ilTorinese

È aperta al MAO la nuova biblioteca d’arte asiatica

Il servizio, destinato a studenti e ricercatori, mette a disposizione circa 1.000 volumi di arte asiatica antica, moderna e contemporanea, suddivisi in tre aree geografiche: Sud-est asiatico, Giappone e Cina. In aggiunta, la biblioteca mette a disposizione anche una vasta raccolta di cataloghi di mostre realizzate dal MAO, dai Musei della Fondazione Torino Musei e dai principali musei d’arte orientale italiani, come il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e il Museo Museo Poldi Pezzoli di Milano, insieme a una selezione di cataloghi delle maggiori casa d’aste internazionali, quali Christie’s, Sotheby’s, Nagel e Aste Bolaffi.

La raccolta del MAO fa parte della sezione libri dei Musei Civici di Torino rintracciabili al sito  www.librinlinea.it, dove sono catalogati tramite schede OPAC.

La biblioteca, situata al quarto piano dell’edificio, è accessibile gratuitamente previa prenotazione obbligatoria e osserva i seguenti orari: dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 16.

Per fissare un appuntamento è necessario scrivere a marika.marone@fondazionetorinomusei.it.

“The Square/Rutan”, la Mole ospita l’installazione del regista svedese Ruben Ostlund

 

S’intitola “The Square/Rutan” l’installazione artistica ideata dal regista svedese Ruben Ostlund, autore dell’omonimo film, che, per la prima volta, viene esposta fuori della Scandinavia, al piano di accoglienza della Mole Antonelliana a Torino, con ingresso libero dal 27 settembre al 4 ottobre.

“Sono felice e onorato di ricevere il Premio Stella della Mole e molto entusiasta della collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino – ha dichiarato Ruben Ostlund.

La storia di Torino è la storia di una grande città e anche di questo grande museo, di cui ho molto sentito parlare, e che mi hanno spinto a venire in Italia a settembre. In questo momento storico è più che mai attuale parlare delle idee che l’installazione rappresenta, della nostra società, di cosa dovremmo fare e quale ruolo ha il cinema in tutto questo. Infine, ma non meno importante, non perdetevi l’inaugurazione dell’installazione e aspettatevi una sorpresa”.

 

Mara Martellotta

Le imprese fanno rete per la partenza dei lavori della Metro linea 2 nel 2026

Oltre 170 imprese piemontesi insieme ad alcuni grandi player internazionali, hanno partecipato ieri a ‘Opportunità per l’economia del territorio’ dedicato all’illustrazione del progetto della Linea 2 della metropolitana di Torino. Organizzato da Unione Industriali Torino, Confindustria Piemonte, Ance Torino in collaborazione con Infra.To l’incontro al Centro Congressi dell’Unione Industriali Torino ha consentito di illustrare non solo le ricadute economiche generate dalla fase di realizzazione delle opere di costruzione e allestimento, ma anche dalla conversione di vaste aree nei quartieri interessati dal tracciato.

La seconda linea della metropolitana è un progetto importante per la nostra città e rappresenta anche un’opportunità per le imprese piccole medie e grandi del nostro territorio, che sono spesso leader di filiere per design, tecnologia e qualità. Ecco perché abbiamo voluto questo evento aperto, affinché la Metro2 faccia sentire tutti, aziende e cittadini, parte di un passaggio decisivo per lo sviluppo della città” ha dichiarato Marco Gay, presidente Unione Industriali Torino, aprendo i lavori.

