ilTorinese

“Silent Reading Party”. Nessun parli… e niente smartphone!

Dagli States arriva anche a Torino, protagonisti il silenzio e i libri

Giovedì 26 settembre, ore 20,30

Fenomeno nato (tanto per cambiare!) negli USA, da tempo ha varcato l’oceano e sta ormai spopolando anche in Europa. Come poteva non arrivare (ed è il benvenuto) anche sotto la Mole? Definito “la nuova frontiera della festa”, l’evento  “fa leva sul silenzio, sull’ascolto, sul piacere di stare insieme e leggere, trascorrendo un paio d’ore in un luogo dall’atmosfera rilassante, dove ci si può anche riempiere gli occhi di bellezza, dimenticandoci degli ‘smartphone’, assolutamente banditi, niente post, ‘selfie’o scatti”. A parlare sono le “Compagne di Banco”, alias Elena Forno e Chiara Avidano che, compagne di banco, lo sono state veramente, a settembre del 1990, al “Liceo Classico Alfieri” di Torino, e poi si sono ritrovate per scrivere un blog, un diario a due voci che, dal marzo scorso “racconta di cose, eventi, persone, usi che furono, partendo dalla scuola, ma arrivando all’attualità”. E proprio a loro, a Elena e a Chiara, si deve l’organizzazione del “Silent Reading Party” (all’italiana “Silenzio, ora si legge. Una festa silenziosa per leggere e ascoltare”) che andrà in scena giovedì 26 settembre (ore 20,30) in un luogo speciale, in centro città, già noto ad alcuni torinesi, poiché inserito nel circuito “Open House”, ovvero gli originalissimi spazi di “515”, agenzia creativa al civico 40 di via Mazzini.

Obiettivo: il recupero di “spazi calmi” in cui rigenerare il pensiero, celebrando il “piacere della lettura” e la “bellezza del silenzio”, riempito di “cose di senso”. “Per questo – dice Chiara – i cellulari vanno spenti. Bisogna riprendere in mano la propria mente e il proprio pensiero libero, dobbiamo imporci di allontanare uno strumento che ormai è vitale, ma è distraente e disturbante”. Ed Elena aggiunge: Il cellulare si spegne e si dimentica il mondo ‘social virtuale’ per abbracciare quello reale e, dopo la lettura, per condividere pensieri e impressioni.

Avvertenze per l’uso: Meglio portarsi un compagno di avventure e letture, “libro o persona”, spiegano le organizzatrici. Poi, occorre ritagliarsi un’ora di tempo dove parleranno parole scritte, lette e ascoltate: gli spazi di “515” saranno allestiti per ospitare una festa studiata ad hoc, con “tappeti” e “cuscini”. L’idea è rilassarsi, godere di uno spazio davvero originale e normalmente non accessibile al pubblico, leggere un libro o ascoltare una storia.

Al termine dell’incontro, è previsto un brindisi.

Prenotazione consigliata: compagnedibanco90@gmail.com

Alla “festa silenziosa”, sarà anche presente la casa editrice indipendente “Buendia Books” che metterà a disposizione una selezione di “libri scontati” per chi desidera scoprire nuove storie anziché portare le proprie con sé.

Le due creative “Compagne di Banco” non sono alla prima esperienza del genere. Hanno già organizzato, infatti, degli incontri alla “Piola-libreria di Catia” in via Bibiana, presidio culturale di Barriera, da “Comala”, luogo di incontro e studio dei giovani sotto l’occhio attento del grattacielo San Paolo, e al “Cecchi Point Casa del quartiere di Aurora”, in via Cecchi 17. Negli appuntamenti dal vivo la formula è curiosa: prevede la lettura del tema della settimana postato sulle pagine di diario del blog, il dialogo con i presenti, la raccolta dei “bigliettini” che ognuno può scrivere sull’argomento dell’incontro o su un proprio pensiero legato al progetto, su un ricordo della scuola o del proprio compagno di banco o di quello che sente in quel momento.
Nell’autunno, saranno in programma nuove date e occasioni di incontro: a fine ottobre, invece, andrà in scena una “passeggiata letteraria” per raccogliere idee (e magari castagne!) lungo il fiume insieme alla scrittrice Cristina Converso.

g.m.

