ilTorinese

Accoltellato sul bus, è grave

Un uomo è stato accoltellato sul bus Gtt della linea 72 in corso Mortara all’angolo con via Orvieto a Torino, nella serata di ieri. L’aggressore è scappato quando  si sono aperte le porte del autobus  che era diretto a Venaria Reale.

Quante proposte per il Ferragosto in montagna!

Le proposte  di Ferragosto in montagna

 

La montagna offre per Ferragosto una giornata di refrigerio e tanti eventi collaterali.

A Cesana Torinese, per esempio, il cuore pulsante della festa sarà piazza Amedeo, dove dalle 17 avrà luogo la terza edizione di “Il turista è protagonista “, un talent show, con giuria e premi, in occasione del quale ogni turista che lo vorrà potrà esprimere il suo lato artistico, ballando,  recitando o cantando. Un’altra novità  è  il Triathlon del Boscaiolo in via Ferragut alle 9.30, una competizione che metterà tra loro alla prova i boscaioli della zona con le loro abilità.

Una grande fiera di Ferragosto animerà  il piccolo borgo di Pragelato, con decine di banchi di abbigliamento, frutta, verdura, prodotti locali e artigianato, sin dal mattino esposti in piazza Piersanti Matterella, in frazione La Ruà.  Dalle 21 riprenderanno gli appuntamenti di musica dal vivo promossi dalla Pro Loco con la serata di ballo liscio e l’orchestra di Silvano e Barbara.

Il concerto di Ferragosto sarà  l’appuntamento obbligato e atteso a 2170 metri a Sportinia di Sauze d’Oulx, presso la terrazza della Capanna Kind, che si trasformerà in un palcoscenico a cielo aperto per celebrare due icone del rock italiano, Luciano Ligabue e  Vasco Rossi, con due band di alto livello, Oronero e Rewind. A Claviere il Ferragosto sarà  a base di sport, con il Bike Festival, che permetterà  a grandi e piccini di provare le e bike nel tracciato disegnato apposta per l’evento, partecipando a tour guidati e tante iniziative.

Il 15 e 16 agosto al Sestrieres, in via Louset, dalle 9 alle 18.30, vi saranno due giorni dedicati agli acquisti con in esposizioneoggettistica,  piante, artigianato popolare, fiori, spezie e benessere naturale. Dalle 16, in piazza Fraiteve, è  previsto il concerto di Loris Gallo, mentre fino al 18 agosto nei locali della Pro Loco si potrà visitare una mostra personale di Mariano Carrara dal titolo “Anthology”. Gli amanti delle quote potranno approfittare della telecabina Sestriere Fraiteve per salire fino a  quota 2700 metri e godere di un paesaggio mozzafiato.

A Prato Nevoso, nel comune di Frabosa Sottana, alle 12.15, si terrà  il 44esimo concerto Sinfonico di Ferragosto con l’Orchestra Barrolomeo Bruni di Cuneo, che proporrà  le più  celebri arie e colonne sonore dai film premio Oscar di John Williams.

La montagna piemontese si conferma palcoscenico privilegiato per la musica e la sua diffusione culturale.

MARA MARTELLOTTA

Ladri di biciclette in manette

La Polizia di Stato, unitamente a personale dell’Esercito Italiano, ha tratto in arresto due uomini italiani di trentasette e trentatré anni, entrambi gravemente indiziati di furto in abitazione in concorso.

È quasi l’una di notte quando i poliziotti del Commissariato di P.S. Barriera Milano, durante il servizio denominato “Strade sicure” svolto in collaborazione con l’Esercito Italiano, transitando in Corso Palermo notano due soggetti a bordo di una bicicletta elettrica dirigersi verso Corso Novara e, al contempo, un uomo che li indica quali autori di un furto.

Gli agenti invertono immediatamente il senso di marcia ponendosi all’inseguimento dei due uomini che, incuranti della propria e dell’altrui sicurezza, verosimilmente nel tentativo di sfuggire al controllo, imboccavano ripetutamente strade in senso opposto a quello di marcia, ma vengono definitivamente bloccati in via Novi.

