ilTorinese

Colpa del cliente o del negoziante?

In periodi di crisi, qual è il nostro attualmente, si assiste da più parti ad un rimbalzo di responsabilità per giustificare gli scarsi ricavi ed i negozi vuoti e, per contro, i prezzi alti e la qualità non sempre adeguata al prezzo.

In un sondaggio effettuato presso circa cento commercianti di tutta Italia, di quasi tutti i settori merceologici, è emerso come la causa principale sia stata addebitata all’e-commerce, cioè a quella moderna forma di commercio che ti permette, senza muoverti di casa e senza dover prelevare, di acquistare ormai ogni genere di articolo (dagli alimentari al vestiario, dalla tecnologia agli hobbies, agli attrezzi da lavoro) con la garanzia del rimborso (anche in caso di errato acquisto), avvalendosi di recensioni e sul confronto con altri siti.

Ma l’aspetto più determinante, specie in periodo di crisi, è il costo; sui siti di e-commerce, in particolare alcuni di provenienza cinese, il costo è decisamente ridotto rispetto al negozio tradizionale, a onore del vero spesso a scapito della qualità.

Subito dopo, in ordine di importanza, i commercianti attribuiscono la crisi del settore alla tendenza, da parte dei clienti, di spendere meno di un tempo, di andare nei supermercati anziché nei negozi di vicinato costringendo così i commercianti alla chiusura.

Ovviamente, perché un’indagine di mercato sia attendibile, è necessario ascoltare anche il rovescio della medaglia: i clienti, chi effettua gli acquisti, si sono espressi com’era prevedibile in modo diverso.

Cominciamo col dire che i quartieri moderni vengono progettati privi di esercizi commerciali, costringendo comunque i residenti a rivolgersi alla GDO per la spesa settimanale, rinunciando a quella quotidiana.

La mancanza di tempo, i ritmi stravolti rispetto a trent’anni fa, costringono a concentrare tutti gli acquisti in un unico luogo anziché rivolgersi al panettiere, al fruttivendolo, al macellaio, al negozio di casalinghi o alla drogheria come facevano i nostri nonni.

Ma una grossa parte della crisi dipende sicuramente dalla scarsa professionalità dei commercianti: per ammissione stessa di alcuni di loro, molti dipendenti decidono di fare il salto di qualità diventando imprenditori, decidendo che non vogliono più essere sfruttati, passando dall’altro lato della barricata.

Com’è intuibile, saper affettare bene il prosciutto o servire la cliente che vuole l’olio extravergine è molto diverso dal saperli acquistare, dall’amministrare correttamente un’impresa a cominciare dalla gestione del locale, dei dipendenti per passare agli acquisti, all’amministrazione fino agli adempimenti legislativi.

Ecco perché alcuni negozi, aperti da chi dopo vent’anni da dipendente voleva migliorare la propria vita, chiudono miseramente dopo due-tre anni (quando va bene) per i troppi debiti accumulati ed i pochi clienti.

Stamane ho parlato di questo argomento con un negozio di alimenti tipici in Trentino: prezzi folli (rapportati alla qualità), nessun cliente all’interno; ho domandato perché, in una località turistica ancora affollatissima, il suo negozio fosse vuoto. Per tutta risposta quello che suppongo fosse uno dei titolari mi dice che loro si basano sugli autobus di comitive, che i loro clienti acquistano molti oggetti (Pinocchio era un dilettante al confronto) e dunque il loro ricavo proviene da lì. Giusto per spiegargli cosa avevo percepito io, sottolineo che se lui abbassasse i prezzi (un fiasco da 1,5 litri di vino IGT a 10 euro è un furto) anche altri clienti, non in comitiva, si fermerebbero ad acquistare lì anziché andare a riempire i carrelli in un negozio poco distante.

In altre parole, questo negozio può essere paragonato alla Liguria che deve ringraziare la vicinanza con città come Milano e Torino, che preferisce prendere moltissimo a pochi clienti mentre esercizi commerciali condotti in modo più accurato si basano sulla quantità di clienti, accontentandosi di ricavi pro capite inferiori, come ad esempio l’Emilia-Romagna.

Il Salento, nell’estate appena trascorsa, ha dimostrato che la prima è la teoria dei perdenti; prezzi rincarati decine di volte rispetto a qualche anno fa, hanno ottenuto l’effetto di vedere ripartire i vacanzieri verso località meno esose.

D’altra parte, un semplicissimo calcolo aritmetico fa comprendere come lo stile Emilia-Romagna di cui sopra sia quello vincente; se un locale ha mille clienti, avrà mille portavoce che lo pubblicizzano; se i clienti sono diecimila ecco che la cassa di risonanza diventa dieci volte più potente. Inoltre, aumentando il numero di clienti è possibile che anche la composizione geografica si diversifichi, consentendo di farsi conoscere in zone finora non raggiunte.

In definitiva, questo (ma non è l’unico) criterio dovrebbe essere il primo a venir adottato quando il bilancio dell’impresa tende al rosso.

Chi di voi ricorda lo scandalo Parmalat? Con la crisi aziendale molti fornitori vantarono crediti immensi (ad esempio l’azienda che produceva i contenitori del latte). Il curatore fallimentare disse loro semplicemente che se avessero pazientato ancora qualche mese, proseguendo la produzione sarebbero entrati nuovi capitali che avrebbero, poco alla volta, ripianato i debiti; l’alternativa era aspettare chissà quanto, forse inutilmente; i creditori accettarono la proposta.