Nelle foto:

–       Le “Compagne di Banco”

–       Interni agenzia “515” – Nei suoi spazi, anche una rampa di “skate”

Fondazione Sandretto, le mostre a Guarene

Nel comune piemontese di Guarene, in provincia di Cuneo, che ospita la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, quella del 21 settembre è stata una giornata all’insegna dell’arte, con l’inaugurazione di due mostre, entrambe aperte fino al 10 novembre, e il disvelamento di una nuova opera per il Parco d’arte “Sulla collina di San Licerio”. Alle ore 17 del 21 settembre si è tenuto un laboratorio per famiglie al palazzo Re Rebaudengo curato dal dipartimento educativo della Fondazione e seguito dalla mostra collettiva “Truly rural”, curata da Bernardo Follini, che interroga gli immaginari connessi al mondo rurale da una prospettiva storica e contemporanea. Concepita a partire dalle ambientazioni di palazzo Re Rebaudengo, sulle colline del Roero, la mostra propone un dialogo tra opere della collezione Sandretto Re Rebaudengo e alcuni contributi di artisti e artiste di differenti generazioni. I protagonisti dell’esposizione sono Noor Abed, Massimo Bartolini, Sarah Ciraci, Mario Giacomelli, Helena Hladilová, Mauro Ledru, Marko Lehanka, Jumana Manna, Carol Rama, Athi-Pathra Ruga, Eoghan Ryan e Wilhelm von Gloeden.

Sono loro gli artisti selezionati da Bernardo Follini, che prende le mosse dall’idea romantica di paesaggio e dal concetto di autenticità per riflettere sull’idea di rurale nel senso comune e sulle sue origini. Il titolo della mostra nasce dalla videoinstallazione del 2019 ‘Truly rural” dell’artista irlandese Eoghan Ryan (1987). Posta all’inizio del percorso espositivo, è costituita da sedute in fieno e da un video che descrive la tradizione trasgressiva del carnevale in una località rurale tedesca. Esplorando i diversi fattori che costituiscono l’ecosistema agricolo (agricoltura, allevamento, vita comunitaria e turismo) , le opere si propongono di far luce sulle infrastrutture visibili e invisibili, sulle attività sociali e sui sistemi di produzione realizzati su determinati valori e economie. Attraverso i lavori esposti, la mostra offre un’analisi dei fenomeni sociopolitici che influenzano la campagna e il comportamento collettivo degli abitanti, indagando la relazione tra comunità, discendenza e appartenenza, e facendo anche emergere delle inquietudini private. Sempre a palazzo Re Rebaudengo è presente un secondo percorso espositivo, la personale di Tin Ayala (1998) dal titolo “There is no conquist without celebration”, a cura di Follini. Questa mostra segna il dodicesimo anno di collaborazione della Fondazione con Ensba Lion, l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts della città francese. Tin Ayala é artista originario delle ande equatoriane, ha partecipato all’edizione nel 2023 del programma “Post diplôme”, aperto ogni anno a cinque artisti. Ayala prende come punto di partenza del suo lavoro l’identità Cholo, termine di origine indigena che designava, nel periodo della colonizzazione andina, i discendenti degli indigeni spagnoli. Per l’artista questa identità postcoloniale è in grado di ridefinire le nozioni di razza attraverso un potenziale generativo transculturale. Il suo lavoro è concepito come un collage scenografico che integra immagini precoloniali, rappresentazioni contemporanee, simboli indigeni e personaggi della cultura pop. Ayala, contemporaneamente, realizza azioni dirette in collaborazionorigini collettivi locali delle Ande intorno all’identità Cholo.

La mostra a Guarene rappresenta un’ulteriore tappa del progetto di ricerca Cholonizacion, con cui da due anni l’artista vuole definire il potenziale delle produzioni Cholo-Andine, creando uno spazio ibrido in cui possono coesistere elementi di una cultura egemonica internazionale e sopravvivere dinamiche culturali locali legate a gruppi sociali storicamente oppressi. Il Parco d’Arte della Fondazione Re Rebaudengo è stato il secondo scenario della giornata di inaugurazioni, con un attraversamento della città dal palazzo della Fondazione, insieme a un concerto itinerante di Bandakadraba. È stato presentato nel Parco d’Arte il mosaico rurale dell’artista statunitense Tauba Auerbach, che si aggiungerà alle sculture presenti sul luogo. Si tratta di un mosaico che nasce da una serie di dipinti con lo stesso titolo e si basa su fotografie microscopiche della schiuma, rappresentate da migliaia di puntini dipinti a mano. La schiuma, ingrandita nei punti d’incontro con le bolle, si rivela una rete, un intreccio che emerge da un campo di particelle. Collaborando con un team di artigiani con sede in Italia e un programmatore per creare software, Auerbach ha adattato la serie dipinta a un mosaico murale all’aperto in un’opera lunga undici metri, dal titolo “Foam”.