I due, poco prima di essere notati in strada dagli operatori, hanno fatto accesso all’interno di uno stabile seguendo un rider. Avrebbero atteso all’esterno del palazzo fino a quando non si è presentata l’opportunità di entrare, senza esser notati, impedendo la chiusura del portone a seguito dell’ingresso di un altro inquilino. Mentre uno dei due bloccava con un piede il portone, l’altro saliva portando via la bicicletta elettrica che il rider aveva lasciato temporaneamente sul pianerottolo per poi fuggire su di essa.

Entrambi sono stati arrestati per furto in abitazione in concorso; il trentasettenne è stato arrestato, altresì, per minacce a pubblico ufficiale, mentre il trentatreenne anche per dichiarazioni di false generalità. La bicicletta oggetto di furto, del valore i circa 1000 €, è stata immediatamente riconsegnata al proprietario.

I procedimenti penali si trovano attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza degli indagati sino alla sentenza definitiva.

Nuovo biglietto Gtt per viaggiare in quattro e risparmiare

A Torino viaggiare in gruppo è  più conveniente. Da ottobre, GTT introduce il nuovo biglietto “Daily X4”, ideale per famiglie, amici e turisti che vogliono scoprire la città senza pensieri.

Con un unico titolo, valido per  4 persone su bus, tram e metropolitana per un’intera giornata, si potrà risparmiare fino al 20% rispetto all’acquisto di biglietti Daily singoli digitali e al 30% rispetto ai cartacei.

Il nuovo biglietto si acquista al prezzo di 12 euro su supporto digitale (app GTT TO Move) e 14 euro e 80 centesimi su supporto cartaceo (Chip on Paper). Acquistare un biglietto Daily singolo costerebbe 14 euro e ottanta centesimi in formato digitale e 18 euro in formato cartaceo.

Il biglietto “Daily X4” consente a un massimo di 4 persone (compreso il titolare) di usufruire del servizio di trasporto pubblico urbano e suburbano GTT per l’intera giornata. Il titolo di viaggio, da convalidare una volta all’accesso e al cambio linea sui mezzi di superficie e ai varchi della metropolitana, permette un numero illimitato di corse. Si ricorda che i minori di 11 anni hanno diritto alla gratuità del servizio.

Il nuovo biglietto “Daily X4” è un’ottima opportunità per ridurre l’uso dell’auto privata e scoprire i vantaggi del trasporto pubblico: una scelta sostenibile per te e per la città.

Volo in ritardo di 4 ore, come chiedere il rimborso

Riceviamo e pubblichiamo – Giornata da incubo per molti passeggeri. Dovevano raggiungere Bari, ma il volo ha riportato oltre 4 ore di ritardo all’atterraggio. È accaduto martedì 13 agosto, con il volo Torino Bari FR6180, con pesanti disagi per i passeggeri della compagnia aerea Ryanair.

I passeggeri, quindi, sono stati costretti a trascorrere ore intere all’interno dell’aeroporto di Torino, vedendo rinviato il proprio volo in partenza inizialmente alle 10:25 e atterrato solamente alle 16:06.

Un disservizio che ha portato non pochi disagi per i passeggeri desiderosi di raggiungere Bari, che, però, grazie all’assistenza gratuita di ItaliaRimborso, possono ottenere 250 euro come compensazione pecuniaria. Sembra che il ritardo, infatti, sia dovuto a problematiche della compagnia aerea ed il team sostiene che ci possano essere gli estremi per l’applicazione del Regolamento Comunitario 261/2004.

Per contattare ItaliaRimborso e segnalare il volo in ritardo Ryanair Torino Bari è possibile farlo segnalando direttamente il disservizio con il form presente nel sito italiarimborso.it.