I negozianti in crisi dovrebbero agire in modo uguale: spennare i pochissimi che entrano mantenendo i prezzi invariati, o attirare capitali freschi abbassando i prezzi e/o praticando vendite promozionali?

Sergio Motta

A due anni dalla scomparsa di Eugenio Allegri, “Novecento” di Alessandro Baricco

 

Per la regia di Gabriele Vacis, con gli attori di PoEM

 

Viene riportato in scena, a trent’anni dal debutto, “Novecento” di Alessandro Baricco, con Gabriele Vacis come regista e gli attori di PoEM (Potenziali evocati multimediali). Questo debutto avviene a due anni di distanza dalla scomparsa di Eugenio Allegri, suo storico interprete. Si tratterà di una lettura corale che vedrà in scena Lucia Corna, Pietro Maccabei, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera e Gabriele Vacis. La scenografia e gli ambienti sono di Roberto Tarasco, il suono di Riccardo Di Gianni. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Torino, Teatro Nazionale, in collaborazione con PoEM Impresa Sociale, sarà replicato per la stagione dello Stabile fino a domenica 13 ottobre. “Novecento” debutta ad Asti nell’estate del 1994, scritto per l’attore Eugenio Allegri e il regista Gabriele Vacis da Alessandro Baricco. Da allora ha preso a camminare sulle sue gambe e si è trasfigurato in un film, in una canzone, in un fumetto di Topolino. Da quell’estate, Eugenio Allegri non ha mai smesso di prestarglila voce e il cuore e lo ha sempre accompagnato con l’amore della prima volta per i teatri di tutta Europa.

“Qualche mese prima di andarsene – dichiara la Compagnia – era in scena a Torino nella sala di Alfa Teatro, e noi, giovani attori di PoEM eravamo seduti a guardare uno spettacolo che era leggenda, felici e ignari del fatto che stessimo assistendo a una delle ultime esibizioni di Eugenio, nostro maestro. Trent’anni dopo il debutto del monologo, a due anni di distanza dalla sua scomparsa, diretti da Gabriele Vacis, porteremo in scena una lettura corale di Novecento, arricchita di ricordi e racconti di questo spettacolo che ha fatto storia”.

La vita di “Novecento” continua, e la poesia e il divertimento che questo testo evoca troveranno nuove espressioni nell’interpretazione e nella regia, ma anche nelle scenografie e gli ambienti di Roberto Tarasco, e nei suoni di Riccardo Di Gianni. Il regista privilegia la relazione con gli spettatori, mettendo in scena spettacoli a luce accesa.

Info e biglietteria: Teatro Carignano, piazza Carignano 6 – tel: 011 5169555

Prezzo biglietti: Intero 28€  – Ridotto 25€

 

Mara Martellotta

 

Calcio a 5, Italia vince la Dream Euro Cup, Azzurri campioni d’Europa

Battuta in finale l’Ungheria 3-2
Roma – L’Italia ha vinto la prima edizione dell’Europeo di calcio a 5 per persone con problemi di salute mentale. La Nazionale italiana Crazy for Football si è aggiudicata la Dream Euro Cup 2024, battendo in finale l’Ungheria 3-2, al Palazzetto dello sport.
“Ci meritiamo questa vittoria- ha dichiarato il Ct Enrico Zanchini-, questi ragazzi sono tre anni che lavorano a questo obiettivo e avete visto l’alto livello che hanno raggiunto. Questi ragazzi hanno diritto di fare sport di alto livello”.
Per lo psichiatra e ideatore di Crazy for Football, Santo Rullo, “sono stati straordinari tutti e 150 i giocatori che hanno partecipato al torneo. Ci dispiace per chi ha perso ma si impara anche dalle sconfitte”.
Alla premiazione finale è intervenuto anche l‘assessore ai Grandi eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato, che ha evidenziato, oltre al valore sportivo della manifestazione, anche quello sociale, rivolto all’inclusione.
La Dream Euro Cup 2024, organizzata dall’associazione no-profit Ecos (European Culture Sport and Organization) e finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del programma ERASMUS+ SPORT, si è svolta durante la ‘Settimana Europea per lo Sport’. L’evento è stato sostenuto da Roma Capitale, FIGC e Rai per la Sostenibilità-Esg, con il patrocinio di FIGC, CONI, CIP, Sport e Salute, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regione Lazio e con la partecipazione delle ambasciate dei Paesi coinvolti.
L’ultimo atto della Dream Euro Cup 2024 ci sarà domani, presso la Sala della Giunta del Coni, dove si svolgerà un workshop scientifico internazionale ‘Psychiatric Rehabilitation Through Sport: Strategie, strumenti e buone pratiche’, rivolto agli operatori della salute mentale e dello sport.

Siamo tutti Popolari?