 

Mara Martellotta

A Torino la Giornata Internazionale dei Fiumi 

Insieme a CISV e il progetto The Water Code per imparare la gestione sostenibile delle risorse idriche

 

Martedì 24 settembre, ore 18

Parco del Valentino, fronte Imbarchino

 

Che cosa possiamo fare per migliorare lo stato delle acque? E come possiamo aumentare la consapevolezza sul tema della salute dei fiumi, dei mari, dei laghi e di tutte le risorse idriche?

 

CISV ETS, all’interno del progetto “The Water Code”, in occasione della Giornata Internazionale dei fiumi, martedì 24 settembre, invita le cittadine e i cittadini di Torino al Parco del Valentino per cercare delle risposte a queste domande.

 

Un kit di adesivi, un set fotografico “acquatico” e dei quiz per renderci più consapevoli rispetto all’utilizzo e la difesa delle acque. Un modo per portare il progetto dalle scuole alla città, dopo i laboratori di citizen journalism e di coding in alcuni istituti torinesi e della provincia, condividiamo alcuni risultati e spunti intergenerazionali.

 

L’appuntamento è dalle ore 18 al Parco del Valentino, di fronte all’Imbarchino, con le sorprese di The Water Code per celebrare insieme i fiumi.

 

“The Water Code” è un progetto di Helpcode, CISV, Mare Vivo, Fondazione Acquario di Genova, Fondazione Feltrinelli, Annulliamo la distanza, New Horizons, Step4, Tamat, CNR sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

 

Per informazioni

https://cisvto.org/

https://thewatercode.it/

Al liceo Volta stop ai cellulari in classe

Dopo l’approvazione del Consiglio docenti, il voto unanime del Consiglio d’istituto e i cellulari in classe per gli alunni delle classi prime e seconde al liceo scientifico Volta di Torino sono stati banditi.

Niente smartphone in aula durante le lezioni, e neanche durante la ricreazione, quando gli studenti invece di socializzare chattavano con i telefoni.

La  circolare del ministro Valditara ha vietato l’uso degli smartphone fino alle medie, e ora alcuni istituti adottano  misure per limitarne l’uso in classe.

 

Sanità piemontese, Riboldi: ecco i tre step per ridurre le liste di attesa. E i pronto soccorso restano pubblici

Di Patrizia Corgnati

L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, traccia il percorso del prossimo periodo: “Tre step per ridurre le liste d’attesa e una sanità piemontese più attrattiva”. E ribadisce il no ai pronto soccorso privati

 

Leggi l’articolo su Lineaitaliapiemonte.it:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2024/09/23/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/sanita-piemontese-riboldi-ecco-i-tre-step-per-ridurre-le-liste-di-attesa-e-i-pronto-soccorso-res.html

La Piazza dei Mestieri festeggia i suoi vent’anni

Dal 23 al 29 settembre si festeggia a Torino il ventennale della Piazza dei Mestieri, presieduto da Dario Odifreddi, Centro di Formazione con una dimensione imprenditoriale tra le più importanti di Torino. Era il 26 ottobre 2004 quando a Torino si inaugurava la Piazza dei Mestieri, e in questi venti anni la Piazza è diventata non solo un luogo adatto alla crescita dei più giovani, ma anche un punto di incontro per gli adulti e le famiglie del territorio, un crocevia di accoglienza per stranieri e persone in difficoltà, di cultura e buon cibo, riproducendo il modello di Piazza dei comuni della tradizione italiana. La Piazza dei Mestieri ha sede a Torino, Catania dal 2012 e Milano dal 2022, e accoglie migliaia di giovani italiani e stranieri desiderosi di imparare un mestiere e trovare un lavoro. Nascono così panettieri, cioccolatieri, cuochi, birrai, camerieri, grafici, informatici, acconciatrici e barber del futuro. Per raggiungere questi risultati sono stati necessari passione, dedizione, lavoro e gratuità delle tante persone che lavorano fianco a fianco dei ragazzi, veri e propri maestri che si coinvolgono con le loro vite e le loro problematiche. Tre città, cinque sedi per oltre 20.000 metri quadrati, attività formative, ristoranti, un pub, una bottega per la vendita dei prodotti artigianali, birra, pane, prodotti da forno e cioccolato, un’agenzia di comunicazione stampa e cento appuntamenti culturali all’anno per insegnare ai giovani l’attrattiva della bellezza del fare e diventare protagonisti della loro vita.

