesca, offrendo didattica e spazi di eccellenza e numerose iniziative di supporto, tale da rendere il Politecnico di Torino una tra le opzioni di scelta dei giovani e delle giovani diplomati – commenta il Rettore Stefano Corgnati Nei prossimi anni, il nostro obiettivo sarà di scalare non solo la competizione nazionale ma anche quella europea, posizionandoci con le migliori università tecniche europee”

L’Asl TO 5 affronta l’emergenza caldo

Arriva il grande caldo: attenzione agli anziani e ai soggetti fragili
Le COT e gli infermieri di famiglia a supporto delle persone più a rischio
Per fronteggiare l’emergenza caldo è stato attivato dall’ASL TO5, in collaborazione con i Medici di
Medicina Generale, il percorso di gestione e presa in carico dei pazienti fragili.
I Medici di Medicina Generale individuano tra i loro assistiti quelli che necessitano di una presa in
carico per fragilità di natura sociale, sanitaria o socio-sanitaria e per mezzo di un applicativo li segnalano alla Centrale Operativa Territoriale (COT).
La COT provvede poi a contattare gli utenti effettuando un piccolo intervento di promozione della
salute, fornendo loro gli strumenti necessari per fronteggiare l’emergenza caldo.
Nei prossimi giorni sarà, inoltre, avviato un ulteriore progetto con gli Infermieri di Famiglia o Comunità
(IFoC), operativi sui quattro distretti sanitari, che effettueranno una rilevazione dei bisogni sociosanitari della popolazione dei pazienti fragili.
Tale iniziativa partirà in fase sperimentale dalla COT di Chieri-Carmagnola per poi essere estesa
agli altri Distretti dell’ASL. Durante le interviste telefoniche il personale IFoC somministrerà un questionario che indagherà in maniera approfondita autonomie e bisogni dei pazienti intervistati. In alcuni casi l’intervista telefonica potrà già soddisfare il bisogno espresso, in altri casi invece verranno
attivati altri percorsi di presa in carico.
Tali attività sono promosse nell’ambito del Piano Locale di Prevenzione, in particolare del Programma 12, dedicato alla promozione della salute nella cronicità.

Cidiu, cresce valore produzione: investimenti di sostenibilità

Presentati all’Assemblea dei Sindaci dei Comuni soci il sesto bilancio di sostenibilità,

il bilancio consolidato e il piano investimenti per il prossimo triennio

 

Collegno  luglio 2024_ Presentato  all’Assemblea dei Sindaci dei Comuni soci il Bilancio di Sostenibilità 2023 del Gruppo Cidiu, caratterizzato da un nuovo tipo di reportistica in progressivo allineamento con i nuovi standard europei e orientato a un sempre maggiore coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni.

Contestualmente è stato approvato il bilancio consolidato e presentato il piano di investimenti triennali 2024 – 2026, che prevede una nuova sede operativa tra Rivoli e Grugliasco, un impianto per le terre da spazzamento a Druento e lo sviluppo di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. In particolare sono in progetto nuovi impianti fotovoltaici sui capannoni della sede di Druento, sull’ex discarica di Cascina Gaj e sulla palazzina uffici di via Torino.

Per il prossimo triennio l’Assemblea dei Sindaci ha inoltre confermato i Presidenti Marcello Mazzù (Cidiu SpA) e Stefano Tizzani (Cidiu Servizi SpA), individuando come Amministratori Delegati le figure di Giovanni Pesce (Cidiu SpA) e Davide Caregnato (Cidiu Servizi SpA), le cui cariche verranno formalizzate entro fine luglio nei rispettivi CdA. Giovanni Pesce, che da Cidiu Servizi SpA passa a Cidiu SpA commenta: “Lascio la Servizi in ottime condizioni, con il polo di Druento che svilupperà nei prossimi anni importanti progetti, a conferma la sua vocazione impiantistica. Ringrazio i Sindaci per la rinnovata fiducia”.

il Presidente di Cidiu SpA Marcello Mazzù ricorda:Nel 2023 è stato approvato il nuovo contratto in house che affida a Cidiu SpA l’attività di raccolta rifiuti e igiene urbana per vent’anni. Siamo consapevoli della responsabilità che ab­biamo nei confronti dell’ambiente e della so­cietà e di come lo strumento del bilancio di sostenibilità ci permetta di misurare il valore creato guidando la pianificazione strategica futura. Da questa sesta edizione emergono la solidità economica, gli investimenti orientati alla sostenibilità, il trend positivo nella riduzione delle emissioni e l’attenzione alle comunità e al territorio servito”.

Nel 2023 Cidiu ha gestito 124 mila tonnellate di rifiuti, raggiungendo una raccolta differenziata del 66,8% con 6 comuni già allineati all’obiettivo 2025 del 70%. È stato avviato il percorso pluriennale per l’autosufficienza energetica di tutte le sedi operative e l’impianto fotovoltaico realizzato so­pra la copertura del capannone di ricovero mezzi della sede operativa di Collegno ha fun­zionato a pieno regime. Sono proseguiti gli sforzi per passare a fonti energetiche meno inqui­nanti, come il bio metano, l’energia elettrica acquistata al 100% da origine rinnovabile o autoprodotta (+2,2%).