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

Credo che adesso noi cattolici popolari e cattolici sociali possiamo sentirci realmente soddisfatti.
E questo per una ragione persin troppo semplice da spiegare. E cioè, ormai non passa mese che
non nasca una associazione o un gruppo o una corrente Popolare all’interno di singoli partiti.
Bene, anzi direi benissimo. Perchè questo conferma che non solo il popolarismo di ispirazione
cristiana, il cattolicesimo sociale e popolare, la cultura e lo stesso pensiero popolare conservano
una straordinaria attualità e modernità nell’attuale contesto politico italiano. Ma, ed è certamente
questo l’aspetto più importante, la cultura e il pensiero cattolico popolare e cattolico sociale sono
destinati ad incidere e a condizionare pesantemente lo stesso progetto politico del partito di
appartenenza.

E sin qui tutto bene. Anzi, come dicevo poc’anzi, benissimo. C’è solo un aspetto che non torna. O
meglio, che non ci è così chiaro. E che, al contempo, genera un dubbio. Ovvero, ma tutti questi
gruppi Popolari che nascono qua e là nei vari partiti sono realmente espressione della cultura,
della tradizione e del pensiero del cattolicesimo popolare e sociale del nostro paese? Ci
permettiamo di avanzare questo piccolo particolare non per frenare l’impeto Popolare che sale
con sempre maggior forza dalla periferia italiana ma, soprattutto, per evitare che nascano
equivoci o tentativi di impadronirsi di una cultura e di un pensiero quando si è mai fatto parte nè
di quella cultura e nè di quella tradizione. Con questo non vogliamo affatto dire – lungi da noi
questa accusa – che esiste un monopolio esclusivo e totalizzante da parte di chicchessia del
patrimonio storico del popolarismo di ispirazione cristiana. Chiunque, come ovvio e scontato, può
essere espressione di questa storica e nobile cultura. Ma è altrettanto indubbio che se non
vogliamo ridicolizzare, e anche umiliare, questa cultura politica non possiamo sostenere
allegramente che adesso “sono tutti Popolari”.

Perchè delle due l’una. O c’è realmente un grande fermento culturale e politico nell’area cattolica
italiana – seppur molto composita ed articolata – e allora ci sono realmente le condizioni per dar
vita finalmente ad un neo e rinnovato Partito Popolare Italiano oppure, e forse ci azzecco, si tratta
di una banale e semplice strumentalizzazione di una cultura da parte di singoli esponenti per
centrare obiettivi politici del tutto personali.

Pongo questo dilemma per una ragione altrettanto semplice. E cioè, se si vuole continuare a dare
lustro, sostanza, prestigio, credibilità e soprattutto coerenza alla cultura politica del popolarismo
di ispirazione non possiamo e non dobbiamo improvvisarci Popolari. Perchè, come amava sempre
dire Sandro Fontana, non c’è cosa peggiore per sfregiare una cultura politica di sbandierare di
farne parte quando si è “indifferenti e sordi” rispetto ai suoi valori, ai suoi principi, alla sua storia e
alla sua tradizione. E, pur senza rivendicare alcuna e ridicola primogenitura, verrebbe quasi da
dire ‘lasciamo il popolarismo ai Popolari’. Per coerenza e non per potere o per calcolo.

Terra Madre Salone del Gusto, tutti gli appuntamenti al Parco Dora

Sabato 28 settembre

Ore 11.00-11.50

CARNE DI RAZZA PIEMONTESE E AGRICOLTURA SIMBIOTICA PER UN MERCATO E UNA CUCINA DI QUALITÀ

Incontro a cura di La Granda

La Granda ha spostato il sistema di produzione agroalimentare “Agricoltura Simbiotica”, seguendone le linee guida per la cura dei terreni dai quali produrre i propri foraggi e alimenti per gli animali, impegnandosi direttamente nella tutela del territorio, dell’aria, dell’acqua e del suolo.

 

Ore 12.00-12.50

I DISTRETTI DEL CIBO DEL PIEMONTE SI PRESENTANO

Degustazione a cura del Distretto del Cibo del Roero

Produzioni agroalimentari, paesaggio rurale, tutela dell’ambiente, promozione della cultura, della storia e delle tradizioni, in sinergia con l’offerta turistica locale, a definire i Distretti del cibo. Incontri quotidiani con il territorio e le sue peculiarità.

 

Ore 13.00-13.50

LANGHE MONFERRATO ROERO: UN VIAGGIO TRA I SAPORI DEI NOSTRI FORMAGGI CON THE CHEESE STORYTELLER

Degustazione a cura di Ente Turismo Langhe Monferrato Roero

Vieni a scoprire l’eccellenza dei formaggi di Langhe Monferrato Roero attraverso una degustazione guidata da The Cheese Storyteller. Tre formaggi tipici del territorio saranno protagonisti di un’esperienza unica, che unisce gusto e narrazione per immergersi nei sapori e nelle storie di queste terre. La degustazione sarà guidata da Maria Cristina Crucitti di The Cheese Storyteller.

 

Ore 14.00-14.50

I TESORI DOP E IGP DEL PIEMONTE: IL SALAME PIEMONTE E LA MELA ROSSA CUNEO

Degustazione a cura di Consorzio di tutela Salame Piemonte, Consorzio di tutela Mela Rossa Cuneo e Regione Piemonte

Il Salame Piemonte IGP rappresenta l’eccellenza dei nostri salumi; il Consorzio di tutela ce lo propone in abbinamento alla Mela Rossa Cuneo IGP, per un’esperienza dal gusto davvero speciale. Ad accompagnare, Brachetto, vitigno dell’anno 2024 per Regione Piemonte.