Siamo orgogliosi di aver organizzato con l’Unione Industriali di Torino e Confindustria Piemonte questo importante incontro, condividendo linee d’azione comuni, perché oggi più che mai occorre unire le forze del mondo industriale per tutelare le esigenze di quello imprenditoriale e far fronte alle difficoltà che la congiuntura economica e la situazione politica internazionale stanno generando” ha dichiarato Antonio Mattio, Presidente Ance Torino. “Parlare concretamente di una seconda linea della Metropolitana, dopo quasi 20 anni dall’inaugurazione della linea 1, è quantomai importante e strategico per il presente ed il futuro di Torino e dell’area metropolitana. L’intervento va considerato fondamentale nella sua globalità: non è solo l’appalto di lavori pubblici, con ricadute e benefici diretti per le imprese esecutrici, ma è una scintilla per avviare il rilancio dell’attività economica di Torino e che auspichiamo possa avere un effetto positivo per le imprese del territorio. A tal proposito, auspichiamo che nelle gare, nel pieno rispetto della normativa, vengano tenute in conto le imprese locali, modulando ad esempio questo intervento e quelli che verranno in lotti funzionali, che tengano distinte le attività tipicamente edili rispetto a quelle relative alla trasportistica, all’armamento ferroviario e alle relative tecnologie. Solo così potranno essere garantite occasioni di lavoro alle piccole e medie imprese, che sono il cuore pulsante del tessuto economico della città” ha aggiunto.

L’assessore all’Urbanistica della Città di Torino, Paolo Mazzoleni, ha spiegato: “La linea 2 della metropolitana rappresenterà per la Città di Torino un punto di svolta nelle politiche di transizione ecologica, implementando in modo importante la rete del trasporto pubblico locale, ma anche dal punto di vista urbanistico in termini di riqualificazione per la zona nord della città, da cui partirà il suo percorso. Il cronoprogramma, dopo la nomina del commissario straordinario da parte del Governo, prosegue verso la realizzazione: a luglio Infra.To ha bandito la prima gara per le prestazioni di supporto al project management dell’opera, un lavoro propedeutico importantissimo.  Questo permetterà di poter mettere a bando entro il 2025 le prossime fondamentali gare per la scelta del sistema di segnalamento e del materiale rotabile e la realizzazione delle opere civili”.

Ci sono 1,8 miliardi per realizzare la linea 2 da Rebaudengo a Porta Nuova, poi ci auguriamo che arrivino, in corso d’opera, anche i 550 milioni per raggiungere il Politecnico: una prosecuzione che metteremo a bando come tratto opzionale. In totale si tratta di oltre 2 miliardi di euro, che però dovranno essere divisi su due grandi voci di spesa: treni e sistema di gestione dei treni (circa 450 milioni) e il resto per le opere civili, le stazioni, gli impianti non di trazione e così via” ha illustrato Bernardino Chiaia, Commissario straordinario per la Metro 2 e presidente di Infra.To. Secondo il Commissario, “innovazione digitale, impiantistica e lavorazioni di precisione, asset management possono essere garantiti anche da piccolissime realtà. Questo incontro serve per avere una visione ad ampio spettro, da questo punto di vista. In Piemonte ci sono tutte le attività ad alta specializzazione che possono essere svolte dalle aziende del territorio: tornelli, ascensori, scale mobili, impiantistica antiincendio, impiantistica di condizionamento, cybersecurity, analisi dei dati di traffico, sbigliettamento, sensoristica e manutenzione predittiva. È un’occasione per valorizzare i produttori torinesi. E se i grandi gruppi si trovano bene, magari li portano con sé anche in occasione dei grandi progetti all’estero”.

Il commissario ha poi lasciato la parola a Fabio Rizzo di Infra.To, che si è focalizzato sulle opere civili, e a Francesco Azzaronesempre di Infra.To che invece ha fatto il punto sulle opere impiantistiche. In chiusura si è parlato degli aspetti collegati all’ambiente e alla sicurezza con gli interventi di Paola Merafinae Fabio Cocito, sempre di Infra.To. C’è poi stata la possibilità di un momento di network per tutti i partecipanti.

Corso gratuito volontari soccorso Croce Bianca Rivalta

L’associazione Anpas Croce Bianca di Rivalta cerca nuovi volontari e a tal fine, giovedì 3 ottobre, alle ore 21, presso la propria sede di via Toti 4 a Rivalta, terrà la serata di presentazione del nuovo corso gratuito per diventare volontari soccorritori e soccorritrici. Il corso preparerà i nuovi volontari a svolgere, in maniera qualificata, servizi di emergenza urgenza a mezzo ambulanza.