Ferragosto di una volta e riflessioni sul presente

Non vorrei essere considerato eccessivamente pessimista. Ma non mi sembra che la situazione globale sia sotto controllo. Cerchiamo di rifugiarci nel ricordo che è sempre un ottimo antidoto per le miserie attuali. Ricordo dei mitici anni 70. Vero che la moda non era un gran che. I residenti a Torino superavano  1 milione e 250mila. Tutto era Fiat chiamata ” La Feroce ” epiteto tutt’altro che elusivo. O il giornale La Stampa, proprietà Agnelli,  la Bugiarda, anche qui tutt ‘altro che elusivo. Tutto era cadenzato dall’ alto, soprattutto i tempi di vita di ognuno di noi. Dunque il 1 di Agosto tutti in ferie. 4 settimane secche. Il primo turno era il venerdì, alle 14 uscita ai cancelli Fiat. 850 stracolme di bagagli. Moglie e figli aspettavano i capofamiglia e poi obbiettivo casa e paese da dove si era emigrati. E si aspettava il ferragosto. Dopo il giro di boa verso la fine delle ferie di mio padre che coincidevano con la fine delle vacanze in Val di Lanzo a Viu. Dopo il 15 il tempo si mitigava ed il maglioncino di lana alla sera era d’obbligo. Quanti ferragosto, quanti ricordi. Dalle grigliate con gli amici di papà e mamma alle rarissime volte nell’osteria del paese. Niente di eccezionale. Pane e salame, agnolotti o l’immancabile buseca (il minestrone con trippa). Poi la toma di Lanzo. Mi piaceva finire le croste. La parte del formaggio più saporito. O di quel pane che sapeva di farina. Magari appena sformato. Ma ferragosto non era solo mangiare. Mio padre giocava a Tarocchi e mia madre con le amiche nel ricordare di quando, giovane sartina si sentiva un po’ più libera del presente che la costringeva a casa a fare la pantolonaia,  in nero ovviamente. Ed io via con gli amichetti. Una delle poche volte che i giochi erano insieme maschi e femmine. Libertà e quel tanto di felicità che non guasta mai. E questa libertà mista a felicità che ci faceva già vivere nel futuro. Vietato essere pessimisti. Si intuiva che il boom economico si stava afflievolendo. Poco importava. Quel presente era ampiamente sufficiente per un domani sicuramente migliore del presente. Sto proiettando i miei sentimenti attuali per allora? Forse, capita ma non è peccato ricordare ciò che eravamo e soprattutto quello che avremmo voluto essere e quello che siamo diventati. E nel ricordo trovare la forza per “reggere” questo presente che, appunto, non ci aggrada. Tutto è diventato polemica. Persino queste belle olimpiadi sono diventate motivo di scontro. Strano questo ministro dello Sport che vuole cacciare Malago’ presidente del Coni. Sarebbe stato più elegante aspettare settembre. Ma si sa che l’eleganza non è da tutti. Come i soliti razzisti che hanno nel Vanacci il loro vate. Verissimo, non tutti gli italiani sono razzisti ma i razzisti sono sempre troppi. Ma bando alle tristezze per questo sciagurato presente. Almeno per Ferragosto cerchiamo di buttarci tutto dietro le spalle. Una giornata di tregua e di felice libertà. Al lago,  in montagna, al mare e per chi è rimasto in città. Con il ricordo, con il presente e con un futuro incerto ma pur sempre futuro. Buon Ferragosto a Tutti. Anzi no, non a tutti. Non per Putin, non per i razzisti, non per odiatori seriali di destra o di sinistra. Buonista? Si sono un buonista che non sopporta urla e odio. Buon ferragosto.  Un ferragosto che mi ricorda le speranze di una intera generazione. E soprattutto un buon ferragosto ai nostri figli e nipoti.

PATRIZIO TOSETTO

Spacciatore colto in flagranza, arrestato

Lunedì sera, il Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia ha coordinato un controllo straordinario del territorio ad “Alto Impatto” insieme al personale del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte, del V Reparto Mobile di Torino, di un’unità cinofila della Polizia di Stato oltre a personale della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri.