Appuntamenti del 23 settembre sono stati in mattinata un contest di acconciature, seguito alle 18.30 dall’incontro dal titolo “Vent’anni insieme per i giovani e per la città” con il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, Marco Gilli, Presidente della Compagnia di San Paolo, e Anna Maria Poggi, Presidente della Fondazione CRT. Sono attesi anche gli interventi dell’Arcivescovo di Torino Mons. Roberto Repole, del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, della Parlamentare Europea Letizia Moratti, ex ministra dell’Istruzione e membro della commissione Politiche Sociali del Parlamento Europeo, e l’attuale Assessora Regionale all’Istruzione e Vicepresidente del Piemonte Elena Chiorino.

Ampio spazio verrà dato anche alla cultura e allo svago con lo spettacolo di cabaret di Claudio Lauretta, uno dei migliori imitatori della scena comica italiana, con il grande ritorno alla Piazza dei Tre Lilu, con il nuovo spettacolo “Mai a basta”, il concerto del pianista Antonio Farao, affermato a livello di Jazz internazionale, e la premiazione dello storico concorso di poesia e narrativa dedicato ai ragazzi delle scuole professionali, con Daniele Mencarelli Presidente di Giuria. La settimana verrà conclusa dall’annuale Festival della Birra, il Beer Fest Platz 2024.

 

Mara Martellotta

 

 

Tentato furto di collanina a signora anziana, due in manette

La Polizia di Stato ha tratto in arresto due cittadini marocchini, entrambi maggiorenni, gravemente indiziati di tentato furto con strappo in concorso.

Sono da poco trascorse le 18 quando una pattuglia in borghese del Commissariato di P.S. Centro in via Conte Verde angolo via Garibaldi nota due persone, uno dei quali si avvicina a un’anziana signore e le strappa la collana dal collo mentre il suo complice resta poco più indietro guardandosi intorno.

Il colpo, però, non va a segno. La collana pur rompendosi sfugge di mano allo scippatore e finisce nella maglia della vittima.

Dopo lo strappo, i due si danno alla fuga inseguiti dai poliziotti che li fermano in via Ariosto angolo via Cottolengo.

Uno dei due, l’uomo che ha materialmente operato lo strappo viene anche denunciato in stato di libertà per aver fornito false generalità dichiarandosi minore. Il cittadino straniero, inoltre, viene deferito in stato di libertà poiché presunto autore di un reato simile commesso lo scorso agosto nella stazione di Savona.

A La Morra la mostra “Mia unica collina“nel ricordo di Claudia Ferraresi

Nel decennale della sua scomparsa, l’omaggio ad un’importante artista, Donna di cultura e del vino della terra di Langa

Sono ormai trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Claudia Ferraresi, giornalista e critico d’arte, pittrice, scrittrice, Donna di cultura e Donna del vino. Eclettica imprenditrice, infaticabile e creativa, dal cuore grande e generoso, realizzatrice di tanti progetti finalizzati alla valorizzazione della sua amata terra di Langa, dal 2014 patrimonio dell’Unesco.

Si è sempre impegnata a farla conoscere e a proteggerla con cura proprio come quelle rose profumate e belle che si incontrano all’inizio dei filari delle viti e che, con la loro costante presenza, sono amiche e sentinelle attente alla salute e al benessere dei preziosi vitigni. Ha saputo precorrere i tempi con il suo intuito creativo ed imprenditoriale quando il marchio Langhe e Roero era ancora di là da venire, con un’attenzione crescente al territorio nei suoi molteplici valori. In lei, testimonial e ambasciatrice per oltre quarant’anni, un grande sogno dal profumo che sa di terra, tutto da realizzare stava giorno per giorno prendendo forma e partendo dalle grandi potenzialità che aveva già intravisto in tempi di tanta speranza, di progetti, di scommesse e di realizzazioni a lungo immaginate.