Il corso è riconosciuto e certificato dalla Regione Piemonte secondo lo standard formativo regionale. Inoltre, all’interno dello stesso corso è prevista la formazione e l’abilitazione all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno in ambito extraospedaliero.

Il corso di formazione inizierà lunedì 7 ottobre alle ore 20.30. Dopo una prima parte di lezioni teorico-pratiche, della durata complessiva di 54 ore, gli aspiranti volontari soccorritori saranno ammessi al tirocinio pratico protetto, 100 ore in Pubblica Assistenza, durante il quale dovranno svolgere, affiancati da personale esperto, trasporti in emergenza su autoambulanza e servizi di tipo sociosanitario.

A conclusione del corso, superando un esame, si otterrà l’abilitazione finale. Gli argomenti trattati durante le lezioni riguarderanno diverse tematiche tra cui: i codici d’intervento, i mezzi di soccorso, il linguaggio radio e le comunicazioni, la gestione dell’emergenza, la rianimazione cardiopolmonare, il trattamento del paziente traumatizzato, il bisogno psicologico della persona soccorsa.

Per informazioni e iscrizioni: tel. 011-9012924, info@crocebiancarivalta.it.

La Croce Bianca Rivalta di Torino, associata Anpas, può contare sull’impegno di 148 volontari, di cui 66 donne grazie ai quali ogni anno svolge oltre 12 mila servizi con una percorrenza di circa 305 mila chilometri. Effettua servizi di emergenza 118, trasporti ordinari a mezzo ambulanza come dialisi e terapie, trasporti interospedalieri, assistenza sanitaria a eventi e manifestazioni, accompagnamento per visite anche con mezzo attrezzato al trasporto dei disabili e interventi di protezione civile. La Pubblica Assistenza di Rivalta svolge inoltre formazione sanitaria nelle scuole e corsi di primo soccorso alla popolazione.

Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta 80 associazioni di volontariato con 15 sezioni distaccate, 10.658 volontari (di cui 4.254 donne), 5.498 soci, 698 dipendenti, di cui 81 amministrativi che, con 460 autoambulanze, 249 automezzi per il trasporto disabili, 266 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 2 imbarcazioni, svolgono annualmente 586.458 servizi con una percorrenza complessiva di 19.532.181 chilometri.

Terra Madre – Salone del Gusto chiude i battenti con più di 300mila visitatori

«Cinque giorni fa, quando sono arrivata a Terra Madre, ero convinta di voler fare la maestra d’asilo. L’altro ieri, alla fine della giornata, ho detto a mamma che questa è la prima volta che vedo il nostro prodotto apprezzato: le persone sono curiose di sapere come coltiviamo e trasformiamo ciò che vendiamo. Su questo non avevo mai riflettuto, ma dà così tanta soddisfazione che mi ha fatto pensare che, un giorno, l’azienda potrebbe diventare mia. Magari un agriasilo!». Alice è giovanissima: la mattina va a scuola, al pomeriggio raggiunge il laboratorio dove aiuta a invasettare ed etichettare le creme e le composte di cipolle di Alife, Presidio Slow Food dell’alto Casertano. Sua mamma, Antonietta Melillo, è la referente dei produttori e la persona che, una dozzina di anni fa, ha recuperato i semi dagli anziani del borgo e ha ripreso a coltivare una varietà pressoché scomparsa. «Non si aspettava di sentire quelle mie parole – racconta, gli occhi gonfi di emozione -. Terra Madre mi ha aperto un mondo. Pensavo che tutto si fermasse alla cipolla: coltivata, trasformata, venduta. Mamma dà tutta se stessa per le cipolle. Per anni l’ho vista tornare a casa così stanca da non aver la forza di parlare: adesso sto capendo che dietro a tutto questo c’è un valore. E non solo per noi».