L’attività esercitata nella zona di competenza concentrandosi maggiormente in Lungo Dora Napoli, Corso Giulio Cesare, Corso Emilia e vie limitrofe, ha portato a:

l’identificazione di 64 persone;

l’arresto di una persona;

il controllo di 4 esercizi pubblici; l’emissione di 3.000 euro di sanzioni amministrative; il sequestro di diversi grammi di sostanza stupefacente e somma di denaro.

In particolare l’arresto è avvenuto all’incrocio tra Corso Giulio Cesare e Corso Emilia, dove gli agenti hanno colto in flagranza un giovane ventiseienne di origini marocchine mentre consegnava diversi grammi di sostanza stupefacente ad un secondo soggetto. Il ventiseienne è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato sino alla sentenza definitiva.

Sempre in Corso Giulio Cesare un locale è stato sanzionato per irregolarità amministrative e carenze igienico sanitarie per la somma di circa 3.000€.

I controlli congiunti continueranno con cadenza regolare.

Maltempo, danni anche a Mirafiori

Albero caduto in via Coggiola, albero caduto in strada Castello di Mirafiori, tetto della scuola Gaetano Salvemini scoperchiato.  Le foto sono del lettore Luigi Gagliano. Il nubifragio di ieri ha causato molti danni in diversi quartieri di Torino. Sono state decine le chiamate di richiesta di intervento dei vigili del fuoco.

Se Caravaggio accresce lo splendore di una magnifica mostra

Capodimonte da Reggia a Museo”, alla Venaria sino al 15 settembre

Roberto Longhi scrisse che “una brutalità e una pietà infinita si dilaniano in essa” mentre due storici del Sei e Settecento la definirono “la più bell’opera che già mai fatto habbia questo illustre dipintore” e ricordarono come “la nuova maniera di quel terribile modo di ombreggiare, la verità di que’ nudi, il risentito lumeggiare senza molti riflessi, fece rimaner sorpresi, non solo i dilettanti ma Professori medisimi in buona parte.” Adesso che la “Flagellazione di Cristo” è giunta alla Reggia di Venaria a completare le sessanta opere delle collezione Farnese e Borbone portate, secondo un ben preciso asse verticale artistico Napoli-Torino, sino alle porte del capoluogo piemontese dalla Reggia di Capodimonte, ultima “ciliegina” di tutte quelle promesse da Eike Schmidt, ex direttore del museo napoletano e mancato sindaco di Firenze in questi ultimi giorni, è doveroso riprendere il discorso intorno a una delle mostre più suggestive viste in questi ultimi anni, veramente ammirata, un panorama di bellezza, “Capodimonte da Reggia a Museo. Cinque secoli di capolavori da Masaccio a Andy Warhol”, curata da Sylvain Bellenger e Andrea Merlotti, che sta entusiasmando visitatori e appassionati, riprenderlo al di là di quanto si scrisse tre mesi fa in occasione dell’inaugurazione alla presenza del ministro Sangiuliano. Un successone che sembra aumentare proprio con l’arrivo del Caravaggio, datato 1607 – tela commissionata (sappiamo di un acconto di duecento ducati, sappiamo di un completamento durante il secondo soggiorno napoletano, sappiamo di ripensamenti dei personaggi in special modo alla base della tela), commissionato da Tommaso de’ Franchis per la cappella di famiglia che Ferdinando Gonzaga gli donò nella chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli: in età moderna tre tentativi di furto e dal 1972 in consegna cautelativa portata a Capodimonte -, un Grande Vecchio che nei primi mesi di quest’anno ha avuto parecchi “scossoni” – il trasporto nella capitale francese per la mostra “Napoli a Parigi” con successivo ritorno, il prestito al Museo diocesano napoletano e ora il viaggio ulteriore per la mostra di casa nostra – e ha necessitato quindi di preoccupazioni e cure. Un lungo viaggio, ancora quest’ultimo, ad attraversare pressoché l’intera penisola, fatto di mille precauzioni, la continua osservazione dal satellite, un funzionario del ministero e i carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale in un accompagnamento senza sosta, un camion con la temperatura e l’umidità controllate e un rimorchio di grandi dimensioni per contenere una tela che misura 266 x 213; e ancora il parcheggio nella Citroniera e il posizionamento nella sala posta al primo piano della reggia, tramite una gru, che lo proteggerà sino al 15 settembre. La “Flagellazione” è sola nel vasto spazio, una stanza tutta per sé, a circondarsi di pubblico, a riempire gli occhi di chi guarda.