 

Ore 15.00-15.50

AFRICA, COMPLESSITA’ E FUTURO: 20 ANNI DI CISAO E REGIONE PIEMONTE

Incontro a cura di Regione Piemonte

In occasione dell’anniversario dei 20 anni di nascita del CISAO, tavola rotonda tra esperti del mondo della cooperazione allo sviluppo per stimolare nuove riflessioni e disegnare interventi multisettoriali e sinergici in grado di confrontarsi con le “Nuove Afriche”.

Ore 16.00-16.50

TESORI DOP E IGP DEL PIEMONTE: MURAZZANO, ROCCAVERANO E OSSOLANO

Degustazione a cura dell’Associazione Alte Terre DOP e Regione Piemonte

L’Associazione Alte Terre DOP raggruppa piccole produzioni di montagna del settore lattiero-caseario a marchio DOP, eccellenze della nostra regione che vengono raccontate e presentate in degustazione dai Maestri Assaggiatori Onaf.

 

Ore 17.00-17.50

DOLCE ALCHIMIA: L’INCONTRO PERFETTO TRA CIOCCOLATO E VERMOUTH

Degustazione a cura di Atl Turismo Torino e Provincia

Cosa succede quando un vino aromatizzato torinesissimo incontra gli aromi del cioccolato, venitelo a scoprire attraverso il racconto dei nostri esperti.

 

Ore 18.00-18.50

ALLA SCOPERTA DEL BRACHETTO, VITIGNO DELL’ANNO 2024

Degustazione a cura di Regione Piemonte e Consorzio Vini d’Acqui

Il progetto regionale “Vitigno dell’anno” nasce dall’idea di raccontare e valorizzare i vitigni storici autoctoni del Piemonte; dopo Dolcetto, Cortese, Freisa, Erbaluce, nel 2024 è stato scelto il Brachetto. Durante la degustazione delle diverse tipologie di Brachetto verranno raccontate le caratteristiche storiche e organolettiche del vitigno.

Ore 19.00-20.00

TESORI DOP E IGP DEL PIEMONTE: VERMOUTH DI TORINO E NOCCIOLA PIEMONTE

Degustazione a cura dei Consorzi di tutela del Vermouth di Torino e della Nocciola Piemonte insieme a Regione Piemonte

Una bevanda iconica della nostra Regione, sempre più apprezzata, presentata in abbinamento a uno dei prodotti che meglio rappresenta l’eccellenza ortofrutticola del Piemonte per un aperitivo davvero speciale!

 

Da 70 anni il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico

Mostra al Museo della Montagna

Il 4 settembre 1954, a Bognanco (VB), il consiglio centrale del Club Alpino Italiano decretava la costituzione di 26 stazioni di Soccorso Alpino. Fu il primo passo ufficiale che condusse alla creazione del Corpo Soccorso Alpino avvenuta il 12 dicembre dello stesso anno a Clusone (BG). Nel corso di 70 anni, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico oggi è arrivato a contare 279 stazioni distribuite lungo i territori montani di tutto lo stivale.

Per celebrare una gloriosa storia che trae origine dall’innato spirito di solidarietà diffuso tra gli abitanti delle montagne, il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese organizza sabato 28 settembre 2024 una grande festa presso il Monte dei Cappuccini di Torino in collaborazione con il Museo Nazionale della Montagna che proprio quest’anno compie 150 anni di vita.

 

La mostra celebrativa

Dalla mattina del 28 settembre fino a domenica 6 ottobre il Museo Nazionale della Montagna ospiterà la mostra celebrativa realizzata per raccontare 70 anni di storia del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, le sue specificità tecniche e le sue realtà territoriali che in certi casi videro la luce prima ancora del 1954.

 

Le dimostrazioni tecniche

Per l’intera giornata di sabato 28 settembre, gli scenari urbani di Torino si presteranno per alcune dimostrazioni tecniche di soccorso alpino e speleologico.

Nel parco che conduce al Monte dei Cappuccini, bambini e adulti potranno:

– calarsi lungo una teleferica;

– provare a trasportare una barella portantina;

– vedere all’opera le unità cinofile;

– osservare simulazioni di soccorso in grotta e in forra;

– imparare tecniche di soccorso sanitario e gestione dei traumi.

Intorno alle 18, a conclusione della giornata, la Mole Antonelliana si trasfomerà in una parete alpina ospitando una simulazione di intervento. Una squadra di soccorritori si occuperà di calare una barella con figurante lungo la cupola mentre una seconda squadra raggiungerà il suolo con la tecnica della calata a grappolo.

 

La cerimonia

Nel pomeriggio, alle 15, si svolgerà una cerimonia a inviti presso il cortile del Museo Nazionale della Montagna alla presenza del presidente nazionale CNSAS Maurizio Dellantonio per raccontare la tradizione del soccorso alpino e speleologico in Piemonte attraverso le figure che ne hanno tracciato la storia.