 

Quella di Alice è una delle tante, potentissime, storie di giovani che abbiamo ascoltato a Terra Madre Salone del Gusto, la manifestazione internazionale dedicata alle politiche agricole e a chi nel mondo produce cibo buono, pulito, giusto e sano. Organizzata da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, in cinque giorni, dal 26 al 30 settembre, ha coinvolto oltre 300 mila persone al Parco Dora di Torino intorno allo slogan Noi siamo Natura.

 

Petrini chiude Terra Madre, “luogo di dialogo e di pace”

 

«Vorrei che questa edizione di Terra Madre fosse dedicata a due amici, due delegati che erano qua con noi nel 2022: Dror Or, produttore di formaggi israeliano, e Bilal Saleh, produttore di olio palestinese della Cisgiordania. Il 7 ottobre, i terroristi hanno sequestrato Dror e i figli e ucciso la moglie. Dopo qualche mese lui è stato trovato morto, mentre i bambini fortunatamente sono in salvo. Saleh è stato ucciso il 30 ottobre mentre si trovava nell’oliveto, freddato da un colono che gli ha sparato dal villaggio vicino. Terra Madre è un luogo di pace, perché a Torino arrivano persone da tutto il mondo per dialogare. Senza dialogo, senza ascolto, senza rispetto per la diversità non esiste pace». Lo ha detto Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, chiudendo la quindicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, a Torino.

 

Una pace che non riguarda solo gli esseri umani, ma anche la natura: «Il futuro è qui, oggi, perché a Terra Madre è protagonista un’agricoltura che si occupa dei prossimi secoli, non soltanto dei prossimi mesi – ha affermato Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia –. Migliaia di donne e uomini, contadine, allevatori, pescatori che hanno testimoniato modelli altri, modelli agroecologici che tutelano la biodiversità e sanciscono la necessità della sovranità alimentare. Modelli in grado di garantirci un progresso che intreccia indissolubilmente il benessere umano, con quello animale, con gli ecosistemi».

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha dichiarato: «Qui a Terra Madre la suggestione del nome racchiude il senso più profondo della manifestazione. Anche nelle epoche antiche la divinità principale era associata al valore della terra e alla sua protezione. Abbiamo lingue diverse, storie diverse, religioni diverse. Una cosa però unisce da sempre il pianeta: viviamo di pesca e di agricoltura. Senza di esse non può sopravvivere nessun popolo e noi immaginiamo che questa debba essere una costante che durerà anche nei prossimi secoli. Tracciare la rotta corretta è la strada che dobbiamo intraprendere. Sviluppare la sicurezza alimentare, dare buon cibo a tutti è la nostra priorità. Enrico Mattei diceva “non voglio vivere da ricco in un paese povero”, io non voglio, e so di avere sintonia in questo con tanti tra i presenti, vivere in una civiltà che pretende di essere ricca, in un mondo che è fatto di poveri».

 

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha dichiarato: «Desidero portare il ringraziamento della Regione a chi ha lavorato per realizzare questo grande evento culturale, che contribuisce a diffondere la cultura che in Piemonte portiamo avanti da sempre, di quel cibo buono, sicuro e giusto che caratterizza le nostre produzioni e garantisce la dignità di tutte le persone che vengono coinvolte nella filiera produttiva. Mi fa particolarmente piacere poi che Terra Madre Salone del Gusto si sia svolta nella stessa settimana del G7: è molto significativo che questo evento abbia avuto un filo diretto con il G7, ovvero il luogo in cui si decidono le politiche agricole del mondo».

 

Il sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo ha dichiarato: «Il cibo, come la musica e lo sport, rappresenta un linguaggio universale in grado di unire le persone e questo appuntamento rappresenta da vent’anni una importantissima occasione di conoscenza e di riflessione su come questo debba essere buono ma anche sostenibile ed etico. La scelta della location di Parco Dora, che accoglie la manifestazione per la seconda volta, si conferma riuscita, non soltanto perché si tratta di una cornice adatta ad ospitare grandi eventi ma anche perché questo luogo, uno dei simboli della rigenerazione urbana e della contaminazione tra culture diverse, è sicuramente in linea con il messaggio che Terra Madre si propone di trasmettere».