 

Questa è stata Claudia Ferraresi che in questi giorni il Comune di La Morra con la sua famiglia Locatelli e le  Cantine Rocche Costamagna, l’Associazione Agorà e La Morra Eventi e Turismo oltre al Club Unesco e alla Biblioteca Civica Don Rubino hanno voluto commemorare con un convegno dedicato alla sua figura di imprenditrice e di artista e con una mostra aperta sino al 29 Settembre dal titolo “ Mia unica collina “ con alcuni suoi dipinti che raccontano le sue terre dai contorni sfumati e intimi. Ci parlano di lei, figlia d’arte, alcuni suoi acquerelli delicati ed al tempo stesso forti , accanto a tele della madre pittrice, musicista e cantante lirica Valeria Costamagna, nella piccola chiesa sconsacrata di S. Sebastiano, gioiello del barocco langarolo, molto amato dalla Ferraresi che ne fece un luogo elettivo per i tanti eventi da lei realizzati in questo suo angolo di terra, una cresta di Langa da cui mai avrebbe potuto allontanarsi, scrigno dei suoi sentimenti più privati e profondi. “ Le mie colline delle Langhe – sono sue parole – sono diventate la mia unica collina, dentro la quale cercare amore e pace.

Tentare di interpretarle per vivere è stata la mia salvezza umana “. Nata a Santena da un’antica famiglia piemontese, privata giovanissima dei genitori a causa di un grave incidente, ciò che causò in lei una ferita difficile da rimarginare, si trasferì da Torino a La Morra nel 1972 nella casa di famiglia dove scelse di vivere pienamente quelle colline con i loro vigneti, i loro sapori e tradizioni, le loro nebbie e le loro albe e quel loro tempo scandito dalla stagionalità della vita, dai rintocchi delle campane nella valle e degli antichi Morbier, le pendole di casa. La nota azienda vitivinicola lamorrese Rocche Costamagna da lei ereditata come prezioso bene di famiglia ed oggi gestita dal figlio, l’imprenditore Alessandro Locatelli, entrato in azienda negli anni Ottanta al suo fianco, cui ha passato il testimone, ha visto la nascita di molte sue attività.

Un fiore all’occhiello è stata in quei suoi primi anni la valorizzazione della coltivazione e della raccolta delle uve del Barolo, re dei re dei vini, oggi conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo e da loro prodotto a partire dal 1841. Nel 1976 creò “ La cà dj’ amis “, un’Associazione culturale con cui ha inteso offrire i suoi spazi e le sue conoscenze territoriali per parlare di cultura locale e tradizioni, di colture agricole e di enogastronomia. Erano tanti in quegli anni i personaggi che invitava nella sua casa – museo accanto alle famose cantine, da Piero Angela a Luigi Firpo, Primo Levi, Ottavio Missoni, Giovanni Arpino e tanti altri che omaggiava della simbolica chiave con cui entrare virtualmente nel cuore delle Langhe in incontri che culminavano in un evento annuale, un premio sempre molto atteso che battezzò “ la ciau d’la cà”. Era un’occasione unica che sfociava in sempre nuovi progetti per la valorizzazione e lo sviluppo di una lettura del Piemonte cosciente e lungimirante che puntasse al recupero delle eccellenze culturali ed enogastronomiche da salvaguardare e tramandare, premiando quanti tra i personaggi della cultura, dell’arte e delle scienze avevano collaborato con fattivi contributi culturali a puntare l’attenzione su queste terre langarole. Dagli anni Ottanta dette vita a “ Le tavole della cultura “ con vari eventi ed iniziative a tema che facevano da sfondo a “ Libri da gustare”, altra sua creazione con un’ importante raccolta di testi enogastronomici, una rassegna letteraria con premiazione degli autori eccellenti che culminava all’annuale Salone del Libro di Torino.

Infine nel 1990 è la volta di un’altra sua realizzazione, “ I Ristoranti della tavolozza ”, con la presenza di ristoratori d’eccellenza con un occhio attento alla cultura enogastronomica e all’educazione al cibo. E’ giusto e doveroso che tutto del mondo di Claudia Ferraresi riviva in chi l’ha conosciuta ed oltre, nei suoi luoghi ed oltre perché nulla di lei, della sua vita, del suo operato, della sua ricca eredità culturale e spirituale, nessuno dei tanti semi da lei piantati e fioriti, vada perso.

                                                                                             Patrizia Foresto

Mostra “ Mia unica collina”

Chiesa di S. Sebastiano

Via Umberto 22/30

La Morra ( Cn)

 ore 10/ 13 e 15/18