 

L’area ristoro

Per tutta la giornata, nel piazzale del Monte dei Cappuccini, sarà allestita un’area ristoro con gli stand di L’aquilone Onlus di Farigliano che preparerà patatine fritte solidali, la Gelateria Frozen e il birrificio Aleghe di Coazze. La festa del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese è stata inserita nel programma di Terra Madre Off con la seguente motivazione: «il Soccorso Alpino e Speleologico effettua nei territori di montagna un insostituibile lavoro di presidio del territorio a tutela della sicurezza di coloro che risiedono e frequentano, per lavoro o per svago, le montagne di tutta Italia».

 

Le dichiarazioni

«Il nostro è il servizio regionale più grande del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – ha dichiarato Luca Giaj Arcota, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese – con oltre 1000 km di montagne dall’Appennino alessandrino alle Alpi ossolane. Abbiamo deciso quindi di celebrare il 70esimo anniversario del CNSAS portando un pezzo delle nostre valli nel capoluogo di regione. Un modo per festeggiare con i nostri tecnici e le loro famiglie un importante anniversario e per mostrare all’intera cittadinanza la qualità del servizio a disposizione di tutti e l’impegno straordinario messo in campo dai volontari».

«Rappresentare oggi la Regione – ha dichiarato Claudia Porchietto, sottosegretario alla presidenza della Regione Piemonte – in questa occasione è per me motivo di grande onore: il CNSAS è un fiore all’occhiello del nostro territorio, che non a caso si chiama proprio Piemonte e nelle montagne trova le sue peculiarità più profonde. Voglio ringraziarvi a nome del Governo regionale, ma soprattutto di tutti i cittadini amanti dei nostri monti e delle nostre valli, che senza il vostro indispensabile e continuativo servizio perderebbero quello che è uno dei diritti essenziali: la sicurezza della propria persona».

L’assessore con delega alla Protezione Civile della Città di Torino, Francesco Tresso, ha commentato: «Le celebrazioni per i 70 anni del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese sono l’occasione per ricordare l’importanza di questa storica sezione, punto di riferimento imprescindibile per la sicurezza sulle nostre montagne ma anche sulla collina torinese. Da sempre il Soccorso Alpino si distingue per il suo straordinario impegno e la sua professionalità, affrontando con coraggio e determinazione le sfide legate al soccorso in ambienti difficili. Un lavoro che non si limita al salvataggio in situazioni di emergenza, ma che è anche rivolto alla prevenzione e alla sensibilizzazione verso comportamenti sicuri e responsabili negli ambienti naturali. A nome della Città di Torino desidero ringraziare tutti i volontari e i professionisti per la loro professionalità e dedizione nel garantire la sicurezza dei cittadini in ogni situazione, anche per anche in cooperazione con le strutture della Protezione Civile».

 

«L’anniversario del CNSAS – ha concluso Daniela Berta, direttrice del Museo Nazionale della Montagna – si inserisce nelle celebrazioni in corso per il 150° anniversario del nostro Museo e per i 70 anni della spedizione italiana al K2. Dopo l’inaugurazione al Monte dei Cappuccini dei depositi della stazione torinese del Soccorso Alpino nel 2021, siamo felici di rinnovare la collaborazione ospitando i festeggiamenti e la mostra, che sarà visitabile nella nostra Area Incontri fino a domenica 6 ottobre, nel segno della stima profonda per una realtà simbolo di valori che a pieno titolo fanno parte della cultura alpina».

 

Gli sponsor

Si ringraziano gli sponsor BPG Radiocomunicazioni con cui è in corso l’importante progetto di rifacimento della rete regionale per le comunicazioni radio digitali, Iredeem fornitore di defibrillatori in dotazione alle stazioni di soccorso alpino e Harken che produce attrezzatura per lavori in fune che il Soccorso Alpino utilizza in attività operativa.

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Alla guida di un’auto muore nello scontro con un furgone, tre feriti

È deceduto dopo un grave incidente, ricoverato al Sant’Andrea di Vercelli un 39enne rimasto ferito sulla Sp 11, tra i comuni di San Germano e Tronzano, in provincia di Vercelli. Era alla guida di un’auto andata completamente distrutta nello schianto con un furgone. Nello scontro sono rimaste ferite altre tre persone.

UNIGHT 2024, torna la Notte Europea delle Ricercatici e dei Ricercatori

Venerdì 27 e sabato 28 settembre torna nella suggestiva cornice dei Musei Reali di Torino la Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori 2024. Per il terzo anno consecutivo la “Notte” è targata UNIGHT – United citizens for research ed è realizzata da Università di Torino e Politecnico di Torino in collaborazione con i Musei Reali e l’Alleanza UNITA – Universitas Montium, con il patrocinio della Città di Torino e della Regione Piemonte.

UNIGHT 2024 si articolerà lungo sette percorsi tematici che vanno dall’adattamento al cambiamento climatico alla salute umana, dal patrimonio culturale alle frontiere della ricerca. L’obiettivo condiviso con le altre centinaia di città europee che aderiscono all’iniziativa è quello di incoraggiare la partecipazione attiva al progresso della conoscenza per migliorare l’impatto che la ricerca ha sulla nostra vita quotidiana e costruire insieme un futuro sostenibile.