Nel periodo più tragico e combattuto della sua esistenza, fatto di risse e di processi, di un omicidio che lo costringe alla fuga da Roma, di una pena capitale che lo mette alla mercé di chiunque lo incontri, Caravaggio pensa ed esegue questo capolavoro, anche di forte natura simbolica, “quasi un passo di danza sul fondo di tenebra”, dove ferma i gesti dei tre figuri che circondano il Cristo alla colonna – già coronato di spine, la fronte bagnate da tre minuscole tracce di sangue, e chiuso nel proprio dolore fisico e in tutta la sua debolezza umana – e procura una grandissima drammaticità in quel contrasto della luce che scende da sinistra e delle ombre, che nelle opere di quegli anni reclamano insistentemente sempre più spazio, un corpo divino illuminato nel suo biancore a contrasto con la pelle brunita dei carnefici. Un corpo classicheggiante, plasticamente inteso e reso, a contrasto con la rozzezza e i grugni, con la bestialità degli aguzzini che gli sono a lato.

Per chi ama Caravaggio è un vedere e un tornare a vedere, un soffermarsi, uno studiare, uno scoprire tracce momenti particolari che appaiono nuovi, un entrare nella storia intima della tela. Ma chiaramente la mostra è La Grande Bellezza dell’arte italiana, è la scelta calibrata e necessaria e condotta con mano estremamente esperta da parte di chi offre a Torino quel percorso: anche se, nel rivedere le mostra e riandando ai viaggi fatti a Napoli, t’accorgi che un posto vuoto lo lasciano Brueghel il Vecchio (“La parabola dei ciechi”) o, allungandoci all’Ottocento, la “Luisa Sanfelice” di Toma, i Domenico Morelli e Boldini e De Nittis: si chiude con “Vesuvius” di Andy Warhol con immenso solluchero per i contemporanei.

Quel percorso ha tappe innumerevoli e importanti a cui fermarsi, “La crocifissione” di Masaccio e di Masolino la “Fondazione della chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma”, “San Gerolamo nello studio” di Colantonio (1445) per gustare i particolari di una pittura che guarda ai maestri fiamminghi e ai provenzali attivi alla corte di Renato d’Angiò, e poi Bellini con la luminosa e paesaggistica “Trasfigurazione” e Tiziano con “Danae” e “Papa Paolo III” in compagnia dei nipoti Alessandro, “Il Gran Cardinale”, e Ottavio, l’”Antea” del Parmigianino, serva o amante del pittore, forse donna sconosciuta che è l’allegoria della bellezza ideale, giustamente posta a immagine della mostra, Annibale Carracci e Guido Reni, Artemisia Gentileschi più “autobiografica” che mai nel tagliare la testa di Oloferne che con tutta probabilità ha le sembianze di Agostino Tassi, suo stupratore. Il giusto confronto da i due “Apollo e Marsia” di Jusepe de Ribera e Luca Giordano, il grandioso Solimena, l’Estasi di Santa Cecilia di Bernardo Cavallino, “La famiglia di Ferdinando IV di Borbone” firmato da Angelica Kauffmann sul finire del Settecento, al centro di un rigoglioso paesaggio, mentre i piccoli eredi accarezzano un cane, suonano l’arpa e giocano divertiti con un filo tra le mani.

Elio Rabbione