Nell’ambito della politica di ricambio generazionale e nuove assunzioni, è raddoppiata la percentuale di dipendenti con età inferiore ai 30 anni e le ore di formazione di cui ha usufruito il personale dipendente sono salite a 6.410 (+32%). Il numero degli infortuni si è complessivamente ridotto (-33%), con diminuzione di incidenza, frequenza e gravità.

Per ottimizzare il funzionamento del Numero Verde, canale di dialogo aperto e continuo con i cittadini, un nuovo centralino digitale in rete monitora i flussi di chiamate, gestisce le code e informa gli utenti sul tempo di attesa necessario. Sono poi proseguite le tradizionali attività di educazione ambientale nelle scuole (con webinar per insegnanti e attività in classe che hanno coinvolto circa 4 mila studenti nell’a.s. 22/23 e quasi 5 mila studenti nell’a.s. 23/24).

Entrambe le società hanno contribuito a rafforzare la solidità economica del Gruppo, che registra un valore di produzione di 48,9 milioni di euro (in crescita del 5,6% dal 2022). Una ulteriore conferma arriva dal recente upgrade del Rating Cerved al livello A3.1, che ne ha certificato i fondamentali solidi e la buona capacità di far fronte agli impegni finanziari. Il Direttore Generale del Gruppo Cidiu Silvio Barbiera sottolinea: “I risultati garantiscono alle aziende di poter adempiere a tutti gli obblighi contrattuali con tempismo e tranquillità e al tempo stesso di avere una maggiore capacità di investimento futuro”.

Piemonte sull’acqua

Venerdi  26 luglio alle 14, presso la Sala Trasparenza del Grattacielo Piemonte, l’assessore allo Sport Marina Chiarelli e il presidente della Federazione Italiana Surfing Sci Nautico e Wakeboard, Claudio Ponzani illustreranno il programma di «Piemonte sull’Acqua», il format che ospiterà per la prima volta in Piemonte i Campionati Europei di Sci Nautico e Cable Wakeboard, in programma dal 21 al 30 agosto 2024 a Ricetto (NO) e Settimo Torinese.
 
Tra i relatori l’Amministratore unico di “Piemonte sull’Acqua”, Luciano Serafica, il Sindaco di Ricetto, Lido Beltrame, il Vice sindaco e Assessore allo Sport di Settimo Torinese, Giancarlo Brino e i Tecnici nazionali, Riccardo Casilli e Fabrizio Cicerale. 

Da Fondazione Crt 11 ambulanze ad Anpas

Fondazione Crt, grazie al bando Missione Soccorso, ha assegnato a undici associazioni Anpas del Piemonte contributi per l’acquisto di ambulanze da destinare al servizio di soccorso di emergenza 118. I contributi di Fondazione Crt per le nuove ambulanze garantiscono il ricambio di mezzi di soccorso non più convenzionabili operanti sul territorio della Regione Piemonte e della Regione Autonoma Valle d’Aosta per il mantenimento dell’efficienza del servizio di emergenza sanitario.

Le undici associazioni di volontariato Anpas del Piemonte vincitrici del bando Missione Soccorso 2024 sono: Croce Verde Mombercelli (At), Croce Verde Alessandria (Al), Croce Verde Casale Monferrato (Al), Croce Verde None (To), Croce Verde Rivoli (To), Vasc Volontari Assistenza e Soccorso Caravino (To), Croce Verde Torino (To), Croce Verde Villastellone (To), Vssc Volontari Soccorso Sud Canavese (To), Croce Bianca Fossano (Cn), Croce Verde Verbania (Vco).

«Vedere i nostri progetti selezionati – commenta Vincenzo Sciortino, presidente Anpas Piemonte – e dunque premiati nell’ambito del bando Missione Soccorso della Fondazione Crt, è per noi motivo di grande soddisfazione. Questo riconoscimento rappresenta un’importante opportunità per rafforzare e ampliare le nostre attività di soccorso e assistenza nella nostra regione. Il sostegno della Fondazione Crt non solo ci permette di migliorare i nostri servizi, ma sottolinea anche l’importanza del volontariato e del lavoro svolto dalle persone, che ogni giorno si dedicano con passione e competenza al bene della comunità. Desidero esprimere il nostro più sentito ringraziamento alla Fondazione Crt per la fiducia accordata e per il continuo sostegno al volontariato».

L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta 80 associazioni di volontariato con 15 sezioni distaccate, 10.658 volontari (di cui 4.254 donne), 5.498 soci, 698 dipendenti, di cui 81 amministrativi che, con 460 autoambulanze, 249 automezzi per il trasporto disabili, 266 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 2 imbarcazioni, svolgono annualmente 586.458 servizi con una percorrenza complessiva di 19.532.181 chilometri.