La manifestazione si aprirà ufficialmente venerdì 27 settembre alle ore 18.00 nel Teatro Romano del Museo di Antichità, con una dedica al grande scienziato torinese Tullio Regge, di cui a ottobre ricorrono i dieci anni dalla scomparsa. Un gigante nel panorama della fisica teorica della seconda metà del XX secolo, probabilmente il fisico italiano più influente dopo Enrico Fermi. I suoi contributi alla teoria quantistica e alla relatività generale hanno segnato punti di svolta significativi nello sviluppo della conoscenza scientifica. Inoltre, il suo impegno pubblico per la diffusione della cultura scientifica, la sua padronanza delle tecnologie multimediali per la divulgazione e il gioco, e il suo sostegno a importanti cause sociali come la lotta contro le pseudoscienze e i diritti dei disabili lo rendono un personaggio carismatico attraverso il tempo, lo spazio e le discipline. All’inaugurazione interverranno Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino, Stefano Corgnati, Rettore del Politecnico di Torino, Mario Turetta, Direttore dei Musei Reali di Torino, Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Ambiente, Mobilità e Trasporti della Città Torino, e il comitato scientifico UNIGHT composto da Elisa Corino e Gianpiero Vigani per l’Università di Torino e da Luca Mastrogiacomo e Giulia Mezzalama per il Politecnico di Torino.

Le attività della Notte inizieranno già dal pomeriggio nella Piazzetta Reale con i 100 laboratori della ricerca, dove cimentarsi in veri e propri esperimenti scientifici. Nella Corte d’Onore invece saranno allestite le Aree Play, dove chiunque potrà mettere alla prova le proprie abilità di gioco: memoria, strategia e creatività saranno fondamentali per difendere le piante dai parassiti così come per aiutare le api a sopravvivere alle insidie della città, ma anche per imparare ad allenare l’intelligenza artificiale.

Immersi nel verde del Giardino Ducale si susseguiranno oltre 50 Caffè scientifici sugli argomenti più diversi: dall’olio piemontese all’importanza di un buon sonno per prevenire l’Alzheimer; dalle batterie sostenibili alla letteratura indigena per un nuovo rapporto con la natura; dalla saggezza degli stoici alle storie attualissime di scienza e migrazione. Saranno presentati al pubblico i 5 nuovi progetti di ricerca della terza edizione di Funds Together, il crowdfunding della ricerca e dell’innovazione dell’Università di Torino. Frida UniTo inoltre lancerà il nuovo portale della ricerca dell’Ateneo coinvolgendo la cittadinanza in un’installazione interattiva sul tema della scoperta.

Nei Giardini Reali sarà allestita l’escape room, proposta da 7 Dipartimenti dell’Università di Torino, che unisce la Fisica medica e le altre discipline STEM alle lingue, la mostra fotografica Playing with wildfire, espressione di un progetto di ricerca-azione che indaga il fenomeno degli incendi boschivi nella regione del Chiquitania in Bolivia coinvolgendo attivamente le comunità locali, e infine l’Area Lounge, dove chiacchierare con ricercatrici e ricercatori.

La contaminazione tra discipline diverse, scientifiche e artistiche, sarà protagonista anche dello show in programma venerdì 27 settembre alle 21.00 a cura della Compagnia del Teatro della Caduta. Dopo il successo dell’edizione 2023, torna lo spettacolo ‘Gli insoliti noti’, il format in cui ricerca e spettacolo si incontrano sotto la guida di Francesco Giorda. Otto personaggi misteriosi calcheranno il palcoscenico, quattro di loro fanno ricerca e mentre gli altri quattro sono performer e tutto il pubblico sarà chiamato a indovinare chi è chi.

Inoltre, nell’ambito delle celebrazioni per il 150° della nascita di Luigi Einaudi, il Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis”, il Dipartimento di Studi storici, l’Archivio storico e la Biblioteca “N. Bobbio” dell’Università di Torino, insieme con la Fondazione Luigi Einaudi di Torino, apriranno in anteprima tre mostre documentarie dedicate al primo Presidente della Repubblica Italiana eletto dal Parlamento dopo l’approvazione della Costituzione.

Venerdì 27 settembre resteranno aperti fino a mezzanotte il Xké? Il laboratorio della curiosità, l’Archivio e la Biblioteca Storica di Ateneo “Arturo Graf” dell’Università di Torino, mentre sabato 28 settembre i Musei del Palazzo degli Istituti anatomici (Museo Anatomia “Luigi Rolando”, Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” e il Museo civico della Frutta Francesco Garnier Valletti) saranno aperti dalle 10.00 alle 18.00 con ingresso gratuito. Sempre sabato il Dipartimento di Psicologia di UniTo insieme all’Ente Parchi Reali della Regione Piemonte proporranno alla cittadinanza una passeggiata a piedi nudi nel parco La Mandria – Cascina Brero per scoprirne i benefici fisici e psicologici.

Diverse delle attività proposte nascono dall’esigenza di divulgare i risultati di progetti di ricerca promossi e finanziati da programmi europei e importanti enti internazionali. Tra queste, ad esempio, il Politecnico di Torino propone iniziative come “SOS: salviamo 70 anni di dati sull’acqua”, “La pietra nel patrimonio culturale”, “Resiliage Revolutionizing Community Resilience” e “Ricalcolo: destinazione”, iniziative che mettono in evidenza come la ricerca accademica possa contribuire a risolvere sfide attuali nel campo della sostenibilità, del patrimonio culturale e dell’innovazione tecnologica.