Dalla periferia al centro

 

Boschi e aree interne, pastorizia e apicoltura, sono alcuni dei temi che ha messo al centro la 15esima edizione di Terra Madre. Visti come marginali, questi luoghi (oltre il 70% del territorio italiano) e questi mestieri rappresentano in realtà una prospettiva concreta, un paradigma economico e sociale basato sull’accoglienza e la cooperazione. Luoghi dove si pratica l’agroecologia, un approccio alla produzione che tutela e rigenera la biodiversità, i suoli e le acque, in cui gli esseri umani sono parte della natura. 

 

Un’idea di futuro che i visitatori hanno potuto ascoltare dalle parole di 700 relatori dall’Italia e dall’estero intervenuti alle conferenze. Ma anche dalle testimonianze di centinaia di contadini, cuochi, artigiani e attivisti che hanno animato il Mercato italiano e internazionale e i mille eventi in programma. 

 

A Torino, a settembre 2024, Slow Food ha riunito nuovamente il popolo di Terra Madre, che ha animato Parco Dora restituendo alla manifestazione quella vitalità e unicità che non si avvertiva da alcuni anni, a causa del covid e della sua onda lunga. 

 

La moltitudine di Terra Madre si è ritrovata per affermare con forza che il futuro è qui, in un sistema alimentare che non depreda e inquina la natura, ma la rispetta, che non genera iniquità e sfruttamento, ma promuove condivisione e giustizia. Una rivoluzione gentile, culturale e colturale, che parte dal basso, affermando a gran voce che un cibo buono, pulito e giusto per tutte e per tutti è possibile. È una questione di scelte: della politica, delle istituzioni, ma anche di ognuno di noi.

 

I 3000 delegati arrivati a Terra Madre da 120 Paesi nei prossimi mesi condivideranno questo senso di fiducia verso l’umanità e il futuro, riunendosi negli eventi che la rete sta già organizzando in tutti i continenti, dall’Asia al Nord America fino in Europa. 

 

L’impegno di Slow Food non si ferma

 

Il futuro del cibo e dell’agricoltura dipende innanzitutto dalla consapevolezza e dalla capacità di scegliere delle cittadine e dei cittadini di domani. Per questo, proprio oggi, Carlo Petrini lancia l’appello al Governo per inserire l’educazione alimentare nelle scuole italiane (sulla piattaforma Change.org).

 

L’esempio dei giovani di Terra Madre

 

A Torino in questi giorni abbiamo celebrato i 20 anni degli Orti Slow Food a scuola. «Fare l’orto è stato determinante nella costruzione della mia autostima» racconta Simone Diana, 23 anni di Moncalieri (Torino) ricordando la sua esperienza di bambino, come elemento fondamentale per la crescita personale. «È stata una delle esperienze più belle della mia vita» ha raccontato Jacopo Febi, 19 anni di Livorno: «Da bambini era soprattutto un momento divertente, ma oggi riflettiamo su ciò che abbiamo imparato anni fa e ne traiamo insegnamento».

 

Olimpia Maesano, attivista della rete giovani di Slow Food, è impegnata su diversi fronti nel suo territorio. Con la rete Slow Grains ha contribuito a far conoscere nove pani dell’Aspromonte, tra cui il pane di Pellegrina, che viene prodotto solo da donne, comunità molto forte nata grazie ai forni comunitari e che permette di preservare 12 ettari di grani tradizionali. A Torino, Olimpia ha presentato alcune delle buone pratiche territoriali scovate e segnalate dai 150 giovani da tutta Italia che si sono riuniti lo scorso maggio a Roma, all’Anteprima Terra Madre per condividere un’idea nuova di futuro.

 

Tra i tanti giovani protagonisti di questi giorni a Parco Dora c’è anche Ernesto Salizzoni, giovanissimo cuoco dell’Alleanza Slow Food: «È stato bello rivedere gli altri ragazzi della rete giovani di Slow Food» ammette, benché il tempo per godersi l’evento non sia stato molto, dovendo alternarsi nello SlowTruck di Paolo Betti, volto storico dell’Alleanza, nel preparare spätzle, focacce e polente con i Presìdi Slow Food. Una collaborazione, nata ai tempi di uno stage scolastico, che è prima di tutto un’amicizia fondata sulla condivisione degli stessi, imprescindibili, valori ai fornelli.

 

Terra Madre oggi chiude da dove ha cominciato, con la distribuzione su libera offerta di una parte delle meravigliose piantine dell’Orto Slow Food che in questi giorni bambine e bambini, ragazzi e adulti hanno toccato e annusato per scoprire varietà vegetali e fiori amici degli impollinatori. Appuntamento alle 17 nell’Orto Slow Food. Il ricavato sarà destinato al progetto degli Orti.

 

Terra Madre Salone del Gusto dà i numeri

Oltre 300 mila visitatori

80 mila mq l’area complessivamente interessata dall’evento

Mercato

700 espositori

180 Presìdi Slow Food di cui 28 al debutto dall’Italia e dall’estero

tutte le regioni rappresentate

Enoteca

Più di 500 etichette italiane (selezionate dalla guida Slow Wine) e internazionali proposte in degustazione

Partecipano all’evento

3000 delegati della rete di Terra Madre provenienti da 120 paesi

300 studenti partecipano alle attività di educazione di Slow Food

400 buyer e operatori del settore che partecipano grazie al supporto di Invitalia e Ice; partner tecnico BolognaFiere e Gruppo Food.

450 volontari dell’evento e oltre 300 soci Slow Food che vengono dalle Condotte in giro per l’Italia ad animare gli stand regionali

Programma

Oltre 1000 eventi in programma tra cui

250 conferenze

68 Laboratori del Gusto

13 Appuntamenti a Tavola e cene 

Più di 400 appuntamenti in programma negli spazi dei Partner, delle Regioni e delle altre istituzioni presenti all’evento

Circa 50 incontri organizzati dall’Università di Scienze Gastronomiche

Oltre 50 cuochi presenti negli Appuntamenti a Tavola, nella Cucina dell’Alleanza e nei laboratori degli stand regionali e dei Partner, dall’Italia e dall’estero

Cibi di strada e birrifici

17 Cucine di strada

17 Food truck

25 Birrifici artigianali

Giachino: Finalmente nel 2026 partiranno i lavori per la costruzione della Linea 2 della Metro

Caro Direttore,
L’importante Convegno organizzato oggi nella Sede della Unione Industriali per presentare la Linea 2 della Metro conferma che i torinesi del terzo millennio sono di gran lunga più lenti dei torinesi del 1800 quando il mondo si stupì perché i nostri antenati terminarono prima del previsto la costruzione del Primo Traforo Alpino al mondo, fortemente voluto dal nostro politico più grande, Camillo Benso Conte di Cavour.
L’obiettivo del bravissimo Prof. Bernardino Chiaia infatti è quello di riuscire a iniziare i lavori della costruzione della Linea 2 a febbraio del 2026 , vent’anni dopo la inaugurazione del primo tronco della linea 1.  Vent’anni per preparare un progetto della linea 2 sono in effetti tantissimi e i ritardi come sempre li paga la Città e in particolare la periferia della Città. La Linea 1 ,a parte l scale mobili ferme , ha tolto il 30% del traffico di corso Francia, ha diminuito l’inquinamento da traffico e ha diminuito l’intasamento del traffico oltre a valorizzare le zone vicine al passaggio della Metro e alle sue fermate. La linea 2 che collegherà la Zona Nord (Barriera di Milano) con Mirafiori passando dal Campus Einaudi, dal centro della Città (piazza Carlo Alberto, Porta Nuova dove incrocerà la 1 successivamente , quando saranno trovati i finanziamenti arriverà sino al Politecnico. L’obiettivo della Amministrazione Lorusso è quello di rilanciare Barriera di Milanofacendo partire di lì la Linea 2. Tutto vero ma i ritardi nella progettazione perché venti anni sono francamente un record mondiale, li pagherà tutti Barriera di Milano che dovrà aspettare il 2033 per avere un collegamento metropolitano come hanno tutte le Città europee come Torino. Pensate che Lione , che ha duecentomila abitanti in meno, ha 4 linee di Metropolitana. Sui tempi di realizzazione possiamo fidarci perché aver scelto come Commissario alla realizzazione il Prof. Chiaia e’ stata una idea geniale. Proprio oggi che sono usciti i dati di Prometeia sulla crescita delle economie regionali tra il 2019 e il 2024. Prima la Lombardia cresciuta dello 6.65%, seconda la Puglia cresciuta del 6,18, terza la Emilia Romagna cresciuta del 5,52 , la Campania del 3.38, quattordicesimo il  Piemonte la cui crescita è condizionata per oltre la metà da Torino, cresciuto solo del 1,38. Una crescita così bassa genera tanta disoccupazione e impoverimento come ci ha detto la Caritas. Ecco perché ritardare opere fondamentali come la TAV e la Linea 2 della Metro e’ grave e costa effetti sociali importanti. Sono cose di cui purtroppo non si è parlato in un evento frequentato dalla gente bene come Torino Spiritualità come mi ha scritto una Signora di 82 anni . Ma chi ha deciso di vivere non solo per se stesso ma anche per la Comunità nella quale vive non può assolutamente disinteressarsi dei problemi della metà della Città che non sta bene e che in questi anni ha visto peggiorare la situazione .

Mino GIACHINO
Responsabile piemontese trasporti FDI

Incidente sul lavoro: muore operaio nel Torinese

 

A cambiano (TO), presso un’azienda di zincatura, un operaio dipendente classe 1967 è stato trovato senza vita ma non è stato ancora possibile ricostruire la dinamica dei fatti.
Indagini in corso da parte dei Cc di Chieri e SPRESAL

Aggiudicata la gara da 500 milioni di Euro per il “Parco della Salute”

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Nocivelli ABP si aggiudica la gara da 500 milioni di Euro per il “Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione” di Torino. Ricavi previsti per 1,5 miliardi di Euro

Il progetto, aggiudicato in RTI (Raggruppamento Temporaneo di Imprese) con il Consorzio SIS, ha una durata complessiva di 30 anni per la realizzazione e la gestione delle nuove sedi ospedaliere di Molinette, CTO e Sant’Anna.

 A.B.P. Nocivelli S.p.A., Esco Company leader del settore nelle operazioni di Partenariato Pubblico Privato per la realizzazione di strutture sanitarie e ospedaliere, quotata nel segmento Euronext Growth Milan (Codice ISIN IT0005439861, Ticker ABP:IM), annuncia l’aggiudicazione  della gara per la realizzazione del nuovo “Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione” della Città di Torino, Lotto 1 “Polo della Sanità e della Formazione Clinica e del Polo della Ricerca” al Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) composto dal Consorzio Stabile SIS S.c.p.A. e dalla stessa A.B.P. Nocivelli S.p.A..

Il progetto, del valore complessivo di 500 milioni di Euro, prevede la costruzione delle nuove sedi ospedaliere di Molinette, CTO e Sant’Anna. Il contratto di PPP (Partenariato Pubblico Privato) avrà una durata di 30 anni, di cui 5 anni di lavori per la realizzazione delle opere edilizie e impiantistiche e i successivi 25 anni di gestione dei servizi a corredo dell’opera. Mentre il Consorzio Stabile SIS si occuperà di eseguire le opere edili, Nocivelli ABP sarà deputata alla realizzazione di tutte le opere impiantistiche.

La gestione dei servizi di facility management e del servizio energia sarà invece affidata ad entrambe le società.

Il valore complessivo dei ricavi attesi per l’intera durata della concessione (30 anni) è di 1,5 miliardi di Euro, comprensivi di oneri finanziari e opere e servizi di competenza sia del Consorzio Stabile S.c.p.A. che di Nocivelli ABP.

Si tratta di un’operazione di importanza strategica anche per Nocivelli ABP che impatterà considerevolmente sul portafoglio della società alla quale, nei trent’anni, competeranno circa 500 milioni di euro tra opere e servizi: 200 milioni di Euro di opere che saranno realizzate nei primi 5 anni e 300 milioni di Euro per i servizi che saranno espletati nei successivi 25 anni di gestione.

Conseguentemente, il backlog di Nocivelli ABP passerà dagli 850 milioni stimati in occasione dell’approvazione del bilancio al 30 giugno 2024 a ben 1,4 miliardi di Euro.

La torinesità di Glauco Mauri, un mattatore scomparso alla vigilia dei suoi 94 anni

Era particolarmente intenso il rapporto di Glauco Mauri con la città di Torino, in particolar modo iniziò ad amarla dalla stagione 65/66 del Teatro Stabile, quando, con i direttori Gianfranco De Bosio e Nuccio Messina spopolò in tante pièce teatrali. Diversi titoli, la locandina della “Bisbetica domata” per la regia di Franco Enriquez, “I dialoghi del ruzzante Federico II” per la regia di Gianfranco De Bosio. Fu attore di riferimento del Teatro Stabile e, nel 67, protagonista de “Il mercante di Venezia” firmato da Enriquez, nel 68 de “Il misantropo” diretto da Molien con anteprima alla Fiera di Asti. Glauco Mauri partecipò anche a una produzione televisiva torinese negli anni 70 dello sceneggiato “Buddenbrook”, di cui era regista Edmo Fenoglio. Interpretò il ruolo del fallito di famiglia Christian Buddenbrook. Si ricordano la sua “Dodicesima notte” di Shakespeare, per la regia di Renato Castellani, il suo amatissimo successo “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij, con Memo Benassi, Lilla Brignone, Gianni Santuccio ed Enrico Maria Salerno. Fece parte della gloriosa Compagnia dei Quattro insieme a Valeria Moriconi, Franco Enriquez, Emanuele Luzzati e Mario Scaccia. Da quando è uscito dall’Accademia Silvio D’Amico ha sempre recitato per settant’anni, senza perdere una stagione, con la naturalezza del suo vivere, e aveva programmato di aprire la stagione del Teatro Vascello, a Roma, con il De Profundis di Wilde, annullato per l’improvviso aggravarsi delle sue condizioni di salute. Mauri non era più lo stesso da quando, un anno fa, è scomparso il suo compagno di viaggio, di lavoro e di vita nell’arte Roberto Sturno, a 78 anni.

 

Mara Martellotta

GD Torino Nord in piazza a Borgaro Torinese

Nella giornata di domenica 29 settembre il circolo GD Torino Nord è sceso in piazza durante la fiera patronale di Borgaro Torinese.
Unica forza politica, per di più giovanile, ad essere presente nella manifestazione, i Giovani Democratici cercano di fare loro quella famosa frase di Enrico Berlinguer ripresa da Elly Schlein: “Casa per casa, strada per strada.”
Inizialmente i giovani Dem volevano raccogliere le ultime firme per il referendum sulla cittadinanza, la cui chiusura è stata però anticipata di due giorni al 28 settembre. Di qui l’idea dei cartelli “sold out”. Questo non ha però impedito ai giovani iscritti presenti al gazebo di chiacchierare con molti loro coetanei di politica e attualità, confermandosi uno spazio aperto ed inclusivo per tutte le anime del centrosinistra presenti sul territorio.
L’appuntamento a Borgaro non è un caso isolato, ma si inserisce in un percorso di riavvicinamento alla popolazione iniziato già da tempo e che proseguirà nei prossimi appuntamenti su San Maurizio, Cirié, Caselle, e su tutti gli altri comuni dell’area nord di Torino.

Circolo GD Torino Nord