“La Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori – dichiara Giulia Carluccio, Prorettrice dell’Università di Torino – rappresenta ormai un appuntamento del calendario degli eventi della città di Torino con il suo ricco programma capace di coinvolgere migliaia di persone, famiglie, ragazzi e ragazze, in un’esperienza di scoperta e condivisione del sapere. Questo evento riflette perfettamente una delle missioni fondamentali dell’Università di Torino: il dialogo costante con il territorio e la cittadinanza per avvicinare il grande pubblico al mondo della ricerca scientifica comunicandone l’importanza e dimostrandone l’impatto positivo e concreto sulla vita di tutti i giorni. Siamo particolarmente felici che quest’anno l’evento sia dedicato alla figura di Tullio Regge, a dieci anni dalla sua scomparsa. Illustre laureato e docente del nostro Ateneo, Regge è stato uno dei fisici più influenti del XX secolo e un precursore nella divulgazione della cultura scientifica. Dedicare a lui la Notte delle Ricercatrici e dei Ricercatori significa onorare non solo il grande scienziato, ma anche il suo impegno a rendere accessibile a tutti il sapere scientifico, che è proprio uno degli obiettivi primari dell’iniziativa”.

“La Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori è uno straordinario momento di contatto e di scambio tra gli Atenei e il territorio, per mostrare i contributi del Politecnico e dell’Università alla ricerca nei campi più diversi – sottolinea Stefano Corgnati, Rettore del Politecnico di Torino – Partendo dalle realtà locali e dai centri di ricerca distribuiti sul territorio piemontese, da Torino a Mondovì, ci inseriamo nel contesto accademico e scientifico internazionale, per vivere la Notte insieme agli altri Atenei e centri di ricerca di ogni parte d’Europa. Tanti i temi affrontati nelle attività animate dai ricercatori e dalle ricercatrici del Politecnico, che quotidianamente cercano risposte alle sfide poste dal nostro tempo, come la sostenibilità, i cambiamenti climatici, l’intelligenza artificiale, l’innovazione tecnologica per la ricerca biomedica, l’alimentazione, la tutela dell’ambiente e dei luoghi in cui viviamo e lavoriamo, la valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale. Il Politecnico è impegnato a mettere le sue competenze tecniche al servizio della comunità”.

“Per il secondo anno consecutivo i Musei Reali di Torino accolgono la rassegna Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori negli spazi all’aperto del complesso museale – aggiunge il Direttore delegato Mario Turetta –. Da sempre i Musei Reali sono impegnati in progetti di ricerca con l’Università di Torino in convenzione con i vari Dipartimenti, dagli Studi Storici e Umanistici al Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, ospitando tesi di laurea e di dottorato, oltre che per l’applicazione di nuove tecniche di indagine sui materiali del museo, implementando la ricerca per la migliore conservazione e documentazione di opere e manufatti. Ogni anno, inoltre, i Musei Reali partecipano a numerosi progetti di ricerca quali il PRIN – Illusion and allusion. Rediscovering colours in roman and early medieval architecture con l’Università Cattolica di Milano e, con l’ateneo torinese, aderiscono ai progetti Le Pietre, i Luoghi, le Persone con il Dipartimento di Studi Storici, Voci femminili nei teatri d’Italia e di Francia con il Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne e Miti di Fondazione con il Dipartimento di Studi Umanistici”.

“Sono certa che i tanti appuntamenti nel programma sapranno incuriosire anche quest’anno tutti coloro che vorranno raggiungere i Musei Reali. Sperimentando direttamente, le persone, di tutte le età, potranno comprendere, in maniera divertente, ciò che accade nei laboratori e quale impatto ha la ricerca sulla nostra vita quotidiana – commenta l’Assessora alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Ambiente, Mobilità e Trasporti della Città di Torino, Chiara Foglietta -. Sarà un momento di celebrazione per un sistema che va raccontato alla collettività. Il nostro futuro è legato al lavoro delle ricercatrici e dei ricercatori, impegnati a mettere a disposizione conoscenze nuove per cambiare – sempre in meglio – le condizioni della società e del pianeta, secondo un approccio sostenibile. Un lavoro di cui il mondo non può fare a meno e sul quale bisognerà investire fortemente, per uscire dalle crisi sociali, ambientali ed economiche”.

Oltre che a Torino, UNIGHT si svolgerà anche a Settimo Torinese, Cuneo, Savigliano e Mondovì. Il programma completo di tutte le città è disponibile sul sito https://unightproject.eu/it.

UNIGHT è un evento associato alla Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Marie Skłodowska-Curie Actions.

TORINO CLICK

Stati Generali Logistica del Nord Ovest snobbati dalla politica

 

Evento importante per il rilancio della economia e del lavoro del Vecchio Triangolo Industriale anche se snobbato dalla politica.

Caro Direttore,
Come vediamo dal dibattito sulla Legge Finanziaria le difficoltà a finanziare misure importanti come gli sgravi fiscali o le risorse alla Scuola e alla Sanità derivano dalla bassa crescita economica e dall’alto Deficit.  Uno dei settori più importanti che può contribuire a aumentare la crescita del PIL è quello delle infrastrutture e della logistica.
Gli Stati Generali della Logistica del Nord Ovest , un’area che vale quasi un terzo del PIL italiano , rappresentano una occasione importante affinché le tre Regioni lavorino insieme a rendere più efficienti i trasporti e i collegamenti , quest’anno si sono tenuti a Milano.

Grande l’impegno dell’Assessora lombarda Claudia Terzi e della conduttrice Morena  Pivetti ma la assenza dei Presidenti di Regione, dei responsabili trasporti e logistica dei partiti oltreche’ dei consiglieri regionali non ha dato all’evento il peso politico necessario. La politica fa ancora fatica a capire che la logistica serve a dare maggiore competitività al sistema economico connettendolo attraverso le infrastrutture da quelle portuali,  stradali , ferroviarie agli interporti ai milioni di aziende che operano sul territorio nazionale e internazionale.

Se noi avessimo un sistema logistico efficiente come quello tedesco potremmo crescere di un punto in più di PIL all’anno che vogliono dire più posti di lavoro e benessere.
In Germania dove la logistica è molto considerata e’ il terzo settore per occupazione, quasi 3 milioni di posti di lavoro. In Italia superiamo di poco il milione.
Mentre l’industria e la economia italiana occupano la 8a o 9a posizione a livello mondiale , la nostra logistica si colloca solo al 19* posto a livello mondiale . L’obiettivo degli Stati Generali della logistica che si tennero per la prima volta a Novara nel 2016 era quello di gestire insieme connessioni e ricadute dei due grandi Corridoi ferroviari europei in costruzione, il Terzo Valico (la linea che collegherà il porto di Genova al centro dell’Europa ) e la TAV ( la linea che dalla Spagna attraversando tutta la pianura padana arriverà dopo Budapest, infrastrutture cioè che servono territori di più regioni nazionali e internazionali e le loro potenziali importanti ricadute sui nostri territori.
Tanti i problemi da affrontare , dalla efficienza del sistema doganale, al miglioramento dei collegamenti tra i porti liguri e il territorio circostante sino alla Svizzera e possibilmente anche alla Germania del Sud. Un altro tema importante è la formazione del personale sia per i ragazzi sia per i cinquantenni in mobilità che potrebbero , se formati, trovare nuove occasioni di lavoro. Purtroppo la presenza degli ITS dedicati alla  logistica sono ancora pochi mentre le aziende del settore hanno bisogno come il pane di trovare personale formato.
Un altro grande obiettivo da raggiungere e’ quello di riuscire a fare arrivare ai nostri porti le centinaia di migliaia di container che a causa della lentezza dei nostri controlli doganali decidono da anni di sbarcare a Anversa e a Rotterdam facendoci perdere tra tasse portuali, quota Iva e lavoro logistico 5-6 miliardi di PIL all’anno.
La decisione del Governo Draghi di costruire una nuova DIGA foranea al porto di Genova  consentirà alle mega navi di entrare nel porto , su cui puntava Cavour,  chiede a Regioni e operatori della logistica pubblica e privata di creare le condizioni affinché l’aumento dei traffici portuali dia ai nostri territori una maggiore  crescita economica del Paese.
Da questo punto di vista in questi anni si è andati avanti molto lentamente anche per la lentezza del decollo dello sportello unico doganale e delle oltreche sulla riforma degli interporti ….
Il Convegno ha sottolineato la grande importanza di continuare la politica degli incentivi al trasporto su ferro (Ferrobonus) e via mare (Autostrade del mare) due iniziative decollate nel 2008 e 2009 anche grazie al mio impegno di Sottosegretario ai trasporti . La assenza dei Presidenti oltre alla mancata firma di un nuovo protocollo di cose da fare da parte delle Regioni a partire dagli incentivi alle aziende affinché usino sempre di più il trasporto su rotaia invece di utilizzare il trasporto stradale.
Il Ferrobonus l’incentivo che istituimmo, per primo in Europa nel 2009 , può e deve essere implementato dalle varie Regioni ma per capirci a fronte della Puglia che stanzia 1 milioni , le tre regioni del Nord Ovest insieme raggiungono lo stesso impegno economico, troppo poco , soprattutto se pensiamo che visto l’intasamento del traffico sulle nostre autostrade e al problema dei nostri Trafori autostradali , noi dovremmo utilizzare molto di più iIl trasporto ferroviario.
Dai dati di Banca d’Italia e da quelli forniti ieri dalla Agenzia del Lavoro la logistica nel Piemonte vale tre punti in meno alla media nazionale e ci da’ ancora troppi precari .
In Piemonte occorre puntare di più sulla logistica perche’ dai porti liguri arriverà più traffico e perché la Lombardia ha poche aree a disposizione . Se solo portassimo la nostra regione alla media nazionale , il Piemonte crescerebbe di uno o due punti di PIL in più e si creerebbero nuove occasioni di lavoro per i giovani ma non solo.
Per far questo le notizie dei ritardi nella riparazione della frana che blocca la vecchia linea ferroviaria in Francia, l’ulteriore slittamento del termine dei lavori della TAV e della Asti Cuneo e i mancati interventi sulla Tangenziale di Torino sono freni allo sviluppo della economia e del lavoro che fanno molto incazzare i 40.000 piemontesi che riempirono nel 2018 Piazza Castello aderendo alla Manifestazione che organizzai coinvolgendo anche le madamin.
Mino Giachino
Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI